scarica - Confcommercio Trentino

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MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013
ANNO XI - N. 279
REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via delle Missioni Africane, 17 - 38121 Trento - Tel 0461 - 211311 - Fax 0461 - 211309 E-mail: [email protected]
Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente
OCCUPAZIONE
Norme inserite nel maxi-emendamento. Fiducia notturna
DIETRO L’ANGOLO
DEGLI INGEGNERI
C’È LA GERMANIA
1
L’autonomia tributaria è blindata
Il governo ha recepito l’accordo
di GIOVANNI STRAFFELINI
T
utti sanno dei turisti tedeschi che vengono in Italia per le vacanze e lo shopping nei centri più attraenti del Belpaese. Pochi, probabilmente, sanno delle
molte industrie tedesche che scendono ora in
Italia per reclutare ingegneri per le loro aziende.
La notizia è stata riportata con risalto anche
dalla stampa nazionale: l’associazione germanica degli ingegneri (la Vdi) ha preparato uno specifico manuale per convincere i colleghi italiani
a sottoporre i loro curricula alle aziende tedesche che sono alla ricerca di più di settantamila
professionisti del ramo (oltre il doppio di quanti si laureano ogni anno in ingegneria in Italia!).
Finora hanno bussato alle porte del Politecnico
di Milano — che conta punte di eccellenza e alti numeri — tuttavia non passerà tanto tempo
che si rivolgeranno pure ai laureati della nostra
regione. Le aziende tedesche, infatti, richiedono persone con buona padronanza non solo dell’inglese ma anche del tedesco; non essendo la
conoscenza di quest’ultimo idioma molto diffusa in Italia, il Trentino Alto Adige rappresenta
ovviamente una zona appetibile per le necessità della Germania.
I motivi di tale interesse sono molteplici. Da
una parte c’è la forte crescita dell’industria tedesca che, spinta soprattutto dal settore dell’energia, ha bisogno di più ingegneri di quanti le università locali riescano a sfornare. Dall’altra, tuttavia, c’è anche la necessità e il desiderio dei
giovani italiani di cercare lavoro all’estero per
valorizzare al meglio le proprie capacità. Da noi
il ruolo dell’ingegnere industriale non è particolarmente considerato: le numerosissime industrie medio-piccole italiane tendono a preferire
i diplomati ai laureati, peraltro perdendo così
forti impulsi all’innovazione e alla crescita, e gli
ingegneri neo-assunti sono relativamente sottopagati. Una recente ricerca del Consiglio nazionale degli ingegneri (il Cni) riporta dati chiari
quanto deprimenti: a un anno dalla laurea, un
ingegnere italiano percepisce in media 1.236 euro al mese, mentre in Europa ne guadagna in
media 2.108 (in Germania probabilmente ancora di più).
Già oggi il 10% dei laureati in ingegneria in
Italia è occupato all’estero, come illustrato ancora dall’indagine del Cni. La fuga dei cervelli è
dunque destinata a crescere. Non è di sicuro
una prospettiva allettante. Sia per un discorso
economico (l’ingente investimento richiesto allo Stato per ogni laureato), sia in vista di una
ripresa del settore manifatturiero italiano che
pare si stia lentamente avviando, ma che riuscirà a concretizzarsi solo potendo fare affidamento sulle risorse migliori.
Presidenza
Consiglio
regionale,
la spunta
Moltrer
di MARCO ANGELUCCI
A PAGINA 5
TRENTO — Il governo Letta
(nella foto il premier con Dellai) è stato di parola: ha recepito l’accordo sull’autonomia tributaria e sulle nuove competenze di Trento e Bolzano all’interno del maxi-emendamento su
cui, ieri, ha posto la fiducia. Al
Senato si sono così riconfigurati i nuovi assetti tra maggioranza e opposizione dopo l’abbandono di Forza Italia alla grande
coalizione, con un margine teorico di soli 6 voti per l’esecutivo. Il voto a tarda notte.
Fondo Odi
Brancher
cancellato
«Una furbata,
mi opporrò»
di A. PAPAYANNIDIS
A PAGINA 3
A PAGINA 3 Papayannidis
Italia Nostra e Legambiente spingono la ferrovia. Giovanazzi: utile, ma ha poche chance
Metroland? «Vedremo»
Rovereto-Riva, Gilmozzi tiepido. Prioritaria la strada
Locale storico
Cinque stelle
«Aiutata la moglie»
Degasperi nella bufera
A PAGINA 4
TRENTO — Vacilla l’ipotesi del collegamento ferroviario tra Rovereto e Riva. «A priori non c’è niente di escluso»
osserva l’assessore Gilmozzi. «Giusto
investire sulla strada» commenta Giovanazzi, mentre Manica invita a «trovare fondi alternativi». A spingere sulla
rotaia sono invece gli ambientalisti.
A PAGINA 2 Voltolini
Rovereto: inseguimento della mobile, poi tre arresti
Spacciatore indebitato
Minacciano la madre
3
«Cantinota rumorosa»
Sequestro, pm stoppato
di MARZIA ZAMATTIO
TRENTO — Tre uomini di origine
macedone e residenti all’estero sono
stati arrestati ieri dalla squadra mobile
di Trento con l’accusa di tentata estorsione. Avrebbero preteso soldi da un
pregiudicato arrestato nel 2008 con un
chilo di cocaina arrivando a minacciare
la madre.
A PAGINA 5
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Piazza Dante
Un etto di cocaina
Preso il pusher
A PAGINA 5 Zamattio
Consenso sul taglio Acrobazie cittadine
delle circoscrizioni Impazza il parkour
Cultura
ROMANZO
Il cuore
a stella
di Patrizia
Belli
A PAGINA 13 Gelmi
TRENTO — Le circoscrizioni di Trento vanno
riorganizzate, anche nel
numero. È questa la prospettiva emersa ieri pomeriggio in commissione trasparenza. I consiglieri hanno esaminato
la proposta di delibera di
Giovanna Giugni di eliminare i quartieri, dando
alla fine parere negativo.
Ma si sono mostrati favorevoli a un ripensamento
del decentramento.
A PAGINA 6 Giovannini
Sport
VOLLEY
Diatec
vuole
espugnare
Modena
A PAGINA 11 Ferro
TRENTO — Si chiamano «tracciatori», dal francese «traceurs». La pratica, nata appunto in Francia, si sta facendo strada
anche in Trentino, nello
specifico a Rovereto. Si
tratta di arrampicarsi, spostarsi, saltare tra gli ostacoli che la città mette a disposizione come si fosse
finiti dentro un videogame. Lorenzo Marcadent
e il fratello Giulio lo fanno da tre anni e mezzo.
A PAGINA 7 Rossi Tonon
A PAGINA 5
Statistiche
2
Le imprese
femminili
ricuperano
terreno
di DANIELE SOTTORIVA
TRENTO — La fotografia
non è entusiasmante: in
Trentino solo il 20%
delle imprese è gestito
da donne, meno che a
Bolzano e nel resto
d’Italia. Eppure una
lenta crescita delle
«quote rosa» c’è stata,
considerando che nel
2003 la percentuale
superava appena il 18%.
Ad oggi la provincia
ospita così 9.477
imprese rosa, per la
maggior parte dedite al
commercio, il 24,1%,
seguite da quelle attive
in agricoltura,
silvicoltura e pesca,
ovvero il 20,38% e
dall’11,5% delle imprese
turistiche (alloggio e
ristorazione). Buoni i
segnali tra gli under 35:
il 24,6% delle imprese
«giovani» è controllato
da donne.
A PAGINA 9
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Corriere del Trentino Mercoledì 27 Novembre 2013
Primo Piano
3
TN
Specialità I nodi
Legge di stabilità Fravezzi e Panizza soddisfatti. Autostrade, l’iter si complica: l’ordine del giorno sarà riproposto alla Camera
Il governo blinda l’autonomia tributaria
1
Accordo recepito nel maxi-emendamento. Senato, voto di fiducia nella notte
TRENTO — Sì alla competenza primaria sui tributi locali, sì
alla trattativa che potrà consentire alle autonomie speciali, entro giugno, di farsi carico delle spese su agenzie fiscali, giustizia e parco dello Stelvio, e di ridiscutere l’entità della propria
compartecipazione. Sì, infine, all’eliminazione dell’organismo di indirizzo (Odi) per la gestione del fondo annuale da
80 milioni di euro che il Trentino Alto Adige mette a disposizione dei Comuni veneti e lombardi confinanti. Il governo ha
inserito nel maxiemendamento alla legge di stabilità l’accordo raggiunto nei giorni scorsi con le Province di Trento e Bolzano, su cui le due autonomie hanno già votato il parere necessario alla modifica dello Statuto di autonomia, dichiarando contemporaneamente l’intenzione di impugnare davanti
alla Corte costituzionale la parte dell’accordo che conferma la
riserva all’erario.
Il voto del Senato, arrivato in nottata dopo l’ennesima giornata di rinvii, ha ridisegnato anche la mappa di maggioranza
e opposizione con l’addio di Forza Italia alla grande coalizione, che si è fatta molto più risicata. Al momento di andare in
stampa, con la «chiama» dei senatori in corso per il voto di
fiducia, veniva attribuita alla maggioranza un margine di soli
sei voti. Il destino dell’autonomia fiscale di Trento e Bolzano,
in altre parole, si è legato a doppio filo alla stessa vita del governo: in condizioni diverse sarebbe stato impossibile per le
due autonomie speciali strappare nuove competenze in un negoziato che si è comunque rivelato difficile.
L’emendamento «finanziario» concordato con il governo è
stato approvato dalla Commissione bilancio nella notte tra lunedì e ieri. Poco dopo, però, il presidente della ComContenzioso
missione ha chiuso i lavori
consegnando al governo
Piazza Dante
tutte le carte senza un voto
è pronta a impugnare
finale dei commissari: non
comunque la riserva
c’era più tempo per valutaall’erario
re gli oltre tremila emendamenti accantonati e l’esecutivo, con il ministro per i
rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, aveva già dichiarato l’intenzione di porre la questione di fiducia su un
maxiemendamento che avrebbe recepito il lavoro della commissione, a cui aggiungere esclusivamente emendamenti del
governo e dei relatori. Fino a ieri pomeriggio, insomma, c’è
stato tempo per cambiare ma da Palazzo Chigi non sono arrivate sorprese.
In aula, Vittorio Fravezzi si è rammaricato per l’interruzione dei lavori in Commissione, sottolineando però che «con
questa legge di stabilità si inverte comunque un trend, con
tre miliardi in più di spesa per gli investimenti e una maggiore attenzione per coloro che soffrono maggiormente la crisi
economico finanziaria». «In questa legge di stabilità è stato
riconosciuto il valore delle autonomie speciali», è stato il
commento di Franco Panizza (Patt). «Un grande passo per
l’autonomia» chiosa Sergio Divina (Lega). Nella legge di stabilità figura anche la previsione di un accordo sperimentale
con il ministero della giustizia per mantenere uffici periferici
giudiziari in Trentino Alto Adige. «Ma non si tratterà — precisa Fravezzi — del mantenimento delle sedi distaccate dei tribunali».
Nulla di fatto, invece, per l’emendamento che disegnava
una grande concessionaria per il Nordest, tra cui A22: il governo è contrario e il testo è stato trasformato in un ordine del
giorno che non è stato discusso, vista la decisione del governo di porre la fiducia sul maxiemendamento. Un nuovo tentativo sarà operato alla Camera.
Alessandro Papayannidis
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Palazzo Madama
L’Aula del Senato. La seduta di ieri si è
protratta fino a tarda notte per la votazione
della legge di stabilità su cui l’esecutivo
guidato da Enrico Letta (sopra) ha posto la
questione di fiducia. Le grandi intese si sono
ristrette dopo l’addio di Forza Italia
L’intervista Brancher, presidente dell’Odi, contesta la soppressione . «Mi attiverò perché la norma cambi»
«Una furbata contro i Comuni di confine»
TRENTO — «Mi attiverò
perché la norma che elimina l’Odi venga cambiata alla Camera». Aldo Brancher,
ex parlamentare pdl e presidente dell’organismo di indirizzo del fondo per i Comuni di confine con il Trentino Alto Adige definisce
«una furbata» l’emendamento che cancella l’organismo, da lui presieduto, a
cui sono assegnati ogni anno 80 milioni di euro da
Trento e Bolzano.
Sapeva dell’emendamento concordato tra gruppo
delle autonomie e governo?
«No. Vedo che si caldeg-
giano opere di valenza sovraregionale. Io sono sempre stato favorevole all’utilizzo del fondo per opere
importanti, non certo per fi-
Amareggiato Aldo Brancher
nanziare opere confinate
nei piccoli comuni. Su tutto
il resto, però, mi pare che il
testo sia fuori dal mondo:
in questi anni abbiamo fatto i bandi, abbiamo approvato le gradutorie con i progetti. Ora si sta maltrattando una cosa positiva. Se poi
si vanno a toccare anche le
annualità precedenti, i sindaci faranno il finimondo».
Lei si attiverà perché alla Camera perché sia corretta la norma?
«Certo che mi attiverò».
Lei sta con Berlusconi o
con Alfano?
«Sempre con Berlusconi».
Dall’opposizione sarà
più difficile far cambiare
idea al governo.
«Sono molto amareggiato da questi giochini. Prima
si volevano aiutare i Comuni, ora non li si vuole aiutare più. Il governo non ha capito i problemi del Paese».
I soldi, però, non si toccano: Trento e Bolzano
continueranno a stanziare
40 milioni all’anno a testA. Quello che cambia è
che sparisce l’organismo
gestore, che lei dirige: sarà sostituito da un’intesa
tra Trento, Bolzano, Veneto, Lombardia, sentititi i
pareri del ministero degli
affari regionali e delle finanze.
«Mi sembra una furbata.
Come si può gestire un fondo con quattro protagonisti? L’intesa bisogna raggiungerla, ma poi anche attuarla».
L’eliminazione del fondo Odi è inserita in un articolo che dà potestà sui tributi locali a Trento e Bolzano. È favorevole?
«È una grande cosa, ma
aumenta la distanza con Veneto e Lombardia. Finché
non è di tutti, si tratta di
un’autonomia classista».
A. Pap.
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Corriere del Trentino Mercoledì 27 Novembre 2013
5
Trento e Provincia
TN
Il caso
Lo storico locale di via San Marco rischia la chiusura: 4 inquilini su 14 lamentano rumori. I titolari: sbalorditi, non abbiamo mai avuto multe per il rumore
«La Cantinota è troppo rumorosa»
Discoteca, il pm chiede il sequestro
1
Il giudice respinge la richiesta. La difesa: una misura esagerata
TRENTO — La Cantinota di
via San Marco, storico locale della città che proprio quest’anno festeggia i sessant’anni di vita, luogo-ritrovo dei giovani (fin dagli
studenti di Sociologia negli anni
’60) così come da clienti di tutte
le età, rischia di chiudere. Il locale, che dal 2007 è stato acquistato da Mauro Ioniez (gestore dall’87) e dal figlio Filippo, è stato
oggetto di un decreto di sequestro preventivo da parte del pm
Carmine Russo che, prese in mano le diverse querele giunte negli ultimi sei anni da parte di alcuni inquilini dello stabile sul
quale insiste anche il ristorante-discoteca, ha chiesto al giudice di deliberare questa misura
molto restrittiva. Tanto restrittiva che, se dovesse essere applicata, rischierebbe di far chiudere
l’attività d’impresa dove sono impiegati venti dipendenti.
Per ora il locale è salvo, dal
momento che il giudice per le indagini preliminari Forlenza, nel
giorni scorsi, ha rigettato la richiesta del pm ritenendo che
non si tratti di disturbo della
quiete pubblica e riposo ai danni
della collettività, bensì di disturbo di alcuni condomini, quindi
materia da sede civilistica. Il pm
ha però appellato il rigetto, quindi la vicenda è stata discussa, ieri
mattina, davanti al tribunale del
Riesame presieduta dal giudice
Giovanni De Donato che si è riservato. A breve la decisione, probabilmente entro la settimana.
Increduli i titolari difesi dall’avvocato Matteo Benvegnù: «È
una misura abnorme; capirei il
sequestro dell’impianto, ma non
dell’intero locale, perché così rischia il fallimento», dice il legale.
Mauro e Filippo Ioniez hanno infatti acquistato il locale nel 2007
impegnandosi con un mutuo milionario e adibendo una parte della struttura, un tempo dedicata a
piano-bar, a discoteca, dopo aver
ottenuto l’autorizzazione per il
prolungamento dell’orario fino
alle 4. «Finora però i miei assistiti, anche dopo i controlli effettuati dalla polizia locale e dai carabinieri, non hanno mai avuto sanzioni per il rumore e si sono sempre attivati per gestire al meglio
il locale, tutelando i vicini da
schiamazzi o altri problemi»,
spiega Benvegnù. Anzi, sostiene
l’avvocato, hanno sempre avuto
come risposta un atteggiamento
poco conciliante da parte di 4 dei
14 inquilini che che abitano sopra il locale, con i quali i proprietari hanno contenziosi civili dal
2007: così sarebbe stato impossibile entrare nei loro appartamenti per valutare il rumore percepito e attuare un’insonorizzazione
mirata. Addirittura hanno cerca-
to addirittura di inibire l’entrata
del locale, in comune con il condominio di quattordici appartamenti, attraverso una delibera
dell’assemblea condominiale, impugnata dal legale.
«I quattro inquilini, dei quali
due abitano gli appartamenti,
chiedono da sempre la chiusura
del locale perché sentono rumore — prosegue il legale — ma è
una misura abnorme, non contando che si mette in ginocchio
un’attività lasciando a casa 20 dipendenti. Chiudere il locale vorrebbe dire fallire». In discussione, prosegue, si può mettere il
fatto di concedere l’autorizzazione di discoteche in centro, come
sostenuto dal gip Forlenza, ma
se non si produce il disturbo della quiete pubblica, bensì solo ad
alcuni inquilini, diventa una vicenda privata da trattare davanti
al giudice civile. Preoccupati e
stupiti i titolari, i quali già a febbraio, dopo i rilievi di un tecnico
della Procura che aveva individuato il superamento dei limiti
sonori, avevano sospeso l’attività per un mese per attutire i rumori e poi riaprire. Dopo la consueta chiusura estiva del locale, i
problemi si erano riproposti con
l’autunno, fino alla recente (e
inattesa) richiesta di sequestro
del locale.
Marzia Zamattio
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In centro A sinistra, la zona adibita a discoteca, al piano interrato. Sopra, l’entrata della Cantinota, aperta nel 1953 (Foto Rensi)
Guardia di finanza Blitz antidroga in città con le unità cinofile
Piazza Dante, preso pusher
Cento grammi di coca in casa
TRENTO — Cento grammi di
cocaina, 15 grammi di hashish,
un cellulare, una sim e 300 euro
in contanti frutto di spaccio: è
questo il bottino rinvenuto dalla
guardia di finanza con l’unità cinofila antidroga che si è conclusa lunedì notte dopo un’operazione mirata delle Fiamme gialle
in piazza Dante volte a smantellare lo spaccio di stupefacenti in
città.
Fin dal primo mattino gli uo-
Arco Vittima dell’incidente un ventottenne
Vola per otto metri
Miracolato un operaio
TRENTO — È stato davvero fortunato, Mikel Birce, l’operaio di 28 anni di orgini albanesi ma residente ad Arco che ieri mattina è volato per otto metri dal
ponteggio nel cantiere allestito dalla Ediltenno per
cui lavora in una casa in via Braille, ad Arco. Il giovane infatti non ha riportato grandi traumi tanto che
ieri sera è già stato dimesso dall’ospedale Santa Chiara di Trento dove è stato tenuto sotto osservazione
dai sanitari per tutta la giornata. Nonostante il volo
fatto, Birce non si sarebbe fatto pressoché nulla. Miracolato. Dalla ricostruzione dei fatti, l’incidente sul
lavoro sarebbe avvenuto per il cedimento improvviso del solaio che l’operaio e i suoi colleghi stavano
lavorando con il cemento. Tutto è avvenuto in un attimo, quando con il cedimento il giovane è volato
giù. Probabilmente, secondo la ricostruzione dei carabinieri della stazione di Arco e degli ispettori del
lavoro che sono intervenuti come di consueto sequestrando il cantiere, qualcosa ha attutito la caduta, salvandolo. Elitrasportato a Trento è stato monitorato
per tutto il giorno e poi dimesso.
M. Z.
Il cantiere Il luogo dell’incidente (Foto Calabrese)
In casa La droga sequestrata
mini della guardia di finanza,
con l’ausilio di due unità cinofile
si sono appostati ed hanno subito assistito ad una cessione di sostanze tra due giovani. Colti sul
fatto, i finanzieri hanno così
identificato i due soggetti intenti allo scambio di 2 dosi di cocaina (1 grammo), appena acquistati dall’italiano di 26 anni. Allo
spacciatore, 24 anni, di origini
tunisine, sono stati rinvenuti anche 15 grammi di hashish e 300
Investito dal treno, resta gravissimo
I soccorsi Il tratto ferroviario della Trentino trasporti che
porta dal capoluogo a Malè, all’altezza della ex Sloi e del
Magnete dove il giovane di origini rumene è stato investito
dal treno merci in direzione sud (Foto Matteo Rensi)
TRENTO — Restano ancora gravissime le
condizioni del ragazzo rumeno di 21 anni che
lunedì poco dopo le 21 ha attraversato i binari
della Trento Malè, all’altezza del Magnete e
dell’ex Sloi venendo investito da un treno merci
che sopraggiungeva da nord. Il ragazzo, subito
soccorso dai sanitari e trasportato al Santa
Chiara, ha riportato ferite molte serie alla testa e
al torace. Dopo le cure è stato ricoverato nel
reparto di Rianimazione in condizioni
gravissime. Ieri mattina si sono stretti a lui molti
amici e parenti che come lui vivono in condizioni
precarie nelle baraccopoli all’interno dell’ex Sloi.
Un via vai continuo dall’ex fabbrica così come
l’attraversamento dei binari in quel punto tanto
che i ferrovieri sapendolo suonano sempre per
avvisare dell’arrivo del treno. Più volte è stata
chiesta da parte dei residenti dell’area una
recinzione ed hanno segnalato lo stato di
degrado all’ex Sloi. Ora si rischia il morto.
M. Z.
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Consiglio regionale, il Patt sceglie Moltrer
pogruppo della Svp, Arno Kompatscher,
ha proposto agli alleati trentini di unificare gli uffici di presidenza delle due province ma la proposta — secondo la versione
bolzanina — è stata rispedita al mittente.
«Non so nulla di questa proposta, la sento
per la prima volta» dicono invece il governatore trentino Ugo Rossi e il capogruppo
del Patt, Lorenzo Baratter. Per ridurre le
poltrone la Svp chiedeva che i presidenti
dei due Consigli provinciali assumessero a
turno la guida del Consiglio regionale ma,
almeno per quanto riguarda Trento, non
sarà così. La Stella Alpina infatti ha fatto il
nome di Martha Stocker, attuale presidente provvisorio del consiglio provinciale altoatesino, ma il capogruppo del Patt Lorenzo Baratter, a nome di tutto il centrosinistra autonomista trentino, ha proposto la
M. Z.
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Il dramma
Presidenza Scrutinio segreto, il mocheno batte Kaswalder. La Svp propone di nominare i leader delle assemblee provinciali
TRENTO — Sarà Diego Moltrer, secondo per preferenze nelle file del Patt alle elezioni provinciali, il candidato indicato dalla maggioranza trentina alla presidenza
del Consiglio regionale. L’assemblea si riunirà domani a Trento per la prima seduta
della legislatura, ma trentini e altoatesini
si avvicinano all’Aula a velocità diversa. In
Alto Adige sono appena iniziate le consultazioni per la composizione della maggioranza e della giunta, in Trentino l’esecutivo è già operativo e il Consiglio regionale
rientra da settimane nel perimetro dei posti chiave da assegnare per raggiungere gli
equilibri definiti dal risultato elettorale del
27 ottobre e rispondere alle aspettative dei
partiti.
La lontananza tra Piazza Dante e Palazzo
Widmann, però, è anche di approccio. Il ca-
euro.
Le fiamme gialle a quel punto
hanno iniziato un’altra attività
per individuare l’alloggio del giovane, individuato poi a Piedicastello, dove nel pomeriggio dopo una attenta perquisizione sono stati rinvenuti quasi 100
grammi di cocaina, una pietra
unica rinvenuta nei calzini del
giovane, di cui oltre 80 grammi
purissima, l’equivalente quasi di
350 grammi una volta "tagliata",
per un valore di mercato che si
aggira attorno ai 15 mila euro.
Il giovane, con precedenti penali di altro genere rispetto allo
spaccio è stato arrestato e ora si
trova nel carcere di Spini di Gardolo.
Autonomisti
Diego Moltrer
(a sinistra) insieme a Graziano Lozzer,
Chiara Avanzo e Walter
Kaswalder durante la prima seduta
del consiglio
provinciale
(foto Rensi)
candidatura di Diego Moltrer per la presidenza del consiglio regionale. Il via libera
al Patt è stato dato la settimana scorsa dall’intero centrosinistra autonomista trentino, che punta anche a un assessorato al Pd
per cinque anni e un assessorato altrettanto pieno per i ladini della Union autonomista ladina (Ual). Il presidente del Consiglio
regionale e il vicepresidente si invertono
di carica dopo due anni e mezzo. Nel gruppo del Patt la decisione per l’indicazione di
Moltrer è arrivata a maggioranza (e non all’unanimità) e a scrutinio segreto: l’altro
candidato era Walter Kaswalder, che ieri si
è limitato a un breve commento: «Sono
uscito al momento del voto, va bene così».
La questione dell’ufficio di presidenza
sarà discussa in un incontro tra gli alleati
che si terrà domani poco prima dell’inizio
della prima seduta del consiglio regionale.
Della giunta regionale invece si parlerà solamente dopo Natale, una volta che si sarà
insediata la giunta altoatesina.
Marco Angelucci
Alessandro Papayannidis
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Corriere del Trentino Mercoledì 27 Novembre 2013
Trento e Provincia
7
TN
Il fenomeno Corsa, salto, arrampicata: gli ingredienti dei «traceurs»
Gli «acrobati» di strada
e l’arte del parkour
La disciplina francese sbarca in Trentino
davanti ai quali ci mette la vita
senza mai fermarsi». Le due
principali distinzioni che si
possono fare all’interno di questa pratica sono quelle tra
«parkour» e «free running»:
«Nel primo si superano solo
gli ostacoli che man mano si
incontrano — spiega Lorenzo
— mentre nel secondo vengono anche inclusi dei tricks, vale a dire dei movimenti particolari che rendono lo spostamento più spettacolare».
Guardarli saltare e arrampicarsi, spostarsi agilmente tra gli ostacoLorenzo Marcadent
li che la città mette
«Abbiamo lanciato due corsi, uno loro a disposizione,
dà l’impressione di
per principianti e uno avanzato
essere finiti dentro
Chiunque può praticare:
un videogame. Uno
il più giovane ha 7 anni»
dei motivi che ha
entusiasmato tanti
altri ragazzi, i quali
Rovereto che insieme al fratel- hanno deciso di unirsi a Lorenlo Giulio pratica questa attività zo e Giulio che adesso organizda tre anni e mezzo: «Il zano dei corsi nella palestra Orparkour nasce in Francia negli si di Rovereto: «Ne abbiamo
anni ’90 — racconta — ma in pensati due — continua —
Italia è arrivato circa quattro uno dedicato a chi si avvicina
anni fa. Può essere definito co- per la prima volta a questo
me l’arte del muoversi il più sport, l’altro è un corso avanzafluidamente possibile, ma ha to per chi conosce già i fondaanche una filosofia alle spalle, mentali. Al primo si sono iscritquella di superare gli ostacoli ti 17 ragazzi e al secondo 13.
TRENTO — Qualcuno li
chiama «acrobati di strada»
perché sembrano appena usciti da un circo. In reatà un nome specifico chi pratica il
parkour ce l’ha ed è «tracciatore», dal francese «traceurs». È
la Francia, infatti, il Paese natale di questo sport che nel tempo si è sviluppato e diffuso in
tutto il mondo: «Oggi i Paesi
in cui si pratica di più sono l’Inghilterra, la Russia e gli Stati
Uniti». A raccontarlo è Lorenzo Marcadent, un ragazzo di
Quando arriveremo a 20 partecipanti ciascuno, chiuderemo
le iscrizioni». Limiti di età non
ce ne sono: «Si può cominciare quando si vuole, a 30 anni o
da bambini — prosegue Lorenzo — Il più giovane iscritto ai
nostri corsi, per esempio, ha 7
anni». Trovare luoghi dove
praticare, però, non è semplice: «Già a Rovereto facciamo
fatica a trovare il posto giusto
— continua Lorenzo —, tantomeno ci riusciamo a Trento,
per cui di solito andiamo a Mori. E poi non è bello saltare sopra i monumenti, così evitiamo e scegliamo dei posti dove
possiamo divertirci senza infastidire nessuno».
Per farsi conoscere il più
possibile, Lorenzo e Giulio
hanno creato un gruppo su Facebook che al momento conta
140 iscritti, un modo semplice
anche per rimanere in contatto con chi condivide la loro
passione: «Ogni mese andiamo a Bolzano dove c’è un’altra
compagnia di ragazzi che fa
parkour — racconta — e insieme ci alleniamo nel parco de
"Le rovine"». Con loro, di tanto in tanto, c’è anche David Fanelli, il ragazzo bolzanino vincitore dell’edizione 2013 del
Il focus
Il parkour è una disciplina
metropolitana nata in Francia
agli inizi degli anni ‘90. Consiste
nel seguire un percorso stabilito,
superando qualsiasi genere di
ostacolo vi sia presente, con la
maggior efficienza di movimento
possibile e adattando il proprio
corpo all’ambiente circostante.
I primi termini utilizzati per
descrivere questa forma di
allenamento furono «arte dello
spostamento» (art du
déplacement) e «percorso»
(parcours). Il termine parkour è
stato coniato da David Belle e
Hubert Koundé nel 1998: deriva
da parcours du combattant
(percorso del combattente),
ovvero il percorso di guerra
utilizzato nell’addestramento
militare proposto da Georges
Hébert. Alla parola parcours,
Koundé sostituì la "c" con la "k",
per suggerire aggressività, ed
eliminò la "s" muta perché
contrastava con l’idea di
efficienza del parkour.
Giravolta Un traceur impegnato in una piroetta durante il suo percorso
programma televisivo tedesco
«Deutsch Master», grazie al
quale ha portato a casa un bottino di 100 mila euro: «Siamo
molto contenti per David — dice Lorenzo —, che adesso si è
trasferito per motivi di studio
a Insbruck, in Austria, dove ha
anche la possibilità di allenarsi
in un’accademia prestigiosa
con altri grandi atleti di livello
internazionale». Fondamentali da imparare, allenamenti settimanali, e grande passione: i
traceurs sono dei veri e propri
atleti.
Sanità
«Come sta cambiando
la medicina generale»
Sabato il convegno
Andrea Rossi Tonon
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Tempo libero Primo incontro tra gli operatori del settore. Il 64% chiede il risarcimento per vacanza rovinata
Viaggiatori delusi: 327 reclami in 10 mesi
1
Allo studio una Carta dei diritti del turista. «Condivisione ampia»
TRENTO — Sono stati 327 i reclami presentati nell’ambito dei
servizi turistici allo Sportello europeo dei consumatori fra gennaio e
novembre. Richieste di assistenza
per inadempimenti contrattuali da
parte degli organizzatori di una vacanza, recessi e annullamenti, assicurazioni di viaggio, ritardi e cancellazioni di voli aerei. La mappa
del disagio è ampia, variegata e in
aumento. Proprio per questo in
Trentino si prova a mettere mano
alla Carta dei diritti del turista. Diritti e doveri, ma soprattutto informazioni. Prevista dalla legge provinciale sulla promozione turistica, un primo passo verso la redazione della Carta è stato compiuto
ieri, riunendo per la prima volta intorno a un tavolo unico gli operatori del settore.
E proprio perché i reclami dei
consumatori sono «il termometro
dello stato di salute del mercato
dei servizi turistici», da lì si è voluti partire: il Centro di ricerca e tutela del consumatore e degli utenti
(Crtcu) ha organizzato ieri, insieme al Comune e alla Provincia di
Trento, un primo momento di riflessione per fornire gli spunti inziali a un gruppo di lavoro che porti all’elaborazione condivisa fra tutti i soggetti che operano nel settore — istituzioni, associazioni a tutela dei consumatori, associazioni
di categoria e operatori commerciali — della Carta dei diritti del turista. «Un tassello essenziale per
continuare a fare dell’ospitalità
uno dei segni distintivi del territorio» secondo l’assessore comunale
alla cultura, turismo e giovani Andrea Robol. «Un elemento che contribuirà a un Trentino con una
marcia in più, quando una rete predisposta di professionalità e capacità sarà in grado di concretizzare
quanto in essa contenuto» secondo Michele Dallapiccola, assessore
provinciale al turismo.
Dall’inizio del 2013 sono stati
196 i casi di consumatori che han-
Robol
«Tassello essenziale per
continuare a fare dell’ospitalità
uno dei segni distintivi»
no avuto problemi durante le vacanze (131 quelli relativi ai trasporti). La parte del leone la fa il danno
da vacanza rovinata (64%): vanno
per la maggiore le modifiche unilaterali prima e dopo la partenza effettuate dai tour operator, soprattutto per quanto riguarda gli alloggi.
Si assiste anche a un aumento
delle trattenute illegittime di pena-
li in caso di recesso o di annullamento della vacanza: sei i casi trentini attualmente segnalati che hanno chiesto un rimborso per un
viaggio cancellato e si sono visti ritornare solo parte della cifra pagata. È successo quest’estate quando
la Farnesina ha vietato i viaggi in
Egitto a causa dei disordini che
sconvolgevano il Paese. «Questo
ha creato notevoli problemi —
Confronto
A sinistra la tavola dei relatori con gli assessori provinciale e comunale, Michele Dallapiccola e Andrea
Robol, l’avvocato Biasior e
il docente Alceste Santuari (Foto Rensi)
Associazioni
2
Asat
in assemblea con Dallapiccola
TRENTO — È l’esordio del nuovo assessore
al turismo, Michele Dallapiccola, è l’inizio
della nuova legislatura. Difficilmente
l’assemblea programmata per oggi
dall’Associazione albergatori ed imprese
turistiche della Provincia di Trento (Asat)
passerà inosservata. Molti i temi all’ordine
del giorno, il primo, n0n solo in ordine di
tempo, sarà il problema dell’accesso al
credito, forse la principale delle criticità
acuitasi con la crisi economica. Difficile
però che non si parli anche delle prossime
scelte in ambito di promozione turistica
della Provincia. L’appuntamento è alle
15.30 all’Hotel Nero Cubo di Rovereto.
Presidente Luca Libardi guida la categoria
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spiega Francesco Marcazzan, responsabile dello Sportello europeo dei consumatori — La scelta
offerta al consumatore è quella del
rimborso o di una vacanza alternativa. Circa una quindicina di persone ha scelto la seconda opzione».
Allo sportello arrivano anche richieste di informazioni sulle assicurazioni di viaggio, dai contratti
complessi e ricchi di clausole da
decifrare. Una grossa fetta di contatti è data anche dai problemi riscontrati durante i trasporti, aerei
nell’80% dei casi, seguiti da treni
(10%), navi (7%) e autobus.
Venti i casi di segnalazioni che
hanno riguardato problemi nei
confronti di operatori locali in
Trentino, perlopiù relativi a questioni legate alle prenotazioni e al
trasporto. Sono l’8% dei reclami, a
fronte del 57% che ha riguardato il
resto d’Italia (soprattutto per problemi con i pacchetti turistici), del
29% dell’Unione europea (in modo
particolare per le compagnie aeree) e al 6% dei reclami relativi a destinazione extraeuropee. «Il numero di segnalazioni relative al Trentino è esiguo forse perché i turisti
non sono a conoscenza dei loro diritti e degli strumenti per metterli
in pratica — ha sottolineato Carlo
Biasior, direttore del Crtcu —
Quando la Carta sarà a regime è
probabile che aumentino».
