I FIORI DEL MALE DI CHARLES BAUDELAIRE
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I FIORI DEL MALE DI CHARLES BAUDELAIRE
I FIORI DEL MALE DI CHARLES BAUDELAIRE -Traduzione dal francese di Nicola Cieri Collana "I Giganti" ED. Albatros- Il Filo-Roma Famosissima raccolta poetica di Charles Baudelaire, pubblicata in Francia nel 1857 e subito censurata perché giudicata scandalosa, tanto che Baudelaire rimosse dall'opera alcune liriche accusate. "I Fiori del male" viene considerata a ragione una delle opere più influenti e innovative dell'800, raccolta che aprì sicuramente la strada al simbolismo e all'uso analogico della parola. Poesia dagli sfondi surreali, che Baudelaire stesso definì un viaggio immaginario verso l'inferno che poi è la vita stessa con le nefandezze, le infamie, i crimini e i reati che vibrano intorno ad essa. Il traduttore Nicola Cieri riesce con parole perfettamente chiare a fare udire nettamente la voce di Baudelaire con tonalità perentorie e incisive. Non vi è dubbio che fra i componimenti più riusciti dell'opera sono gli Spleen, i quali marcano il disagio esistenziale e che rimandano alla natura sensibile e complessa del poeta stesso, così come "L'Albatros" magistralmente tradotta da Cieri: Souvent, pour s'amuser, les hommes d'équipage/Prennent des albatros, vastes oiseaux des mers,/Qui suivent, indolents compagnons de voyage,/Le navire glissant sur les gouffres amers./ Spesso, per divertirsi, gli uomini d'equipaggio/catturano albatri, grandi uccelli di mare,/che seguono, indolenti compagni di viaggio,/la nave che scivola sugli abissi amari.../ Con queste parole noi, come lettori, c'inchiniamo di fronte all'essenza d'una scrittura che è estremamente moderna, nonostante il tempo trascorso. Charles Baudelaire, attraverso il bravo Cieri Nicola, ci parla esprimendo i suoi "mali" che spesso sono anche i nostri. Marzia Carocci (Il SALOTTO DEGLI AUTORI - Torino)