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MARTEDÌ 8 NOVEMBRE 2016
SCIENZE POLITICHE DOMANI PROLUSIONE AI CORSI
Ambasciatore e scrittore
È autore di numerosi saggi e articoli pubblicati
su riviste italiane e straniere e di numerosi
libri.
Nel periodo gennaio-giugno 2011 è stato Public
Policy Scholar presso il Woodrow Wilson International Center for Scholars, Washington
D.C.
Ha lasciato l'attività diplomatica per sopraggiunti limiti di età nel 2010. Attualmente è
Ricercatore associato del Centro studi di politica internazionale di Barcellona (Cidob) e
Visiting Professor all’Instituto de Empresa (Ie)
di Madrid nell’ambito della facoltà di Relazioni
internazionali, dove da tre anni insegna un
corso su Etica e relazioni internazionali.
Editorialista de «La Repubblica», collabora
anche con «La Stampa» ed è anche presidente
della Fondazione Intercultura.
Parlerà di un argomento di particolare interesse e attualità. L'incontro è aperto al pubblico. £ r.c.
L'ambasciatore Toscano
in Aula dei Filosofi
II Sarà Roberto Toscano, già ambasciatore d’I-
talia in Iran e India, il protagonista della prolusione ai corsi di laurea in Scienze politiche
(dipartimento di Giurisprudenza) per l’anno
accademico 2016/2017 sul tema: «La sfida della diversità in un mondo globalizzato», domani alle 11.30 in Aula dei Filosofi, Palazzo
centrale.
Da Parma al resto del mondo
Toscano, nato a Parma e laureato in Giurisprudenza all’Università di Parma (1966), entra in diplomazia nel 1969. Ha prestato servizio
nelle sedi di Santiago del Cile (1971-74), Mosca
(1975-79), Madrid (1983-87), Washington
(1988-91), ONU/Ginevra (1994-99) e, come ambasciatore, a Teheran (2003-2008) e a Nuova
Delhi (2008-2010). Nei periodi trascorsi nell’amministrazione centrale ha lavorato in vari
uffici del Ministero degli Esteri, tra cui l’Unità
di analisi e programmazione, che ha fondato e
diretto nel periodo 1999-2003.
Ha insegnato Relazioni internazionali come
professore a contratto presso le Università di
Pisa e Luiss di Roma.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagine a cura di Katia Golini - [email protected]
LEZIONE SPECIALE LA CAMPIONESSA DAVANTI AGLI STUDENTI DI SCIENZE MOTORIE, SPORT E SALUTE
ZOOM
Vulcano «Ayo» in cattedra:
l'entusiasmo che conquista
L'atleta si racconta «Ho fatto un patto con mia mamma: se vado bene con lo studio
posso correre». «Alle Olimpiadi? Ancora non credo di esserci stata, ma ci sono le foto»
di Andrea Del Bue
«Q
uando la gara non va come
dovrebbe? Sono incazzata
bianca e mi metto a piangere. Una volta sbollita la
rabbia, mi chiedo cosa non è andato, cerco le
risposte insieme al mio allenatore, e mi dico
che la prossima volta faccio il mazzo a tutti».
Eccola qui, Ayomide Folorunso, nella veste di
professoressa, davanti a una platea di circa 150
studenti del corso di laurea in Scienze Motorie,
Sport e Salute, a raccontare come si riparte da
una sconfitta. Sincerità, battuta sempre pronta, spirito da vincente, linguaggio che buca:
così si è presentata all’Università, invitata a
parlare della sua carriera che, giovanissima ha appena compiuto 20 anni -, l’ha già portata
alle Olimpiadi, quest’estate, a Rio de Janeiro.
Ieri, la campionessa di Cus Parma e Fiamme
Oro, è passata dietro la cattedra, voluta dal
professor Franco Torreggiani, cultore della
materia del corso presieduto dal professor Prisco Mirandola. A salutare la campionessa c’era
anche il professor Marco Vitale, direttore del
dipartimento di Scienze Biomediche, Biotecnologiche Traslazionali. Nomi lunghi e difficili
da ricordare, a cui fa da contraltare la semplicità di Ayo, «o Ayò, a seconda di quanto
volete essere sardi o meno», scherza la ragazza.
E’ un fiume in piena e catalizza l’attenzione
degli studenti; studentessa è anche lei: la Folorunso è infatti iscritta al secondo anno di
Medicina. Coltiva un sogno: diventare pediatra. Nel frattempo, frantuma record nazionali
in pista. Specialità: 400 metri ostacoli, dove è
arrivata in semifinale a Rio. Ma in Brasile ha
anche avuto la pazza gioia di correre una finale:
con la staffetta 4x400, con la quale ha conquistato sesta piazza e nuovo primato italiano.
Con lei, in cattedra, doveva esserci anche Giulia
Ghiretti, argento e bronzo nel nuoto alle ultime
Paralimpiadi, ma l’influenza l’ha costretta a
casa. La carica di Ayomide vale comunque per
due. Gli studenti fanno le domande, le sue
risposte sono fiumi di entusiasmo. Non a caso,
il professor Maurizio «Mammo» Pratizzoli,
suo scopritore e allenatore, spiega: «Le chiedete se ha il mental coach, ma io vi dico che con
lei ci vorrebbe un pompiere per spegnere tutto
il fuoco che ha dentro».
Se la ragazza di Fidenza oggi è una delle speranze più grandi dell’atletica leggera italiana, è
merito anche del suo allenatore. A raccontare
gli esordi è l’atleta: «Alla scuola media, Pratizzoli era il mio insegnante di educazione fisica - ricorda -. Mi continuava a dire che dovevo
andare al campo a provare, ma io non ne avevo
voglia: suonavo il violino ed ero contenta così.
