Brevi cenni su Verona

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Brevi cenni su Verona
Verona
Teatro Romano e Museo Archeologico
L’eccezionale posizione di questo
teatro, costruito alla fine del primo
secolo avanti Cristo,in parte
addossato alla collina e progettato
prima dell’Arena, se oggi suscita
meraviglia e ammirazione,
all’epoca dei romani doveva avere
un intenso impatto scenografico.
Il museo archeologico del teatro
romano custodisce importanti resti
di Verona Romana. Grazie alle diverse
terrazze che piano per piano salgono sulla
collina, il visitatore arriva a godere di una vista meravigliosa di tutta la città: si avvicendano sale
con altari e iscrizioni sacre dedicate agli dei, decorazioni marmoree che dovevano ornare gli edifici
pubblicidel foro, notevoli mosaici provenienti dalle domus romane di città e provincia.
Ponte Pietra
I sec . a.C.
Il ponte fu costruito proprio nel punto in cui l’Adige offriva un naturale attraversamento e si
suppone che in origine fosse in legno. Fu poi costruito in arcate di pietra bianca e rosa. Ancor oggi
le due arcate romane sono visibili a sinistra Adige insieme ai resti di mura di contenimento del
fiume. Il ponte crollò più volte e nel corso dei secoli venne modificato in base agli stili del tempo: la
parte a destra Adige rimanda al medioevo, alla signoria scaligera, con aggiunte di Alberto della
Scala il quale, nel 1298 vi costruì delle torrette difensive, di cui una è rimasta in piedi ed è stata
recentemente restaurata. Le due arcate centrali sono state rimaneggiate nel 1520, durante l’epoca
veneziana. Affascina l’alternarsi di mattoni rossi e pietre bianche, che colpiscono per la peculiare
bicromia che ne risulta. Ed è proprio questa commistione di epoche e stili diversi, che rende Ponte
Pietra il più affascinante ponte di Verona, assieme al Ponte di Castelvecchio.
Castel San Pietro
E’ proprio qui che nacque Verona, in un punto molto strategico.
I primi insediamenti del VII sec. a.C. lasciarono tracce su questo verdissimo colle di cipressi.
Si tratta di un magnifico punto panoramico per poter dominare Verona dall’alto e ammirare il
reticolo di strade romane, le mura, svettanti torri e campanili e per i più acuti anche scorci
dell’Arena del Ponte Scaligero.
Ai piedi del colle, scorre il verde fiume Adige e laddove sorgeva l’antico, primo guado, in uno dei
più romantici quadretti, sorge il ponte più antico: l’incantevole Ponte Pietra.
Alla sommità del colle, raggiungibile a piedi mediante qualche rampa di scale a sinistra del teatro
romano vi è la caserma austriaca fortificata della prima metà dell’800. Il vero e proprio castello di
cui rimane il toponimo e alcuni resti, fu edificato alla fine del ‘300, durante il breve dominio
visconteo e raccordato alle mura medievali. Purtroppo nel 1801 le truppe di Napoleone
cominciarono un’opera di distruzione che continuò con gli austriaci.
Casa di Giulietta
Era questa la casa di proprietà dei “Dal Cappello o
Cappelletti”, come testimonia lo stemma
scolpito sull’arco interno del cortile. L’edificio, risalente
al XIII sec, restaurato nel secolo scorso,
ospita il famoso balcone della tragedia shakesperiana,
sotto il quale Romeo avrebbe giurato eterno
amore alla sua amata Giulietta. Ancora oggi gli
innamorati qui si emozionano, i single toccano la
statua di bronzo di Giulietta per innamorarsi e sposarsi
al più presto. Chissà quante speranze e
quanti sogni custodiscono le mura di questo cortile!!
Si può ancora entrare nella casa di Giulietta e rivivere
l’emozione di salire sul balcone, visitare i
luoghi, gli arredi, ammirare i bei vestiti di velluto
indossati dagli interpreti del colossal “ Romeo e
Giulietta” , della Metro Goldwin Mayer
Casa di Romeo
La cosiddetta casa di Romeo è un’autentica abitazione medievale con portico gotico e cortile
merlato di proprietà della famiglia Trecentesca dei conti Cagnolo Nogarola, che facevano parte
dell’entourage dei Signori della Scala. La casa non è visitabile all’interno ma nel ristorante
adiacente sono accorpate alcune stanze.
