Il trovatore Ottobre 2011

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Il trovatore Ottobre 2011
Il Trov@tore
M e n s i l e di i n f or m a zi o ne s u l m o n d o de l l a v o r o a c u r a d e l C S L O g l i a s t ra
Anno III Numero 10
Stipendi sempre più bassi...altro che spread!
06 Ottobre 2011
Non solo Btp e Bund. Non solo titoli di stato, tassi di interesse e politiche finanziarie. C'è un
altro spread che continua ad aprirsi e separa ancora di più Roma da Berlino. Un altro divario
che dovrebbe preoccupare con la stessa intensità. Gli universitari italiani guardano al proprio
avvenire in una maniera che si discosta sempre di più, da quella con cui, i loro coetanei di Berli-
Sommario
no, Bonn o Monaco, si proiettano negli anni che verranno. Le nuove generazioni italiane si
aspettano dal primo impiego uno stipendio sempre più basso, meno della metà di quanto si
attendano i loro coetanei tedeschi, e guardano al proprio percorso professionale con una crescente preoccupazione che in Italia coinvolge un numero di laureati doppio rispetto a quello che
Stipendi sempre più 1
bassi...altro che
spread!
accade nei diversi land tedeschi. Più di sette italiani su dieci si dicono in apprensione per il proprio futuro lavoro e guardano con ansia al proprio percorso professionale. I dati emergono dell’indagine del Trendence Institute che ha ascoltato 311 mila studenti in più di mille università
L’Università del gelato.
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europee. I giovani coinvolti sono quelli delle facoltà di economia e di ingegneria, ovvero quelli
che, a conti fatti, dovrebbero temere il futuro, meno di altri che escono da quelle facoltà considerate meno interessanti dagli imprenditori e dai datori di lavoro. Se in Italia gli universitari di
Le figure professionali più a rischio.
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Professione Broker
finanziario.
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Euro Disney cerca
te!
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economia preoccupati per il proprio futuro sono il 72,9 per cento e quelli di ingegneria sono il
72,4 per cento, in Germania i valori scendono, rispettivamente al 37,4 per cento e al 27,8 per
cento. Lo stesso sembra avvenire anche per quel che riguarda lo stipendio atteso al primo impiego. In Italia un giovane che esce da economia indica una paga di 19.837 euro, mentre chi esce
da ingegneria si attende 20.864 euro. Valori pressoché identici a quelli indicati nel 2007, ai tempi in cui, almeno dalle nostre parti, la crisi non era ancora esplosa. In Germania, invece, chi
studia economia si attende 43.100 euro e chi diventa ingegnere 44.343 euro. Cifre più che doppie rispetto a quelle italiane. Ma non solo. Sono anche valori cresciuti del 10 per cento rispetto
a quelli di quattro anni fa. Questo per dire che mentre da noi, in questi quattro anni, sembra
essersi fermato tutto, in Germania, nonostante la crisi, nonostante tutto quello che è successo,
qualcosa sembra lo stesso avere un fermento. Se si cercano valori simili a quelli italiani, si trova-
I giovani e l’agricol- 4
tura.
no gli stessi paesi che lottano, come noi, per gli spread dei tassi d'interesse dei titoli di stato sui
mercati finanziari. Gli stessi livelli di preoccupazione, o un po' più elevati, per il proprio futuro
professionale si riscontrano infatti in Spagna e Portogallo (sopra l'80 per cento in entrambi paesi). Solo la Grecia sembra ancora più drammaticamente coinvolta in un gorgo più cupo con,
pressoché, la totalità dei giovani preoccupati per il proprio futuro. In Irlanda, altra nazione coinvolta nel precipizio di crisi e speculazioni, le aspettative sembrano migliori di quelle dei giovani
italiani. Così, ancora una volta, non desta stupore che più di un terzo di loro (35,3 per cento)
dice che lascerà l'Italia al termine degli studi per trovare un posto di livello professionale. Valori
più elevati di qualche punto percentuale della media in Europa (31,6 per cento) e di dieci punti
percentuali rispetto alla media dei paesi dell'Est (23,9%).
Il libro del mese.
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L’Università del gelato.
