La provincia di Sondrio
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La provincia di Sondrio
ANCHE QUI ANCHE QUI L’ARTE NEL COSTRUIRE L’ARTE NEL COSTRUIRE IL TUO TETTO CHIAVI IN MANO Via Consoli C. 21 - CHIAVENNA (SO) Tel. 0343 37457 - Fax 0343 30287 - E-mail:[email protected] Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB Como *con il settimanale «La Provincia di Sondrio» € 1,20 Abbinamento valido in provincia di Como, Lecco e Sondrio *con volumi «Piccola Enciclopedia del Gusto» € 3,90 Abbinamento valido in provincia di Como, Lecco, Sondrio e Varese editoriale Sarko-Royal, la Francia volta pagina di Carlo Lottieri uelle che si confrontano nel ballottaggio che vede opporsi il gollista Nicolas Sarkozy e la socialista Ségolène Royal sono due idee molto diverse della Francia: una più ancorata a ciò che questo Paese è stato negli ultimi decenni e l’altra vogliosa, invece, di aprire strade nuove, segnare una discontinuità, modificare abitudini tanto consolidate quanto deleterie. Ma contro quanto si potrebbe pensare, non è certo la candidata di sinistra ad esprimere il "nuovo", dato che le proposte più coraggiose sono venute dal ministro dell’Interno. È curioso. In genere, il vento del cambiamento è portato da chi sta all’opposizione: così è successo in Spagna (dove i socialisti hanno soppiantato i popolari) o in Svezia (dove di recente i conservatori hanno sconfitto la socialdemocrazia). Ma per capire lo scontro di domenica bisogna ricordare che esiste un’ideologia francese e specificamente parigina che ha collegato strettamente De Gaulle a Pompidou, Giscard a Mitterand, e quest’ultimo a Chirac. Sebbene sia sostenuto dal partito neogollista fondato dal presidente uscente, Sarkozy manifesta un desiderio di cambiamento che prende di petto molti vizi di questa Francia: dalla rigidità del mercato del lavoro (a partire dalle 35 ore) al caos delle periferie. Nel programma di Sarkozy c’è un mix di modernizzazione e riscoperta della morale tradizionale che può aiutare la società francese ad uscire dalla stasi attuale. Seppure il candidato del centro-destra non intenda tagliare in modo significativo le imposte e ridurre le spese, è pure possibile che faccia qualche passo nella giusta direzione. Sull’altro fronte, va detto che la sinistra francese ha puntato sul "fattore donna": al momento attuale, però, i sondaggi non sembrano premiare tale scelta. D’altra parte, bisogna prendere atto che gli elettori sono sempre più orientati a votare chi offre loro più garanzie, e non giù chi porta la gonna o i pantaloni. Nell’Inghilterra degli anni Ottanta, la signora Thatcher è stata molto amata da alcuni e molto odiata da altri per ciò che diceva e faceva, e non certo per il fatto di non essere un uomo. Così ora i francesi si trovano ora a scegliere tra una continuità apparente (quella che dal presidente uscente porterebbe al gollista Sarzoky) ed una continuità sostanziale, dato che i socialisti sono affezionatissimi alla Francia ultra-statalista lasciata in eredità da Chirac. Dietro al candidato conservatore sembra pure profilarsi la rivincita di una Francia più rurale che parigina, legata alla tradizione cattolica e desiderosa di riscoprire taluni valori perduti. Anche a proposito dell’immigrazione (tema cruciale in un Paese che pochi mesi fu sconquassato dalla rivolta delle banlieues), è il francese d’origine polacca Sarkozy ad apparire più innovativo, con la sua convinzione che ai diritti si debbano sempre accostare i doveri e che ogni forma di buonismo finisca per fare il male proprio dei più deboli. Come sempre in questi casi, il risultato resta incerto e solo le urne diranno quale delle idee della Francia finirà per imporsi. Ma ci sono sicuramente da aspettarsi più sorprese da un’eventuale vittoria del candidato di centro-destra. Q IL SOLLEVAMENTO DEL TUO TETTO EDIZIONE >>> Domenica 6 maggio 2007 www.laprovinciadisondrio.it Anno 116 • N. 123 • € 1,00* TRENTO: VINCE LA CRISI DIMENTICATA Premiato un documentario sul Kurdistan >> OTTO MORTI NEL NUOVO REPARTO 7 Indagine