maturita_vietnam

Transcript

maturita_vietnam
PERCORSO INTERDISCIPLINARE
Il Vietnam è una repubblica del Sud-Est asiatico, situata nella penisola indocinese e delimitata a
nord dalla Cina, a sud e est dal Mar Cinese meridionale, a ovest dal Laos e dalla Cambogia.
Ufficialmente denominata Repubblica socialista del Vietnam, ha una superficie di 331.690 km². Il
Vietnam occupa la parte estremo-orientale della penisola indocinese e il suo territorio può essere
diviso in quattro regioni principali. Nella regione nordoccidentale si trovano le propaggini
montuose meridionali dell'altopiano cinese dello Yunnan che culminano nel Fan Si Pan, la cima
più elevata del paese, situata al confine con la Cina. A est gli altipiani digradano verso la pianura
del delta del Fiume Rosso, lungo il golfo del Tonchino. Verso sud l'altopiano dell'Annam si snoda
da nord-ovest a sud-est e scende formando una pianura costiera che domina l'area centrale del
Vietnam. La quarta è la regione più meridionale, costituita dal delta del Mekong e da ampi terreni
pianeggianti. Il clima è generalmente monsonico e quindi caratterizzato da inverni secchi ed estati
piovose. La stagione delle piogge è sempre preceduta da periodi caldi e afosi. Il Vietnam ha una
popolazione di oltre 76 milioni di abitanti con una densità media di 230 abitanti per km 2. I
principali centri urbani si trovano nel sud del paese, ma la maggior parte della popolazione dimora
in piccoli villaggi. Tra le città più importanti ricordiamo la capitale Hanoi, Ho Chi Minh (ex
Saigon); Haiphong; Da Nang e Hué. La maggioranza della popolazione vietnamita è di religione
buddhista. Praticate sono inoltre le varie religioni cinesi, mentre i cattolici sono 4 milioni. Il
vietnamita è parlato dalla maggioranza della popolazione e il francese è ormai usato solo da esigue
minoranze. La moderna economia del Vietnam ha appena iniziato il suo sviluppo, gravata dal peso
del lungo conflitto e degli sconvolgimenti politici. Dopo la divisione del paese, avvenuta nel 1954,
le nazioni del Vietnam del Nord e del Sud svilupparono diversamente le proprie strutture
produttive, avendo come punto di riferimento sistemi economici diversi con differenti risorse e
differenti interlocutori sul piano commerciale. Il Nord operava sotto la direzione di un'economia
altamente centralizzata, mentre il Sud aveva conservato un'economia di mercato. Con la
riunificazione del Vietnam nel 1976, l'introduzione nel Sud dell'economia centralizzata ha prodotto
nel paese una pesante carestia e una crescita vertiginosa dell'inflazione negli anni Ottanta.
L’economia del paese è basata sull’agricoltura, in cui a metà degli anni Novanta si producevano
ingenti quantità di riso, di cui il Vietnam è il terzo esportatore al mondo. Altri prodotti importanti
sono canna da zucchero, ortaggi, frutta, manioca e patate dolci. Le colture da piantagione
comprendono caffè, tè, soia e caucciù. Redditizio è anche l'allevamento di suini, bovini e animali
da cortile. Gli estesi litorali del paese sono ricchi di risorse ittiche. La maggior parte del pescato
proviene dal Mar Cinese meridionale. Abbastanza rilevanti le risorse del sottosuolo. All'inizio degli
anni Novanta le estrazioni più consistenti sono state di carbone e di apatite oltre che di petrolio e
gas naturale ricavato da vasti giacimenti offshore. I maggiori impianti industriali sono stati quasi
completamente ripristinati dopo le devastazioni causate dal conflitto. Importanti industrie sono
presenti nei settori della carta, del cemento, del tessile, dei prodotti per l'alimentazione, della
chimica e dei fertilizzanti. Come comandante in capo delle forze armate, il presidente si assume la
conduzione del Consiglio di difesa e sicurezza nazionale. Il primo ministro, a capo del governo,
nomina i membri del Consiglio dei ministri che devono avere l'approvazione dell'Assemblea
nazionale. L'Assemblea nazionale unicamerale, formata al massimo da 400 membri, è il più alto
organo legislativo del paese. Le cariche di governo vengono ratificate dal corpo legislativo, eletto