Holy Randrianasolo , ha 44 anni, lavora nel settore tessile in Madagascar. Yasmina Abdel Ghani, 29 anni, arriva da Dubai insieme con il marito, mentre Kevin Koh , 24 anni, viene da Singapore dove, con il padre, ha una società di import di frutta. Che
cosa hanno in comune, oltre al fatto di venire da molto, molto lontano? Una passione: il gelato e il fatto di aver deciso di dare
una svolta alla loro vita facendone una professione. Holy Randrianasolo conta di aprire al più presto una gelateria artigianale ad
Antanarivo, e sarà la prima nel suo genere. Holy, Yasmina e Kevin sono tutti e tre studenti della Carpigiani Gelato University
(CGU), l'università del gelato aperta nel 2003 ad Anzola dell'Emilia (Bologna), dalla Carpigiani del gruppo Ali spa , marchio
leader nel mondo per quanto riguarda le macchine da laboratorio tipiche nel settore della gelateria e pasticceria artigianale. Ogni
anno l'Università del gelato ospita migliaia di studenti (quest'anno ne sono previsti 12 mila contro i 9 mila del 2010) provenienti
da mezzo mondo, oltre che dall'Italia naturalmente. Arrivano da Sud America, Sierra Leone, Cina, Giappone, Australia, Usa
andando a formare classi talmente cosmopolite da richiedere che le lezioni si tengano in italiano, inglese e anche in francese e
spagnolo. Il 2011 sarà il primo anno in cui gli allievi italiani saranno meno del 50%. Un'impronta internazionale, quella della
CGU, che trova il suo esempio più immediato nella direttrice dell'Università: Kaori Ito, da anni trasferitasi in Italia dal Giappone. I corsi sono iniziati ad agosto, e durano per tutto l'anno, da un minimo di una settimana (corso base, 800 euro iva esclusa) e
un massimo di quattro settimane (il percorso completo, 2.800 euro iva esclusa). Le lezioni sono molto variegate e differenti a
seconda del livello scelto, del tempo e delle risorse a disposizione e, senz'altro, vale la pena dare un'occhiata alla homepage della
CGU, sotto la voce "Corsi in aula" , per scoprire quello che meglio si adatterebbe al nostro profilo. Esiste anche la possibilità di
"Corsi online" e "Corsi video" (da 150 a 200 euro). Molto dipende da quello che si vuole fare dopo: se preparare un gelato indimenticabile per gli amici o aprire un'attività commerciale. In quest'ultimo caso ricordate che produrre il gelato artigianale ha un
costo di 2/3 euro per chilogrammo e che, mediamente, è rivenduto al pubblico intorno ai 15/20 euro al chilo, mentre l'investimento medio previsto per far partire l'attività è nell'ordine dei 100 mila euro. In ogni caso, da ovunque veniate e soprattutto,
ovunque vogliate andare, l'arte del gelato artigianale italiano può trasformarsi in un "delizioso" passepartout.
Le figure professionali più a rischio!
E' sempre meno stabile il mondo del lavoro. In questi mesi, di incertezze e crisi, sta ancora diminuendo la quota dei contratti a
tempo indeterminato che i datori di lavoro offrono a chi riesce a superare le selezioni. Tanto che per alcune figure sta diventando quasi impossibile ottenere un posto che dia un po di tranquillità. Tra le figure professionali che nel 2011 si vedono offrire
con minor frequenza un contratto stabile, ci sono, ancora una volta, gli operatori dei call center. Condividono con loro lo stesso
destino anche quelli che lavorano nei supermercati. Sia chi lavora nei reparti sia, soprattutto, quelli che siedono negli spazi sempre più esigui ritagliati intorno alla casse. Poche le certezze anche per i manutentori delle aree verdi, per gli ausiliari socioassistenziali e per gli addetti alla gestione delle attività creditizie. Ma, nella mappa dei mestieri più precari del 2011, c'è un po' di
tutto. Dal marketing alla grande distribuzione organizzata, dai servizi finanziari al comparto dell'assistenza sociale e dei servizi
sanitari privati. Il fenomeno non interessa solo uno spicchio specifico di professioni, ma è l'intero mondo del lavoro a offrire
sempre meno certezze. E la crisi sembra avere accentuato ancora di più il fenomeno della precarizzazione già iniziato da tempo.
