GAZZETTA DI REGGIO Sabato 5 Maggio 2012 Colpo nella notte
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GAZZETTA DI REGGIO Sabato 5 Maggio 2012 Colpo nella notte
GAZZETTA DI REGGIO Sabato 5 Maggio 2012 Colpo nella notte alla Vetefar svaniti i prodotti per animali REGGIO EMILIA Hanno chiuso la strada con dei cartelli stradali e poi hanno ripulito il magazzino dei medicinali per animali. Questo lo stratagemma utilizzato dal gruppo di criminali che nella notte di giovedì hanno preso di mira la Vetefar, azienda che produce alimenti e medicinali per animali e che ha una delle sue filiali a Reggio in via Aristotele, poco lontano dal centro direzionale Kennedy. I ladri hanno fatto incetta di diversi prodotti medicinali per animali, provocando danni che al momento devono ancora essere quantificati. A dare l’allarme sono stati i lavoratori giunti in azienda ieri mattina. Come detto, i malviventi hanno atteso il favore delle tenebre per mettersi all’opera, e per essere sicuri di poter agire senza essere disturbati hanno piazzato lungo la strada che conduce alla filiale dell’azienda alcuni cartelli stradali. In questo modo la banda ha potuto introdursi all’interno dello stabile senza doversi preoccupare del passaggio di una qualche autovettura, prelevando e caricando diverse scatole di medicinali. Sul posto sono intervenuti i gli agenti della squadra mobile e della polizia scientifica, che stanno analizzando le possibili tracce lasciate dai banditi. Torna la festa degli orti e delle energie rinnovabili REGGIO EMILIA Quarta edizione, domani per l’intera giornata, della festa organizzata al Parco del Mauriziano. Nata sulla spinta di alcuni cittadini che fanno capo all’Associazione ambientalista “Il Gabbiano”, sostenuta da un contributo della Circoscrizione Nordest, è una festa popolare, con tanta animazione per bambini e adulti, ma con un valore intrinseco che potrebbe definire uno “stile” per altre feste cittadine. Infatti, tutti gli espositori presenti alla festa accettano preliminarmente un disciplinare che prevede l’ottemperanza ad alcuni vincoli quali: l’inutilizzo di materie plastiche, la presentazione di prodotti ottenuti da coltivazioni biologiche, un ragionevole contenimento dei trasporti per consolidare l’economia a Km 0. Oltre agli stand ed alle animazioni con gli asini ed i laboratori creativi, quest’anno la festa ha in programmale visite guidate al Mauriziano, una escursione mattutina all’esterno del Parco con gli asini ed una biciclettata con partenza alle 15,30 per l’oasi di Marmirolo. Nel pomeriggio esibizione del coro di Reggio Children e premiazione dei vincitori del 1° Palio dell’aceto balsamico di produzione familiare con minicorso di assaggio e analisi sensoriale. All’Oasi Celestina per ammirare le specie di farfalle CAMPAGNOLA (RE) La giornata di domani, all'Oasi Lipu Celestina, è dedicata alle farfalle. Dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19, sono in programma visite guidate alla riscoperta del patrimonio di biodiversità nei prati e negli incolti dell’oasi. Con un po' di fortuna si potranno ammirare le piccole Licebe arancioni, gli Icaro dalle ali azzurre, la Megere e le Cavolaie. L'ingresso è gratuito. L’ape regina in fuga torna in centro storico REGGIO EMILIA Dopo i leoni di San Prospero, questa volta un folto sciame si è posato davanti al battistero Dopo “l’assalto” a uno dei leoni di piazza San Prospero, le api in fuga dalla cassettina di un apicultore sono tornate in città. Questa volta la Regina – che se è sempre la stessa, è la seconda volta che ha determinato lo spostamento in massa dei suoi “sudditi” - si è posata su di un alberello davanti al battistero di piazza Prampolini. E’ successo ieri pomeriggio e questa volta per il più nobile degli insetti c’è stata una grande mobilitazione. Sono arrivati infatti gli agenti della polizia municipale e i vigili del fuoco. Ma il fuori programma - per la seconda volta - ha soprattutto attirato la curiosità delle tante persone che ieri sono uscite di casa per godersi la bella giornata. Tra di loro, anche un folto gruppo di turisti giapponesi che erano in visita alle bellezze della città. E che, per qualche minuto, ha smesso di fotografare il duomo e la piazza, ma ha puntato l’obiettivo sulle api che abbracciavano la pianta. Gli insetti sono stati recuperati, come accaduto già giovedì mattina. Ora, non resta che vedere se il centro città verrà nuovamente scelto come nuova destinazione da un’altra ape regina in fuga. Si inaugura il Centro del riuso gestito dai volontari Auser FABBRICO (RE) Taglio del nastro, stamattina