all’ospedale di Castellaneta L’INTERVISTA >> 8 BEN JELLOUN: «IO E LA STORIA» Incontro con il più noto autore arabo >> 28 IL PRESIDENTE VALTELLINESE «Il Family Day boccia sia Prodi sia Berlusconi» Binetti: «In piazza la società che i politici non sanno ascoltare» ROMA «I politici al Family Day? Dentro un recinto non certo sul palco e senza il microfono in mano. Sabato protagonista sarà solo quella parte di società civile che si è data appuntamento a Roma». La senatrice teodem della Margherita Paola Binetti in piazza San Giovanni non mancherà, anche se è consapevole che all’avvicinarsi dell’appuntamento la «festa per la famiglia» rischia di trasformarsi in una manifestazione contro il governo. Ma lei precisa: «Quella di sabato prossimo sarà una festa, ma anche il segno di emancipazione di quella maggioranza silenziosa che finora è stata zitta malgrado le mille difficoltà quotidiane». Zuccoli: «Fusione tra Aem e Asm, basta aspettare» E sullo stato di emergenza per la siccità il giudizio è positivo: «Passo avanti» (Conca a pagina 5) (Bortolotti a pagina 9) Tirano è salita sul treno dell’Unesco Con l’inaugurazione della stazione della Ferrovia retica si fa più concreto il sogno italo-svizzero di inserire il paesaggio tra i patrimoni dell’umanità - E Sgarbi si sbilancia: «Sublime opera d’arte» TIRANO Una cerimonia di inaugurazione davvero ben riuscita quella di ieri a Tirano per festeggiare la nuova stazione delle Ferrovie retiche. Merito della macchina organizzativa messa in piedi da Provinea, rappresentata ieri dal presidente Domenico Triacca e dal direttore Sandro Faccinelli, da Comune e Pro Loco, oltre che dalla collaborazione con le realtà del territorio. Ma il vero protagonista della giornata è stato il trenino rosso e la sua «stazioncina» - dove transitano, comunque, 200mila persone e 75mila tonnellate di legname all’anno - trasformata in una struttura «nuova e moderna», soprattutto «degna del ruolo di capolinea del Bernina Express e di stazione di partenza del celebre Trenino rosso» come ha sottolineato il presidente del consiglio di amministrazione della Ferrovia retica, Hans-Jurg Spillman. Nella piazza della stazione mai tanto affollata di gente e nel parterre di ospiti presenti - autorità italiane e svizzere, venute apposta a Tirano per assistere all’inaugurazione del “gioiello” delle Retiche in Italia e il critico d’arte Vittorio Sgarbi - il significato di un intervento costato alla compagnia ferroviaria elvetica 9 milioni di euro e realizzato nel tempo record di 10 settimane. Un intervento che proietta Svizzera e Valtellina nell’Unesco. BORMIO Le Terme e 4 Comuni alla guerra dell’acqua BORMIO I quattro comuni sociali dell’Alta Valle e Bormio Terme uniti per opporsi alla citazione dei Bagni di Bormio che ha chiamato in giudizio Bormio, Valdidentro, Valfurva e Valdisotto oltre alle Terme con «l’intento di privare la società dell’acqua termale proveniente dalla sorgente Cinglaccia nonché dichiarare i comuni sociali decaduti dal titolo di utilizzazione della sorgente». Rubinetti senz’acqua per lo stabilimento termale della Magnifica Terra dunque? «Assolutamente no». Ha rassicurato ieri i soci il presidente Adelio Canclini che ha voluto così smorzare le voci circolate in questi giorni. (Gurini a pagina 13) LA POLEMICA Chiavenna, Wwf contro il giretto dell’elefante Il critico d’arte e assessore milanese, Vittorio Sgarbi, e il presidente della Provincia, Fiorello Provera, durante l’inaugurazione della stazione COSIO CHIAVENNA Fissato il prezzo dei terreni che cederanno il posto alla 38 Domani l’addio all’artigiano morto nell’incidente in moto Ghelfi a pagina 18 Barbusca a pagina 19 CHIAVENNA L’elefante del circo appena sbarcato in città si fa un giro per il centro e a Chiavenna scatta subito la protesta. A sollevare la polemica il circolo valchiavennasco del Wwf che si scaglia contro questo genere di manifestazioni: «Mi chiedo come sia possibile in una società come la nostra che si definisce avanzata e civile - sostiene il responsabile Albino Giovannettoni -, che capiti