Il trasferimento delle conoscenze tecnologiche Le relazioni donor
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Il trasferimento delle conoscenze tecnologiche Le relazioni donor
“La Gestione dell’Innovazione nelle PMI” Prof. Francesco Schiavone CAPITOLO 3 Il trasferimento delle conoscenze tecnologiche Le relazioni donor-receiver La capacità dall’impresa di sviluppare nuova conoscenza tecnologica è generalmente limitata Per superare i problemi legati al trasferimento tecnologico, le aziende danno spesso vita ad accordi di cooperazione per l’acquisizione di nuove conoscenze tecnologiche L’elemento essenziale di ogni processo di trasferimento tra donor e receiver di CT sono i “bridges” (ponti di collegamento): - umani - procedurali - organizzativi Barton distingue quattro diverse modalità di trasferimento della tecnologia: Tabella 3.1 – Modalità di trasferimento e grado di coinvolgimento dei partner Modalità del trasferimento • Delivery • Consultancy • Co-development • Apprenticeship Coinvolgimento del Receiver Basso Medio Alto Molto Alto 44 Coinvolgimento del Donor Basso Alto Alto Molto Alto “La Gestione dell’Innovazione nelle PMI” Prof. Francesco Schiavone Il metodo di trasferimento non può prescindere dall’oggetto e dall’ampiezza della conoscenza trasferita La scelta di un metodo di trasferimento ottimale deve tenere quindi conto della quantità e qualità di informazioni che vanno trasferite da un’impresa ad un’altra Come facilitare il trasferimento tecnologico? - Consulenza specializzata - Trasferimenti temporanei di personale dal donor al receiver - Ottimizzazione della comunicazione tra donor e receiver Figura 3.1 –Complessità della conoscenza tecnologica e modalità di trasferimento Alta Delivery e Consultancy Co-development Apprendistato Complessità apprendimento Delivery Delivery e Consultancy Bassa Esplicita Tacita Tipologia di conoscenza 45 “La Gestione dell’Innovazione nelle PMI” Prof. Francesco Schiavone Le variabili condizionanti Assunto: il Trasferimento Tecnologico (TT) è un processo altamente contestualizzato Focalizzazione sul TT intra-aziendale (o inter-funzionale) tra la funzione Ricerca e Sviluppo (R&S) e la funzione Produzione Introduzione dell’innovazione tendenzialmente comporta una perdita di efficienza produttiva (es.: introduzione di nuovi progetti “thrown over the wall”) Tanto più elevata è la specializzazione delle funzioni, tanto maggiori diventano i problemi di comunicazione coordinamento e integrazione. TT inter-aziendale tendenzialmente più complesso di quello intra-funzionale Affinità tecnica e culturale tra donor e receiver incidono positivamente sul TT interaziendale La tecnologia è tanto più complessa da trasferire quanto più: - essa è difficile da codificare (quindi quanto più è tacita) - il divario conoscitivo degli attori è ampio Quanto più ampio è il divario conoscitivo tra donor e receiver, tanto più è bassa la absorbitive capacity del receiver. La “capacità di assorbimento” (Cohen e Levinthal, 1990) è la capacità dell’impresa di valutare, assimilare e utilizzare conoscenza sviluppata all’esterno per fini commerciali. 46 “La Gestione dell’Innovazione nelle PMI” Prof. Francesco Schiavone Autonomia e linguaggio condiviso nelle relazioni donor-receiver In ogni network un ruolo fondamentale è svolto dal sistema di comunicazione che consente di superare i limiti relativi alla trasferibilità della conoscenza tra i suoi nodi Il modello della rete consente di superare il cosiddetto paradosso di “Arrow” (a che “pro” investire in conoscenza scientifica se poi questa, in quanto bene pubblico, non è più appropriabile da chi la ha sviluppata?) ▼ Ciascuna impresa nella rete può dedicarsi ad un’area di specializzazione in cui ricercare l’eccellenza conoscitiva, utilizzando per il resto le conoscenze prodotte e messe in circolo dai partner Rischio: la condivisione della conoscenza potrebbe esporre a rischi di opportunismo o free-riding che ostacolano un efficace trasferimento della conoscenza (es. EMULE) Come evitare comportamenti opportunistici? Tramite lo sviluppo di fiducia reciproca, senso di appartenenza al network che si crea tra soggetti legati da rapporti ripetitivi e sistematici, l’interdipendenza ed i frequenti adattamenti reciproci Esempi: Communities of Practice, Software Open Source (es. Mozilla, Linux…) 47 “La Gestione dell’Innovazione nelle PMI” Prof. Francesco Schiavone Gli effetti sinergici di uno “spazio comune” di localizzazione delle imprese Con la nozione di “sistema di innovazione” si sottolinea il carattere sistemico del processo di generazione della CT. Sistema Nazionale di Innovazione (SNI): insieme di più tipi di attori che prendono parte al processo di sviluppo delle CT. Non solo dunque le organizzazioni coinvolte direttamente nel processo innovativo, ma anche tutti gli aspetti della struttura istituzionale che influenzano l’apprendimento, l’accumulazione di conoscenza e la ricerca di novità (Lundvall, 1992). SNI & “Learning by Interacting”: processo di apprendimento che si attua all’interno della struttura produttiva, attraverso le continue interazioni tra gli attori e che fa affidamento su canali sociali di interazione supportati dalla dimensione istituzionale e culturale di riferimento Il territorio (“lo spazio”) è, perciò, un elemento fondamentale all’interno dei fenomeni di creazione e trasferimento di conoscenza L’impresa non è vista come un agente innovatore isolato, ma come parte di un contesto che ne determina l’agire; è l’ambiente che innova ed intraprende. Es.: distretti industriali, milieu innovatore 48 “La Gestione dell’Innovazione nelle PMI” Prof. Francesco Schiavone Nelle scelte di localizzazione dei laboratori di R&S, le imprese selezionano luoghi adeguati, su scala globale, secondo le dotazioni locali di: prossimità, qualità e favorevoli condizioni di acceso a centri di ricerca scientifica e tecnologica (in particolare alle università), pubblici e privati, che facilitano l’accesso per le imprese sia alla CS&T che al personale tecnico-scientifico; opportunità di socializzazione tecnologica con altri partner complementari; elevata concentrazione di attività e servizi economici, commerciali e finanziari; presenza di infrastrutture di base efficienti e di servizi reali alle imprese. In queste aree, si assiste ad un progresso tecnologico caratterizzante non solo la singola impresa ma l’intero territorio grazie allo sviluppo di esternalità di agglomerazione e di localizzazione. Le principali peculiarità di questi sistemi produttivi territoriali (es. distretti) sono: - divisione del lavoro e specializzazione produttiva (conoscenze specifiche) - reti relazionali informali - capacità innovativa diffusa - sistema di valori socio-culturali condivisi Al contrario, all’aumentare della distanza si riduce la probabilità di contatto fra le persone e quindi le opportunità di comunicazione 49 “La Gestione dell’Innovazione nelle PMI” Prof. Francesco Schiavone Le variabili condizionanti emerse dalle ricerche sul campo Pressioni Esterne L’adozione di nuove tecnologie richiede la sussistenza di condizioni esterne che ne consentano un agevole assorbimento (es. istituzionali, di mercato). Pressioni esterne VS. Resistenza interna al cambiamento Capacità di Adattamento Disponibilità di risorse umane di qualità da impiegare nel processo di introduzione ed adattamento delle nuove conoscenze tecnologiche nell’impresa receiver Decisione Condivisa L’introduzione di nuova conoscenza tecnologica deve essere condivisa da tutti i livelli gerarchici d’impresa (proprietà, top management e operations) tramite obiettivi chiari e quantificabili. Necessità di una visione tecnologica comune e di sensibilizzare tutte le parti dell’impresa sui benefici del processo Assenza di Ostacoli esterni al cambiamento Assenza di condizioni che possano impedire l’avvio del processo di introduzione di nuova conoscenza tecnologica (solitamente provenienti dagli stakeholders) Disponibilità di risorse È necessario che le risorse umane (es. gruppi di trasferimento) e tecniche siano opportunamente guidate ed impiegate affinché il processo avvenga in modo corretto. Rischio di impiegare tali risorse in attività di routine e “urgenze” ► Sottoimpiego 50 “La Gestione dell’Innovazione nelle PMI” Prof. Francesco Schiavone Disponibilità di competenze Se si trasferisce una tecnologia con componente di conoscenza tacita elevata, allora risulta necessaria l'acquisizione di competenze approfondite da parte del receiver (es. cultura e lingua nazionale dell’impresa donor). Human Bridges: figure con il compito di agevolare nel receiver il consenso verso l’innovazione e la più facile introduzione della stessa Figura 3.2 – Condizioni per l’avvio di un processo di adozione di conoscenza tecnologica Ass.za di ostacoli esterni al camb. Inn. Decisione + Disponibilità + condivisa fra gli attori + Decisione condivisa fra gli attori di risorse = Ass.za di ostacoli esterni al camb. Inn. Pressione per il cambiamento + Avvio + + Falso = Ass.za di ostacoli esterni al camb. Inn. Pressione per + Disponibilità di risorse + differito avvio Avvio + = conflittuale + = Avvio bloccato il cambiamento Pressione per il cambiamento Disponibilità di + di risorse + Decisione condivisa fra gli attori 51 “La Gestione dell’Innovazione nelle PMI” Prof. Francesco Schiavone Una riflessione sulle fasi del processo Gli aspetti rilevanti ai fini del trasferimento di tecnologie sono numerosi. - comunicazione intra-organizzativa a tutti i livelli - coerenza del progetto di trasferimento con la tecnologia da trasferire Le resistenze al cambiamento (inerzia organizzativa) sono spesso forti e motivate dentro l’impresa (sindrome del “Not Interested Here”) L’organizzazione nel suo complesso che deve innescare i meccanismi virtuosi di adattamento alla nuova realtà ► Necessità di gatekeeper – soggetti chiamati a facilitare l’adozione dell’innovazione a livello organizzativo Il trasferimento tecnologico è un processo dinamico che si realizza in più fasi In generale, in un progetto finalizzato a trasferire una tecnologia, si possono individuare tre fasi utili a creare le condizioni di successo dell’iniziativa: 1. Individuazione della tecnologia: utile per la conseguente selezione del metodo di trasferimento più efficace 2. Modalità di trasferimento: trasferimenti di beni tecnologici fisici, conoscenze, personale specializzato 3. Adattamento al nuovo contesto: creazione di meccanismi di integrazione che agevolino il trasferimento anche in condizioni di forte resistenza al cambiamento. Tra i meccanismi di integrazione si possono includere opinion leader, “campioni”, gatekeeper. 52