junior cinema

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junior cinema
PROGETTO
Fascia di età dai 4 ai 7 anni
(Asilo + 1^ e 2^ elementare)
Film proposti
LE AVVENTURE DEL TOPINO DESPEREAUX
PONYO SULLA SCOGLIERA
TIFFANY E I TRE BRIGANTI
Film opzionali
IMPY SUPERSTAR – MISSIONE LUNA PARK
Fascia di età dagli 8 ai 10 anni
(3^, 4^ e 5^ elementare)
Film proposti
CORALINE E LA PORTA MAGICA
EMBER
RACCONTI INCANTATI
Film opzionali
HOTEL BAU
Fascia di età dagli 11 ai 13 anni
(1^, 2^ e 3^ media)
Film proposti
INKHEART – LA LEGGENDA DI CUORE D’INCHIOSTRO
EARTH LA NOSTRA TERRA
NIENTALTRO CHE NOI
Film opzionali
LA VITA SEGRETA DELLE API
LE AVVENTURE DEL TOPINO DESPEREAUX (The Tale of Despereaux)
Genere: Film d'animazione
Regia: Sam Fell, Robert Stevenhagen
Interpreti: Despereaux, Roscuro, Principessa Pea, André, Lester, Gregory e gli altri protagonisti
della storia d'animazione.
Nazionalità: Stati Uniti/Gran Bretagna
Distribuzione: Universal Pictures International Italia
Anno di uscita: 2009
Orig.: Stati Uniti/Gran Bretagna (2008)
Sogg.: adattamento di Gary Ross da "The Tale of Despereaux" di Kate DiCamillo
Scenegg.: Will McRobb, Chris Viscardi
Fotogr.(Scope/a colori): Brad Blackbourn
Mus.: William Ross
Montagg.: Mark Solomon
Dur.: 90'
Produz.: Gary Ross, Allison Thomas.
Giudizio: Consigliabile/semplice Tematiche: Animali; Avventura; Film per ragazzi;
Soggetto: Nel regno di Dor è successo qualcosa di veramente brutto. La Principessa Pea, dapprima costretta a vivere
in un buio castello, viene rapita da due malvagi in cerca di vendetta. Quando la situazione sembra disperata, il
coraggioso topino Despereaux Tilling si impegna oltre ogni limite per riportare l'ordine.
Valutazione Pastorale: E' veramente di buon livello questa storia d'animazione che corre lungo i territori della fiaba,
quelli però dagli orizzonti larghi e dallo sguardo ampio. Si parla infatti di equilibri di vita, di speranze, di desideri, di
sogni, di occasioni mancate e di traguardi da raggiungere. Gli animali, ancora una volta parlanti, interagiscono con
delicatezza con gli umani, e insieme attraversano la zona dello scontro tra bene e male, rischiando non poco prima di
uscire dalla parte giusta. C'è dunque una storia robusta, alla quale si affianca una realizzazione tecnicamente
encomiabile e originale: un disegno che colpisce per armonia e capacità espressiva. Ne deriva un prodotto di qualità
che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come consigliabile, e semplice nell'esposizione narrativa.
Utilizzazione: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e in altre circostanze come proposta
anche per adolescenti e piccoli.
PONYO SULLA SCOGLIERA (Ponyo on the Cliff by the Sea)
Genere: Film d'animazione
Regia: Hayao Miyazaki
Interpreti: Ponyo, Sosuke, Lisa, Koichi, Fujimoto e gli altri protagonisti della storia d'animazione.
Nazionalità: Giappone
Distribuzione: Lucky Red Distribuzione
Anno di uscita: 2009
Orig.: Giappone (2008)
Sogg. e scenegg.: Hayao Miyazaki
Fotogr.(Panoramica/a colori)
Mus.: Joe Hisaishi
Montagg.: Takeshi Seyama
Dur.: 101'
Produz.: Toshio Suzuki.
Giudizio: Consigliabile/poetico Tematiche: Amicizia; Avventura; Bambini; Film per ragazzi; Mare; Musica;
Soggetto: Ponyo, una pesciolina rossa, rimane incastrata con la testa in un barattolo di marmellata. Viene salvata da
Sosuke, un bambino di cinque anni che vive con la mamma in una casa in cima alla scogliera. Sosuke la mette in un
secchio di plastica ma il padre di lei, Fujimoto, esige che torni subito nelle profondità dell'oceano. Da quel momento
Ponyo cercherà con tutta la forza di diventare una bimba vera per giocare e scherzare insieme a Ponyo.
