Dal p.c. di don Giuseppe

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Dal p.c. di don Giuseppe
Dal computer di don Giuseppe
LEALTA’
"Se un cieco guida un altro cieco, andranno a finire entrambi nella fossa"
La lealtà è nel dire sempre la verità, nel non deformarla, nel non lasciarsi
snaturare in quanto persone. Non dobbiamo dire solo i contenuti oggettivi,
ma essere veraci dentro di noi. Chi ha il dono della fortezza è anche leale.
Una persona leale è lontana da intrighi, è genuina, è una persona che non
finge di fronte agli altri e che mostra all'esterno ciò che ha dentro.Quando ti
trovi di fronte una persona leale, sai con chi hai a che fare, e sai anche che
non ti può tradire, per cui ti puoi fidare. Chi vuole il potere, per soggiogare
gli altri deve per forza fingere e distruggere il meglio di sé, perchè deve
mantenere la menzogna su chi è realmente. E la verità di tutto questo disastro politico e sociale è sotto i nostri occhi.
Certe volte mi chiedo come mai siamo diventati dei giudici spietati le cui
sentenze sono inappellabili, specialmente contro coloro che sono corrotti?
Molte volte siamo noi stessi nel nostro piccolo a essere corrotti, specie
quando corrompiamo il nostro sé, la nostra immagine verace, quella che Dio
ha posto nelle nostre mani. La nostra corruzione si realizza nelle piccole
cose: pigrizia, indolenza, quella razionalità che ci fa fuggire dalla realtà,
quella poca attenzione agli sforzi che fa l'altro, siamo compiacenti anche se
non d'accordo, soffriamo in silenzio, facendo un torto alla persona che ci
ama, in poche parole siamo falsi. Quanto sono belle quelle relazioni chiare,
fatte di discussioni accese, in cui ognuno crede quello che sta dicendo e si
mette anche in crisi nel confronto. La paura di rimanere soli e abbandonati
non ci permette di essere franchi e leali.
Dire la verità, non significa sbattere in faccia all'altro la verità. La verità va
sempre accompagnata dall'amore. Essa ha bisogno del correttivo che è l'amore e di saggezza, che è vedere se l'altro può accettare la verità. Questo
non significa essere diplomatico, ma fare in modo che il fratello possa comprendere bene la verità. La lealtà da sola non può farcela, se non è accompagnata dall'amore. Ad essere solo leale si corre il rischio di fare del male
all'altro.
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Ogni persona ha dei punti oscuri. Quanto più in alto si pone la nostra immagine ideale, l'immagine che ci facciamo di noi stessi, tanto più marcati diventano i punti oscuri. Molti non vogliono guardare la verità su se stessi,
per paura che contraddica l'immagine ideale che ci si è fatti. La guarigione
del cieco nato ci potrebbe aiutare a guarire, facendoci capire le nostre debolezze e necessità. Per non soccombere alle sofferenze di bambini abbiamo
sognato e negato la nostra realtà. Molte persone per poter sopravvivere hanno chiuso gli occhi davanti alla loro realtà. Se questo dura tutta la vita, (io
posso trascorrere tutta la vita da cieco), mi rifiuto di guardare in faccia la
mia realtà. Molti investono energie per salvaguardare la propria faccia e vivono sempre nella paura che essa si sgretoli. Oggi, grida a squarciagola
"Gesù figlio di Davide abbi pietà di me!" È sempre il cieco che vuole vedere e fare verità su di sé.
Essere leale, lo confondiamo con l'essere perfetti. Senza sbavature, cerchiamo invece di capire questo gesto: Gesù sputò per terra , fece del fango, lo
pose sugli occhi del cieco e inviò questi alla fonte di Siloe, il cui nome vuol
dire proprio Inviato. Solo quando il fango è divenuto tutt'uno con il nostro
corpo, allora siamo leali con noi stessi. Solo rappacificandoci con il fango
interiore possiamo vedere di nuovo. L'Inviato del Padre ci ha accolti, e ci
guarisce della nostra cecità. Il leale conosce tutto questo e sa che proprio
questo gli permette di accettare la sua realtà. Molti passano tutta la vita ad
imitare i leader e vogliono essere essi stessi dei leader di seconda mano, sono uno strazio! perchè non hanno consapevolezza della propria realtà e pensano che tutto sia merito loro.Tutto ciò è dannoso non solo per sé, ma anche
per gli altri. Il leale sa che la sua realtà è stata accettata da Gesù ed è per
questo che non può più fingere e quindi scappare mostrandosi perfetto.