Nella stesura del documento
trentino «la territorialità avrà
un’importanza fondamentale —
secondo Marcazzan — Non potrà
mancare, ad esempio, un capitolo
dedicato al turismo invernale o la
raccolta degli usi civici che segnalano localmente la disciplina degli alberghi. È importante capire come i
modelli esistenti possano essere
declinati a livello locale, ma per fare in modo che la Carta sia davvero effettiva è necessario che sia universalmente condivisa da tutti gli
operatori».
Erica Ferro
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Ordine Il presidente dell’Ordine Giuseppe Zumiani
TRENTO — «Stiamo andando in una direzione in cui il
medico di famiglia resterà un punto di riferimento, ma
verrà inserito in un’unità di cura che comprende altri
colleghi e anche gli infermieri». Ad anticipare uno dei
cambiamenti che vivremo nel prossimo futuro è Marco
Clerici, coordinatore scientifico della «Scuola specifica in
medicina generale» di Trento: «Nel corso dell’ultimo anno
un nostro studente ha girato l’Italia per capire quali sono i
modelli assistenziali delle altre Regioni — continua —, con
particolare attenzione al chronic care model toscano,
all’ospedale di comunità emiliano e al chronic related
group lombardo». Questi sono i tre modelli più strutturati,
attualmente punto di riferimento per il resto del Paese. I
loro sistemi verranno illustrati dai rispettivi responsabili
nel convegno «Realtà italiane a confronto» che si svolgerà
sabato nella sala congressi del centro servizi sanitari:
«L’anno scorso sei studenti della scuola si sono recati in
sei diversi Paesi europei per capire come si stanno
muovendo — racconta Giuseppe Zumiani, presidente
dell’Ordine dei medici del Trentino — Sono state relazioni
molto utili, che insieme a quelle realizzate sul sistema
nazionale ci danno un quadro chiaro». Sulla base di queste
osservazioni, presentate nella prima parte dell’incontro di
sabato, ci si confronterà e si costruiranno delle proposte,
elaborate durante la seconda parte del convegno, per
determinare le linee guida del sistema più adatto al
Trentino: «Il nostro è un territorio molto eterogeneo —
spiega Clerici — con una realtà urbana molto organizzata
mentre nelle comunità di valle c’è una struttura diversa. La
figura del singolo medico, però, non funziona più
nemmeno lì». «Si tratta di riorganizzare l’attività
territoriale — prosegue Pasquale Laurino, direttore della
scuola — in un momento di contrazione dei costi,
cercando di superare il limite di guardare solo all’interno
del territorio in cui si opera», se possibile lavorando anche
sulla prevenzione, come si augura Clerici: «Adesso noi
aspettiamo il paziente e ci limitiamo a rispondere al
bisogno per cui si è rivolto a noi. Invece bisogna fare
informazione sui corretti stili di vita e comportamenti,
facendo sapere ai nostri pazienti quali sono i controlli a cui
dovrebbero sottoporsi di anno in anno. Ma questo prevede
anche solo la creazione di un database organizzato, cosa
che noi da soli non riusciamo a fare».
A. R. T.
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Codice cliente: 2684846
Corriere del Trentino Mercoledì 27 Novembre 2013
9
TN
Economia
La fotografia Discriminazione nell’accesso al credito: «Differenze dello 0,3-0,4% sui tassi d’interesse»
Contributi
1
2
Ancora
accordi negoziali
Per gli hotel 2,6 milioni
Imprese, una su cinque è donna
Percentuali inferiori alla media nazionale, ma in crescita
TRENTO — In Trentino
un’impresa su cinque è rosa, meno che a Bolzano e nel
resto d’Italia. Maggior equilibrio si trova, invece, tra le
imprese giovanili: il 24,6%
controllate da donne, la cui
imprenditorialità è stata recentemente incentivata dalla legge 6 provinciale. Il Cif
rivendica poi le peculiarità
delle imprese femminili, meno redditizie ma più «etiche», e denuncia «discriminazioni di genere» nella concessione del credito.
La tappa trentina del «Sesto giro d’Italia delle donne
che fanno impresa», organizzato dai Unioncamere con i
Comitati per la promozione
dell’imprenditorialità femminile (Cif), ieri ha riempito la Camera di Commercio
in via Calepina. L’incontro,
intitolato «L'imprenditoria
femminile in Trentino-buone pratiche nel settore turistico», verteva sulle ultime
rilevazioni del sistema statistico StockView di Infocamere. A novembre 2013, l’incidenza delle imprese femminili (in cui la partecipazione
delle donne è superiore al
50%) attive risulta la più bassa tra le aree di abituale confronto. In Trentino la percentuale di imprese femminili attive si ferma infatti al
20%, con Bolzano al 21,8% e
la media nazionale al 24,3%.
Anche la media del
nord-est, il 22%, è superiore. Eppure una lenta crescita
delle «quote rosa» c’è stata,
considerando che nel 2003
la percentuale superava appena il 18%. Ad oggi la provincia ospita così 9.477 imprese rosa, per la maggior
parte dedite al commercio,
il 24,1%, seguite da quelle attive in agricoltura, silvicol-
ha l’obbligo di aggiornamento professionale,
oltre a dover rispondere ad un codice etico
di comportamento. Alcune compagnie —
lamenta l’Aicis — ormai da oltre un anno
delegano a propri dipendenti l’accertamento
e stima di danni tramite l’esame a distanza
di documentazione fotografica, senza che gli
operatori abbiano né una abilitazione
all’esercizio della professione, né adeguata
formazione o esperienza professionale. Ciò
non garantisce nè i danneggiati, nè il
riparatori, che non possono effettuare alcun
dialogo tecnico con questi
interlocutori-liquidatori, che hanno quale
unico interesse il costo finale da pagare».
lia, dove la media è il 27,1%.
Le imprese straniere trentine hanno invece un vertice
rosa nel 21,4% dei casi, una
media vicina al resto d’Italia.
Comune tra i generi, forse
più grave per le donne, la
problematica dei finanziamenti. «La difficoltà di accesso al credito — sostiene
Mariangela Franch, ordinaria di economia a Trento —
è un dato di fatto: le donne
pagano più interessi e se il
garante in banca è un’altra
donna è ancora peggio. Nei
tassi d’interesse ci sono differenze dallo 0,3 allo 0,6%».
Unioncamere e i Cif, giunti
quasi a cento diramazioni
territoriali, hanno cooperato con una grosso gruppo
bancario prospettando una
soluzione. Spiega Claudia Samarelli, di Unioncamere Roma: «Due mesi fa abbiamo
firmato un protocollo, per
cui sarà presto operativa
una piattaforma: le donne
potranno avere priorità nella richiesta del credito e
istruttoria rapida per le loro
imprese». Anche se Antonella Chiusole, direttrice dell'Agenzia del Lavoro, ammonisce: «Le risorse ci sono,
sfruttatele».
Franch delinea infine due
aspetti importanti delle imprese femminili: «Rispetto
alle maschili c’è una differenza di guadagno, negativa
di oltre il 46,5% : sono mediamente più piccole, meno
capitalizzate». Il profilo delle imprenditrici sarebbe diverso: meno rivolto al profitto ed ai rischi, più orientato
a uno sviluppo sostenibile,
anche nei confronti dei dipendenti.
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Daniele Sottoriva
24,6%
È la percentuale di
imprese a conduzione
femminile tra gli under
35, un livello superiore
alla vicina Bolzano
24,1%
La quota di aziende «rosa»
nel commercio provinciale
La categoria che vede
le donne maggiormente
protagoniste
Relatori Claudia Samarelli a fianco dell’assessore Ferrari (Rensi)
tura e pesca, ovvero il
20,38% e dall’11,5% delle imprese turistiche (alloggio e
ristorazione).
Una controtendenza tren-
tina viene invece dalle imprese femminili under 35
che, forse sospinte dagli incentivi per imprenditrici creati nel 2012, raggiungono
quota 24,6% del totale giovanile. Più che a Bolzano, dove le donne che guidano imprese giovanili sono il
21,7%, ma meno che in Ita-
Il dibattito
I periti: «Rc auto, così non va»
TRENTO — Anche i periti contestano il
risarcimento diretto. L’Aicis (Associazione
italiana consulenti infortunistica stradale)
nazionale interviene nel dibattito aperto dal
Corriere del Trentino per ribadire l’importanza
di un perito «terzo» rispetto agli interessi delle
parti.
«Il risarcimento diretto — scrive l’associazione
in una nota — così come è congegnato non ha
giovato, né può giovare al cittadino. Una stima
del danno, che non sia appiattita sulle pressioni
dell’assicuratore o di altro committente, può
essere effettuata esclusivamente da un perito
iscritto nel ruolo Periti assicurativi, che ha
sostenuto un esame pubblico di abilitazione
dopo aver effettuato due anni di tirocinio e che
TRENTO — Continua anche nella nuova legislatura la
pratica dell’accordo negoziale. Solo ieri ne sono stati firmati
tre. Il primo, sottoscritto da Alessandro Olivi, riguarda la
Dalmec di Cles. L’accordo prevede l’ampliamento della sede
produttiva della società, con la demolizione e la
ricostruzione del complesso immobiliare dove opera. I
lavori saranno terminati entro la prossima primavera. La
spesa complessiva ammessa a finanziamento è di 5.151.375
euro con un contributo provinciale, pari al 7,5% della spesa
ammessa, di 386.353 euro. In cambio l’azienda s’impegna a
portare da 175 a 180 i suoi dipendenti e a mantenere una
patrimonializzazione del 15%.
Gli altri due, sottoscritti dal neoassessore Michele
Dallapiccola, riguardano l’Hotel Savoy di Passo Carezza e
l’impresa Granatum srl di Arco. Nel primo l’investimento
pubblico sarà di 1.414.813 euro, il 20% dei 7.074.069
previsti per riqualificare la struttura. L'impresa s’impegna a
passare da 20 a 32 dipendenti e a restare in Trentino per 5
anni. Nel secondo caso, per trasformare l'ex convento delle
suore di clausura ad Arco in un 4 stelle vocato alla
promozione dell’olio d’oliva, saranno spesi 6.076.469 euro.
Il 20% li metterà la Provincia.
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Grigno
3
Rinasce
lo spazio Omga
«Condominio produttivo»
TRENTO — Sarà inaugurato domani il nuovo
«condominio produttivo» di Grigno. Dopo la
chiusura di Omga, azienda che produceva
macchinari per la lavorazione del legno, tra le
prime a dare avvio alla zona industriale di Grigno,
quei 19 mila metri quadrati di spazi produttivi
tornano a rivivere ospitando le nuove sedi di sei
piccole aziende, cinque espressione dell'artigianato
locale ed una, Geoturn, attirata in Trentino dal
vicino Veneto. L’operazione di recupero e
riqualificazione dell’immobile, condotta da
Trentino Sviluppo, si è conclusa e le aziende hanno
preso possesso dei loro nuovi spazi.
L’inaugurazione ufficiale si terrà domani alle ore
11.00. A fare gli onori di casa ci sarà il sindaco
Leopoldo Fogarotto. Toccherà quindi ai brevi
interventi di Alessandro Olivi, vicepresidente della
Provincia, Diego Laner, presidente di Trentino
Sviluppo e Claudio Ropelato, presidente per la
Bassa Valsugana e Tesino dell’Associazione
artigiani, che ha collaborato al progetto di
riqualificazione dell’area produttiva dismessa.
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Edilizia La convention di Riva del Garda
Rebuild al via
«Nuovi mercati»
TRENTO — Partita la seconda edizione di Rebuild, la due giorni internazionale sulla riqualificazione dei patrimoni immobiliari: 140 relatori e 400 partecipanti sono arrivati a Riva del Garda
per discutere dell’unico settore dell’edilizia ancora in attivo. «Anche i canali di finanziamento devono riqualificarsi» una delle
considerazioni emerse nel primo giorno.
«Serve comprendere — ha esordito Gianluca Salvatori, presidente di Progetto Manifattura e coideatore della convention —
che il cambio di paradigma ambientale è anche una priorità economica, non solo etica e culturale: la sostenibilità sta cambiando
i mercati». Per Thomas Miorin, direttore di Habitech, servono
nuove prospettive. «Nel 1984 si costruivano già edifici completamente autosufficienti, mentre guidavamo fiat Uno e usavamo la
primissima versione di Windows. Oggi auto e computer hanno
tecnologie cento volte più potenti. Eppure ancora quasi nessuno
ha una casa efficiente». Dalle varie sessioni emergono molti segnali anche sul cambiamento dei modelli di filiera. «Oggi l’impresa deve essere integrata, orizzontale, aperta, sociale, anche
nel mondo delle costruzioni — continua Miorin — Deve garantire il risultato in termini di sostenibilità e tempi di payback». Generale la preoccupazione legata alla finanza. «Oggi serve riqualificare anche il settore del finance, che deve contribuire al rilancio
di nuovo settore, a partire da presupposti profondamente diversi da quelli che hanno provocato la bolla speculativa degli ultimi
dieci anni» osserva Salvatori. «Oggi anche questi soggetti iniziano, seppure lentamente, a capire che il mondo del risparmio
energetico è un settore dove investire», aggiunge Gianni Silvestrini del Kyoto Club. Assegnati anche i premi Rebuild ai migliori
progetti di riqualificazione sostenibile. Primo classificato il progetto di Lombardini 22 presentato da Marco Amosso. Secondo e
terzo rispettivamente Laboratorio di Architettura, presentato da
Andrea Rinaldi, e Park Associati, presentato da Filippo Pagani.
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Bancari Cambio di regole a partire da luglio. L’integrativo in Trentino è stato rinnovato anche per il 2014
Rurali, è ufficiale: disdetto il contratto
4
Schelfi rassicura: «Abbiamo sette mesi per trovare un’intesa»
TRENTO — L’attesa disdetta
è arrivata. Dopo Abi, anche Federcasse ha disdetto il contratto nazionale. Più di 2.800 lavoratori delle banche del credito
cooperativo guardano ora con
una certa incertezza al futuro.
Diego Schelfi, però, si sente di
rassicurarli: «I rapporti con i
sindacati in Trentino sono
sempre stati ottimi e la scelta
di disdire il contratto a partire
dal primo luglio 2014 è stata assunta proprio per avere tutto il
tempo necessario per trovare
un nuovo accordo».
Sì perché Federcasse, dopo
un tentativo andato a vuoto di
non procedere alla disdetta
unilaterale, ha scelto di non far
decorrere la disdetta dalla sua
scadenza naturale (il 31 dicembre 2013), ma da metà 2014,
nella speranza di raggiungere
prima di quella data un’intesa.
La nota ufficiale è arrivata nel
tardo pomeriggio di ieri, dopo
l’incontro a Roma con i rappresentanti sindacali. «Federcasse
ha comunicato oggi alle organizzazioni sindacali la disdetta
del contratto collettivo nazio-
nale di lavoro per i quadri direttivi ed il personale delle aree
professionali delle Bcc e Casse
Rurali e del contratto collettivo nazionale di lavoro per i dirigenti delle stesse aziende. La
disdetta produrrà effetto a decorrere dal 1 luglio 2014. Tale
decisione trae origine dalla necessità di tenere conto dei mutati scenari che vedono oggi le
banche chiamate a sopportare
gli effetti negativi delle crisi e a
supportare i processi di finanziamento dell’economia. Fattori che impongono un ripensa-
mento delle modalità di conduzione dell’organizzazione
aziendale. Federcasse, consapevole della delicatezza del momento, auspica che si possa
aprire con le organizzazioni
sindacali, con le quali di recente è stato firmato l’importante
accordo di rinnovo del Fondo
di solidarietà, un confronto costruttivo per individuare termini e misure concrete di quel
rinnovamento normativo che
appare non più rinviabile».
La situazione in Trentino, rispetto al resto del territorio nazionale, sembrerebbe un po’
più «sicura» per i dipendenti
delle rurali, almeno a breve termine. A differenza delle altre
federazioni, in provincia il contratto di secondo livello è stato
rinnovato e il pagamento dell’integrativo è stato fissato per
giugno 2014. Questo non significa che la disdetta del contratto nazionale non porterà novità negative per i dipendenti. Il
presidente di Federcoop Schelfi, però, si sente di rassicurarli.
«I rapporti con i sindacati sono e sono sempre stati ottimi,
faremo di tutto per non sfilacciarli in futuro. La scelta della
disdetta era una via obbligata
vista la situazione generale,
ma sono sicuro che in questi
mesi sapremo trovare un accordo che garantisca tutti».
T. Sc.
Federcoop La sede di Cassa centrale Banca, il cuore del credito cooperativo trentino (Rensi)
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l 'Adige
L3112603
31127
www.ladige.it
Mercoledì 27 novembre 2013
9 771594 144005
L3112603
Anno 66 - numero 327 • 1,20 euro
Quotidiano Indipendente del Trentino Alto Adige
Padergnone
20
Dopo il bacio censurato
pace Comune-Arcilesbica
Vigolo Vattaro
26
Forti raffiche di vento
abete travolge un’auto
Pergine
38
Tessere scontate in piscina
«Buco» di 126 mila euro
Ciclismo
48
Cesare Benedetti, il filosofo
che sogna di andare in fuga
LE CRONACHE
PROVINCIA Il leader degli industriali rilancia la sferzata di Daldoss ai Comuni incapaci di spendere
Tasse comunali già basse
1
2
Un
fisco più trentino
Ma tagliare sarà dura
«Sbloccate i lavori pubblici»
Mazzalai (Confindustria): quei 200 milioni vanno spesi subito
«Gli ammortizzatori
non devono ridursi
a un mero sussidio»
Grazie alla competenza primaria
in materia di tributi locali il governatore Rossi punta a ridurre il carico fiscale. Ma Ivano Dalmonego,
ex direttore generale della Provincia, spiega: «I tributi comunali sono già bassi, scendere sotto al minimo crea problemi di equilibrio,
con i comuni finanziati integralmente dalla Provincia».
L. PATRUNO
A PAGINA
14
Degasperi (M5S) si difende
«Posto a mia moglie?
È tutto regolare»
Filippo Degasperi prova a
smorzare la bufera che lo ha
investito per aver «tramandato»
alla moglie la sua cattedra di
professore all’istituto
alberghiero di Levico. Il
neoconsigliere provinciale
grillino non ha dubbi: «Ho agito
con trasparenza, su indicazione
degli uffici provinciali».
A PAGINA
22
Trento, chiesta la chiusura
3
Discoteca
Cantinota,
guerra dei decibel
Rischia di chiudere i battenti la
discoteca della Cantinota, uno
dei pochi luoghi dove si può
ballare a Trento. A chiedere il
sequestro preventivo è la
procura secondo cui il locale è
troppo rumoroso. Il tutto nasce
dalla battaglia di alcuni
proprietari di appartamenti che
si trovano nello stesso immobile
e che sostengono di dover
sopportare rumori molesti.
A PAGINA
27
La novità
D
uecento milioni di euro non
passano inosservati. Soprattutto di questi tempi.
Così, quando ha appreso dall’Adige che tanti sono i fondi già stanziati dalla Provincia per opere pubbliche che i Comuni stentano ad
avviare, ha fatto un balzo sulla sedia. Difficile accettare che non si
riesca a spendere e a movimentare risorse vitali per le imprese e
per l’occupazione. È una cifra spaventosa, spiega, e non è ammissibile che tutto rimanga incagliato,
per pastoie burocratiche o incapacità amministrativa. Pressante,
dunque, l’appello al governatore
Rossi, perché sblocchi quei fondi
e ridia ossigeno alle imprese.
Quanto agli ammortizzatori, spiega, non devono ridursi a mero sussidio.
D. BATTISTEL
A PAGINA
17
Bondone, pronta
la nuova seggiovia
del «Montesel»
TWITTER
@giornaleladige: seguite anche
i «tweet» con notizie e commenti
Corsa contro il tempo sul Monte Bondone per sistemare fino all’ultimo dettaglio il nuovo impianto da sei posti. Da sabato la nuova «Montesel» sostituirà la storica «doppia», le seggiovie affiancate «Montesel» e «Topolino». Una novità che arriva in occasione dell’Universiade.
L. PONTALTI
A PAGINA
Sfrattati perché senza lavoro
A Trento più 13%: non riescono a pagare l’affitto
P
rima hanno perso il lavoro, poi
hanno perso anche la casa. È
uno degli aspetti più duri della
congiuntura economica che ha
lasciato senza lavoro, e dunque
senza stipendio, un numero
crescente di lavoratori. Vittime due
volte della crisi: sono i «morosi
incolpevoli», coloro che non riescono
più a pagare l’affitto proprio perché
hanno perso il posto. Nel primo
semestre dell’anno, solo a Trento,
sono stati convalidati 86 sfratti per
morosità, con un più 13%.
F. TERRERI
A PAGINA
TENTATA ESTORSIONE
ARRESTATI IN TRE
Hanno tentato di farsi
pagare da un 27enne
residente a Trento una
partita di droga da
10.500 euro con metodi
non proprio legittimi. Per
tentata estorsione sono
così finiti in carcere in tre.
A PAGINA
9
Credito | Con le banche la disparità di genere diventa svantaggio competitivo
R3112716
4
Se l’impresa è «rosa» prestiti più cari
L3112612
F
are impresa non è mai
facile, e se sei donna, lo
è ancora meno. In
Trentino le imprese femminili
sono il 20%, contro una
media italiana di poco
inferiore al 25%. E la
disparità di genere si traduce
spesso in un vero e proprio
svantaggio competitivo. È il
caso dell’accesso al credito:
quando contrattano un
prestito in banca, le donne
d’impresa devono calcolare
un tasso d’interesse dallo 0,3
allo 0,7% più alto di quello
garantito ai colleghi maschi.
P. GHEZZI
A PAGINA
21
7
3,14
28
LA RIFORMA/ 1
Unire i Comuni
è la via maestra
MAURIZIO PETROLLI
editoriale di
domenica del
direttore Giovanetti
«Unione di comuni, la vera
soluzione» costituisce,
anche a mio giudizio, la
conferma del tema madre
delle priorità che
l’autonomista, neo
presidente, Rossi deve
affrontare e dirimere.
L’
CONTINUA A PAGINA
55
LA RIFORMA/ 2
Comuni più forti,
niente Comunità
BRUNO FIRMANI
PROJECT_002
L’UNICO MODO
PER LIBERARSI
DA UNA
TENTAZIONE,
È CONCEDERSI
AD ESSA...
TRENTO
Largo Carducci, 43
aro direttore, ho letto
sia il suo editoriale di
domenica, sia l’intervento
di Roberto Pinter ieri
sull’Adige a proposito
delle Comunità di Valle.
Dichiaro immediatamente
che mi ritrovo sulle sue
posizioni: per me le
Comunità di valle sono da
abolire. Come peraltro
avevo chiesto in un mio
ordine del giorno, ...
C
CONTINUA A PAGINA
54
l'Adige
ECONOMIA
Ricerca Unioncamere: donne sottorappresentate
in provincia, risultano meno avvezze al rischio
e al business, ma più colte, più sensibili alla
sostenibilità, più motivanti per i collaboratori
STATISTICHE
Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263
email: [email protected]
G
Imprenditoria femminile in Trentino
1
Impresa di donne?
Il tasso è più caro
Fino al +0,7% sui prestiti
Le ditte femminili al 20%
TRENTO - «Piccole donne crescono», il classico titolo della
Alcott descrive anche il lento
ma progressivo incremento delle imprese femminili, in cui il
Trentino - per una volta - non è
all’avanguardia: visto che da noi
sono il 20%, contro il 21,8% dell’Alto Adige, il 22% del Nordest,
anch’esso scavalcato dalla media italiana del 24,3%.
Il Trentino è più
maschilista di
Bolzano, del Nordest
e dell’Italia, ma tra
le aziende giovani la
quota sale al 24,6%
Insomma, un quinto anziché un
quarto: si può fare di più.
La percentuale peraltro cresce
sulle imprese giovanili: dove
quelle femminili sono il 24,6%,
meglio che a Bolzano (21,7%)
ma meno che in Italia (27,1%),
mentre fra le imprese guidate
dagli stranieri le imprese «donne» sono il 21,4%.
Intanto, ha ricordato ieri alla
presentazione della ricerca
Unioncamere l’economista Mariangela Franch, le banche discriminano ancora le imprenditrici rispetto agli imprenditori,
anche in Trentino. Una ricerca
avvalorata da Alesina, che non
L’ASSEMBLEA
2
è un fan dell’economia «di genere», ha stabilito che quando
contrattano un prestito in banca, le donne d’impresa devono
calcolare un tasso d’interesse
dallo 0,3 allo 0,7% superiore a
quello praticato dai funzionari
bancari (in genere maschi) agli
imprenditori maschi.
Mariangela Franch, ordinaria al
dipartimento di economia e management di UniTrento e Maria
Pellegrini dell’ufficio studi Cciaa
hanno poi dato i numeri delle
donne: in provincia di Trento,
le imprese femminili sono oggi
cresciute a 9.477 unità, il 20%
delle imprese attive. Nel commercio operano 2.284 imprese
femminili (24%); in agricoltura,
silvicoltura e pesca 1.931 (20%);
e nel turismo 1.496 (16%).
E proprio nel comparto turistico (15% del pil provinciale), anche nelle imprese gestite dagli
uomini, l’importanza della componente femminile è decisiva.
Di solito, sostiene la ricerca, le
imprenditrici gestiscono il lavoro con maggiore flessibilità;
ricorrono meno a forme di finanziamento esterno; hanno un
livello di educazione superiore
a quello dei maschi ma con minori conoscenze nella gestione
del business; sono più diffidenti sul rischio; hanno obiettivi di
qualità ambiziosi ma fattibili;
favoriscono l’autorealizzazione dei collaboratori e la loro crescita professionale; hanno maggiore sensibilità verso i temi della sostenibilità dello sviluppo.
Insomma, più colte e più verdi.
twitter: pgheconomiadige
IL COMITATO
L’assessora Ferrari
incoraggia Gasperetti
Sara Ferrari, fresca assessora
provinciale non solo
all’università e alle politiche
giovanili, ma anche alle pari
opportunità, ha laicamente
benedetto il comitato per la
promozione imprenditorialità
femminile della Camera di
commercio, coordinato con
grinta da Claudia Gasperetti.
AUTOSTRADE
7
mercoledì 27 novembre 2013
Provincia di Trento Provincia di Bolzano
imprese
% sul
imprese
% sul
attive
totale
attive
totale
Settore
Agricoltura, silvicoltura
pesca
Attività manifatturiere,
energia, minerarie
Nord Est
imprese
% sul
attive
totale
Italia
imprese
% sul
attive
totale
1.931
20,38
2.861
24,22
41.195
17,61
228.557
18,13
508
5,36
715
6,05
21.548
9,21
104.887
8,32
Costruzioni
374
3,95
527
4,46
10.345
4,42
58.380
4,63
Commercio
2.284
24,10
2.006
16,98
60.427
25,83
384.437
30,49
Trasporti e spedizioni
Turismo
di cui:
alloggio
107
1,13
234
1,98
2.966
1,27
17.739
1,41
1.496
15,79
2.896
24,51
26.090
11,15
120.362
9,55
572
1.873
5.330
16.014
ristorazione
924
Assicurazioni e credito
167
1,76
101
0,85
4.544
1,94
26.627
2,11
Servizi alle imprese
1.262
13,32
1.419
12,01
37.228
15,91
172.256
13,66
Altri settori
1.348
14,22
1.055
8,93
29.592
12,65
147.549
11,70
TOTALE
9.477
100,00
11.814
100,00
233.935
100,00 1.260.794
100,00
1.023
20.760
104.348
Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi e Ricerche CCIAA di Trento su dati Infocamere – novembre 2013
Alla fine, i senatori Panizza e Vaccari trasformano l’emendamento
in un ordine del giorno concordato con Fassina. Si riprova alla Camera
Fusione A22, la notte portò solo l’odg
ROMA - Rispettivamente alle 2.02 e alle
2.04 antelucane di martedì, due sms a
ruota dei senatori Franco Panizza e Vittorio Fravezzi avvertivano i cronisti insonni dell’avvenuta approvazione - nella discussione notturna sulla legge di stabilità - delle norme sull’autonomia tributaria (vittoria!) e del ritiro dell’emendamento sulla fusione autostradale (sconfitta
strategica?), non votato come tutti gli altri accantonati, e trasformato in ordine
del giorno impegnativo per il governo (e
concordato con tanto di viceministro Fassina). Se ne riparlerà alla Camera, se ci
sarà la volontà politica. Il Trentino c’ha
provato e almeno - argomentano con accenti diversi Fravezzi e Panizza, un po’ come Red & Toby nemici amici - «abbiamo
dimostrato una trasversalità politica e
territoriale di cui Letta e Lupi dovranno
tener conto».
Ecco il testo integrale dell’odg 93, sigla
G/1120/193/5 firmato Vaccari, Panizza, Ber-
ger, Palermo, Zeller, Bonfrisco, Fravezzi, Sangalli, Laniece, Tonini, Comaroli, Divina:
«La 5ª Commissione permanente del Senato, al fine di assicurare gli investimenti necessari per gli interventi di potenziamento, adeguamento strutturale, tecnologico ed ambientale delle infrastrutture
autostradali nel rispetto dei parametri di
sicurezza più avanzati prescritti da disposizioni europee, nonché per le infrastrutture ferroviarie strategiche per lo sviluppo dei traffici transfrontalieri nel corridoio infrastrutturale del Brennero e territori contigui, nel rispetto delle normative
europee in materia; accogliendo le preoccupazioni e le istanze avanzate dai senatori e senatrici firmatari dell’emendamento 4.0.7, espressione di molteplici forze
politiche, nonché dalle istituzioni locali
coinvolte, e in considerazione del superiore interesse nazionale a mantenere la
governance di un corridoio strategico per
i collegamenti europei e a garantire il fi-
nanziamento e la realizzazione degli investimenti programmati; impegna il Governo: 1) a valutare gli effetti della costituzione di un unico soggetto concessionario per le reti autostradali in concessione (A22, A4, Autostrada regionale Cispadana, raccordo autostradali FE-Porto Garibaldi, collegamento autostradale
Campogalliano-Sassuolo) che, attraverso la stipula di una conversione unitaria
tra il Mit, le regioni interessate, i diversi
concessionari, e la preventiva verifica
della compatibilità della stessa con le
norme vincolanti dell’Unione europea,
possa divenire punto di riferimento di
un processo di aggregazione e razionalizzazione delle concessioni autostradali insistenti nel corridoio del Brennero
ed eventualmente in territori contigui;
2) in caso di esito positivo del percorso
di valutazione, ad intraprendere tempestivamente le iniziative legislative conseguenti». Amen. Per ora.
pgh
Il problema del credito al centro dei lavori oggi al Nerocubo. Esordio di Dallapiccola
Alberghi indebitati, l’Asat chiede fondo Pat
TRENTO - Il futuro degli alberghi, a
sentire il presidente dell’Asat Luca
Libardi, che la settimana scorsa ha
rilasciato un’intervista dai toni
apocalittici, è nero cupo. E dunque
appare scaramantica la convocazione
dell’incontro autunnale
dell’Associazione (questo pomeriggio
alle 15.30), al Nerocubo, che sarà
anche un «Business & Design Hotel»,
ma ha un nome un po’ da incubo, con
l’aria che tira.
«Sarà un’occasione di riflessione e
confronto - scrive l’Associazione
diretta da Roberto Pallanch nell’invito
- su tre temi: credito, criticità e
prospettive; riforma della
promozione, le proposte dell’Asat; il
progetto di benchmarking
alberghiero trentino».
La riforma della promozione (che ha
comportato anche la fusione, oggi
contestata, di Trentino marketing
dentro Trentino sviluppo) ha
attraversato un percorso
istituzionale con le associazioni degli
albergatori, Trentino marketing e
l’assessorato che fu di Mellarini.
E che oggi invece sarà rappresentato
dal neo«ministro» della giunta Rossi,
l’autonomista Michele Dallapiccola, al
suo esordio sul fronte del turismo,
che conosce meno bene
dell’agricoltura.
L’Asat, in sostanza, chiede di
adeguare al meglio le competenze
presenti dentro le Apt di ambito, e
valuta come sufficienti le risorse
finanziarie a disposizione delle
aziende di promozione, ribadendo
con forza il no ad altre imposte, a
cominciare dal tributo di scopo: non
un euro in più, secondo Libardi e i
suoi, può essere chiesto alla
categoria, né va imposto sul turista. Il
tema del finanziamento aggiuntivo è
dunque considerato un «non tema»:
albergatori e impiantisti già
finanziano oggi le Apt. Così, anche la
prospettiva dell’accorpamento di
qualche Apt d’ambito non è
considerato risolutivo.
Sul credito grava l’ombra di un check
up delle casse rurali, che erogano il
70% dei prestiti al settore, con
numeri allarmanti su indebitamenti e
redditività delle aziende
dell’ospitalità trentina (su 1.500
alberghi, 15% di hotel a rischio
chiusura, 20% in profondo rosso,
sono le cifre fatte filtrare
ufficiosamente). Le proposte Asat - in
direzione della Provincia e del mondo
delle banche - sono: un tavolo per la
ristrutturazione dei mutui, la
creazione di un fondo immobiliare
dedicato che prevede i leaseback che
Trentino sviluppo ha offerto negli
anni scorsi all’industria
manifatturiera, per comprare in
conto Pat “pezzi” degli hotel in
tensione finanziaria, e la cosiddetta
«rottamazione» degli alberghi nelle
zone turistiche marginali (svincolo
della destinazione d’uso, previsto dal
governo Monti, ora riproposta in un
ddl a livello nazionale).
Infine, il progetto benchmarking, che
sarà presentato dalla società di
consulenza Develon, mira a costituire
una banca di dati ben più significativi
delle presenze e arrivi forniti dal
servizio statistica: l’importante,
appunto, è avere parametri
significativi per la redditività
aziendale: oltre al tasso di
occupazione dei posti letto, il ricavo
medio per camera occupata (Arr), il
ricavo prodotto per tutte le camere
disponibili o potenzialmente
vendibili (RevPar), il ricavo prodotto
per tutti i posti letto disponibili
(RevPac), ecc. «Noi a Trento - spiega
il direttore Pallanch - ci impegniamo a
raccogliere sufficienti tra gli associati
con alberghi dalle 3-4 stelle in su, per
poter poi effettuare confronti
interterritoriali tra le stesse tipologie
alberghiere».
pgh
ACCORDI NEGOZIALI. Due hotel si ristrutturano, 15 milioni investiti, 20% di contributi Pat e vincoli
3
Savoy Carezza e Monastero Arco: 50 posti di lavoro
TRENTO - Si fanno
strada anche nel settore alberghiero gli
accordi di «procedura negoziale». Dopo
quelli di agosto
sull’Hotel Astoria di
Canazei e il Melchiori
di Andalo, altri due
accordi sono stati
sottoscritti ieri dall’assessore Dallapiccola (foto) con i titolari dell’Hotel Savoy
di Passo Carezza e dell’impresa Granatum srl di Arco, proprietaria di parte
dell’immobile del Monastero delle Serve di Maria Addolorata ad Arco, destinato ad ospitare una struttura alber-
ghiera dagli alti standard qualitativi (se ne
parla in cronaca di Arco). Gli accordi prevedono vincoli per l’uso
di prodotti marchio
Qualità Trentino.
Il primo accordo riguarda la ristrutturazione e
ampliamento dell’Hotel
Savoy di Passo Carezza,
di proprietà della società Hotel Fontana srl di Vigo di Fassa, rappresentata da Mario Fontana. Spesa di
8 milioni, con nuova autorimessa interrata con 95 posti, unità abitative
da 31 a 82, per 185 posti letto, passaggio da 3 a 4 stelle. A fronte del 20% a
fondo perduto (su 7 milioni), l’impresa, che oggi ha 20 dipendenti, si
impegna a raggiungere e mantenere un livello di 32 ula, unità lavorative equivalenti annue (corrispondenti a 3 dipendenti per l’intero anno, 41 per il periodo di apertura di
245 giorni, e 6 per l’alta stagione, per
un totale di 50 di cui 4 a part time e
47 a tempo determinato), a mantenere la sede in Trentino per 5 anni,
e i mezzi propri sul capitale investito almeno al 40% per 3 esercizi.