Valutazione Pastorale: Onde, cavalloni, flutti marini, pesci dalla forma strana, una linea di confine sottile tra il mare
e il cielo pieno di stelle, nuvole, luci riflesse circondano i piccoli protagonisti. L'universo di Hayao Miyazaki, giapponese,
68 anni, già leone d'oro veneziano alla carriera, si colora di mille sfrangiati caleidoscopi e, rinunciando felicemente ai
pesanti simbolismi dei titoli precedenti (La città incantata, 2001; Il castello errante di Howl, 2004), inventa una favola
carica di ritmo e di divertimento, di follia e sogno. Il tono onirico/fiabesco ben si amalgama con sfondi paesaggistici
che toccano un certo, lontano realismo. Con richiami, dichiarati, alla sirenetta di Andersen. Il regista ha lavorato con i
quadri disegnati a matita. "Credo -dice- che l'animazione abbia bisogno della mano dell'uomo: spero di usare la matita
il più a lungo possibile". Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile e certamente poetico.
Utilizzazione: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito come proposta di spessore
per ragazzi, bambini anche a livello didattico.
TIFFANY E I TRE BRIGANTI (Die drei Rauber)
Genere: Film d'animazione - Avventura
Regia: Hayo Freitag
Interpreti: Tiffany, Potente, Volente, Nolente, Gregory, Nicolas, il gendarme e gli altri protagonisti
della storia d'animazione.
Nazionalità: Germania
Distribuzione: BIM Distribuzione
Anno di uscita: 2008
Orig.: Germania (2007)
Sogg.: tratto dal libro illustrato per bambini "I tre briganti" di Tomi Ungerer
Scenegg.: Hayo Freitag, Achim Von Borries, Bettine Von Borries
Fotogr.(Normale/a colori)
Mus.: Kenneth Pattengale
Montagg.: Lars Jordan, Sascha Wolff Tager
Dur.: 80'
Produz.: Stefan Arndt, David Groenewold.
Giudizio: Accettabile/semplice Tematiche: Avventura; Film per ragazzi; Letteratura;
Soggetto: Tiffany, rimasta orfana, sta per essere portata all'orfanotrofio. Durante il viaggio scappa e, nella foresta,
viene catturata dai briganti, Potente, Volente, Nolente. I tre si prendono cura di lei, e ben presto Tiffany scopre
l'immensa ricchezza che i banditi hanno accumulato negli anni. La bambina allora comincia a mettere in atto una
strategia per utilizzare al meglio tutti quei tesori. Alla fine convince i cattivi che la refurtiva può servire a rimettere in
piedi il castello per i bambini abbandonati. Così ora quel posto non sarà più il triste orfanotrofio di una volta.
Valutazione Pastorale: Si tratta di un cartone animato di produzione tedesca, animato dalle migliori intenzioni,
generosamente diviso tra racconto, dialoghi, musiche, canzoni e balli: ma inesorabilmente modesto per quanto attiene
al disegno e alla trama, sia puire derivata da un albo illustrato per bambini di grande notorietà in Germania. Qualche
buona intuizione risalta in un contesto per il resto ordinario e prevedibile. Dal punto di vista pastorale, il film è da
valutare come accettabile e del tutto semplice.
Utilizzazione: più che nella programmazione ordinaria, il film può essere utilizzato come proposta per
bambini in varie occasioni di svago e passatempo
IMPY SUPERSTAR - MISSIONE LUNA PARK (Urmel voll in Fahrt)
Genere: Film d'animazione
Regia: Reinhard Klooss, Holger Tappe
Interpreti: Impy, Baboo, Barnaby, Ping, Miss Lee, Monty, Piggy, Otto e gli altri protagonisti della
storia d'animazione.
Nazionalità: Germania
Distribuzione: Mediafilm
Anno di uscita: 2009
Orig.: Germania (2008)
Sogg.: Oliver Huzly, Reinhard Klooss basato sui personaggi creati da Max Kruse
Scenegg.: Oliver Huzly, Reinhard Klooss, Sven Severin
Fotogr.(Scope/a colori)
Mus.: Jim Dooley
Montagg.: Fabian Mueller
Dur.: 84'
Produz.: Reinhard Klooss, Holger Tappe.
