Mazda MX5 Vs Fiat barchetta

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Mazda MX5 Vs Fiat barchetta
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FIAT «BARCHETTA 1.8 LIMITED EDITION» - MAZDA «MX-5 1.8»
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SFIDA
APERTA
Fiat «barchetta»
Mazda «MX-5»
La nuova «MX-5» fornisce
l’occasione per proporre
un confronto con la
«barchetta». Stesse le
dimensioni, uguale il
prezzo (circa 42 milioni),
identica la cilindrata
(«1800»), ma tecnica
e stile sono agli antipodi.
a «MX-5», «Miata» per gli amici, ci
riprova con il nuovo modello. Circa
otto anni fa, grazie a lei, la febbre delle auto «scoperte» ricominciò a salire.
Dopo di lei, o meglio dopo il successo della sua formula, una dopo l’altra
arrivarono tante altre spider a due posti secchi, agili e divertenti. Tra queste la Fiat «barchetta», la risposta italiana all’invasione giapponese, che
abbiamo preso come modello di riferimento. Rinacque così una categoria
di automobili e con essa la passione
per la guida all’aria aperta. A conferma dell’attualità e della validità del
progetto, la Mazda non è intervenuta
radicalmente sul nuovo modello o,
meglio, l’ha fatto cercando di conservare stile e impostazione della vecchia versione. Esternamente è cambiato poco: addirittura sono rimasti
immutati gli ingombri,centimetro più,
centimetro meno. La carrozzeria ricorda quella di prima anche se la modifica di alcuni dettagli l’ha resa più
importante. Si notano soprattutto i
nuovi fari più grandi, ora non più a
scomparsa come sulla serie precedente. Più visibili gli interventi all’abitacolo. La plancia, per esempio, è
stata completamente rifatta per migliorarne estetica e funzionalità. Ora è
indubbiamente più bella ed elegante
ma anche più ergonomica: i nuovi
materiali, le forme più morbide e ricercate rendono l’atmosfera a bordo
molto più gradevole. Nuovo anche il
volante, un elegante Nardi a tre razze
rivestito di pelle, di diametro leggermente inferiore a quello montato sulla
versione «1600». Ridisegnata la console centrale, che ospita i comandi
dell’impianto di riscaldamento e ventilazione su tre quadranti ed eventualmente l’autoradio. Più sotto trovano
posto la leva del cambio, corta e molto vicina alla gamba del pilota, un posacenere e un vano portaoggetti con
chiusura. Tutti dettagli che evidenziano grande cura dell’apparenza e non
soltanto della sostanza come sul modello che va in pensione.
In questo modo la «MX-5» esce bene dal confronto con la «barchetta»,
che al contrario ha da subito fatto affidamento sull’estetica e sull’origina-
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lità delle soluzioni studiate per l’abitacolo e la
carrozzeria. L’interno
della spider torinese
è senz’altro più
sportivo, vagamente
retrò per l’evidente
richiamo alle mitiche realizzazioni
del passato. Dentro c’è molta lamiera a vista, dello
stesso colore della
carrozzeria, che fa
tanto anni Sessanta,
ma che la rende anche
meno convenzionale rispetto alla giapponese. Lo
spazio disponibile è praticamente lo stesso: due posti comodi e poco più, col conducente che
guida un po’ più in alto e raccolto. La
Il posto guida della «MX-5» coincide
sostanzialmente con l’intero abitacolo.
Tutto è raccolto attorno al conducente
come su una monoposto. Anche
l’assetto di guida è da sportiva.
La capote
con una
mano
L’apertura e la chiusura della capote della «MX-5» sono di rapidità e facilità straordinarie. Sganciate le maniglie che
fissano il telo alla cornice superiore del parabrezza, l’intera struttura si adagia automaticamente nella sua sede. Il
conducente riesce a effettuare la manovra in pochi secondi da seduto. In dotazione una copertina impermeabile.
posizione più favorevole del motore,
anteriore trasversale (quello della
Mazda «MX-5» è anteriore longitudinale) evidentemente
non influisce sull’abitabilità
della «barchetta», così
come la trazione posteriore (con tanto di differenziale autobloccante
Torsen) non dà troppo
fastidio al bagagliaio
della Mazda. Anzi, il
nuovo modello della
«MX-5» risulta avere
una capacità maggiore,
il volume passa infatti
da 124 a 144 litri (contro i 165 litri della «barchetta») grazie al trasferimento della ruota di
scorta e della batteria
sotto il vano di carico.