L’impresa si impegna a valorizzare
il territorio e le sue produzioni attraverso l’impiego sistematico dei
servizi e delle produzioni locali. Tra
gli impegni, un’altra novità, il man-
tenimento dei livelli di prezzi medi
adeguati alla classifica alberghiera
attribuita.
Vista la richiesta dell’impresa, il termine per la realizzazione dell’investimento è stato prolungato di 24
mesi rispetto ai 3 anni previsti dai
criteri della legge 6/1999 per domande sopra i 2,5 milioni, per le quali si
individua una ipotesi di accordo che
comprende la negoziazione di determinati vincoli, che possono essere
di tipo occupazionale, energetici, legati alla sostenibilità ecc.
Soddisfatti i sindacalisti Roland Caramelle (Filcams-Cgil), Alberto Pontalti (Fisasat-Cisl) e Walter Largher
(UilTucs-Uil).
Economia
L3103003
l'Adige
L3103003
mercoledì 27 novembre 2013
1
Allarme dei metalmeccanici Uil
«Whirlpool & c. via dall’Italia»
TRENTO - «Prima di annunciare la ripresa, sarebbe bene vedere inversioni di tendenza nei
territori. Ma noi vediamo che
cassa integrazione, contratti
di solidarietà, mobilità non si
riducono, mentre grandi aziende come Whirlpool, Indesit,
Electrolux delocalizzano». Lo
afferma Rocco Palombella (nella foto), segretario generale
Il segretario nazionale
Uilm Palombella: su
siderurgia, meccanica,
elettrodomestici
manca una politica
industriale del governo
della Uilm, che ieri era a Trento dove ha riunito le segreterie provinciali dei metalmeccanici Uil del capoluogo e di
Bolzano.
«La crisi della siderurgia si fa
sentire sulle prospettive delle acciaierie del gruppo Valbruna a Bolzano e il collasso
in atto nel settore elettrodomestici fa soffrire gli addetti
9
della Whirlpool di Spini, che è
destinata alla chiusura». Whirlpool, però, ha detto che rafforza Varese. «Anche Indesit
aveva detto la stessa cosa
quando chiuse Bergamo e Torino e portò la produzione a
Caserta. Dopo due anni chiedono di chiudere anche Caserta. Siamo scottati da questi
precedenti».
«Il problema è che non c’è un
governo che faccia politica industriale - sottolinea Palombella - Ogni gruppo multinazionale ci propina pezzi della
sua strategia mentre manca
proprio una strategia governativa».
«Sia alla Valbruna che alla
Whirlpool si continuano a
mantenere retribuzione e occupazione, ma è sempre più
difficile trovare soggetti da impegnare nella reindustrializzazione. La multinazionale degli
elettrodomestici ha messo a
disposizione 3 milioni di euro
a questo scopo, ma finora la
ricerca di nuove imprese è stata vana. La crisi poi è ancora
peggiore nell’edilizia, dove si
sono persi nell’anno in corso
mille posti e più di 80 società».
Andrebbero sostenuti invece,
secondo la Uilm, i comparti
che esportano come la meccanica specializzata. F. Ter.
2
I senza lavoro perdono anche la casa
Primo semestre, a Trento 86 sfratti: +13%
In 5 anni fuori quasi 800 famiglie: +26%
FRANCESCO TERRERI
twitter: @fterreri
TRENTO - I senza lavoro cominciano
a perdere anche la casa. Nel primo semestre 2013 nel distretto giudiziario
di Trento sono stati convalidati 86
sfratti per morosità, cioè per mancato pagamento di almeno una mensilità di affitto o dell’equivalente di due
mesi di spese condominiali. Spesso i
ritardi nei pagamenti sono provocati
dalla perdita dell’occupazione. Il dato è superiore del 13% a quello dell’anno scorso e del 26% alla media 20082012. L’anno scorso si era già registrata un’impennata: gli sfratti per morosità nel capoluogo e dintorni erano
balzati a 152, con un incremento di
quasi il 25%. In cinque anni, gli anni
della crisi, a Trento sono 768 le famiglie che hanno perso l’abitazione per
aver saltato mesi di affitto.
«Le procedure di sfratto sono molte
di più - spiega l’avvocato Sonia Guglielminetti (foto a sinistra), responsabile
provinciale del Sunia, il sindacato inquilini vicino alla Cgil - Alcune richieste sono rigettate, in altri casi l’inquilino sana la situazione. Sugli sfratti per
finita locazione, invece, se si hanno
certi requisiti fino a fine anno c’è la
proroga del blocco, ma il ministro Lupi sembra intenzionato a non confer-
marla per l’anno prossimo».
Gli sfratti per morosità decisi e convalidati passano all’esecuzione nel giro di due mesi. Gli 86 sfrattati del primo semestre, quindi, sono probabilmente già fuori casa. «I dati del tribunale di Trento - puntualizza Guglielminetti - dicono che nel 2008 gli sfratti
per morosità erano 127. Nel 2009, l’anno nero della crisi, c’è stato il boom a
Guglielminetti (Sunia):
boom di morosi incolpevoli
Battaglia in Parlamento,
a rischio la proroga del
blocco per finita locazione
«Intervenga la Provincia»
160. Nel 2010 scendono a 121 e sono
122 nel 2011. L’anno scorso, invece,
nuova impennata a 152. Se il secondo
semestre conferma in trend, quest’anno potrebbe essere il peggiore».
La causa sempre più frequente della
morosità «incolpevole» è la perdita del
posto di lavoro, mentre gli affitti restano alti. «I casi - sottolinea Gugliel-
BANCHE
4
minetti - riguardano sia trentini che
immigrati». Un esempio: una famiglia
aveva lo sfratto per finita locazione
bloccato in base alla normativa nazionale perché il marito aveva perso il lavoro e c’erano figli piccoli. Con la disoccupazione però è arrivata la difficoltà a pagare l’affitto, prima sempre
onorato: due le rate saltate e, anche
se ora è stato trovato un altro lavoro,
la famiglia è diventata morosa e rischia
di essere buttata fuori di casa entro
Natale.
«Sulla morosità incolpevole la nostra
organizzazione da due anni spinge per
una normativa che permetta all’ente
pubblico di coprire per un periodo gli
affitti di chi ha perso il lavoro. Basti
pensare che la mobilità viene pagata
ogni due mesi, come si fa a versare l’affitto mensile?» afferma Guglielminetti.
Nell’ambito della legge di Stabilità «il
ministro Lupi sembra intenzionato a
non riproporre la proroga del blocco
degli sfratti e invece a dotare il fondo
locazioni di più risorse, puntando a
interventi per la fuoruscita e a misure attive». Con la fine del blocco, però, il rischio è una nuova ondata di
esecuzioni. E gli investimenti trentini
sulle case a canone moderato? «È ancora poca cosa - conclude Guglielminetti - Sulla morosità incolpevole però la Provincia potrebbe intervenire».
MUTUI
Il3 Ctcu contro i tassi «pavimento»
BOLZANO - Nonostante qualche segnale di ripresa nel secondo trimestre, le banche continuano a erogare mutui e prestiti con il contagocce e, benché il costo del denaro sia ai minimi storici (tasso Bce
0,25%, Euribor 6 mesi 0,32%), molte propongono, per i mutui a tasso
variabile, tassi minimi, i cosiddetti «tassi pavimento», al 3%. La denuncia è del Centro tutela consumatori di Bolzano e segue da poco
l’analogo allarme lanciato a Trento da Sos Utenti.
Per la seconda volta nel 2013 il Ctcu ha rilevato l’offerta di mutui delle principali banche sul mercato altoatesino. Dal confronto emerge
una stabilità dei tassi rispetto a giugno. La proposta di tassi pavimento al 3%, osserva il Ctcu, è pressoché uniforme, dalle Casse RuraliRaiffeisen alla Volksbank, alla Cassa di Risparmio di Bolzano, il che
lascerebbe supporre «quanto meno una sorta di patto di non belligeranza nell’attuale condizione di costo del denaro ai minimi storici».
Finanziato impianto di società tedesca. «Segnali di ripresa da industria, idrico, biomasse»
Nuovo solare, 2 milioni da Mediocredito
TRENTO - Mediocredito Trentino
Alto Adige, insieme ad una
Raiffeisen altoatesina, ha finanziato
per quasi 2 milioni di euro un
impianto fotovoltaico con potenza
nominale di 1 megawatt realizzato a
San Donato di Lecce da Solaria 2 srl,
azienda di Bressanone controllata
dalla società di investimento
tedesca Solar 8 Energy. L’impianto è
a inseguimento monoassiale, cioè
«segue» la traiettoria apparente del
sole nel cielo, ottimizzando i
rendimenti. In effetti, spiega il
direttore di Mediocredito Leopoldo
Scarpa, «il boom del solare “stupido”
è finito, ora si punta a impianti con
qualche tipo di innovazione».
Con la fine degli incentivi a pioggia
«la nostra impressione è che il
boom del solare “stupido” sia
terminato - afferma Scarpa - Al
Centro Sud Italia si riesce ancora ad
avere progetti redditizi, anche
perché con la caduta delle
agevolazioni si è ridotto il costo dei
pannelli. Ma ora si punta ad avere
qualche tipo di innovazione».
Benché rallentata, comunque,
l’ondata di investimenti nelle
energie rinnovabili, uno dei settori
più finanziati da Mediocredito, resta
vivace. «Stiamo assistendo ad un
risveglio nell’idroelettrico e nelle
biomasse» sottolinea Scarpa che,
dopo un anno pesante sul piano
della congiuntura e del credito,
vede segnali di ripresa anche in
altri comparti economici.
«Quest’anno la domanda di credito
è fortemente calata, il credito
buono è centellinato. Ma c’è
qualche sintomo di inversione.
Negli ultimi mesi vediamo un po’ di
risveglio di domanda nell’industria
e nelle infrastrutture, sia in
Trentino che nelle altre aree dove
operiamo». Nel primo semestre
Mediocredito aveva visto i nuovi
prestiti più che dimezzarsi e il
complesso dei crediti in corso
diminuire di quasi il 4% sul 2012.
Intanto, dopo le elezioni a Trento e
Bolzano, riprendono i contatti tra
soci pubblici e azionisti bancari,
prevalentemente cooperativi, sul
progetto di aggregazione tra
Mediocredito e Cassa Centrale, che
mira a costituire una nuova, grande
banca per le imprese.
F. Ter.
CREDITO COOP. Effetti dal 1° luglio 2014. Coinvolti 37.000 bancari, 2.300 in Trentino
FONDI
Rurali e Bcc disdicono il contratto nazionale
Dolomit ceduto per 51 milioni
5
ROMA - Federcasse, l’associazione di rappresentanza delle
Banche di credito cooperativo
e delle Casse rurali, ha comunicato ieri alle organizzazioni
sindacali la disdetta del contratto collettivo nazionale di
lavoro del 21 dicembre 2012
per i quadri direttivi e il personale delle aree professionali e
del contratto nazionale di lavoro per i dirigenti del 22 maggio 2008. La disdetta produrrà
effetto a decorrere dal 1° luglio
2014. Dopo lo scontro con l’Abi,
che ha portato i sindacati dei
bancari allo sciopero del 31 ottobre, si apre un nuovo fronte
che riguarda 37 mila dipendenti a livello nazionale e 2.300 nelle Rurali trentine.
La disdetta, si legge in una nota di Federcasse, «trae origine
dalla necessità di tenere conto dei mutati scenari che vedono oggi le banche chiamate a
sopportare gli effetti negativi
delle crisi e, spesso, a supportare i processi di finanziamento dell’economia. Fattori che
impongono un ripensamento
delle modalità di conduzione
dell’organizzazione aziendale».
Federcasse, «consapevole della delicatezza del momento, auspica che sin dall’immediato si
possa aprire con le organizzazioni sindacali, con le quali di
recente è stato firmato l’impor-
tante accordo di rinnovo del
Fondo di solidarietà del Credito cooperativo, un confronto
costruttivo per individuare termini e misure concrete di quel
rinnovamento normativo che
appare non più rinviabile».
Tutto questo, conclude la Federazione delle Bcc, «con
l’obiettivo di tutelare e sviluppare ulteriormente l’esperienza della cooperazione italiana
di credito».
Avviata la liquidazione
TRENTO - Dopo la conclusione, con un risultato prossimo
al 100% di adesioni, dell’offerta pubblica di scambio tra le
quote del fondo immobiliare Dolomit, partecipato da oltre
4.300 rispamiatori tra i quali molti altoatesini e trentini, e
obbligazioni della Cassa di Risparmio di Bolzano, il cda della società di gestione del fondo, Castello sgr di Isa, Mittel e
Fondazione Caritro, ha deliberato il 22 novembre l’apertura della liquidazione anticipata del fondo. Il portafoglio immobiliare di Dolomit verrà apportato al fondo Augusto, che
ha già in pancia 14 immobili. Augusto si accollerà anche l’indebitamento di Dolomit, oltre 53 milioni tutti con Sparkasse, e «pagherà» Dolomit con l’emissione di quote, che alla
fine saranno in capo alla stessa Sparkasse, per 51,2 milioni.
L3103004
TRENTO
14 mercoledì 27 novembre 2013
AUTONOMIA
l'Adige
Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263
email: [email protected]
G
Il presidente Rossi promette di usare la nuova
L’ex direttore generale provinciale spiega che: «Già
competenza primaria per ridurre la pressione fiscale
oggi il peso delle imposte in Trentino è di 2 punti
ma c’è il grosso problema di come finanziare i Comuni e mezzo percentuali più basso che a livello nazionale»
1
«Tasse comunali, sono già al minimo»
Dalmonego: la Provincia invece della Iuc
potrà adottare un’imposta diversa sulla casa
LUISA MARIA PATRUNO
[email protected]
La competenza primaria in materia di tributi locali e soprattutto la specificazione che con
legge provinciale si possono disciplinare, anche in deroga alla legge statale, «i tributi locali
comunali di natura immobiliare istituiti con legge statale», offre effettivamente alla Provincia di Trento, così come a quella di Bolzano, uno strumento
importante per tagliare su misura delle caratteristiche del
territorio, già dal 2014, le imposte comunali, come l’Imu e in
futuro Iuc (imposta unica comunale), che tanto fanno discutere le forze politiche a livello
nazionale e sulle quali ad ogni
manovra si è messo mano per
mettere, togliere, rimettere o
semplicemente per cambiare
nome all’imposta precedente,
spesso senza una logica, con il
risultato nella maggior parte dei
casi di un aumento della pressione fiscale. Se la norma contenuta nel maxi-emendamento
della legge di stabilità approvato ieri dal Senato arriverà in porto, così com’è, la Provincia si
troverà a disposizione una leva, che sarà tutto da vedere se
sarà capace di usare meglio dello Stato e soprattutto se potrà
permettersi di intervenire, come ha promesso il presidente
Ugo Rossi, per ridurre la pressione fiscale sui cittadini e le
imprese trentine e non certo
per aumentarle. Questa sarà la
sfida più grande perché sarà anche la più difficile.
Ivano Dalmonego, fino alla settimana scorsa direttore generale della Provincia, e «padre»
dal punto di vista dell’elaborazione tecnica del patto di Milano e della nuova proposta di revisione dei rapporti finanziari
con lo Stato, ora solo parzialmente accolta nell’emendamento del governo, spiega la portata di questa modifica dello Statuto ma anche i suoi aspetti critici. «Prima dell’accordo di Milano la Provincia non aveva
REAZIONI
Equilibrio a rischio
L’economista
Vale anche per i comuni
la responsabilità
di procacciarsi le risorse
Più potere passa a
livello locale, vicino
ai cittadini, meglio è
Ivano Dalmonego
competenza in materia di tributi comunali. È stato nel 2009 che
si è fatto breccia nei tributi erariali, introducendo la possibilità di deduzioni e detrazioni nei
limiti dell’aliquota superiore,
fissata dallo Stato; e da qui derivano tutte le manovre che la
Gianfranco Cerea
Provincia ha potuto fare in materia di Irap. Con l’accordo di
Milano sui tributi comunali si
era stabilito innanzitutto che la
Provincia ha competenza e può
istituire tributi locali e che per
quelli istituiti con legge dello
Stato, ovvero tutti, si potevano
introdurre agevolazioni. Era però una competenza secondaria,
per cui, come sempre, poiché
si esercita nei limiti dei principi delle leggi dello Stato, nascono controversie». Ora la competenza è stata «rivalutata» diventando primaria e quindi è
soggetta solo ai principi generali dell’ordinamento tributario
e lo Stato non può più intervenire nel sindacare la disciplina
provinciale. E soprattutto si
specifica che la Provincia può
«disciplinare i tributi locali immobiliari istituiti con legge dello Stato». «Questo significa spiega Dalmonego - se lo Stato
ora fa la Iuc, che riunisce Imu,
Tares e Tasi, la Provincia può
decidere diversamente, ovvero dire, in ipotesi: resta l’Imu,
non c’è più la Tares. O altro. La
Iuc, infatti, vale anche sul territorio trentino a meno che la Provincia non ridisciplini la materia con legge provinciale nel rispetto dei principi generali».
COMUNI
Il presidente Gianmoena
«Siamo pronti a confrontarci»
«Meglio rapportarsi con la Provincia che con lo Stato: la strada che è stata imboccata è senz’altro quella giusta. La Provincia conosce il territorio, ha i dati storici ed elementi maggiori per valutare la situazione. Inoltre ci possiamo rapportare su tutto, come Consiglio delle autonomie, organo istituzionale riconosciuto proprio per questo». Paride Gianmoena, sindaco e presidente del Consiglio delle autonomie,
guarda con interesse alla novità contenuta nella legge di stabilità dello Stato che andrà a incidere sulle imposte comunali, che ora la Provincia potrà «adattare» alla situazione
trentina.
«Siamo consapevoli - aggiunge il sindaco Gianmoena - che
maggiori competenze significano anche maggiori responsabilità. Sarà importante che ora ci sia la possibilità di confrontarci come comuni e Comunità di valle con la Provincia
per capire l’esatta portata di questa nuova competenza».
In generale, Gianmoena ritiene che i comuni trentini dovrebbero continuare a ragionare sempre più, anche per quanto
riguarda le imposte comunali, in una logica solidaristica che
quindi non guarda al singolo comune e basta.
«Quando ci fu il passaggio dall’Ici all’Imu - ricorda Gianmoena - fu firmato un protocollo per fare in modo che a tutti i
comuni fossero garantite le entrate visto che la capacità fiscale da comune a comune è molto diversa».
Della disponibilità dei comuni a fare ulteriori sacrifici, se si
vuole arrivare a ridurre le imposte comunali, come vorrebbe fare il presidente Ugo Rossi, Gianmoena non è però così
convinto: «È vero che siamo messi bene, meglio degli altri
comuni italiani, ma abbiamo già dato. Senz’altro sarà necessario darsi delle priorità, perché non si potrà fare tutto quello che si riusciva a fare una volta, e per alcuni tipi di servizi si dovrà chiedere la compartecipazione dei cittadini».
Questo tutto in teoria. Nella pratica non sarà facile intervenire
per ridurre le imposte sugli immobili comunali perché, come
ricorda sempre Dalmonego: «Da
noi i tributi comunali hanno
un’incidenza già oggi molto bassa rispetto all’ambito nazionale, perché sono al minimo: non
abbiamo addizionali e nella
maggior parte dei comuni le aliquote sono le più basse. È evidente che scendere sotto al minimo crea problemi di equilibrio finanziario, perché vorrebbe dire che i comuni sono finanziati integralmente dalle risorse della Provincia. E sarebbe il
contrario del principio dell’autonomia legata alla responsabilità di procacciarsi le risorse».
L’ex direttore generale Dalmonego ricorda inoltre che già oggi nel suo complesso la pressione fiscale in Trentino è di 2,5
punti percentuali inferiore a
quella nazionale, per via - ad
esempio - delle agevolazioni
Il deputato: «Solo se Provincia e comuni costeranno meno si potranno tagliare le tasse»
dare un’accelerazione al percorso della riforma istituzionale e riduzione dei costi dell’apparato pubblico per portare a
un risparmio di spesa e servizi più efficienti, se non si riesce
a ridurre la spesa della Provincia e degli altri enti pubblici non
sta in piedi il meccanismo di
maggiore autonomia. La giunta precedente aveva già avviato un percorso con un pacchetto di misure, sarà importante
proseguire altrimenti la nuova
competenza resterà solo sulla
carta perché non si potranno
ridurre le tasse».
Intanto, ieri anche i parlamentari autonomisti, Franco Panizza e Mauro Ottobre, e quelli della Svp hanno votato a favore
delle legge di stabilità dopo l’introduzione della norma con le
nuove competenze finanziarie
alle due Province. «Il Patt - ha
detto il segretario del partito e
senatore Franco Panizza intervenendo ieri in aula - condivide la legge di stabilità. Il nostro
appoggio non era scontato,
bensì è il risultato di un confronto serrato ed anche rigoroso. Infatti, noi autonomisti trentini non avremmo mai potuto
votare il testo originario così
Sì del Patt
Il nostro appoggio
alla legge di stabilità
non era scontato
Franco Panizza
come era stato presentato dal
governo, in quanto mostrava
gravi profili di incostituzionalità per quanto riguarda la nostra autonomia speciale».
«Quello che il governo ha compreso, - ha aggiunto - anche dopo una discussione articolata
è che le autonomie speciali sono una risorsa e che esse non
rappresentano un problema,
ma anzi la soluzione del problema». Soddisfazione è stata
espressa anche da Vittorio Fravezzi, senatore dell’Upt e «ve-
FUGATTI (LEGA)
«Ora va informato
il consiglio provinciale»
Dellai: potere sulla carta
L’ex governatore oggi deputato, Lorenzo Dellai, è soddisfatto per l’emendamento del governo che dà nuove competenze alle due Province, anche se
non nasconde le difficoltà: «Sui
tributi locali e comunali istituiti dallo Stato c’è senz’altro un
passo avanti importanti sulla
filosofia dell’accordo di Milano
del 2009, che è quella di aumentare gli strumenti di autogoverno dell’autonomia. Sia la possibilità di delega di una parte
dell’attività di riscossione, sia
la competenza sui tributi locali danno una maggiore responsabilità sull’uso delle risorse
prodotte sul territorio, c’è un
rapporto più stretto con il contribuente».
«L’emendamento - aggiunge
Dellai - non ci soddisfa completamente ma va comunque in
controtendenza rispetto all’aria
centralista di Roma ed è apprezzabile per questo. Il problema è come riuscire ora a dare attuazione alle nuove possibilità che ci vengono date».
Secondo l’onorevole Dellai:
«Questa intesa una volta perfezionata richiederà un patto
molto forte fra la Provincia e i
Comuni e le Comunità. Servirà
Irap e sulle tasse automobilistiche o l’assenza di addizionali
Irpef. Viceversa, la Provincia
non ha mai attivato tributi locali che pure aveva istituito, come la tassa sul turismo, né tasse di scopo comunali per finanziare opere pubbliche.
Anche l’economista Gianfranco
Cerea, presidente del Comitato
provinciale per la qualificazione della spesa pubblica, è prudente sull’effetto della nuova
competenza: «Prima dobbiamo
vedere il testo definitivo che
uscirà dal Parlamento. In generale però ritengo che più potere sulle tasse passa a livello locale, più vicino ai cittadini, meglio è. Sulla tassazione della casa, la Provincia sarà libera di
decidere se tassare di più le case dei ricchi, anche le prime case, oppure fare pagare gli immobili rurali di contadini benestanti. Insomma, potrebbe fare
scelte più intelligenti di quelle
dello Stato».
detta trentina» come si autodefinisce scherzosamente, per il
fatto che da membro della commissione Bilancio, oltre a fare
pressing sui rappresentanti del
governo, ha presidiato il campo perché l’emendamento sulle due Province autonome andasse in porto - è stato approvato alle due di notte di ieri,
controllando che fosse presente anche nel maxi-emendamento su cui poi il governo ha messo la fiducia ieri in Senato. Il senatore leghista, Sergio Divina,
infine, ha definito l’emendamento: «Un grande passo per
l’autonomia».
Oltre alle nuove competenze
sui tributi locali e l’Agenzia delle entrate, nell’emendamento
sul Trentino è stata inserita una
norma che modifica anche la
disciplina di distribuzione dei
40 milioni ai comuni di confine,
abolendo l’Odi presieduto da
Aldo Brancher. I progetti saranno decisi d’intesa tra Province,
Regioni Veneto e Lombardia e
Stato.
L.P.
Il capogruppo della Lega
nord, Maurizio Fugatti, ha
scritto ieri una lettera al
presidente del consiglio
provinciale, Bruno
Dorigatti, per sollecitate un
intervento del governatore
Ugo Rossi in aula per
spiegare il contenuto delle
modifiche dello Statuto
inserite nella legge di
stabilità in via di
approvazione. «A fronte di
maggiori competenze in
materia di tributi locali e
Agenzia delle Entrate, ricorda Fugatti - pare che
alla nostra Autonomia siano
richiesti sacrifici importanti
per il risanamento del
Bilancio della Stato
quantificabili in più di 800
milioni di euro per l’anno
2014. Riteniamo ci sia il
tempo per una approfondita
discussione nel Consiglio
della delicata vicenda in
questione. Ci rimettiamo
quindi alla Sua sensibilità
istituzionale per informare
al meglio il Consiglio
Provinciale di Trento».
Trento
l'Adige
LA MANOVRA
Il taglio del cuneo fiscale
si concentra sui salari
fino a 35.000 euro
mercoledì 27 novembre 2013
LE PENSIONI
TREDICESIME
In base alla legge di stabilità per come
è uscita dalla proposta del governo, la
rivalutazione piena delle pensioni per
il 2014 per il recupero dell’inflazione
resta fissata per gli assegni che non
superano le tre volte il valore minimo
(1.500 euro lordi al mese).
Inizialmente la proposta, cassata, era
quella di portare a 2.000 euro al mese
lordi il limite per laa rivalutazione
piena, coprendo l’esborso con un
taglio delle pensioni d’oro.
Le tredicesime degli italiani diventano
sempre più leggere e quel che rimane
è divorato da tasse, bollette e rate del
mutuo. Adusbef e Federconsumatori
prevedono infatti un nuovo calo della
mensilità aggiuntiva, calcolando per
quest’anno una contrazione del
monte gratifiche di ben 300 milioni
rispetto al 2012. Ma secondo le due
associazioni a tutela del consumatore
quasi il 91% della tredicesima va via
per il pagamento di imposte e prestiti.
15
1
Sconto di 15 milioni sui redditi bassi
Il bonus Irpef più alto
tra i 15 e i 20.000 euro
Più soldi in tasca per i redditi medio
bassi dei lavoratori dipendenti. L’abbassamento della soglia massima da
55.000 a 35.000 euro per il bonus fiscale sulle detrazioni deciso dal governo
produrrà un aumento del beneficio Irpef, introdotto dalla legge di stabilità,
fino a 232 euro per i redditi lordi pari
a 15.000 euro. In Trentino, secondo i
dati relativi alle dichiarazioni del 2011,
il beneficio per i redditi tra i 15.000 e i
26.000 euro del solo capoluogo sarà,
La riduzione più elevata
per le retribuzioni da
lavoro dipendente sarà
di 232 euro annui
A 35.000 euro si azzera
nel corso dell’anno, pari a circa 4 milioni di euro. A livello provinciale si
può stimare una cifra pari a circa 15
milioni di euro per queste fasce di reddito, le più rappresentate nelle dichiarazioni dei redditi della provincia. A
Trento, ad esempio, a dichiarare redditi tra 15.000 e 26.000 euro sono quasi 28.000 persone.
Più risorse arriveranno, rispetto all’anno in corso, anche nelle tasche dei pensionati che percepiscono un assegno
fino a tre volte il minimo (circa 1.500
euro lordi al mese). La rivalutazione
piena, legata all’inflazione del 2013 (che
dovrebbe attestarsi poco sotto l’1%)
tocca in Trentino pensioni per un totale di 73,7 milioni di euro di importo
lordo annuo. Il beneficio totale, sarà
quindi attorno alle 700.000 euro annue.
Per le pensioni fino al minimo, poi, a
fine dicembre arriverà un bonus di 155
euro.
Il meccanismo previsto dalla legge di
stabilità, per ora, non sembra soddisfare i commercianti. Che si dicono
scettici sugli effetti della legge di stabilità su consumi che sono ancora previsti in forte calo.
Il presidente della Confcommercio provinciale Gianni Bort sottolinea come
«questa legge di stabilità prevede una
mancia, cifre molto basse che non serviranno a far riprendere i consumi in
provincia». Il pensiero di Bort va infatti alla recente previsione delle asso-
ciazioni dei consumatori che ha previsto, solo per la tredicesima, una erosione da parte delle tasse di fine anno,
dei mutui e delle bollette della mensilità che entrerà nelle tasche dei dipendenti pubblici e privati. Il calcolo prevede infatti che il 91% della tredicesima finisca in pagamenti obbligati, lasciando poca cosa alla spesa e ai consumi. Bort non vede positivamente
neppure l’andamento dello shopping
natalizio. «Gli acquisti di fine novembre sono iniziati a rilento in provincia
- afferma il presidente di Confcommercio provinciale - e a livello nazionale
le previsioni dicono che ci sarà un calo del 7% dei consumi. Qui da noi i mercatini stanno portando un po’ di gente, ma per capire come andrà occorrerà verificare se la stagione turistica
invernale ingranerà». Il nodo consumi
resta anche in Trentino, secondo Confcommercio. E anche il beneficio Irpef
per il prossimo anno non dovrebbe
consentire di dare una spinta ai consumi. «Mi sembrano cifre molto basse
che rischiano di non sortire l’effetto
voluto» chiosa Bort.
Se la legge di stabilità arriverà in fondo al percorso che l’attende così come viene presentata al Senato, il bonus Irpef partirà dai 45 euro in più per
chi ha un reddito imponibile di 5.000
euro (si passerà dalla detrazione attuale di 1.840 euro annui a 1.885 euro
annui) per arrivare ai 58 euro in più
per chi ha un reddito imponibile di
Il provvedimento della legge di
stabilità relativo alla riduzione del
cuneo fiscale intende aumentare
le risorse in tasca ai redditi fino a
35.000 euro. Con il sistema
previsto dal governo, la stima è di
un beneficio massimo di 232 euro
per chi ha un reddito di 15.000
euro lordi annui. Il meccanismo è
quello di aumentare le detrazioni,
in modo tale da ridurre la quota di
Irpef da pagare nel 2015 sui
redditi che saranno incamerati
durante il 2014.
REGIONE
Scelto dal gruppo del Patt come candidato alla presidenza
del consiglio regionale. Intesa sull’assessorato al Pd
Moltrer la spunta su Kaswalder
Per Confcommercio
trentina la misura non
servirà a ridare fiato ai
consumi.Troppo alta
ancora la parte di tasse
30.000 euro (da 836 a 894 euro annui).
Il vantaggio maggiore, secondo i calcoli del governo, si avrà per chi ha un
reddito lordo annuo di 15.000 euro. In
questo caso la detrazione salirà da
1.338 euro a 1.570 euro con un maggior vantaggio fiscale annuo di 232 euro. Il beneficio si azzera per chi ha un
reddito lordo annuo di 35.000 euro (dove le detrazioni restano a 669 euro annui). I benefici si concentrano sui salari più bassi, fermandosi però a un
massimo di 19 euro al mese per quelli di 15.000 euro lordi annui.
Diego Moltrer
(a destra)
indicato come
presidente
del consiglio
regionale
Qui è con
il capogruppo
del Patt
in consiglio
provinciale,
Lorenzo
Baratter
Il gruppo provinciale del Patt
ha deciso a maggioranza di indicare Diego Moltrer come candidato alla presidenza del consiglio regionale. L’ex sindaco di
Fierozzo ha vinto dunque il
braccio di ferro con il presidente del partito ed ex sindaco di
Vigolo Vattaro, Walter Kaswalder, che pure ci teneva a questo incarico.
Chiarito questo punto, ieri mattina il capogruppo del Patt, Lorenzo Baratter, si è presentato
con il nome alla riunione dei capigruppo della maggioranza in
cui si è anche concordata la distribuzione degli ultimi incarichi istituzionali previsti a livello regionale - domani si riunirà
per la prima volta il nuovo consiglio regionale - e provinciale
con le commissioni consiliari.
Sul livello regionale, i capigruppo del centrosinistra autonomista hanno deciso che accanto a Moltrer in ufficio di presidenza del Consiglio siederà Piero De Godenz dell’Upt. Mentre
in giunta un posto di assessore, con la richiesta che duri in
carica per tutta la legislatura
(5 anni), sarà assegnato al Pd.
Per l’assessorato regionale sono in corsa Mattia Civico nell’ipotesi che la competenza sia
quella sulla previdenza integrativa che però fino ad oggi la Svp
si è voluta tenere ben stretta,
oppure Luca Zeni, nel caso la
competenza per l’assessore
trentino di lingua italiana sia
quella sull’ordinamento degli
enti locali. Naturalmente, per
potersi assicurare cinque anni
di presenza in giunta l’assessore trentino dovrà trovare l’accordo anche con il Pd dell’Alto
Adige. Il confronto non è stato
ancora avviato. La maggioranza trentina ha poi deciso di
chiedere anche che anche il posto di assessore ladino venga
assegnato al trentino Beppe Detomas per cinque anni.
Tornando al livello provinciale, il consigliere della Ual, dovrebbe essere proposto oggi
dalla maggioranza anche per la
presidenza di una delle commissioni permanenti del consiglio provinciale, dovrebbe essere la quarta, quella su sanità
e welfare. Le presidente di altre due commissioni andranno
al Pd. Si ipotizza la presidenza
della prima commissione (istituzioni e bilancio) per Luca Zeni
e la terza commissione (ambiente e territorio alla quale potrebbe essere aggiunga anche
la filiera della conoscenza ovvero istruzione e cultura) o a
Lucia Maestri oppure ad Alessio
Manica, a seconda della presenza o meno del settore conoscenza. La seconda commissione, quella sulle attività produttive, andrebbe al Patt e la quinta commissione, sull’Europa alla quale andranno aggiunte altre competenze, sarà guidata
da un consigliere dell’Upt.
Oggi si riunirà l’assemblea delle minoranza che dovrà fare le
sue proposte per i componenti delle commissioni consiliari
e poi si ritroveranno tutti i capigruppo per mettersi d’accordo sulla distribuzione dei consiglieri nelle commissioni in vosta del prossimo consiglio provinciale nel quale si dovrà procedere a ufficializzare le scelte.
A2102676
ANGELO CONTE
Cuneo fiscale
Trento
l'Adige
L’INTERVISTA
mercoledì 27 novembre 2013
17
Nuova rotatoria alla Bermax con il ribasso di oltre il 29 per cento
Ieri negli uffici tecnici del Comune
di Trento sono state aperte le buste
contenenti le offerte economiche
della gara d’appalto per i lavori di
realizzazione del nuovo incrocio tra
la statale del Brennero e la strada
provinciale Gardolo - Lases.
Si tratta della rotatoria all’altezza
della Bermax, un’opera di carattere
provinciale, ma che Piazza Dante ha
Il presidente degli
industriali: ammortizzatori
non solo come sussidio
delegato al Comune di Trento.
Ad aver presentato l’offerta
economica più interessante è
l’associazione temporanea di
imprese composta da Ter Sistem
(capogruppo), D.F. Costruzioni e
Nord Costruzioni. Rispetto ad una
base di gara di 4 milioni e 548 mila
euro (più 300 mila euro di oneri di
sicurezza) hanno avanzato una
proposta con un ribasso di oltre il
29 per cento. Toccherà ora ai
tecnici comunali chiedere alcune
giustificazione per dei prezzi
considerati anomali.
L’aggiudicazione dell’appalto
dovrebbe avvenire - se tutto andrà
bene - nei primi mesi del prossimo
anno e successivamente potrebbe
finalmente partire il cantiere.
