cinema alfieri - Cooperativa Archeologia

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cinema alfieri - Cooperativa Archeologia
Ore 18
COOPERATIVA ARCHEOLOGIA
Docuvisione
Filmare l’arte
Introduzione di Massimo Becattini
in collaborazione con
Associazione Amici dell’Alfieri
presenta
Carpaccio di Umberto Barbaro e Roberto Longhi
Italia 1947 – 35 mm – bn – 14’ – Musica di Carlo Jachino
«L’opera del pittore veneziano è illustrata da una serie di riproduzioni in bianco e nero che si differenziano dalle proiezioni di diapositive in uso nelle
aule universitarie per un (moderato) uso di movimenti di macchina (per lo più laterali) con la funzione di indicatori dei punti focali e di attivazione
dinamica dei nodi narrativi. Il montaggio cinematografico è funzionale al commento critico che occupa l’intera durata del film e che ha l’andamento,
ora squisitamente descrittivo ora acutamente interpretativo, ben noto agli estimatori della prosa di Longhi» (A. Costa)
CINEMA ALFIERI
L’arte di Rosai di Carlo Ludovico Ragghianti
Italia 1957 – 35 mm – colore – 15’
«La materia del film è costituita esclusivamente dai dipinti di Rosai, senza integrazione di alcuna immagine d’ambiente o altro. Il percorso
dentro l’universo figurativo di Rosai è incorniciato da due autoritratti, con l’effetto di contestualizzare la successione dei dipinti come una sorta
di unica, ininterrotta sequenza di inquadrature soggettive: “Per quarant’anni – è questo il commento che accompagna il primo ritratto – questo
sguardo d’artista, ardente e solitario nella sua verità, doveva cogliere e fissare immagini che restano tra le più alte e vitali dell’arte moderna”»
(A. Costa)
I colori delle razze e i colori dell’arte di Massimo Becattini
Italia 1991 – DVD – colore – 27’ – Testi da: L.B. Alberti, V.B. Ibañez, B. Cicognani, Stendhal, G. Michelucci, U. Eco, M.A. Toscano, R.D. Laing – J.
Goebbels, A. Schopenhauer, A. Hitler, M. Sarfatti, M. Maccari, C. Oppo, L. Freddi, F. Mauri, G. Paolini, I. Calvino.
Il film, proponendo un confronto emblematico tra i “colori” della città di oggi e quelli - paludati - assunti in occasione della visita di Hitler a Firenze
(9 maggio 1938), e più in generale tra la civiltà artistica “fiorentina” e l’immagine offertane dall’estetica nazifascista, intende sondare il vero
carattere di questa “città-civiltà” qualora venga messa a confronto con eventi in qualche modo dirompenti. Il contatto - odierno o trascorso - con
civiltà diverse, come trasforma il carattere della città? Il suo equilibrio “artistico”, il suo presunto “primato”, come si confrontano col ruolo di
comunità multirazziale o con quello - assunto nel 1938 - di capitale artistica dello Stato fascista?
Il punto di vista scelto nel film è estetico e formale, valutando (e non solo per paradosso) questo impatto in termini esclusivamente visuali e
iconografici.
Ore 21
Cinema privato
Della memoria e della prossimità
Introduzione di Luca Ferro
Dalla testa ai piedi di Simone Cangelosi
Italia 2007 – DVD – colore – 28’
Dalla testa ai piedi è un progetto dalla duplice natura: da una parte è un documentario sulla ricerca di identità di genere del protagonista, dall’altra
è uno degli strumenti di cui il protagonista si è avvalso per compiere la ricerca stessa. Il film testimonia la transizione da donna a uomo che il
regista ha vissuto tra la fine degli anni ‘90 e il 2005. Simone Cangelosi ha cominciato a lavorare al progetto nel 1998 pensandolo come una sorta
di diario visivo che seguisse passo dopo passo la propria trasformazione fisica e psicologica. Il documentario perciò, così intimamente legato alle
condizioni esistenziali del protagonista, nel corso degli anni è andato esso stesso modificandosi sino a raggiungere un corpo e un senso filmico
imprevisti rispetto alle premesse di partenza.