La plancia della
«barchetta» ha
un design più
elaborato e una
caratterizzazione
più sportiva
rispetto a quella
della «MX-5».
Sotto copertura
Aprire e chiudere la capote della
«barchetta» è un po’ più laborioso
che sulla «MX-5». Una volta
sganciate le maniglie anteriori,
occorre scendere dalla vettura,
sollevare anche la parte posteriore
della capote e richiudere il tutto
sotto un coperchio rigido, apribile
con un comando dall’interno.
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km/h
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Gran tenuta della Mazda
Stabile «barchetta»
La «barchetta» passa meglio il
test di stabilità. Supera la prova alla
velocità di 108 km/h, uno dei migliori
risultati in assoluto. Se la cava bene anche la
«MX-5» che però passa a una velocità lievemente
inferiore: 106 km/h. Tutte e due comunque
evidenziano grandi doti di agilità.
Ra
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gg
La «MX-5» nei nostri test è risultata addirittura più
veloce in curva di numerose supersportive. Con
un’accelerazione laterale di 0,98 g, pari a 82,9 km/h,
indice appunto della tenuta di strada, la vettura
giapponese fa valere l’equilibrata distribuzione dei pesi
(50% all’avantreno, 50% al retrotreno) e la presenza di
un differenziale posteriore autobloccante Torsen.
Buon risultato anche per la «barchetta» che però non
raggiunge i notevoli livelli della concorrente.
Due capricci rassicuranti
e vetture «aperte» fanno subito
sognare le scampagnate in mezzo
alla natura col vento nei capelli e i
profumi dell’estate tutt’intorno. Questa volta però prima di ogni altra cosa le abbiamo portate in pista, a respirare tra i cordoli l’odore dell’olio e
delle gomme bruciate. Il perché è subito evidente, appena si mette in moto e si dà gas. Tutto fa pensare a vere sportive. A cominciare dal posto
guida, costruito su misura, come un
vestito che deve aderire alla pelle per
«sentirselo» addosso. Al volante si
sta seduti praticamente per terra a
gambe allungate come su una monoposto. E come su una monoposto i
più lunghi devono sottostare a qualche compromesso, perché la regolazione longitudinale dei sedile, in particolar modo quello della «MX-5»,
non basta a tutti per stendere com-
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pletamente le gambe. Tutti gli altri
comandi sono lì a portata di mano. Si
trovano senza cercarli. Togli la mano
dal volante e trovi il cambio, stacchi
gli occhi dalla strada e inquadri la
strumentazione. Vedi molto bene, per
esempio, l’ago del contagiri schizzare in alto appena tocchi l’acceleratore. La risposta del motore, o meglio
di entrambi i motori, è immediata,
senza la minima indecisione e con
una grinta che invoglia a spingere di
più. Si può fare, perché i limiti delle
due vetture sono molto alti. Rapidissime a inserirsi in curva, per la verità
lo è di più la «MX-5», tengono le
traiettorie con straordinaria precisione, assecondando ogni tipo di manovra, tanto che anche i meno esperti
riescono a condurle con grande soddisfazione. La «MX-5», a dire il vero,
risulta un po’ più impegnativa, per
via della trazione posteriore e del differenziale autobloccante e perché ha
un retrotreno piuttosto sensibile ai
trasferimenti di potenza, fenomeno
evidente soprattutto sul bagnato. In
pista però questo fenomeno può essere sfruttato, da chi ha un po’ di
esperienza, per muoversi con più
agilità tra i cordoli. Per contro la
«barchetta» è più tranquillizzante a
causa pricipalmente della trazione
anteriore e della diversa distribuzione
dei pesi. Entrambe sono comunque
molto affidabili e sicure nelle manovre d’emergenza. Difficilmente tradiscono il conducente o lo costringono
a improbabili manovre di recupero.