1
«Rossi sblocchi i 200 milioni di euro»
La ricetta di Mazzalai
Più opere più lavoro
Il suo dispiacere l’ha esternato
anche su twitter, essì che del
social network è un neofita, o
quasi: «I Comuni trentini non
riescono a spendere 200 milioni di euro già stanziati dalla Provincia per opere pubbliche.
#cosaaspettano?»
Paolo Mazzalai, presidende degli industriali trentini, l’altro
giorno ha fatto un salto sulla
sedia scoprendo dall’Adige che
nelle casse (o meglio: nelle disponibilità) dei comuni trentini ci sono qualcosa come 200
milioni di euro per finanziare
opere pubbliche. Soldi fermi
perché gli appalti non sono stati finanziati. E tutto il suo dispiacere l’ha esternato su twitter.
Come per dire: noi industriali
siamo qui che sudiamo le proverbiali sette camice (e forse
qualcuna in più) per non far
chiudere le nostre aziende, ci
sono imprese che non lavorano, eppure i comuni e la Provincia non sbloccano investimenti che sarebbero puro ossigeno.
Presidente Mazzalai che messaggio voleva far passare con quel
tweet?
Il Trentino, come del resto anche l’Italia e l’Europa, sta patendo dal punto di vista produttivo, anche se ci sono due livelli di sofferenza: meno marcato
per le imprese che possono
operare sui mercati che stanno in qualche modo riprendendo la crescita (anche se rimane la difficoltà di accesso al credito); più marcato per le aziende che non hanno questa prospettiva.
Qualche esempio?
Il settore dell’edilizia fa sicuramente parte di questa seconda
categoria. Se guardiamo il fatturato dell’edilizia trentina i numeri sono impietosi: nel 2011 5,5% sul 2010; nel 2012 - 11,3%
sul 2011; nel primo semestre
del 2013 - 5,3% sul 2012. Se immaginiamo lo stesso trend anche per l’ultima parte dell’anno siamo al livello di perdita del
2012.
In quest’ottica pensare che ci sono 200 milioni di euro di opere
edili, strade, scuole, piscine in at-
Tweet presidenziale
I Comuni non riescono
a spendere 200 milioni
di euro #cosaaspettano
Paolo Mazzalai
tesa di essere appaltati fa venire
un certo nervoso.
Si tratta di una cifra spaventosa, soprattutto in questi momenti di calo del fatturato.
Avete fatto un calcolo di cosa potrebbero generare in termini di
Pil?
Più che il Pil ora conta l’occupazione. Tutta l’attenzione di
Confindustria da un po’ di tem-
GLI ARTIGIANI
po a questa parte è tenere viva
l’occupazione. E in quest’ottica opere appaltate significano
lavoro per le imprese e occupazione per le persone. Quindi
ci sembrava doveroso che dovesse essere prodotto uno sforzo più intenso da parte delle
amministrazioni. Se ci sono degli strumenti per mettere sul
mercato delle opere che per-
mettano un mantenimento dei
posti di lavori sia doveroso
usarlo. Anzi, dovrebbe essere
una priorità.
Si è fatto un’idea del perché questi 200 milioni, come ha dichiarato l’altro giorno l’assessore provinciale Carlo Daldoss, siano lì
fermi?
Non ne ho la minima idea. Non
so se sono procedimenti ammi-
nistrativi incagliati, autorizzazioni mancanti. Bisognerebbe
chiederlo alla Provincia. Ma
quali sono le ragioni è poco importante. È da stigmatizzare il
fatto che l’ente pubblico ha la
possibilità di progettare, autorizzare e appaltare: quindi se
qualcosa si è fermato non è colpa del privato.
Troppa burocrazia, probabilmen-
Carmelo Sartori: i politici non capiscono che l’edilizia è il settore trainante
«La prima regola per la crescita è far girare soldi»
«Qui in Trentino appalti
pubblici ormai non se ne
vedono più». Carmelo
Sartori, presidente degli
edili di Assoartigiani, si dice
completamente d’accordo
con l’assessore alla
coesione territoriale Carlo
Daldoss che per primo,
l’altro giorno, ha sollevato il
problema dei 200 milioni di
euro disponibili, ma fermi in
attesa di appalti. «Mi auguro
soltanto che l’impegno che
ha promesso nello sbloccare
la situazione lo mantenga
anche per il futuro».
«È assurdo - dice - vedere
imprese che chiudono o che
vanno in concordato perché
non hanno lavoro, quando si
viene a scoprire che lavoro
ce ne sarebbe un bel po’».
Sartori, uomo pratico e poco
incline alle chiacchiere, non
Carmelo Sartori
bada alle teorie e alla rigida
osservanza dei vincoli di
bilancio: «So bene che c’è il
patto di stabilità, ma la
prima regola per far
crescere l’economia è quella
di far girare i soldi. I nostri
politici non si rendono
conto che l’edilizia è il
settore trainante per tutto».
E qui Sartori apre una
polemica con la vecchia
giunta provinciale. «Con gli
incentivi e i contributi
promessi nei mesi scorsi
hanno favorito tre o quattro
settori, ma poco altro. Oltre
tutto con pochissimi
risultati. Delle mile e mille
domande per acquisto o
ristrutturazione della prima
casa hanno dato risposta a
pochissimi». Insomma, una
manovra che aveva tanto
sapore elettoralistico. Anzi,
quando si è avuto il sentore
che avrebbe accontentato
pochissimi residenti, si è
fatto in modo di posticipare
la pubblicazione delle
graduatorie a dopo il voto.
Per Sartori la causa del
blocco dei 200 milioni va
ricercata anche nella poca
assunzione di responsabilità
dei sindaci «che, se un
segretario comunale fa venir
loro qualche dubbio,
piuttosto che rischiare
bloccano tutto». «Per questo
- dice - io ho suggerito alla
Provincia che imponga delle
normative chiare e non si
limiti a dare indirizzi».
Qualcosa, per altro, è stato
fatto. riconosce Sartori. Il
sistema degli appalti con
migliaia di invitati è stato
smantellato («ma dopo anni
di nostre battaglie») almeno
per le soglie più basse: per
bandi fino a 2 milioni ora
basta invitare 20 imprese
(12 fino a 1 milione). «Mi
auguro che tutti i comuni si
adeguino in fretta».
te.
Capisco che il problema è molto complesso e in mezzo c’è stata anche la mutazione del sistema amministrativo con il passaggio dai comprensori alle comunità di valle. Però tutti i comuni devono rendersi conto
che la loro sopravvivenza è legata alla capacità di produrre
reddito dei loro abitanti: quindi le imprese vanno aiutate a
crescere, non ostacolate.
Ne ha parlato con il presidente
Rossi?
Non ancora, ma lo farò a breve.
Comunque, se i giornali riflettono bene il suo pensiero, mi
pare che si vada nella giusta direzione.
Per ora si sta lavorando parecchio sul fronte dei «paracadute»
in caso di chiusura di aziende, più
che dal punto di vista della spinta all’occupazione.
Però a breve la Provincia avrà
a disposizione una leva molto
importante, quella degli ammortizzatori sociali. Credo che
a questo punto si dovrà pensare ad un’applicazione innovativa di questi strumenti perché
le varie casse integrazioni non
siano un’elemosina per la sopravvivenza, bensì una forma
di riconversione e aggiornamento professionale, un aiuto
al reinserimento nel mondo del
lavoro perché oggi ciascuno di
noi deve poter lavorare.
A cosa pensa, concretamente?
Gli ammortizzatori sociali non
devono limitarsi ad essere un
sistema per lasciare a casa una
persona con un sussidio, ma
uno strumento per far crescere e aiutare la persona a mantenere un lavoro. Perché una
persona che non lavora sta bruciando il proprio futuro.
Cosa sta facendo da questo punto di vista Confindustria?
Per prima cosa due anni fa abbiamo ideato il progetto «giovani industriosi» introducendo
il lavoro estivo: sta andando bene. Poi sosteniamo l’apprendistato professionalizzante e inoltre abbiamo avvicinato il mondo della scuola al mondo dell’industria con i ragazzi del
quarto anno degli istituti tecnici. Noi siamo un sindacato, non
abbiamo la bacchetta magica,
però diamo suggerimenti.
A3111373
DANIELE BATTISTEL
twitter: @dbattistel
Confindustria chiede alla
Provincia di sbloccare i lavori dei
comuni finanziati e non appaltati
Trento
24 mercoledì 27 novembre 2013
L’INIZIATIVA
l'Adige
Sabato, in moltissimi supermercati della
Provincia, i volontari raccoglieranno
prodotti per aiutare chi è in difficoltà
ADMO
Stop allo spreco
e aiuti alimentari
Tempo di pensare a chi è in difficoltà, a chi non ha nulla da
mangiare, a chi ha la dispensa vuota, a chi non ha pensione o con quella che ha non riesce ad arrivare a fine mese. Sabato si terrà anche in Trentino la diciassettesima edizione della Giornata nazionale
della Colletta Alimentare.
Grazie a quanto è stato raccolto negli scorsi anni nel 2013 il
Banco Alimentare del Trentino ha aiutato 70 strutture caritative associate e nel complesso più di 8 mila persone
in difficoltà. In Italia sono ormai 4.068.000 le persone che
soffrono di povertà alimentare (+47% dal 2010), di queste
428.578 (il 10%) sono bambini che hanno meno di 5 anni.
La Giornata Nazionale della
Colletta Alimentare è uno degli appuntamenti della campagna «Emergenza Alimentare
Italia», iniziativa di sensibilizzazione e raccolta fondi promossa dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus.
Dal 18 novembre al 2 dicembre 2013 sarà possibile sostenere l’attività dei 21 magazzini della Rete Banco Alimentare in Italia anche inviando un
sms da 1 euro al numero 45599
da cellulari TIM, Vodafone,
Wind, 3, Postemobile, CoopVoce, Tiscali e Nòverca; oppure sarà possibile donare 2 euro per ciascuna chiamata fat-
ta allo stesso numero da rete
fissa TWT e 2/5 euro chiamando da un numero di rete fissa
Telecom Italia e Fastweb.
Le donazioni di alimenti ricevute durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare andranno a integrare
quanto la Rete Banco Alimentare recupera grazie alla sua
attività quotidiana, combattendo lo spreco di cibo. Le donazioni economiche ricevute
con gli sms permetteranno di
far arrivare questi alimenti sulla tavola di chi ne ha bisogno.
Il richiamo della Onlus è alle
parole di Papa Francesco che
nell’Udienza Generale del 5
giugno 2013 ha detto che «...il
consumismo ci ha indotti ad
abituarci al superfluo e allo
spreco quotidiano di cibo, al
quale talvolta non siamo più
in grado di dare il giusto valore, che va ben al di là dei meri parametri economici». Riferendosi al cibo il Papa ha invitato tutti a riflettere sul problema della perdita e dello
spreco del cibo […] quando il
cibo viene condiviso in modo
equo, con solidarietà, nessuno è privo del necessario, ogni
comunità può andare incontro ai bisogni dei più poveri».
Lo scorso anno, nel corso della sedicesima edizione della
giornata della «Colletta alimentare», a livello locale, negli oltre 300 supermercati erano
Quest’anno
l’aiuto a chi ha
difficoltà
economiche,
oltre che in
molti
supermercati,
può essere
dato con il
telefono grazie
al sms solidale
Un milione di prodotti
state raccolte più di 172 tonnellate di prodotti. Nei 44 supermercati in Alto Adige, invece, erano state raccolte oltre 44 tonnellate di prodotti.
I prodotti donati - olio (8,2%),
omogeneizzati ed alimenti per
l’infanzia (6,8%), tonno e carne in scatola (4,3%), pelati e
sughi in scatola (17,4%), legumi in scatola (16,7%), pasta
(26,8%), riso (6,2%), farina, latte, zucchero ed altre tipologie
di generi alimentari (13,4%)
hanno sfamato migliaia di persone.
La giornata nazionale della colletta alimentare è particolarmente importante per il
Banco alimentare del Trentino Alto Adige
in quanto, nel corso della stessa, si conta
di raccogliere il 24% del totale dei chili
(941.299 la stima annuale). Un’altra buona
fetta, il 27%, sarà raccolta grazie alla collaborazione di Aziende di produzione agro
alimentare, il 14% grazie alla collaborzione
di supermercati e ristoratori che offrono
prodotti freschi, il 29% grazie agli aiuti dell’Unione Europea e infine il 4% da Ortofrutta.
L’INIZIATIVA
1
Un panettone per la vita
per raccogliere nuovi donatori
A settembre, in una sola giornata, 4.787
di loro sono stati iscritti al Registro
Nazionale dei Donatori di Midollo
Osseo, grazie all’iniziativa «Ehi, tu! Hai
midollo?». Una speranza per i malati.
Solo in Italia, la leucemia colpisce 1.500
nuovi pazienti l’anno e che, nel caso il
donatore di midollo non sia un
familiare, la compatibilità con la
persona malata ha un rapporto di 1 a
100.000, si comprende come ci sia
ancora molto da fare. I volontari Admo,
però, non si stancano di sperare.
Ed è per questo che sabato e domenica
dicembre, tornano nelle piazze italiane
con l’iniziativa istituzionale «Un
panettone per la vita». Ai gazebo sarà
possibile ottenere informazioni ma
anche offrire la propria concreta
solidarietà. A Trento appuntamento
sabato all’angolo tra via Diaz e via Oss
Mazzurana e domenica all’angolo tra via
Oriola via Oss Mazzurana. I volontari
saranno inoltre presenti nelle piazze
principali di Anterivo, Carano, Castello
di Fiemme, Daiano, Lago di Tesero, Masi
di Cavalese, Molina di Fiemme, Moena,
Panchià, Piscine, Predazzo, Tesero,
Trodena, Valfloriana, Varena Val di
Fassa, Ziano di Fiemme, Condino, Fiavè,
Pieve di Bono, Roncone, Storo, Tione,
Tuenno, Malé, Pergine, Rovereto, Riva,
Borgo, Castel Tesino, Scurelle, Levico,
Bosentino, Mezzolombardo,
Martignano, Cles, Cembra e Giovo, Taio,
Segonzano e Ala.
Integrazione tra scuola e imprese trentine
Aziende aule per i giovani
La possibilità
di un confronto
diretto
tra studenti e
imprenditori
locali è nato
da un
protocollo
d’intesa
che era stato
firmato nel
2008 dal
dipartimento
pubblico e
dall’associazione di categoria
Avvicinare i giovani al mondo
delle imprese trentine, permettendo loro di visitare gli stabilimenti produttivi del territorio, elaborare un modello organizzativo aziendale, avanzare delle proposte di innovazione e cimentarsi in una giornata di lavoro tipo per accorciare lo stacco tra scuola e lavoro.
Sono questi gli obiettivi del
progetto formativo per le scuole «Tu sei», rilanciato per il sesto anno consecutivo da Confindustria del Trentino in collaborazione con il Dipartimento provinciale della conoscenza.
L’iniziativa, che si avvale di numerose aziende locali e che ha
coinvolto lo scorso anno circa
seicento studenti, è stata presentata ai docenti ed ai presidi degli istituti secondari di primo e secondo livello del territorio nel pomeriggio di ieri,
presso la sede della Bauer Spa
a Spini di Gardolo.
«La possibilità di un confronto diretto tra studenti e imprenditori - ci ha spiegato Da-
niela Carlin, dirigente della Provincia - nasce nel 2008, a seguito della sottoscrizione di un
protocollo d’intesa da parte
del dipartimento pubblico e
dell’associazione di categoria.
L’intento, in un momento difficile per chi si affaccia al mercato lavorativo, è quello permettere ai giovani di conoscere i meccanismi di funzionamento delle aziende, stimolare la creatività e dare vita ad
un progetto di impresa articolato e realizzabile».
Il progetto si compone di cinque proposte formative, che
possono essere svolte singolarmente oppure nell’insieme
da studenti di ogni età (compresi tra gli undici ed i diciannove anni) e provenienti da
qualsiasi corso di studio.
Dalla semplice visita guidata
in azienda, in cui i ragazzi vengono accompagnati dallo stesso titolare, si passa agli incontri personalizzati nei quali, singoli allievi selezionati in relazione alla bravura, hanno la
possibilità confrontarsi con dirigenti e collaboratori di indu-
strie trentine e seguirli nelle loro mansioni giornaliere.
Ancora, vi è la possibilità di
partecipare, sempre per gli studenti meritevoli, a occasioni
di promozione dei prodotti in
fiere o in momenti espositivi,
approfondendo in questo modo le lingue straniere e comprendendo i meccanismi di
vendita nazionali e internazionali.
Inoltre, per le classi più interessate, sarà possibile anche
ricevere una commissione di
ricerca e sviluppo da parte di
una azienda, sviluppando in
tal modo processi aziendali e
modelli innovativi, e ricevere
finanziamenti per progetti concernenti idee d’impresa.
«In questo modo - ha concluso
Giulia Manica - offriamo un’opportunità di confronto concreto per i giovani. I progetti presentati, infine, verranno giudicati da una giuria di esperti che
premieranno quelli più significativi tenendo conto di creatività, intraprendenza, abilità di
management e collaborazione
tra gli studenti».
L.B.
Trento
l'Adige
Il procedimento penale parte dalla
segnalazione di alcuni residenti. Il primo
giudice ha negato il provvedimento,
la procura ha presentato ricorso
TRIBUNALE
mercoledì 27 novembre 2013
Il difensore: «Non c’è alcun disturbo della
quiete pubblica. La denuncia punta a far
chiudere il locale per aumentare il valore
degli appartamenti. A rischio 20 posti»
1
Rumore, chiesto il sequestro
della discoteca «Cantinota»
Rischia di chiudere i battenti la discoteca della Cantinota, uno dei pochi
luoghi dove si può ballare in città. A
chiedere il sequestro preventivo è la
procura secondo cui il locale è troppo rumoroso. Un’accusa che il gestore dello storico locale di via San Marco, Filippo Ioniez, difeso dall’avvocato Matteo Benvegnù, respinge con decisione. Il caso è stato discusso ieri di
fronte al Tribunale del riesame che
ora dovrà decidere se lasciare in attività la discoteca oppure se spegnere
gli altoparlanti.
Dietro le quinte si combatte un braccio di ferro tra il titolare della Cantinota, ristorante e piano bar che si è
guadagnato il titolo di «bottega storica» della città, e alcuni proprietari di
appartamenti che si trovano nello stesso immobile. L’inchiesta parte infatti
dalle segnalazioni fatte da alcuni residenti che sostengono, già da qualche anno, di dover sopportare rumori molesti provenienti dalla discoteca,
che si trova nel locale interrato. A sostegno di questa tesi ci sono i rilievi
condotti dalla polizia giudiziaria che
avrebbe registrato alcuni sforamenti
rispetto ai valori massimi di inquinamento acustico stabiliti per legge. La
difesa però porta altre misurazioni e
contesta di non essere mai stata messa nelle condizioni di fare delle verifiche e di predisporre, se necessario,
gli interventi necessari.
La controversia aveva avuto anche un
capitolo amministrativo. Le lamentele dei residenti erano arrivate anche
in Comune che ad inizio anno aveva
sospeso la licenza per l’attività di discoteca. La Cantinota era corsa ai ripari con alcuni interventi per abbattere la rumorosità. Interventi che, sosteneva una relazione tecnica di parte, garantivano il rispetto dei limiti.
Per questo il Comune aveva revocato
l’ordinanza di chiusura.
Secondo i vicini, però, i rumori molesti non sono stati affatto rimossi. Così, dopo la sospensione estiva, il con-
CONSUMATORI
2
La discoteca del piano interrato della Cantinota.
Per questa parte dello storico locale (nella foto
la consegna ai titolari del riconoscimento di
«bottega storica») la procura ha chiesto il
sequestro. La difesa si oppone sostenendo che
non c’è alcun disturbo della quiete pubblica.
tenzioso è tornato rovente. Questa volta ad intervenire è stata la procura che
ha chiesto il sequestro della parte del
locale destinata a musica e ballo. Il
giudice Francesco Forlenza però ha
respinto la richiesta. La motivazione
è in punta di diritto: non ci sarebbero
la condizioni del disturbo della quiete pubblica perché a lamentarsi sono
solo pochi inquilini. Contro il diniego
il pm Carmine Russo ha fatto ricorso
al Tribunale del riesame dove ieri il
caso è stato discusso. La decisione
forse arriverà già oggi.
In aula ieri l’avvocato Benvegnù ha ribadito che non c’è alcun disturbo della quiete pubblica. A lamentarsi sarebbero solo due residenti, più due proprietari di appartamenti che neppure
abitano nello stabile. «Il gestore della
Cantinota - sottolinea il legale - ha sempre avuto un atteggiamento collaborativo. Ha affrontato lavori onerosi per
ridurre la rumorosità dell’aerazione e
dell’impianto audio. C’è un controllo
costante affinché la clientela non arrechi disturbo neppure fuori dal locale. Più volte sono stati chiamati i vigi-
li, eppure non è mai stata fatta una sola contravvenzione. Chi si lamenta non
ci consente di accedere ai locali per
verificare se c’è davvero un problema
ed eventualmente come risolverlo. La
verità è che la questione è meramente civile, ma i proprietari degli appartamenti usano lo strumento penale
per far chiudere il locale. In questo
modo sperano in una rivalutazione dei
loro beni immobili, così mettendo a
rischio 20 posti di lavoro e tutti gli sforzi di chi gestisce il locale dal 1987 e
nel 2007 ha acquistato anche i muri».
Strumento informativo per aumentare la qualità dell’offerta
Una carta dei diritti del turista
Una carta trentina dei diritti del
turista che possa informare e
allo stesso tempo permettere
agli operatori turistici di migliorare il proprio servizio. Questo
l’obiettivo a cui sta lavorando
il Centro di Ricerca e Tutela dei
Consumatori di Trento assieme
allo Sportello Europeo dei Consumatori, le Istituzioni e ad altri operatori del settore.
Il primo passo è stato fatto ieri
con un conferenza dove è stata esposta la normativa nazionale e quella provinciale e dove si è cercato di trovato un primo approccio con i diversi operatori.
L’idea è quella di prendere spunto anche dai reclami che quest’anno sono arrivati dai consumatori trentini nell’organizzazione delle proprie vacanze
per farne tesoro e utilizzarli come spunto di miglioramento.
Secondo i dati forniti dallo Sportello Europeo per i Consumatori dal 1 gennaio di quest’anno
fino al 1 novembre i contatti ricevuti sono stati 327. Di questi,
143 hanno riguardato le consulenze in ambito di viaggi e di vacanze dove il 64% dei trentini
ha riscontrato problemi nei pacchetti turistici e a seguire nei
servizi offerti dagli alberghi.
Altre 105 consulenze hanno
avuto per oggetto il settore del
trasporto. In questo caso a fare la parte del leone con l’80%
di casi, sono stati i problemi con
i voli aerei e per il 10% i ritardi
dei treni.
Universiade. Tappa a Venezia, poi in Trentino
La Torcia alla Valanga Azzurra
Sono stati i mitici campioni della «Valanga azzurra» i protagonisti della tappa di ieri a Venezia del Tour della Torcia
dell’Universiade invernale Trentino 2013.
Tedofori d’eccezione della fiaccola sono stati Gustav Thoeni, Pierino Gros e Paolo De Chiesa. Insieme ai campioni della «Valanga azzurra», Silvia Marangoni (pattinaggio) e Federico Colbertaldo (nuoto) delle Fiamme Azzurre e Maurizio Bobbato (atletica leggera) del gruppo sportivo Carabinieri. La tappa in laguna si è chiusa con la presenza della «Genziana delle Alpi» sulla loggia di palazzo Ducale. Prima della salita sulla loggia, la torcia è passata sotto l’arco
di circa 80 tra atleti e maestri di sci in divisa. Domani 28
novembre la torcia farà tappa nelle valli trentine, località
di gara. Sabato 30 il tour punterà su Monaco di Baviera,
con tappa all’Allianz Arena, lo stadio del Bayern Monaco.
In base alla destinazione del reclamo, oltre la metà (57%) ha riguardato l’Italia e il 29% i viaggi all’interno dell’Unione Europea.
«I problemi principali- ha spiegato Francesco Marcazzan dello Sportello Europeo dei Consumatori - hanno riguardato
cambi di prenotazione e servizi che non erano quelli scelti dai
clienti. E’ di fondamentale importanza per i turisti che vengono in Trentino e per i trentini che vanno all’estero, essere
informati perché spesso si guarda solo al prezzo e non ai servizi offerti».
La nuova «Carta trentina dei diritti del turista» dovrà nascere,
ha spiegato Carlo Biasior del
Crtcu (Centro ricerca e tutela
consumatori e utenti) da un «tavolo comune dove a sedersi saranno istituzioni, operatori turistici e esperti del settore per
recepire quello che già la normativa nazionale prevede».
Ad appoggiare il nuovo progetto sono stati ieri anche gli assessori al turismo della Provincia e del Comune di Trento, Michele Dallapiccola e Andrea Robol. «Questo primo momento
di riflessione - ha spiegato Robol - è importante per uno strumento informativo che permetterà di innalzare la qualità del
nostro settore turistico e migliorare l’offerta ricettiva.
L’obiettivo è quello di fare dell’ospitalità un elemento distintivo della nostra terra». G.Fin
27
IN BREVE
IL CURRICULUM
DEL DOTTOR BROLESE
쐢 La scorsa settimana,
nell’articolo sul premio conferito
in America al dottor Alberto
Brolese e alla sua equipe, è stato
fatto un errore nell’indicare il
numero di trapianti al fegato
effettuati dal professionista come
primo operatore. Si tratta di 200
interventi e non 20 come
precedentemente pubblicato.
Dell’errore ce ne scusiamo con i
lettori e con il diretto interessato.
SPESA GRATIS
GRAZIE AL PAM
쐢 È la signora Nunzia Accardo di
Trento una dei tre vincitori di
«Vinci la spesa Pepsi», il
concorso ad estrazione indetto da
Pam e Panorama che si è tenuto
dal 1° al 30 settembre scorsi
per tutti i possessori Carta per
Te, la carta fedeltà di Pam
Panorama, con in palio 3 carnet
di buoni spesa dal valore di
1.200 euro cadauna. La
premiazione del concorso con la
consegna dei buoni è avvenuta
sabato 23 novembre presso il
supermercato Pam di via Trener.
Si partecipava al concorso in
modo automatico: bastava
acquistare 2 bottiglie di Pepsi a
scelta utilizzando la propria carta
fedeltà Carta per Te. I carnet,
composti da 12 buoni, valevoli
un anno, dal valore di 100 euro
ciascuno, consentiranno ai 3
fortunati vincitori di poter fare la
spesa gratis per un anno nei
punti vendita Pam e Panorama.
«Sono una cliente affezionato del
supermercato Pam di Trento e
sono molto contenta di aver
vinto questo premio - afferma la
signora Accardo - I buoni vinti
sono un bell’aiuto per la spesa e
mi saranno sicuramente molto
utili con una famiglia numerosa
come la mia».
LA PROVINCIA IN INDIA
IN MISSIONE
쐢 Ha preso il via nei giorni scorsi
la missione di promozione
economico-imprenditoriale,
istituzionale e di scouting
turistico in India, organizzata
dalla Provincia e da Trentino
Sviluppo. La visita prevede per
un gruppo di aziende trentine un
fitto programma di incontri.
Azienda sanitaria | Nuova organizzazione
Visite ed esami medici
ora si pagano in anticipo
Fino ad ora - di prassi - all’Azienda sanitaria si pagavano in anticipo solo le visite
private. Dal 1° dicembre la
stessa regola vale anche per
il pagamento delle visite e degli esami diagnostici e strumentali effettuati con l’impegnativa medica.
Il cambiamento avviene in
previsione dell’utilizzo di modalità di pagamento online e
della gestione informatizzata dei referti delle prestazioni diagnostiche e strumentali rendendo uniforme la riscossione dei ticket in tutte
le strutture dell’Azienda in
un’ottica di semplificazione
dei rapporti con i cittadini.
La nuova modalità organizzativa permetterà di ridurre il
numero di accessi agli sportelli da parte dei cittadini che
in un’unica soluzione effettueranno l’accettazione e pagheranno le prestazioni, potendo così accedere poi, da
qualsiasi personal computer,
ai propri referti digitali.
A partire dal 1° dicembre,
quindi, le persone che devono effettuare una visita specialistica o un esame diagnostico dovranno effettuare il
pagamento prima di recarsi
in ambulatorio. Il versamento, oltre che in uno qualsiasi
degli sportelli cassa dell’Azienda sanitaria, potrà essere effettuato con carta di
credito attraverso l’applicativo TreC, la piattaforma elet-
tronica che consente ai cittadini della provincia di Trento di consultare i referti on-line.
Nei prossimi mesi, inoltre, saranno progressivamente attivate e collocate vicino agli
sportelli cassa dell’Azienda
sanitaria 19 riscuotitrici automatiche abilitate al pagamento delle prestazioni e alla stampa dei referti.
Se nel corso della visita o dell’esame il medico ravvisa la
necessità di ulteriori accertamenti il paziente dovrà
eventualmente integrare il pagamento del ticket al termine della prestazione.
L’Azienda si scusa per gli
eventuali disagi che potrebbero crearsi nella fase iniziale.
Trento
28 mercoledì 27 novembre 2013
L’accesso con i sei tornelli della nuova stazione a valle
l'Adige
La biglietteria, ospitata nello stabile della nuova rimessa
Un particolare della struttura col magazzino: ospiterà le poltrone in estate
Bondone, pronta la nuova seggiovia
La «Montesel» da sei posti
è costata 5 milioni di euro
LEONARDO PONTALTI
@leopontalti
È una corsa contro il tempo, per sistemare fino all’ultimo dettaglio nel giro
di tre giorni: per sabato, per la mattina del 30 novembre, il nuovo impianto da sei posti ad agganciamento automatico del Bondone, dovrà essere
pronto.
La nuova «Montesel» è, infatti, il piatto forte del menù di quest’inverno del
Bondone: sostituirà la storica «doppia», le seggiovie affiancate «Montesel»
e «Topolino» che permettevano di risalire dopo aver affrontato la pista
Corsa contro il tempo
per l’apertura di sabato
Cerimonia il 7 dicembre
quando verrà inaugurato
anche il nuovo ristorante
lungo la «Rocce Rosse»
«Cordela».
La novità arriva in occasione dell’Universiade e non è un caso: non sarebbe stato un bello spot, presentarsi alle delegazioni di mezzo mondo con un
impianto datato, che impiegava circa
sette minuti per portare gli sciatori da
valle a monte di una pista affrontata
mediamente in poco più della metà del
tempo.
Così, complice la kermesse studentesca e una scadenza naturale della revisione dei vecchi storici impianti, che
ALBERGATORI
1
avrebbe comunque comportato una
spesa non da poco (circa 800mila euro), è stato deciso di rinnovare, per un
investimento di circa 5 milioni di euro, sborsati da Trento Funivie e dal suo
principale azionista, Trentino Sviluppo.
Ora con la seggiovia realizzata dalla
Doppelmayr di Lana si risalirà in poco più di tre minuti (3’54” secondo i
dati del costruttore), con una portata
oraria che salirà da 1.900 a 2.200 sciatori. Nel tardo pomeriggio di ieri si è
concluso il collaudo, iniziato lunedì
mattina: su ciascuna delle poltrone in
risalita sono stati caricati pesi da 520
kg a simulare il pieno carico.
«Il via libera nero su bianco arriverà
tra un giorno o due», spiega il presidente di Trento Funivie Fulvio Rigotti,
«dopodiché tutto sarà pronto, proprio
per sabato».
Nella giornata di oggi i tecnici altoatesini, assieme ad una ditta specializzata di Sondrio, ultimeranno il montaggio delle pedane e degli accessi - dai
lettori degli skipass alle protezioni - oltre a curare le rifiniture delle poltroncine.
I lavori erano cominciati a luglio e non
hanno riguardato solo l’impianto in
senso stretto, ma anche le stazioni. A
fianco di quella a valle è stato realizzato un corposo stabile fuori terra dove verranno ricoverate le poltroncine
in estate, oltre ad ospitare la biglietteria. L’edificio - sulla sinistra rispetto alla seggiovia, scendendo dalla pista verrà aggirato dagli sciatori, che se lo
lasceranno sulla destra dirigendosi
verso l’accesso all’impianto.
Anche la stazione a monte è stata completamente rinnovata: è stata spostata di qualche decina di metri verso destra (per chi la osserva salendo) rispetto alla vecchia, in modo che ora,
all’arrivo, è possibile avere a disposi-
zione uno spazio più ampio. Sotto alla stazione a monte è stata realizzata
una rimessa per mezzi e attrezzatura
di servizio. Ora che anche la neve è arrivata e le temperature stanno permettendo di procedere anche con l’innevamento programmato (ieri pomeriggio la temperatura alle 15 si aggirava
tra i -5 e i -7 gradi).
La nuova Montesel non sarà l’unica novità 2013/14. Per quel che riguarda le
piste è stato ampliato lo snowpark con
la trasformazione della 3Tre in terre-
no per il boardercross, con salti e gobbe che saranno il cuore delle gare bondonere dell’Universiade. Inoltre lungo
la strada per le Viote, dove l’asfalto incrocia il tracciato della pista «Rocce
Rosse», sta per essere ultimato l’omonimo ristorante. Gestito dalla famiglia
Goller, è costato 600mila euro - oltre ai
450mila spesi nel 2005 per edificare la
struttura - e verrà inaugurato sabato
7 dicembre, giorno in cui è stato fissato anche il taglio del nastro ufficiale
della nuova «Montesel».
Eredità storica
La nuova seggiovia esaposto
del Bondone è stata realizzata
al posto della coppia di
impianti gemelli Montesel
e Topolino, tra i primi a essere
realizzati sulle piste della
montagna di Trento, oltre
che tra i più utilizzati
«Il nuovo impianto non basterà se non ci mettiamo del nostro»
«Un patrimonio da far fruttare»
Pronto a ripartire, tra speranze
e frustrazioni. Il Bondone attende il via - sabato - della nuova
stagione, che dovrà segnare il
rilancio della stazione, trainato dai buoni dati degli anni più
recenti ma soprattutto da due
fattori principali: l’Universiade
e la nuova seggiovia da sei posti.
Elementi che spingono all’ottimismo anche se - da qui la frustrazione - chi in Bondone, e di
Bondone, vive, la parola rilancio l’ha sentita pronunciare negli anni fin troppe volte.
Intendiamoci, non che i bondoneri amino troppo piangersi addosso, anzi: «In tempi come questi - spiegano le sorelle Antonella
e Michela Calovi dell’Hotel Vason - dobbiamo solo sentirci superfortunati. Guardiamoci attorno: quante realtà possono
contare su investimenti, soprattutto per quel che riguarda gli
impianti? Una novità che ora
spetta a noi saper sfruttare: siamo qui, pronti come tutti gli anni a combattere per dare il meglio. Il Bondone è meraviglioso,
solo che ha le sue magagne».
Magagne a cui Alberto Barbieri,
titolare con la famiglia dell’Hotel Montana, individua senza
tanti giri di parole: «Dobbiamo
ancora capire cosa vogliamo fare e dove vogliamo andare. E
poi, lo svantaggio del Bondone
è che è piccolo, in un contesto
grande».
E Barbieri non si riferisce alla
piccola stazione isolata in mezzo ai grandi caroselli. Ma ad una
montagna che deve promuoversi assieme ad una città e ad una
valle - quella dei Laghi - che, soprattutto d’inverno, non hanno
molto a che spartire con il Palon. E non solo in ambito turistico.