per un periodo di cinque anni. Il Vietnam è stato unificato solamente nel vicino 1973, a seguito
della guerra del Vietnam. La guerra fu il proseguimento del conflitto indocinese che oppose la
Francia colonialista alla Lega comunista per l'indipendenza del Vietnam fondata e guidata da Ho
Chi Minh. Al termine di questa guerra, con la quale vennero eliminati dal Vietnam i francesi, si
ebbe la temporanea divisione del paese lungo il 17° parallelo, con il nord ai comunisti e il sud sotto
il controllo del governo di Saigon. A partire dal 1958 i militanti comunisti vietcong, trasferitisi a
nord all'indomani della divisione del paese, cominciarono a ritornare a sud in numero sempre
maggiore, per alimentare una guerriglia antigovernativa con il sostegno del governo
nordvietnamita, che nel 1960 proclamò apertamente la necessità di "liberare il Sud dal giogo
dell'imperialismo statunitense", sancendo di fatto lo stato di guerra. Verso la fine del 1961 il
presidente John Fitzgerald Kennedy si impegnò a sostenere l'indipendenza del Vietnam del Sud
inviando in un anno oltre 1200 militari. L'escalation militare prese il via nella prima settimana di
agosto del 1964, quando a un attacco nordvietnamita ad alcune unità navali americane ancorate nel
golfo del Tonchino il presidente Lyndon Johnson rispose ordinando il bombardamento di obiettivi
militari nel Vietnam del Nord. La pratica dei bombardamenti a tappeto divenne sistematica a
partire dal febbraio del 1965; contemporaneamente continuava a incrementarsi il contingente
americano nel Vietnam del Sud, che alla fine dell'anno contava oltre 200.000 uomini. Nel dicembre
del 1965 Johnson sospese i bombardamenti nel tentativo di avviare trattative di pace; rimasto senza
esito, ordinò quindi la ripresa delle incursioni, che giunsero a interessare la stessa Hanoi e il vicino
porto di Haiphong. Nel 1967, dopo l'annuncio di un ulteriore rafforzamento della presenza militare
statunitense in Vietnam, nel novembre del 1967 il Pentagono comunicò per la prima volta il
numero dei caduti dall'inizio del conflitto: 15.000 morti. Il dato scosse fortemente l'opinione
pubblica americana e generò una crescente richiesta di porre fine al conflitto. Nell’inverno del
1967-68 lo stratega nordvietnamita Giap lanciò una vasta azione offensiva contro più di cento
obiettivi civili. Militarmente la campagna si risolse in un insuccesso, ma ebbe devastanti effetti
psicologici sul morale delle truppe statunitensi e soprattutto dell'opinione pubblica: gran parte dei
cittadini americani era ormai giunta a convincersi che non fosse possibile vincere la guerra. Ci
furono inoltre anche numerose proteste nelle università statunitensi da parte di giovani pacifisti,
che si ispiravano alle idee di pace ed uguaglianza proposte dalle canzoni dei famosi Woodie
Guthrie, Bob Dylan e Joan Bez. Questi musicisti furono i maggiori rappresentanti della musica folk
e country sviluppatasi negli Stati Uniti sull’onda del successo di gruppi come i Beatols, che ha
riscoperto le tradizioni popolari , come quelle delle ballate western e della musica contadina
americana. Questa musica è stata fortemente influenzata dalla protesta giovanile culminata nel '68,
che aspirava ad una società più giusta e ad un’economia meno finalizzata al profitto e meno
guidata dall’industria bellica. La musica ha interpretato questi fenomeni ed è diventata spesso uno
strumento per trasmettere nuove idee, come nel caso di Bob Dylan uno dei fondatori di questo stile.
Il primo disco di Bob Dylan è stato pubblicato nel 1962, lo stesso anno che ha visto il grande
successo dei Beatles, ma la natura dei brani era completamente diversa. In Dylan il testo prevale
sulla musica, spesso molto semplice e ripetitiva; l’autore aveva infatti iniziato come poeta e si era
dedicato alla musica solo in seguito. La sua canzone più celebre è Blowin’ in the wind che, al pari
di We shall overcome cantata da Joan Bez, è divenuta uno degli inni del movimento pacifista.