Tanto che anche quest'anno, scende ancora la quota media dei posti stabili tra quelli che le imprese rendono disponibili. Su un
piano territoriale ci sono significative differenze. Le imprese operanti nelle regioni del nord ovest, a fine 2011, avranno creato
182 mila posti. Di questi, solo 80 mila avranno la fortuna di essere impieghi a tempo indeterminato. Ad ogni modo, la propensione di queste imprese a offrire un posto stabile (circa il 45 per cento) è superiore a quella delle aziende attive nel centro e nel
nord est, dove si scende al 40,5 per cento. Delle 147 mila nuove assunzioni delle imprese localizzate nel sud e nelle isole, il 53,2
per cento è con un contratto a tempo indeterminato. Ma qui sembra che si seguano altre regole. Le imprese che mettono in campo una più ampia proporzione di posti stabili sono quelle attive nei servizi informatici e nelle telecomunicazioni. Anche nei servizi di trasporto, nella logistica e nel magazzinaggio il 54,7 per cento dei 42,6 mila posti sarà a tempo indeterminato. Record negativo, e anche questo è un altro indicatore dell'arretratezza del nostro paese, per il settore dei servizi culturali. Dei quasi 19 mila
posti del 2011, solo 5,5 mila avranno dei contratti stabili.
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Professione Broker finanziario.
C'è chi gli affida i propri risparmi, chi grandi capitali, chi gli chiede solo un consiglio. E chi, in tempi di turbolenze dei mercati, preferisce tenersene alla larga. Una figura, oggi più che mai, nell'occhio del ciclone, quella del broker finanziario, l'operatore incaricato di acquistare e vendere per conto di clienti titoli trattati sui mercati. Un professionista a cui il risparmiatore,
piccolo o grande, si affida, dandogli mandato a scegliere i prodotti migliori per le proprie esigenze, generalmente con ampio
margine di discrezionalità. Quale intermediario tra il cliente e l'offerta dei mercati, il broker è un profondo conoscitore dei
problemi di gestione finanziaria. Deve saper gestire i portafogli di attività finanziarie e cogliere i trend dei mercati internazionali, tenendosi costantemente aggiornato. Può anche specializzarsi come sales, che raccoglie l'ordine del cliente ma non compra direttamente, oppure come trader, che ha un ruolo più operativo e tratta direttamente i titoli sul mercato. Di solito, lavora in team e le decisioni che prende sono vagliate da organi di controllo alle dirette dipendenze del management dell'istituzione finanziaria con cui collabora. Generalmente buona parte della remunerazione del broker finanziario è legata alla commissione sull'attività di compravendita. Come preparazione, le lauree più richieste sono quelle in giurisprudenza e in economia e
commercio anche se, in realtà, il titolo accademico è secondario rispetto all'esperienza che si fa direttamente sul campo. Fondamentali le capacità finanziaria, commerciale, amministrativa ma anche l'idoneità morale. Proprio per orientare neolaureati e
chiunque intenda affacciarsi al mondo dell'intermediazione finanziaria, e per rispondere alle richieste di un mercato del lavoro in continua evoluzione, partirà a ottobre un percorso formativo di financial advisory, dedicato al mondo degli intermediari
finanziari per la consulenza a privati e famiglie. L'iniziativa è di Assosim, l'associazione di categoria degli intermediatori mobiliari, e YouInvest. Obiettivo del corso, che si svolgerà a Milano e si articolerà in tre moduli, è quello di fornire una conoscenza
organica dei principi della consulenza finanziaria a operatori di banche e altri intermediari finanziari a contatto con privati e
famiglie.
EuroDisney cerca te!
Ha preso il via il 12 settembre del 2011 a Nantes e terminerà il 27 gennaio del 2012 a Madrid. E' la più grande campagna di
reclutamento che Disneyland, il parco giochi con sede a Parigi, ha messo in moto dalla sua apertura. Un modo per celebrare
la ventesima edizione dell'appuntamento annuale con la selezione di giovani che arrivano da tutto il mondo. Si calcola che al
termine del lungo viaggio che andrà da Palermo a Edimburgo, le figure selezionate saranno circa 5 mila in ogni area di attività. Dall'accoglienza ai servizi finanziari. I candidati che verranno scelti firmeranno i primi contratti tra ottobre e novembre
2011. I contratti potranno essere di primo livello come per figure esperte. I prerequisiti sono quelli di essere maggiorenni e di
avere una buona conoscenza dell'inglese e del francese. Tutti i selezionati avranno la possibilità di essere alloggiati in uno dei
residence della Disney vicino al parco divertimenti. A Roma si è appena tenuto un incontro di tre giorni dal 26 al 28 settembre. I prossimi appuntamenti in Italia ora in calendario sono quelli del 4 ottobre a Catania presso il Centro Sportivo Universitario e quello del 6 ottobre a Roma presso lo Ials. Questi appuntamenti sono indirizzati alle aduzioni per le figure che verranno impiegate come parade performer e personaggi Disney. Il salario mensile per i personaggi e di 1.378 euro, mentre per i
ballerini si arriva a 1.595 euro. Altre tappe saranno quelle del 18-21 ottobre e 15-18 novembre a Roma, del 6-7 dicembre a
Palermo e quelle, di nuovo a Roma, del 17-20 gennaio 2012. Tra gli altri appuntamenti in Europa ci sono quelli che si terranno a Londra nei giorni compresi tra l'11 e il 14 ottobre, a Madrid tra il 25 e il 28 ottobre, a Manchester il 9 novembre, a Edimburgo il 7 e l'8 dicembre. E molte altre ancora. Su Facebook si possono seguire le varie tappe dei casting.