Impressioni a distanza di Luca Ferro
Italia 2007 – DVD – bn/colore – 13’
«Tre blocchi di pellicole domestiche (8mm e single8), girate a 20 anni di distanza l’una dall’altra e digitalmente riunite in un unico quadro, parlano,
ora singolarmente ora simultaneamente, dell’evolversi dell’occhio cinematografico privato, dei supporti e delle tecniche amatoriali, dell’eterno
fluire delle generazioni, della prepotenza della memoria e delle fatali insidie della nostalgia. Uno dei modi attraverso cui il Cinema Privato può
proporsi per una più ampia condivisione.
Nel caso di Impressioni a distanza ho ripreso in mano una antica realizzazione (1976) e l’ho rielaborata utilizzando gli strumenti dell’editing digitale,
riducendola rispetto alla durata iniziale e arricchendola del testo della lettera attraverso cui mio padre nel 1935, giovane ufficiale in Etiopia, stabilì
il primo contatto con mia madre. Ho aggiunto anche una traccia musicale. Insomma ho messo in pratica quello di cui da sempre sono convinto:
che il Cinema Privato accoglie quei rifacimenti che il passare del tempo, a ragione o a torto, suggerisce, consentendo di riposizionare il proprio
sguardo, di dare nuove connotazioni ad intuizioni e sentimenti precedenti. Trent’anni fa ero molto più radicale ed astratto; meno disponibile,
rispetto ad oggi, agli incanti della memoria e della nostalgia» (L. Ferro)
Babussia di Elsa Quinette
Francia 2002 – DVD – colore – 17’
La nonna di Elsa, Babussia, di origine evidentemente russa, non avrebbe mai creduto di arrivare un giorno all’età di 91 anni. È in occasione del
suo compleanno che l’intera famiglia organizza per lei una festa assai particolare. Come da suo esplicito desiderio potrà assistere, da viva,
all’orazione funebre in suo onore... Elsa Quinette registra l’evento inserendolo all’interno di un più ampio ritratto della nonna, che ne restituisce
appieno l’umana e serenamente dolente straordinarietà.
Ore 22,30
Docuvisione
Le mystère Picasso di Henri-George Clouzot
Francia 1956 – 35 mm – bn/colore – 76’
«Il film di Clouzot non spiega Picasso, lo mostra, e se c’è una lezione da ricavare è che vedere un artista al lavoro non può dare la chiave, non
dico neppure del suo genio, ma della sua arte. Ogni tratto di Picasso è una creazione che ne comporta un’altra non come una causa implica
un effetto ma come la vita genera la vita. Ciò che rivela Le Mystère Picasso non è quello che già sapevamo, la durata della creazione, ma che
questa durata può essere parte integrante dell’opera stessa. Ciò che Clouzot finalmente ci rivela è ” la pittura” , cioè un quadro che esiste nel
tempo, che ha la sua durata, la sua vita e qualche volta – come alla fine del film – la sua morte» (A. Bazin)
Schede raccolte da Andrea Granchi e Giovanni M. Rossi
TRA ARTE E CINEMA
Incontro per un progetto sulla creatività multimediale
LUNEDÌ 17 DICEMBRE
Ore 15,30
Cinema e Video d’artista
Il Cinema d’Artista italiano
Dalle avanguardie storiche ai contemporanei
Introduzione di Andrea Granchi e Silvia Lucchesi
Morte del movimento di Andrea Granchi
(XX) di Mario Mariotti
Mancamenti di Renato Ranaldi
Avanguardie storiche
Film e video di giovani artisti
Rhytmus 21 di Hans Richter
Diagonale Symphonie di Viking Eggeling
Le retour à la raison di Man Ray
Ballet Mécanique di Fernand Léger e Dudley Murphy
Vormittagsspuk (Ghosts Before Breakfast) di Hans Richter
Programma integrale a ciclo continuo su schermo piatto
nell’atrio della sala:
Entr’acte di René Clair e Francis Picabia
Filmstudie di Hans Richter
Emak Bakia di Man Ray
4 Silent Movies di Andy Warhol: Kiss - Blow Job – Empire Mario Banana