alle 10 a Fabbrico, per il Centro del riuso, in via Solferino (accanto ai magazzini comunali). Saranno presenti il sindaco, Luca Parmiggiani, e l’assessore provinciale all’Ambiente Mirko Tutino. Si tratta del secondo centro del genere che apre in provincia – dopo quello di Campagnola – grazie al protocollo firmato dai Comuni con Provincia e Iren. L’obiettivo è dare continuità alla preziosa attività di volontariato che ruotava intorno alle isole ecologiche, fino a luglio gestite dai volontari poi, per legge, date in mano a Ovile. Il nuovo Centro riunirà i volontari di Auser che raccoglieranno dai cittadini materiale che non usano più, lo ripareranno e lo metteranno a disposizione di altri cittadini, che potranno portarlo a casa attraverso un’offerta. «Per noi è motivo di orgoglio – spiega il sindaco – ridare ai volontari un servizio importante. Da quando è cambiata la gestione dell’isola ecologica, la situazione è peggiorata per via di orari diversi. Naturalmente, isole e centri del riuso non bastano. E’ importante anche il senso civico dei cittadini e che tutti si facciamo carico della responsabilità di avere un paese pulito». Addio cloro, adesso l’acqua si disinfetta con i raggi Uv SANT'ILARIO (RE) Attualmente è il più grande impianto a raggi ultravioletti di Iren Emilia a servizio di un acquedotto di medie dimensioni come quello che serve gli abitanti di Sant’Ilario, Taneto di Gattatico e Ponte Enza. E domani verrà inaugurato con tanto di biciclettata popolare, taglio del nastro e rinfresco. Il tutto organizzato dai Comuni di Sant’Ilario e Gattatico. L’impianto in questione a raggi ultravioletti (Uv-C) per il trattamento dell’acqua destinata a essere potabile e sicura, va a sostituire il tradizionale sistema di disinfezione con l’ipoclorito di sodio, detto comunemente cloro: l’acqua estratta da pozzo di Sant’Ilario viene sollevata al serbatoio pensile recentemente ristrutturato e poi disinfettata dalle lampade Uv-C posizionate nella tubazione di discesa. I vantaggi sono evidenti, specie per il palato dei cittadini: grazie al potere germicida delle lampade a bassa pressione e alta intensità che emettono raggi Uv-C, in modo semplice ed ecologico si “stermineranno” gli eventuali microrganismi patogeni presenti nell’acqua evitando così anche la loro riproduzione. Così, l’acqua che esce dai rubinetti sarà la stessa acqua potabile e sicura di prima ma col vantaggio di non avere quel sapore di cloro che non è proprio piacevole. Domani il ritrovo per la biciclettata è fissato alle 15 al distributore di acqua pubblica di via Piave; poi si pedalerà per via Podgora, via Val d’Enza, via Monsignor Margini e quindi sosta al Pozzo del Gazzaro, primo pozzo in pianura con acqua disinfettata con gli ultravioletti. E qui i tecnici Iren illustreranno il funzionamento dell’impianto. Poi le bici da viale Timavo arriveranno a Cantone di Calerno: sosta con ristoro al parcheggio di via Martiri e ripartenza per l’inaugurazione all’acquedotto di via Fratelli Cervi. Va a fuoco il reparto legno della discarica comunale SAN POLO D'ENZA (RE) Una colonna altissima di fumo denso e nero si è sollevata ieri dall’area riservata al legno della discarica di via Caduti del lavoro, gestita dalla cooperativa “Il Ginepro” di Castelnovo Monti. Il rogo ha messo in allerta i residenti e i vigili del fuoco, chiamati da diversi abitanti che hanno avvistato la colonna di fumo. Gli uomini del 115 sono arrivati in forze. Fin dalle prime battute infatti le operazioni di spegnimento dell’incendio, divampato poco dopo la chiusura della discarica, alle 18, sono parse difficili e impegnative, soprattutto a causa del forte vento e per la grande quantità di materiale di facile combustione. Ancora da chiarire le cause che hanno innescato il rogo. IL GIORNALE DI REGGIO Sabato 5 Maggio 2012 Energia e cibo, sprechi insostenibili. Motti: provvedimenti immediati Una campagna ideata a Bologna e sostenuta dal Parlamento europeo Nell’anno mondiale dell’energia sostenibile, in Italia si scopre che il 3% dei consumi energetici, quelli di oltre un milione e mezzo di persone, è imputabile agli sprechi alimentari: ovvero grandi quantità di energia usate per produrre e distribuire prodotti che poi non vengono consumati, e altra energia impiegata per smaltire il cibo diventato scarto e rifiuti. Il calcolo è stato elaborato nell’ambito del progetto “Un anno contro lo spreco” che Last Minute Market, spin-off della Facoltà di Agraria di Bologna, organizza in sinergia con la Commissione Agricoltura del Parlamento europeo: il progetto, sostenuto da Unicredit, ha