«Pensate ad un’amministrazione come quella di un centro solandro, della Rendena o di Fiemme e Fassa - spiega Barbieri non sarà difficile immaginare
che per quei Comuni, una tra le
maggiori priorità sarà il turismo. Pensate ora a Trento: come può essere il turismo invernale la sua priorità? Non sarebbe nemmeno giusto lo fosse,
perché un capoluogo ha mille
altre questioni di cui preoccuparsi: ma certo è che questa situazione ci penalizza. Così co-
Alberto Barbieri
Michela Calovi
Aspettando l’Universiade: gli operatori contano molto sull’evento
me quella della promozione assieme a Trento città o alla Valle dei laghi, che hanno altri core business. La storia, l’arte e
la cultura per il capoluogo,
l’enogastronomia per la Valle
dei Laghi. Nessuna accusa: il lavoro che in questi anni l’Apt ha
fatto è stato straordinario, è
l’ampio contesto in cui siamo
immersi che ci penalizza. Perché i trentini sanno che in Bondone si scia, ma il turista fatica
a comprendere che a Trento, a
pochi chilometri dal centro, può
farlo».
Anche per questo, ci si deve saper organizzare: «E in questo
senso noi - ammette Barbieri non abbiamo ancora deciso se
vogliamo puntare sull’Est, sulle famiglie, sull’Italia. Vogliamo
accontentare tutti. Ma una realtà grande può farlo, noi no.
Una località solitamente mostra
la sua “cilindrata” con i chilometri di piste: noi ne abbiamo
pochi. Perché dunque non pun-
tare su quello che invece abbiamo? Piste larghe, per imparare.
Per i bambini, l’ideale. O il sole: nessun’altra località ne ha
quanto noi. Perché le altre località sono in valle e in quota
hanno solo le piste. Noi abbiamo tutto in quota. Da noi gli alberghi non si svuotano dalle 8
alle 16, perché il cliente può rimanere in camera e fare quello
che altrove troverebbe solo nel
rifugio in cima agli impianti. Ma
su questi punti forti, non insi-
stiamo. Preferiamo cercare di
prendere tutti, senza crearci
una nostra nicchia».
Chissà se a crearla contribuiranno anche la visibilità e le visite legate alla prossima Universiade: «Noi ci speriamo - spiega
Veronica Gios, che con la famiglia sta rinnovando il Norge: «Sarà pronto per il 6 dicembre, proprio per l’arrivo delle delegazioni e degli atleti che ospiteremo: l’entusiasmo e le buone
Le. Po.
sensazioni ci sono».
ROVERETO
30 mercoledì 27 novembre 2013
Vertice di maggioranza in sordina. Le Stelle Alpine
incassano promesse su parcheggi e viabilità. Graziola:
«Restiamo su nostre posizioni». Ma l’ultimatum è sparito
COMUNE
l'Adige
Redazione: 0464 433700 fax 0464 432148
email: [email protected]
G
Martedì in giunta l’accesso a Piazza Nazario Sauro
direttamente da via Dante. In settimana incontro con le
categorie per soluzioni in vista dello shopping di Natale
1
Miorandi blinda la Ztl: sarà per sempre
Respinto l’«assalto» di Patt e commercianti
«Presto provvedimenti per favorire i negozi»
Vasco Rossi cantava di volere
trovare «un senso a questa storia». Peccato che testo e musica siano già state opzionate a
suo tempo da Pier Luigi Bersani. Sarebbero perfette per spiegare il caso di via Tartarotti.
Riassunto: il Comune istituisce
la Ztl in via Tartarotti. Tra le Stelle Alpine e l’amministrazione
Miorandi (sostenuta peraltro
anche dal Patt) scoppia una polemica protagonista di una escalation vertiginosa: in tre giorni
balza da critica di carattere viabilistico a frattura di maggioranza con tanto di ultimatum
all’indirizzo del sindaco. A far
da cornice, i numeri uno cittadini di Patt e Pd intenti a scambiarsi accuse sui giornali, rinfacciandosi vere o presunte fibrillazioni interne. Ieri avrebbe
dovuto andare in scena l’ultimo
atto. Attorno ad un tavolo presieduto da Miorandi, Lorandi
da un lato e Graziola dall’altro
(in realtà in rappresentanza degli autonomisti c’era Borghetti,
Graziola era impegnato) avrebbero dovuto trarre conseguenze politiche proporzionate al livello dello scontro. Non è successo nulla. Un’ora di vertice
per uscire e informare la città
che via Tartarotti resta zona a
traffico limitato.
E l’ultimatum per il sette di gennaio? E il movimento di opinione anti Ztl (forse numericamente modesto, ma molto combattivo) subito ricompattatosi dopo le polemiche di inizio estate, con tanto di plauso pubblico dell’Unione Commercio? E
l’accusa alla giunta di scavalcare il Consiglio? Spariti. Nessun
Sopra via
Tartarotti
inaccessibile al
traffico. A
fianco il
sindaco
Miorandi con
l’assessore al
Commercio
Giuseppe
Bertolini
accenno. Significativo che il solo commento da parte delle Stelle Alpine ieri sera sia arrivato
da Marco Graziola, l’unico che
a Palazzo Pretorio non c’era. Né
prima, durante il vertice politico che di politico non ha avuto
nulla, né dopo, durante il Consiglio comunale che ha visto il
sindaco Miorandi rispondere
ad una domanda di attualità
(del consigliere Pt Giovanni Spagnolli) e ad un’interrogazione
(del consigliere dei Civici Ivo
VIABILITÀ
Traffico limitato
Anche via Carducci nel riordino
Mentre la polemica politica si sgonfia, non si ferma il riassetto della viabilità a seguito della chiusura al traffico di via
Tartarotti. «Il 22 novembre 2013 - recita l’ordinanza numero 235, emessa ieri mattina da Palazzo Pretorio - è stata emessa ordinanza n. 234 con la quale veniva istituita la zona a
traffico limitato nel tratto di via Tartarotti tra via Carducci
e via Dante con un senso unico di marcia da via Carducci a
via Dante; per garantire la percorrenza veicolare nel contesto delle vie limitrofe risulta necessario adottare provvedimenti viabilistici su via Carducci confermando l’attuale senso di marcia». Provvedimenti che si traducono nell’«istituzione del senso unico di marcia su via Carducci con senso
di marcia da piazza N. Sauro a via Tartarotti, con obbligo di
svolta a destra verso il tratto di via Tartarotti tra via Carducci e piazza D. Chiesa per chi non è in possesso delle autorizzazioni per l’ingresso nella zona a traffico limitato»
Chiesa) sul tema ribadendo che
la scelta di istituire la Ztl «è stata presa dalla giunta». «La nostra posizione non cambia» ha
ribadito in tarda serata Graziola.
Difficoltoso, a questo punto, capire di che posizione si tratti.
Nessun aiuto dagli altri partecipanti al vertice (Giori per
l’Upt, Lorandi per il Pd e Trentini per l’Adc), trincerati dietro
un no comment. Nessun indizio
neanche dallo stringato comunicato del sindaco: «Le segreterie delle forze politiche di maggioranza si sono riunite questa
sera con il Sindaco per un chiarimento politico. Per quanto riguarda gli atti amministrativi,
da parte di alcune forze di maggioranza sono state presentate
alcune richieste legate al mantenimento della Ztl già istituita:
la prosecuzione del cantiere dell’area denominata Follone, la
realizzazione del passaggio pedonale di collegamento con
Borgo Santa Caterina, la presentazione già nella prossima riu-
nione di Giunta della soluzione
relativa a Piazza Nazario Sauro
e la necessità di una sintesi di
questi atti amministrativi e della ricerca della condivisione con
le associazioni di categoria, che
saranno convocate a breve». Insomma, a parte il fatto che martedì prossimo passerà in giunta l’accesso a Piazza Nazario
Sauro da via Dante, provvedimento peraltro già ampiamente annunciato, nessuna novità.
Cosa dovrebbe saltar fuori dall’incontro con le categorie?
«Qualche provvedimento tampone per il periodo precedente alle vacanze di Natale, per
agevolare i negozi di via Tartarotti» spiega Miorandi. Si tratta
degli stalli di carico e scarico?
«Sì, e anche qualcosa d’altro».
Miorandi non si sbottona. Del
resto non è stato lui ad accendere la miccia della «bomba»
politica che avrebbe dovuto azzoppare la sua maggioranza. Lui
si è limitato a guardarla, mentre si spegneva autonomamente.
Ma.Pf.
L’idea: «Il pollicino dal Quercia al centro»
Il presidente Da Costa:
«Aree di sosta inutili se non
c’è il servizio di trasporto»
Il collegamento tra aree di sosta e
centro storico attraverso i bus del
trasporto pubblico. Un sogno anche per una città come Rovereto,
da sempre «affamata» di parcheggi ma, nella realtà, un’idea che non
si è mai concretizzata davvero. Ecco che ora è la Circoscrizione Nord
a proporla al Comune: «Purtroppo
l’assessore ai trasporti Bertolini
non si è presentato alla nostra seduta dell’altra sera alla quale era
stato invitato - spiega il presidente Enzo Da Costa - ma andremo noi
a portargli la nostra proposta: far
arrivare il Pollicino (la linea A del
trasporto pubblico urbano, ndr) fi-
possibili richieste il rifacimento
della pavimentazione della piazza
della Pace oppure la possibilità di
aumentare la superficie coperta
della piazza, con l’ausilio di specifici teli, per consentirne l’utilizzo
anche in caso di maltempo e di
pioggia. Sul centro giovani abbiamo chiesto alla gestione di aprirsi
a tutti i residenti del Brione, in particolare di non pensare solo ai giovani ma anche agli anziani, magari operando in sintonia con “Quartiere solidale”, che consiste nel
coinvolgere una serie di persone
disponibili a rendersi utili a servizio dei più bisognosi».
G. L.
RIONI
La Nord vuole il collegamento veloce tra parcheggio allo stadio e città
no allo stadio Quercia con un’apposita fermata a servizio del il nuovo parcheggio realizzato in via Tonetti, che rappresenta un importante area di sosta anche per i turisti e per i camperisti: il bus potrebbe scendere da una parte per
raccogliere quanti lasciamo l’autovettura in questo parcheggo, per
poi condurli in centro eivtando di
intasare le strade del cuore della
città di auto a caccia di un parcheggio. È inutile, infatti, chiedere di utilizzare queste aree di sosta se non
si organizza, poi, un servizio di trasporto verso il centro: chiediamo
che venga allestito questo servi-
Teatro Libero
zio, almeno a titolo sperimentale,
per poter incrementare l’utilizzo di
quel nuovo parcheggio; un’idea che
risponde anche a quella che era la
filosofia alla base dell’introduzione del Pollicino: collegare i parcheggi di attestamento con il centro».
Il consiglio circoscrizionale guarda anche al futuro e alle priorità
per un quartiere che presenta una
complessità di questioni e di problematiche. «Contrariamente a
quanto avveniva negli anni passati, quest’anno non ci è stato ancora chiesto di indicare gli interventi prioritari da inserire nel bilancio
2014 - aggiunge Da Costa -. Tra le
R3112618
CIRANO DI BERGERAC
SABATO 30 NOVEMBRE ore 21.00
Teatro G. Sartori - Ala
INFO: Ufficio Attività Culturali del Comune
Tel. 0464-674068 - Teatro - Tel. 0464-671633
Sindacale | A 4 giorni dal subentro della nuova azienda, non ci sono i contratti
Appalto pulizie al Mart, attacco della Cgil
con Corrado D’Elia, Monica Faggiani,
Gustavo La Volpe,
Tommaso Minniti,
Marco Brambilla,
Stefania Di Martino,
Stefano Pirovano, Dario Leone
regia di Corrado d’Elia
INGRESSO:
INTERO Euro 12,00
RIDOTTO Euro 8,00
(studenti fino 25 anni,
over 65 e Soci TCI)
Il pollicino, che resta l’autobus preferito dai roveretani
PREVENDITE BIGLIETTI PRESSO
LE CASSE RURALI DEL TRENTINO
CON IL SERVIZIO “Primi alla prima”
oppure il giorno dello spettacolo
a teatro a partire dalle ore 18.00
Domenica al Mart subentrerà
la nuova ditta di pulizie. Per il
museo è forse una formalità,
tanto più che il contratto è stato gestito dalla Provincia. Non
è però una formalità per le sei
lavoratrici che, ad oggi, nulla
sanno né riguardo ai loro contratti, né rispetto al numero di
ore che dovranno lavorare. E
ora la Cgil sbotta: «Ormai è
sempre così con gli appalti di
Provincia e enti funzionali,
manca il rispetto delle lavoratrici, che si troveranno davanti al fatto compiuto un giorno
prima di prendere servizio».
La vicenda inizia, appunto, con
il nuovo appalto: dal 31 ottobre al posto della Miorelli di
Mori, sarebbe dovuta subentrare la Pulinet di Baselga di Pinè. Un passaggio che però è
slittato: il Mart ha concesso un
mese di proroga alla Miorelli.
E in questo mese la Cgil ha tentato di avere contatti con la ditta che, da domenica, dovrebbe organizzare il servizio. Perché ci sono i contratti da discutere, perché si tratta di capire
se saranno o meno tagliate superfici o servizi da svolgere (e
quindi ore lavoro e stipendi).
Ma a tutt’oggi, non hanno avuto alcuna risposta. «Ormai con
gli appalti pubblici è sempre
così - sbotta Luigi Bozzato - le
lavoratrici non sanno nulla fino all’ultimo giorno, poi si trovano davanti un contratto da
valutare in poche ore, magari
peggiorativo o che riduce loro
le ore di lavoro e quindi gli stipendi. È semplicemente inaccettabile».
Dal Mart fanno sapere che la
proroga a Miorelli era stata
concessa appunto per dar modo alla nuova azienda di gestire la transizione senza fretta.
Ma le cose, evidentemente, sono andate in modo diverso. E
a rimetterci sono le dipendenti.
Arco
l'Adige
IL CONVENTO
Il neo assessore provinciale Dallapiccola
e la «Granatum srl» hanno sottoscritto
l’accordo con procedura negoziale
mercoledì 27 novembre 2013
Intervento da sette milioni, con vincoli di
destinazione e obbligo di utilizzare i prodotti
«Qualità Trentino». Fino a 31 posti di lavoro
35
MERCATINO CONTADINO
La proposta di Leoni (Ada)
1
Wellness all’olio alle Servite,
firma tra Pat e imprenditori
Sette milioni di euro per trasformare l’edificio meridionale dell’ex convento delle suore di
clausura ad Arco (l’edificio storico costruito in via Mantova
nel 1689 nel quale vivono ancora cinque religiose, le Serve di
Maria) in un albergo quattro
stelle superior che diventerà
anche un centro di promozione dell’olio extravergine di oliva del Garda trentino in un contesto «di silenzio, sobrietà e introspezione».
Da ieri il progetto di cui tanto
si è discusso ad Arco negli ultimi mesi è oggetto di un accordo formale stipulato tra gli imprenditori privati e la Provincia, firmato dal neo assessore
Dallapiccola e frutto della nuova norma che fa riferimento agli
“accordi di procedura negoziale” (ne riferiamo nelle pagine di
economia sull’edizione di oggi).
Dall’accordo sottoscritto ieri si
apprendono alcuni numeri interessanti del progetto, soprattutto per quanto riguarda costi,
finanziamento, capitale ma anche la ricaduta occupazionale
che la nuova, insolita, struttura ricettiva avrà in zona.
L’impresa «Granatum srl», rappresentata ieri alla firma in Provicia da Giulio Vicentini, prevede che la nuova attività richiederà a regime 19 addetti; è anche prevista un’occupazione indiretta, generata dall’affidamento a esterni degli spazi commerciali, wellness e fitness compresi nella struttura, di ulteriori 12
addetti, ai quali pure dovrà essere applicato il contratto nazionale del settore turismo firmato dalle organizzazioni sindacali maggiormente significative. In totale quindi si dovrebbero contare fino a 31 posti di
lavoro in qualche modo collegati all’iniziativa.
Anche in questo caso il livello
agevolativo ipotizzato è del 20%
su una spesa ammessa di
6.076.469 euro. Accanto ai vincoli di destinazione e mantenimento dell’attività e della sede
legale in Trentino, la società che
investe ad Arco si impegna a
mantenere un livello di mezzi
propri sul capitale investito ad
un valore non inferiore al 30%
per l’anno di completamento
dell’investimento e per i tre
esercizi successivi, nonché a ricostituire il capitale sociale, in
relazione alle previste perdite
per gli esercizi 2013 e 2014, secondo gli obblighi civilistici.
Alla “vocazione” del nuovo albergo, ispirata alla cultura olivicola (verrà realizzato anche
un frantoio e persino i trattamenti wellness saranno a base
di olio d’oliva) si affianca, anche in questo caso, l’impegno
ad utilizzare i prodotti a marchio “Qualità Trentino” e ad applicare prezzi medi coerenti con
la classifica alberghiera attribuita. Le porte del monastero
si aprono ad una formula inedita di accoglienza e la Provincia
pone i paletti che hanno permesso l’accordo negoziale.
«L’area coperta andrà utilizzata
anche dalle associazioni locali»
Uno scorcio del convento delle Serve di Maria ad Arco. Firmato l’accordo per l’attività ricettiva
Il comitato | Serata informativa per l’accoglienza arcense
Chernobyl, incontro con le famiglie
Da anni si danno operano per aiutare
i bambini bielorussi che crescono, generazione dopo generazione, nelle zone ancora oggi contaminate dal disastro nucleare della centrale di Chernobyl, nell’ormai lontano 1986.
Purtroppo, come noto, la radioattività dura decenni ed esaurisce molto
lentamente la propria pericolosità.
Così, anche a distanza di 27 anni, è ancora utile per i bambini che nascono
da quelle parti, allontanarsi dall’area
e fare un breve soggiorno disintossicante, per i loro organismi, in zone pri-
ve di contaminazione.
Il comitato “Insieme per crescere” opera nell’Alto Garda in questo senso da
molti anni. Questa sera, alle 20.30, il
comitato terrà una riunione informativa sull’accoglienza per un soggiorno terapeutico dei bambini bielorussi. Una serata per capire come e cosa
si può fare, scoprendo che tutto può
essere in realtà più semplice di quanto si creda. L’appuntamento è fissato
per questa sera in via Garberie al civico 6, accanto al circolo pensionati,
dalle ore 20.30. Info: 349-5636488.
Non c’è solo il mercatino natalizio ad Arco, ma anche quello contadino della cui
copertura si continua a parlare.
«Credo che quello spazio - scrive Enrico
Leoni, può diventare non solo utilizzabile per il mercato, ma può essere una occasione se strutturato adeguamente, per
creare un’area che possa servire anche
per manifestazioni. Le associazioni di volontariato, come è noto, vivono periodi
difficili per la mancanza di fondi, il comune vista anche la crisi, mette a disposizione sempre meno risorse finanziare per
l’operato di queste associazioni. Per raccogliere fondi molte associazioni vorrebbero e potrebbero organizzare feste, incontri, e altro.
Quell’area può diventare l’epicentro delle manifestazioni che si svolgono ad Arco, anziché utilizzare il Foro Boaria chiudendo il parcheggio, creando disagi.
Sono sicuro che allora avrebbe senso anche la spesa della copertura, magari rivedendola un pò, che sia funzionale appunto, non solo per il mercato contadino, ma
anche per le associazioni. I locali poi dell’ex ormai centro giovani, messi a norma
per farvi feste, sarebbero un grande punto di appoggio e sgraverebbero le associazioni che organizzano manifestazioni,
di gravosi lavori di montaggio strutture.
Noi stessi come Associazione difesa animali potremmo organizzare vari momenti che aiutino la popolazione a conoscere il mondo animale, altre associazioni
farsi conoscere di più. Tutto questo crerebbe anche un momento di socializzazione fra le associazioni e la comunità».
La mostra | Atmosfera, qualità e faticose ricerche
L’infortunio | Ieri alle Braile incidente sul lavoro per un operaio albanese. Non è in pericolo di vita
«Pagine del Garda», la passione
della propria terra e per la gente
Cade per sette metri ma si salva
Il Salone delle feste del Casinò durante «Pagine del Garda»
MARIO COSSALI
Anche quest’anno si è distinta per qualità e originalità delle
proposte la bella e riconosciuta iniziativa di «Pagine del Garda», che nel grande salone asburgico delle feste del Casinò di
Arco ha messo in mostra la produzione più recente dell’editoria trentina e gardesana.
Restano nel cuore e nella memoria lunga le accurate ricerche
nelle quali vibrano i nomi di Paul Klee e di Vasco Pratolini, che
hanno fatto balenare stagioni diverse di grande creatività e di
tensioni spirituali di cui anche oggi sentiamo il fascino e la seduzione, accanto alle battute di grande incisività sulle storie
locali come quella della centrale Ponale di Riva del Garda o
quella della Chiesa Collegiata di Arco, senza parlare delle decine di altre sensibili proposte, pensiamo alla produzione irrefrenabile della Mnemoteca del Basso Sarca, alla appassionata
incursione nel mondo magico delle Dolomiti di Brenta e alla
meritata conclusione con la poesia di Giacomo Floriani.
Per quanto riguarda il mio piccolo demone interiore posso dire che ha vibrato di ripetuta commozione davanti alle minuscole eppure meravigliose storie dei territori dimenticati dell’entroterra benacense, penso in particolare a quel luogo povero e incantato come la Valvestino, scrigno di fatiche, di lingua, di volti e di storie che, tempo perduto, nella sala di Arco
per incanto ritroviamo.
Anche per questa edizione si può dire: c’è una bella atmosfera
a «Pagine del Garda», trovi gente che ama non solo la propria
gente e la propria terra, ma che ti accoglie con la passione della cultura e della storia, senza nessun pregiudizio e senza nessuna distanza. In quella passione si possono rinvenire anche
ragioni di relazione e di amicizia, necessarie per una coesione
sociale che testardamente, nonostante tante difficoltà, ancora, inseguiamo.
Il cedimento di una soletta
in fase di ristrutturazione
ha causato l’infortunio sul
lavoro del quale è stato vittima ieri mattina, attorno alle 11, un giovane operaio albanese.
Tutto è avvenuto in pochi
secondi, nel cantiere di un
edificio privato alle Braile,
nella zona ovest di Arco, tra
via Torino e l’ospedale civile.
La soletta non ha retto e si
è aperta facendo perdere
ogni possibile appoggio all’operaio ventinovenne, precipitato per due piani fino a
terra. Un volo di circa sette
metri concluso in mezzo alle macerie cadute assieme
a lui. L’allarme è stato immediato, grazie all’intervento dei colleghi di lavoro che
hanno tentato anche un primo soccorso. Per fortuna il
giovane lavoratore è rimasto cosciente per tutto il
tempo, nonostante i forti
dolori riconducibili alle fratture subite nella caduta.
Sul posto in pochi istanti è
arrivata l’ambulanza di
«Trentino Emergenza», partita dal vicino pronto soccorso di via Capitelli, e una
squadra dei vigili del fuoco
di Arco, che hanno aiutato
il personale del «118» nel recupero dell’infortunato. Per
il trasporto in ospedale si è
deciso di provvedere con
l’elisoccorso che ha trasferito il ferito all’ospedale Santa Chiara, dove è stato subito sottoposto ad esami radiografici per valutare l’entità dei traumi subiti. Nonostante il salto di sette metri
non ha subito lesioni tali da
giudicarlo in pericolo di vita. Sul posto anche l’ispettorato del lavoro per ricostruire la dinamica dell’accaduto.
IN BREVE
Il cedimento di una soletta ha causato l’infortunio di ieri alle Braile
Pittura | Esposte in sede alla Comunità di valle
I paesaggi del basso Trentino
con gli autori di «Artedomino»
Grazie alla collaborazione con l’assessorato alla cultura della Comunità di Valle che ha provveduto ad allestire i corridoi
del secondo piano, dall’inizio dell’anno è stata data all’associazione «Agt Arte» la possibilità di posizionare alcuni lavori
artistici. Dopo molti mesi di esposizione della raccolta di tele riguardanti il territorio di Romarzollo, si apre ora una nuova mostra, negli stessi spazi della Comunità, dal titolo “Paesaggi del Trentino”.
Si tratta di tele eseguite da molti pittori trentini, che si ritrovano in un laboratorio di pittura denominato “Artedomino”
coordinato dal maestro Franco La Spada.
Gli artisti provengono dalle zone di Trento, Aldeno, Rovereto, Mori, Ala, Avio, Nago-Torbole, Riva e Arco e si sono impegnati a realizzare delle opere che “riprendano” il nostro bellissimo territorio, principalmente del basso Trentino.
Vi sono quindi rappresentate località più o meno note, dai
pascoli di alta montagna, ai centri storici, alle vallate e ai fiumi che le attraversano. Non mancano i paesaggi dell’Alto Garda che di certo saranno riconosciuti da chi vorrà visitare
l’esposizione! (aperta in orario d’ufficio)
L’Associazione ha prodotto negli ultimi anni, anche delle pubblicazioni che raccolgono le immagini delle tele dipinte su diversi argomenti: l’ultima è dell’anno scorso ed è un catalogo
dedicato agli animali dal titolo “in compagnia di…” che si potrà eventualmente richiedere.
PIANGIAMORE
E I NOSTRI VENTI
쐢 Protagonisti sono l’Ora, il
Ponal, il Peler, la Vinesa, il
Bali, l’Ander, la Gardesana e
il Montes, cioè i venti
dell’Alto Garda. Che l’autore,
l’artista siciliano Alessandro
Piangiamore, ha lungamente
«osservato» dal castello di
Arco, dalla Ponale, da Riva
del Garda,Torbole,Tempesta,
Punta San Vigilio, Sirmione e
Peschiera. La mostra «Tutto il
vento che c’è», allestita nella
galleria civica «Giovanni
Segantini» ad Arco, è aperta
ancora per qualche giorno,
fino a domenica primo
dicembre, dalle 10 alle 18
con ingresso libero.
CENA DI CLASSE PER
I COSCRITTI DEL 1953
쐢 Festa di classe per i nati
nel 1953, sabato al Casinò.
Iscrizioni entro oggi presso
Ferramenta Righi Arco
(0464-516670), Cornici
Pompili (0464-517366),
Bruno Calzà Piuma (3488601660), Bar Acil Riva
(0464-552252), rivendita
Tabacchi Bezzecca Ledro
(0464-591794), ristorante
Ristoro Malcesine (0457400146).
SERRATA PARTITE IVA,
OGGI C’È IL GAZEBO
쐢 In occasione della prima
serrata nazionale delle
partite Iva, appuntamento
anche ad Arco dalle 9 alle 12
con un gazebo davanti al
Casinò.
Valli di NON e SOLE
l'Adige
VAL DI NON
Il presidente Luigi Seppi: «Nei prossimi
giorni degli operatori firmeranno
delle convenzioni di sponsorizzazione»
Ufficio: 0463 421213 fax 0463 609175
email: [email protected] - Recapito: via Madruzzo, 2
G
Dubbi sulla riapertura del centro del fondo
delle Regole: entro la prossima settimana
sarà promosso un incontro per il rilancio
1
Dai privati deciso sostegno
ai progetti di «Altipiani Spa»
GUIDO SMADELLI
CAVARENO - «Contavamo su una
partecipazione più numerosa, ma
c’erano un discreto numero di albergatori ed alcuni commercianti. Non è andata male, sembra si
stia muovendo qualcosa». Luigi
Seppi, presidente della «Altipiani
Spa», società che gestisce piste ed
impianti sciistici della valle di Non
(nata dalla fusione tra Predaia, Alta Valle e Monte Nock), vede il bicchiere mezzo pieno: «Ci dà soddisfazione veder riconosciuto, da
parte degli operatori, che la società si sta muovendo. Posso dire che
la società ha dimostrato la volontà di attivarsi, su tutti i fronti».
Ai partecipanti all’incontro, cui
hanno preso parte anche alcuni
sindaci, i vertici societari hanno
chiarito la necessità di coinvolgimento e partecipazione diretta,
quindi anche commerciale, degli
operatori privati. «Con la Val di
Non Card negli ultimi due anni Altipiani Spa ha introitato circa 40
mila euro», spiega Seppi. «Ora lanciamo nuove proposte, contando
su una sempre maggior presenza
dei privati, e la partecipazione all’assemblea anche di alcuni commercianti è di buon auspicio».
Certo non è il periodo economico
migliore, per gli operatori, ma
qualcosa, come detto, si è mosso,
ed i «pacchetti di sponsorizzazione» proposti hanno destato interesse. Per i commercianti ne sono
CLES
previsti tre: da 300, 600, 900 euro,
rispettivamente collegati ad un
quantitivo di ore sciabili (25, 55,
80). Alle aziende vengono garantiti la presenza del logo su striscioni e pannelli pubblicitari posizionati presso le stazioni di partenza degli impianti, e la menzione o
presenza dello stesso in occasione di eventuali uscite pubblicitarie. Diversa l’offerta per gli alberghi, cui vengono proposti uno
sconto del 10% sulle tariffe skipass, altrettanto sul noleggio materiali, il 50% sugli skipass con la
formula «Happy family», dotazione di card personalizzate con retro pubblicitario che consentono
di accedere agli sconti, visibilità
sul sito della società come struttura convenzionata.
«Ci stiamo muovendo, coinvolgendo anche altri soggetti», continua
Luigi Seppi. «Ad esempio le due
scuole di sci esistenti, che si sono dichiarate disponibili ad organizzare direttamente degli eventi,
e l’Apt (rappresentata all’incontro in parola, ndr), con la quale abbiamo una stretta collaborazione.
Tra le cose che proporremo a breve ci saranno le albe in malga, con
impianti di risalita che apriranno
molto prima al mattino per consentire agli ospiti di osservare il
sorgere del giorno dal rifugio Mezzavia; e dei sabato mattina proporremo per ospiti prenotati due
ore gratis sugli impianti, un’ora di
lezione di sci gratuita, sconti sul
noleggio delle attrezzature, inizia-
Sarà lungo 830 metri
Nuovo marciapiede per Mechel
CLES - Il consiglio ha
inoltre approvato, con
13 voti favorevoli e
un’astensione, il
progetto preliminare del
marciapiede che
interesserà la frazione di
Mechel, a partire dalla
località Baracca.
L’assessore
all’urbanistica ed ai
lavori pubblici Mario
Chini ha portato
all’attenzione la
Il paese di Mechel
necessità della messa in
sicurezza dei pedoni nel
tratto in questione, con il minor impatto possibile. Il
progetto è stato presentato dall’ingegner Paolo Leonardi;
il marciapiede sarà lungo complessivamente 830 metri e
sarà collocato nella parte destra della carreggiata, per
ragioni di visibilità e per l’abitudine dei pedoni di
transitare a destra. L’ingegnere ha analizzato
attentamente i confini delle proprietà private adiacenti
la futura infrastruttura, ed ha ipotizzato di suddividere
l’intervento in lotti (probabilmente 3 in base al computo
metrico). Il costo totale del lavoro arriva
approssimativamente a 800.000 euro. Il consigliere Luigi
Pichenstein ha rivolto un plauso al progetto, a suo avviso
importante, perché migliorerà la vita degli abitanti di
Mechel e non solo: «Credo che il marciapiede sia
fondamentale anche per i turisti, che al momento sono
scoraggiati a visitare la frazione più popolosa del nostro
comune» ha rilevato.
MALÉ
41
IN BREVE
I VAL DI NON
Fiera dell’artigianato
Sono aperte fino ad oggi le
iscrizioni alla trasferta che la
Comunità di valle organizza
domenica 1 dicembre per
visitare «L’artigianato in fiera» a
Milano, riservata ad operatori
del settore operanti in valle.
Informazioni allo
0463/601615.
I CLES
Film drammatico
Per i «mercoledì al cinema» è
oggi in proiezione il film
drammatico «Un castello in
Italia». Ore 21.
I MEZZANA
Serata sull’apicoltura
Oggi al caseificio Presanella
conferenza sul tema
«L’apicoltura nelle Alpi, storia
della zootecnia alpina», relatore
Annibale Salsa. Ore 20.30.
I VAL DI SOLE
Corso per gestori di malghe
Ha inizio domani il corso di
formazione per gestori di
malghe. Docente di giornata
Francesco Gubert della
Fondazione Mach, che tratta
della gestione del pascolo,
analizzando le problematiche
più frequenti dei pascoli
solandri. Comunità di valle,
dalle 8.30 alle 12.30.
Le piste
del Monte
Nock,
illuminate
per
consentire
le sciate in
notturna
CLES
2
mercoledì 27 novembre 2013
tive queste che vedono un concreto sostegno da parte dell’Apt».
Un problema sollevato da qualche
operatore è la dubbia apertura del
centro del fondo Paradiso-Regole. «Alcuni albergatori hanno sollecitato la riapertura del centro
del fondo», spiega il presidente.
«Ma sarà possibile garantirla solo
se vi sarà il sostegno dei privati.
Abbiamo in programma due riunioni, nei prossimi giorni, una con
operatori intenzionati a sottoscrivere le convenzioni di sponsorizzazione illustrate, l’altra per rilanciare il centro del fondo, cercando di coinvolgere ad esempio lo
Sci Club Fondisti Alta Val di Non
che aveva curato la gestione in
passato, ed i privati».
I TAIO
La sicurezza sul lavoro
Il Coordinamento operatori
economici organizza oggi, nella
propria sede, un incontro
formativo di sicurezza sul
lavoro, con l’ingegnere Stefano
Bonamico che illustra
«Contributi e agevolazioni per la
formazione in materia di
sicurezza sul lavoro» e «Lo
sconto Inail». Inizio lavori alle
19.45.
I progetti selezionati presentati in consiglio, ma c’è il nodo della sicurezza
Casette sugli alberi: si va avanti
FEDERICA CHINI
CLES - Francesca Maria Fracchetti
è la vincitrice del bando indetto dall’amministrazione comunale per la progettazione delle
casette sugli alberi nella zona
adiacente la malga Boiara bassa. Fracchetti, giovane architetto della Vallagarina, come
avevamo annunciato il mese
scorso, è seguita ex aequo dal
clesiano Mirko Franzoso (architetto), da Riccardo Matera (designer palermitano) e da Lorenzo Pieratti (architetto fiorentino). I 4 progetti sono stati presentati al consiglio comunale
lunedì sera, preceduti da un’illustrazione dell’iniziativa da
parte dell’assessore alle politiche giovanili Marco Nicolodi e
dal consigliere di maggioranza
Nicola Gasperini. Essa è nata nel
gennaio del 2012, collegata al
festival artistico-musicale Boiart, con l’intento di realizzare
una proposta d’accoglienza turistica innovativa, valorizzando contemporaneamente le re-
altà artigianali del territorio, la
filiera del legno locale e l’imprenditoria giovanile, con
un’attenzione particolare alla
sostenibilità ambientale. Da qui
l’idea di indire un bando di concorso, a cui hanno preso parte
60 candidati provenienti da tutta Italia. Un’apposita commissione giudicante, composta dal
consigliere Gasperini, da Pier
dal Rì di Arte Sella, da Giovanna Salgarello della commissione urbanistica comunale e da
Emanuele Montibeller, ha selezionato 9 partecipanti, ai quali è stato richiesto di rendere il
proprio progetto da preliminare ad esecutivo e di ricercare
degli sponsor per la costruzione delle casette. «È stato davvero arduo individuare i migliori 4, perché tutte le bozze presentate sono davvero valide ed
interessanti» ha rilevato Gasperini. Coordinatore dell’iniziativa il neopresidente di Assoartigiani Val di Non Massimo Zadra,
che ha creduto nel progetto fin
dalle prime fasi: «È una grande
occasione di promozione e vi-
sibilità per il nostro territorio,
perché i progetti saranno presentati alla Triennale del Legno,
che si terrà nell’ottobre del
2014». I 4 giovani hanno poi
esposto nel dettaglio le proprie
bozze; ciascuna di esse è accomunata dalla volontà di riprodurre in queste casette forme
e volumi contenuti che richiamano elementi naturali, sospesi tra gli alberi e costruiti soprattutto con materiali derivanti dal legno. Il progetto vincitore dell’architetto Fracchetti, ad
esempio, si ispira alla forma di
un fiore di croco, sostenuto dal
tronco di un albero e da pali di
cemento. Le superfici ipotizzate di queste 4 casette spaziano
da 4 a 25 metri quadrati; i costi
variano dai 15.000 fino a circa
25.000 - 30.000 euro totali.