ancora di vedere creature prigioniere esibite come merce per attirare clienti. La sua dignità di essere vivente è stata calpestata e ignorata senza nessun problema». (Prati a pagina 19) (Nava a pagina 14) L’ex responsabile della scuola per infermieri era rimasto coinvolto in un caso di molestie ad alcune allieve Calosso, dopo il patteggiamento arriva la radiazione OTTIMA PARTENZA Melloblocco mantiene il suo fascino SONDRIO Aldo Calosso è stato radiato dall’albo degli infermieri. E così dopo aver patteggiato 18 mesi con la condizionale per le molestie ad alcune allieve, il responsabile del corso di laurea infermieristica di Faedo non potrà più esercitare la professione. (Carugo a pagina 12) Filo di seta Berlusconi a Palermo: «Noi crediamo nella famiglia». (Torri a pagina 17) IN LOCALI E ALL’OSPEDALE Serie di furti a Sondrio: sono cinque i denunciati SONDRIO Individuato e denunciato l’autore del furto messo a segno nel negozio Prenatal di via Nazario Sauro, negli ultimi giorni i poliziotti della questura di Sondrio, sempre indagando nell’ambito dell’ondata di furti e di microcriminalità che si è verificata in città, hanno identificato in complesso cinque persone accusate di una serie di episodi che tra loro non presentano alcun collegamento: furti all’ospedale, al bocciodromo di via Torelli e anche il mancato rispetto degli arresti domiciliari. (servizio a pagina 12) APPROFITTA DELLE NOSTRE VANTAGGIOSE OFFERTE!! SU CAMBIO PNEUMATICI O CERCHI IN LEGA PIATEDA - Tel. 0342-370650 - www.pneumaticivaltellina.it BORMIO - VALDISOTTO (SO) - Via Fumarogo, 80 Tel. 0342-904664 14 Domenica 6 maggio 2007 TIRANO E ALTA VALLE L’ambasciatore Deodato: «La rinnovata importanza alla Ferrovia retica è un segnale di attenzione da parte della Svizzera» Il sindaco di Tirano Del Simone: «Oggi, il confine che ci separa dalla Svizzera è più formale che sostanziale» E’ affidato a un nuovo convoglio la pubblicizzazione della candidatura Unesco che vede Grigioni e Valtellina sullo stesso treno Tirano: il capolinea del Bernina Express trasformato in una moderna ed efficiente stazione - Cerimonia in pompa magna per il taglio del nastro Ferrovia retica in festa, decolla il treno Unesco Spillman: «Nove milioni di euro ben spesi per il centenario della linea che porterà Svizzera e Valtellina nell’Unesco» TIRANO Da una «stazioncina» - dove transitano, comunque, 200mila persone e 75mila tonnellate di legname all’anno - a una struttura «nuova e moderna», soprattutto «degna del ruolo di capolinea del Bernina Express e di stazione di partenza del celebre Trenino rosso». Così il presidente del consiglio di amministrazione della Ferrovia retica, Hans-Jurg Spillman, ha spiegato ieri mattina a una piazza della stazione mai tanto affollata di gente e al ricco parterre di ospiti presenti - autorità italiane e svizzere, venute apposta a Tirano per assistere all’inaugurazione del “gioiello” delle Retiche in Italia - il significato di un intervento costato alla compagnia ferroviaria elvetica 9 milioni di euro e realizzato nel tempo record di 10 settimane. Davvero ben riuscita la cerimonia di inaugurazione, merito della macchina organizzativa messa in piedi da Provinea, rappresentata ieri dal presidente Domenico Triacca e dal direttore Sandro Faccinelli, da Comune e Pro Loco, oltre che dalla collaborazione con le realtà del territorio. «I tempi in cui i nostri viaggiatori erano costretti a camminare tutti su un piccolo marciapiede appartengono al passato - ha detto il numero uno della RhB, una “potenza” da 9 milioni di passeggeri all’anno in tutto UN "TAGLIO" STORICO Folla delle grandi occasioni per l’inaugurazione della stazione del trenino rosso avvenuta alla presenza delle massime autorità transfrontaliere (Foto Lisignoli) il Canton Grigioni -. I lavori di rinnovo ci consentono di presentare alla nostra clientela una stazione nuova e moderna, degna del ruolo che le compete. Anche il traffico merci ha finalmente una struttura funzionale ed efficiente. Sappiamo che è stata investita una bella cifra, ma siamo convinti che