ottenuto fra l’altro la proclamazione del 2014 come Anno europeo contro gli sprechi alimentari. Quest’anno la campagna, alla sua terza edizione, tocca dunque la simbiosi tra sprechi energetici e sprechi alimentari e infatti - prima delle giornate di autunno a Bologna, Roma e Bruxelles con incontri, eventi e spettacoli - il 26 giugno a Senigallia sarà organizzata una cena anti-spreco per mille persone nell’ambito del CaterRaduno 2012, con Radio2 Rai e Caterpillar: solo cibo di recupero dai grandi supermercati e dalla pesca, firmato dallo chef Moreno Cedroni e raccontato in diretta agli ascoltatori di Radio2 “Un anno contro lo spreco” farà tappa in giugno anche al festival “Quanto basta” di Piombino e al Festival dell’Energia di Perugia, in agosto al Lagunamovies di Grado, in settembre al Festivaletteratura di Mantova, in ottobre al Premio Artusi 2012. In autunno cene a basso impatto energetico anche alle Giornata europee di Bologna, Roma e Bruxelles. Fra i più decisi sostenitori di interventi contro lo spreco alimentare è l’eurodeputato reggiano Tiziano MottI, membro del Ppe eletto nella lista Udc del Nord Est, che di recente ha proposto in Parlamento di assumere provvedimenti capaci di modificare le abitudini dei consumatori: «Ci sono accorgimenti che potrebbero avere effetti immediati, come la doppia etichettatura: una data sino a quando il prodotto può essere venduto e l’altra entro quando può essere consumato - afferma Motti Ma è necessaria una presa di coscienza collettiva per indebolire il valore commerciale dell’apparenza e della quantità di cibo: ogni anno i consumatori dei paesi più ricchi buttano via quasi la stessa quantità di cibo (222 milioni di tonnellate) dell’intera produzione alimentare netta dell’Africa sub-sahariana, che ammontano 230 milioni di tonnellate. Sempre ogni anno le famiglie europee sprecano 89 milioni di tonnellate di cibo, mentre 79 milioni di cittadini Ue vivono sotto la soglia di povertà. È una sfida difficile, ma l’Unione europea può farcela come è riuscita in passato con politiche di impatto sociale molto forte, quali divieto di fumare negli ambienti pubblici». REGGIONLINE Sabato 5 Maggio 2012 Anche le Guardie volontarie impegnate per vigilanza parchi Il consiglio provinciale approva modifica al regolamento, nonostante il "no" delle opposizioni. La Lega all'attacco REGGIO EMILIA Novità per le attività di vigilanza nei parchi della Provincia (Vezzano, Roncolo e Cervarezza). Il Consiglio provinciale ha approvato - con il voto favorevole della maggioranza e il no compatto delle opposizioni - una modifica al regolamento dei parchi che prevede anche l’utilizzo delle Guardie ecologiche volontarie. L'attività di vigilanza sarà quindi esercitata dal personale addetto alla custodia del parco, dal corpo dei Vigili Provinciali, nonché dai corpi di polizia municipali e statali e dalle Guardie Ecologiche Volontarie che appartengono ai Raggruppamenti provinciali in convenzione con la Provincia. Essi sono preposti alla prevenzione (mediante informazioni e raccomandazioni) di comportamenti vietati da parte degli utenti ed all'accertamento delle infrazioni. “Con la collaborazione delle guardie ecologiche volontarie verrà aumentata l'attività di sorveglianza sui Parchi Provinciali – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Mirko Tutino - In questi anni abbiamo riscontrato l'accesso non autorizzato di mezzi motorizzati nei parchi, l'accensione di fuochi, vandalismo, l'abbandono di rifiuti o attività di disturbo nei confronti delle famiglie che decidono di passare il loro tempo libero nei parchi. Grazie al volontariato, senza costi aggiuntivi, persone formate per fare prevenzione e controllo potranno collaborare con la polizia provinciale per rendere più sicuri i nostri parchi”. L’assessore, in chiusura di dibattito, si è poi detto stupito del voto contrario delle opposizioni: “Stupisce che il centrodestra, che nel 2007 chiedeva pene severe per chi non rispetta i regolamenti, voti contro una simile proposta. Evidentemente il tema della sicurezza deve essere lasciato alle ormai fallite Guardie Padane e non al volontariato riconosciuto e presente da oltre 20 anni nel nostro territorio. Qualcuno considera il volontariato un costo, noi una risorsa”. Critico nel corso del dibattito è stato l’atteggiamento di tutti i gruppi di opposizione. La Lega Nord, per bocca del consigliere Molteni e del capogruppo Tombari, ha giudicato eccessiva l’aggiunta di altro personale per la vigilanza nei parchi, soprattutto se questa comporta costi aggiuntivi per l’ente. Un altro dei problemi