La provincia di Sondrio

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La provincia di Sondrio
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editoriale
Sarko-Royal,
la Francia
volta pagina
di Carlo Lottieri
uelle che si confrontano
nel ballottaggio che vede
opporsi il gollista Nicolas
Sarkozy e la socialista Ségolène
Royal sono due idee molto diverse della Francia: una più ancorata
a ciò che questo Paese è stato negli ultimi decenni e l’altra vogliosa, invece, di aprire strade nuove,
segnare una discontinuità, modificare abitudini tanto consolidate
quanto deleterie. Ma contro
quanto si potrebbe pensare, non
è certo la candidata di sinistra ad
esprimere il "nuovo", dato che le
proposte più coraggiose sono venute dal ministro dell’Interno.
È curioso. In genere, il vento del
cambiamento è portato da chi sta
all’opposizione: così è successo
in Spagna (dove i socialisti hanno
soppiantato i popolari) o in Svezia (dove di recente i conservatori hanno sconfitto la socialdemocrazia). Ma per capire lo scontro
di domenica bisogna ricordare
che esiste un’ideologia francese e
specificamente parigina che ha
collegato strettamente De Gaulle
a Pompidou, Giscard a Mitterand,
e quest’ultimo a Chirac.
Sebbene sia sostenuto dal partito
neogollista fondato dal presidente uscente, Sarkozy manifesta un
desiderio di cambiamento che
prende di petto molti vizi di questa Francia: dalla rigidità del mercato del lavoro (a partire dalle 35
ore) al caos delle periferie. Nel
programma di Sarkozy c’è un mix
di modernizzazione e riscoperta
della morale tradizionale che può
aiutare la società francese ad
uscire dalla stasi attuale. Seppure
il candidato del centro-destra non
intenda tagliare in modo significativo le imposte e ridurre le spese,
è pure possibile che faccia qualche passo nella giusta direzione.
Sull’altro fronte, va detto che la sinistra francese ha puntato sul
"fattore donna": al momento attuale, però, i sondaggi non sembrano premiare tale scelta. D’altra parte, bisogna prendere atto
che gli elettori sono sempre più
orientati a votare chi offre loro
più garanzie, e non giù chi porta
la gonna o i pantaloni. Nell’Inghilterra degli anni Ottanta, la signora Thatcher è stata molto amata
da alcuni e molto odiata da altri
per ciò che diceva e faceva, e non
certo per il fatto di non essere un
uomo.
Così ora i francesi si trovano ora a
scegliere tra una continuità apparente (quella che dal presidente
uscente porterebbe al gollista
Sarzoky) ed una continuità sostanziale, dato che i socialisti sono affezionatissimi alla Francia ultra-statalista lasciata in eredità da
Chirac. Dietro al candidato conservatore sembra pure profilarsi
la rivincita di una Francia più rurale che parigina, legata alla tradizione cattolica e desiderosa di riscoprire taluni valori perduti.
Anche a proposito dell’immigrazione (tema cruciale in un Paese
che pochi mesi fu sconquassato
dalla rivolta delle banlieues), è il
francese
d’origine
polacca
Sarkozy ad apparire più innovativo, con la sua convinzione che ai
diritti si debbano sempre accostare i doveri e che ogni forma di
buonismo finisca per fare il male
proprio dei più deboli. Come sempre in questi casi, il risultato resta
incerto e solo le urne diranno
quale delle idee della Francia finirà per imporsi. Ma ci sono sicuramente da aspettarsi più sorprese da un’eventuale vittoria del
candidato di centro-destra.
Q
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Domenica 6 maggio 2007
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7
Indagine all’ospedale di Castellaneta
L’INTERVISTA
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8
BEN JELLOUN: «IO E LA STORIA»
Incontro con il più noto autore arabo
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IL PRESIDENTE VALTELLINESE
«Il Family Day
boccia sia Prodi
sia Berlusconi»
Binetti: «In piazza
la società che i politici
non sanno ascoltare»
ROMA «I politici al Family Day? Dentro un recinto non certo sul palco e senza il microfono
in mano. Sabato protagonista sarà solo quella
parte di società civile che si è data appuntamento a Roma». La senatrice teodem della
Margherita Paola Binetti in piazza San Giovanni non mancherà, anche se è consapevole che
all’avvicinarsi dell’appuntamento la «festa per
la famiglia» rischia di trasformarsi in una manifestazione contro il governo. Ma lei precisa:
«Quella di sabato prossimo sarà una festa, ma
anche il segno di emancipazione di quella maggioranza silenziosa che finora è stata zitta malgrado le mille difficoltà quotidiane».
