scuole calcio: dalla tecnica di base alla tattica individuale
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scuole calcio: dalla tecnica di base alla tattica individuale
Il Calcio Illustrato - Articolo Page 1 of 5 • • Abbonamenti • • • • • • • • • • Home Chi siamo Soccer News Scriveteci Newsletter 16/05/2011 USD Amicizia Lagaccio Under 12 Femminile Racconta il tuo mondo del Calcio Dilettanti… Inviaci la tua foto! Settore Giovanile e Scolastico SGS > Scuole calcio Dalla tecnica di base alla tattica individuale Per migliorare le capacità tecniche dei nostri futuri campioni e permettere un confronto alla pari con altre grandi scuole europee di football è necessario impostare un lavoro di ampio respiro che coinvolga l'intera società e che preveda focus specifici per ogni fascia d'età Stefano Bonaccorso http://www.ilcalcioillustrato.it/index.php?mact=News,cntnt01,detail,0&cntnt01articlei... 13/06/2011 Il Calcio Illustrato - Articolo Page 2 of 5 Pare che le nuove generazioni di calciatori mostrino, sempre maggiori carenze tecniche che si evidenziano con un impoverimento dell’espressione di alcuni gesti (calciare, colpire di testa, dribblare) con conseguenti difficoltà nel confronto con altre realtà europee (spagnole, francesi, olandesi). Analizzando alcune cause di tale "impoverimento", si possono riscontrare le più evidenti: la diffusa cultura della vittoria, la mancanza di occasioni di gioco nella vita quotidiana, che rende i ragazzi poveri dal punto di vista motorio, la scarsa motivazione all’impegno sportivo, i minimi investimenti economici nei settori giovanili. Per migliorare tale situazione è evidente che ogni operatore sportivo dovrà dare il proprio contributo. Il club, rappresentato dai dirigenti e dal responsabile del settore giovanile, ha il compito di definire la propria filosofia rispetto alla pratica sportiva dei giovani, esplicitando principi e finalità a cui devono attenersi i tecnici nel redigere la programmazione annuale. (Nella tab. 1 vengono esposte le linee guida per la programmazione calcistica per fasce d’età). I principi educativi a cui gli adulti devono attenersi sono quelli ispirati ai diritti, ai bisogni e alle caratteristiche evolutive dei giovani giocatori. Gli allenatori potrebbero migliorare i programmi di insegnamento-apprendimento della tecnica (qualità), aumentando, nel corso degli allenamenti, il tempo da dedicargli (quantità). Clicca sulle immagini per ingrandirle La scuola allenatori del Centro Tecnico di Coverciano da anni propone una classificazione dei gesti tecnici che dovrebbe essere il punto di riferimento per chi allena il settore giovanile, cui è demandato il compito arduo ma imprescindibile di gettare le basi (fondamentali tecnici) sulle quali costruire il futuro calciatore. Nella tab. 2 vengono classificati gli obiettivi specifici relativi alla tecnica di base e alla tattica individuale: l’allenatore nel redigere la programmazione tecnica potrebbe riferirsi a questa classificazione e scegliere gli obiettivi da perseguire nel corso della stagione calcistica. In generale giova tenere a mente che lavorare da soli forse non è conveniente. Collaborare con i propri colleghi, condividendo programmi ed obiettivi potrebbe essere una strada che facilita lo sviluppo tecnico dei giovani calciatori. Programmare in modo verticale, continuo e coerente per fasce d’età è un lavoro che “paga” dal punto di vista della qualità degli apprendimenti e ottimizza gli interventi degli allenatori. Se ogni tecnico scegliesse di allenare alcune capacità motorie e abilità tecniche a stagione, concordandole a tavolino con i colleghi che allenano la categoria precedente e successiva, ne risulterebbe, a lungo termine, un lavoro completo, coordinato e coerente. Allora il giovane calciatore, cresciuto in un settore giovanile ben armonizzato, potrà acquisire le abilità tecniche in modo ottimale, senza dover ogni volta ripartire da capo o sentirsi accusato di “non aver lavorato a sufficienza” con l’allenatore dell’anno precedente. Clicca sulle immagini per ingrandirle http://www.ilcalcioillustrato.it/index.php?mact=News,cntnt01,detail,0&cntnt01articlei... 13/06/2011 Il Calcio Illustrato - Articolo Page 3 of 5 Lavorare sulla TECNICA Gli allenatori, con la supervisione del responsabile del sett. giovanile, potrebbero redigere e condividere la programmazione tecnica che riguarda la scelta degli obiettivi specifici (le tab. 3 e 4 esemplificano un’ipotesi di programmazione, che evidenzia gli obiettivi dominanti per fasce d’età e i mezzi di allenamento più idonei). Con i Piccoli Amici si parla di educazione motoria di base la cui finalità è fornire gli strumenti per muoversi e giocare. Il mezzo di allenamento principe è il gioco conl’intento di educare le condotte motorie primarie. Con i Pulcini l’attività ludica deve avere un ruolo preponderante: il calcio è ancora un gioco individuale, la massima esigenza per un Pulcino è quella di avere un pallone per sé (dominio della palla), portarlo dove vuole (guida della palla), scartare l’avversario (dribbling), allo scopo di fare goal (tiro in porta). è a partire da questi bisogni che si scelgono gli obiettivi dominanti. Il mezzo