sollevati, in particolare dal capogruppo dell’Udc Poli e dal capogruppo di Futuro e Libertà Lombardini, è stato quello della necessità di un coordinamento tra i diversi corpi che si occupano della vigilanza, tema che a loro parere non è stato affrontato in modo approfondito. Tombari: “Auguri a Tutino per i suoi studi d’assessore” Non si placano le polemiche sull’impiego delle Guardie ecologiche volontarie per la vigilanza dei parchi. Oggi Stefano Tombari, capogruppo provinciale Lega Nord, ha attaccato l’assessore all’Ambiente Mirko Tutino, non senza sarcasmo: “La posizione contraria della Lega Nord sulla convenzione con il Corpo delle Gev è talmente semplice da spiegare che occorrono solamente due righe – scrive Tombari - In un momento in cui addirittura il governo invita i cittadini a dare indicazioni su dove effettuare risparmi, la Provincia aggiunge un quinto soggetto per la vigilanza dei parchi di Vezzano, Roncolo e Busana, già garantita ‘dal personale addetto alla custodia del parco, dal corpo dei vigili provinciali nonché dai corpi di polizia municipali e statali’. E alle nostre domande sulla onerosità di tale operazione - ci sono comunque ‘rimborsi’- Tutino risponde che comunque sarebbero a carico della Regione: le hanno detto che sono comunque soldi dei cittadini assessore? E ci ha detto che si potrà vedere l’entità dei costi solo a consuntivo”. Tombari mostra di non aver gradito la battuta di Tutino sulle Guardie Padane: E’ questa ottusa polemica – insiste il capogruppo del Carroccio - che boccia irrimediabilmente il giovane membro della Giunta, che, oltre a non capire una posizione così semplice, continua a studiare da assessore con scarso profitto, assumendo posizioni non ‘assessorali’ ma barricadiere e politicamente aggressive. Tutino è stato chiamato a fare l’assessore, portando un contributo tecnico, se ne è in grado: se voleva fare politica, o meglio strillarla come gli è più consueto, avrebbe dovuto farsi eleggere in consiglio provinciale. Tanto per chiarire, la nostra posizione non è critica verso il corpo della Gev. E’ questione di metodo e di principio: ci siamo appena ridotti i fondi dei gruppi e la giunta ha dimezzato Consigli e Commissioni, cosa facciamo? Tagliamo questi costi per accollacene degli altri che finora non erano necessari? Auguri a Tutino per i suoi studi da assessore”. 24EMILIA Edizione di Reggio Emilia Sabato 5 Maggio 2012 L'acqua gratis è realtà anche a Montecavolo L’acqua gratis, e a “km.0”, è arrivata anche a Montecavolo. MONTECAVOLO (RE) Sabato 5 maggio, infatti, è stato inaugurato il nuovo distributore gratuito di acqua pubblica refrigerata, naturale e frizzante posizionato in via Togliatti, nella zona del parcheggio davanti alle nuove scuole di Montecavolo. E’ il 29esimo impianto aperto in provincia di Reggio Emilia, il secondo per il Comune di Quattro Castella dopo quello inaugurato nel 2010 in via Donizone nel capoluogo. “Siamo uno dei quattro comuni reggiani ad avere il doppio impianto – ha esordito il sindaco Andrea Tagliavini – Siamo orgogliosi di questo anche alla luce dello straordinario successo che sta avendo la prima casetta. In meno di due anni sono state riempite 770.000 bottiglie da un litro e mezzo per un risparmio famiglie medio di circa 250 euro all’anno. Siamo altresì orgogliosi di inaugurare questa seconda casetta in un luogo destinato a diventare il futuro della frazione di Montecavolo. A settembre apriremo qui le nuove scuole, e poi il parco e gli impianti sportivi. La vicinanza con le scuole consentirà di avviare anche delle attività didattiche sull’acqua che per noi resta un bene comune della collettività, un diritto di tutti. Su questo stiamo lavorando con gli altri sindaci della provincia e con Iren per ribadire il valore pubblico del bene acqua”. Il nuovo distributore permetterà ai cittadini di Montecavolo, Salvarano e Rubbianino non solo di gustare la qualità dell’acqua delle reti gestite dal Gruppo Iren, ma anche di incidere notevolmente sulla produzione dei propri rifiuti, riducendone la quantità. “Ci tengo a sottolineare la qualità di quest’acqua – ha aggiunto l’assessore comunale ai lavori pubblici Alessandra Rompianesi – Non è vero che l’acqua comprata al supermercato sia più buona o sicura, anzi è vero il contrario. L’acqua della casetta sarà controllata settimanalmente da Iren che ne garantisce tutte le caratteristiche necessarie per consentire ai cittadini di usufruire di un’acqua buona, comoda e conveniente. Oltretutto questo piccolo gesto è in realtà molto impattante sull’ambiente, basti pensare che in Italia si