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30 MARTEDÌ 8 NOVEMBRE 2016 SCIENZE POLITICHE DOMANI PROLUSIONE AI CORSI Ambasciatore e scrittore È autore di numerosi saggi e articoli pubblicati su riviste italiane e straniere e di numerosi libri. Nel periodo gennaio-giugno 2011 è stato Public Policy Scholar presso il Woodrow Wilson International Center for Scholars, Washington D.C. Ha lasciato l'attività diplomatica per sopraggiunti limiti di età nel 2010. Attualmente è Ricercatore associato del Centro studi di politica internazionale di Barcellona (Cidob) e Visiting Professor all’Instituto de Empresa (Ie) di Madrid nell’ambito della facoltà di Relazioni internazionali, dove da tre anni insegna un corso su Etica e relazioni internazionali. Editorialista de «La Repubblica», collabora anche con «La Stampa» ed è anche presidente della Fondazione Intercultura. Parlerà di un argomento di particolare interesse e attualità. L'incontro è aperto al pubblico. £ r.c. L'ambasciatore Toscano in Aula dei Filosofi II Sarà Roberto Toscano, già ambasciatore d’I- talia in Iran e India, il protagonista della prolusione ai corsi di laurea in Scienze politiche (dipartimento di Giurisprudenza) per l’anno accademico 2016/2017 sul tema: «La sfida della diversità in un mondo globalizzato», domani alle 11.30 in Aula dei Filosofi, Palazzo centrale. Da Parma al resto del mondo Toscano, nato a Parma e laureato in Giurisprudenza all’Università di Parma (1966), entra in diplomazia nel 1969. Ha prestato servizio nelle sedi di Santiago del Cile (1971-74), Mosca (1975-79), Madrid (1983-87), Washington (1988-91), ONU/Ginevra (1994-99) e, come ambasciatore, a Teheran (2003-2008) e a Nuova Delhi (2008-2010). Nei periodi trascorsi nell’amministrazione centrale ha lavorato in vari uffici del Ministero degli Esteri, tra cui l’Unità di analisi e programmazione, che ha fondato e diretto nel periodo 1999-2003. Ha insegnato Relazioni internazionali come professore a contratto presso le Università di Pisa e Luiss di Roma. © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagine a cura di Katia Golini - [email protected] LEZIONE SPECIALE LA CAMPIONESSA DAVANTI AGLI STUDENTI DI SCIENZE MOTORIE, SPORT E SALUTE ZOOM Vulcano «Ayo» in cattedra: l'entusiasmo che conquista L'atleta si racconta «Ho fatto un patto con mia mamma: se vado bene con lo studio posso correre». «Alle Olimpiadi? Ancora non credo di esserci stata, ma ci sono le foto» di Andrea Del Bue «Q uando la gara non va come dovrebbe? Sono incazzata bianca e mi metto a piangere. Una volta sbollita la rabbia, mi chiedo cosa non è andato, cerco le risposte insieme al mio allenatore, e mi dico che la prossima volta faccio il mazzo a tutti». Eccola qui, Ayomide Folorunso, nella veste di professoressa, davanti a una platea di circa 150 studenti del corso di laurea in Scienze Motorie, Sport e Salute, a raccontare come si riparte da una sconfitta. Sincerità, battuta sempre pronta, spirito da vincente, linguaggio che buca: così si è presentata all’Università, invitata a parlare della sua carriera che, giovanissima ha appena compiuto 20 anni -, l’ha già portata alle Olimpiadi, quest’estate, a Rio de Janeiro. Ieri, la campionessa di Cus Parma e Fiamme Oro, è passata dietro la cattedra, voluta dal professor Franco Torreggiani, cultore della materia del corso presieduto dal professor Prisco Mirandola. A salutare la campionessa c’era anche il professor Marco Vitale, direttore del dipartimento di Scienze Biomediche, Biotecnologiche Traslazionali. Nomi lunghi e difficili da ricordare, a cui fa da contraltare la semplicità di Ayo, «o Ayò, a seconda di quanto volete essere sardi o meno», scherza la ragazza. E’ un fiume in piena e catalizza l’attenzione degli studenti; studentessa è anche lei: la Folorunso è infatti iscritta al secondo anno di Medicina. Coltiva un sogno: diventare pediatra. Nel frattempo, frantuma record nazionali in pista. Specialità: 400 metri ostacoli, dove è arrivata in semifinale a Rio. Ma in Brasile ha anche avuto la pazza gioia di correre una finale: con la staffetta 4x400, con la quale ha conquistato sesta piazza e nuovo primato italiano. Con lei, in cattedra, doveva esserci anche Giulia Ghiretti, argento e bronzo nel nuoto alle ultime Paralimpiadi, ma l’influenza l’ha costretta a casa. La carica di Ayomide vale comunque per due. Gli studenti fanno le domande, le sue risposte sono fiumi di entusiasmo. Non a caso, il professor Maurizio «Mammo» Pratizzoli, suo scopritore e allenatore, spiega: «Le chiedete se ha il mental coach, ma io vi dico che con lei ci vorrebbe un pompiere per spegnere tutto il fuoco che ha dentro». Se la ragazza di Fidenza oggi è una delle speranze più grandi dell’atletica leggera italiana, è merito anche del suo allenatore. A raccontare gli esordi è l’atleta: «Alla scuola media, Pratizzoli era il mio insegnante di educazione fisica - ricorda -. Mi