Ballo con furto - Istituto Comprensivo Taverna di Montalto
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Ballo con furto - Istituto Comprensivo Taverna di Montalto
LA GIORNATADELLA SCRITTURA: IL RACCONTO Ballo con furto Era il 31 Ottobre dello scorso anno e mi trovavo al Castello Svevo di Cosenza, per festeggiare la promozione del mio amico d’infanzia, Mario Secolo, a direttore del museo della città. Chi sono io? Il mio nome è Alex Devoto Oli e sono un ispettore di polizia con la passione per l’arte. Col mio lavoro ho conosciuto tante persone e ancora oggi, molti, m’invitano ai loro eventi più importanti… Quello del mio amico Mario, era un evento al quale non potevo mancare, il riconoscimento aspettato da una vita e la sua celebrazione! La festa era stata organizzata nei minimi particolari: un castello, un’orchestra, una notte magica ed emozionante come quella di Halloween e maschere per tutti. Di questo si era occupata la sua assistente, la bellissima giornalista e archeologa Alba Chiara. L’affascinante donna aveva anche selezionato gli invitati, tra questi molti personaggi noti della città: l’architetto Marco Squadra, il bizzarro fumettista Walter Dado e la poetessa Silvia Rima che tutta la sera non aveva fatto altro che parlare del leggendario tesoro di Alarico, re dei Goti che pare fosse stato sepolto in un luogo segreto presso il Busento, uno dei fiumi di Cosenza. Cominciò, tra danze e chiacchiere, una festa come tante ed io non essendo un grande ballerino curiosavo in giro origliando anche le conversazioni altrui. Inizialmente me ne stavo quasi a strisciare lungo le pareti del salone … con la mia maschera da Geronimo Stilton mi sentivo proprio ridicolo! Un salone da sogno quello del Castello Svevo, con quadri molto belli e arredi d’altri tempi. Un quadro in particolare attirò la mia attenzione, forse perché il soggetto era un po’ fuori luogo rispetto a tutto il resto. Ritraeva uno strano capitano, forse un pirata, che mostrava una carta nautica, una di quelle che usavano i navigatori del passato. A un tratto mi sentii afferrare e senza accorgermene mi ritrovai a ballare con Alba Chiara. Lei si muoveva come una farfalla ed io come un elefante, un momento molto piacevole interrotto però da un improvviso blackout: buio totale! Improvvisamente, sentimmo le urla di Silvia Rima che si era sentita toccare da qualcosa di molto freddo e rigido! La luce non tornava, e insieme al mio amico Leonardo, a Walter Dado e Marco Squadra ci procurammo delle torce per rassicurare i presenti. A sorpresa, la luce si accese e mentre tutto sembrava essere tornato alla normalità, mi accorsi che il quadro col capitano era sparito! Era arrivato il mio momento, così mi presentai al resto degli invitati, ordinando loro di non lasciare il castello: tutti erano sospettati del furto del quadro! Partì la mia indagine e ripensando ai vari momenti della festa, mi chiedevo quale mistero si celasse dietro il quadro e per quale motivo fosse stato preso. Riflettendo sul quadro pensai a quel capitano che forse voleva dirci qualcosa… Effettivamente, col senno di poi, quella che a tutti era sembrata una carta nautica, probabilmente era la mappa di un tesoro. Un tesoro a Cosenza? Se non c’è neanche il mare! Allora mi ricordai che all’inizio della festa, la poetessa Rima raccontava a Walter Dado della leggenda di un tesoro nascosto nel fiume Busento… E se quella mappa indicasse il luogo segreto dove leggenda vuole sia sepolto re Alarico col suo tesoro? Mentre il mio cervello, come un computer, formulava tutte le ipotesi, mi accorsi che sul pavimento sotto la parete, dove era posto il quadro, vi era un’unghia rossa spezzata! Ecco un indizio importante: il ladro potrebbe essere una ladra! Chiesi alle signore presenti di mostrarmi le mani e trovai subito quella giusta: era della giornalista Alba Chiara alla quale mancava l’unghia dell’anulare destro! La donna si difese subito, dicendo di essere insospettabile perché al momento del furto ballava col sottoscritto. La incalzai sostenendo che la mia dama era mascherata e quindi non avevo la certezza che potesse essere lei! Attraverso questo piano diabolico, avrebbe avuto, infatti, tutto il tempo di confondersi tra gli invitati e prendere il quadro al momento giusto! In fondo era un’archeologa, specializzata in ritrovamenti antichi e aveva più degli altri l’interesse ad avere la mappa. Sentitasi scoperta, cominciò a dire che mai e poi mai avrebbe rivelato il luogo del quadro … sarebbe diventata famosa ritrovando un tesoro che è ormai leggenda! Come avrebbe potuto fare tutto ciò da sola, doveva avere un complice, anche lui presente alla festa! Ma chi? Un uomo che conosce l’architettura del castello, i suoi passaggi segreti attraverso i quali portare via il quadro! L’unico ad avere queste conoscenze era l’architetto Marco Squadra col quale si erano astutamente ignorati tutto il tempo. L’uomo, meno coraggioso della donna, sentitosi scoperto disse subito che il quadro era nascosto dietro una finta parete del salone e indicò quella, dove c’era una lucente armatura. Si avvicinò e abbassando il braccio metallico di questa, un marchingegno aprì una piccola apertura ed ecco il quadro! Mistero svelato! Intanto, da lontano sentivo le sirene delle volanti che venivano ad acciuffare i colpevoli… Il fiuto del sottoscritto, non aveva sbagliato neanche questa volta e grazie me, re Alarico col suo tesoro, continuerà riposare ovunque si trovi! Che notte di Halloween! Laboratorio di scrittura creativa IV A: Il Giallo Autori: Abbruzzese Giuseppina, Cannella Mirko, Cariati Maria Nives, Costante Antonietta, Costanzo Stefano, Colucci Simone, Cossari Simone, Desantis Mario, Esposito Francesca, Folisi Giulia, Manna Ettore, Marchese Carmine, Molinaro Giuseppe, Nisi Giuseppe, Paura Melissa, Pellicori Mario, Persia Karol, Rago Elisa, Sibilla Benedetta, Stellato Giusy,Vigna Christian.