Il consiglio si è complimentato
con i ragazzi per aver realizzato dei progetti freschi e affascinanti. Luigi Pichenstein ha domandato quanto verrà realizzato concretamente, mentre il
gruppo di minoranza composto da Loris Agostini, Vito Apuzzo
e Massimiliano Girardi ha chiesto lumi sulla questione della
sicurezza di queste strutture.
Il consigliere Nicolodi ha risposto che è ferma volontà di mettere a punto 3 o 4 casette. I progettisti si sono consultati con
un ingegnere strutturista, che
ha sconsigliato la fruizione delle casette in caso di eventi meteorologici intensi. Apuzzo ha
perciò invitato l’amministrazione a mettere a disposizione degli architetti coinvolti l’ufficio
legale comunale, per un supporto in termini di norme di legge. Il sindaco Maria Pia Flaim ha
condiviso questo appunto, sottolineando che la Provincia sta
lavorando su un’apposita normativa che regolamenterà la
costruzione di strutture sugli
alberi. Nicolodi, infine, ha rilevato l’ottima risposta ottenuta
dalle aziende artigianali locali
a sostegno del progetto, anticipando che a breve una ventina
di alunni degli istituti comprensivi Russel e Pilati e del Cfp-Upt
gireranno un documentario
promozionale sull’iniziativa.
Una moltitudine alla camera ardente, alle 14.30 i funerali
MALÉ - Oggi pomeriggio la comunità di Malè
accompagnerà nell’ultimo viaggio Lorenzo Mochen, il quarantenne agricoltore deceduto lunedì in seguito ai traumi subiti nell’infortunio
con il trattore nel piazzale della sua azienda agricola. I funerali si terranno alle 14.30 nella chiesa arcipretale e di certo saranno in molti a partecipare al mesto rito. Già nella giornata di ieri
una moltitudine di persone ha voluto far visita
alla camera ardente, presso la casa di riposo,
per portare l’estremo saluto ad un giovane strappato troppo presto alla famiglia e al lavoro che
tanto amava. Accanto al feretro il papà Giorgio,
con la forte tempra che contraddistingue i contadini di montagna, in composto silenzio a rin-
graziare quanti testimoniano la loro vicinanza
per il tragico evento. Dopo aver perso la moglie
Beppina, stroncata da un male incurabile in giovane età, aveva rivolto tutte le energie sul suo
unico figlio Lorenzo, trasmettendogli la passione per l’allevamento edavviandolo a sostituirlo alla guida dell’azienda agricola; ora quel figlio gli viene improvvisamente strappato, lasciando privi di sostegno e riferimento la nuora Antonella ed i giovanissimi nipoti Matteo di
9 anni e Mirco di 5. Nel suo volto non vi è rabbia, ma solo rassegnazione. Ora sulla soglia dei
settant’anni, Giorgio Mochen dovrà cercare di
rialzarsi nuovamente, consapevole che i propri
nipoti dovranno crescere senza l’amato papà.
R3102201
Oggi l’addio a Lorenzo Mochen
Lorenzo Mochen
Valli Giudicarie e Rendena
44 mercoledì 27 novembre 2013
l'Adige
Pro e contro degli operatori economici. Egidio Bonapace:
«La cultura dello sci non è più sufficiente. Non è detto
che i numeri si mantengano facendo piste e impianti»
CAMPIGLIO
1
Serodoli: «Si rischia
un danno ambientale»
Jalla Detassis critica sul nuovo progetto
GIULIANO BELTRAMI
MADONNA DI CAMPIGLIO - Campiglio,
croce e delizia del turismo trentino:
dal boom degli anni ’60 croce per gli
ambientalisti, che insorgono ad ogni
nuovo impianto, per ogni porzione di
territorio che diventa pista; delizia per
chi vive sul turismo. Da mesi si sta consumando l’ennesimo scontro: stavolta l’infinita querelle riguarda Serodoli e Montagnoli.
Chi canta l’ode a Campiglio è Giacomino Maffei, del Bio Hotel Hermitage, operatore storico (se non si offende): «Abbiamo una fortuna unica: vivere fra
l’Adamello e le Dolomiti». Ma cantare
l’ode non significa essere acritici: molte cose non vanno.
«Serodoli? Moltissimi anni fa», racconta Jalla Detassis, per sei anni presidente dell’Apt, «il mio papà diceva che tutto sommato l’impianto si poteva fare.
Ultimamente ho cambiato idea, intanto perché il pubblico dello sci non è
in aumento, poi perché l’agognato collegamento c’è, anche se non è come
avremmo desiderato. Intendiamoci,
essere collegati a Pinzolo è un vantaggio cercato dal turista, ma aver saltato Mavignola non va bene. Le varianti portate alle piste consentono di ridurre intasamenti e pericoli. Sul nuovo occorre distinguere: ogni pista ha
un impatto, però le zone boscate possono essere rinaturalizzate se si decide di cambiare. Se metti mano a Serodoli, dove c’è roccia... Ho davanti agli
occhi il Grostè: d’estate è un disastro,
e io non ci vado a camminare. Un tempo le piste erano più strette e seguivano l’andamento naturale, mentre
oggi sono tutte uguali e larghe. Ecco
perché penso che ai Serodoli si rischi
un danno ambientale e paesaggistico».
Detassis va oltre: pensa a spazi liberi
per lo scialpinismo, «una nicchia che
non dà lavoro, ma chiude il cerchio»,
e ad un turismo più forte in estate: «Però bisogna aumentare i servizi: non
abbiamo una piscina, non c’è manutenzione dei sentieri intorno al paese».
«Da anni - rinforza Giacomino Maffei chiediamo la sistemazione del Sentiero dei Siori, un bel biglietto da visita,
ma non ci riusciamo. Che un’industria
come Campiglio non riesca ad investire 5.000 euro è drammatico». Responsabilità? Sorride Maffei: «Di nessuno,
naturalmente: siamo in Italia. Eppure
la clientela che non scia aumenta, e va
accontentata».
L’argomento interessa Carlo Filiberto
Bleggi («Ferrari spazio bollicine Nabucco»): «Il 30% di chi viene a Campi-
glio non scia e cerca strutture. Fra i
servizi penso - è memore di una caduta sul ghiaccio - alla manutenzione durante l’inverno dei marciapiedi. Un altro plus da sfruttare è la qualità: le recenti tre stelle Michelin sono un record. Occorre tornare a fidelizzare gli
italiani, che hanno le seconde case...».
Sebbene «investire sulle eccellenze impiantistiche sia necessario».
«Eccellenze - conviene Maffei - significa anche chilometri: le stazioni minori saltano, mentre resiste chi ha i chilometri. Lo sciatore non guarda il panorama, ma la punta degli sci, e la sera vuol dire “ho fatto 200 chilometri...”.
Il confronto avviene ormai fra poche
stazioni: regge chi ha l’offerta del chilometraggio immenso, soprattutto per
i giovani. Abbiamo pensato a lungo ai
Val Rendena. Il Doss del Sabion apre il 5 dicembre
Da venerdì si scia sul Grosté
e da sabato aprono le seggiovie
VAL RENDENA - Parte venerdì la nuova stagione nella skiarea
Campiglio Dolomiti di Brenta Val di Sole Val Rendena, con l’apertura
dalle 8.30 alle 16 della telecabina Grostè 1° e 2° tronco, della
seggiovia «Grostè Express» e delle relative piste. Da sabato si
aggiungeranno la telecabina Spinale e le seggiovie Rododendro, Boch,
Fortini, per raggiungere la Pradalago, e Genziana, per scollinare verso
Folgarida-Marilleva. L’apertura delle piste di Pinzolo-Doss del Sabion,
terzo tassello della Skiarea, è prevista giovedì 5 dicembre. A Madonna
di Campiglio la neve caduta da inizio stagione è di 90 centimetri. Al
Doss del Sabion il manto nevoso ha raggiunto i 60 centimetri. Novità
di quest’anno è la possibilità di sciare con un unico skipass su tutti i
150 chilometri della skiarea, la più grande del Trentino. Venerdì, lo
skipass giornaliero per adulti costerà 26,50 euro, mentre da sabato 30
novembre a venerdì 6 dicembre si potrà acquistare il giornaliero
promozionale pre-stagione: 28,50 euro (adulto).
PONTE ARCHE
Il bacino di Montagnoli. Giacomino Maffei: «Se mascherato, non mi scandalizzo»
Serodoli - racconta - con l’idea di decongestionare il Grostè, che va di moda. Oggi non so cosa dire: andare avanti? Abbandonare? Difficile prevedere
il futuro».
Egidio Bonapace (rifugista e presidente dell’Accademia della montagna) ha
le idee chiare: «Sono per la destagionalizzazione, ma è inutile parlarne senza realizzarla. La loro (e intende gli impiantisti, ndr) cultura dello sci ha dato un grande vantaggio economico,
perché negarlo? Ma non è più sufficiente: lo sci diventerà sempre più uno
sport d’élite per i costi. Non è detto
che i numeri si mantengano facendo
piste e impianti. Le stazioni invernali
per sopravvivere dovrebbero lavorare almeno otto mesi su dodici: qui se
ne lavorano sei».
Ciò significa che bisogna investire di
più sull’estate? «La montagna trentina - replica Bonapace - è nata in estate: il turismo invernale è arrivato dopo. In un momento difficile come questo la montagna estiva può aiutare:
camminare costa poco. Sa che negli
anni ’50 e ’60, quando eravamo molto
più poveri, c’era la Società di abbellimento, che aveva due squadre per tenere i sentieri?».
Bonapace sgombra il campo da un
possibile «dagli all’impiantista!». «Il Super Ski Dolomiti ha fatto il Super Summer, perché si può girare anche in estate: non tutti camminano. Bisogna riprendere la cultura della montagna:
entriamo nelle scuole!».
«Dobbiamo essere laici e avere un approccio non ideologico alle questioni», conclude Giacomino Maffei. E pensa ad un tema che certamente divide:
il laghetto ai Montagnoli. «Se fosse ben
mascherato non mi scandalizzerei: di
laghetti in montagna ne esistono tanti. Ma niente muraglioni e sbarramenti!».
CAMPIGLIO
2
Chalet
Laghetto
gestione romana
al Marconi Group
Lo Chalet Laghetto alla Conca Verde
MADONNA DI CAMPIGLIO Finisce a una società di Roma
la gestione delle attività di
bar e pasti veloci dello Chalet
Laghetto di Madonna di
Campiglio. La comunicazione
viena dell’Ufficio segreteria
generale del Comune di
Pinzolo, proprietario della
struttura. Le offerte
pervenute riguardavano
unicamente la Marconi Group
con sede appunto a Roma che
è risultata aggiudicataria
dell’asta. Pagherà al Comune
un canone complessivo
annuo di 370.013,00 euro, fino
al 2019.
La riqualificazione parte dal centro paese. Ecco il progetto di Ignazio Fusari
La «rotonda» darà il la al masterplan
DENISE ROCCA
La nuova rotatoria di Piazza dell’Unione dei Comuni
TIONE
TIONE – La sbarra di
sicurezza montata nei pressi
della piazzola dell’elisoccorso
di Tione verrà rimossa nei
prossimi giorni, così ha
disposto l’Aeroporto Caproni
spa, società che si occupa del
sistema delle piazzole
dell’elisoccorso trentino in
seguito alla segnalazione di
un utente che si chiedeva
come mai non si fosse
abbassata in presenza di un
elicottero del soccorso. «Non
che le sbarre non
funzionassero - spiegano i
vertici della società - ma non
PONTE ARCHE – Il Masterplan
presentato lo scorso anno che
disegnava una Ponte Arche nuova
e più accogliente potrebbe già
nell’anno venturo vedere
realizzata una prima opera. Si
tratta della rotonda in centro
paese, in quella che i progettisti
hanno chiamato Piazza
dell’Unione dei Comuni, ora un
incrocio sul quale si affacciano il
municipio, la chiesa, la filiale
della Cassa Rurale Giudicarie
Valsabbia Paganella e la sede, a
momento in ristrutturazione del
Consorzio Elettrico di Stenico.
Una rotonda prevista dal
Masterplan con un investimento
da progetto di 140 mila euro per
la rotonda e 300 mila per la
sistemazione dell’intera area, che
l’ingegnere Ignazio Fusari
dell’omonimo studio di Ponte
Arche che ha vinto l’incarico, ha
già progettato e presentato alla
giunta comunale. La mappa a
fianco evidenzia l’incrocio come è
ora, e la rotonda come verrà. In
sostanza ne guadagna qualche
metro il sagrato della chiesa, che
con la sistemazione del pendio a
fianco, appositamente sbancato
anche nella speranza che i lavori
di ampliamento vagheggiati
vengano effettivamente realizzati
e la costruzione della scalinata
che conduce alla strada a monte
diretta verso Cares, diventa più
vivibile. Viene ridotto il giardino
di fronte al comune per
permettere il corretto
scorrimento delle auto sulle
statali che lì si incrociano, la 237
del Caffaro e la 421 del Garda. Un
allargamento della carreggiata
necessario a sistemare l’uscita
più vincolante tecnicamente, che
è quella fra la Cassa rurale e il
Ceis, per accedere alle scuole
medie. Le criticità di quel punto
sono una curva netta che le
corriere necessitano invece di
percorrere agevolmente e allo
stesso tempo una visibilità al
momento ridotta nell’uscita dai
parcheggi a servizio della banca.
Qualche aggiustamento che ha
sacrificato parte del verde di
fronte al comune ha permesso di
ovviare al problema e mantenere
al contempo i parcheggi della
rurale. Nel progetto viene anche
spostata nei pressi dell’entrata
del municipio la fontana ora nel
giardino comunale, per lasciar
posto ad un’area con delle
sedute, di completamento alla
passeggiata lungo il fiume e al
servizio della biblioteca per
eventi all’esterno, non a caso il
progettista l’ha definita «caffè
letterario». Per ora il progetto è di
massima, ma ha raccolto i pareri
favorevoli della giunta e degli
organi provinciali competenti in
materia di viabilità. Il progetto
esecutivo verrà consegnato a fine
gennaio 2014, e subito sarà
indetta la gara di appalto per
riuscire a terminare l’opera entro
la fine della legislatura.
D. R.
«Sbarre non attivate, sistema ridondante per la presenza dei semafori»
Elisoccorso, la stanga verrà tolta
erano state attivate in quanto
sono un sistema di sicurezza
ridondante rispetto alla
presenza dei semafori».
Nessun mistero o
malfunzionamento, ma per
evitare confusioni le sbarre
verranno tolte. «Le stanghe –
spiega il direttore Marco
Fozzer – a livello generale,
soprattutto di notte tendono
a non essere viste da
automobilisti e motociclisti,
che comunque sono chiamati
a rispettare il codice della
strada e a fermarsi davanti ad
un semaforo rosso».
Conferma il presidente della
società Paolo Toniolli: «Siamo i
primi della classe in Italia, lo
può scrivere tranquillamente
- dichiara - e la sicurezza è
massima. È la più grande rete
di piazzole abilitate al
servizio H24: sono 15 e
diventeranno 18». Misure di
sicurezza. Vanno distinti due
comparti: l’elisuperficie a
terra e in elevazione; quelle in
elevazione devono essere
presidiate dal personale del
servizio antincendio per
garantire la sicurezza
dell’operazione durante
l’attività dell’elicottero; quelle
a terra, come è il caso
dell’ospedale di Tione, sono
presidiate dal personale nel
momento di un intervento
dell’elicottero. In ogni caso, il
pubblico è bandito con
segnali o semafori. Specifica
interessante: «Operatività H24
- prosegue Toniolli - significa
che l’elicottero, qualora
allertato, nelle ore notturne
può atterrare esclusivamente
nelle piazzole abilitate e non
in prati, campi e strade come
D. R.
in diurna».
ATLETICA » Neka e Yeman Crippa, «fratelli trentini d’Europa»
€ 1,20 ANNO 68 (CXXVII) - N
O
281
Poste Italiane SpA - spedizione in abbonamento
postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004
n˚46) art.1, comma 1, Cns BOLZANO
MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013
QUOTIDIANOFONDATONEL 1945
DIREZIONE REDAZIONE:
VIA SANSEVERINO 29 ■ 38122 TRENTO ■ TEL: 0461/885111
donne e politica
■ PAOLO TRENTINI A PAGINA 43
ALTO ADIGE
[email protected] ■ www.giornaletrentino.it
y(7HB5J2*TQQNKM( +@!=!#!$!/
doppia preferenza di genere
l’affare di famiglia
Promessa di Rossi:
legge sulle quote rosa
entro dieci giorni
Bufera nel M5S
per il caso
Degasperi
■ PAOLO MORANDO A PAGINA 18
■ CHIARA BERT A PAG. 17
Tre donne in consiglio: Maestri, Borgonovo, Plotegher
Caos nel M5S per la cattedra
scolastica che passa dal marito
consigliere alla moglie.
1
IL MERCATO,
L’HOMO FABER
E L’EUROPA
di Renato Ballardini
H
o letto i due editoriali
del Trentino di giovedì
14 novembre, il primo
di Vittorino Rodaro appassionataedargomentata esortazione a
“reinventare l’Europa”, il secondo di Natale Rigotti, scritto con
magistrale finezza umoristica,
dedicato
allo
“standard
europeo… sui gabinetti”. E’ manifesta la provocazione del Direttore di accomunare i due interventi per sottolineare l’abissoesistentefra lamisera Europa
che ci ritroviamo e l’Europa di
cui abbiamo invece urgente bisogno. Il tema è di incalzante attualitàed èsconcertante come
Skibus, l’appalto va ai romani
Svolta storica: sconfitti gli autotrasportatori trentini
nelle cronache
le dolomiti che si frantumano
la nuova imposta
2
Crollano pezzi di roccia dal Sella: strada chiusa
L’incubo dell’imposta unica comunale (Iuc),
non sembra destinata a turbare il sonno dei trentini. L’assessore comunale Condini: «Con la nuova competenza, riusciremo a renderla equa».
IL PONTIFICATO
RACCHIUSO
IN 224 PAGINE
la movida in città
3
■ A PAG. 24
ma evita il «multone»
■ A PAG. 32
«Troppo caos,
chiudete
la Cantinota»
di Luigi Sandri
I
■ SEGUEA PAGINA 10
■ MAROGNOLI PAG. 21
«Tributi locali,
noi trentini
oltre la Iuc»
■ SEGUE APAGINA 11
l programma del pontificato
in corso – con le sue aperture e i suoi nodi irrisolti – è
scritto in un volumetto di 224 pagine, che tecnicamente è una
“esortazione apostolica” dal titolo latino “Evangelii gaudium”
(La gioia del Vangelo), dedicata
“all’annuncio del Vangelo nel
mondo attuale”. Proprio per la
sua mole, è impossibile riassumere in poche righe il testo, pubblicato ieri, che ha davvero il piglio di un’enciclica, pur formalmente non essendola. La prima
e finora unica enciclica di papa
Francescoè la“Lumen fidei”
■ LUCA PIANESI A PAGINA 16
■ ■ Grosso distacco dal Piz Ciavazes, chiusa la strada che porta al Passo Sella
sfida nel patt
■ A PAGINA 38
valle del chiese
Presidenza Consiglio regionale Vanno alla maratonina
«Milordo» Moltrer in pole
e poi trovano le auto svaligiate
■ CHIARA BERT A PAGINA 20
■ ALDO PASQUAZZO A PAGINA 41
IL CASO DELLA SETTIMANA
«Vi sequestriamo l’elemosina»
Lotta agli accattoni in centro città: la proposta del Comune
L'accattonaggio preoccupa Palazzo Thun. Che si sta
muovendo in due direzioni: dare ai vigili più poteri
di controllo e repressione
del fenomeno, arrivando
anche al sequestro della
questua, e rilanciare con
nuovo vigore la campagna
per la solidarietà. La prima
ipotesi però sta prendendo
piede sul serio.
Bacio lesbico,
prima il no
poi la pace
Comune-Arcigay
■ LUCA MAROGNOLI APAGINA 23
■ n FRANCESCHINI PAG. 19
spettacoli e censura
Non dà il nome
al vigile urbano:
condannata
TRENTINO MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013
■ e-mail: [email protected]
Economia
8
»
L’imprenditoria femminile non decolla
CAMERA DI COMMERCIO IL CONVEGNO
1
Il Trentino fanalino di coda a livello nazionale: solo nel commercio il dato percentuale è superiore a quello dell’Alto Adige
◗ TRENTO
In Trentino l'imprenditoria
femminile non decolla. Lo dicono i dati riassuntivi diramati ieri in occasione della tappa che
“Il sesto giro d'Italia delle donne che fanno impresa” ha fatto
a Trento, alla Camera di Commercio. La percentuale di imprese femminili al 30 settembre, rispetto al totale delle imprese attive, è pari al 20%. In Alto Adige il 21,8; nel nord-est il
22, mentre il dato nazionale è
del 24,3%. Il trend del periodo
d'osservazione che parte dal
2003, indica una provincia di
Trento che a livello di imprenditoria femminile, è sempre stata
inferiore all'Alto Adige e solo negli ultimi due anni si è avvicinata al 20%. Per una volta quindi,
il Trentino non è ai primi posti
di una classifica nazionale, ma
anzi la chiude, dietro all'Emilia
Romagna (20,92%) e alla Lombardia (20,48). Entrando nel
merito dei dati, il settore merceologico con la maggior percentuale di imprese femminile è il
commercio col 24,10% ed è anche l'unica voce superiore all'
Alto Adige, fermo al 16,98%. Segue poi l'agricoltura, silvicoltura e pesca col 20,38%, chiude
il turismo col 15,79%. Come forme giuridiche, prevalgono le
ditte individuali, pur con le società di capitale in crescita, sulla falsariga della dinamica positiva del dato nazionale. Per
quanto riguarda, invece, le imprese giovanili si hanno delle
percentuali migliori, con un totale del 24,6% (11,3% per alloggio e ristorazione; 4,8% in agricoltura e 10,6 nel commercio).
Un dato di sezione, quindi, del
tutto diverso dal complessivo,
che spinge il Trentino a superare l'Alto Adige (fermo al 21,7%),
a mettersi in linea col trend del
nord-est (25%), pur restando in
una posizione inferiore rispetto
al dato nazionale (27,1%).
Come interpretare questi dati? Prima di tutto nel dato complessivo incidono le molte
aziende amministrate da donne, ma che restano di proprietà
Paolo Burli, segretario Cgil
Paolo Mazzalai di Confindustria
il rapporto bankitalia
2
Burli: ripresa ancora lontana
Mazzalai: emergenza credito
◗ TRENTO
Il convegno sull’imprenditoria femminile ieri alla Camera di commercio (foto Panato)
maschile. Mentre a livello giovanile sono di più le donne “che
fanno impresa”, preferendo il
comparto turistico. L'assessora
Ferrari: «Al di la dei numeri,
questi sono dati che affiancati
alla costituzione del Comitato
per la promozione dell'imprenditorialità femminile, smentiscono coloro che amano dire
che le donne non sanno lavorare insieme. Mentre questo convegno, costituisce un punto
d'approdo di un percorso che
abbiamo iniziato insieme e che
è partito dalla legge provinciale, dedicata proprio agli incentivi per le imprese femminili. Di
certo questa è una realtà, che
non è ancora sufficientemente
valorizzata». Claudia Samarelli
di Unioncamere ha sottolineato come il tema della tappa di
Trento fosse proprio “L'imprenditoria femminile in Trentino.
Buone pratiche nel settore turistico”, perché il turismo è una
valenza propria del Trentino, o
meglio ancora una sua caratteristica. «A questo punto l'impresa femminile deve guardare
con attenzione al comparto turistico, affrontarlo in maniera
innovativa, sfruttando al massimo la sua capacità di adattarsi
alle richieste della clientela».
Del comitato trentino, fondato
l' 11 giugno 2012, fanno parte
Mara Baldo (Cia Trentino), Alberta Benazzoli (Comitato difesa dei consumatori), Maria Luisa Bertoluzza (Coldiretti), Ivana
Bridi (componente giunta Camerale),
Cinzia
Cainelli
(Confagricoltura), Tiziana Carella (Confindustria), Francoise
Chini (componente giunta camerale), Serenella Cipriani (Cooperazione), Claudia Gasperetti (Artigiani), Patrizia Montermini (Abi), Claudia Loro (Cgil),
Rossana Roner (Confesercenti)
ed Elisabetta Zanon.(Confcommercio).
(d.p.)
Il “nerissimo” 2013 tratteggiato
dal rapporti di Bankitalia sulla
nostra regione non sorprende
sindacati e categorie, che da
tempo vivono sulla propria pelle
gli effetti della crisi. «Sono dati
purtroppo attesi - commenta Paolo Burli, segretario della Cgil per tutto l’anno non abbiamo visto alcun segnale di ripresa, a
partire dall’andamento disastroso dell’edilizia. Gli unici elementi in parte positivi vengono
dall’export, forse frutto anche
della legislazione di sostegno all
imprese su questo versante».
Per Burli tutto resta legato all’abbattimento del cuneo fiscale e alla ripresa dei consumi, con qualche risorsa in più per famiglie e
pensionati. Basterà quanto previsto dalla legge di stabilità in
termini? «Purtroppo no - afferma - 250 euro in più all’anno
non sono certo sufficienti a risolvere il problema della domanda
interna». Il timore della Cgil è
che l’eventuale ripresa da più
parti annunciata possa non avere in termini di occupazione: «Al
massimo si consolideranno situazioni di cassa integrazione
ordinaria, magari si stabilizzerà
qualche posto di lavoro, ma non
di più. La strada da seguire è
quella del trasferimento tecnologico, cioè una maggior integrazione fra centri di ricerca e mondo del lavoro». Anche Paolo
Mazzalai, presidente di Confindustria Trento, conferma che il
2013 è stato un altro anno difficile per l'industria trentina, anche
se vanno fatti dei distinguo: «Gli
ordinativi, ad esempio, hanno
mostrato qualche segnale positivo per le aziende presenti sui
mercati esteri, in particolare per
quelli extraeuropei. Invece i
comparti legati alla domanda interna, come l'edilizia e l'estrattivo, sono ormai in crisi strutturale da qualche anno». Male invece il fronte del credito: «La situazione è critica per tutte le imprese: grandi e piccole, internazionalizzate e non. Le banche non
concedono prestiti e la disponibilità di liquidità, più che il mercato di riferimento, sta determinando sempre più spesso le sorti delle nostre imprese».
Accordo con la Dalmec Legno trentino in vetrina
La Provincia aiuta l’ampliamento della sede di Cles
◗ TRENTO
La firma dell’accordo
Firmato ieri un accordo negoziale che riguarda l'azienda
Dalmec di Cles. L'accordo prevede l’ampliamento della sede produttiva della società,
con la demolizione e la ricostruzione del complesso immobiliare dove opera. I lavori
saranno terminati entro la
prossima primavera. «Oggi ha sottolineato il vice presidente Olivi - sottoscriviamo,
con soddisfazione, un'intesa
che deriva da precise norme
di legge, che abbiamo voluto
inserire nel nostro ordinamen-
to per disciplinare la materia
degli incentivi alle imprese
con una grande attenzione al
dialogo interno alle aziende».
Il piano pluriennale degli investimenti oggetto dell'accordo
prevede interventi di miglioramento tecnologico degli impianti, compreso l’utilizzo di
elementi tecnico - costruttivi
innovativi, volti al risparmio
energetico. Con questo intervento l'azienda intende qualificare i propri spazi di lavoro a
vantaggio dell'organizzazione
interna e delle possibilità commerciali legate alla presentazione dei prodotti.
Gli standard di qualità Arca protagonisti al Lingotto di Torino
◗ TRENTO
Il workshop di Arca a Torino
Molti professionisti ed addetti ai
lavori hanno partecipato al convegno tecnico “In Wood We Believe” tenutosi nell’ambito della
26ª edizione di Restructura, il Salone internazionale dedicato alla ristrutturazione e riqualificazione che si concluderà domenica a Torino Lingotto Fiere.
Nell’ambito del workshop specialistico, che ha visto il confronto tra i sistemi territoriali del legno del cluster piemontese, altoatesino e trentino, coordinato
dal Politecnico di Torino, Arca
Casa Legno ha presentato l’espe-
rienza del sistema legno trentino, di come è nato e di come si è
sviluppato sotto l’impulso della
Provincia e degli attori istituzionali quali l’Osservatorio del legno della Camera di Commercio. Ampio risalto è stato dato
anche alle varie esperienze di ricerca e di sperimentazione di Sofie ed agli esiti del lavoro della
Cabina di regia della filiera foresta legno energia. Arca, il sistema trentino di certificazione di
qualità degli edifici in legno, è
stato descritto ed apprezzato alla presenza di numerosi rappresentanti istituzionali e addetti ai
lavori.
Lettere e Commenti
MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013 TRENTINO
LA RUBRICA
POSSIBILITÀ
1
ECCO IL MODELLO
UNICO CON
RAVVEDIMENTO
Consulenti del Lavoro
I
n caso di omissioni o ritardi i contribuenti possono ancora regolarizzare la propria posizione procedendo alla trasmissione di
UNICO 2013 per le persone
fisiche, le società di persone,
gli enti non commerciali e le
società di capitali, provvedendo all’invio entro 90 giorni dalla scadenza ordinaria,
quindi entro il prossimo 30
dicembre, in quanto il 29 cade di domenica.
Oltre tale data, invece, la
dichiarazione si considera irrimediabilmente
omessa
ma, qualora presentata, costituisce comunque titolo valido per riscuotere l'imposta
dovuta in base agli imponibili indicati. In caso di presentazione tardiva, la regolariz-
zazione delle violazioni commesse comporta il pagamento della sanzione ridotta a un
decimo del minimo.
In caso di assenza di imposte dovute, il ravvedimento
comporta il versamento della sola sanzione ridotta pari a
25 euro, pari ad un decimo
della sanzione intera, per ciascun tipo di dichiarazione
(IRPEF, IRAP o IVA) compresa nel modello Unico tardivamente trasmesso.
Se invece sono dovute imposte, oltre a sanare la tardiva presentazione, occorre anche regolarizzare i versamenti eventualmente non effettuati pagando la sanzione ridotta, che è pari al 3,75per
cento, cioè ad un ottavo della
sanzione del 30 per cento,
per i versamenti effettuati oltre 30 giorni dal termine di
scadenza.
Il versamento della sanzione legata alla presentazione
della dichiarazione tardiva
va effettuato usando il modello F24 con codice tributo
«8911» ed indicando come
periodo di riferimento l'anno nel quale la violazione è
stata commessa. I canali telematici per trasmettere la dichiarazione, tramite i consulenti del lavoro e gli intermediari abilitati, sono quelli offerti dall'Agenzia delle Entrate attraverso il proprio sito
Web.
a cura del Consiglio
provinciale dei CDL
di Trento
■ ■ Fungo fuori stagione, Guido Cristoforetti, Vallarsa
l’intervento
IL MERCATO,
L’HOMO FABER
E L’EUROPA
provocano la domanda. Oggi
accade il contrario: prima si
manifesta l’offerta, poi nasce
la domanda, stimolata dalla
pubblicità anche se non vi corrisponde un reale bisogno. Basta osservare il mercato
dell’automobile e quello delle
case, nei quali sono clamorose le disparità fra bisogni reali
e beni prodotti.
Il lavoro manuale ed intellettuale è l’unica attività umana dotata di una virtù creatrice. Ora invece è diventato una
merce (mercato del lavoro) e
addirittura un costo da sacrificare a vantaggio del capitale.
Gli economisti ci predicano
ogni giorno che bisogna tornare a “crescere”, cioè continuare a produrre nuova ricchezza. Ma purtroppo c’è un limite
invalicabile allo sfruttamento
dell’ambiente naturale. Non
si può continuare a distruggerlo provocando effetti devastanti.
Il mercato, questo mercato,
ha dunque assunto ormai una
dimensione mondiale ed è afflitto da queste sue interne insanabili inefficienze. A questo
ci ha portato l’homo faber,
l’homo economicus che operando esclusivamente secon-
le foto dei lettori
©RIPRODUZIONE RISERVATA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
esso sia assente dal dibattito
politico. Se ne parla si, ma in
modo generico e superficiale,
con rassegnata accettazione
delle sterili strutture e delle
macchinose ed inconcludenti
procedure che oggi caratterizzano l’Unione Europea.
Eppure dovrebbe essere evidente a tutti, ed a maggior ragione a chi fa politica, che dalla crisi in cui siamo immersi
non si esce senza una adeguata dimensione, almeno europea, del potere della democrazia rappresentativa: vale a dire
un’Europa Federale retta da
un governo democratico.
La crisi economica infatti
non è congiunturale, è strutturale. Non dipende da una temporanea recessione per riduzione dei consumi, né da insufficiente innovazione tecnologica, o da una transitoria sovrapproduzione di alcuni beni. E’ tutto il sistema economico che è affetto da insanabili
contraddizioni interne. E’ il
mercato che si è inceppato in
un groviglio di irrazionalità.
Il denaro non è in se un bene idoneo a soddisfare i nostri
bisogni naturali, è solo un
mezzo. Lo abbiamo inventato
per favorire lo scambio dei beni e dei servizi. Ora invece è diventato un fine. Circola in una
quantità enorme, di gran lunga maggiore del valore dei beni e servizi reali, trasmigra velocissimo da un continente
all’altro, non produce nulla,
solo profitti di altro denaro
agli speculatori.
Secondo la logica di un’economia sana prima viene la domanda, poi l’offerta per soddisfare i bisogni che appunto
11
do la logica del profitto senza
alcun temperamento si è esteso su tutto il globo ma è divenuto preda di interni contorcimenti che lo paralizzano.
Nel tentativo di limitarne gli
effetti perversi la politica ha inventato lo stato sociale, più o
meno efficiente, finanziato
con il debito pubblico non coperto da un adeguato sistema
fiscale. In Germania e negli
Stati Scandinavi si è riusciti a
realizzare in parte un’economia sociale di mercato. Ma oggi ciò che paralizza l’intera Europa è il debito pubblico. Non
a caso si parla di “debito sovrano”. Sovrano non è più il popolo ma il debito.
Debito che ha assunto dimensioni tali da rendere impossibile un intervento del potere politico per supplire alle
inefficienze del mercato. Ciò
nonostante si reclamano interventi dello stato per stimolare la conversione di apparati
produttivi obsoleti o per favorire innovazioni tecnologiche,
ma nel contempo si chiede di
alleggerire il carico fiscale che
grava sul lavoro e sulle imprese. Esattamente come chiedere tutto ed il contrario di tutto.
Talché alla fine non restano
che il rigore della Merkel e le
misure tampone, i modesti cerotti che i vari governi degli
stati in maggiore difficoltà si
affannano ad adottare.
Intanto un po’ dappertutto
nascono movimenti ribelli ed
inconcludenti da Alba Dorata
a Le Pen a Grillo che hanno solo l’effetto di esasperare la situazione riesumando nazionalismi ed una risentita ostilità verso l’Europa. L’uscita
dall’euro ci porterebbe alla catastrofe.
Ha ragione Vittorino Rodaro quando lamenta che
“manca un’Europa più integrata, che pensi come un unico soggetto politico ed economico”. L’Europa dei banchieri
che oggi vivacchia in una defatigante ed inconcludente
manfrina dei governi dei singoli stati non serve a nulla. Il
mondo è diventato piccolo, il
villaggio globale, un condominio sovraffollato, con Russia,
Cina, India, Brasile che stanno raggiungendo e superando
i nostri livelli di consumo, con
la cruenta tensione che affligge i popoli del Medio-Oriente.
Questo mondo esige una politica estera unica dell’Europa.
Questo mercato sconvolto e
paralizzato dalle sue interne
contraddizioni può essere curato e risanato solo da una Europa politicamente omogenea e dota del potere di incidere e correggere i suoi meccanismi inceppati. Una politica illuminata, l’homo sapiens,
può salvarci da questa crisi. Ci
sono rimedi facili da immaginare ma inattuabili nella situazione attuale.
Dal 1945 l’Europa non ha
più fatto guerre intestine: un
grande risultato, ma non basta. Ora bisogna fare l’Europa,
poi bisognerà fare gli europei.