Giudizio: Consigliabile/semplice Tematiche: Animali; Avventura; Bambini;
Soggetto: Sull'isola di HulaHula il prof. Siebestein presenta a Impy, piccolo dinosauro, il panda Baboo, una nuova
presenza tra gli animali parlanti del gruppo. Quando il professore parte, arriva sull 'isola l'impresario Barnaby: cattura
Impy e lo porta nel suo nuovo Luna Park dove sarà una delle attrazioni principali. In realtà Impy verificherà a proprie
spese che si tratta di un inganno, e per venirne fuori ci vorrà l'aiuto dei suoi amici, tra cui Baboo, che non lo hanno
lasciato solo. Dopo innumerevoli peripezie, il gruppo riesce a fare ritorno sull'isola. Poco dopo, ecco anche il
professore, che non si é accorto di niente e guarda contento il gruppo.
Valutazione Pastorale: Si tratta di un prodotto d'animazione tedesca che dimostra buona propensione e piccole
capacità di coinvolgimento. Se si può dire che il disegno è abbastanza dinamico, i tratti dei personaggi vivaci e il ritmo
sufficientemente svelto, a frenare l'esito complessivo arriva la storia, un po' troppo prevedibile, sdolcinata, bloccata su
una elementare contrapposizione tra i buoni e i cattivi con gli animali parlanti fin troppo leziosi. Comunque dal punto di
vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile e, nell'insieme, semplice.
Utilizzazione: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e ripreso in proposte successive
per bambini e ragazzi.
CORALINE E LA PORTA MAGICA (Coraline)
Genere: Film d'animazione in 3D
Regia: Henry Selick
Interpreti: Coraline, i genitori, e gli altri protagonisti della storia d'animazione.
Nazionalità: Stati Uniti
Distribuzione: Universal Pictures International Italia
Anno di uscita: 2009
Orig.: Stati Uniti (2009)
Sogg.: tratto dal romanzo di Neil Garman
Scenegg.: Henry Selick
Fotogr.(Panoramica/a colori): Pete Kozachik
Mus.: Bruno Coulais
Montagg.: Ronald Sanders, Christopher Murrie
Dur.: 100'
Produz.: Henry Selick, Bill Mechanic, Claire Jennings, Mary Sandell.
Giudizio: Consigliabile/problematico * * Tematiche: Adolescenza; Amicizia; Famiglia - genitori figli; Film
per ragazzi; Letteratura;
Soggetto: Nella grande casa dove si é appena trasferita, la piccola Coraline si annoia. Mentre i genitori sono
impegnati nella ricerca e nella scrittura, lei accoglie l'invito della madre a esaminare le quattordici porte presenti
nell'appartamento. Una incuriosisce più delle altre: piccola, bassa, in apparenza murata. Ricevuta la chiave, Coraline la
apre, percorre il lungo corridoio che si trova davanti e, quando esce, si ritrova di nuovo a casa sua. Riappare la madre,
riappare il padre ma al posto degli occhi hanno bottoni: é entrata nell'Altra casa e si trova tra i suoi Altri genitori.
Coraline vorrebbe tornare subito indietro ma non ci riesce. Comincia così la difficile impresa di ricreare le condizioni
ideali perché lei possa fare ritorno tra quelli che sono i suoi veri genitori.
Valutazione Pastorale: Il primo passo é il romanzo di Neil Gaiman (un best seller internazionale), il secondo é la
presenza in regia di Henry Selick, già autore del famoso "Nightmare before Christmas", il terzo é la scelta, in sede
produttiva, di rendere questo il primo film d'animazione ad alta definizione in stop motion girato in 3D. Gli esperti di
cose tecniche capiranno il senso della novità. I non addetti ai lavori possono inforcare gli occhiali appositi e godersi
sensazioni veramente inedite e prospettive di immagini coinvolgenti. Naturalmente il ricorso alle tecnologie ha valore
se dentro il contenitore c'è un contenuto di spessore. Ed ecco allora i primi due passi ricordati all'inizio, il romanzo e la
regia. Il tema centrale della versione alternativa della vita vera é declinato nell'ottica della favola un po' dark un po'
poetica. La realtà parallela che all'inizio si rivela migliore e accattivante consente a Coraline di verificare su se stessa
quei meccanismi di crescita che segnano il passaggio tra le varie età dell'essere umano: la conoscenza, la
consapevolezza, il confronto con il rischio, la paura, la perdita. Un cammino di formazione qua e là stratificato ma che
appunto il 3d rende affascinante e anche scherzoso. E sulla simbologia dei bottoni al posto degli occhi si possono
aprire infinite interpretazioni. Una produzione certo originale e innovativa, per tutti oltre che per i piccoli (meglio se
genitori e figli lo vedono insieme) per un film che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come consigliabile e,
nell'insieme problematico.
Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, secondo le modalità sopra indicate.
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EMBER - IL MISTERO DELLA CITTA' DI LUCE (City of Ember)
Genere: Favolistico
Regia: Gil Kenan
Interpreti: Saoirse Ronan (Lina Mayfleet), Harry Treadaway (Doon Harrow), Bill Murray (sindaco
Cole), Tim Robbins (Loris Harrow), Martin Landau (Sul), Toby Jones (Barton Snode), Mary Kay Place
(mrs. Murdo), Marianne Jean Baptiste (Clary).
Nazionalità: Stati Uniti
Distribuzione: Eagle Pictures
Anno di uscita: 2008
Orig.: Stati Uniti (2008)
Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Jeanne Duprau
Scenegg.: Caroline Thompson
Fotogr.(Scope/a colori): Xavier Perez Grobet
Mus.: Andrew Lockinton
Montagg.: Zach Staenberg, Andrew Scott
Dur.: 95'
Produz.: Gary Goetzman.
Giudizio: Accettabile/semplice * Tematiche: Adolescenza; Avventura; Film per ragazzi; Letteratura;
Soggetto: Ember é una città che vive al buio da oltre 250 anni. Oggi per gli studenti è il giorno delle Assegnazioni,
quello in cui il Sindaco in persona presenzia alla lotteria che decide il modo in cui i ragazzi trascorreranno le loro vite al
servizio della città. Lina é delusa perché si vede assegnata alla Rete delle Tubazioni; Doone lo stesso non gradisce
l'incarico di Messaggero. Doon propone a Lina di scambiarsi di incarico. Lei accetta, i due diventano amici e, con l'aiuto
di un'antica pergamena, cominciano a fare qualcosa per salvare Ember dall'oscurità.
Valutazione Pastorale: Pare che il romanzo omonimo di Jeanne DuPrau sia stato un vero best seller: un milione e
100mila copie vendute negli Stati Uniti, diritti venduti in 19 paesi. Siamo ancora di fronte ad un'avventura fantastica,
dove stavolta il favolistico riesce ad avere la prevalenza. Il contesto rimane infatti del tutto fiabesco, non intervengono
simboli particolari, se non quello, facile facile, del contrasto luce/ombra, come quello tra verità/inganno, tra
libertà/prigionia. L'andamento é scorrevole, il ritmo piacevole, gli effetti speciali non roboanti e funzionali a creare le
giuste atmosfere. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, e nell'insieme semplice.
Utilizzazione: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e, sempre per ragazzi e adolescenti, da
proporre in succesive occasioni di svago e passatempo.
RACCONTI INCANTATI (Bedtime Stories)
Genere: Fiabesco
Regia: Adam Shankman
Interpreti: Adam Sandler (Skeeter Bronson), Keri Russell (Jill), Guy Pearce (Kendall), Russell Brand
(Mickey), Richard Griffiths (Barry Nottingham), Teresa Palmer (Violet Nottingham), Courtney Cox
(Wendy), Lucy Lawless (Aspen), Laura Ann Kesling (Bobbi), Jonathan Morgan Heit (Patrick),
Jonathan Pryce (Marty Bronson).
Nazionalità: Stati Uniti
Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
Anno di uscita: 2009
Orig.: Stati Uniti (2008)
Sogg.: Matt Lopez
Scenegg.: Matt Lopez, Tim Herlihy
Fotogr.(Scope/a colori): Michael Barrett
Mus.: Rupert Gregson Williams
Montagg.: Michael Tronick, Tom Costain
Dur.: 100'
Produz.: Adam Sandler, Jack Giarraputo, Andrew Gunn.
Giudizio: Consigliabile/semplice Tematiche: Cinema nel cinema; Famiglia - genitori figli; Film per ragazzi;
Soggetto: La sorella Wendy parte per andare a cercare lavoro come insegnante in un'altra città. Rimasto solo con i
due figli piccoli di lei, l'imbranato Skeeter prova a raccontare loro qualche favola. Lo fa a modo suo, spaziando nel
tempo e nello spazio, dall'antichità al West alla fantascienza. In ogni racconto c'è lui protagonista insieme a Jill, l'amica
di Wendy, di cui è innamorato. Questa sua ingenuità finisce per conquistare i due bambini, e per fargli ottenere la
sospirata promozione sul lavoro, all'interno di un grande albergo sorto sulle ceneri del piccolo motel costruito anni
prima da suo padre. Ora Skeeter può rivelarsi e conquistare l'amore di Jill.