Alexander Asatiani, Suono su ombra
Lisa Batacchi, Risveglio interiore
Dario Bonaffino, War-love / Metro / Verano
Sandro Bottari, Non ancora / L’ocarina di Sandro Bottari /
Un giorno vale l’altro / Pietrogrado 1915 / La scuola di
Sandro Bottari / Avanti popolo / I portatili
Massimo Cataudella, Dio vede e provvede / Untitled/2 / La
caduta / Dettagli / Senilità
Zoe Gruni, Siren-enis / Ureo
Andrea Lunardi, La danza
Sepideh Salehi, Chador
Kamran Taherimogaddam, Oh! Humans
Ore 21,00
Ore 18,00
Cinema privato
Docuvisione
Della memoria e della prossimità
Introduzione di Luca Ferro
Filmare l’arte
Introduzione di Massimo Becattini
Carpaccio di Umberto Barbaro e Roberto Longhi
L’arte di Rosai di Carlo Ludovico Ragghianti
(Terre alte di Toscana di Carlo Ludovico Ragghianti)
I colori delle razze e i colori dell’arte di Massimo Becattini
Dalla testa ai piedi di Simone Cangelosi
Impressioni a distanza di Luca Ferro
Babussia di Elsa Quinette
In collaborazione con Accademia di Belle Arti di Firenze
INGRESSO: intero 6 euro - ridotto 4 euro
RIDUZIONI: studenti, soci Arci, soci Amici dell’Alfieri
Ore 22,30
Docuvisione
Le mystère Picasso di Henri-George Clouzot
Comune
di Firenze
C O O P E R AT I VA
ARCHEOLOGIA
www.archeologia.it
ASSOCIAZIONE
AMICI DELL’ALFIERI
Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA
Terre alte di Toscana di Carlo Ludovico Ragghianti (forse)
Italia 1961 – 35 mm – colore – 14’
«In questo film viene fatto un uso organico, e di grande suggestione figurativa, delle vedute aeree per lo studio e l’interpretazione di un territorio
(quello della regione senese) di cui si vuole evidenziare la permanenza, come dice il commento, di “una struttura geofisica, economica e urbanistica
medievale” (A. Costa)
DICEMBRE 2007
Ore 15,30
Dalle avanguardie storiche ai contemporanei
Introduzione di Andrea Granchi e Silvia Lucchesi
Inquadratura fissa dell’Empire State Building di New York ripreso dal tramonto all’alba di una giornata di giugno, con sfumate variazioni di
luce. L’edizione originale era di 8 ore.
Mario Banana (1 e 2) – Usa 1964 – 16 mm – bn/colore – 3’30” + 3’30”
Il travestito e star underground Mario Montez, solo sullo schermo, sdraiato su un canapè con una parrucca platinata e le mani guantate,
sbuccia lentamente e voluttuosamente una banana accarezzandola con la lingua e con i denti prima di mangiarsela, mentre il suo sguardo
taglia in diagonale lo schermo nel tentativo parodistico di seduzione dello spettatore.
Avanguardie storiche
Il Cinema d’Artista italiano
Rhytmus 21 di Hans Richter
Germania 1921-24 – 35 mm - bn – muto - 3’30”
«Era facile dividere, suddividere e orchestrare il rettangolo dello schermo. Mi misi a filmare delle sequenze di rettangoli e di quadrati di carta
di ogni dimensione, dal grigio scuro al bianco. Il rettangolo e il quadrato mi fornivano una forma semplice, un elemento di cui potevo
controllare facilmente il rapporto con il rettangolo dello schermo. I miei rettangoli e quadrati di carta li faccio ingrandire o sparire, muoversi a
scatti o con fluidità, non senza aver prima calcolato i tempi con cura e secondo dei ritmi predeterminati» (H. Richter)
Morte del movimento di Andrea Granchi
Italia 1974 – 16 mm – eastmancolor - con sonoro improvvisato dal pubblico - 6’
Girato nello studio dell’artista in piazza S. Spirito a Firenze. I personaggi trattati in parziali e subitanee apparizioni e frammisti a spostamenti di
oggetti e cose comuni con cui dividono spazio e possibilità di movimento, cioè d’esistenza, sono visti come chiave dinamica del film (da S.