continuava a dire che dovevo andare al campo a provare, ma io non ne avevo voglia: suonavo il violino ed ero contenta così. Lui, però, mi fa: “Lascia perdere il violino, non diventerai mai una musicista”. Allora mi pre- OGGI IN CLINICA MEDICA Progetto europeo Sprintt: stop alla fragilità muscolare p Parte a Parma il progetto europeo Sprintt, iniziativa internazionale volta a studiare e contrastare l’invecchiamento inteso come fragilità fisica: uno studio d’intervento con esercizio fisico, intervento nutrizionale e monitoraggio tecnologico dell’attività. Oggi alle 12, nell’Aula di Clinica Medica (via Gramsci 14, padiglione 26), il coordinatore del progetto europeo Roberto Bernabei, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, presenterà il progetto che, per il Centro di Parma, è coordinato da Marcello Giuseppe Maggio, docente di Clinica medica e Geriatria dell’Università di Parma. Saranno presenti il rettore dell’Università di Parma Loris Borghi, il direttore del dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale Antonio Mutti, il presidente della Facoltà di Medicina e Chirurgia Gian Paolo Ceda, la direttrice del dipartimento Medico-Geriatrico-Riabilitativo Tiziana Meschi, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Massimo Fabi, il direttore sanitario Antonio Balestrino, il coordinatore del progetto, il presidente della Fondazione Cariparma Paolo Andrei. Dopo la presentazione del professor Bernabei, saranno inaugurati i locali del piano rialzato del padiglione 27 (ex Nefrologia) che diverranno la sede del Progetto Sprintt. Nell’occasione sarà anche inaugurato l’ecografo muscolare Esaote, acquisito con il contributo della Fondazione Cariparma. GIOVEDI' «Breve viaggio nell'infinito» a Teatro Due p Teatro Due organizza una serata comple- Lezione speciale Ayomide Folorunso tra gli studenti e con gli organizzatori dell'iniziativa. sento al campo. “Domani torni?”, mi chiede alla fine. E io: “Sì”. Ogni giorno così: lui chiede e io rispondo di sì. Da allora non ho più smesso, raggiungendo le Olimpiadi. Cioè, credo: perché io ancora non me ne sono resa conto, ma ci sono delle foto a dimostrarlo». E via con un sorriso largo e contagioso. Presto la ragazza, nata in Nigeria e arrivata a Fidenza quando aveva 8 anni, si specializza nei 400 metri ostacoli. Gli ostacoli da saltare prima di arrivare al traguardo sono dieci, ma per lei uno in più. «Mia madre non voleva che io facessi atletica, perché mi diceva che avrebbe tolto tempo allo studio - spiega -. Allora ho dovuto fare un patto: se vado bene a scuola posso continuare a fare sport. E questo vale anche all’Università. Come faccio a conciliare le due cose? Con l’aiuto di Dio, perché senza quello non andrei da nessuna parte, e sfruttando ogni momento libero». Parlando del villaggio olimpico, si stupisce ancora delle dimensioni: «E’ una metropoli, altro che villaggio: palazzi alti venti metri, parcheggi immensi, negozi, centri commerciali. Guardi dalla finestra tutto questo e fai fatica a realizzare di essere lì». Questo è il periodo più duro: c’è da ripartire, dopo le gioie a cinque cerchi. «A novembre è sempre così - sorride -: fa un freddo boia, hai mille dolori, è un disastro. Poi però sai che quando arriva la bella stagione puoi toglierti delle belle soddisfazioni. E’ lì che capisci che ne vale la pena». Uno studente, infine, le chiede qual è la sua alimentazione. «Un’alimentazione varia ed equilibrata, con tanta frutta, verdura e acqua. E quando sono sotto stress, mangio le caramelle gommose. Ma non ditelo a nessuno». £ © RIPRODUZIONE RISERVATA tamente dedicata agli studenti universitari: giovedì dalle 19 gli spazi del teatro di viale Basetti saranno aperti ed accoglieranno i giovani spettatori per permettere loro di scoprire l’articolata attività della Fondazione: non solo spettacoli di teatro, danza e musica, ma anche laboratori, conferenze, incontri e letture. La serata avrà inizio con «Breve viaggio nell’infinito - Paradossi fra Scienza e Teatro», un’ironica divagazione sulle variabili che s’intrecciano nel rapporto fra arte e scienza, a cura del Cut (Centro Universitario Teatrale) dell’Università di Parma in collaborazione con Fondazione Teatro Due, con Fabrizio Calfapietra, Flavio Cinquetti, Elena Cunial, Francesco Faraboli, Giulio Landini, Davide Licchelli, Luisa Mineo, Michele Panariello, Anna Rapacchi, Claudio Rossi, Orsola Maria Rossi, Teresa Teruel Pujana, Serena Varrucciu. Figure celebri della storia del pensiero si mescolano con calcoli e assiomi, in un «divertissement» che affronta alcune funzioni proprie di varie discipline, dalla fisica alla filosofia, dalla matematica alla musica, dall’economia alla retorica, per scoprire che il solco fra di esse è molto meno profondo di quanto si crede. Prima di un brindisi, presentazione della stagione di Fondazione Teatro Due e delle attività rivolte agli universitari.