L’accompagnamento è scarno (armonica a bocca ed accordi di chitarra) e conferisce al testo,
estremamente semplice, una grande comprensibilità. Fra gli altri brani composti da Bob Dylan uno
dei più famosi è senz’altro Masters of war, una chiara denuncia contro i “signori della guerra”,
caratterizzata musicalmente da una ritmica cantilenante e dalla presenza di un’armonica a bocca
dal timbro ringhioso e tagliente. Dylan viaggiò a lungo negli Stati Uniti declamando, attraverso le
sue canzoni, il suo forte impegno politico e tenendo concerti contro il razzismo e la guerra. Egli,
insieme a Joan Baez e ad altri protagonisti della Beat Generation, diede ai giovani americani una
spinta decisiva alla richiesta della fine della sporca guerra in Vietnam. Così nel 1969, spinto dai
suoi stessi elettori, il successore di Johnson, Richard Nixon, annunciò un programma di
progressivo disimpegno militare degli USA in funzione di una vietnamizzazione del conflitto, ma
solamente verso l’inizio del 1972 si ebbero i primi incontri tra delegati statunitensi e
nordvietnamiti. Nella seconda metà del 1972 a Parigi furono avviate nuove trattative fra il
segretario di stato americano Henry Kissinger e il delegato nordvietnamita Le Duc Tho. Per la
prima volta si intravide uno spiraglio quando i comunisti manifestarono l'intenzione di accettare un
piano di pace che separasse gli accordi militari da quelli politici, abbandonando la richiesta di un
governo di coalizione nel Vietnam del Sud e concordando con la richiesta americana di discutere
anche della situazione nel Laos e in Cambogia. Il piano messo a punto da Kissinger venne tuttavia
osteggiato da Van Thieu: alla vigilia della firma degli accordi, da molte parti ritenuta ormai certa, i
colloqui furono improvvisamente interrotti il 16 dicembre. Il giorno seguente Nixon ordinò il
bombardamento di Hanoi e Haiphong, la più devastante azione bellica aerea della storia, destinata
a provocare un fortissimo sconcerto nell'opinione pubblica americana e internazionale. Malgrado i
bombardamenti, i governi di Washington e Hanoi sembravano entrambi intenzionati a
salvaguardare i progressi ottenuti nell'ambito dei negoziati. Con l'inizio del nuovo anno ripresero i
colloqui a Parigi e, considerati gli esiti positivi dei primi incontri, Nixon dispose la sospensione di
tutte le operazioni belliche nel Vietnam del Nord. La sera del 23 gennaio 1973 il presidente
americano annunciò che era stato finalmente raggiunto l'accordo per il cessate il fuoco, che
prevedeva anche il ritiro di tutte le forze statunitensi e alleate entro sessanta giorni dalla firma, e il
riconoscimento della zona di demarcazione lungo il 17° parallelo soltanto come "frontiera
provvisoria e non politica o territoriale". L'esito del conflitto e di altre crisi che contrapposero gli
USA all’URSS dimostrò la possibilità di passare da uno scontro frontale, teso all'eliminazione
dell'avversario, a una "coesistenza competitiva" tra le due superpotenze. Uno dei maggiori capitoli
di questa coesistenza competitiva fu senz’altro quello della corsa allo spazio che culminò con la
vittoria degli Stati Uniti, ottenuta soprattutto grazie al contributo del presidente Kenndey, che nel
corso del suo mandato aumentò notevolmente gli investimenti per il programma spaziale
statunitense. Kennedy was the first Catholic President of the United States. he was born in 1917,
was educated at Harvard and took part as a PT boat commander in the Pacific during World War II.
There he dmonstrated great bravery when, after a japanese destroyer has sunk his boat, he swam to
a safe island, saving a wounded American sailor. Since his election campaign he had shown great
interest in sloving the Black question and, when he was elected in 1960 he received more than 70
per cent of the Black vote. One of the first acts of the new President was to support the rights of
Black Americans against racial discrimination in jobs, schools and other areas of life. He had an
active supporter of civil rights and space exploration and an opponent of communism abroad. In
May 1963, when a peaceful Black demonstration was violently repressed by Police with incendary
bombs and dogs released into the crowd, Kenndy made a very moving speech on TV. He said that
America was a free country. At November 22, 1963, during an official visit to Texas, Kennedy was
assassinated as he rode in an open car. The assassin, a fanatic named Lee Oswald, was immediately
arrested but, after two days, he too was killed, by Jack Ruby. About forty years have passed since
Kennedy’s death but it is still an unsolved mistery. That day in a school in Dallas a teacher let his
pupils clap their hands wildly because “the friend of the negroes had finally received the
punishment he deserved”. Per la sua prematura morte e per il suo interesse nei confronti
dell’esplorazione spaziale, molti dei successi statunitensi in questo campo furono a lui dedicati.