Lucchesi, Cinema d’artista. Toscana. 1964-1980). Il pubblico è invitato a dichiarare la propria attenzione con l’emissione di suoni e rumori
improvvisati all’apparizione delle repentine inserzioni di movimento nella scena.
Diagonale Symphonie (Eydodynamik) di Viking Eggeling
Germania 1921-24 – 35 mm – bn – muto - 7’
«Eggeling è stato il primo ad utilizzare il cinematografo per esprimere il movimento ritmico delle forme pure. Eydodynamik è costituito unicamente
di luce e di movimento. La Diagonale Symphonie è il movimento in sé. Sullo schermo appaiono forme isolate; esse si muovono in oscillazioni
e in modulazioni finché una forma si schiude completamente. Ancora qualche vibrazione e la forma si dissolve. Le forme passano attraverso
le variazioni di tutte le loro possibilità simultaneamente e successivamente; durante questo processo ritmico le forme entrano in rapporti l’una
dopo l’altra, l’una contro l’altra, giocano fra loro» (M.N. Bandi)
(XX) di Mario Mariotti
Italia 1976 - 35, 16, 8 mm (versione digitale) - bn - muto - 3’
1089 fotografie tratte dall’archivio F.lli Alinari che rappresentano la Crocifissione, immagine costante dell’arte per secoli, attraverso diversi
autori e culture dell’Occidente. Le fotografie sono state riportate ad un comune registro segnato dai chiodi delle mani. L’iconografia è stata
ordinata cronologicamente per tipologia e filmata con la tecnica dell’animazione (da Cine Qua Non, 1979)
Cinema e Video d’artista
Le retour à la raison di Man Ray
Francia 1923 – 35 mm – bn – muto - 2’
«Acquistai una bobina di trenta metri di pellicola e, chiuso nella camera oscura, la tagliai in diverse strisce, che poi fissai al tavolo da lavoro. Su
alcune spruzzai sale e pepe, come un cuoco che prepara un arrosto, su altre gettai a caso spilli e puntine da disegno, quindi accesi la luce per
un secondo o due, come per le rayographs. L’indomani mattina il lavoro era asciutto: il sale, gli spilli, le puntine erano riprodotti alla perfezione,
bianco su nero come nelle lastre a raggi X. Incollai come capitava le strisce fra loro, aggiungendo le poche riprese che avevo girato per
prolungare la proiezione [un prato di margherite, le luci di una giostra, un portauovo che ruota su se stesso, un nastro che si srotola, il torso
nudo di Kiki tatuato di luce]» (M. Ray)
Ballet Mécanique di Fernand Léger e Dudley Murphy
Francia 1924 – 35 mm - bn – sonoro - 14’ – Musica di George Antheil
«I pittori avevano già distrutto il soggetto. Come nei film d’avanguardia si stava per distruggere la sceneggiatura descrittiva. Ho pensato
che questo oggetto trascurato poteva, anche al cinema, acquistare il proprio valore. Ho preso degli oggetti molto comuni e li ho trasposti
sullo schermo, dando loro una mobilità e un ritmo molto voluti e calcolati. Porre a contrasto gli oggetti, con passaggi lenti e rapidi, stasi e
intensità: tutto il film è costruito su questo. Ho usato il primo piano, che è la sola invenzione cinematografica. Anche il frammento
dell’oggetto mi è servito: isolandolo lo si personalizza. Un lirismo assolutamente nuovo dell’oggetto trasformato viene al mondo» (F. Léger).
Vormittagsspuk (Ghosts Before Breakfast) di Hans Richter
Germania 1927 – 35 mm - bn – sonoro - 6’
Seguendo le note di un brano per pianoforte musicato da Paul Hindemith (proibito e distrutto dal regime nazista nel 1933), il film di Richter
si articola in una serie vorticosa di movimenti di oggetti (cappelli, colletti, tazze) che prendono vita come personaggi danzando al ritmo di
un orologio e ribellandosi alle leggi degli uomini e della fisica. Il film fu sonorizzato nel 1929, miscelando una fanfara bavarese e percussioni
africane.
