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Saluto della Ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca Valeria Fedeli in occasione della “Festa di Primavera” al Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II Roma, 8 febbraio 2017 Signor Rettore, Signor Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese, Caro collega Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Care studentesse, cari studenti e cari insegnanti, Signore e Signori, Sono particolarmente lieta di prendere oggi parte a questa cerimonia per il capodanno cinese organizzata dal Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II. Da otto anni, dal 2009, il Convitto ospita la prima esperienza in Italia di un liceo scientifico con lingua cinese, importante esempio della proficua collaborazione fra il sistema scolastico e quello universitario. Fu, infatti, la lungimiranza dell’allora Rettore ad avviare questo progetto con il supporto dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia e dell’Istituto Hanban di Pechino. Ma altrettanto determinante fu il coinvolgimento del Direttore del Dipartimento Studi Orientali della Sapienza, Prof. Federico Masini, e dei Direttori cinesi dell’Istituto Confucio, che hanno fin da principio creduto fortemente nell’iniziativa, sostenendola in ogni modo, anno dopo anno. Questo progetto, che è oggi un caso di successo ed eccellenza nazionale grazie all’impegno quotidiano di tanti - ringrazio in particolare l’attuale Rettore Reale, il Professor Francesco Alario e i docenti cinesi - ha finora permesso a circa quattrocento ragazzi di vivere una straordinaria esperienza di conoscenza e di apertura intellettuale, che sono convinta molti altri vorranno fare. L’insegnamento della lingua cinese che, solo fino a un decennio fa, era un’assoluta rarità nel nostro sistema scolastico è oggi diventato un impegno reale per oltre 130 scuole di ogni ordine e grado dal Piemonte alla Sicilia. In sostanza, quello che fino a poco tempo fa era un’opportunità per pochi studenti curiosi, sta diventando oggi un’occasione reale per molti. Pagina 1 di 3 Per rispondere a questa necessità di apertura intellettuale, il Ministero che ho l’onore di guidare ha accompagnato con attenzione e determinazione lo sviluppo dell’insegnamento curricolare della lingua e cultura cinese. Tre le novità: la realizzazione di un “Sillabo” della lingua cinese - una guida per uniformare la didattica della lingua cinese nelle scuole superiori; l'arrivo dei primi professori "di ruolo" per la lingua cinese, assunti con il concorso della scuola; l’avvio di un programma di scambio tra scuole e istituti tecnici e professionali italiani e cinesi nelle città dove la presenza del “sistema Italia" è più forte. In questo percorso, siamo incoraggiati dai risultati che vediamo, soprattutto in questa Scuola. Il primo è la grande partecipazione delle ragazze e dei ragazzi, a partire dal quarto anno, ai programmi di mobilità in Cina. Il secondo è il rafforzamento dei contatti tra le scuole dove si insegna il cinese e le Università italiane più presenti e attive in Cina, volto a creare una filiera di formazione fortemente caratterizzata da scambi ed esperienze strutturate tra Italia e Cina. In questa prospettiva, vediamo con favore e incoraggiamo le intese che questa Scuola in particolare sta promuovendo con alcune tra le più prestigiose Università italiane e cinesi per assicurare alle studentesse e agli studenti un percorso di studio collegato con la realtà cinese fino alla formazione superiore. Un altro aspetto importante sono i contatti delle Scuole con il mondo delle aziende cinesi e italiane che sempre più intrecciano i loro rapporti, soprattutto nei settori dell’alta tecnologia e dell’innovazione. In questi settori, nei quali il MIUR ha molto investito realizzando insieme al corrispondente Ministero cinese la piattaforma di collaborazione “Settimana dell’Innovazione italo-cinese”, vogliamo coinvolgere maggiormente i più giovani con iniziative aperte anche alla loro partecipazione come i “Makers Lab” e le “Innovation challenges”. Nella stessa prospettiva siamo convinti che programmi di stage come quello che abbiamo realizzato con Huawei – “Seeds for the Future” – debbano progressivamente essere estesi alle studentesse e agli studenti più giovani. Anche su questo fronte guardiamo al Convitto come apripista per altre scuole italiane. Dobbiamo tenere sempre a mente che le studentesse e gli studenti che escono oggi dalle nostre scuole saranno gli attori del futuro di tutti noi. Loro saranno chiamati a indirizzare l’Italia e sapranno farlo bene solo in ragione delle conoscenze e competenze che le nostre scuole e le nostre università avranno fornito loro. Siamo convinti che le studentesse e gli studenti delle classi del Liceo Internazionale di lingua cinese di questo Convitto saranno i protagonisti delle strategie politiche, economiche e culturali alle quali stiamo congiuntamente lavorando in questi anni. Pagina 2 di 3 Care studentesse e cari studenti, la lingua e la cultura cinese che avrete studiato, insieme a tutte le altre discipline, vi fornirà uno strumento in più per comprendere il mondo e non dimenticare mai che maggiori sono la comunicazione e la conoscenza, minori sono i rischi di incomprensioni fra i popoli e maggiori le opportunità di crescita globale. A voi, care ragazze e cari ragazzi, a tutto il corpo insegnante italiano e cinese e a tutti i presenti, formulo quindi i miei migliori auguri, affinché l’Anno del Gallo appena iniziato, vi porti grandi soddisfazioni nella studio e nella vita. Pagina 3 di 3