Lui, però, mi fa: “Lascia perdere il violino, non
diventerai mai una musicista”. Allora mi pre-
OGGI IN CLINICA MEDICA
Progetto europeo
Sprintt: stop alla
fragilità muscolare
p Parte a Parma il progetto europeo Sprintt,
iniziativa internazionale volta a studiare e
contrastare l’invecchiamento inteso come fragilità fisica: uno studio d’intervento con esercizio fisico, intervento nutrizionale e monitoraggio tecnologico dell’attività. Oggi alle 12,
nell’Aula di Clinica Medica (via Gramsci 14,
padiglione 26), il coordinatore del progetto
europeo Roberto Bernabei, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma,
presenterà il progetto che, per il Centro di
Parma, è coordinato da Marcello Giuseppe
Maggio, docente di Clinica medica e Geriatria
dell’Università di Parma. Saranno presenti il
rettore dell’Università di Parma Loris Borghi, il
direttore del dipartimento di Medicina Clinica
e Sperimentale Antonio Mutti, il presidente
della Facoltà di Medicina e Chirurgia Gian
Paolo Ceda, la direttrice del dipartimento Medico-Geriatrico-Riabilitativo Tiziana Meschi, il
direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Massimo Fabi, il direttore sanitario Antonio Balestrino, il coordinatore del
progetto, il presidente della Fondazione Cariparma Paolo Andrei. Dopo la presentazione
del professor Bernabei, saranno inaugurati i
locali del piano rialzato del padiglione 27 (ex
Nefrologia) che diverranno la sede del Progetto Sprintt. Nell’occasione sarà anche inaugurato l’ecografo muscolare Esaote, acquisito
con il contributo della Fondazione Cariparma.
GIOVEDI'
«Breve viaggio
nell'infinito»
a Teatro Due
p Teatro Due organizza una serata comple-
Lezione speciale Ayomide Folorunso tra gli studenti e con gli organizzatori dell'iniziativa.
sento al campo. “Domani torni?”, mi chiede
alla fine. E io: “Sì”. Ogni giorno così: lui chiede e
io rispondo di sì. Da allora non ho più smesso,
raggiungendo le Olimpiadi. Cioè, credo: perché io ancora non me ne sono resa conto, ma ci
sono delle foto a dimostrarlo».
E via con un sorriso largo e contagioso. Presto
la ragazza, nata in Nigeria e arrivata a Fidenza
quando aveva 8 anni, si specializza nei 400
metri ostacoli. Gli ostacoli da saltare prima di
arrivare al traguardo sono dieci, ma per lei uno
in più. «Mia madre non voleva che io facessi
atletica, perché mi diceva che avrebbe tolto
tempo allo studio - spiega -. Allora ho dovuto
fare un patto: se vado bene a scuola posso
continuare a fare sport. E questo vale anche
all’Università. Come faccio a conciliare le due
cose? Con l’aiuto di Dio, perché senza quello
non andrei da nessuna parte, e sfruttando ogni
momento libero».
Parlando del villaggio olimpico, si stupisce ancora delle dimensioni: «E’ una metropoli, altro
che villaggio: palazzi alti venti metri, parcheggi
immensi, negozi, centri commerciali. Guardi
dalla finestra tutto questo e fai fatica a realizzare di essere lì».
Questo è il periodo più duro: c’è da ripartire,
dopo le gioie a cinque cerchi. «A novembre è
sempre così - sorride -: fa un freddo boia, hai
mille dolori, è un disastro. Poi però sai che
quando arriva la bella stagione puoi toglierti
delle belle soddisfazioni. E’ lì che capisci che ne
vale la pena».
Uno studente, infine, le chiede qual è la sua
alimentazione. «Un’alimentazione varia ed
equilibrata, con tanta frutta, verdura e acqua. E
quando sono sotto stress, mangio le caramelle
gommose. Ma non ditelo a nessuno». £
© RIPRODUZIONE RISERVATA
tamente dedicata agli studenti universitari:
giovedì dalle 19 gli spazi del teatro di viale
Basetti saranno aperti ed accoglieranno i giovani spettatori per permettere loro di scoprire
l’articolata attività della Fondazione: non solo
spettacoli di teatro, danza e musica, ma anche
laboratori, conferenze, incontri e letture. La
serata avrà inizio con «Breve viaggio nell’infinito - Paradossi fra Scienza e Teatro»,
un’ironica divagazione sulle variabili che s’intrecciano nel rapporto fra arte e scienza, a
cura del Cut (Centro Universitario Teatrale)
dell’Università di Parma in collaborazione con
Fondazione Teatro Due, con Fabrizio Calfapietra, Flavio Cinquetti, Elena Cunial, Francesco Faraboli, Giulio Landini, Davide Licchelli,
Luisa Mineo, Michele Panariello, Anna Rapacchi, Claudio Rossi, Orsola Maria Rossi,
Teresa Teruel Pujana, Serena Varrucciu. Figure celebri della storia del pensiero si mescolano con calcoli e assiomi, in un «divertissement» che affronta alcune funzioni proprie di varie discipline, dalla fisica alla filosofia,
dalla matematica alla musica, dall’economia
alla retorica, per scoprire che il solco fra di
esse è molto meno profondo di quanto si
crede. Prima di un brindisi, presentazione della
stagione di Fondazione Teatro Due e delle
attività rivolte agli universitari.