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VINCENZO LANCIA Vincenzo Lancia nacque il 24 agosto 1881. Fondò la sua fabbrica, insieme all'amico Claudio Fogolin, nel novembre 1906, novant'anni fa, dunque quando aveva 25 anni. Ma dai diciassette, età in cui gli fu permesso dal padre di piantare gli studi e mettersi a lavorare, ai venticinque non fu soltanto il giovane promettente curioso ed esperto di meccanica. Fu tra i più grandi piloti italiani, e, prima insieme a Storero e a Cagno, quindi a Cagno e a Nazzaro, costituì fin dal suo inizio la squadra ufficiale della Fiat, per la quale continuò a correre anche dopo che ebbe fondato la sua fabbrica. Tutto non cominciò affatto per caso. Cominciò in una delle case più famose della Torino automobilistica dei primordi, in Corso Vittorio Emanuele n. 9, di proprietà del cav. Giuseppe Lancia, che vi trascorreva l'inverno con la famiglia. Questi fu un personaggio di tutto rilievo, grande industriale, esportatore in tutto il mondo di carni congelate e frutta in conserva, e che visse fino a 97 anni (nato nel 1821, morì nel 1919 per l'epidemia influenzale detta "spagnola") immerso in una frenetica attività di invenzioni e progetti. Grande importanza rivestì, alla lunga, l'esempio di un simile padre sul figlio Vincenzo. Al piano terreno della casa di corso Vittorio l'inquilino Giovanni Ceirano aveva aperto un negozio di biciclette per la vendita delle migliori marche inglesi, e nel cortile teneva una piccola officina di riparazioni, ben presto ingrandita per far posto alla fabbricazione di una sua bicicletta, che in onore all'anglicismo di moda battezzò "Welleyes". A dodici anni Lancia era già espertissimo nella guida di una bicicletta, e primeggiava tra i coetanei. Però al piccolo Vincenzo (piccolo d'età, ma di corporatura già piuttosto imponente), non interessava soltanto far volteggi nel cortile con la nuova trovata. Piaceva anche stare con gli operai, imparare a mettere le mani in un meccanismo, sporcarsi d'olio, e al confronto la scuola, già poco amata, passava sempre più in secondo piano. E quale non fu il suo entusiasmo quando Ceirano mise in cantiere una vetturetta, che chiamò con lo stesso nome delle sue biciclette, Welleyes. Il tecnico era nient'altro che l'ingegner Aristide Faccioli, e la macchina ebbe talmente successo che in pochi mesi, alla fine del 1899, tutto quanto, brevetto, fabbrica, disegni, personale e direttore tecnico, passarono alla Fiat, costituitasi nel luglio. Nel frattempo Lancia aveva talmente insistito con il padre (che aveva per tanto tempo accarezzato il sogno di avere un figlio "studiato", come si diceva a Torino!) da riuscire a piantare la scuola e a iniziare a lavorare per Ceirano, ufficialmente come magazziniere, in realtà come tuttofare. E divenne in breve così affidabile da non passare inosservato neanche agli occhi del cavaliere Agnelli, che al momento del rilevamento della Welleyes lo volle con sé come capo del collaudo. Da quell'incarico a quello di pilota, il passo fu breve. Il debutto avvenne il 1° luglio 1900, a Padova, in una corsa di resistenza di 220 km. Corse, e vinse, su una Fiat 6 HP senza cambio di velocità e senza differenziale, e battendo vetture da 8, 10 e 14 HP. Il giorno dopo fu primo della sua categoria, e terzo assoluto, al record dei dieci chilometri, coprendoli in 10' e 12", alla media di 58,743 km/h. Era la consacrazione. Era la dimostrazione che non si trattava soltanto di saper riparare una panne, capacità già preziosa, o di riferire del funzionamento di un pezzo. C'era stoffa per altro. E di corsa in corsa, di riunione in riunione, Lancia lo dimostrò. Fino a quella Gordon Bennett del 1905, disputata in Francia a Clermont Ferrand, che destò brividi