Valutazione Pastorale: I piccoli racconti inventati da Skeeter non prevedono mai il lieto fine, il film invece si. E
quindi in realtà é quest'ultimo a prevalere. La successione dei racconti si propone come un gioco a incastro, dentro il
quale una vicenda si sostituisce all'altra ma qualcosa le tiene tutte legate. La fantasia é il collante che consente di
trasformare una brutta conclusione in un finale gioioso, e così tra il padre di Skeeter, lui stesso e i nipotini si crea un
circuito virtuoso di trasmissione della creazione fantastica. A livello orale, sulla pagina scritta e, infine, nelle immagini.
La storia é simpatica e gradevole, solo qua e là rallentata da momenti di comicità un po' tirati via e poco divertenti
fuori dal contesto 'americano'. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile e nell'insieme
semplice.
Utilizzazione: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e in altre occasioni come proposta anche
per bambini e ragazzi.
HOTEL BAU (Hotel for Dogs)
Genere: Commedia
Regia: Thor Freudenthal
Interpreti: Emma Roberts (Andi), Jake T. Austin (Bruce), Don Cheadle (Bernie), Kyla Pratt
(Heather), Lisa Kudrow (Lois Scudder), Kevin Dillon (Carl Scudder), Johnny Simmons (Dave), Troy
Gentile (Mark), Ajay Naidu (Jake), Robinne Lee (Carol).
Nazionalità: Stati Uniti
Distribuzione: Universal Pictures International Italia
Anno di uscita: 2009
Orig.: Stati Uniti (2008)
Sogg.: tratto dal romanzo "Hotel for Dogs" di Lois Duncan
Scenegg.: Jeff Lowell, Bob Schooley, Mark McCorkle
Fotogr.(Panoramica/a colori): Michael Grady
Mus.: John Debney
Montagg.: Sheldon Kahn
Dur.: 100'
Produz.: Ewan Leslie, Lauren Shuler Donner, Jason Clark, Marc Haimes.
Giudizio: Consigliabile/semplice Tematiche: Amicizia; Animali; Famiglia;
Soggetto: Da tempo orfani e in questo momento assegnati ad una disordinata coppia di cantanti rock, Andi, 16 anni,
e suo fratello Bruce, 11, cercano di tenere nascosto il loro cagnolino Venerdì. Seguendolo per strada, un giorno i due
ragazzi entrano in un grande albergo in disuso. Dal momento che a Venerdì si sono aggiunti altri cani abbandonati,
Andi e Bruce pensano che quell'enorme hotel possa diventare il luogo ideale per accoglierli. Con l'aiuto di altri
coetanei, inventano alcune attrezzature per dare ai cani cibo e protezione. Ma tutto avviene di nascosto e, quando gli
animali diventano troppi, il segreto viene svelato. Gli accalappiacani incombono, la polizia vuole sgombrare l'edificio.
Ed ecco provvidenziale l'intervento di Bernie, il funzionario dei servizi sociali, che riesce ad appianare la questione a
favore dei cani. Bernie, che da tempo cerca per i ragazzi una coppia giusta cui affidarli, li informa che lui e la moglie
hanno deciso di adottarli. E ora sono veramente tutti felici.
Valutazione Pastorale: Tratto da un romanzo, il copione si muove lungo la prevedibile direzione dell'elogio degli
animali e della loro importanza nella crescita degli adolescenti. Parallelo scorre il confronto tra i cani abbandonati in
cerca di un padrone e i due adolescenti orfani bisognosi di 'adulti'. Ognuno insomma ha bisogno di una famiglia. Tutto
é detto in modo esplicito, scoperto, proprio tenendosi stretti al clima della favola metropolitana e alla contrapposione
tra buoni e cattivi. Con finale trionfo dei primi sui secondi. Molta misura, molta simpatia per un film che, dal punto di
vista pastorale, é da valutare come consigliabile e certamente semplice.
Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come proposta
anche di intrattenimento per ragazzi e bambini.