si tratta di denaro ben speso». Per almeno tre ragioni. «Presto (sabato prossimo, ndr) daremo il via al nuovo Trenino rosso che, per la prima volta, consentirà alle persone provenienti dall’Italia, quindi che si spostano in direzione sud-nord, di effettuare il viaggio di buon mattino e di trascorrere più tempo a St Moritz, metropoli sportiva e del jetset mondiale», ha spiegato Spillman. Il secondo più che valido motivo si chiama Unesco. «La candidatura della ferrovia retica e del suo paesaggio culturale nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità è in corso e, grazie alla partecipazione italiana, ha acquistato un carattere transfrontaliero. La terza ragione, infine, ha a che fare con un ulteriore avvenimento importante che ci attende all’orizzonte: il centenario della linea del Bernina, frutto di un’impresa pionieristica, ammirata e rispettata sino ai nostri giorni». Da qui la convinzione di ritrovarsi tutti, fra qualche tempo, «dalla parte dei vincitori». Certo delle potenzialità della Ferrovia retica e delle opportunità “stori- che” per il celebre Trenino rosso, si è detto anche il vicedirettore e responsabile delle Finanze, Silvio Briccola, che ha voluto ringraziare innanzitutto le imprese, i tecnici e le maestranze svizzere e italiane «per l’impegno e la competenza dimostrati», oltre naturalmente ai partner che hanno reso possibile la manifestazione in grande stile di ieri: Fondazione Provinea (responsabile della tratta italiana della candidatura Unesco), Comune e Pro Loco di Tirano, Provincia di Sondrio e i numerosi sponsor. «Grazie al nuovo treno panoramico climatizzato in partenza da Tirano alle 8.49 (presentato ieri in anteprima e in esercizio dal 12 maggio, ndr), contiamo di incrementare molto il flusso di passeggeri da sud verso nord - ha fatto notare Briccola -. Siamo convinti, infatti, che il mercato italiano possa offrire ancora molte soddisfazioni a noi, ma anche a Tirano, il tutto trainato dal marchio Unesco». A questo proposito, ieri è stato presentato al pubblico anche il locomotore Unesco (denominato “Poschiavo”), che sarà il principale «messaggero» della candidatura, da qui all’estate del 2008, quando è attesa la decisione della commissione giudicante. «Per dare qualche cifra, puntiamo a incrementare il traffico passeggeri di almeno un 5% all’anno» sempre Briccola, che ha anticipato ieri un nuovo, ambizioso progetto della Ferrovia retica. «Nel 2010 faremo un rinnovamento anche della stazione di St Moritz - ha annunciato -. Sarà qualcosa di veramente grandioso, di cui si parlerà in tutta Italia». Michela Nava Il critico Vittorio Sgarbi, in grande spolvero, è arrivato a Tirano a bordo del trenino rosso partito da Poschiavo «Un’opera d’arte perché ci porta a contatto con il sublime» TIRANO (m.na.) Chi si aspettava un Vittorio Sgarbi in gran forma non è rimasto deluso. Arrivato a Tirano a bordo del trenino rosso partito da Poschiavo, dove ha trascorso il venerdì fra una cena con gli amministratori locali e una visita ai monumenti e ai palazzi della zona, il noto critico d’arte, ora impegnato anche come assessore alla Cultura del Comune di Milano, ha iniziato la sua trasferta tiranese passeggiando tra le bancarelle dei prodotti tipici, in compagnia del presidente della Provincia e amico, Fiorello Provera (un «leghista dal volto umano»). Quindi, dopo i saluti e le foto di rito, è intervenuto alla cerimonia di inaugurazione spiegando le ragioni del suo personale attaccamento al trenino del Bernina, così forte da portarlo a proporsi, provocatoriamente, come «prossimo presidente della Ferrovia retica». «Per anni, in seguito a una lettura fatta non mi ricordo dove, mi era rimasto nella mente il pensiero e il desiderio di questo treno rosso, bellissimo e poeticissimo, che a 1500 metri di altezza passava tra ghiacciai e valli - ha detto Sgarbi -. Tuttavia, non sapevo dove fos- L’assessore di Milano, Vittorio Sgarbi, non ha mancato di richiamare l’attenzione se. Poi, un giorno, incontro Provera in Senato e, parlandogli casualmente di questo treno, mi