Entr’acte di René Clair e Francis Picabia
Francia 1924 – 35 mm – bn – sonoro - 20’ – Musica di Erik Satie
«Entr’acte è un intermezzo al cinema, un intervallo alle suggestioni, un intervallo all’idea di mercantilismo. Entr’acte è la serratura, serratura
senza chiave, dove i gesti, le azioni dei personaggi, si muovono in libertà. C’è un carro funebre che dovrebbe servire da pubblicità a dei
prodotti farmaceutici. Il carro è tirato da un cammello, perché? Non so; gli accompagnatori mangiano le corone perché sono fatte di pane e
loro hanno fame, perché hanno fame? C’è una ballerina che si vede dal disotto, perché? Io vorrei sempre vedere le ballerine dal disotto. Alla
fine il carro si rovescia, la Vita ha affrettato troppo il passo, solo un paralitico è riuscito a seguire il funerale. Entr’acte non crede a molto, al
piacere della vita, forse; crede al piacere di inventare, non rispetta nulla se non il desiderio di scoppiare a ridere, perché ridere, pensare,
lavorare hanno lo stesso valore e sono indispensabili l’uno all’altro» (F. Picabia)
Mancamenti di Renato Ranaldi
Italia 1978 – super 8 mm – colore – muto - 10’
«Nello stesso punto, sul duro pavimento dello studio, come alla luce di uno strano fenomeno, tutto cade. È l’inutile teatro del ridicolo. Ma
cadere è un’arte e l’adesione alla metafora dell’artista non è sempre spontanea; così alcuni hanno rifiutato: la caduta porta con sé il senso
di una strana vergogna. Il film di questi “svenimenti” fonda il suo effetto sulla paura di farsi male e sul disadattamento di coloro che hanno
partecipato. Le cadute determinano un ritmo dove fatalmente tutto “viene a mancare”» (R. Ranaldi)
Film e video di giovani artisti
Alexander Asatiani, Suono su ombra, DVD, 2’, 2006
È un’animazione creata sul computer su un repertorio di forme simili ad un alfabeto o a una scrittura astratta. Gli ideogrammi si muovono su
una base di musica elettronica realizzata dall’artista georgiano Gogi Dzodznashvili.
Lisa Batacchi (con la collaborazione tecnica di Simona Picchi Machiavelli), Risveglio interiore, video in quattro parti di 2’ ciascuna, DVD, 2007.
In una stanza vuota appartenuta ai nonni emergono oggetti e memorie che stimolano nell’autrice, attraverso una gestualità ciclica e ripetitiva,
un forte “risveglio” di sentimenti e di affetti.
Dario Bonaffino, War-love, 2’, 2007, Metro, 2’ circa, 2007, Verano, 1’47”
Attraverso l’animazione di disegni a carbone e fotografie emergono brevi storie quotidiane di vita urbana. Il primo assai efficace è, in due
minuti, una parabola di vita, amore e morte. Il terzo è un esercizio sulle possibilità di rendere mobile una fotografia.
Sandro Bottari, 5 video, Non ancora, 1’40”/ L’ocarina di Sandro Bottari, 2’ / Un giorno vale l’altro, 2’ 45”/ Pietrogrado 1915, 1’45” / La scuola
di Sandro Bottari, 3’50”, Avanti popolo, 2’10”, I portatili, 3’, 2003.
Alcuni brevi lavori “minimali” legati tra loro da un desiderio di contatto con alcuni artisti delle avanguardie storiche. La famosa foto di Ives Klein
con la sua sospensione temporale, che l’autore “riattiva” o la mostra a Pietrogrado del 1915 di Kasimir Malevi
, innescano una ricerca di annullamento o azzeramento del tempo verso una atemporalità trovata attraverso gesti minimi ripetuti come in un
moto perpetuo.
Massimo Cataudella, Dio vede e provvede, 15”, 2006 / Untitled/2 / La caduta / Dettagli / Senilità, 10’, 2006-2007
Una serie di brevi frammenti realizzati in animazione digitale con utilizzo di materiali eterogenei introducono un percorso ironico e irriverente
nei confronti di simboli e miti della nostra cultura.
Zoe Gruni, Siren-enis, 2003 / Ureo, 2006, DVD, 10’
I video utilizzano una serie di “sculture” dell’artista in tela di iuta cucita e dipinta che sono una sorta di sculture-protesi, da indossare, in
grado di trasformare il protagonista dandogli nuova forma e nuova identità. Ne emergono singolari personaggi ibridi tra mondo organico e
inorganico, tra animale e umano.