consumano annualmente 200 litri di acqua minerale contro una media europea di 25. Pensiamo a cosa questo significhi in termini di consumo di petrolio e plastica”. Anche l’impianto di Montecavolo fa parte del progetto “Acquapubblica”, promosso da Iren, insieme ai comuni per incentivare l’utilizzo dell’acqua di rete attraverso l’installazione di punti di distribuzione gratuita di acqua proveniente dagli acquedotti gestiti dalla società nelle tre varianti: naturale, refrigerata e frizzante. Partito nel maggio 2009, “Acquapubblica” sta registrando un grande gradimento da parte dei cittadini. Sono circa 7.000 le famiglie reggiane che ogni giorno prelevano 63.000 litri di acqua con concreti risultati nella riduzione dei rifiuti. Si calcola che dalla loro entrata in funzione i distributori hanno consentito di risparmiare 26,4 bottiglie (pari a circa 924 tonnellate di plastica), 1.756 tonnellate di petrolio e oltre 2.000 tonnellate di anidride carbonica. “L’acqua distribuita dalle reti del Gruppo Iren è buona, controllata, economica ed ecologica – ha assicurato il responsabile Iren di zona Ermanno Grassi presente all’inaugurazione insieme al costruttore della casetta Luigi Visone - L’acqua arriva direttamente al distributore, come nelle nostre case, attraverso la rete dell’acquedotto. Quella del distributore di Montecavolo proviene da due pozzi situati in località Rubbianino profondi e ben protetti; inoltre riceve un notevole apporto dalla captazione in subalveo del torrente Enza in località Cerezzola, successivamente trattata dall’impianto di filtrazione omonimo. Non escludiamo – ha concluso Grassi – di inaugurare entro la fine del 2012 il trentesimo impianto in provincia”. Mobidì, a Correggio arriva la mobilità sostenibile CORREGGIO (RE) Il sindaco di Correggio, Marzio Iotti, e l’assessore alla Mobilità Sostenibile della Provincia di Reggio hanno presentato Mobidì, il servizio dedicato alla promozione della mobilità sostenibile: dal car pooling – auto in condivisione - al trasporto pubblico e privato a basso impatto ambientale. Cittadini e aziende potranno rivolgersi a Mobidì per avere informazioni sui servizi esistenti e aderire al car pooling, o anche per segnalare miglioramenti possibili. Si aggiunge con Mobidì un nuovo tassello al progetto Imosmid - la sperimentazione del car pooling e degli altri mezzi di mobilità a basso impatto ambientale nel bacino industriale di Correggio - finanziato dal programma europeo Life+. Sono già 17 gli equipaggi che hanno deciso di sperimentare il car pooling per il tragitto casa-lavoro con i mezzi elettrici messi a disposizione gratuitamente da Act, uno dei partner di Imosmid. “Difficile valutare correttamente non dico il costo ambientale ma anche solo quello economico dei nostri comportamenti, come quello dell’uso dell’auto – ha esordito il sindaco Marzio Iotti - a partire dall’acquisto e mantenimento, sino alle tasse che paghiamo per sostenere i costi della rete stradale. Se facessimo il calcolo, realizzeremmo che l’auto, anziché farci risparmiare tempo, ci costa mesi di lavoro.” “Per questo - ha proseguito- è davvero interessante l’idea di modificare le nostre abitudini in maniera intelligente, prendendo in esame per esempio la possibilità di condividere il tragitto casa-lavoro, come proposto da questo progetto.” “La nostra regione, all’avanguardia in tanti ambiti, sconta ancora nella mobilità un’arretratezza rispetto ad altri paesi europei che dobbiamo recuperare: certamente sono importanti le ciclabili – a Correggio vi sono 45 km di piste, e la prima, nel ’93, fu realizzata proprio per collegare al centro la zona industriale – ma occorre complementarietà di proposte. Fra queste, dall’autunno a Correggio saranno ampliati orario e percorso di funzionamento del bus Quirino, che collegherà negli orari di punta il centro cittadino alla zona industriale”. L’assessore alla Mobilità Sostenibile della Provincia, Alfredo Gennari, ha proseguito: “Oggi affrontiamo un tema del futuro: la crisi economica ha in parte attenuato la drammaticità del problema, ma se andiamo avanti così, nel giro di 4-5 anni per il nostro territorio il funzionamento della mobilità e la qualità dell’aria saranno un’emergenza. Per questo la Provincia di Reggio Emilia ha scelto di essere capofila del progetto, sostenendo insieme alla Comunità Europea e all’Act la fase iniziale di questo progetto, che dovrà proseguire con un coinvolgimento sempre più diretto del privato. Correggio è stata scelta come esperienza pilota, per mettere a punto un modello che potrà essere replicato in molte altre