In questa casa avrebbero alloggiato i Montecchi. Sulla facciata un’iscrizione a ricordo della storia di
Romeo e Giulietta: “ Oh ! Dov’è Romeo?...Taci, ho perduto me stesso: io non son qui e non son
Romeo, Romeo è altrove” (“Atto I Scena I Romeo e Giulietta”)
Via Arche Scaligere 4
Visibile solo dall’esterno.
Tomba di Giulietta e Museo degli Affreschi G.B.
Cavalcaselle
Nei sotterranei dell’ex-convento di San Francesco al Corso, in una piccola, oscura cripta, si trova il
sarcofago in marmo rosso che avrebbe ospitato il corpo esanime di Giulietta. Il luogo, raccolto e
molto suggestivo e suscita forti emozioni pensando alla tragica storia dei due amanti.
Il museo ospita svariati affreschi provenienti da case, palazzi e chiese di Verona che non a caso nel
‘500 era chiamata Urbs Picta: la città dipinta.
Via del Pontiere, 35
Torre dei Lamberti
Se fossimo vissuti a Verona in epoca comunale e medievale l’avremmo vista piena di alte torri. Le
case torri erano l’ostentata affermazione di potere e di ricchezza delle famiglie nobili.
Oggi, purtroppo ne rimangono veramente poche.
Dirigendosi in Piazza Erbe, svetta da lontano la torre più alta di Verona, fatta costruire dalla
facoltosa famiglia dei Lamberti nel 1172.
E’ una delle torri rimaste di quelle che erano presenti attorno al Palazzo del Comune. E’ alta quasi
84 metri, ma il suo fascino deriva anche dal fatto di essere stata innalzata a più riprese nei secoli.
Si passa dai corsi alternati di tufo e cotto, alle aggiunte veneziane del XVI sec. che la innalzarono
fino all’altezza attuale.
La torre è famosa per le due campane il Rengo e la Marangona, che scandivano la vita della città.
La Marangona suonava l’ora della fine del lavoro per gli artigiani ( marangon) e dava l’allarme in
caso d’incendi, mentre il Rengo radunava il consiglio comunale richiamava i cittadini alle armi nei
momenti di pericolo per Verona. Ancora oggi suonano per ricordare lutti cittadini.
Uno dei panorami più belli del centro storico si gode dalla sua sommità , raggiungibile con le scale
e con l’ascensore
Cortile Mercato Vecchio –
Fontana di Madonna
Verona
Il simbolo della città, fatta
costruire da Cansignorio nel 1368
al centro di Piazza delle Erbe con pezzi
di marmo provenienti dall’antico foro
romano e dalle terme per festeggiare
l’ardua e riuscita opera di portare in città
l’acqua del torrente Lorì da Avesa.
Arche Scaligere
Suggestivo giardino funerario dei Signori della Scala che
sembrano quasi gareggiare in un torneo pietrificato. Qui si levano
magnifiche tombe monumentali pensili in perfetto stile gotico fiorito,
di guglie e pinnacoli di marmo.
Le arche, custodi dei corpi di Cangrande I , Mastino II e Cansignorio,
sono straordinari monumenti funerari celebrativi a baldacchino
in stile gotico fiorito, con alla loro sommità, una magnifica statua equestre
Via Arche Scaligere
Visibili esternamente tutto l’anno
Palazzi Scaligeri e Statua diDante
Nel magnifico e raffinato salotto di Verona, Piazza Dante per i
Veronesi, si erge pensierosa la statua di Dante Alighieri. Oggi sede
della Provincia e della Prefettura, costruito agli inizi del XIV sec.
fu residenza di Cangrande I. Qui Dante trovò rifugio nel suo esilio,
come testimonia l’iscrizione all’interno del cancello della Prefettura e
come sembra suggerire la statua di Dante di Ugo Zannoni al centro di
Piazza dei Signori, con la testa leggermente rivolta ai palazzi che lo
ospitarono.
Dante volle lodare il principe della Scala dedicandogli un posto
d’onore nel Paradiso della sua Divina Commedia. Il palazzo E’
costituito da strutture ad U che si affacciano su un bel cortile interno.
Una loggia dalle pareti dipinte invita ad entrare sotto la volta
cassettonata in legno. Visibili esternamente. Aperti al pubblico solo in
rarissime occasioni.
Loggia del Consiglio o Loggia di Fra’
Giocondo
Negli ultimi decenni del ‘400,venne edificato questo bellissimo
palazzo rinascimentale, dotato di uno stupendo loggiato di ben 8
archi, di gusto neoclassico, ispirato all’architettura e le decorazioni
romane. Il palazzo doveva servire per ospitare il consiglio cittadino. Oggi vi si riunisce il Consiglio
Provinciale.
