Lo Storico Lello Mendella

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Lo Storico Lello Mendella
Ricordato dal Centro di Ricerche Storiche d’Ambra
Lo
Storico
Lello
Mendella
di Rosaria Conte
Serata delle grandi occasioni quella dedicata dal Centro di Ricerche Storiche d’Ambra al ricordo dello storico Michelangelo Mendella(1925-2001),
che ha visto la partecipazione di un numeroso pubblico, in testimonianza
dell’unanime stima di cui godeva il prof. Mendella, uomo schivo, sempre
lontano dalla ribalta e seriamente dedito agli studi storici. Anche se, durante
l’incontro, è emerso che da giovane era stato fra i principali animatori delle
estati foriane, specie nell’immediato dopoguerra. Ospiti d’onore: la vedova
signora Marcella Fichet e la figlia unica prof.ssa Giovanna Mendella.
Hanno cadenzato l’incontro le note musicali degli allievi del maestro Filippo Schioppa, da lui diretti: Virginia Iacono, Francesco Casilli, Gabriella
Monti, Maria Serena Schioppa, Carmela Iacono e Gianna Di Mauro, che
hanno spaziato, molto applauditi, fra le arie musicali di Verdi, Rossini, Chopin, Mozart, Leoncavallo,Vivaldi ed altri.
Amici, ex allievi ed estimatori hanno fatto rivivere momenti autentici di
frequentazione, toccando spesso le corde della nostalgia e del rimpianto dei
tempi passati, a volte sopraffatti da contagiante emozione. Da segnalare fra
gli altri, gli interventi del generale medico Pietro Paolo Castagliuolo, della
dr.ssa Aida Migliaccio, del preside prof. Vito Trofa e del poeta prof. Pasquale
Balestriere che con misura, cultura ed acume psicologico hanno delineato
la figura umana e professionale del prof. Mendella (Lello, per familiari ed
amici).
Molto applauditi gli studenti Rosa d’Ambra e Massimo Colella. La prima
ha letto una pagina molto vera e coinvolgente dei ricordi autobiografici foriani del Mendella. Il secondo un acuto pensiero sull’uomo e sullo studioso,
scritto dal prof. Tobia D’Onofrio che, non potendo intervenire alla cerimonia, aveva inviato un suo messaggio-lettera al Centro.
Nell’androne d’ingresso del Centro d’Ambra era stato allestito un tappeto rosso guizzante verso il cielo “ornato” dalle riproduzioni delle copertine
di gran parte delle pubblicazioni del Mendella, dalla sua foto quarantenne
e da una sintesi del suo curriculum professionale, con alla base tre scritte:
“allo Storico”, “al Maestro”, all’Amico”. E proprio all’amico ha voluto dedicare fondamentalmente il suo intervento l’avv. Nino d’Ambra, organizzatore e
conduttore ineccepibile della serata, recitando una lacerante poesia di Vin-
Le principali opere del Mendella:
1. Lamennais verso la democrazia, Libreria
Scientifica Editrice, Napoli,1958.
2. Società e religioni in A. Toynbee, Treves, Napoli, 1961.
3. Libertà e leggi nella Sociologia della Storia,
Treves, Napoli ,1961.
4. Il moto napoletano del 1585 e il delitto Storace,
Giannini, Napoli, 1967.
5. La Francia da Thiers a Jaurès, Editore Regina,
Napoli, 1974.
6. Ricerche di Storia Europea, Editore Regina,
Napoli, 1974.
7. Introduzione a Toynbee, Liguori, Napoli, 1977.
8. Napoli di parte guelfa. Saggio sui cattolici napoletani dalla Restaurazione al primo novecento,
Giannini, Napoli, 1985.
9. Governo e cospirazione a Napoli in età borbonica, F.lli Conte Editori, Napoli, 1987.
50 La Rassegna d’Ischia 5/2002
10. La prima repubblica austriaca (1918 – 1938),
in collaborazione con S. D’Agostino, Editore Conte, Napoli,1990.
11. Napoletani a Salò (in collaborazione con Angelo Norelli) Edit. Conte, Napoli, 1995.
Scritti del Mendella relativi all’Isola d’Ischia:
1) Sulla storia della restaurazione delle terme comunali d’Ischia, in Bollettino Flegreo,n.2,1986.
2) Sulla storia della restaurazione delle terme comunali di Ischia:1860-1906, in Bollettino
Flegreo,n.3,1986.
3) Per la storia delle terme comunali di Ischia(1906-1980), in Progresso del
Mezzogiorno,n.2,1988.
4) Rassegna sulla Storia Recente dell’Isola d’Ischia, Quaderno della Rivista “Progresso del
Mezzogiorno”,n.4,Napoli 1994.