Primo tra tutti la fortunata missione apollo 11, che portò al primo allunaggio della storia: il 21
Luglio 1969, alle 3:56 ora italiana, l’astronauta americano Neil Amstrong posò per la prima volta il
piede di un uomo sul nostro satellite, la luna. La luna è l’unico satellite naturale della Terra; ha un
diametro di 3476 Km, poco più di un quarto di quello terrestre, e una distanza media dal nostro
pianeta di circa 384400 Km. La luna ruota intorno a se stessa e intorno alla Terra in 27 giorni e 8
ore circa; compie quindi un giro completo intorno al suo asse e una rivoluzione completa attorno
alla Terra nello stesso intervallo di tempo, ed è per questo motivo che ci mostra sempre la stessa
faccia. La missione apollo 11 e tutte le successive esplorazioni ci hanno reso familiare la luna e
ormai la conosciamo in tutti i suoi dettagli. La luna manca completamente di atmosfera e da ciò
dipendono le sue forti escursioni termiche: la temperatura passa dai 130 °C nelle regioni illuminate
dal Sole ai –150 °C in quelle all’ombra. Il suo suolo è desertico, formato da vaste pianure o regioni
leggermente ondulate, dette mari, da enormi crateri che presentano notevoli dislivelli fra il bordo e
il fondo e da catene montuose visibili nitidamente anche dalla Terra. La composizione del terreno
risulta simile a quella terrestre , anche se alcuni elementi chimici si presentano in percentuali
diverse. In generale le sue rocce sono antichissime e sono presenti in abbondanza rocce che sulla
Terra sono invece molto rare. La crosta solida, che costituisce lo strato più superficiale, è composta
da una roccia simile al granito. Sotto la crosta c’è il mantello, formato da una roccia più scura.
Ancora più in profondità c’è una zona in parte fusa, nella quale hanno luogo i “terremoti lunari”. Il
nucleo potrebbe essere di ferro, ma gli scienziati non ne sono ancora sicuri. La luna ha una massa
circa 80 volte inferiore a quella terrestre e la sua gravità è un sesto della gravità terrestre. Questo
significa che un ragazzo che sulla Terra pesa 36 Kg, sulla Luna ne peserebbe solo 6. Sulla
formazione della Luna gli scienziati avanzano tre ipotesi:
.ipotesi del distacco, secondo cui una porzione della Terra si sarebbe staccata, dando così origine al
nostro satellite.
. ipotesi della cattura, secondo cui la Luna si sarebbe formata indipendentemente dalla Terra e poi
sarebbe stata catturata dalla forza gravitazionale di questa.
. ipotesi dell’aggregazione, secondo cui alcuni materiali che orbitavano attorno alla Terra si
sarebbero aggregati dando origine alla Luna.
Poiché l’esame dei campioni lunari riportati dagli astronauti fa ritenere che la Luna abbia la stessa
età della Terra, attualmente l’ipotesi più accreditata è quella dell’aggregazione. La Luna gira
attorno al proprio asse da ovest verso est. Gira inoltre attorno alla Terra descrivendo un’orbita
ellittica di cui la Terra occupa uno dei due fuochi. Ciò fa sì che la distanza della Luna dalla Terra
non sia sempre la stessa. Il punto in cui questa distanza è minima viene detto perigeo, il punto in
cui è massima apogeo. Il periodo di rotazione e di rivoluzione della Luna sono uguali (27 giorni, 7
ore, 43 minuti). Tale periodo è detto mese sidereo e rappresenta il tempo necessario perché la Luna
riprenda la stessa posizione rispetto alle stelle. Affinchè invece riprenda la stessa posizione rispetto
alla Terra impiega più tempo, esattamente 29 giorni, 12 ore e 44 minuti. Tale periodo è detto mese
sinodico o lunare. Durante il mese lunare, la Luna non è sempre visibile allo stesso modo, in
quanto cambiano le dimensioni della sua parte illuminata dal Sole, dalla parte cioè che noi
possiamo vedere. Questi aspetti diversi della Luna prendono il nome di fasi lunari; esse sono
quattro e durano all’incirca una settimana ciascuna. La Luna è inoltre anche la causa di due
fenomeni che possiamo osservare dalla Terra: le eclissi e le maree. La Terra e la Luna non brillano
di luce propria, ma sono visibili in quanto illuminate dal Sole e, come tutti i corpi opachi,
proiettano la loro ombra dalla parte opposta a quella illuminata. Ciò fa sì che tutte le volte che
Terra, Luna e Sole sono perfettamente allineati, l’ombra della Terra copre parzialmente o
completamente la Luna, o l’ombra della Luna copre parzialmente o completamente il Sole. Tutti i
punti della Terra che si trovano nel cono d’ombra assisteranno in quel momento a un oscuramento
parziale o totale della Luna, eclissi di Luna, o del Sole, eclissi di Sole. Ciò può accadere in una fase