La parte superiore è superbamente affrescata, e le bifore che si aprono sulla facciata hanno marmi
colorati, stemmi e sculture. Si tratta di uno dei più bei palazzi rinascimentali del Nord Italia e come
in Palazzo Maffei in Piazza Erbe, anche qui svettano nella parte più alta delle statue.
Si tratta di personaggi illustri della latinità: Vitruvio, Catullo, Plinio Il Vecchio, Macro e Cornelio
Nepote.
Visibile esternamente. Aperta al pubblico solo in rarissime occasioni.
Scala della Ragione Cortile del Mercato Vecchio
La scala grande scala gotica, in origine era coperta. Fu chiamata così perché, fino a due secoli fa,
portava proprio all’interno del Tribunale. Si affaccia grandiosa all’interno del Cortile del Mercato
Vecchio, dove appunto si svolgeva il mercato. Risale al XV secolo.
LLee PPoorrttee ddeellllaa cciittttàà
Porta Borsari
Se si volesse cominciare una visita entrando come gli antichi romani
dalla porta della città sulla Via Postumia, si dovrebbe varcare
Verona da Porta Borsari. Ai tempi di Roma Imperiale si chiamava
Porta Jovia, per la presenza, nelle vicinanze, di un tempio dedicato a
Giove Lustrale, fu denominata dei Bursarii per via dei gabellieri che
facevano pagare il dazio sulle merci in entrata e in uscita dalla città,
era attraversata dal decumano massimo (via Postumia ). Quella che
adesso è visibile è solo la facciata, la decorazione aggiunta in Età
Imperiale. Le porte di entrata della città erano dei veri e propri
fortini con torri, con cortile interno e i soldati che guardavano alla
campagna. Un’iscrizione risalente ai tempi romani ricorda
l’imperatore Galieno.
Porta Leona
La porta doveva essere simile a Porta Borsari, munita di elegante
loggiato. Rappresenta l’atto di
nascita della Verona romana perché conserva sulla più antica porta in mattoni un iscrizione
importantissima 49 d.C. in cui sono ricordati i magistrati che “probaverunt” “collaudarono” le
mura, le porte e le fognature di Verona.
Area di scavo visibili le basi delle torri di difesa, una parte di mura e basoli di strada romana.
Arco dei Gavi I sec. d.C.
In origine questo arco, in pietra bianca veronese dedicato alla Gens
Gavia, importante famiglia romana, si trovava proprio in corso
Castelvecchio, al centro della strada. Fu però smontato dai francesi
in quanto considerato d’intralcio al traffico, per un po’ i suoi pezzi
rimasero abbandonati negli arcovoli dell’Arena e nel 1932 rimontato
pezzo per pezzo dove lo si può visitare oggi, accanto a
Castelvecchio
Porta Nuova
Porta monumentale di accesso alla città da Sud. La sapiente mano
che disegnò nella prima metà del ‘500 la una delle Porte più belle di
Verona fu quella del famoso architetto Michele Sanmicheli, la cui
impronta si può ritrovare tra i palazzi,le chiese, le porte e le ville di
Verona e Provincia. La Porta
introduce su Corso Porto Nuova dal quale si apre lo sfondo delle torri,
dei colli e delle montagne.
Porta Palio
Anche questa porta venne progettata da Michele Sanmicheli, questa volta proprio per celebrare
l’importanza dell’antica via Postumia.
Il suo nome è legato ad un tradizionale palio in occasione del quale la porta veniva aperta. Questo
accesso alla città era in genere chiuso. Per questo motivo il nome dato dai Veronesi del tempo era
Porta Stupa, ovvero chiusa.
Porta San Zeno
La porta fu realizzata nel 1542 per proteggere Verona dagli attacchi della Lombardia. Oggi infatti
superata Porta san Zeno si Prende la statale per Brescia e per il Lago di Garda
Porta Catena
Questa entrata era chiamata Fura e risale al sec. XII, rimaneggiata sia nel XVI nel periodo
veneziano che nel XIX sec dagli austriaci. Per questo motivo
Suggeriamo dunque una visita per la sua invidiabile posizione vicino all’Adige ma anche per
capire l’evoluzione delle fortificazioni di Verona durante i secoli.