dice che si trova vicino a Sondrio. Allora abbiamo concordato una data e sono arrivato che c’era la neve: la realtà è stata superiore all’immaginazione». Ed è proprio questa sensazione di «sublime» provata nella salita da Poschiavo a St Moritz, a bordo del treno, l’originalità della candidatura della linea del Bernina e del suo paesaggio culturale a patrimonio Unesco. «Sublime è quella natura che ci fa sentire una presenza luminosa e di dio, al di là della sua reale esistenza sempre il critico -. Inoltre, questa è una delle rare candidature che tiene insieme due Paesi: uno dell’Unione europea e uno extracomunitario, inteso come autonomo, dotato di grande dignità, cultura e tradizione». E’ proprio da questo matrimonio, secondo Sgarbi, che può nascere la formula vincente. «Da un lato abbiamo la Svizzera, che garantisce la certezza della manutenzione, del rigore, dell’ordine e della precisione. Dall’altro lato, però, c’è l’Italia, con la sua fantasia e la sua passione». Parole che gli hanno lasciato spazio per una battuta. «Tutto questo sarà vero fino a quando non sarò diventato presidente io. A quel punto porterò disordine anche in Svizzera e, quindi, avremo restituito la piena italianità a questa dimensione spirituale del sito Unesco». Un marchio, ha fatto notare Sgarbi, che potrebbe trarre a sua volta un enorme vantaggio dal Trenino rosso. «Sono convinto che il ritorno per l’Unesco sia persino superiore al vantaggio che ne avrà la Valle ha fatto notare -. Sicuramente, infatti, questo prestigioso riconoscimento porterà notorietà ma, in cambio, avrà la tenuta della dignità del proprio nome, per la capacità delle amministrazioni di tenere tutto in un ordine perfetto». Ma può, un treno, essere paragonato a un’opera d’arte?. «Certamente non ha dubbi Sgarbi -. Intanto perché è un’importante opera di tecnologia, che è sempre parte dell’arte. E poi perché l’arte, in questo caso, è nella possibilità di portare gli occhi dell’uomo nei punti della natura altrimenti irraggiungibili». Perfettamente organizzata la manifestazione di ieri PIAZZA GREMITA Tante autorità, unanime plauso per l’intervento TIRANO (m.na.) Una Tirano come non la si era quasi mai vista ha accolto ieri un nutrito parterre di ospiti, intervenuti per rendere omaggio alla Ferrovia retica. «L’inaugurazione della rinnovata stazione del capolinea italiano della Ferrovia retica costituisce l’inizio di una nuova fase nei rapporti fra Tirano e la Valposchiavo - ha dato il benvenuto il sindaco, Pietro Del Simone . E’, questa, una strada che dobbiamo continuare a percorrere». «L’amicizia tra i popoli è fatta anche di atti concreti e, oggi, il confine che ci separa dalla Svizzera è più formale che sostanziale - gli ha fatto eco il presidente della Provincia, Fiorello Provera -. Non siamo qui a celebrare solo una stazione rinnovata o delle carrozze particolarmente eleganti, ma un momento di ritrovata unità con gli amici svizzeri». E se il prefetto di Sondrio, Chiara Marolla, ha ribadito l’appoggio del governo italiano alla candidatura, «che potrà costituire un segno distintivo e dimostrerà ancora di più il legame che ci unisce», l’ambasciatore italiano in Svizzera, Giuseppe Deodato, ha richiamato l’attenzione della piazza sul valore reale, oltre che simbolico, dell’evento di ieri. «Il fatto che si sia scelto di dare una rinnovata importanza alla Ferrovia retica è certamente un segnale di attenzione verso l’altra parte del confine» ha detto. Un plauso anche dal vicepresidente del governo cantonale dei Grigioni, Stefan Engler. «Nei decenni antecedenti la nascita dell’Unione europea, le frontiere sono sempre state motivo di diffidenza. Non tra Grigioni e Italia, confine messo dura prova dal contrabbando». Moltissime altre le autorità presenti, che non hanno preso la parola. Tra queste il presidente del parlamento del Canton Grigioni Agate Bühler, il presidente della Regione Valposchiavo Rodolfo Plozza, i sindaci di Poschiavo e Brusio, Tino Zanetti e Pietro Cathieni e il console generale svizzero a Milano David Vogelsanger.