Zuccoli: «Fusione
tra Aem e Asm,
basta aspettare»
E sullo stato di emergenza
per la siccità il giudizio
è positivo: «Passo avanti»
(Conca a pagina 5)
(Bortolotti a pagina 9)
Tirano è salita sul treno dell’Unesco
Con l’inaugurazione della stazione della Ferrovia retica si fa più concreto il sogno italo-svizzero
di inserire il paesaggio tra i patrimoni dell’umanità - E Sgarbi si sbilancia: «Sublime opera d’arte»
TIRANO Una cerimonia di
inaugurazione davvero
ben riuscita quella di ieri
a Tirano per festeggiare la
nuova stazione delle Ferrovie retiche. Merito della macchina organizzativa messa in piedi da Provinea, rappresentata ieri
dal presidente Domenico
Triacca e dal direttore
Sandro Faccinelli, da Comune e Pro Loco, oltre
che dalla collaborazione
con le realtà del territorio. Ma il vero protagonista della giornata è stato
il trenino rosso e la sua
«stazioncina» - dove transitano,
comunque,
200mila persone e 75mila
tonnellate di legname all’anno - trasformata in
una struttura «nuova e
moderna»,
soprattutto
«degna del ruolo di capolinea del Bernina Express
e di stazione di partenza
del celebre Trenino rosso» come ha sottolineato
il presidente del consiglio di amministrazione
della Ferrovia retica,
Hans-Jurg Spillman.
Nella piazza della stazione mai tanto affollata
di gente e nel parterre di
ospiti presenti - autorità
italiane e svizzere, venute apposta a Tirano per
assistere all’inaugurazione del “gioiello” delle Retiche in Italia e il critico
d’arte Vittorio Sgarbi - il
significato di un intervento costato alla compagnia ferroviaria elvetica 9
milioni di euro e realizzato nel tempo record di 10
settimane. Un intervento
che proietta Svizzera e
Valtellina nell’Unesco.
BORMIO
Le Terme e 4 Comuni
alla guerra dell’acqua
BORMIO I quattro comuni sociali dell’Alta Valle e Bormio Terme uniti per
opporsi alla citazione dei Bagni di
Bormio che ha chiamato in giudizio
Bormio, Valdidentro, Valfurva e Valdisotto oltre alle Terme con «l’intento di privare la società dell’acqua termale proveniente dalla sorgente Cinglaccia nonché dichiarare i comuni
sociali decaduti dal titolo di utilizzazione della sorgente».
Rubinetti senz’acqua per lo stabilimento termale della Magnifica Terra
dunque? «Assolutamente no». Ha
rassicurato ieri i soci il presidente
Adelio Canclini che ha voluto così
smorzare le voci circolate in questi
giorni.
(Gurini a pagina 13)
LA POLEMICA
Chiavenna, Wwf contro
il giretto dell’elefante
Il critico d’arte e assessore milanese, Vittorio Sgarbi, e il presidente della Provincia, Fiorello Provera, durante l’inaugurazione della stazione
COSIO
CHIAVENNA
Fissato il prezzo dei terreni
che cederanno il posto alla 38
Domani l’addio all’artigiano
morto nell’incidente in moto
Ghelfi a pagina 18
Barbusca a pagina 19
CHIAVENNA L’elefante del circo appena sbarcato in città si fa un giro per il
centro e a Chiavenna scatta subito la
protesta. A sollevare la polemica il
circolo valchiavennasco del Wwf
che si scaglia contro questo genere di
manifestazioni: «Mi chiedo come sia
possibile in una società come la nostra che si definisce avanzata e civile - sostiene il responsabile Albino
Giovannettoni -, che capiti ancora di
vedere creature prigioniere esibite
come merce per attirare clienti. La
sua dignità di essere vivente è stata
calpestata e ignorata senza nessun
problema».