di emozioni anche tra gli stessi tifosi francesi, oltre che grande entusiasmo in Italia. Fu la prima grande vittoria italiana all'estero, e a trascinare gli entusiasmi fu proprio il trio Nazzaro, Cagno e Lancia*. (da mettere in calce: * L'Automobile, Milano, 12 luglio 1905. In prima pagina: "La vittoria italiana alla Corsa Gordon-Bennett. Esultiamo! L'industria automobilistica italiana ha affermato sul Circuito d'Auvergne quello che aveva lasciato sperare al Taunus l'anno scorso. La marca Fiat ha trionfato su tutta la linea!") In realtà non fu affatto una vittoria, perchè l'Italia perse, ma proprio questo è il lato curioso: perchè a scorrere le deliranti cronache lo si scopre soltanto a lettura terminata, quando l'articolista definisce "morale" la vittoria ottenuta (abitudine poi rimasta lunghi anni). Soltanto un "mero, banale incidente" aveva impedito che la Gordon Bennett, il trofeo internazionale più ambito, che la Francia deteneva da anni, passasse all'Italia. Effettivamente era stato un sasso sul radiatore che aveva immobilizzato la vettura di Lancia, in un momento in cui precedeva il francese Théry, su Richard-Brasier, di sedici minuti, e di trenta i suoi due compagni di squadra. E arriviamo alle corse in America, la favolosa America, dove si andava soltanto per sfuggire alla fame e alla disperazione e dove invece Lancia era riuscito ad andare per vincere. La Coppa Vanderbilt, del 1905, persa perchè investito da un concorrente mentre era fermo al rifornimento, con quindici minuti di vantaggio sul secondo; e soprattutto la riunione della Florida del gennaio 1906, dove colse parecchie vittorie (vedi lo "Stato di servizio di Lancia corridore" pubblicato in queste pagine), stabilendo i record delle 5, 15 e 10 miglia. Sulle "Vie d'Italia" Salvatore Gotta scriveva nel 1937: "I giovani di oggi non possono certo ricordare gli entusiasmi destati da Lancia alla prima competizione di Padova, nel 1900, e poi a quelle della SusaMoncenisio, di Brescia, nel 1902, 1903 e 1904, alla Gordon Bennett sul circuito dell'Alvernia nel 1905, alle corse nella Florida in America e per la Coppa Vanderbilt e poi a quelle per la Targa Florio sul circuito delle Madonie nel 1907 e nel 1908. Enumerazione, la mia, che non vuol essere completa; citazioni di pietre miliari nella storia dell'automobilismo italiano. La passione sportiva che gli Americani provarono in quegli anni per Vincenzo Lancia giunse a manifestazioni inaudite; fu più popolare lui che il Presidente degli Stati Uniti; vennero costruiti, per i bambini americani, dei giocattoli raffiguranti l'automobile di Lancia". Già nel 1902 era entrato alla Fiat, come collaudatore, Claudio Fogolin, che si trovò perciò gomito a gomito con Vincenzo Lancia, divenendone ben presto carissimo amico. Come Fogolin stesso racconta nei "Ricordi su Vincenzo Lancia", scritti in occasione della sua morte avvenuta nel 1937, egli non perdeva occasione per tentare di convincere Lancia a fondare una Fabbrica propria o almeno un'officina di studi ed esperienze. Ma doveva ancora passare qualche anno. In fondo alla Fiat Lancia godeva della stima dei capi, aveva tutte le soddisfazioni possibili per la considerazione in cui era tenuto come tecnico, collaudatore e pilota. Godeva di grande libertà; non aveva problemi né di famiglia né economici; girava il mondo, era giovane e sano: cosa poteva desiderare di più? C'é quasi più da chiedersi cosa lo spinse a mettere in atto, finalmente, il consiglio dell'amico, nel novembre 1906. Particolare curioso: dei quattro personaggi che, di volta in volta, costituirono la triade dei piloti ufficiali Fiat, ben tre, e cioé Storero, Lancia e Nazzaro, tentarono la via del costruttore, dando vita, in epoche diverse, alle