All’altezza della situazione anche i
freni. Le due vetture montano impianti particolarmente efficaci, dotati
di buona modulabilità dell’azione frenante e non soggetti a bloccaggi del-
le ruote (l’ABS è di serie su entrambe). La
«barchetta» però lamenta una scarsa resistenza alla fatica. A caldo e dopo un uso prolungato gli spazi d’arresto si allungano. D’altro
canto, in condizioni
normali, sia la «barchetta» sia la «MX-5»
vantano decelerazioni
eccellenti: si fermano
rispettivamente in 37 e
39 metri da 100 km/h.
Gli altri test prestazionali hanno messo in luce un grande
equilibrio. Col nuovo motore riveduto
e corretto la «MX-5» ha guadagnato
parecchio; ora stacca tempi in accelerazione e ripresa assolutamente
coincidenti con quelli della «barchetta», che nella categoria «1800» da
questo punto di vista si è sempre fatta valere. Lasciata la pista, emergono
subito anche le qualità stradali dei
due motori: non soltanto grintosi in al-
COPPIA VINCENTE
Nel giro di pista sul
tracciato di handling
della nostro circuito di
Vairano la «MX-5» ha
dato ben 2 secondi alla
«barchetta» (1’30’2
contro 1’32”4). Un
margine considerevole,
favorito soprattutto dalla
rapidità di inserimento in
curva e dalla migliore
erogazione di coppia
del motore della
spider giapponese.
to ma pieni pure in basso, quindi godibili ampiamente in tutto il campo di
utilizzo. Entrambi trovano un fedele
alleato nei rispettivi cambi, che oltre
ad una rapportatura in perfetta sintonia con l’erogazione di coppia e potenza, vantano un’impostazione quasi
corsaiola: corsa corta, la piccola leva
si manovra anche soltanto con il polso, innesti secchi e precisi, grande rapidità nella selezione delle marce. In
sostanza entrambe centrano l’obbiettivo per cui sono state progettate: divertire e regalare emozioni uniche ai
fortunati possessori, ai quali, come
invece accade spesso con le sportive, non è nemmeno richiesto di rinunciare al confort. Per la verità, qualche
piccolo sacrificio si deve accettare,
soprattutto quando si viaggia a capote aperta, ma è abbondantemente
compensato dal piacere della guida.
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ABITABILITÀ
LE PRESTAZIONI
Rilevate sulla nostra pista di Vairano (PV)
VELOCITÀ
«barchetta»
Massima (km/h)
Regime a vel. max giri/min
Regime a 130 km/h giri/min
«MX-5»
202,131
6300 in V
4050 in V
207,343
6500 in V
4100 in V
CONSUMO (percorrenze in V)
Velocità in km/h
km/litro
km/litro
60
90
100
120
130
19,3
15,6
14,4
12,6
11,7
Autostrada
10,0
(500)
10,2
(510)
6,7
(335)
8,1
(405)
Città
ACCELERAZIONE
Velocità in km/h
0-60
0-100
0-120
0-130
0-140
1 km da fermo
velocità d’uscita
400 m da fermo
velocità d’uscita
Tempi in secondi
3,3
8,7
12,5
14,5
17,1
30,0
171,5 km/h
16,2
137,2 km/h
RIPRESA IN V
Velocità in km/h
70-100
70-120
70-130
1 km da 40 km/h in V
velocità d’uscita
FRENATA
Velocità in km/h
3,7
8,7
11,9
13,9
16,6
29,8
176,0 km/h
16,2