Renato Ballardini
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I CACCIATORI
NON SONO
DELINQUENTI
di Claudio Betta
S
ono un cacciatore con alle spalle ben 71 licenze
di caccia e nel corso di
questa mia frequentazione
non ho mai avuto una contravvenzione né richiamo.
Leggo purtroppo i continui interventi degli anticaccia contro la nostra passione venatoria, con accuse ai cacciatori di
essere “ delinquenti, assassini
“ e chi più ne ha più ne metta .
Alla faccia di chi predica la Pace ed ogni giorno scende in
guerra sui giornali Tv, alla radio e su tutti i mass-media !
Noi abbiamo la nostra rivista
“ Il Cacciatore trentino” che
purtroppo è letto solo dai cacciatori , ma sul quale cerchiamo di chiarire le nostre posizioni , senza mai scendere ad
offese, come capita da parte
dei nostri avversari. Facciamo
una corretta selezione con
precedenti censimenti assieme ai forestali e guardiacaccia , portiamo “ viveri di conforto” ai selvatici quando ci
sia la necessità , provvediamo
con molte giornate di lavoro
gratuite ai miglioramenti ambientali. E loro dove sono ?
Purtroppo le nostre “ Alte Sfere” non scendono mai o raramente in campo a difesa delle
nostre buone ragioni e a contrastare gli attacchi che continuamente ci vengono rivolti .
Hanno forse paura ? Vista la
colpevole assenza dei nostri
Capi io mi metto a disposizione per qualsiasi confronto
con chi della Caccia non capisce ( o non vuol capire ) niente
, purché in eventuali incontri
o tavole rotonde televisive , radiofoniche o sui giornali si
parli di problemi tecnici e non
passionali.
“Il Forcello”
CAVALESE
■ e-mail: [email protected]
Trento
TRENTINO MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013
■ Indirizzo
viaSanseverino,29-Trento
■ Centralino 0461/885111
■ Fax
0461/235022
16
■ Abbonamenti 0471/904252
■ Pubblicità
0461/383711
■ RadioTaxi 0461/930002
econsms
3409949655
»
Skibus, il servizio ad un’azienda romana
TRASPORTI E CONCORRENZA IL CASO
1
Svolta «storica» nell’assegnazione dell’appalto: «sconfitti» gli autotrasportatori trentini che non hanno fatto ribassi
di Luca Pianesi
2
E ora servizio
◗ TRENTO
Sarà un’azienda di trasporti di
Roma a gestire il servizio di skibus sulle montagne trentine. Si
chiama Trotta bus e ha vinto la
gara d’appalto della Provincia
di Trento battendo, per la prima volta, il Cta (il Consorzio
trentino autonoleggiatori). La
base d’asta era di circa 839 mila
euro e alla Trotta bus è bastato
fare un’offerta con un ribasso
del 2% per aggiudicarsi l’intero
servizio che si riferisce alla stagione invernale 2013-2014, e ai
bacini di utenza della val di Fassa, della val di Fiemme, dell’altopiano della Paganella, del Primiero, della zona Trento-Monte Bondone e della val di Sole.
Insomma praticamente tutti gli
sciatori e i turisti che quest’anno si recheranno sulle piste del
Trentino si ritroveranno ad essere trasportati da mezzi provenienti da Roma e, verosimilmente, da autisti laziali. La svolta è epocale perché non si ricorda un’altra mancata vittoria del
Cta su una gara d’appalto di
questo tipo in provincia. E dire
che la sconfitta poteva essere
tranquillamente evitata se solo
si fosse fatto, in una gara al ribasso, un ribasso.
«Il Cta ha presentato un’offerta praticamente pari a quella
della base d’asta - spiega Roberto Andreatta dirigente di Trentino Trasporti - perché il loro ribasso è stato puramente simbolico. La gara, quindi, è stata vinta da Trotta bus, di Roma, che
non potrà subappaltare il servizio a noleggiatori trentini. Noi
come Trentino Trasporti abbiamo seguito la normale procedura per una gara di queste dimensioni. Abbiamo fatto una
gara pubblica e, vista la somma
piuttosto ingente in ballo, abbiamo anche redatto il bando
europeo. Fatto questo alla Provincia non restano che due prerogative. La prima è quella che
riguarda il profilo contributivo:
per il servizio di skibus il nostro
apporto varia tra il 26 e il 28 %
del totale di quanto dovrà esse-
a pagamento anche
in Fiemme e Fassa
Uno dei tanti skibus in servizio in val di Fassa. L’appalto di Trentino Trasporti copre di fatto tutto il territorio provinciale
La base d’asta era
di circa 839 mila
euro e all’impresa laziale
«Trotta bus» è bastato
presentare un’offerta con
un ribasso del 2%
per aggiudicarsi l’intero
servizio pubblico
re pagato all’azienda che gestirà l’appalto, la trotta bus. Il resto verrà versato in maniera
combinata dai diversi Comuni
e dagli operatori privati che
contribuiscono per avere il servizio sulle loro piste e vicino ai
loro impianti. Il secondo profilo
riguarda la sicurezza e le fermate. A noi, infatti, spetta il controllo dei mezzi e la verifica dei
percorsi e delle fermate che i veicoli seguiranno nelle loro tratte». Ed erano stati proprio i tecnici di Trentino Trasporti, l’anno scorso, a bloccare due mezzi
per lo skibus in Paganella. I veicoli avevano entrambi la revisione scaduta da mesi (praticamente da quando erano entrati
in servizio per quella stagione
invernale) ed appartenevano alla Multibus, azienda che aveva
ricevuto in subappalto il servizio dal Consorzio trentino autotrasportatori e il cui presidente,
Lorenzo Laner, era anche presidente del Cta. A fine settembre
il Trentino si era occupato in
maniera approfondita della
questione con una serie d’inchieste che avevano portato alla luce un mondo, quello
dell’autonoleggio privato trentino, pieno di storture e criticità.
Il Cta non aveva
mai avuto
concorrenza in questo
settore, ma forse ha
pesato anche lo stato
di «confusione»
organizzativa nel quale
versa il Consorzio
Mezzi obsoleti, episodi di sovrautilizzo degli autisti, il direttore del Consorzio, Mauro Merlo, con la residenza fissata in
Sardegna, scadenze non rispettate per pagare i lavoratori di alcune ditte. La prassi, fino a qualche tempo fa, era che alle gare
d’appalto in provincia si presentava, praticamente sempre,
solo il Cta. Era lo stesso dirigen-
l’intervento
Violenza alle donne, Dorigatti
«Silenzio è il peggior nemico»
◗ TRENTO
In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che si è celebrata ieri, è intervenuto anche il presidente del Consiglio. «Il peggior nemico delle
vittime – scrive Dorigatti- è il
silenzio, perché la violenza
sulle donne non rappresenta
solo il frutto di un’aggressione individuale, ma un fenomeno che spesso matura nel
riserbo dei rapporti familiari e
sentimentali e trae origine da
stereotipi culturali e da un distorta considerazione del ruo-
lo della donna. Ecco perché
questo fenomeno, per essere
veramente combattuto, ha bisogno prima di tutto di un
cambiamento culturale fondato sul rispetto della persona e della parità dei diritti, ma
anche di una precisa informazione e di un’ampia sensibilizzazione».
Infine Dorigatti individua
gli obiettivi della necessaria
opera di sensibilizzazione: «E’
indispensabile
soprattutto
un’opera educativa, ad ogni livello, che contribuisca a modificare modelli sociali e culturali di comportamento».
te di Trentino Trasporti, in
un’intervista al Trentino, del 28
settembre, a spiegare che come
Provincia alcune regole stringenti, per esempio quelle
sull’età dei mezzi, non potevano essere messe sui bandi di gara perché altrimenti si rischiava
di vederle andare deserte. «Il
Cta - così spiegava Andreatta - è
l’unico soggetto che partecipa a
queste aste» e non tutte le ditte
del Consorzio avevano, restando all’esempio dell’età, mezzi
nuovi e moderni (anzi molti autobus erano immatricolati prima del 2000). Chissà se ora, visto che finalmente un’azienda
terza rispetto al Cta ha deciso
d’investire sul trasporto privato
in Trentino, si potranno inserire nuove regole, soprattutto legate agli standard di sicurezza,
nei bandi di gara.
Trento. Anche in val di Fassa e
in val di Fiemme lo skibus
diventa a pagamento.
Seguendo l’esempio di
Primiero e di Pinzolo anche i
comprensori delle due valli
trentine hanno deciso di
inserire una tessera a
pagamento per il sevizio di
trasporto tra le piste, gli
impianti di risalita e le piazze
centrali dei paesi turistici. «Il
profilo tariffario è
essenzialmente di
competenza dei Comuni spiega Roberto Andreatta di
Trentino Trasporti - che
assieme agli operatori privati
si dividono circa il 73% degli
oneri di finanziamento per la
ditta che esegue il servizio di
skibus. Spetta a loro, quindi,
decidere se fissare delle
tariffe per gli utenti che si
servono dei mezzi. Ed
evidentemente anche la val di
Fassa e la val di Fiemme
hanno deciso di rendere a
pagamento lo skibus. Gli
utenti pagheranno, quindi,
sulle tratte dei due
comprensorio una tessera che
dovrebbe costare tra i 5 e i 6
euro. Anche a Pinzolo e in
Primiero il servizio resterà a
pagamento mentre dovrebbe
rimanere gratuito in
Bondone, in Paganella e in val
di Sole».(l.p)
Trento
MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013 TRENTINO
21
1
«Tributi locali, rivoluzione virtuosa»
L’assessore comunale Condini: «Dai timori per la nuova Iuc a un regime più equo ed efficiente». Oggi l’incontro con Daldoss
di Luca Marognoli
◗ TRENTO
L’incubo dell’imposta unica comunale (Iuc), appena coniata
dal governo, non sembra destinata a turbare il sonno dei trentini. Che naturalmente le tasse
dovranno pagarle anche loro,
ma con l’ormai concreta attribuzione della delega in materia fiscale alla Provincia, saranno sottoposti a strumenti di imposizione più versatili, che «da fardello pesante si trasformeranno
in strumenti di crescita e sviluppo per le famiglie e l’economia».
Lo sostiene l’assessore comunale alle attività economiche e ai
tributi Fabiano Condini: «C'è
una doppia incertezza: quella di
non conoscere ancora il provvedimento definitivo sulla Iuc e
quella che deriva dal fatto che la
riforma dell'articolo 80 dello
Statuto attribuisce la competenza primaria in materia di tributi
locali e su base immobiliare alla
Provincia», premette. «Ma intraprendere questo nuovo percorso di autonomia tributaria avrà
un effetto comunque virtuoso».
L’anno scorso (quando si pagava ancora sulla prima casa) il
gettito derivante dall'Imu è stato di 24 milioni di euro versati al
Comune e di 20 allo Stato. Parliamo di un recente passato di
recepimento di norme nazionali, che lascerà ora spazio ad un
futuro di autodeterminazione
anche in campo fiscale. Una ri-
Gianmoena nuovo presidente dei Comuni
dopo la nomina in Consiglio delle autonomie
TRENTO - Il consiglio di
amministrazione del Consorzio dei
Comuni trentini, riunito presso la
propria sede in via Torre Verde, ha
eletto i propri vertici. Pressoché
scontata la nomina alla presidenza
di Paride Gianmoena (foto),
sindaco di Varena, e già eletto,
recentemente, alla presidenza del
Consiglio delle autonomie locali. Il
Consorzio dei Comuni e il Consiglio
delle autonomie locali
costituiscono, infatti, due facce
della stessa medaglia, con il
Consorzio che assicura servizi di formazione, assistenza e consulenza e
con il Consiglio delle autonomie che tutela gli interessi degli enti locali
nei confronti della giunta e del consiglio provinciale. « Sono due ruoli ben
distinti anche se possono apparire simili – ha voluto sottolineare Paride
Gianmoena che ha aggiunto – il mio impegno sarà quello di evitare di
confondere le due funzioni che sono basilari per la vita degli enti locali e,
di conseguenza, per la rete di servizi a favore dei cittadini». L’obiettivo è
quello di rilanciare l’attività di Comuni e Comunità in seno all’Anci.
La nuova Icu, Imposta unica comunale, non dovrebbe approdare a Trento dopo l’autonomia fiscale
voluzione: «La Provincia potrà
legiferare senza alcun vincolo di
normativa nazionale e quindi
avremo la possibilità di predisporre un tributo più semplice,
più equo e più facile da riscuotere. E anche con maggiori certezze: ho chiesto un incontro con il
neoassessore Daldoss (che avverrà oggi, ndr) per esaminare
proprio queste questioni».
Perché più equo? «Le imposte
devono avere la caratteristica di
ripartire il carico fiscale tenendo conto della reale capacità di
reddito. Abbiamo già degli strumenti per misurare con cura il
patrimonio immobiliare: il Catasto che - messo insieme all'Icef consentirà di creare uno strumento più giusto ed efficiente. É
assurdo che - come avviene og-
gi - i cittadini debbano andare al
Catasto e poi consegnare i dati
al Comune perché li verifichi.
Questo è assolutamente demenziale. Noi già oggi cerchiamo di
mandare dei conteggi alle famiglie, sostituendoci in modo volontaristico agli obblighi dello
Stato. Grazie alla competenza
primaria sarà possibile mettere
a punto un tributo più accurato
e anche manovrabile: certe agevolazioni che adesso sono erogazioni ai contribuenti da parte
della Provincia potrebbero essere sostituite da sgravi fiscali.
Esempio: chi costruisce la prima casa ed è in determinate
condizioni, per alcuni anni non
paghi l'Imu. Non mi arrogo il diritto di sostituirmi al legislatore
provinciale: dico questo per far
capire che ci si aprono grandi
opportunità, per trasformare il
tributo da fardello pesante a
strumento di crescita e sviluppo
per l'economia e le famiglie. Se
tornasse l'imposta sulla prima
casa si potrebbero comunque
introdurre modulazioni a seconda del fatto che uno abbia o meno un mutuo da pagare».
©RIPRODUZIONERISERVATA
22
Trento
TRENTINO MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013
1
Vacanze rovinate, oltre 300 segnalazioni
◗ TRENTO
La presentazione, ieri, della carta dei diritti del turista (foto Panato)
Gli appartamenti prenotati
non più disponibili e quelli
che invece lo sono ma che appaiono sotto le aspettative,
ma anche caparre versate e
non restituite. Questi i due
esempi dei reclami - fra i più
frequenti - che sono arrivati
al servizio «Pronto turista».
327 le segnalazioni che sono
arrivate e di queste il 64 per
cento hanno riguardato i pac-
chetti vacanza che vengono
acquistati con delle prospettive che a volte vengono deluse. E una ventina di casi hanno riguardato disguidi patiti
in Trentino. Se per cercare di
rendere il più serena possibile la vacanza, il Centro ricerca
tutela consumatori utenti è
sempre a disposizione, ora fa
un passo in avanti pensando
a chi in Trentino arriva per le
ferie. Ed ecco quindi la proposta della «carta dei diritti del
turista» che è uno strumento
pratico, facilmente accessibile e idoneo a fornire tutte le
informazioni al turista che arriva in Trentino o al turista
trentino che si reca in vacanza. «Contiene informazioni
sui diritti e sugli obblighi relativi alla fruizione dei servizi
turistico-ricettivi, all'utilizzo
dei mezzi di trasporto e all'assistenza sanitaria. La Carta
dei diritti del turista - spiega il
Crtcu - la cui redazione è pre-
vista dalla legge provinciale
sulla promozione turistica, si
configura come una carta dei
servizi turistici a livello locale,
e per questo deve essere il
frutto dell'elaborazione condivisa tra tutti i soggetti che
operano nel settore turistico
trentino: istituzioni, associazioni a tutela dei consumatori, associazioni di categoria e
operatori commerciali locali.
L'elaborazione della Carta
porterà ad aumentare e a rendere effettiva e migliore la
qualità del servizio ricettivo
nella Provincia di Trento e
più efficace la tutela dei diritti
dei consumatori».
Estorsione a una mamma
per avere la cocaina
La squadra mobile di Trento ha arrestato tre macedoni che hanno minacciato
di morte la donna: le volevano far ipotecare la casa per pagare la droga
◗ TRENTO
Una scena degna di un film di
Scorsese, quella che un’anziana signora e suo figlio, entrambi originari di Santo Domingo,
hanno vissuto domenica sera.
I due se ne stavano nel loro appartamento di Trento quando
sono stati raggiunti da una vera e propria squadra punitiva
composta da tre macedoni.
Due di questi, Tino Colombo,
37 anni, e Sebadin Bajrami, 38
anni, venivano dalla Germania, il terzo, Deniz Redjep, invece vive a Trento con la famiglia. I tre, probabilmente mandati da qualcuno, pretendevano il pagamento di una partita
di cocaina. Dicevano che il figlio della donna aveva con loro un debito di 44 mila euro
per via di un carico di cocaina.
E se la sono presa con la madre. L’hanno spaventata con
minacce di morte e modi violenti. Talmente spaventata da
convincere la donna a ipotecare la sua casa di Santo Domingo per pagare la partita di cocaina.
La donna e il figlio domenica erano così spaventati da accettare di imbarcarsi subito
sul primo aereo per il loro paese di origine e per andare a ipotecare la casa. I tre macedoni li
avevano fatti salire in auto e li
stavano portando proprio alla
Malpensa, quando sono stati
bloccati dagli uomini della
squadra mobile di Trento.
Gli agenti hanno saputo del
tentativo di estorsione violen-
una trentina al pam
Compra una Pepsi
e vince 1.200 euro
di spesa gratis
◗ TRENTO
I tre macedoni volevano 44 mila euro per un carico di cocaina
ta ai danni dei due dominicani
e si sono subito messi all’inseguimento. Hanno intercettato
l’Oel Zafira sulla quale viaggiavano i tre macedoni con la
donna. I tre avevano fatto firmare alla donna anche un impegno scritto a versargli entro
la fine di novembre almeno 13
mila euro. Per fare questo la
donna si era impegnata ad andare in patria e a ipotecare la
sua casa.
In Genova è mancato all'affetto dei suoi
cari il Cavaliere
ITALO
CAMPREGHER
L’intervento degli agenti della squadra mobile, però, ha
evitato il peggio. I poliziotti
hanno bloccato i tre macedoni
e li hanno arrestati per tentata
estorsione aggravata. I tre
compariranno domani davanti al giudice di Rovereto, competente per territorio perché
l’arresto è stato eseguito
all’area di servizio Nogaredo
ovest.
Il figlio della donna vittima
Serve quale partecipazione diretta e ringraziamento
ACCETTAZIONE TELEFONICA NECROLOGIE
800.700.800
Il servizio è operativo TUTTI I GIORNI
COMPRESI I FESTIVI DALLE 10 ALLE 20
PAGAMENTO TRAMITE
CARTA DI CREDITO:
VISA, MASTERCARD, CARTA SÌ
ALTO ADIGE
Operatori telefonici qualificati saranno a disposizione
per la dettatura dei testi da pubblicare
Si pregano gli utenti del servizio telefonico di tenere pronto
un documento di identificazione per poterne dettare gli estremi
all’operatore (ART. 119 T.U.L.P.S.)
©RIPRODUZIONERISERVATA
consentiranno ai 3 fortunati
vincitori di poter fare la spesa
gratis per un anno nei punti
vendita Pam e Panorama. Insomma: alla signora è bastato acquistare una bottiglia ed
ecco il colpo di fortuna inatteso.
“Sono una cliente affezionato del supermercato Pam
di Trento e sono molto contenta di aver vinto questo premio” – afferma la signora Accardo - “I buoni vinti sono un
bell’aiuto per la spesa e mi saranno sicuramente molto utili con una famiglia numerosa
come la mia alle spalle ”.
Un concorso - spiega in
una nota la direzione del supermercato - «che sottolinea
ancora una volta l’impegno
quotidiano messo in campo
da Pam Panorama per essere
vicino ai propri Clienti e per
rilanciare i consumi in un
momento, dal punto di vista
economico, così incerto e difficoltoso».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Anziana suicida, medico nei guai
La Corte di Cassazione ha annullato il proscioglimento del professionista
di anni 101
Ne danno il triste annuncio i figli Giuliana e
Andrea, la nuora, il genero, i nipoti, i
pronipoti e i parenti tutti.
Genova - Calceranica al Lago,
26 novembre 2013
La cerimonia funebre avrà luogo nella Chiesa Parrocchiale di
Calceranica oggi mercoledì 27 novembre alle ore 15,00 preceduta
dalla recita del Santo Rosario.
dell’estorsione era già noto alla polizia di Trento. Infatti già
nel 2008 la squadra mobile lo
aveva arrestato alla Malpensa
di ritorno dal Sud America con
un chilo di coca dentro degli
ovuli che aveva ingoiato. Adesso questo inquietante episodio con i trafficanti che hanno
cercato di incassare il loro credito in maniera violenta. Ma la
polizia è arrivata prima.
E’ la Signora Nunzia Accardo
di Trento uno dei 3 vincitori
di ”Vinci la Spesa Pepsi”, il
concorso ad estrazione indetto da Pam e Panorama che si
è tenuto dall’1 al 30 settembre scorsi per tutti i possessori Carta per Te, la carta fedeltà di Pam Panorama, con in
palio 3 carnet di buoni spesa
dal valore di 1.200 euro ciascuno.
La premiazione del Concorso con la consegna dei
buoni è avvenuta sabato 23
novembre presso il supermercato Pam di via G.B. Trener a Trento.
Si partecipava al concorso
in modo automatico: bastava
acquistare 2 bottiglie di Pepsi
a scelta tra i formati da 1 litro,
1.5 litri e 2 litri utilizzando la
propria carta fedeltà Carta
perTe.
I carnet, composti da 12
buoni, valevoli un anno, dal
valore di 100 euro ciascuno,
◗ TRENTO
Era accusato di omicidio colposo perché un’anziana ospite della casa di riposo presso la
quale era responsabile medico
si era suicidata. E’ stato prosciolto dal giudice dell’udienza preliminare, ma adesso è
tutto da rifare. La Cassazione
ha annullato il proscioglimento ritenendo che fosse necessario un processo vero e proprio
per valutare tutte le prove. Per
questo ora si dovrà tornare davanti a un nuovo gup. La Procura aveva accusato il medico,
un quarantuduenne, di aver
causato la morte della paziente che si era gettata dal terzo
piano della casa di riposo, una
struttura della val di Non. Secondo l’accusa, infatti, il medico l’avrebbe lasciata al terzo
piano pur essendo consapevole dei disturbi depressivi della
paziente e non aveva adottato
misure idonee ad evitare che
fosse possibile scavalcare il davanzale.
Secondo il giudice di Trento, però, non poteva essere imputato al medico di non aver
preso le misure di sicurezza
perché queste spettavano alla
direzione della casa di riposo.
Il giudice, inoltre aveva ritenuto che l’evento non fosse prevedibile, anche in considerazione del fatto che la paziente
dormiva in un letto con spondine e aveva una scarsa capacità di deambulazione. Tanto
che si muoveva solo con l’aiuto di altre persone o con l’ausilio di un girello. Per l’accusa,
però, il medico aveva una posizione di garanzia. Doveva,
cioè, fare tutto il possibile per
evitare che l’anziana ospite potesse farsi male. La famiglia e
la Procura avevano fatto ricorso in Cassazione contro il proscioglimento.
La Cassazione
Trento
MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013 TRENTINO
23
il caso della settimanA » ACCATTONAGGIO MOLESTO
Il Comune: sequestrare l’elemosina
L’ipotesi è al vaglio del sindaco Andreatta. Che invita anche a rilanciare l’iniziativa per la «solidarietà responsabile»
di Luca Marognoli
◗ TRENTO
L'accattonaggio preoccupa Palazzo Thun. Che si sta muovendo in due direzioni: dare ai vigili più poteri di controllo e repressione del fenomeno, arrivando anche al sequestro della
questua, e rilanciare con nuovo vigore la campagna - promossa tre anni fa assieme alle
associazioni attive nel campo
del sociale - che invita a rispondere ai reali bisogni degli
emarginati, secondo lo slogan
“non sempre l'elemosina è un
gesto responsabile”. É stato il
sindaco Alessandro Andreatta
a illustrare la posizione dell'
amministrazione in consiglio
comunale, pochi giorni fa, intervenendo su un ordine del
giorno della Lega che proponeva di “mettere fine al fenomeno” in città. Lo stesso consiglio
circoscrizionale Centro storico, in una delibera della primavera scorsa, aveva invitato a
“emanare un'ordinanza che
vieti l'accattonaggio”.
Per il sindaco tuttavia la questione non può essere affrontata con le ordinanze, perché
queste per loro natura devono
intervenire su situazioni circoscritte nello spazio e nel tempo. La via giusta da seguire - secondo Andreatta - è quella di
agire sul regolamento di polizia urbana. «Stiamo ragionando su questo tema perché il fastidio per l'aumento della presenza di mendicanti viene segnalato da tante persone», aveva detto di fronte all’assemblea. «Vogliamo compiere delle contromosse, cercando di
capire se è possibile dare più
strumenti alla polizia municipale. Un modo può consistere
nel requisire la questua».
Tre anni fa, il Comune di
Trento aveva partecipato - assieme ad altri enti e soggetti attivi nell’aiuto alle persone
emarginate - al “Tavolo per la
solidarietà responsabile”, che
oltre a gestire un fondo di solidarietà per i bisognosi aveva
promosso un convegno di riflessione sull’elemosina. Nel
corso di quest’ultimo era stato
citato un rapporto della polizia municipale, secondo cui
“l’introduzione di ordinanze
più restrittive e in particolare il
sequestro della questua in comuni e province limitrofe ha
L’accattonaggio è considerato dal Comune un fenomeno cui porre freno
prodotto un fenomeno di pendolarismo praticato da gruppi
di persone che giornalmente
si spostano, per lo più in treno,
dal Veneto e soprattutto da Verona, per venire a Trento”. Possibile che il Comune, proprio
in risposta a questa situazione,
abbia deciso di correre ai ripari, giungendo esso stesso a valutare l’istituzione del sequestro dell’elemosina.
Resta tuttavia da chiarire come questa misura, in caso di
proposta formale, possa essere approvata a cuor leggero da
un consiglio a maggioranza di
centrosinistra: chiedere ai vigili di strappare dalle mani di un
mendicante le monete appena gettate nel piattino da un
passante, seppure in nome del
mantenimento del decoro urbano o della lotta al racket, po-
trebbe turbare la sensibilità di
molti.
Quanto alla seconda linea di
azione prospettata dal sindaco, il riferimento è ad un’iniziativa che nel 2010 fu condivisa da realtà come la Caritas, i
Frati cappuccini, il Punto d’incontro e altri partner che si occupano di emarginazione. Si
trattava della “Campagna per
una solidarietà responsabile”,
promossa tramite un opuscolo che il sindaco suggerisce di
ritornare a pubblicare e diffondere. La campagna - veniva
spiegato nel pieghevole - “si
propone di far riflettere i cittadini sul concetto di elemosina
e di invitarli a chiedersi quanto
il gesto di dare qualche spicciolo favorisca una reale emancipazione della persona in difficoltà. Allo stesso tempo segnala che nella nostra città vi sono
numerose realtà sociali e una
attiva rete di volontariato che
con i servizi sociali del Comune interagiscono per conoscere la storia di vita di ciascuna
persona e andare incontro ai
suoi reali bisogni. Questo è un
impegno che può essere migliorato dalla collaborazione
dei cittadini di Trento per rendere sempre più solidale e responsabile tutta la comunità”.
l’incidente a trento nord
Oggi assemblea
albergatori
al «Nero Cubo»
◗ TRENTO
Un tavolo per l’emergenza del
debito alberghiero, assieme alla Provincia e alle banche. Lo
chiede l’Asat, pressata dalle richieste dei propri associati che
faticano a pagare le rate dei
mutui. «Lo avevamo già chiesto, lo sollecitiamo nuovamente» dice il direttore dell’Asat. E
di questo soprattutto (ma non
solo di questo) si parlerà oggi
all’assemblea dell’Associazione degli albergatori che si terrà
al Nero Cubo di Rovereto a
partire dalle 15.30. Sarà un’occasione di riflessione e confronto su: «Credito: criticità e
prospettive; - riforma della
promozione: le proposte
dell’Associazione - il Progetto
di Benchmarking alberghiero
trentino». Dibattito in sala –
conduce il nostro caporedattore Paolo Mantovan. Previsti gli
interventi sia di Libardi che
dell’assessore Dallapiccola.
l’iniziativa
Travolto dal treno,
è in condizioni disperate
◗ TRENTO
Il giovane è stato investito dal treno a Treno nord
1
E’ in condizioni disperate il
giovane romeno di 21 anni
travolto l’altra sera da un treno merci sulla linea del Brennero, a Trento nord. Il ragazzo stava attraversando i binari all’altezza del Magnete per
raggiungere l’accampamento nei pressi dell’ex Sloi. Era
riuscito ad attraversare i due
binari della Trento-Malè e
poi stava per attraversare la linea del Brennero quando è
stato centrato dal treno merci. Probabilmente non aveva
visto i fari della locomotiva.
E’ stato centrato scaraventato sulla massicciata. Ha riportato un gravissimo trauma cranico oltre a numerose
fratture. Le sue condizioni sono disperate. I medici sono
pessimisti. La polizia ferroviaria già in passato aveva avvertito del pericolo che c’è in
quella zona. E’ stato anche
chiesto alle Ferrovie di installare delle protezioni più alte
per evitare che i romeni
dell’accampamento vicino
all’ex Sloi potessero attraversare i binari.
Adesso questa tragedia che
forse cambierà qualcosa. L’incidente si è verificato a un
centinaio di metri dalla stazione della Trento-Malè.
L’uomo è stato soccorso in
tempi molto rapidi dal personale del 118. La linea del Brennero è rimasta interrotta per
oltre un’ora.
Al Liceo Prati
«porte aperte» anche
agli ex studenti
◗ TRENTO
Curiosa iniziativa quella pensata dal Liceo Classico Prati di
Trento che nei prossimi giorni
ha deciso di organizzare delle
«porte aperte» non solo ai giovani studenti, ma anche a quelli più vecchi che voglio ritornare a visitare la propria ex scuola. «C'è poi un senso di appartenenza che lega ogni studente alle esperienze, ai professori, agli edifici. E più volte abbiamo percepito la curiosità di ex
studenti, anche molto anziani,
verso il Liceo "Giovanni Prati",
frequentato anche tanti anni
fa». Ecco perché martedì prossimo la scuola sarà aperta anche agli “ex”.
24
Trento
FARMACIE
❙❙ TRENTO
GALLO
via Mantovia, 51 - tel. 0461 234387
dalle ore 00.00 alle 24.00
❙❙ ROVERETO
Comunale 1
via Paoli, 1 - tel. 0464 432060
dalle ore 00.00 alle 24.00
❙❙ PERGINE
MADRANO
v. D'Oltrefersina, 133 - tel.0461 552252
dalle ore 00.00 alle 24.00
❙❙ RIVA del GARDA
ACCORSI
via degli Oleandri 15 - tel.0464 551195
dalle ore 00.00 alle 24.00
SERVIZIO DI GUARDIA MEDICA
Il servizio è attivo tutti i giorni dalle ore 20.00 alle
ore 8.00 del giorno dopo. Nei prefestivi dalle ore
10.00 alle ore 20.00. Il sabato, la domenica e nei
giorni festivi il servizio è reperibile 24 ore su 24 in
via P. Orsi, 1 - tel. 0461/904298.
1
TRENTINO MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013
NUMERI UTILI
Azienda sanitaria
Cup Prenotazioni
Pronto soccorso
Canile comunale
Carabinieri
Emergenza sanitaria
Guardia medica
Guasti acq. e gas
Osp. San Camillo
Osp. S. Chiara
Osp. Villa Bianca
Polizia stradale
Questura
Vigili del fuoco
Vigili urbani
Aci
Aeroporto Bolzano
Aeroporto Verona
A22 Informazioni
A22 Centro operativo
SOS EMERGENZE
0461.904111
848816816
0461.903206
0461.420090
0461.202000
118
0461.904298
0461.362222
0461.216111
0461.903111
0461.916000
0461.899736
0461.899511
115 (492300)
0461.889111
0461.433100
0471.255255
045.8095666
800.279940
0461.980085
Biblioteche (sede centr.)
0461.275526
Denunce piccoli reati
0461.910100
Ferrovie dello Stato (s. pref.)
892021
Lega Lotta Tumori
0461.922733
Materiale ingombrante
0461.362460
Municipio numero verde
800017615
Municipio servizi sociali
0461.884477
Patenti (rilascio/rinnovo) 0461.904266
Piscina di Gardolo
0461.959441
Piscina Manazzon
0461.924248
Prenotazione ambulanze
800070080
Provincia Trento
0461.984331
Radiotaxi
0461.930002
Consorzio Tassisti Trento
840.024.000
Servizi funerari
0461.884301
Servizio veterinario
0461.902777
Soccorso Alpino
118
Telefono Amico
199.284.284
Telefono Azzurro
19696
Trentino Trasporti
0461.821000
Trib. Malato gio 15.30-18.30 0461.902456
Ufficio oggetti smarriti
0461.884351
Ufficio protezione civile
0461.204447
Viaggiare informati
1518
Vigili ufficio multe
0461.884420/1/5/6
Violenza alle donne
0461.220048
appuntamenti
LA MIA BULGARIA
■■ Proseguono le lezioni di
geografia sentimentale a
Barycentro di piazza Venezia.
Ore 18,30 racconta la sua
Bulgaria Georgana Blyantova.
IL FONDAMENTALISTA
RILUTTANTE
■■ Per Serate in forma di
cinema si proietta al Multisala
Modena ore 19,40 Il film
americano drammatico “The
Reclutant Fundamentalist” di
Mira Nair. L’ombra dell’11
settembre aleggia e cambia la
vita di un brillante pachistano
riportandolo a casa alla guida
della ribellione studentesca.
DENTRO I PREMI NOBEL
■■ Ultimo appuntamento alla
scoperta delle personalità e
degli studi dei Premi Nobel. In
Aula 3 del Dipartimento di
Lettere e Filosofia ore 18 si
approfondisce il tema Premio
Nobel per la Letteratura af Alice
Munro, relaziona Sabrina
Francesconi, Dipartimento di
Lettere e Filosofia, Unitrento
GIORNATA IN MEMORIA
DI PAOLO VERROCCHIO
■■ Gli amici e i colleghi del
Dipartimento di Fisica ricordano
Paolo Verrocchio. Inizio ore
14,30 Polo scientifico e
tecnologico aula 16
gustosa cena cilena, un
occasione per riflettere sui
luoghi della città. Oggi ore 19,39
in sala Alpini di via Fermi Entrata
ad offerta. Informazioni e
prenotazioni al 3492748190,
[email protected]
MUSICOTERAPIA E FISIOTERAPIA
■■ L'associazione onlus di
Artiterape Laltrarte organizza
Una Conferenza, ad entrata
libera su "Musicoterapia e
fisioterapia nella patologia
neurologica". Ore 20 scuole
elementari Savio, sede Laltrarte
via San Pio X 10
CENE DAL MONDO
■■ Una serata solidale con una
la movida in città
Troppo rumore,
chiesta la chiusura
della Cantinota
Il giudice ha respinto la richieste ritenendo che non ci sia
disturbo della quiete pubblica. Deciderà il Tribunale
◗ TRENTO
E’ scoppiata la guerra del rumore alla Cantinota. Lo storico locale di via San Marco rischia il
sequestro per disturbo della
quiete pubblica. La Procura
della Repubblica ha indagato
per disturbo della quiete pubblica il titolare Filippo Ioniez e
ha chiesto i sigilli perché verrebbero oltrepassati i limiti delle emissioni sonore. Per il momento, il gip ha respinto la richiesta, ma la Procura ha presentato ricorso. Ieri il caso è stato discusso davanti al Tribunale del riesame che dovrà decidere sul sequestro. La difesa
della Cantinota, sostenuta
dall’avvocato Matteo Benvegnù, sostiene che il locale ha
sempre fatto tutto il possibile
per limitare al massimo il rumore, tanto che nelle decine di
interventi effettuati le forze
dell’ordine non hanno mai rilevato irregolarità.