omonime fabbriche. Ma che non dovesse essere facile emulare la Fiat facendo leva sull'esperienza accumulata come piloti e collaudatori è dimostrato dal fatto che, dei tre, soltanto Lancia ebbe successo duraturo. La Storero Fabbrica Automobili, con sede a Torino in via Madama Cristina 55 e stabilimento a Chivasso, sopravvisse dal 1912 al 1916. Anche la Nazzaro & C. Fabbrica Automobili, aperta nel 1911, fu messa in liquidazione nel 1916, non disponendo di un'adeguata base commerciale. Lancia ce la fece. Non fu, evidentemente, caso o fortuna: Lancia disponeva di una "quadratura" diversa, già respirata in famiglia, oltre che di una intelligenza che lo mise in grado di proporre e realizzare con successo soluzioni inedite ed originali, poi copiate in tutto il mondo. Aveva una predisposizione imprenditoriale e manageriale naturalmente ereditata dal padre industriale, che gli altri suoi colleghi dovettero invece inventarsi sul momento. Era abituato, fin da ragazzo, ad una visione più ampia dei problemi, a non fermarsi al mero dato meccanico, a non dare nulla per scontato, a pensare in grande pur restando ancorato alla realtà: tutte doti che soltanto il padre Giuseppe, che ancora a novant'anni sfornava invenzioni, poteva avergli trasmesso. Quando uscì, nel 1908, il primo chassis che portava il suo nome, sulla copertina del catalogo per l'America del Nord, che assorbiva allora una buona quantità di vetture italiane, il Concessionario aveva stampato: "La vettura costruita dall'uomo che sa!" Corse ancora per la Fiat nel 1908, alla Targa Florio e a Bologna. Disputò l'ultima sua gara l'8 maggio 1910: il record del miglio a Modena. Fu primo della sua categoria, ma questa volta correva su una vettura Lancia, che sul radiatore sfoggiava il nuovo marchio disegnato dall'amico Carlo Biscaretti. STATO DI SERVIZIO DI VINCENZO LANCIA CORRIDORE (da un documento originale su carta intestata Lancia, conservato negli archivi del Museo dell'Automobile di Torino) 1° luglio 1900 - Riunione di Padova. Corsa di resistenza 220 km. 4° categoria: 1° Lancia su Fat 6 HP, in 4 h 39'. 2 luglio 1900 - Record dei 10 km 4° categoria: 1° Lancia su Fiat 6 HP in 10'12", media di 58,743 km/h 8 settembre 1900 Riunione di Brescia. Corsa di Resistenza 220 km 5° categoria: 2° Lancia su Fiat 6 HP, in 5 h 7'33" 9 settembre 1900 Record dei 5 km 2° Lancia su Fiat 6 HP in 5'14", alla media di 57,325 km/h 8 dicembre 1900 Corsa al consumo Torino-Chieri-Torino , km 38 Categoria A (oltre i 400 kg): 1° Lancia su Fiat 6 HP 27.04-11.05 1901 Giro d'Italia in Automobile indetto dal Corriere della Sera, km 1642 (non competitivo) Lancia compie regolarmente il percorso 7 aprile 1902 Corsa Nizza - Abbazia, km 1374 Lancia è iscritto su Fiat 24 HP. La corsa è però proibita dalle Autorità 26 giugno 1902 Corsa in salita Sassi-Superga, km 4,450 1° categoria (sopra i 650 kg): 1° Lancia su Fiat 24 HP, in 6' 27 luglio 1902 Corsa automobilistica Susa Moncenisio (km 23) 1° Lancia su Fiat 24 HP, in 30'10", alla media di 44, 316 km /h 27 ottobre 1902 Riunione di Padova. Record dei 10 km 1° categoria: 2° Lancia su Fiat 24 HP in 7'28", alla media di 89 km/h Record del km 1° categoria: 2° Lancia su Fiat 24 HP, in 41", alla media di 87,804 km/h 28 ottobre 1902 Corsa di Conegliano, ad alcool e minimo consumo Categoria vetture oltre 650 kg: 1° Lancia su Fiat 24 HP 24 maggio 1903 Corsa Parigi-Madrid Lancia prende la partenza su Fiat 24 HP ma si arresta quasi subito per problemi tecnici della vettura 11 giugno 1903 Riunione di Firenze. Record del km Categoria vetture oltre 500 kg: 4° Lancia su Fiat 24 HP, in 40", alla media di 88,700 km/h 12 giugno 1903 Corsa in salita per la Coppa della Consuma, km 15 3° Lancia su Fiat 24 HP, in 17'36" 