INKHEART - LA LEGGENDA DI CUORE D'INCHIOSTRO (Inkheart)
Genere: Fantastico
Regia: Iain Softley
Interpreti: Brendan Fraser (Mortimer Folchart), Paul Bettany (Dita di polvere), Helen Mirren (Elinor
Loredan), Jim Broadbent (Fenoglio), Andy Serkis (Capricorno), Eliza Hope Bennett (Meggie
Folchart), Rafi Gavron (Farid), Sienna Guillory (Resa).
Nazionalità: Stati Uniti/Gran Bretagna/Germania
Distribuzione: Eagle Pictures
Anno di uscita: 2009
Orig.: Stati Uniti/Gran Bretagna/Germania (2008)
Sogg.: tratto dal romanzo "Cuore d'inchiostro" di Cornelia Funke
Scenegg.: David Lindsay Abaire
Fotogr.(Scope/a colori): Roger Pratt
Mus.: Javier Navarrete
Montagg.: Martin Walsh
Dur.: 106'
Produz.: Iain Softley, Diana Pokorny, Cornelia Funke.
Giudizio: Consigliabile/poetico * * Tematiche: Avventura; Film per ragazzi; Letteratura;
Soggetto: Grande appassionato di libri, Mortimer ha il dono di dare vita ai personaggi dei libri stessi, leggendo ad alta
voce le loro storie. In una libreria in Italia, Mortimer sente delle voci uscire da 'Inkheart', proprio il libro che lui cercava
da quando sua figlia Meggie aveva tre anni e Resa, la mamma, era scomparsa all'interno del mondo fantastico di
quelle pagine tra castelli medievali e strane creature. Ora Mortimer vuole utilizzare il libro per ritrovare la moglie, e
non può fare a meno di coinvolgere anche Meggie, ormai dodicenne. Il piano però é ostacolato dal malvagio Capricorn.
Disavventure di ogni genere aspettano padre e figlia (anche lei scopre di avere la stessa dote di Mortimer), prima di
riuscire a riunirsi con l'amata Resa.
Valutazione Pastorale: Il romanzo "Inkheart - Cuore d'inchiostro" di Cornelia Funke é stato pubblicato con successo
nel 2003. Sono seguiti "Inkspell" nel 2005 e "Inkdeath" nel 2008. Traduzione in venti lingue, presenza in tutto il
mondo, e ora il film: una versione cinematografica simpatica e coinvolgente, perfettamente in linea con quel genere
'fantastico/avventuroso', che negli ultimi anni é riuscito a coniugare in modo egregio letteratura e immagine. Il tono
affabulatorio é serio e convinto, si respira quell'aria di pura fantasia che é da sempre il segreto della grande letteratura
per ragazzi. E non solo, naturalmente. Anche il copione riserva spunti, scorci, slanci che fanno spettacolo e riportano
l'attenzione sul misterioso rapporto tra la pagina scritta e l'immaginazione che ci mettiamo noi lettori. Un bel film
dunque che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come consigliabile e anche poetico.
Utilizzazione: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito come proposta di
intrattenimento di buon livello per bambini e ragazzi.
EARTH - LA NOSTRA TERRA (Earth)
Genere: Documentario
Regia: Alastair Fothergill, Mark Linfield
Interpreti: Le varie specie animali, di terra, d'acqua, di cielo.
Nazionalità: Gran Bretagna/Germania
Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
Anno di uscita: 2009
Orig.: Gran Bretagna/Germania (2007)
Sogg. e scenegg.: Leslie Megahey, Alastair Fothergill, Mark Linfield
Fotogr.(Panoramica/a colori): Richard Brooks Burton, Andrew Shillabeer, Mike Holding
Mus.: George Fenton
Montagg.: Martin Elsbury, Vartan Nazarian
Dur.: 99'
Produz.: Sophokles Tasioulis, Alix Tidmarsh.
Giudizio: Consigliabile/semplice Tematiche: Animali; Ecologia;
Soggetto: Dai ghiacciai del Polo Nord all'Africa equatoriale, dagli oceani alle foreste, si snoda un viaggio per vedere
all'opera il mondo animale, la sua vita quotidiana, le terribili fatiche per la sopravvivenza.
