Rippa_16-1_Potere calorifico
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Rippa_16-1_Potere calorifico
DIDATTICA ATTIVA - Approfondimento Il potere calorifico dei combustibili I combustibili sono sostanze in grado di liberare grandi quantità di energia termica a seguito di particolari reazioni di ossidoriduzione, chiamate reazioni di combustione (figura 1). I combustibili tradizionali sono sostanze organiche (vedi capitolo 22) che contengono atomi di carbonio e idrogeno. de il calore di condensazione dell’acqua, mentre il potere calorifico inferiore non lo considera. Il potere calorifico superiore è la quantità di calore che si sviluppa dalla combustione completa di una quantità unitaria di combustibile alle condizioni standard, quando i prodotti della combustione sono riportati alla temperatura iniziale del combustibile e del comburente. figura 1 La reazione I prodotti della combustione sono sostanze gassose come CO2 , SO2 , O2 , N2 e vapore acqueo, per cui parte del calore disponibile viene dissipato per il riscaldamento dei gas e soprattutto per la vaporizzazione dell’acqua prodotta. Pertanto, se non si recupera il calore di condensazione dell’acqua, il calore generato diminuisce. di combustione del gas naturale è una reazione fortemente esotermica da cui si sviluppa una grande quantità di energia. Il potere calorifico inferiore è uguale al potere calorifico superiore di un combustibile diminuito del calore di vaporizzazione dell’acqua formatasi durante la combustione. L’esperienza quotidiana ci suggerisce che i combustibili non sono tutti uguali. È noto come dalla stessa quantità di combustibili diversi si ricavi una quantità di energia differente. La valutazione qualitativa dei combustibili può essere fatta considerando il loro potere calorifico. Stato Potere calorifico MJ/kg Gassoso 120,00 Metano Gassoso 150,00 Propano e butano Gassoso 146,10 Benzina C5-C9 Liquido 144,00 Kerosene C10-C13 Liquido 143,50 Gasolio C12-C20 Liquido 143,30 Olio combustibile C14-C30 Liquido 141,50 % idrogeno Combustibile Il potere calorifico è la quantità massima di energia che si può ricavare dalla combustione completa di un quantitativo unitario di combustibile in condizioni standard. Il quantitativo unitario di un combustibile solido o liquido corrisponde generalmente alla massa, mentre nel caso di combustibili gassosi generalmente ci si riferisce al volume. Per questo motivo il potere calorifico viene espresso in J/kg o in J/m3. Il potere calorifico di una sostanza coincide pertanto con la sua entalpia standard massica o volumica di combustione. Si distinguono due tipi di potere calorifico: il potere calorifico superiore e il potere calorifico inferiore. Il potere calorifico superiore inclu- Composizione Idrogeno Gas naturale GPL tabella 1 Molti combustibili sono miscele di idrocarburi. All’aumentare degli atomi di carbonio presenti nei componenti del combustibile diminuisce la percentuale di idrogeno, per cui diminuisce il potere calorifico del combustibile. 1 Mario Rippa - La Potere calorifico Le moderne caldaie a condensazione hanno un rendimento termico superiore alle caldaie tradizionali, in quanto riescono a recuperare parte del calore latente di condensazione dell’acqua. Il potere calorifico di un combustibile aumenta all’aumentare del contenuto percentuale di idrogeno, poiché quest’ultimo ha un potere calorifico più alto rispetto al carbonio (tabella 1). chimica di Rippa - secondo biennio - Italo Bovolenta editore - 2012 DIDATTICA ATTIVA - Approfondimento Il potere calorifico viene determinato sperimentalmente in appositi strumenti calorimetrici come la bomba di Mahler (vedi per saperne di più p. 154). In un recipiente costituito da materiale isolante sono messe a reagire quantità note di combustibile e di ossigeno. Il calore che si sviluppa dalla reazione è assorbito da una quantità nota di acqua. Dal valore dell’innalzamento della temperatura dell’acqua si risale al potere calorifico del combustibile. Un valore approssimato del potere calorifico di un combustibile può essere ottenuto dalla composizione elementare della sostanza. Il potere calorifico può essere considerato uguale alla somma dei poteri calorifici dei singoli elementi chimici costituenti. Consideriamo, per esempio, il metano CH4, formato da carbonio per il 75% in peso e da idrogeno per il 25%. In 1 kg di combustibile sono perciò presenti 0,75 kg di carbonio e 0,25 kg di idrogeno. Sapendo che da 1 kg di carbonio si sviluppano 34,03 MJ di energia e da 1 kg di idrogeno 144,42 MJ, il potere calorifico si ottiene dalla somma della quantità di calore che si sviluppa dal carbonio presente con la quantità di calore che si sviluppa dall’idrogeno: ΔH = 0,75 kgc kgComb · 34,03 MJ kgc + 0,25 kgH kgComb · 144,42 MJ kgH = 62 MJ kgComb Dai valori del potere calorifico riportati nella tabella 1 si nota come il potere calorifico dei combustibili gassosi sia generalmente maggiore rispetto a quello dei combustibili liquidi. Considerando esclusivamente il potere calorifico, i combustibili gassosi appaiono i migliori dal punto di vista della resa energetica. Tra i combustibili gassosi l’idrogeno è quello con il più alto potere calorifico ma, data la sua bassa densità, l’energia sviluppata per unità di volume risulta piuttosto bassa. Questo problema si riscontra per tutti i combustibili gassosi, che devono essere compressi o liquefatti in fase di stoccaggio. A parità di pressione, l’idrogeno gassoso contiene meno energia per unità di volume del metano e, in generale, i comuni combustibili liquidi possiedono un contenuto energetico per unità di volume da 2 a 3,5 volte superiore a quello dell’idrogeno gassoso. Il problema dell’energia consumata in fase di stoccaggio, unito a quello del costo energetico della sua produzione, limitano ancora molto l’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico. 2 Mario Rippa - La chimica di Rippa - secondo biennio - Italo Bovolenta editore - 2012