(Prati a pagina 19)
(Nava a pagina 14)
L’ex responsabile della scuola per infermieri era rimasto coinvolto in un caso di molestie ad alcune allieve
Calosso, dopo il patteggiamento arriva la radiazione
OTTIMA PARTENZA
Melloblocco mantiene il suo fascino
SONDRIO Aldo Calosso è
stato radiato dall’albo degli
infermieri. E così dopo
aver patteggiato 18 mesi
con la condizionale per le
molestie ad alcune allieve,
il responsabile del corso di
laurea infermieristica di
Faedo non potrà più esercitare la professione.
(Carugo a pagina 12)
Filo di seta
Berlusconi a Palermo: «Noi crediamo nella famiglia».
(Torri a pagina 17)
IN LOCALI E ALL’OSPEDALE
Serie di furti a Sondrio:
sono cinque i denunciati
SONDRIO Individuato e denunciato
l’autore del furto messo a segno nel
negozio Prenatal di via Nazario Sauro, negli ultimi giorni i poliziotti della questura di Sondrio, sempre indagando nell’ambito dell’ondata di furti e di microcriminalità che si è verificata in città, hanno identificato in
complesso cinque persone accusate
di una serie di episodi che tra loro
non presentano alcun collegamento:
furti all’ospedale, al bocciodromo di
via Torelli e anche il mancato rispetto degli arresti domiciliari.
(servizio a pagina 12)
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Domenica
6 maggio 2007
TIRANO E ALTA VALLE
L’ambasciatore
Deodato:
«La rinnovata
importanza alla
Ferrovia retica
è un segnale
di attenzione
da parte
della Svizzera»
Il sindaco
di Tirano
Del Simone:
«Oggi,
il confine
che ci separa dalla
Svizzera è più
formale
che sostanziale»
E’ affidato a un nuovo convoglio la pubblicizzazione della candidatura Unesco che vede Grigioni e Valtellina sullo stesso treno
Tirano: il capolinea del Bernina Express trasformato in una moderna ed efficiente stazione - Cerimonia in pompa magna per il taglio del nastro
Ferrovia retica in festa, decolla il treno Unesco
Spillman: «Nove milioni di euro ben spesi per il centenario della linea che porterà Svizzera e Valtellina nell’Unesco»
TIRANO Da una «stazioncina» - dove transitano, comunque, 200mila persone
e 75mila tonnellate di legname all’anno - a una
struttura «nuova e moderna», soprattutto «degna del
ruolo di capolinea del Bernina Express e di stazione
di partenza del celebre Trenino rosso».
Così il presidente del
consiglio di amministrazione della Ferrovia retica,
Hans-Jurg Spillman, ha
spiegato ieri mattina a una
piazza della stazione mai
tanto affollata di gente e al
ricco parterre di ospiti presenti - autorità italiane e
svizzere, venute apposta a
Tirano per assistere all’inaugurazione del “gioiello”
delle Retiche in Italia - il significato di un intervento
costato alla compagnia ferroviaria elvetica 9 milioni
di euro e realizzato nel tempo record di 10 settimane.
Davvero ben riuscita la
cerimonia di inaugurazione, merito della macchina
organizzativa messa in piedi da Provinea, rappresentata ieri dal presidente Domenico Triacca e dal direttore Sandro Faccinelli, da
Comune e Pro Loco, oltre
che dalla collaborazione
con le realtà del territorio.
«I tempi in cui i nostri
viaggiatori erano costretti a
camminare tutti su un piccolo marciapiede appartengono al passato - ha detto il
numero uno della RhB, una
“potenza” da 9 milioni di
passeggeri all’anno in tutto
UN "TAGLIO" STORICO
Folla delle grandi occasioni per l’inaugurazione della stazione del trenino rosso avvenuta alla presenza delle massime autorità transfrontaliere (Foto Lisignoli)
il Canton Grigioni -. I lavori
di rinnovo ci consentono di
presentare alla nostra clientela una stazione nuova e
moderna, degna del ruolo
che le compete. Anche il
traffico merci ha finalmente una struttura funzionale
ed efficiente. Sappiamo che
è stata investita una bella
cifra, ma siamo convinti
che si tratta di denaro ben
speso».
Per almeno tre ragioni.
«Presto (sabato prossimo,
ndr) daremo il via al nuovo
Trenino rosso che, per la
prima volta, consentirà alle
persone provenienti dall’Italia, quindi che si spostano in direzione sud-nord,
di effettuare il viaggio di
buon mattino e di trascorrere più tempo a St Moritz,
metropoli sportiva e del jetset mondiale», ha spiegato
Spillman.