di plenilunio o novilunio, ma non ogni volta che c’è una di queste due fasi, in quanto l’orbita della
Luna è inclinata di circa 5° rispetto all’orbita della Terra e quindi l’allineamento non è perfetto ad
ogni novilunio o plenilunio. Sole, Terra e Luna si trovano perfettamente allineati solo quando,
durante una di queste due fasi lunari, si trovano tutti e tre sulla linea dei nodi, la retta immaginaria
in cui si intersecano il piano dell’orbita lunare e il piano dell’orbita terrestre. Si ha un’eclissi di
luna quando in fase di plenilunio la Terra viene a trovarsi perfettamente allineata tra il sole e la
Luna e oscura quest’ultima con la sua ombra. In base alla distanza Terra – Luna e alla lunghezza
del cono d’ombra, la Luna può trovarsi completamente o solo parzialmente dentro il cono d’ombra
della Terra. Nel primo caso l’eclissi è totale e si ha un’eclissi totale di Luna, nel secondo caso
l’oscuramento è parziale e si ha un eclissi parziale di Luna. Si ha un’eclissi di Sole quando in fase
di novilunio la Luna viene a trovarsi perfettamente allineata tra la Terra e il Sole e oscura
quest’ultimo con la sua ombra. Sempre in base alla distanza Terra – Luna e alla lunghezza del cono
d’ombra anche l’eclissi di Sole può essere parziale o totale. Una versione più rara dell’eclissi totale
di Sole è l’eclissi anulare, che avviene quando la Luna si trova alla massima distanza dalla Terra.
In questo caso la Luna non riesce a coprire completamente il Sole di cui resta visibile un anello
periferico. Le maree consistono invece in periodici abbassamenti e innalzamenti del livello del
mare dovuti alla forza di attrazione della Luna e del Sole sulle masse d’acqua. Tale fenomeno è
periodico: si hanno due basse maree e due alte maree nell’arco di una giornata. Poiché la Terra
ruota su stessa nell’arco delle 24 ore, il punto che si trova in un dato momento orientato verso la
Luna ne subisce l’attrazione e lì si verifica un’alta marea; sei ore più tardi si ha una bassa marea,
dodici ore dopo ancora un’alta marea e diciotto ore più tardi nuovamente una bassa marea. Questo
fenomeno risulta intensificato o attenuato a seconda della contemporanea presenza o meno, in un
dato luogo, dell’azione del Sole. Se il Sole e la Luna si trovano in fase di congiunzione o di
opposizione le loro azioni si sommano e si hanno maree di massima ampiezza, maree vive. Se il
Sole e la Luna si trovano in quadratura, le loro azioni si contrastano a vicenda e si hanno maree più
deboli, maree morte. Tutto ciò che noi oggi conosciamo della Luna è stato scoperto attraverso lo
studio, da parte degli scienziati, di foto e campioni di roccia riportati a Terra dalle numerose sonde
spaziali e dalle missioni Apollo. Le sonde spaziali e i vari satelliti artificiali che girano attorno alla
Terra vengono trasportati nello spazio con l’ausilio dei razzi vettori. Questi hanno due o tre stadi,
che si accendono in tempi successivi per portare il carico fuori dall’attrazione terrestre. Il razzo
svolge il suo lavoro in circa 10 minuti, quando l’ultimo stadio lancia il carico. Poi diventa un vuoto
a perdere, che si disintegra al rientro nell’atmosfera o resta in orbita come << rifiuto spaziale >>. Il
razzo vettore è progettato per raggiungere la velocità di 40000 Km/h, in caso contrario ricade sulla
Terra. Le forze da vincere sono due: la forza di gravità e l’attrito dell’aria. La forza di gravità è
causata dalla massa della Terra, che attira verso di sé i corpi. Più un corpo si allontana e più questa
forza diminuisce. L’attrito dell’aria è causato dalla presenza dei <<gas>> che tendono a frenare il
veicolo. Più un corpo si allontana, minore è la quantità di aria e minore è l’attrito. Nello spazio non
esiste aria, cioè c’è il vuoto, e l’attrito scompare. Il satellite artificiale è un veicolo spaziale di
forma cilindrica, o sferica, o di un altro tipo. Esso non ha un sistema di propulsione proprio,
tuttavia può restare a girare per molti anni intorno alla Terra. Il satellite non si allontana perché è
attratto dalla forza di gravità del nostro pianeta e non cade sulla Terra perché gira ad una velocità
tale che non riesce ad atterrare. Quindi la forza centrifuga dovuta alla velocità tende ad
allontanarlo, ma è uguale e contraria alla forza di gravità, che tende a farlo cadere. Questo perfetto
equilibrio di forze tiene in orbita tutti i satelliti artificiali e anche il nostro satellite naturale, la
Luna. Un satellite viene lanciato dalla superficie terrestre da un razzo vettore a tre stadi. Il razzo,
pieno di carburante, si alza lentamente da Terra e penetra con piccola velocità il denso strato d’aria.