Valutazione Pastorale: Viaggio attraverso il Pianeta Terra vuol dire, ancora una volta, viaggio di conoscenza degli
animali, delle loro abitudini, del loro modo di rapportarsi al trascorrere delle stagioni. La novità che prodotti di queto
tipo offrono per farsi apprezzare è quella di offrire immagini possibilmente 'mai viste prima' : uno scrutare dentro
quella Natura, che é, a vederla da fuori, semplicemente meravigliosa ma sa essere anche, e già lo sapevamo, cattiva,
ostile, matrigna. I protagonisti (così possiamo chiamarli) sono osservati nelle loro terribili fatiche per garantire a se
stessi e alla prole il minimo per vivere. Spesso un animale mangia l'altro e su queste dure realtà gli autori insisitono
anche con uso di 'ralenti'. Le capacità tecniche nel cogliere momenti quasi invisibili ad occhio nudo sono indiscutibili. Si
avverte però, di fronte al flusso del tempo e dello spazio, l'assenza di qualche riflessione di sintesi. L'insieme è
interessante ma risulta un po' freddo. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile e del tutto
semplice.
Utilizzazione: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, anche come proposta per le scuole
e in occasioni didattiche.
Nient'altro che noi
Titolo originale: Nient'altro che noi
Nazione:
Italia
Anno:
2008
Genere:
Drammatico
Durata:
96'
Regia:
Angelo Antonucci
Sito ufficiale: www.nientaltrochenoifilm.com
Cast:
Andrea Lucente, Annica Rodolico, Gabriele Merlonghi, Daniel Bondì, Martina Menichini, Philippe
Leroy, Francesca Rettondini, Antonella Ponziani, Claudio Botosso, Tonino Tosto
Produzione:
Elite Group International
Distribuzione: Elite Group International
Data di uscita: 17 Aprile 2009 (cinema)
Trama:
Attraverso il diario su computer di una della classe, si snodano i ricordi dell'ultimo anno di liceo, quello che prevede
l'esame di maturità e il successivo ingresso nel mondo dei "grandi". L'ultimo arrivato viene subito preso di mira dal
bullo che non conosce regole e vuole dettare legge. I rapporti con i genitori sono difficili, sopratutto se i due litigano e
il padre non disdegna qualche "sniffata". Eppure c'è la possibilità di arrivare a una migliore comprensione reciproca.
La storia del film è raccontata in flashback da Sara, amica di classe di Marco, in un blog sul web. Marco arriva in una
nuova scuola, frequentata anche da Miki, un ragazzo arrogante e violento che si atteggia da bullo... Marco, invece, è
uno studente modello, sensibile e riflessivo, e s’inserisce facilmente nel nuovo contesto scolastico, stringendo una
forte amicizia con Sara, Elisa e Federico. Miki, per questi motivi, lo individua come sua prossima vittima e inizia a
perseguitarlo in ogni occasione... L’anno scolastico và avanti tra storie d’amore, amicizia, problemi di scuola e
rapporti difficili con i genitori. Infatti, Miki vive, con un fratello più piccolo, e con il padre avvocato, perso nel tunnel
della droga e con la madre organizzatrice di eventi. Marco, che vive con una madre sempre impegnata con il suo
lavoro ed una sorella perennemente assente, riesce a trovare un valido riferimento nel suo anziano maestro di violino
che cerca in ogni modo di incoraggiarlo e dargli i consigli più opportuni, anche perché il ragazzo oltre ai problemi con
Miki, sta attraversando anche un momento di crisi interiore ed è alla ricerca di un proprio equilibrio di vita. Gli episodi
di bullismo si fanno sempre più frequenti e violenti, e Miki in più di un’occasione aggredisce fisicamente Marco e tenta
anche di violentare Elisa; mentre la scuola sembra non trovare un modo efficace per contrastarlo... Un giorno però
Marco e Miki si ritrovano soli, in una situazione di estremo pericolo di vita...
La vita segreta delle api
Titolo originale: The Secret Life of Bees
Nazione:
U.S.A.
Anno:
2008
Genere:
Drammatico, Avventura
Durata:
110'
Regia:
Gina Prince-Bythewood
Sito ufficiale: www.foxsearchlight.com/...