Filmstudie di H. Richter
Germania 1926 – 35 mm – bn – sonoro – 3’30” – musica di Darius Milhaud
«Era un sogno che aveva originariamente ispirato il mio cortometraggio Filmstudie, benché il sogno si fosse prolungato fino all’alba. Ne risultò,
su un ritmo lento, un corteo di teste in sospensione, che si trasformavano in occhi, di occhi che si mutavano in lune, le lune in specie di piselli,
i piselli in pioggia che increspava la superficie dell’acqua fino a formare delle onde che, alla fine, trascinavano le teste ecc.» (H. Richter)
Emak Bakia di M. Ray
Francia 1926 – 35 mm – bn - muto -17’
«Una serie di frammenti, un cinepoema con una certa sequenza ottica da cui nasce un insieme che tuttavia resta frammento. Non è un film
“astratto” o narrativo; il suo motivo d’essere risiede nelle sue invenzioni di forme e movimenti di luce, mentre le parti più oggettive interrompono
la monotonia delle invenzioni astratte o servono da interpunzione. A quanti si domandassero ancora “la ragione di questa stravaganza”, si può
semplicemente rispondere traducendo il titolo Emak Bakia, un’antica espressione basca che significa “lasciatemi in pace”» (M. Ray)
Sepideh Salehi, Chador, DVD, 5’30”, 2005 (riprese di Kamran Taherimogaddan)
E’ un lavoro sul bianco e nero e sulla trasparenza. Il Chador forma come un diaframma tra l’occhio della telecamera e la giovane donna
giocando su forme vaghe ed evocate che mantengono fascino e mistero.
Il velo nero è anche uno dei materiali principali nei lavori della giovane artista iraniana.
4 Silent Movies di Andy Warhol:
Kiss – Usa 1963-64 – 16 mm – bn – 34’
Serie di baci (13 tipologie in questa edizione) quasi sempre a inquadratura fissa e in primo piano. Si riconoscono alcune stars della factory di
Warhol: Naomi Levine, John Dodd, Baby Jane Holzer, Gerard Malanga, Rufus Collins, ecc.
Blow Job – Usa 1963-64 – 16 mm – bn – 26’
Inquadratura fissa della testa di un giovane (interprete non identificato) che il titolo, Fellatio, fa intuire sotto gli effetti del piacere derivato da
quella pratica sessuale.
Empire – Usa 1964 – 16 mm – bn – 60’
Kamran Taherimogaddam, Oh! Humans, Iran/Italia, 2006, DVD 7’27”
Con le riprese, volutamente ‘amatoriali’, di Oh! Humans, ambientato a Lavasan, fuori Teheran, l’artista racconta un momento di vita popolare.
È il tredicesimo giorno di primavera, che segue il Norooz, Capodanno iraniano, e la gente festeggia fuori casa, mescolandosi senza differenze
di genere e di cultura negli spazi aperti che offre la natura, con un pic-nic fra parenti e amici. Le canzoni contemporanee di Soheil Nafissi, che
mettono in musica i versi del poeta Nima Youshij, fanno da colonna sonora e sono un vero e proprio commento alle immagini: per un giorno
la realtà e i problemi del paese sembrano dimenticati. Ma nessuno dei presenti, a parte l’artista, si accorge dell’uomo che osserva da lontano.
(K. Taherimogaddam).
Il video è stato di recente presentato a Milano a “Poetroniche”.
Andrea Lunardi, La danza, DVD, 3’30, 2003
La danza è mediatrice fra il corpo, che in un’ipotetica danza cerca un distacco fino a riuscire nell’azione, e l’ombra che lo lega a terra. L’ombra
così diventa autonoma; il corpo sparisce in un salto, in un’ascensione, lasciando come unico elemento di vita l’ombra svincolata da esso che
perpetua nel suo oscillare evocando forme vive e presenza di un corpo appeso. Reale e irreale, sogno e realtà, vita e morte s’intrecciano e si
fondono in un’unica scena che parla di un’assenza. (A. Lunardi)