138,2 km/h
Tempi in secondi
9,6
17,0
20,8
38,3
145,2 km/h
9,0
15,9
19,6
36,1
150,1 km/h
Spazio d’arresto in metri
60
100
130
140
13,4
37,3
63,0
73,1
14,1
39,3
66,4
77,0
0,9%
0,4%
4,1%
4,2%
SCARTO TACHIMETRO
medio
130 km/h
RESISTENZA ALL’AVANZAMENTO
Velocità in km/h
Potenza assorbita kW
70
100
130
Rendimento a 100 km/h
6,6
14,1
26,7
22,7%
7,6
15,8
29,3
26,5%
SFORZO VOLANTE E FRIZIONE
Diametro sterzata
2,7 kg
2,5 kg
11,2 m
10,0 m
14,0 kg
12,5 kg
• Motore ben sfruttabile
• Accelerazione brillante
• Sterzo sportivo
DIFETTI
• Bagagliaio piccolo
★ Insufficiente ★★ Sufficiente ★★★ Discreto ★★★★ Buono ★★★★★ Ottimo
«barchetta»
IN SINTESI
Le misure sono espresse in centimetri
12,6
(630)
PREGI
PAGELLA
MEDIE D’USO in km/l e (autonomia)
10,6
(530)
MX-5
PREGI
• Motore potente
ed elastico
• Accelerazione brillante
• Sterzo pronto e preciso
DIFETTI
• Bagagliaio piccolo
19,7
15,8
14,5
12,0
10,9
Statale
«barchetta»
CARATTERISTICHE TECNICHE FORNITE DAL COSTRUTTORE
«barchetta 1.8 L.E. 16V »
Motore: anteriore trasversale - 4
cilindri in linea - Alesaggio 82 mm Corsa 82,7 mm - Cilindrata 1747
cm3 - Rapporto di compressione
10,30:1 - Potenza max 96 kW a
6300 giri/min - Coppia max 164,0
Nm a 4300 giri/min - 4 valvole per
cilindro - Due assi a camme in testa, punterie idrauliche e fasatura
variabile (cinghia) - Alimentazione
a iniezione e accensione elettroniche a controllo integrato - Tassa di
possesso L. 480.000. Trasmissione: trazione anteriore - Cambio a 5
rapporti: I) 3,909:1; II) 2,238:1; III)
1,520:1; IV) 1,156:1; V) 0,971:1;
RM) 3,909:1 Pneumatici: 195/55
R 15 84 V, cerchi 6,5J x 15. Su
vettura in prova Pirelli P4000. Corpo vettura: spider, 2 porte, 2 posti
- Avantreno a ruote indipendenti,
(schema MacPherson), barra stabilizzatrice - Retrotreno a ruote indi-
ACCESSORI
Prezzo di listino
Prezzo vettura provata
ABS
Airbag guida
Airbag passeggero
Alzacristalli elettrici ant.
Antifurto
Autoradio
Cerchi di lega
Chiusura centralizzata
Climatizzatore manuale
Fendinebbia
Frangivento
Hard top
Retrovisori reg. elettricamente
Sedili anatomici
Selleria di pelle
Vernice metallizzata
Volante regolabile
«barchetta L.E.»
«MX-5»
42.750
44.910
di serie
di serie
660
di serie
600
di serie
di serie
di serie
2160
di serie
3250
di serie
di serie
di serie
570
di serie
42.900
43.500
di serie
di serie
di serie
di serie
di serie
di serie
di serie
2820
di serie(1)
di serie
600
-
Prezzi in migliaia di lire
In rosso = presente su vettura provata
(1) anche termici.
pendenti, braccio longitudinale,
molla elicoidale, barra stabilizzatrice - Freni anteriori a disco autoventilanti, posteriori a disco, ABS Scatola guida a cremagliera, servocomando idraulico- Serbatoio
carburante da 50 litri. Dimensioni
e massa: passo 2,275 m - Carreggiata anteriore 1,412 m - Carreggiata posteriore 1,407 m - Lunghezza 3,916 m - Larghezza 1,640
m - Altezza 1,265 m - Massa 1060
kg - Bagagliaio 165 dm3.