Poco dopo, mediante un sistema di guida, viene deviato dalla verticale e inclinato nella direzione
dell’orbita prevista. Pochi minuti dopo il decollo il primo stadio del razzo, che ha bruciato già tutto
il combustibile ed è diventato inutile, viene sganciato e si accende il secondo stadio. Il razzo, ora
più leggero, raggiunge in breve tempo un’adeguata velocità. Dopo l’arresto della combustione del
secondo stadio la direzione di volo è già quasi orizzontale e il razzo per una decina di minuti
procede senza nessuna spinta. in questa fase di lancio le stazioni di controllo hanno la possibilità di
correggere la traiettoria utilizzando razzi ausiliari. Eseguite le correzioni anche il secondo stadio
viene sganciato e si accende il terzo. Il satellite raggiunge l’orbita voluta e si sgancia dal razzo,
dopo il suo spegnimento. Il primo satellite artificiale “lo sputnik” è stato messo in orbita nel 1957
dall’URSS. Poi i lanci sono diventati una cosa normale. Oggi migliaia di satelliti artificiali ruotano
intorno alla Terra e ci inviano fotografie, dati meteorologici e informazioni militari; inoltre
consentono di effettuare trasmissioni televisive e comunicazioni telefoniche. Anche l’ermetico
Salvatore Quasimodo ha commentato, secondo i suoi ideali, questa innovazione tecnologica nella
poesia “Alla nuova Luna”:
In principio Dio creò il cielo
e la Terra, poi nel suo giorno
esatto mise i luminari in cielo
e al settimo giorno si riposò
Dopo miliardi di anni l’uomo,
fatto a sua immagine e somiglianza,
senza mai riposare, con la sua
intelligenza laica,
senza timore, nel cielo sereno
d’una notte d ‘ ottobre
mise altri luminari uguali
a quelli che giravano
dalla creazione del mondo. Amen.
Con questa poesia il poeta eleva un inno all’intelligenza dell’uomo. Questa lirica può essere divisa
in due parti: nella prima, scaturita dal libro della Genesi, viene lodata la grandezza di Dio, che in
sei giorni creò il mondo e poi si riposò. Nella seconda viene invece lodato l’uomo che dopo
miliardi di anni è quasi riuscito ad eguagliare la divinità, essendo anche creato a sua immagine e
somiglianza. L’uomo che con la sua intelligenza terrena e ormai libera da ogni timore superstizioso
e dai dogmi imposti dalla religione, compie un’impresa mettendo a ruotare intorno alla Terra dei
satelliti che non hanno nulla da invidiare alla Luna e alle stelle che Dio stesso ha posto in cielo alla
creazione del mondo. Quasimodo nacque a Modica, in provincia di Ragusa nel 1901, e trascorse la
sua giovinezza sull’isola tra continui spostamenti imposti dal mestiere del padre, capostazione delle
Ferrovie. A Messina, dove resta dal 1908 al 1920, compie gli studi secondari fino al diploma di
geometra. Già in quegli anni legge Omero, Virgilio, Petrarca, i simbolisti francesi, la narrativa
russa e autori più recenti tra i quali Pascoli, Valery, Ungaretti; ma si appassiona anche alle opere
dei filosofi come Platone e Cartesio. Sono pure di quegli anni i primi tentativi poetici, pubblicati
sui giornali della provincia. Nel 1920 Quasimodo di sposta a Roma per conseguire la laurea in
ingegneria, ma dopo due anni interrompe definitivamente gli studi per trovarsi un lavoro. Fa
diversi mestieri: il disegnatore presso lo studio di un ingegnere, il commesso alla rinascente a
Roma, infine l’impiegato presso il genio civile che l’obbligherà a spostarsi di continuo per tutta
l’Italia. Comunque gli impegni pratici non gli impediscono di coltivare le sue letture preferite, lo
studio del greco iniziato fin dal 1821, il suo colloquio con la poesia. E’ Elio Vittorini, che aveva
sposato la sorella di Quasimodo, a mettere in contatto il cognato con Montale e l’ambiente
fiorentino della rivista <<solaria>>. E proprio nelle edizioni di Solaria viene pubblicato il suo
primo libro di versi, Acque e Terre, seguito da altre raccolte come: Oboe sommerso, Erato e
Apollion, Poesie, ed è subito sera. Nel 1938 il poeta si stabilisce definitivamente a Milano, prima