di allenamento da privilegiare è l’1>1, durante il quale si allenerà anche la fase difensiva e la capacità di marcare il portatore di palla (p.p.). Con gli Esordienti si parla di avviamento al calcio che mette in guardia dalla “tentazione” di ogni mister, di proporre la specializzazione in ruoli e sistemi di gioco, anticipando le tappe della formazione. Da questa età in avanti (raggiunto anche un certo grado di maturità mentale e superato l’egocentrismo infantile), i ragazzi sono pronti per capire che il calcio è un gioco di squadra nel quale è fondamentale collaborare. Ecco dunque il primo percorso didattico: se in fase offensiva si passano la palla, in fase difensiva dovranno imparare ad intercettarla, anticipando ed occupando con tempestività le linee di passaggio. Il secondo percorso didattico prevede che a partire dallo stop si arrivi a difendere la palla sulla pressione dell’avversario, che marcando il p.p. da dietro cercherà di conquistarla. Le situazioni in superiorità numerica hanno lo scopo di favorire la fase offensiva dando più tempo e spazio agli attaccanti. è con i Giovanissimi che si comincerà a parlare di inizio della specializzazione (l’iniziazione ai ruoli più adatti alle caratteristiche dei giocatori), educando a comprendere ed utilizzare sistemi e strategie. La parte preponderante del primo percorso è riservata allo smarcamento, essenza del gioco offensivo senza palla e alla marcatura dell’attaccante senza palla (appoggio o sostegno). Il secondo http://www.ilcalcioillustrato.it/index.php?mact=News,cntnt01,detail,0&cntnt01articlei... 13/06/2011 Il Calcio Illustrato - Articolo Page 4 of 5 percorso, a partire dal calciare, prenderà in considerazione il cross (passaggio dalle fasce verso il centro), per favorire il colpo di testa dell’attaccante e di conseguenza l’intervento difensivo del rispettivo marcatore (duello aereo). Formare ed educare Gli allenatori (sempre con la supervisione del responsabile del sett. giovanile e la consulenza dello psicopedagogista), potrebbero redigere e condividere la programmazione educativa per fasce d’età, che riguarda i fattori psicologici della prestazione calcistica e gli stili di vita da atleta. Le capacità cognitive necessarie per apprendere a giocare a calcio, ad esempio, sono molteplici. L’equipe di allenatori potrebbe scegliere di sviluppare nei Piccoli Amici la percezione, la conoscenza di sé e la creatività, assecondando le naturali caratteristiche di questa età. Con i Pulcini si può perseguire la capacità di concentrarsi e stare attenti. Agli Esordienti si può allenare le capacità di osservare e comprendere (preliminari al pensiero tattico). Gli obiettivi riferiti agli esordienti riguardano la capacità di analisi e sintesi, di risolvere i problemi (scelta) e di autovalutarsi Programmare lo sviluppo delle capacità emotivo-affettive, invece, consente di mettere nelle condizioni il giovane di apprendere al meglio il gioco del calcio. Ai più piccoli è necessario proporre attività giocose per appassionarli all’attività motoria. Bisogna poi creare le condizioni che permettano a tutti di provare gratificazione e successo (riuscita), dovuto al miglioramento delle proprie prestazioni individuali (rispetto al livello di partenza). L’acquisizione e il rinforzo dell’autostima andranno di pari passo alla riuscita nelle attività che l’allenatore proporrà. è importante imparare a gestire le emozioni per non incorrere in errori e/o comportamenti istintivi che non portano nulla di buono alla squadra. La capacità di diventare autonomi nelle scelte di gioco rappresenta l’obiettivo finale dello sviluppo di queste capacità. Riguardo alle capacità sociali, il rispetto delle regole, degli altri, la capacità di collaborare e cooperare sono alla base del calcio, essendo questo un gioco di squadra. Il calciatore che non riesce a raggiungere questi obiettivi avrà scarse capacità di apprendere in modo ottimale questo gioco. Per quanto riguarda, infine, gli stili di vita da atleta, adottare uno stile sano (alimentazione, movimento, risposo) dovrebbe rientrare nella mentalità sia degli adulti, sia dei giovani calciatori. Una vita poco sana può inficiare tutti gli sforzi che si fanno in allenamento. Giocare quotidianamente all’aria aperta e limitare i passatempi sedentari dovrebbero rappresentare le condotte prioritarie dei giovani atleti. La richiesta di impegnarsi seriamente nello studio, per potersi realizzare culturalmente, professionalmente e non solo dal punto di vista sportivo, completa un’attenta programmazione educativa. Clicca sulle immagini per ingrandirle http://www.ilcalcioillustrato.it/index.php?mact=News,cntnt01,detail,0&cntnt01articlei... 13/06/2011 Il Calcio Illustrato - Articolo Page 5 of 5 Conclusioni La proposta descritta lungi dall’essere esauriente ed approfondita vuole semplicemente essere uno spunto di riflessione e di lavoro, soprattutto per gli allenatori impegnati nel difficile compito di migliorare la tecnica calcistica di cui tanto si parla e di cui tanto c’è bisogno. L’idea potrebbe essere quella di scegliere pochi obiettivi alla volta, ma di perseguirli tenacemente. 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