«MX-5 1.8I 16V»
Motore: anteriore longitudinale - 4
cilindri - Alesaggio 83 mm - Corsa
85 mm - Cilindrata 1839 cm3 - Potenza max 103 kW a 6500 giri/min
- Coppia max 162 Nm a 4500 giri/min - 4 valvole per cilindro - Due
assi a camme in testa, punterie
idrauliche (cinghia) - Alimentazione
a iniezione elettronica - Accensione elettronica - Tassa di possesso
L. 515.000. Trasmissione: trazione posteriore - Cambio a 5 rapporti: I) 3,136:1; II) 1,888:1; III) 1,330:1;
IV) 1,000:1; V) 0,814:1; RM)
3,758:1 - Autobloccante Torsen.
Pneumatici: 195/50 R 15 82 V,
cerchi 6JJ x15 in lega leggera. Su
vettura in prova Michelin Pilot SX
Corpo vettura: 2 porte, 2 posti Avantreno a ruote indipendenti,
bracci trasversali, molla elicoidale,
barra stabilizzatrice - Retrotreno a
ruote indipendenti, bracci trasversali, molla elicoidale, barra stabilizzatrice - Freni anteriori a disco autoventilanti, posteriori a disco, ABS
- Scatola guida a cremagliera, servocomando - Serbatoio carburante
da 50 litri. Dimensioni e massa:
passo 2,265 m - Carreggiata anteriore 1,415 m - Carreggiata posteriore 1,440 m - Lunghezza 3,975 m
- Larghezza 1,680 m - Altezza
1,225 m - Diametro di sterzata 9,7
m - Massa 1025 kg - Capacità bagagliaio 144 dm3.
Bagagli?
Cappellino
e occhiali
Le spider sono un mercato
di nicchia? Sarà anche vero,
ma l’impegno da parte delle
Case non manca di certo, e
con la precisa intenzione di
sfornare prodotti di alto livello sotto tutti i punti di vista.
E che non siano necessariamente per superesperti della
guida e della meccanica. La
«MX-5» si conferma come
una «istant classic», ha già
centinaia di migliaia di «sorelle» che circolano per il
mondo; forse ci ha rimesso
un po’ in originalità per la
perdita dei fari a scomparsa
ma ha guadagnato in guidabilità per le migliorie alle sospensioni, al motore e allo
sterzo. Attenzione, però: è
una trazione posteriore da
103 kW col differenziale autobloccante, quindi va capita e «guidata» per ricavarne
il massimo della soddisfazione. La nostrana «barchetta»
tiene testa in prestazioni ed
è più rifinita, però è un tantino meno agile sul misto
stretto. Entrambe hanno il
bagagliaio piccolo: è l’unico
difetto che abbiamo trovato,
di scarsa rilevanza per auto
di questo tipo. L’unica cosa
veramente importante da
portare su una spider, in
fondo, sono gli occhiali da
sole, un foulard o un cappellino ben stretti intorno alla
testa e la voglia di divertirsi.
Tutte cose che occupano
poco spazio.
«MX-5»
Posto guida
★★★★ ★★★★
Plancia e comandi
★★★★ ★★★★
Strumentazione
★★★
★★★
Climatizzazione
★★★★ ★★★
Visibilità
★★★
★★★
Finitura
★★★★ ★★★★
Equipaggiamento
★★★★ ★★★
Abitabilità
★★★
★★★
Bagagliaio
★★
★★
★★★
★★★
Confort
Motore
★★★★ ★★★★
Accelerazione
★★★★ ★★★★
Ripresa
★★★
★★★
Cambio
★★★★ ★★★★
Sterzo
★★★★★ ★★★★★
Freni
★★★★ ★★★★★
Tenuta di strada
★★★★ ★★★★
Stabilità
★★★★ ★★★★
Consumo
★★★★ ★★★★
Aerodinamica
★★★★ ★★★★
Di tipo sportivo su entrambe. Si guida seduti in basso a gambe distese, più
raccolti sulla «MX-5» che ha regolazioni meno ampie. Sulla «MX-5» inoltre il
volante è molto verticale e non è regolabile .
Più sportiva e anticonvenzionale quella della «barchetta». Più sobria ma ben
costruita quella della «MX-5». Su entrambe tutti i comandi sono raccolti
attorno al conducente.