come redattore del <<Tempo>>, poi come insegnante di letteratura italiana al conservatorio di
musica. Nel 1940 pubblica la traduzione dei lirici greci che lo porta alla ribalta della cultura
nazionale. L’amara esperienza della guerra si riflette nella raccolta Giorno dopo giorno del 1947,
dove il poeta attribuisce alla poesia una nuova missione umana e sociale, confermata in La vita non
è sogno del 1949. Infatti, Quasimodo, sconvolto dagli orrori della guerra, matura l’idea che la
poesia debba interessarsi alle problematiche dell’uomo contemporaneo ridandogli, dopo la tragedia
della guerra la fiducia nel futuro. Le sue ultime raccolte pubblicate sono: Il falso e il verde, La terra
impareggiabile, Dare e avere. La sua crescente fama di poeta culmina nel conferimento del Nobel
nel 1959. Muore a Napoli il 4 giugno del 1968. Quasimodo fu uno dei maggiori rappresentanti del
movimento ermetico. La poesia ermetica nasce intorno agli anni venti e si sviluppa tra le due
guerre mondiali, per esaurirsi gradualmente sotto l’irrompere del neorealismo. Il termine ermetico
viene coniato dal critico Francesco Flora, per sottolineare la difficoltà di comprensione di questo
tipo di poesia. E’ probabile che il termine ermetico sia derivato dal Dio Ermes, considerato il Dio
dei misteri in quanto accompagnava le anime dei morti nell’aldilà. Per quanto riguarda i contenuti
la poesia ermetica non celebra gli ideali esemplari di vita, eroismo, storia, patria, ma segue l’ideale
di poesia pura che vuole soltanto esprimere la parte più intima e profonda dell’essere. Il motivo
centrale di questa poesia nuova è il senso di disperata solitudine dell’uomo moderno il quale non
ha più certezze a cui ancorarsi saldamente, in un mondo incomprensibile sconvolto dalla guerra e
offeso dalle dittature. Ad aggravare questo senso di solitudine concorrono altri elementi, sempre
caratterizzanti della poesia ermetica, quali l’incomunicabilità e un forte senso di frustrazione verso
una realtà quotidiana banale e deludente. E’ dunque una poesia chiusa che non può essere
interpretata in quanto il dolore che il poeta esprime è suo soltanto e nessuno può capirlo. I poeti
ermetici intendono la poesia come un momento di folgorazione, di grazia, come intuizione
improvvisa del mistero della vita. Di conseguenza le loro composizioni sono molto brevi, scarne,
diventano poesia pura, essenziale, che si esprime attraverso poche parole di intenso valore allusivo,
simbolico, capaci di evocare sensazioni straordinarie. Gli ermetici semplificano la sintassi
privandola dei nessi logici, aboliscono la punteggiatura, utilizzano il verso libero che evidenzia
maggiormente il valore della singola parola. La poesia ermetica è una poesia autobiografica, nata
dall’impossibilità di comunicare con gli altri. Oltre Quasimodo i più importanti poeti ermetici sono
Giuseppe Ungaretti e Eugenio Montale. Dans la meme periode se developpement en France
l’existentialisme. On a donnè cette definition a la vision de l’homme e du monde, à l’attitude face à
l’existence assumèes surtout par Jan – Paul Sartre et Simone de Beauvoir. Toute l’oeuvre de Sartre
illustre ses idees philosophiques. Puisque Dieu n’existe pas, il n’y a pas une idee, un “projet
homme”, une essence qui precede l’existence meme des etres. Et meme lorsque l’impossibilitè de
choisir sa situation est totale, on peut encore choisir l’attitude à prendre face à ce qui ne depend pas
de nous. Car l’homme nait libre, et la libertè est l’essence de son existence. Il n’existe donc pas de
normes morales, pas de valeurs qui puissent nous guider; chaque homme choisit ses fins et ses
actes. Il faut que l’homme prenne coscience de cette absurditè. Face à cette absurditè, Sartre ne
trouve meme pas la consolation de la solidaritè humaine; bien au contraire, chacun est seul au
milieu de ses ennemis, il considere les autres comme des objets qui peuvent lui etre utiles et des
conflits se crèent. Hostile à toute consecration officielle, Sartre a refusè, en 1964, le prix Nobel.