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I giovani e l’Agricoltura.
L'agricoltura italiana è tra le più vecchie d'Europa. Nel 2010, per ogni imprenditore agricolo under 35, ce ne sono 15 con più di
65 anni di età. Nel 2005, erano 'solo' 11. Il fatto è che la burocrazia, la mancanza di agevolazioni per l'acquisto della terra e per il
subentro in azienda, il credito oneroso non favoriscono certo il ricambio generazionale. E il risultato è che ad oggi, nel comparto
agricolo, ci sono soltanto il 3,4% di giovani conduttori sotto i 35 anni e meno del 7% sotto i 40. E' quanto evidenziato in un’indagine della Cia-Confederazione italiana agricoltori. In pratica, secondo la Cia solo 112 mila aziende agricole sono guidate da
giovani su un totale di 1,7 milioni di imprese del comparto sparse su tutto il territorio nazionale. All'opposto, il 44,7% dei titolari di aziende (quasi uno su due) ha un'età pari o superiore a 65 anni, mentre il restante 52% si colloca tra i 35 e i 65 anni. Una
situazione allarmante, dunque, per cui siamo tra i 'fanalini di coda' in Ue. Sebbene anche in Europa le percentuali di giovani
agricoltori sono bassissime, e nel 2010 sono ulteriormente diminuite passando dal 7 al 6%, il Belpaese fa peggio di tutti o quasi,
collocandosi in fondo alla classifica sull'indice di ricambio generazionale. Siamo quart'ultimi su ventisette. Dopo di noi solo la
Gran Bretagna, Cipro e il Portogallo. Primi in graduatoria, invece, gli stati dell'Europa dell'Est, come Polonia e Repubblica Ceca,
entrati a far parte dell'Ue più di recente. Eppure in Italia sono proprio i più giovani a 'fare' l'agricoltura più innovativa. Diversificazione produttiva e originalità nella conduzione aziendale sono le priorità delle realtà agricole condotte dagli under 40. Nel
Centro Italia -rileva la Cia- quattro aziende su dieci praticano agricoltura multifunzionale, mentre si passa a 5 casi su 10 se si
guarda alle attività di aziende giovani. Allo stesso modo, tra gli agricoltori 'junior' il 5% pratica un’agricoltura più innovativa,
rispetto al 3% di over 40. Oggi molto spesso i giovani si avvicinano all'agricoltura 'per scelta', e non più solo per tradizione familiare. Uno degli effetti della crisi economica, infatti, è stato quello di portare neo-laureati a scegliere di investire le loro competenze specifiche in un'agricoltura competitiva, innovativa e di qualità. Ignari dei segreti del mestiere, sono però forti della propria
preparazione settoriale, un 'know how' prezioso per un settore arretrato e restio all'iniziativa imprenditoriale creativa e diversificata. Attratti spesso più dalla qualità della vita dell'ambiente agricolo che dalle prospettive offerte dal settore, questi giovani si reinventano agricoltori. A modo loro però. La parola d'ordine è diversificazione produttiva: agronomi che fanno ricerca e impiegano
le tecnologie più all'avanguardia; biologi che puntano sulla sanità e la qualità dei prodotti; esperti della comunicazione che gestiscono il marketing e la promozione telematica dei prodotti; esperti di economia che amministrano l'azienda; educatori che si
dedicano all'agricoltura sociale o ai progetti educativi in fattoria; erboristi e farmacisti che scommettono sulla fitoterapia e sulla
cosmesi naturale. La propensione alla multifunzionalità di questi nuovi agricoltori si traduce in una maggiore sensibilità ambientale, nella predilezione per le energie alternative e nel continuo aggiornamento.
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