Alla lealtà corrisponde anche la chiarezza interiore. Nelle relazioni con gli
altri veniamo sempre un po’contaminati dalle emozioni che altri versano su
di noi. Spesso anche i problemi che altri hanno li facciamo nostri. Tutto ciò
si mescola con le nostre emozioni e determina una contaminazione tale che
le nostre emozioni non sono pure. La persona leale porta questa verità davanti a Dio, affinché quanto è inquinato trovi chiarezza e possa guardare la
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propria verità e la verità delle persone che la circondano
FEDELTA’
In questi giorni parliamo della virtù della fedeltà. La persona fedele è come
un albero: ha radici profonde è solida e ferma, proprio perchè è come un
albero e non un pilastro di cemento armato, rigido. Chi vive questa virtù è
fedele alle persone, non ai principi - anche se essere fedeli ai principi è una
virtù - ma la fedeltà alle persone è più importante. La persona fedele è affidabile. Non mi dimenticherà, anche se i nostri contatti si perdono, non mi
lascerà a piedi e in caso di necessità, ossia nel momento del bisogno, io la
trovo sempre. La vicinanza di una persona fedele mi dà solidità.
Abbiamo detto che la fedeltà è a un tu, ad una persona. Il dare fiducia mette
in giro la cultura della serenità. Prima si parlava della buona fede, poi con
l'avvento del “giuridismo”, (la rispondenza alle norme giuridiche applicate
ad ogni azione), si comunica tramite avvocati. Tutto questo provoca, nelle
nostre transazioni, un pizzico di diffidenza con quella cattiva espressione
che dice "fidarsi è bene, non fidarsi è meglio". Se la perfezione sta nella diffidenza, come ci possono essere relazioni serene? Forse mi potete obbiettare
che può succedere che fidandosi di una persona questa può
abusare della tua fedeltà, ma mi chiedo, chi commette l'errore? Certo succede che la persona a cui dai fiducia può tradire, ma tu non preoccuparti, sappi
solo aspettare, perchè poi il Signore rivela i pensieri dei cuori e, credimi,
quando scopri che l'altro ha mancato verso di te, puoi solo compiangerlo.
Sappi solo una cosa che ti può aiutare: Lui rimane fedele a te, nonostante i
tuoi tradimenti.
La fedeltà verso se stessi non significa fissarsi con ostinazione sul proprio
pensiero o argomento, ma deve essere chiaro che tu muti parere solo se
qualcuno riesce a convincerti di un altro parere. Questo deve essere chiaro
nella relazione e nelle tue transazioni. Impara a rivelarti agli altri in modo
che gli altri ti conoscano e ti rispettino. Un'altra cosa che devi evitare è
quella di farti snaturare dagli altri, tradendo quelli che sono i tuoi principi.
Come vedete è difficile essere fedeli a5se stessi, ma è importante. La cartina
al tornasole della fedeltà è riconoscersi esseri umani.
La pagina per i cercatori dell’Assoluto
Questa pagina è rivolta a coloro che sono alla ricerca e vogliono sperimentare concretamente come cercare e chi cercare.
C’è la possibilità di fare :
- Colloqui personali.
- Itinerari spirituali.
- ….
Carissimo giovane,
quando ho iniziato a scrivere questa lettera a te, giovane, mi è stato
detto che era inutile.
Io sono testardo e sono convinto che con te posso fare qualcosa per gli
altri.
Non voglio convertirti, a questo, casomai, ci penserà il buon Dio, ho solo
da chiederti un po’ del tuo tempo per dare una mano in oratorio.
Io sono da solo e mi rivolgo a te che con generosità puoi mettere a disposizione i tuoi talenti per gli altri.
Pensaci e fammi sapere se hai intenzione di darmi e darti una mano.
Certo avrai le tue rimostranze giuste da fare, ma ad un povero che chiede nella libertà puoi solo dire "sì" o "no",
Se mi dici di sì telefonami a questo numero 3391844380 o indirizzo di
posta elettronica: [email protected]
Se decidi per un no ti ringrazio, almeno hai letto i miei bisogni di prete.
don Giuseppe
PARROCCHIA SAN GIUSEPPE COTTOLENGO
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