Un breve affettuoso ricordo
di Michelangelo Mendella
[da parte del professor Tobia D’Onofrio]
In una manifestazione che ricorda Michelangelo Mendella e che è stata è preceduta da una pubblicazione in cui, con preciso significato, sono state
messe in luce le peculiarità della sua opera storica,
anche se sinteticamente, parrebbe quasi superfluo
questo intervento su di lui. Ma me lo sono permesso, grazie alla gentilezza di un invito ad Ischia che
purtroppo, mio malgrado, non ho potuto accettare e
soprattutto per il fatto che conoscevo Michelangelo
da più di venticinque anni, da quando cioè fu fondata la Rivista Progresso del Mezzogiorno. Fu egli
insieme ad insigni storici oggi scomparsi, come Ernesto Pontieri e Giuseppe Coniglio, fra gli animatori
di una pubblicazione semestrale che chi la conosce,
sa come raccolga la voce influente di una cultura libera, ma impegnata sul piano teorico.
Libertà ed impegno furono proprio le due caratteristiche fondamentali dell’opera dello storico
puteolano. Fu, con me, vicedirettore della Rivista
che, per opera soprattutto del direttore Professor
Giacomo Ambrogio Manno, ha pubblicato un ricordo brevissimo ma efficace della vita e dell’opera di
Michelangelo, avendo l’affettuoso aiuto della sua
gentile vedova.
Perciò stasera, non potendo intervenire di persona, ho pregato proprio lei affinchè fosse letto questo doveroso, essenzialissimo, forse originale, cenno critico. Sono punti essenziali che devono essere
messi in luce nel ricordo di un uomo che dedicò
tutto se stesso ad una cultura che avesse un intimo
significato etico.
cenzo Cardarelli dedicata al rimpianto dell’amicizia.
Ha curato la manifestazione la prof.ssa Gemma d’Ambra, segretaria generale del Centro, che, con la collaborazione di Giusy e Sonia, ha operato affinché tutti
gli ospiti si sentissero a proprio agio in ogni momento
della serata.
Alla fine dell’incontro è stato offerto in dono agli
intervenuti una monografia critica, ancora fresca di
stampa, di Aristide Ricci “Storia e Storiografia nell’Opera di Michelangelo Mendella.Ricordo di un Maestro”, dove sono state analizzate le principali opere del
Mendella, compresa l’ultima( realizzata in collaborazione con Angelo Norelli, suo ex allievo) “Napoletani a
Salò”, che tante discussioni e perplessità suscitò quando vide la luce a Napoli nel 1995, per le Edizioni Conte.
Nel corso della serata è stato più volte fatto riferimento al saggio del Mendella dal titolo: “Rassegna
sulla Storia Recente dell’Isola d’Ischia” (Quaderno
Libertà di ricerca, aderenza alla verità al di là
di strumentazioni contingenti, ecco l’impegno dello
storico.
Non si dimentichi che quando Michelangelo maturò la formazione culturale vi erano uomini come
Benedetto Croce, che ebbero, al di fuori ed al di là
dell’accademismo, il senso profondo di una serietà
di una ricerca cronologica. Si pensi, sintomaticamente, che la tesi di laurea del giovane Mendella fu
proprio su Benedetto Croce, di cui ricercava le fondamentali caratteristiche di amore per la Storia. In
fondo la multiforme attività crociana ebbe proprio
fondamento nel problema della Storia.
La storia, per chi ricerca i fatti umani, è alla base
di un’attività che non può che essere suscitata da
stimoli intellettivi e, dunque, spirituali.
Altro che “materialismo storico”, cui si è tentato
di riportare perfino la finissima sensibilità di Giambattista Vico!
Alla luce di questi principi si formò la figura di
Michelangelo Mendella; egli seppe estendere la sua
attività di storico, però, ad una sensibilizzazione sociale di problemi squisitamente contemporanei. Fu
storico europeo perché capì che la Storia è dinamica che non si esula dai problemi che, gradualmente,
sorgono dalla contingenza giornaliera.
Egli ebbe una visione contemporanea di interessi
umani, di una connivenza che, in modo particolare,
per l’Italia e l’Europa, non può prescindere dal valore precipuo di una coesistenza mediterranea.
Michelangelo Mendella non dimenticò mai,
però, che tutti gli interessi contingenti non possono
mai negare, se non a rischio di falsare la Verità, la
forza suprema di un destino, che sfugge spesso alla
pura e semplice razionalità di chi vuole giudicare gli
eventi umani.
*
della Rivista “Progresso del Mezzogiorno”, n. 4, Napoli
1994); dove l’Autore rivela una profonda conoscenza
di avvenimenti e personaggi comunque operanti nell’Isola d’Ischia negli ultimi anni (politici, imprenditori,
pittori, scrittori, poeti, ospiti illustri, medici, sacerdoti,
ecc….).
Molto apprezzato il gesto dello scultore Salvatore
Iacono (Sasà) che ha voluto fare dono al Centro di Ricerche Storiche d’Ambra di una sua opera in metallo
dal titolo “Costellazione”.
Gli incontri culturali riprenderanno nella seconda
metà di settembre, in quanto l’avv. d’Ambra parte con
la figlia per la Cina alla ricerca di documenti storici relativi a Matteo Ripa (1682-1746) che nella prima metà
del ‘700 fu per circa 20 anni alla corte dell’imperatore
K’ang-hsi, come interprete, pittore e incisore.
Rosaria Conte
5/2002 La Rassegna d’Ischia 51