Cast:
Dakota Fanning, Queen Latifah, Alicia Keys, Jennifer Hudson, Sophie Okonedo, Paul Bettany, Hilarie
Burton, Nate Parker, Shondrella Avery, Tristan Wilds
Produzione:
Overbrook Entertainment, Donners' Company
Distribuzione: 20th Century Fox
Data di uscita: 17 Aprile 2009 (cinema)
Trama:
"La vita segreta delle api", commovente storia sul bisogno di amore, di redenzione e di una famiglia, esplora il
desiderio di appartenenza che tutti proviamo e i percorsi impervi che a volte dobbiamo affrontare per raggiungere
questa nostra aspirazione. La vicenda è ambientata nella Carolina del Sud durante la turbolenta era del movimento
per i diritti civili e prende il via dalla casa delle intelligenti e indipendenti sorelle Boatwright (Queen Latifah, Alicia Keys
e Sophie Okonedo), che hanno una fiorente attività di apicoltura. La casa viene scombussolata dall'arrivo della
quattordicenne Lily Owens (Dakota Fanning) e della sua governante Rosaleen (Jennifer Hudson). Circondata da
comfort inaspettati, dalla grazia e dalla profonda spiritualità che trova in casa Boatwright, Lily sviluppa un legame
materno con ognuna delle tre donne, che la aiutano con i loro doni unici e speciali a rassegnarsi alla perdita della
madre e a capire che talvolta bisogna lasciare la propria casa per ritrovarla.
La vita segreta delle api
America del sud, estate del 1964. L’adolescente Lily Owens (Dakota Fanning) vive col padre T.Ray (Paul Bettany) e
la tata Rosaleen (Jennifer Hudson) nel cuore assolato del South Carolina. Tra un’inginocchiata sulla farina d’avena e
l’altra, riceve dal padre sferzate di astio incondizionato che le fanno pesare sempre di più l’assenza di un’amorevole
figura materna accanto. Essendo orribilmente responsabile lei stessa, almeno in parte, di quest’incolmabile vuoto,
scappa di casa assieme all’affezionata governante e finisce col macinare chilometri per approdare ad un luogo ricco
di memoria altrui. La pittoresca casetta color "rosa caraibico" abitata dalla sorellanza apicoltrice di August, June e
May Boatwright (Queen Latifah, Alicia Keys, Sophie Okonedo) è il nido accogliente nel quale la ragazzina ritroverà se
stessa e un pizzico d’equilibrio... oltre alle risposte ad un mucchio di domande lacrimose delle quali spesso ci si
chiede in sala il grado di plausibilità. Conflitti razziali e diritti civili si fanno mera scenografia: il resto, spiace dirlo, è
purissimo Opra Winfrey Show.
Se "emotivo" è un puro eufemismo, ecco questo "Secret life of bees" ricalcare, oltre che il titolo, anche il tono
didattico-carezzevole d’un sussidiario elementare. Il mucchio di drama più o meno soverchiante che s’accumula
nell’arco della narrazione - una bambina di quattro anni che spara accidentalmente alla propria madre, uccidendola;
un padre padrone privo delle più elementari affezioni umane; il suicidio di una mentalmente instabile; il massacro di
un giovanissimo afroamericano reo d’aver diviso un cinemino con la coetanea bianco-latte - è diluito in dorate e
appiccicose cucchiaiate di melassa, come fosse medicina troppo amara per un pubblico ritenuto d’intelligenza mediobassa. Il cast stellare fa quel che può: la macchina da presa indugia innamorata su profili bronzei e occhioni parlanti,
mentre la perlacea Dakota, ufficialmente una giovane promessa, regala l’ennesimo saggio dell’espressività dolente
regalatale da un fato benigno.
Latifah è una rassicurante matrona dispensa-coccole, Keys l’affascinante e apparentemente arida attivista politica,
Okonedo lo svagato e ipersensibile anello debole della catena; Bettany, per contro, digrigna i denti con piglio molto
meno british del solito.
Jennifer Hudson, che qui non sfocia le doti canore con cui trionfò a suo tempo in quel di American Idol (e, soprattutto,
nel cinematografico "Dreamgirls"), conferma un’intensità non banale. Ma, figurine stereotipate a parte, rassicurante e
mieloso (è il caso di dirlo) fino alle soglie della nausea, il film non riesce mai a liberarsi dal sapore fictional-televisivo
in cui s’invischia sin dalle prime battute; a dirla tutta, pare non provarci neanche. Si crogiola invece in un continuo
tentativo di rapinare a mano armata la lacrimuccia facile, rinunciando in partenza a fornire qualunque spunto di
autentica riflessione. Riportiamo per mero dovere di cronaca che l’origine è novellistica (omonimo il romanzo a firma
Sue Monk Kidd). Quanto all’esito, beh, non dimenticate lo spazzolino: troppo zucchero, si sa, caria i denti.