Il secondo più che valido
motivo si chiama Unesco.
«La candidatura della ferrovia retica e del suo paesaggio culturale nella lista
del patrimonio mondiale
dell’umanità è in corso e,
grazie alla partecipazione
italiana, ha acquistato un
carattere transfrontaliero.
La terza ragione, infine, ha
a che fare con un ulteriore
avvenimento importante
che ci attende all’orizzonte:
il centenario della linea del
Bernina, frutto di un’impresa pionieristica, ammirata e rispettata sino ai nostri giorni».
Da qui la convinzione di
ritrovarsi tutti, fra qualche
tempo, «dalla parte dei vincitori». Certo delle potenzialità della Ferrovia retica
e delle opportunità “stori-
che” per il celebre Trenino
rosso, si è detto anche il vicedirettore e responsabile
delle Finanze, Silvio Briccola, che ha voluto ringraziare innanzitutto le imprese, i tecnici e le maestranze
svizzere e italiane «per
l’impegno e la competenza
dimostrati», oltre naturalmente ai partner che hanno
reso possibile la manifestazione in grande stile di ieri:
Fondazione Provinea (responsabile della tratta italiana della candidatura
Unesco), Comune e Pro Loco di Tirano, Provincia di
Sondrio e i numerosi sponsor.
«Grazie al nuovo treno
panoramico climatizzato in
partenza da Tirano alle 8.49
(presentato ieri in anteprima e in esercizio dal 12
maggio, ndr), contiamo di
incrementare molto il flusso di passeggeri da sud verso nord - ha fatto notare
Briccola -. Siamo convinti,
infatti, che il mercato italiano possa offrire ancora
molte soddisfazioni a noi,
ma anche a Tirano, il tutto
trainato dal marchio Unesco».
A questo proposito, ieri è
stato presentato al pubblico
anche il locomotore Unesco (denominato “Poschiavo”), che sarà il principale
«messaggero» della candidatura, da qui all’estate del
2008, quando è attesa la decisione della commissione
giudicante.
«Per dare qualche cifra,
puntiamo a incrementare il
traffico passeggeri di almeno un 5% all’anno» sempre
Briccola, che ha anticipato
ieri un nuovo, ambizioso
progetto della Ferrovia retica. «Nel 2010 faremo un
rinnovamento anche della
stazione di St Moritz - ha
annunciato -. Sarà qualcosa
di veramente grandioso, di
cui si parlerà in tutta
Italia».
Michela Nava
Il critico Vittorio Sgarbi, in grande spolvero, è arrivato a Tirano a bordo del trenino rosso partito da Poschiavo
«Un’opera d’arte perché ci porta a contatto con il sublime»
TIRANO (m.na.) Chi si aspettava un Vittorio Sgarbi in
gran forma non è rimasto
deluso. Arrivato a Tirano a
bordo del trenino rosso partito da Poschiavo, dove ha
trascorso il venerdì fra una
cena con gli amministratori
locali e una visita ai monumenti e ai palazzi della zona, il noto critico d’arte, ora
impegnato anche come assessore alla Cultura del Comune di Milano, ha iniziato
la sua trasferta tiranese passeggiando tra le bancarelle
dei prodotti tipici, in compagnia del presidente della
Provincia e amico, Fiorello
Provera (un «leghista dal
volto umano»). Quindi, dopo i saluti e le foto di rito, è
intervenuto alla cerimonia
di inaugurazione spiegando
le ragioni del suo personale
attaccamento al trenino del
Bernina, così forte da portarlo a proporsi, provocatoriamente, come «prossimo
presidente della Ferrovia retica».
«Per anni, in seguito a
una lettura fatta non mi ricordo dove, mi era rimasto
nella mente il pensiero e il
desiderio di questo treno
rosso, bellissimo e poeticissimo, che a 1500 metri di altezza passava tra ghiacciai e
valli - ha detto Sgarbi -. Tuttavia, non sapevo dove fos-
L’assessore di Milano, Vittorio Sgarbi, non ha mancato di richiamare l’attenzione
se. Poi, un giorno, incontro
Provera in Senato e, parlandogli casualmente di questo
treno, mi dice che si trova
vicino a Sondrio. Allora abbiamo concordato una data
e sono arrivato che c’era la
neve: la realtà è stata superiore all’immaginazione».