realtà.” GAZZETTA DI MODENA Sabato 5 Maggio 2012 Franata via Panoramica, aziende isolate Palagano. Strada chiusa al traffico dopo il cedimento, il sindaco chiede aiuto e fondi alla Provincia PALAGANO (MO) È con un’ordinanza urgente emessa dal sindaco Fabio Braglia che ieri è stata disposta la chiusura per frana di via Panoramica, il passaggio stradale che dalla provinciale conduce nella nuova zona artigianale di Monchio. Una frana che ha reso la strada impraticabile per camion e vetture, coinvolgendo in varia misura tre diverse aziende della zona. Tra queste HaikoArredi, specializzata in infissi, è rimasta completamente isolata, con i sei dipendenti e i due soci titolari che possono accedere all’area del proprio capannone solo attraversando un cortile privato adiacente, gentilmente concesso dal titolare della ditta vicina. «Sulla strada è rimasto un passaggio piccolissimo – spiega Monica Telleri, una titolari – viviamo in una condizione di grandissimo disagio perché non possiamo essere raggiunti né da fornitori né da corrieri. Abbiamo avuto anche problemi con internet e con telefoni, dal momento che la frana ha intaccato anche i cavi della rete telefonica». Da mesi via Panoramica, di competenza comunale, era interessata da smottamenti: già a marzo ne era franata una parte, con relativo abbassamento del tappeto stradale e, su segnalazione degli imprenditori dell’area, in quella circostanza erano intervenuti gli uomini dell’ufficio tecnico. Ma adesso la situazione è peggiorata, con la caduta di un’intera carreggiata. Ed è per questo che il sindaco Braglia, tra i primi ad essere informato, ha emesso un’ordinanza per la messa in sicurezza e per la chiusura dell’area. «C’è il rischio che il manto possa franare ancora – afferma Braglia - il problema è serio e abbiamo provveduto già a far intervenire la responsabile della Protezione civile provinciale Rita Nicolini, che si è subito attivata con la Regione per segnalare l’emergenza e per chiedere un tempestivo intervento». Il sindaco si è rivolto alla Provincia, chiedendo di collaborare per accedere a fondi regionali con i quali finanziare il ripristino del manto: tra i 150mila e i 200 mila euro la cifra quantificata per i lavori. «Sono preoccupato – aggiunge Braglia - auspico in un intervento tempestivo di mezzi e risorse per riportare la sicurezza del versante e per consentire di nuovo un passaggio sicuro ad aziende già fortemente penalizzate dalla crisi e dalla distanza dalla città, che con questa calamità dovranno affrontare problematiche di lavoro molto dure». Secondo quanto riferisce il sindaco, lunedì pomeriggio ci sarà un nuovo sopralluogo di tecnici per programmare interventi. Mercoledì verrà ripristinata la linea telefonica. Lottizzazione abusiva, il caso in Provincia SERRAMAZZONI (MO) Il Consiglio provinciale si occuperà della costruzione della ormai nota lottizzazione abusiva a San Dalmazio di Serramazzoni. Lo ha chiesto il capogruppo del Pd in Consiglio, Luca Gozzoli. La vicenda è nota: i tecnici della Provincia, durante un sopralluogo per verificare la legittimità di una delle tante varianti, si sono resi conto che in un’area esterna alla variante, area agricola, erano sorte le palazzine e altri edifici. Circostanza denunciata dalla delibera della stessa giunta Provinciale. Ora Gozzoli chiede conto di quella denuncia e se la Provincia ha «informato le autorità giudiziarie». MODENA TODAY Sabato 5 Maggio 2012 Inaugurazione del maneggio "Briglia d'oro" di Serramazzoni SERRAMAZZONI (MO) Domenica 6 Maggio, ore 13:00, inaugurazione del primo maneggio di Serramazzoni, il maneggio "Briglia d'oro". In Via dei Mulini 540, Riccò di Serramazzoni (Mo), lungo la via Estense ed in prossimità dell'incrocio per Riccò, verrà presentato al pubblico il nuovo maneggio: durante l'evento sarà possibile assistere a spettacoli a cavallo e caroselli, gnocco e tigelle, intrattenimento per i più piccini con giochi a tema, musica Contry e piccola coreografia a tema. Per Info contattare Giulia: 340.27.63.990 MODENA QUI Sabato 5 Maggio 2012 Falde: più tutele sull’area... dove non si prevede di costruire Così l’ente garantisce la nascita delle palazzine COGNENTO (MO) Non costruiremo dove avevamo detto di non costruire, state tranquilli. Si potrebbe riassumere così la garanzia che la Provincia di Modena e il comune si apprestano a spedire alla Regione Emilia Romagna che deve valutare l’impatto ambientale degli appartamenti che sorgeranno sulle falde acquifere della zona di Cognento, più precisamente in via Aristotele. Sulla questione edilizia della zona il dibattito è noto: i