Tutto parte con le denunce
di tre inquilini che abitano nello stesso immobile della Cantinota. I due lamentano di venire
disturbati dalla musica e dai rumori che provengono dal locale. Dal 2007 la Cantinota, infatti, non è più solo piano bar e ristorante, ma anche discoteca.
Secondo i tre inquilini, il rumore complessivo sarebbe eccessivo. Per questo hanno deciso di
presentare denuncia. Il caso è
finito sul tavolo del pm Carmine Russo che ha disposto delle
misurazioni all’interno degli
appartamenti dei vicini che
hanno presentato denuncia. Le
rilevazioni hanno registrato un
livello di rumore sopra i limiti.
Per questo il Comune di Trento
ha emesso un’ordinanza che
ha interrotto «gli spettacoli
danzanti» come viene definita
in linguaggio burocratico la discoteca. Il proprietario si attiva
subito e individua nell’impianto di aspirazione la causa dello
sforamento. Viene messo un limitatore dei giri per cercare di
diminuire i rumori. Due tecnici
certificano i lavori fatti e il Comune ritira l’ordinanza. Ma i vicini continuano a lamentarsi
dei rumori. Così viene effettuata una nuova misurazione e anche in questo caso vengono rilevati livelli eccessivi di rumo-
La Cantinota di via San Marco al centro di una guerra del rumore
Filippo Ioniez
re. La Procura raccoglie anche
altre testimonianze e poi chiede il sequestro del locale.
Il giudice Forlenza, però, ha
ritenuto che non ci siamo di
fronte a un disturbo della quiete pubblica, ma che al massimo
si tratta di una questione di carattere civilistico tra la Cantinota e i tre inquilini che si lamentano. La Procura ha impugnato
la decisione davanti al Tribunale del riesame. Il proprietario
dell’impianto di aspirazione.
Abbiamo anche chiesto a tutti
gli inquilini del palazzo, che sono 14, di poter entrare nei loro
appartamenti per verificare se
ci fosse rumore e, eventualmente, per adottare tutte le misure necessarie. I tre inquilini
che si lamentano non ci hanno
neanche risposto. Gli altri ci
hanno detto che non c’era nessun problema».
del locale, Filippo Ioniez, spiega di aver fatto tutto il possibile
per limitare il disturbo e di essere disponibile a fare anche altri
interventi: «Le forze dell’ordine
sono state chiamate decine di
volte e hanno sempre rilevato
che noi siamo molto attenti ad
evitare schiamazzi fuori dal locale. Per quanto riguarda la
musica, abbiamo messo un limitatore delle emissioni e anche un limitatore dei giri
©RIPRODUZIONE RISERVATA
l’incontro a gardolo
l’operazione della finanza
I «segreti» di Furlan
per i giovani calciatori
Beccato in piazza Dante,
aveva 100 grammi di coca
◗ GARDOLO
Cinquanta ragazzini delle formazioni giovanissimi ed allievi dell'
Usd Gardolo Calcio, hanno animato l'incontro con Alessandro
Furlan, uno dei migliori elementi del Sudtirol, che partecipa al
campionato di Lega Pro. L'incontro promosso dalla commissione sport della circoscrizione
di Gardolo, è stato moderato da
Devid Moranduzzo ed ha visto
la partecipazione del consigliere
circoscrizionale Claudio Scaramuzza, di Massimo Forti in rappresentanza della commissione
sport, e per l'Usd Gardolo: Luigi
Merler responsabile del settore
giovanile, del vicepresidente Paolo Corteletti, del direttore sportivo Marco Tosoni e degli allenatori Sandro Chiarani (prima
squadra), Stefano Coser (allievi)
e Ivo Cetto (esordienti). In prima
battuta è stato Alessandro Fur-
Furlan a Gardolo (foto Panato)
lan a raccontare la propria carriera, a partire dalle prime esperienze nelle formazioni giovanili, a seguire spazio alle domande
dei curiosi giovani giocatori, che
nulla hanno risparmiato a Fur-
lan. In conclusione una riuscita
mini lotteria sponsorizzata dalla
stessa Sudtirol, questi i vincitori
dei cinque premi in palio: il primo premio costituito da una maglia da gara del Sudtirol e due biglietti per una partita del campionato 2013-14 allo stadio Druso, è stato vinto da Omar Segato
(giovanissimi classe 2000). Il secondo premio, borsa a tracolla
ed una borsa scarpe del Sudtirol,
un kit scolastico e 2 biglietti d'ingresso allo Stadio Druso, è stato
vinto da Nicola Castanò (allievi
classe 1998). Il terzo premio,
identico al secondo, è andato a
Ismail Mecheri (giovanissimi
classe 2000); il quarto premio costituito dal pallone ufficiale del
campionato, è stato vinto da Nicola sartori (esordiente classe
2002); infine il quinto premio ,
pallone Nike arancione, è andato a Amin Fellahi (esordiente
classe 2002).
(d.p.)
◗ TRENTO
Ci hanno pensato i cani della
Finanza, Apiol e Tac, a individuare un giovane spacciatore
tunisino che aveva deciso di fare il salto di qualità in piazza
Dante. Gli uomini della compagnia di Trento delle Fiamme gialle ieri mattina avevano
messo nel mirino il giovane
che si muoveva in maniera sospetta. Lo hanno tenuto d’occhio e poi gli sono saltati addosso proprio mentre stava
vendendo due dosi di cocaina
a 80 euro l’una a un giovane di
26 anni di Egna. Il tunisino ai
finanzieri ha detto che abitava
in un casolare abbandonato di
Trento nord. Le Fiamme gialle, però, non gli hanno creduto
e hanno fatto indagini. I finanzieri sono riusciti a scoprire
che il tunisino abitava a Piedicastello. Così nel pomeriggio
La droga sequestrata dalla Finanza al tunisino
sono andati a casa sua con i
due cani. Hanno ribaltato l’appartamento e nel cassetto dei
calzini è saltata fuori una grossa sorpresa.
Hanno trovato due blocchi
di cocaina purissima del peso
di 80 grammi e un’altra ventina di grammi di coca già confezionata in dosi. Droga per un
valore di almeno 15 mila euro
al dettaglio.
26
Rovereto
TRENTINO MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013
Al Melotti «La leggenda
del grande Inquisitore»
◗ ROVERETO
Prende il via questa sera la rassegna di Altro palco, il programma
di teatro moderno all'interno
della stagione teatrale di Rovereto. Si apre questa sera alle 20.45
al Melotti con "La leggenda del
grande Inquisitore" di Umberto
Orsini, in cui si affronta un gran-
de classico (I fratelli Karamazov)
in prospettiva moderna. Altro
Palco prevede altri quattro spettacoli, che si terranno tutti alla
Cartiera, l'anno prossimo, in
gennaio, febbraio e marzo. In
quelle occasioni sarà possibile
incontrare le compagnie il giorno precedente lo spettacolo, in
orario di aperitivo, al bar Loco's.
Solidarietà con le Filippine
Secondo approfondimento
serata di raccolta fondi a Isera sulla «Francesca da Rimini»
◗ ISERA
Alla scoperta di un popolo e una
cultura ancora troppo lontani.
Domani nella sala della Cooperazione di Isera (sopra la bibilioteca) si presenta il libro "Filippine, un mondo poco conosciuto". La serata, organizzata dal
Gruppo autonomo volontari
per la cooperazione e lo sviluppo del terzo mondo, vuole fare
luce sulle difficoltà quotidiane
delle popolazioni locali dopo il
tifone Haiyan che ha provocato
quasi 4000 morti. Le offerte ricavate dalla vendita del volume sosterranno un progetto di prima
emergenza e ricostruzione nell'
isola di Mindoro.
(pa.t.)
◗ ROVERETO
Si tiene oggi pomeriggio il secondo incontro del ciclo "Parole intorno a Francesca", prima
parte del progetto dedicato a
"Francesca da Rimini", l'opera
più nota di Riccardo Zandonai, di cui ricorrono quest'anno i cent'anni della pubblica-
zione. Alle 17.30 nella sala Novàk della Civica Scuola Musicale in corso Rosmini Diego Cescotti tiene una relazione sull'
opera, secondo le parole del
compositore e dei commentatori, la sua relazione sarà accompagnata da alcuni interventi in voce e degli intermezzi
musicali.
1
«Via Tartarotti, indietro non si torna»
Il Patt aveva lanciato l’ultimatum: «Riapertura il 7 gennaio». Ma resta da solo. Il sindaco: «Rispettiamo gli impegni presi»
di Giancarlo Rudari
◗ ROVERETO
Indietro non si torna. Via Tartarotti è zona a traffico limitato e
tale resterà. Nonostante il Patt
abbia alzato la voce all’indomani dell’ordinanza chiedendone
la revoca per il 7 gennaio. Un ultimatum, quello del segretario
Marco Graziola per la riapertura della strada, caduto nel vuoto visto l’esito del vertice d’urgenza dei segretari di maggioranza con il sindaco. «Non è
successo niente... Siete voi giornalisti abili a montare casi politici che non ci sono...» era il
commento dopo l’incontro. Ma
ad accendere le polveri della polemica ci aveva pensato Graziola: «Violati gli accordi: chiederemo che la Ztl di via Tartarotti sia
rimossa a partire dal 7 di gennaio, in linea con gli accordi presi». Bum, la bordata a sindaco e
partner di giunta (Pd, Upt e
Adc) è partita ma non sembra
aver ottenuto (almeno al momento) l’effetto voluto: «Via
Fabiano Lorandi, Alessandro Giori, Roberto Bertolini, Franco Frisinghelli e il sindaco Andrea Miorandi (F. Festi)
Tartarotti rimane zona a traffico limitato. Ci siamo chiariti sul
percorso svolto e ci siamo presi
degli impegni» ha dichiarato il
sindaco a fine incontro con Fabiano Lorandi (Pd), Alessandro
Giori (Upt), Franco Frisinghelli
(Adc) e Roberto Borghetti (Patt
per Graziola assente per impegni di lavoro).
Il risultato finale? «Proseguire con l’intervento al Follone
per i parcheggi; accelerare per il
passaggio pedonale su Borgo
Santa Caterina (dopo le festività porteremo in aula il provvedimento per la pianificazione urbanistica); ingresso in centro
storico da via Dante a Largo Nazario Sauro che porteremo alla
prossima giunta; migliorare gli
stalli carico scarico nella Ztl per
il periodo di Natale in modo da
agevolare i clienti dei negozi
(tutte da valutare le modalità).
Quindi confronto con le associazioni di categoria per mettere nero su bianco gli impegni»
ha detto il sindaco «rinviando la
discussione politica ad un incontro la settimana prossima».
Tanto rumore per nulla, o
quasi? Pare proprio di sì. Soddisfazione per il risultato del vertice e «dell’assunzione di responsabilità in merito all’attuazione
delle linee programmatiche» è
stata espressa da Lorandi: «Giusto un confronto politico su temi più larghi in vista del bilancio 2014 anche per condividere
le priorità sugli impegni già presi». E Graziola che dice? «Attendo di vedere il documento con
gli impegni e poi vedremo...» E
l’ultimatum fallito? «Per noi l’ordinanza era fino al 6 gennaio.
Ma da qui ad allora chissà quanta acqua passerà sotto i ponti...». Ahi, ahi, non è finita qui?
©RIPRODUZIONERISERVATA
Dal 18 gennaio visite guidate allo Zandonai
Ieri affidato l’incarico delle pulizie finali del teatro. Mancano gli impianti scenici ma l’edificio è finito
◗ ROVERETO
Il soffitto dello Zandonai
Finalmente una data c’è: dal
18 gennaio, sabato, al 26, domenica, sarà possibile per tutti
i roveretani riprendere contatto col loro teatro. Finiti i lavori
di restauro che lo hanno tenuto chiuso per tre amministrazioni, sarà riaperto per otto
giorni di visite guidate. Gruppi
di 20 persone: ovviamente sarà necessario prenotare. Non
sarà una vera e propria inaugu-
ROVERETO HOST
“Patron” Corneliani ospite dei Lions
razione perchè in verità il teatro per allora non sarà ancora
nella propria piena funzionalità. Le sedie della platea, ultimo
elemento di arredo, potrebbero anche essere montate (il restauro è praticamente concluso) ma si sta valutando se farlo
prima o dopo le visite proprio
in funzione delle stesse. Quello che per metà gennaio sicuramente non sarà pronto è tutto l’impianto scenico: mancano motori e materiali vari, per i
Roverto Host con il presidente Paolo Farinati a fare gli onori di casa e
il direttore del Trentino Alberto Faustini che ha intervistato un grande protagonista di successo nel mondo della moda made in Italy.
«monumento» Zandonai. Che
è ormai alla fase di finitura: ieri
le ultime delibere, per il completamento di parti lignee (pavimenti e porte) e impianto
elettrico (lampade) ma siamo
veramente ai dettagli. Tanto
che sempre ieri si è affidato
l’incarico delle pulizie finali:
saranno compiute da una ditta specializzata tra il 7 e il 17
gennaio. Immediatamente prima dell’apertura per le visite
guidate.
◗ ROVERETO
Si chiude oggi, con due laboratori di riparazioni e autoproduzione, la settimana europea
della riduzione dei rifiuti, proposta a Rovereto da Amr. All'
Urban Center si potrà imparare a riparare un elettrodomestico (piccolo), dalle 15 alle 17,
laboratorio al quale seguirà un
seminario teorico - pratico su
questi oggetti. Sarà così anche
una riflessione su quanti oggetti si buttano, e con loro un
sacco di materiali ancora utili.
Se solo si riuscisse a riparare alcuni elettrodomestici, si riuscirebbe a evitare molti rifiuti,
spesso ingombranti e non riciclabili. Questi incontri non sono che l'ultimo di un lungo ciclo di laboratori ed incontri;
una delle iniziative più curiose
è stato il concorso di cucina
"ad impatto zero". Si doveva
descrivere una ricetta, il meno
inquinante possibile; il primo
premio è andato a Giancarlo
Caroli, seconda Angelica Polegato e terza Vania Benincà.
Questi tre avranno la possibilità di visitare (con degustazioni) i ristoranti di Caderzone e
di Isera con il marchio "Ecoristorazione". Il vincitore ha ceduto alla seconda l'abbonamento famiglia al Car Sharing.
I tre menù vincitori si sono distinti per la scelta di cotture a
risparmio energetico, per i prodotti locali senza imballaggio
(o autoprodotti nell'orto) e per
la scelta di cibi di stagione e di
origine prevalentemente vegetale.
concerto al melotti
Jazz, classica e canto: tre modi
di pensare il Natale in musica
◗ ROVERETO
■ ■ ROVERETO. Carlalberto Corneliani ospite ieri sera del Lions Club
quali il finanziamento è disponibile da tempo ma la complessità della normativa da applicare ha costretto a continui
rinvii. E’ prevedibile che non si
procederà ad acquisto e installazione prima della prossima
primavera: quello che è certo è
che per ottobre, all’avvio della
prossima stagione teatrale, tutto sarà pronto.
Resta comunque terminata
la parte di gran lunga più impegnativa dell’intervento, il
Riparare
per produrre
meno rifiuti
Canti di Natale a cura di tre gruppi musicali trentini di alto spessore: è Noeli Njema, il concerto
che offrono le associazioni Serenella e Spagnolli Bazzoni, per
raccogliere fondi a sostegno delle donazioni a distanza. Si intitola "Noeli Njema" e si terrà sabato sera al Melotti; si esibiranno il
Trio Broz, il Duo Frizzera - Bosio
e l'ensemble Concilium. I tre
gruppi offriranno tre versioni diverse del Natale in musica, a seconda delle loro sonorità: jazz
per il duo, classica per i Broz e il
canto per l'ensemble. "Noeli
Njema" significa buon Natale e
sarà una valida introduzione al
clima natalizio, soprattutto per
le sue finalità benefiche - l'adozione a distanza dei bambini nel
mondo impoverito. Come tradizione, il concerto sarà ad entrata
gratuita, si prevede una forte affluenza, è bene perciò prenotare
il posto chiamando Gigliola Barocco (0464 409051). Sarà Renato Trinco a presentare la serata,
che segue lo spirito del concerto
di un anno fa, dove si mescolarono diversi stili. Ci sarà così anche quest'anno la musica classica, interpretata dal Trio Broz
(Giada, Klaus, Barbara). Il duo
Il Trio Broz: proporrà musiche natalizie in chiave classica
composto da Lorenzo Frizzera e
Federico Bosio presenterà alcuni classici jazz rivisitati in modo
originale, ispirandosi in particolare alla musica folk e mediterranea. Infine l'ensemble Concilium, diretto da Alessandro Mar-
tinelli, affronterà in stile cameristico un repertorio natalizio appartenente a diverse tradizioni e
confessioni cristiane; ci sarà per
l'occasione Roberto Garniga, voce solista. Inizio alle 20.30 sabato.
(ms)
Riva ❖ Arco
MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013 TRENTINO
31
1
Super hotel nel convento, Leoni: «Ex tennis, copertura
la Provincia paga il 20% utile non solo al mercato»
l’intervento
◗ ARCO
Sette milioni il costo complessivo dell’operazione nel monastero delle Servite
La proprietà, in cambio del contributo, dovrà garantire servizi e prodotti locali
◗ ARCO
Costerà sette milioni di euro
realizzare un super albergo
nella parte del monastero delle Serve di Maria Addolorata
che è stata acquistata, un anno fa, dalla società Granatum
srl di cui è presidente Giulio
Vicentini ma che vede fra i
promotori principali anche
l'ex sindaco Mario Morandini, oggi consigliere comunale
di opposizione.
L'onere della spesa non sarà interamente a carico dei
privati: la Provincia, infatti, si
accollerà l'incombenza del
20% dell'ammontare totale
tramite un'agevolazione erogata a fondo perduto. L'operazione fa parte degli accordi di
procedura negoziale che la
Provincia ha deciso di mutuare anche nel settore alberghiero. La firma del nuovo assessore al turismo Michele Dallapiccola è arrivata ieri mattina;
oltre all'accordo con il monastero di Arco ne è stato sottoscritto uno anche con i titolari
dell'Hotel Savoy di Passo Carezza. Nello specifico la procedura negoziale impone ai con-
Il convento delle Servite, dove sorgerà un nuovo hotel di lusso
traenti l'obbligo di utilizzare
prioritariamente i servizi e le
produzioni agroalimentari
del territorio, in particolare i
prodotti con il marchio
“Qualità Trentino”. Nel monastero arcense – la parte racchiusa dall'alto muro di cinta
– verrà ricavata una struttura
alberghiera dagli alti standard
qualitativi legata alla promozione e alla cultura dell’olio
extravergine di oliva del Gar-
da. L'obiettivo di Morandini e
soci è dare vita ad una struttura di lusso, minimo un 4 stelle
superior. Lo scorso maggio la
Granatum srl ha organizzato
una giornata di porte aperte
consentendo alla cittadinanza di visitare spazi abitualmente chiusi al pubblico (il
convento, costruito nel 1689,
ospita ancora 5 suore di clausura nella parte non coinvolta). In quell'occasione lo stes-
so Morandini, in esclusiva per
questo giornale, aveva consentito ad una visita riservata
permettendo, così, di realizzare un ampio servizio in anteprima per i nostri lettori. La
Granatum, una volta a regime, si è detta intenzionata ad
impiegare 19 addetti. Inoltre,
è prevista pure un’occupazione indiretta generata dall’affidamento a soggetti esterni degli spazi commerciali, del wellness e del fitness compresi
nella struttura (ulteriori 12 addetti). L'agevolazione provinciale sarà del 20% su una spesa ammessa di 6.076.469 euro. Oltre al rispetto del vincolo
di mantenimento dell'attività
e della sede legale in Trentino,
“la società – si legge nell'accordo – dovrà anche garantire
un minimo di impegno finanziario non inferiore al 30% per
l’anno di completamento
dell’investimento e per i tre
esercizi successivi, nonché a
ricostituire il capitale sociale,
in relazione alle previste perdite per gli esercizi 2013 e
2014, secondo gli obblighi civilistici”.
(gl.m.)
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Non sono tutti contrari alla realizzazione della copertura del
mercato contadino, opera che è
finita al centro di una polemica
che ha costretto l'amministrazione comunale a bloccare
l'operazione. Enrico Leoni, presidente dell'Associazione Difesa
Animali, evidenzia i vantaggi
della riqualificazione dell'area
all'ex tennis.
«E' uno spazio, questo, che
può essere sì utilizzato per il
mercato contadino – spiega –ma
se strutturato adeguatamente
può anche offrire l'occasione di
creare un'area utilizzabile pure
per le manifestazioni. Le associazioni di volontariato, come è
noto, vivono periodi difficili per
la mancanza di fondi; il comune, considerata anche la crisi,
mette a disposizione sempre
meno risorse per finanziare
l'operato del volontariato. Per
raccogliere fondi i gruppi e i comitati vorrebbero e potrebbero
organizzare delle feste, degli incontri e altre iniziative, magari
anche incentivate dalla stessa
amministrazione. Considerato
che il centro giovani presto si
sposterà a Prabi, quest'area può
diventare davvero un centro logistico importante per le manifestazioni che si svolgono ad Arco.
Spesso gli eventi vengono allestiti al parcheggio del foro Boario,
come è successo per la festa della musica e per la festa dei Nuvo-
Cade per dieci metri: operaio miracolato
Arco, solo qualche graffio per un giovane che stava lavorando in via Torino: è caduto dal balcone
◗ ARCO
L’immobile teatro dell’infortunio sul lavoro
I soccorsi all’operaio (foto Fabio Galas)
Infortunio sul lavoro, ieri
mattina ad Arco, in un cantiere in via Torino, località
Braile, a due passi dal centro
città.
Un muratore di origine albanese, classe 1985, residente ad Arco, è rimasto ferito
(miracolosamente in maniera se dopo esser precipitato
al suolo da un'altezza di dieci
metri. L'incidente è avvenuto intorno alle 11. Il ventottenne – titolare assieme ai
fratelli di una impresa artigianale a cui è stata subappaltata parte dell'opera – stava lavorando al piano superiore
dell'abitazione di proprietà
della famiglia Vivaldi dove è
in corso di svolgimento un
intervento di ristrutturazione e ampliamento e anche la
realizzazione di un nuovo garage interrato.
Spetterà ai carabinieri,
chiamati sul luogo dell'incidente assieme ai sanitari del
118 e ai vigili del fuoco, ricostruire la dinamica dell'evento che ha provocato l'infortunio del giovane albanese. A
quanto sembra il muratore è
precipitato al suolo mentre
si trovava su di un poggiolo
in costruzione al secondo
piano. Per sua sfortuna è finito nell'interrato dopo un volo di una decina di metri. Ancora da stabilire le cause che
Enrico Leoni, presidente Ada
la, obbligando così alla chiusura
del parcheggio stesso e finendo
per creare disagi; allestendo un
area appositamente dedicata alle manifestazioni il problema si
risolverebbe. Sono sicuro che allora avrebbe senso e giustificazione anche la spesa relativa alla
realizzazione della copertura,
magari rivedendola un po'. Anche gli spazi dell'ormai ex centro
giovani, una volta sistemati, potrebbero essere adoperati per
l'organizzazione di manifestazioni e di feste, diventando in tal
modo un punto di appoggio importante per le stesse associazioni. Noi stessi, come Ada, potremmo organizzare momenti pensati per sensibilizzare la popolazione a conoscere il mondo animale, altre associazioni, invece, a
farsi conoscere di più e tutto
questo creerebbe un momento
di socializzazione all'interno della comunità».
(gl.m.)
hanno provocato la caduta.
Nel momento in cui è successo l'incidente nel cantiere
stavano lavorando diversi
operai, tra cui i colleghi dell'
albanese, che hanno subito
soccorso il malcapitato. Le
condizioni sono apparse in
un primo momento preoccupanti ed è per questo che nel
prato delle Braile è atterrato
l'Elisoccorso con a bordo il
medico rianimatore: per
l'ambulanza, invece, il tragitto è stato decisamente più
breve, visto che l'ospedale è
situato ad un tiro di schioppo. Dopo aver stabilizzato le
condizioni dell'uomo, che
non ha mai perso conoscenza, i sanitari lo hanno caricato sull'elicottero e portato al
Pronto Soccorso dell'ospedale Santa Chiara dove gli hanno riscontrato traumi lievi,
tanto da essere dimesso
dall’ospedale poche ore dopo il ricovero.
38
Val di Fiemme ❖ Val di Fassa
TRENTINO MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013
Scusi sindaco, quanto ci costa Pichler?
◗ CASTELLO-MOLINA
L’aula del consiglio di Castello
La seduta consigliare avvenuta
nel tardo pomeriggio di lunedì è
subito iniziata con il primo intoppo sulla presentazione di alcune nuove interrogazioni. Il
sindaco Barbetta ha subito
obiettato che alle interrogazioni
non poteva dare risposta nella
seduta, poiché avrebbero dovuto essere prima protocollate.
Ma il consigliere Wohlgemuth
ha chiesto almeno di leggerle
all’assemblea, ma ottenendone
un diniego si è alzato e seduta
stante è andato subito all’ufficio
protocollo per farsi mettere il
timbro. Poi rientrato le ha lette
all’assemblea. Nella prima di essere Wohlgemuth chiedeva
chiarimenti sul Piano neve, a
cui ha risposto con qualche difficoltà il capofrazione di Molina
Marco Lager. Nella seconda interrogazione si chiedeva l’intervento del comune per mettere
in sicurezza alcuni tratti della
viabilità, fra cui anche la passeggiata del capitello di Marmolaia.
Il sindaco ha chiarito che è già
stato affidato lo studio ad un
professionista per predisporre
le opere di sicurezza. Nell’altra
interrogazione si chiedeva che
cosa intendeva fare il comune
con la piante abbattute da un atto vandalico, alla vigilia della gara “La Vecia Ferovia di Fiemme”
dello scorso anno. L’assessore
alle foreste Marco Lager ha ricordato che le piante abbattute
sono 55. E’stato tra l’altro affidato allo scultore di Molina l’abbellimento del territorio con la
creazione di numerose sculture
sui ceppi che sporgono dal terreno. La legna sarà assegnata invece ad alcune famiglie con basso reddito. Si è parlato poi anche dell’ interrogazione presentata dall’assessore Patrizia Caviola che chiedeva al segretario
Bazzanella in termini economici e di tempo quanto costerà al
comune e alla collettività il
“superlavoro” fatto dai dipendenti comunali per stare dietro
alle richieste di documenti del
consigliere Pichler. Nell’interrogazione le richieste del consi-
Frana sulla strada, chiuso il Sella
Grosso distacco nella notte di domenica dal Piz Ciavazes, ora si attende che la roccia si stabilizzi
di Gilberto Bonani
◗ VALLE DI FASSA
Sella e Fedaia chiusi al traffico.
La stagione invernale inizia nei
peggiori del modi sul versante
trentino dei passi dolomitici.
Domenica notte una lastra di
roccia, circa 30 metri cubi di dolomia, si è staccata dalla parete
del Piz Ciavazes, frantumandosi ai piedi della montagna. Alcuni massi hanno attraversato
due volte la strada che sale a
passo Sella all'altezza del tornante che si affaccia sulla Val
Lasties, proprio sotto l'ardito
spigolo vinto per la prima volta
da Abram e Gombocz nell'estate 1953.
Erano le tre di notte quando
è scattato l'allarme che ha tirato giù dal letto gli operatori del
Servizio strade della Provincia
saliti a quota 2050 metri per sistemare le transenne e le segnalazioni che indicano l'impraticabilità del passo. In mattinata
tecnici del servizio geologico
hanno valutato l'area di distacco mentre le maestranze provvedevano alla pulizia della carreggiata. La strada rimarrà
chiusa per alcuni giorni in attesa che la situazione della parete
si stabilizzi.
E' probabile che le precipitazioni delle ultime settimane, seguite da freddo intenso (di notte il termometro scende a -17˚),
abbiano provocato il distacco
di una placca. Si tratta del cono-
sciuto fenomeno detto del
“termoclastismo”. Le sollecitazioni esercitate sulla roccia dal
continuo dilatarsi e restringersi
a causa delle variazioni di temperatura provocano crolli.
Evento piuttosto frequente in
contesti montuosi con pareti ripide che ha interessato questo
autunno vari gruppi dolomitici, provocando crolli ben più intensi di quello registrato domenica sulla strada che porta al
passo Sella. La neve, caduta copiosa nell'ultima settimana,
non ha creato problemi. Il personale del Servizio viabilità aveva già provveduto a sgomberare con le frese il tracciato che si
presenta in ottime condizioni.
Non altrettanto si può dire
della strada che da Penia porta
a passo Fedaia, ancora sotto
l'incubo delle valanghe. Dalle
pendici scoscese e senza vegetazione della montagna è possibile la caduta di slavine anche a
seguito del forte vento da nord
che spira in questi giorni. Non
è stata ancora comunicata la
data di riapertura della strada
perché si attende l'evolversi
delle condizioni meteo che prevedono bel tempo fino a venerdì con un leggero peggioramento per sabato prossimo. Il passo
Pordoi è perfettamente agibile
mentre il passo Gardena, dopo
il pericolo valanghe della scorsa settimana, è stato riaperto
ma non è transitabile per gli autotreni.
Il consiglio comunale di Cavalese
Sardegna.
Il presidente del consiglio Loris Welponer, l’altra sera particolarmente loquace, in apertura dei lavori ha infatti chiesto di
osservare qualche istante di raccoglimento per le vittime del
maltempo in Sardegna. Welponer ha quindi annunciato che
metterà a disposizione delle famiglie bisognose il suo compenso di presidente del consiglio
del mese di novembre (800 euro) e fino alla fine del mandato
rinuncerà al 10% del compenso.
Anche il sindaco Welponer ha
invitato l’assemblea a rinunciare al gettone di presenza, accogliendo il suggerimento dell’Anci. Ha quindi invitato l’assem-
cavalese
Tanti «no» al femminicidio
blea a fare altrettanto. L’assemblea se pur su base volontaria
ha deciso di accogliere la proposta.
I lavori sono quindi proseguiti con la risposta del sindaco all’
interrogazione della consigliera
dell’opposizione Bruna Dalpalù: «Non c’è alcuna incoerenza
fra quello che diciamo e quello
che facciamo» ha ribadito il sindaco Welponer. «Nella fattispecie non si è trattato di un contratto nuovo, ma di un’utenza
esistente, per cui si poteva benissimo chiedere la fideiussione, cosa che noi abbiamo fatto».
L’assestamento del bilancio
che prevede una variazione di
871 mila 750 euro è poi passato
CAVALESE
Impara l’arte,
ecco il contributo
■■ L’Associazione artigiani
del Comprensorio di
Fiemme e Fassa dopo
l’incontro con gli studenti
della terza media di
Cavalese e delle scuole
professionali riguardanti il
progetto “Impara l’arte
2013” ha chiesto al Comune
di Cavalese di poter
usufruire di un contributo a
parziale copertura delle
spese. La giunta comunale
ha concesso un contributo
pari a 500 euro. ( l.ch)
Quindici argomenti
per il consiglio
La parete da cui sono partiti i massi
Cavalese, l’iniziativa del presidente del consiglio Welponer seguita (su base volontaria) dai colleghi
Seduta consigliare abbastanza
tranquilla quella di lunedì sera a
Cavalese, anche se non sono
mancati episodi di cedimento
da parte della stessa maggioranza e i soliti momenti di frizione
fra il sindaco Welponer e la consigliera Bruna Dalpalù.
Questa volta il contendere
era legato alla la risposta all’interrogazione sulla fideiussione
alle aziende per contratti elettrici e sulla bocciatura della riduzione del compenso ai membri
della giunta. Ma la seduta è iniziata con un bel gesto di sensibilità e di solidarietà nei confronti
delle vittime dell’alluvione della
in breve
TESERO
I consiglieri donano il gettone alla Sardegna
◗ CAVALESE
gliere Pichler erano state definite un “reiterato boicottaggio
dell’azione amministrativa”.
Ma l’interessato, il consigliere Pichler l’ha presa male ed ha
subito annunciato che queste
affermazioni avranno ripercussioni penali. Ha però subito anticipato che lui l’assestamento
del bilancio non lo voterà e abbandonerà l’aula, perché c’è un
palese conflitto di interesse fra il
revisore dei conti dottor Giancarlo Sontacchi e il figlio Marco
che è in commissione edilizia. Il
sindaco, ma anche il segretario
Bazzanella, hanno però subito
smentito che ci sia questa incompatibilità.
(l.ch.)
con 11 voti a favore e 9 astenuti,
compreso lo stesso presidente
del consiglio Loris Welponer.
Voto di astensione anche per
l’altro consigliere di maggioranza Alfredo Molinari che ha annunciato il suo dissenso a causa
dei 90 mila euro che il comune
ha deciso di anticipare con l’assestamento del bilancio alla Sagis, definita da Molinari “un
pozzo senza fondp”. Rinnovato
anche il servizio intercomunale
di biblioteca con il comune di
Carano. Il costo di 5.500 euro
all’anno è stato aggiornato del
10 %. E per la biblioteca di Cavalese è tornata di nuovo sul tavolo dell’assessore Finato la richiesta di apertura il sabato. (l.ch.)
■■ Consiglio comunale
questa sera a Tesero. Oltre
una quindicina gli argomenti
fissati nell’ordine del giorno.
Oltre alla surroga di
Giacomo Vinante in seno
alla Comunità di valle s i
parlerà della modifica al
regolamento per
l’applicazione dell’Imu e
della nuova scadenza della
Tares. In approvazione
anche i rappresentanti del
Comune in seno al Comitato
di gestione della scuola
materna. ( l.ch.)
VALLE DI FASSA
I Comuni comperano
un autovelox
■■ I sei Comuni della valle
(Soraga escluso) hanno
deliberato di acquistare un
autovelox completo di
accessori e di corso
d'istruzione per il personale
per una somma di 24mila
140 euro dalla ditta Eltraff di
Concorezzo. Lo strumento
sarà alloggiato, a rotazione,
nelle colonnine arancioni
sistemate agli ingressi dei
paesi della valle. (g.b.)
vigo di fassa
1
Hotel Savoy un piano da 8 milioni
Grande partecipazione al “flash mob” organizzato in piazza
Ristrutturazione e ampliamento in accordo con la Provincia
◗ CAVALESE
◗ VIGO DIFASSA
In tanti lunedì pomeriggio hanno sfidato vento e temperature
gelide e si sono riuniti in Piazza
Italia a Cavalese per dimostrare
la propria solidarietà alle tante,
troppe donne vittime di uno
dei crimini più atroci e vili: il
femminicidio. L’invito al “flash
mob” era partito dall’Associazione “La Voce delle donne” insieme alla Cooperativa Oltre e
l’Associazione IO, in collaborazione con il Comune di Cavalese, la Banda Sociale di Cavalese, Non solo Danza, Ecosister e
il Centro Benessere Aretè Club.
Si fanno strada anche nel settore alberghiero gli accordi di
“procedura negoziale”. Dopo
quelli dell'agosto scorso riguardanti l'Hotel Astoria di Canazei e l'Hotel Melchiori di Andalo, altri due accordi sono stati sottoscritti ieri dall'assessore provinciale Michele Dallapiccola con i titolari dell'Hotel
Savoy di Passo Carezza e dell'
impresa Granatum srl di Arco.
Il primo accordo riguarda la
ristrutturazione e ampliamento dell'Hotel Savoy di Passo
Carezza, di proprietà della so-
Un momento del “flash mob” organizzato lunedì a Cavalese
cietà Hotel Fontana srl di Vigo
di Fassa. I lavori per i quali la
società ha presentato alla Provincia domanda di agevolazione in procedura negoziale, per
una spesa prevista di oltre 8
milioni di euro, prevedono la
radicale modifica della struttura attuale con l’incremento
delle unità abitative da 31 a 82,
per un totale di 185 posti letto,
con il passaggio di categoria
da 3 a 4 Stelle. Per la società rappresentata da Mario Fontana - la procedura richiede precisi impegni sul piano occupazionale e della continuità
aziendale.
L’Hotel Savoy