22 giugno 1903 Circuito delle Ardenne, km 500 Lancia prende la partenza su Fiat, ma non si classifica per guasti alla macchina 17/18 giugno 1904 Coppa Gordon Bennett, km 593 7° Lancia su Fiat 75 HP in 74h 17'54" alla media di 76,887 km/h (ha problemi con l'otturazione del tubo della benzina) 10 luglio 1904 Corsa in salita Susa-Moncenisio, km 23 Categoria velocità: 1° Lancia su Fiat 75 HP in 22'24" (stabilisce nuovo primato) 25/26 luglio 1904 Circuito delle Ardenne, km 600 11° Lancia su Fiat 75 HP in 7 h 55' 25" 28 agosto 1904 Riunione di Brescia. Circuito di Brescia, km 370 1° Lancia su Fiat 75 HP in 3 h 10' 56", alla media di 115,700 km/h. Vince la Coppa d'Italia e conquista il primato mondiale di velocità 20 settembre 1904 Corsa in salita per la Coppa della Consuma, km 15 Categoria velocità: 1° Lancia su Fiat 75 HP in 13' 20" alla media di 70 km/h 26 febbraio 1905 Primo esperimento di automobilismo invernale Lancia su Fiat 24 HP compie regolarmente l'esperimento ed è classificato con il massimo dei punti 15 maggio 1905 Concorso di Turismo dell'Automobile Club di Milano, km 1500 1° classe: 1° Lancia su Fiat 24 HP. Risulta il più regolare tra i vincitori di tutte le classi 6 luglio 1905 Coppa Gordon Bennett, km 549 Lancia si ritira 16 luglio 1905 Corsa Susa-Moncenisio, km 23 Parte favorito ma deve ritirarsi 10 settembre 1905 Circuito di Brescia. Coppa Florio, km 501 3° Lancia in 4 h 57' 54" su Fiat 75 HP Ha dieci forature di gomme 16 ottobre 1905 Coppa Vanderbilt, km 486 4° Lancia su Fiat 75 HP in 5h 0' 31". Compie i primi sette giri alla velocità massima conquistando il primato del giro in 23' 18". All'ottavo viene investito da un concorrente mentre è fermo al rifornimento. Si attarda quaranta minuti a riparare e perde la vittoria. 24 gennaio 1906 Riunione della Florida. Coppa Dewar per il miglio lanciato 2° serie: 1° Lancia su Fiat 75 HP in 37" Corsa del miglio : 1° Lancia su Fiat 75 HP Record delle 5 miglia: 1° Lancia su Fiat 75 HP in 2' 54" Corsa di chiusura: 1° Lancia su Fiat in 10' alla media di 144,840 km/h, primato 10 miglia: 1° Lancia su Fiat 75 HP in 6' 19", alla media di 152,520 km/h febbraio 1906 Circuito dell'Avana, km 370 Lancia parte favorito ma è arrestato da un guasto 6 maggio 1906 Corsa per la Targa Florio, km 456 Lancia si ritira al secondo giro per lo sfondamento del serbatoio della benzina 13 maggio 1906 Gara di regolarità per la Coppa d'Oro, km 4000 Vincitore assoluto Lancia su Fiat 24 HP con 0 penalità 26 giugno 1906 Corsa per il Grand Prix di Francia a Le Mans, km 1238,160 5° Lancia su Fiat 100 HP in 14h 22' 11" 16 ottobre 1906 Corsa per la Coppa Vanderbilt, km 480 2° Lancia su Fiat 100 HP in 4h 53' 28", a soli tre minuti dal vincitore 21 aprile 1907 Gara per la Targa Florio, km 450 2° Lancia su Fiat 100 HP in 8h 29'29" 14 giugno 1907 Coppa dell'Imperatore, circuito del Taunus, km 472 Prima elim.: 1° Lancia in 2h 56' 17" su Fiat 100 HP Finale: 6° Lancia in 5h 51' 1" 2 luglio 1907 Corsa per il Grand Prix di Francia a Dieppe, km 769 Tiene la testa per quasi tutto il percorso per arrestarsi al decimo ed ultimo giro per mancanza di benzina 5 aprile 1908 Record dei 20 km. Padova-Bovolenta 2° categoria: 1° Lancia su Lancia in 6' 53". E' la prima vittoria della vetturetta Lancia guidata dal suo costruttore 18 maggio 1908 Corsa per la Targa Florio, km 446,469 2° Lancia su Fiat in 8h 2' 41" 6 settembre 1908 Circuito di Bologna, km 528 5° Lancia su Fiat 100 HP in 5h 8' 51" Compie il giro più veloce in 23' 54", media di 135 km/h 8 maggio 1910 Record del miglio a Modena 7° categoria: 1° Lancia su Lancia in 49", alla media di 113,576 km/h Donatella Biffignandi Centro di Documentazione del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino