un imprenditore di un piccolo paese della Sardegna produce gioielli

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un imprenditore di un piccolo paese della Sardegna produce gioielli
Fumagalli: un imprenditore di un piccolo paese della Sardegna produce gioielli
Scritto da redazione
Lunedì 01 Dicembre 2008 01:00
Parliamo sempre volentieri di storie che parlano dei nostri piccoli imprenditori sardi che operano
nella nostra isola e danno un grande contributo allo sviluppo della Sardegna. Siamo sempre più
convinti che la piccola impresa radicata nel territorio sia la carta vincente per una nuova
industrializzazione sganciata dalla cosiddetta imprenditoria esterna.
Questa che presentiamo con l’articolo di Piero Marongiu qui di seguito “Da Silanus al catalogo
di Poste Italiane“, pubblicato su La Nuova Sardegna del 30 novembre, è la storia di un piccolo
(domani può diventare grande) imprenditore di Silanus che ad Oristano ha creato un’azienda
moderna, innovativa e competitiva nel mercato globale.
Un’idea sostenuta però da efficaci strumenti legislativi e finanziari. Questa storia dimostra
ancora una volta la necessità di una politica, snella e funzionale, a sostegno della piccola
impresa sarda.
“Da Silanus al catalogo di Poste Italiane“
dii Piero Marongiu
“E’ noto a tutti che in Sardegna ci sono molti maestri orafi. Quegli artigiani sono i maestri nella
lavorazione della filigrana. Da qualche anno in Sardegna, ad Oristano, grazie all’ intuizione di un
silanese, Peppino Fumagalli, è nata una fabbrica che produce una altro genere di gioiell,i diversi
dalla filigrana. Ma che sono altrettante opere d’ arte e vengono vendute in tutto il mondo..
Fumagalli ha creato un’ azienda snella e moderna che occupa tredici persone, di cui dieci
maestri orafi. Si tratta di figure altamente specializzate, in grado di produrre gioielli di altissimo
pregio e valore.
L’imprenditore silanese, ragioniere di titolo, ex impiegato di banca, ex dipendente del regionale
del Bic Sardegna ed ex calciatore dilettante (ha vestito anche la maglia della Nuorese) qualche
anno fa ha avuto l’idea vincente”.
“Quando lavoravo al Bic- dice Peppino Fumagalli- mi sono reso conto che per creare impresa
in Sardegna occorreva farlo con i Sardi. Un partner del continente, infatti, alle prime difficoltà
molla tutto e va via". Un film visto molte volte, e il territorio del nuorese ne sa qualcosa. “Invece
per un sardo è diverso prosegue Fumagalli- soprattutto se sei convinto che la terra in cui sei
nato deve essere anche quella in cui realizzarti come uomo e come lavoratore. L’idea è nata
quasi per caso, parlando con alcuni imprenditori di Valenza Po, la città del gioiello più
conosciuta nel mondo, è venuta fuori che in Sardegna non c’ è una fabbrica di gioielli. Perché
non la realizzi tu? Mi hanno detto. Così grazie ai finanziamenti previsti dalla legge 17 del 93 che
dava un contributo a tasso agevolato, e a quelli del Patto territoriale di Oristano, sono state
gettate le basi per la costituzione di quest’ azienda”.
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Fumagalli: un imprenditore di un piccolo paese della Sardegna produce gioielli
Scritto da redazione
Lunedì 01 Dicembre 2008 01:00
Fumagalli non perde occasione per precisare che i suoi collaboratori (non dipendenti precisa)
sono tutti sardi e tutti altamente specializzati.
“Ogni creazione nasce da un’ idea che viene sviluppata grazie al concorso di tutti; ogni gioiello
è un pezzo unico e irripetibile.” La materia prima arriva da fuori, attraverso operatori fidatissimi. I
diamanti dalla borsa mondiale di Anversa; zaffiri, rubini e smeraldi dai paesi d’ origine. Fabrizio
Giuliani, di Bolotana, una laurea all’Accademia dell’arte di Sassari, è il designer. Lavora sotto
l’occhio vigile di Siro Loche, orafo e maestro d’arte. Le creazioni con il marchio Living Gold
vengono vendute anche da Poste Italiane, e con il marchio Imed anche dalla rete Banca
Mediolanum”.
* articolo tratto da La Nuova Sardegna del 30 novembre 2008
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