Ed è proprio questa sensazione di «sublime» provata
nella salita da Poschiavo a
St Moritz, a bordo del treno,
l’originalità della candidatura della linea del Bernina
e del suo paesaggio culturale a patrimonio Unesco.
«Sublime è quella natura
che ci fa sentire una presenza luminosa e di dio, al di là
della sua reale esistenza sempre il critico -. Inoltre,
questa è una delle rare candidature che tiene insieme
due Paesi: uno dell’Unione
europea e uno extracomunitario, inteso come autonomo, dotato di grande dignità, cultura e tradizione».
E’ proprio da questo matrimonio, secondo Sgarbi, che
può nascere la formula vincente. «Da un lato abbiamo
la Svizzera, che garantisce
la certezza della manutenzione, del rigore, dell’ordine
e della precisione. Dall’altro
lato, però, c’è l’Italia, con la
sua fantasia e la sua passione». Parole che gli hanno lasciato spazio per una battuta. «Tutto questo sarà vero
fino a quando non sarò diventato presidente io. A
quel punto porterò disordine anche in Svizzera e,
quindi, avremo restituito la
piena italianità a questa dimensione spirituale del sito
Unesco». Un marchio, ha
fatto notare Sgarbi, che potrebbe trarre a sua volta un
enorme vantaggio dal Trenino rosso. «Sono convinto
che il ritorno per l’Unesco
sia persino superiore al vantaggio che ne avrà la Valle ha fatto notare -. Sicuramente, infatti, questo prestigioso
riconoscimento porterà notorietà ma, in cambio, avrà
la tenuta della dignità del
proprio nome, per la capacità delle amministrazioni
di tenere tutto in un ordine
perfetto». Ma può, un treno,
essere paragonato a un’opera d’arte?. «Certamente non ha dubbi Sgarbi -. Intanto perché è un’importante opera di tecnologia, che è
sempre parte dell’arte. E poi
perché l’arte, in questo caso,
è nella possibilità di portare
gli occhi dell’uomo nei punti della natura altrimenti irraggiungibili».
Perfettamente organizzata la manifestazione di ieri
PIAZZA GREMITA
Tante autorità,
unanime plauso
per l’intervento
TIRANO (m.na.) Una Tirano come non la si era
quasi mai vista ha accolto ieri un nutrito
parterre di ospiti, intervenuti per rendere
omaggio alla Ferrovia
retica. «L’inaugurazione della rinnovata stazione del capolinea italiano della Ferrovia retica costituisce l’inizio
di una nuova fase nei
rapporti fra Tirano e la
Valposchiavo - ha dato
il benvenuto il sindaco, Pietro Del Simone . E’, questa, una strada
che dobbiamo continuare a percorrere».
«L’amicizia tra i popoli è fatta anche di atti concreti e, oggi, il
confine che ci separa
dalla Svizzera è più
formale che sostanziale - gli ha fatto eco il
presidente della Provincia, Fiorello Provera -. Non siamo qui a
celebrare solo una stazione rinnovata o delle
carrozze
particolarmente eleganti, ma un
momento di ritrovata
unità con gli amici
svizzeri». E se il prefetto di Sondrio, Chiara
Marolla, ha ribadito
l’appoggio del governo
italiano alla candidatura, «che potrà costituire un segno distintivo e
dimostrerà ancora di
più il legame che ci
unisce», l’ambasciatore italiano in Svizzera,
Giuseppe Deodato, ha
richiamato l’attenzione
della piazza sul valore
reale, oltre che simbolico, dell’evento di ieri.
«Il fatto che si sia scelto di dare una rinnovata importanza alla Ferrovia retica è certamente un segnale di attenzione verso l’altra
parte del confine» ha
detto.
Un plauso anche dal
vicepresidente del governo cantonale dei
Grigioni, Stefan Engler.
«Nei decenni antecedenti la nascita dell’Unione europea, le frontiere sono sempre state
motivo di diffidenza.
Non tra Grigioni e Italia, confine messo dura
prova dal contrabbando». Moltissime altre
le autorità presenti,
che non hanno preso la
parola. Tra queste il
presidente del parlamento del Canton Grigioni Agate Bühler, il
presidente della Regione Valposchiavo Rodolfo Plozza, i sindaci
di Poschiavo e Brusio,
Tino Zanetti e Pietro
Cathieni e il console
generale svizzero a Milano
David
Vogelsanger.