La «MX-5» offre in più il manometro dell’olio. Più giovanile e meglio visibile la
grafica della «barchetta», anche se la Mazda ha migliorato il colore di fondo
del cruscotto.
La funzionalità dell’impianto è fondamentale anche sulle spider. Questo
aspetto non è stato trascurato da nessuno dei due costruttori. La «MX-5» non
era equipaggiata di condizionatore d’aria.
Praticamente perfetta a capote aperta; limitata a tetto chiuso, soprattutto
lateralmente su entrambe. La «MX-5» ha il lunotto posteriore di vetro termico.
Difficile vedere bene dietro in manovra sulla «barchetta» col lunotto «soft».
Hanno entrambe allestimenti molto sobri, quasi spartani la «barchetta»,
che accusa solamente qualche imperfezione nell’assemblaggio
e nella cura del dettaglio.
Hanno lo stesso prezzo di listino, la «barchetta» però nella dotazione di serie
comprende anche la selleria di pelle ed ha una lista di optional, tra cui
eventualmente scegliere, più ricca.
Sono delle classiche spider a due posti secchi. Nell’abitacolo ci stanno un
paio di persone e niente più: dietro i sedili c’è spazio soltanto per una busta,
un cappello o un capo d’abbigliamento.
Nei due vani ci sta al massimo una valigia di medie dimensioni e poco più.
Quello della «barchetta» è leggermente più capiente, anche se la capacità di
carico della «MX-5» è aumentata rispetto alla vecchia versione.
Nonostante l’assetto sportivo le sospensioni non risultano particolarmente
scomode anche se si irrigidiscono sullo sconnesso. Nemmeno il rumore si fa
sentire troppo nell’abitacolo.
Sulla carta si equivalgono. In comune hanno brillantezza e sportività; quello
della «MX-5» è stato completamente rivisto, anche in funzione del
contenimento del rumore.
La nuova «MX-5» spunta tempi nettamente migliori rispetto al vecchio
modello, da 0-100 km/h guadagna quasi un secondo, allineandosi ai buoni
risultati della «barchetta».
La «MX-5» versione ’98 risulta anche più pronta della serie precedente.
Riprende da bassa velocità in V marcia senza problemi. Molto elastica e
gradevole a bassi regimi anche la «barchetta».
Impostazione sportiva per entrambe, sottolineata dalla corsa corta e dagli
innesti secchi e precisi. Rapida la manovrabilità. Rapporti in perfetto accordo
con le caratteristiche del motore su tutte e due.
Studiati per una guida pronta e precisa anche ad alta velocità, entrambi i
comandi consentono di pennellare le traiettorie ed effettuare correzioni
millimetriche. Più pronto quello della Mazda.
Si fermano entrambe in spazi molto contenuti: da 100 all’ora in meno di 40
metri, ma la «barchetta» risente un po’ della fatica (fading) quando la si
impegna a fondo e in modo prolungato.
Tutte e due sono molto ben attaccate all’asfalto ma la «MX-5» è più veloce in
curva. La «barchetta» sottosterza leggermente, mentre l’altra tende ad
allargare un po’ con la coda ed è più nervosa sul bagnato.
Poco sensibili ai bruschi cambi di traiettoria. Più vivace la «MX-5», che
presenta anche un rollio un po’ più accentuato. Molto ben equilibrata la
«barchetta». Entrambe affidabili e sicure.
A velocità costante fanno più o meno le stesse percorrenze, nell’uso di tutti i
giorni, invece, consuma meno la «MX-5». In città percorrenze inferiori ai 7
km/litro per la spider italiana.
Le due vetture si equivalgono anche sotto il punto di vista dell’efficienza
aerodinamica: offrono sostanzialmente la stessa resistenza all’aria. Qualche
fruscio di troppo a capote chiusa.
Le stelle assegnate sono valutate mettendo a confronto il punteggio migliore che, nella stessa voce, hanno meritato vetture della medesima fascia di mercato.
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