Porta Vescovo
L’originaria porta medievale fu sostituita da una porta cinquecentesca che venne poi ampliata
nella seconda metà dell’800 sotto la dominazione austriaca.
Completata nel 1520, in stile rinascimentale veneziano fu rimaneggiata su suggerimento del
Sanmicheli.
I Portoni della Bra’
La torre pentagonale risalente al periodo della Cittadella Viscontea ai tempi di Gian Galeazzo
Visconti , due imponenti fornici a tutto sesto in marmo di Verona e un grande orologio, invitano
ad entrare in Piazza Bra’.
Per chi arriva da Porta Nuova e dall’uscita Verona Sud lo spettacolo dei portoni merlati e gli alti
monti del Carega che spuntano sono una meravigliosa cornice.
Curiosità: per riuscire a vederli da vicino e dominare Piazza Bra’ e l’Arena dall’alto di una bella
balconata, scoprendo camminamenti e merlature, consigliamo una visita al piano superiore del
Museo Lapidario Maffeiano, la cui entrata si trova subito a sinistra dei Portoni.
II ppaallaazzzzii ppiiùù bbeellllii ddii Veerroonnaa
Palazzo della Gran Guardia
Addossato alle mura comunali il grandioso Palazzo della Gran Guardia con la sua elegante scalinata
è stato costruito in due fasi storiche differenti. L’edificio vide il suo fiorire in pieno periodo barocco,
durante la prima metà del ‘600, pensato per
controbilanciare l’Arena. Per mancanza di fondi la sua costruzione venne interrotta.
Due secoli dopo venne completato con la scalinata e quello che si vede oggi nel 1836.
La sua costruzione, iniziata da Domenico Cartoni, discepolo di Sanmicheli fu pensata per assolvere
scopi militari. Le truppe militari potevano anche in caso di pioggia, essere passate in rassegna.
Ultimamente è stato ripulito e messo a nuovo. Oggi vi si tengono i convegni più importanti,
manifestazioni, mercatini, piccole e grandi mostre. In queste occasioni è possibile visitare l’edificio
anche all’interno.
Piazza Bra’
Palazzo Barbieri
E’ sede del Municipio. E’ stato costruito dall’ ing. Barbieri nella prima metà dell’800. Fu sede della
Guardia Civica Austriaca. Ricorda molto un tempio romano. All’interno due grandi tele del
Brusasorci e del Farinati.
Piazza Bra’
Palazzo Honorii Guastaverza
Sul passeggio dei Veronesi, il Liston, si può ammirare questo prestigioso palazzo del Sanmicheli
che cominciò a dar vita alla Piazza già dal Cinquecento. Fu sede del salotto letterario di Silvia
Cartoni Verza.
Il Liston è chiamato così a causa della sua lastricazione in grossi lastroni di pietra proveniente dalla
Valpolicella. Fino ad oggi i liscioni di pietra sono stati calpestati da folle di turisti e veronesi, tanto
da risultare molto lisci e a volte scivolosi.
Piazza Bra’
Sull’antico decumano massimo romano…
Sull’antica strada romana che portava al foro, oggi Piazza Erbe si incontrano interessanti Palazzi di
antiche e nobili famiglie. L’entrata principale dei Palazzi che si affacciano sull’Adige si trovava però
proprio sul fiume dove vi è l’entrata principale, all’epoca raggiunta solo con barche. Sarebbe infatti
opportuno ammirarli anche dall’altra sponda dell’Adige, attraversando i Ponti di Verona.
Palazzo Orti Manara
E’conosciuto per le bellissime, enormi cariatidi sulla facciata che sembrano sostenere tutto il suo
peso
Porta Palio 31
Palazzo Canossa
Lo stemma di questa famiglia era proprio un cane. Vi invitiamo a ricercarlo nella
facciata.All’interno importanti sale affrescate difficili da vedere. Risale al 1530.
corso Cavour
Palazzo Bevilacqua
Anche questo edificio fu progettato dall’architetto Sanmicheli nel 1535.
corso Cavour
Palazzo Turco
Costruito per celebrare la vittoria contro i turchi nella battaglia di Lepanto del 1571. Significativo
esempio del barocco.
Grandi statue, cariatidi, rappresentano schiavi turchi a guardia del palazzo, che venne in seguito
soprannominato Palazzo dei Puoti.
Via San Cosimo
Palazzo Lavezola Pompei
Sede del Museo Civico di Storia naturale progettato dal Sanmicheli nel 1550.
Lungadige Porta Vittoria