Son ecrits en prose la plus famous est la Nausèe. Come Sartre anche i rappresentanti di una
corrente artistica denominata popular art condannano, anche se in maniera più pacata, la società
che si sta formando negli ultimi anni sessanta. La popular art è un movimento artistico affermatosi
negli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Il nome deriva
dalla contrazione dell'inglese Popular Art, arte "popolare" in senso moderno, ossia che faccia uso
di linguaggi quotidiani dell'odierna società di massa, propri della comunicazione commerciale,
cinematografica, televisiva o della stampa periodica. Accomunò gli artisti della corrente Pop
l'attenzione per l'oggetto banale, per l'immagine scontata, per la situazione comune, considerati
ormai come parte integrante della vita e dell'immaginario collettivo, e quindi osservati perlopiù in
modo "neutro", senza evidenti intenti critici o polemici. Le prime opere furono dipinti a tinte forti,
realizzati con colori acrilici (i colori violenti della cartellonistica pubblicitaria), riproducenti
bottiglie di birra, lattine, strisce di fumetti, segnali stradali e oggetti di consumo. Presto tuttavia le
tecniche espressive adottate si moltiplicarono, passando dalla fotografia alla serigrafia, dal collage
alla diretta inclusione di oggetti reali nell'opera. Si trattò di una vera e propria rivoluzione
nell'atteggiamento artistico e nella percezione dell'opera d'arte, privata dell'aura che la
contraddistingueva e qualificava rispetto alle altre espressioni dell'ingegno e dell'attività dell'uomo,
in quanto ormai pienamente "adeguata" alla realtà più comune, e in molti casi riproducibile, seriale.
La Pop Art rappresentò un punto di riferimento irrinunciabile per tutti i movimenti artistici che
seguirono, ed esercitò una forte influenza in settori quali la grafica pubblicitaria, il design e la
moda. Il movimento prese le mosse in Inghilterra, per opera di artisti e intellettuali quali Eduardo
Paolozzi, Richard Hamilton, William Thurnbull, Theo Crosby e Lawrence Alloway: la sua nascita
viene generalmente associata a una mostra dal titolo "This is Tomorrow", tenutasi nel 1956 alla
galleria Whitechapel di Londra. Negli Stati Uniti, i primi sviluppi della Pop Art sono legati ai nomi
di Robert Rauschenberg, creatore di assemblaggi con oggetti domestici quali trapunte e cuscini, e
Jasper Johns, noto per le serie di dipinti raffiguranti bandiere americane, numeri e bersagli.
Promosso con eccezionale abilità dal gallerista Leo Castelli, il movimento conobbe un grande
successo negli anni Sessanta. Nel 1960 l'artista inglese David Hockney realizzòTyphoo Tea
(Kasmin Gallery, Londra), uno dei primissimi dipinti che proponevano come soggetto un prodotto
commerciale di marca. Nello stesso anno Jones portò a termine alcune sculture di bronzo dipinto
che rappresentavano le lattine di birra Ballantines. Nel 1961 Claes Oldenburg espose la prima delle
sue sgargianti e ironiche sculture a forma di hamburger o di altri prodotti del fast food; negli stessi
anni Roy Lichtenstein iniziò a prendere in esame il linguaggio del fumetto, realizzando dipinti che
ne imitavano stili e resa visiva. Andy Warhol si dedicò a una particolare riflessione sulla
riproducibilità dell'opera d'arte e sulle tecniche di rappresentazione seriale, ideando dipinti,
serigrafie e fotomontaggi con soggetti ripetuti: bottiglie di Coca-Cola, lattine di zuppa Campbell,
scatole di lucido Brillo, immagini-icona di Marilyn Monroe, Elvis Presley, Liz Taylor. Altri
importanti protagonisti del movimento furono George Segal, James Rosenquist. In Italia la Pop Art
ha esercitato la sua influenza su artisti quali Mimmo Rotella, Lucio Del Pezzo, Renato Volpini