cittadini e gli ambientalisti non ne vogliono sapere di veder consumato a cemento, grazie al meccanismo della perequazione delle zone F (qual’è via Aristotele), uno dei pochi lembi di terreno ancora tutelati (e tutelabili visto che lì sotto ci sono gli acquiferi che servono tutta la ‘bassa’). Ai cittadini anche le opposizioni hanno dato pieno appoggio, eppure il progetto di costruire esiste e pare che nulla possa far retrocedere dalle proprie intenzioni il Comune e le immobiliari proprietarie del terreno. Unico ‘ostacolo’ da superare è ottenere il via libera ambientale dalla Regione. Ed è a questo scopo che i due enti pubblici hanno creato integrazioni allo studio di impatto ambientale realizzato dai gestori Hera e Aimag inviato, in questi giorni, da Atersir (ex Ato) alla Regione. Secondo la Provincia con le integrazioni inserite «intensifichiamo le tutele attraverso una più puntuale applicazione della normativa» ma soprattutto «si individuano tre nuove fasce di riserva di tipo B, dove non si potrà fare nulla se non perforare nuovi pozzi». Di fatto però, a ben guardare, queste nuove fasce di tutela corrispondono esattamente a quella zona che, da progetto, Comune e immobiliari prevedevano di non edificare. Le cartine sopra riportate, infatti, rappresentano in tridimensione e in grafico la zona compresa tra via Aristotele, la tangenziale e via D’Avia. Da quei progetti, gli unici fino ad ora ufficiali sulla realizzazione delle palazzine, si evince che nella parte dell’angolo tra via D’Avia e la tangenziale la previsione era quella di non costruire. E, nell’integrare le valutazioni dei gestori, la Provincia altro non ha fatto se non confermare che in quell’area non si potrà costruire. «Abbiamo individuato zone di riserva sulle quali non si potrà costruire - ha spiegato la Provincia di Modena - e una di queste zone è situata tra via D’Avia e via Aristotele. Qui in attesa dell’eventuale perforazione di nuovi pozzi, la zona è destinata esclusivamente a verde pubblico». Secondo l’assessore all’ambiente della Provincia Stefano Vaccari, però, questo è già un successo: «Nel documento vengono messi dei vincoli perpetui su quelle aree - ha spiegato - vengono riperimetrate le zone di rispetto assoluto (dieci metri intorno ai pozzi) e definite le aree di rispetto dove non sono ammesse attività considerate impattanti (tra cui allevamenti, dispersione di reflui o fanghi anche se depurati, spandimento di liquami), mentre per quelli residenziali, viene meglio definita la normativa con prescrizioni restrittive in gran parte già recepite dal Comune». Tutte queste restrizioni, però, non sembrano preoccupare particolarmente il nuovo assessore all’urbanistica Gabriele Giacobazzi che sul tema ha dichiarato: «Il provvedimento garantisce la sostenibilità ambientale degli interventi urbanistici che (comunque ndr) si valuterà di realizzare». Tante premure per l’ambiente Ma perché proprio lì? Nei dieci metri intorno ai pozzi di captazione dell’acqua potabile non si può costruire nulla. Oltre non si possono insediare stabilimenti produttivi inquinanti (ci mancherebbe) ma le case, palazzi compresi, sì. Come se le fognature di palazzine da 500 famiglie non fossero potenzialmente inquinanti. «Ma per costruire quelle verranno prese misure speciali di attenzione» ha garantito il Comune che ha dato il via libera al piano edilizio. «Ma si tratta comunque di edificare esattamente sopra agli acquiferi, cioè a quelle delicatissime realtà attraverso cui l’acqua piovana si versa in falda. E poi passa nel rubinetto di casa» potrebbero rispondere i cittadini . Ora di fatto, con i piani di impatto ambientale che indicano la volontà di prendere tutte le precauzioni possibili, presentati a Regione, Provincia e Comune, si avvalla la possibilità di costruire. Garantendo appunto la massima attenzione, ma dando il via libera implicito a quella realtà tanto avversata dai cittadini. La Regione, salvo colpi di scena, così rassicurata non potrà far altro che prendere atto che ogni precauzione verrà messa in gioco e che, dunque, la cosa si può fare. Così il futuro di via Aristotele, anche se con un rallentamento importante dovuto alle valutazioni di impatto ambientale, è segnato. C’è però una domanda a cui ancora nessuno è riuscito a rispondere: perché costruire proprio lì? Summit europeo per l’allevamento BIO Oltre 50 ricercatori studiano i dati di sostenibilità ambientale GUIGLIA (MO) Guiglia si distingue ancora per l’impegno ambientale: dal 26 al 27 aprile il Castello è stato la sede del secondo project meeting di Solid( Sustainable Organic and Low- Input Dairying), un progetto di ricerca finanziato dall’Ue che raccoglie 25 partners di 10 paesi, impegnati nella valutazione degli impatti ambientali degli allevamenti zootecnici per produzioni casearie bovine e caprine da agricoltura biologica. Per l’Italia partecipano al progetto il Politecnico delle Marche e Icea, l’Istituto Certificazione Etica e Ambientale, il maggiore ente di certificazione per il bio in Italia con sede centrale a Bologna e Regionale a Vignola. Per due giorni, oltre 50 ricercatori e tecnici provenienti da tutta Europa hanno elaborato i dati raccolti nel primo anno di lavoro, che proseguirà per altri quattro anni, i cui risultati serviranno per sviluppare nuovi strumenti e iniziative per migliorare la sostenibilità ambientale ed economica di un settore in crescita e di assoluta rilevanza economica per la nostra zootecnia, con lo sguardo rivolto alla multifunzionalità delle imprese zootecniche biologiche, alla tutela dell’ambiente in cui operano, alla protezione della salute dei consumatori e alla qualità dei prodotti. Guiglia, (Comune registrato presso Emas, e che già dal 2001 ha scelto gli alimenti biologici per la mensa scolastica), è stata scelta come location dell’incontro, organizzato da Icea, che ha goduto della disponibilità e dell’appoggio dell’amministrazione comunale ed è stato punto di partenza per la visita ad alcune delle migliori esperienze italiane di zootecnia con metodi biologici in provincia: la coop Santa Rita Pompeano di Serra e l’azienda Hombre di Modena. Inoltre il gruppo ha avuto una full immersion nelle eccellenze alimentari locali - tutte certificate bio da Icea - con pranzi curati dal rinomato bio e slowfood chef Giovanni Montanari di Osteria Vecchia Guiglia e con cene dalla coop Corte d’Aibo Monteveglio e l’azienda agricola e agriturismo ‘Il Tizzano’ di Monteombraro. L’ospitalità è stata curata da Anna Cozza dell’eco hotel Belvedere di Guiglia, certificato Icea Turismo Rurale eco-biologico. 24EMILIA Edizione di Modena Sabato 5 Maggio 2012 Pozzi Cognento, più tutele e nuove zone di riserva Più tutele per i campi acquiferi di Cognento e l’individuazione di nuove zone di riserva, anche queste tutelate, per la perforazione di nuovi pozzi in caso di necessità. Sono queste le integrazioni inserite da Provincia e Comune di Modena allo Studio di impatto ambientale per la salvaguardia delle risorse idriche dei campi acquiferi di Cognento, realizzato dai gestori Hera e Aimag inviato in questi giorni da Atersir (ex Ato) alla Regione, in vista della procedura di Valutazione dell’impatto ambientale sull’area connessa al rilascio delle concessioni a estrarre l’acqua dai pozzi stessi. “Intensifichiamo le tutele – sottolinea Stefano Vaccari, assessore provinciale all’Ambiente e vice presidente Atersir – attraverso una più puntuale applicazione della normativa, ma soprattutto individuando tre nuove fasce di riserva di tipo B, dove non si potrà fare nulla se non perforare nuovi pozzi. Si tratta di campi acquiferi da preservare per il futuro, tra i più importanti del territorio, alcuni dei quali con presenza di nitrati”. Una di queste zone di riserva di tipo B è situata tra via D'Avia e via Aristotele e, in attesa dell’eventuale perforazione di nuovi pozzi, è destinata esclusivamente a verde pubblico. Le zone di riserva di tipo A esterne a quell’area, invece, sono state riconfigurate e ampliate per renderle maggiormente funzionali alle future esigenze di utilizzo dell’acquifero di Cognento a scopi idropotabili. Nel documento, inoltre, vengono riperimetrate le zone di rispetto assoluto (dieci metri intorno ai pozzi), le aree di rispetto dove non sono ammesse attività considerate impattanti (tra cui allevamenti, dispersione di reflui o fanghi anche se depurati, spandimento di liquami), mentre per altri interventi come quelli residenziali, viene meglio definita la normativa con prescrizioni restrittive in gran parte già recepite dal Comune. “Il provvedimento – commenta Gabriele Giacobazzi, assessore alla Programmazione e alla Gestione del territorio del Comune di Modena – garantirà la sostenibilità ambientale degli interventi urbanistici che si valuterà di realizzare nell’area”. Ora l’iter prosegue con il riavvio della procedura di Valutazione d’impatto ambientale da parte della Regione, che si concluderà in tempi non brevi, sulla base della quale Provincia e Comune saranno chiamati ad adeguare i propri strumenti urbanistici (Ptcp e Psc) alle nuove previsioni, che comunque rappresentano già da ora in poi, misure vincolanti per le scelte da operare in quell’area.