Il documento di sintesi, presentato a Roma dal CENSIS il 10

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Il documento di sintesi, presentato a Roma dal CENSIS il 10
R.E.M.A.T.C.H.
RISK EVALUATION (OF) MODELS (OF) ASSISTANCE (THROUGH)
TEMPORARY CHILDREN’S HOLIDAYS
INDAGINE SULLE FORME DI ACCOGLIENZA
TEMPORANEA DI MINORI E IN PARTICOLARE SUL
C.D. SOGGIORNO A SCOPO TERAPEUTICO
Documento di sintesi
Roma, 10 novembre 2003
INDICE
1. Premessa
Pag.
1
2. Il progetto: obiettivi, attività e metodologia
“
4
3. La partnership
“
5
“
“
6
6
“
“
8
10
5. Conclusioni e indicazioni valide per il futuro
“
12
Allegato
Le schede paese
“
19
4. Una breve panoramica sul fenomeno negli Stati membri
dell’Unione Europea
4.1. Caratteristiche dei beneficiari
4.2. Ruolo ed attività delle istituzioni e delle
associazioni
4.3. Procedure per la realizzazione dei soggiorni
1.
PREMESSA
Da alcuni anni sono state intraprese negli Stati dell’Unione Europea forme
di solidarietà internazionale a favore di minori provenienti da Paesi che
versano in gravissime condizioni economiche ed in particolare nei confronti
di coloro che vengono dall’Europa dell’Est.
Di particolare interesse risulta essere il sostegno fornito ai bambini
provenienti da Chernobyl, sia per le intrinseche finalità di tali iniziative,
volte a migliorare le condizioni di salute dei minori, sia per l’entità dei
flussi.
Come è noto, il 26 aprile 1986 avveniva il gravissimo incidente nucleare
alla centrale atomica di Chernobyl: la nube radioattiva provocata
dall'esplosione contaminò 150 mila chilometri quadrati attorno al polo
nucleare, colpendo in particolar modo la Bielorussia, l'Ucraina e la Russia.
Il terreno risulta tutt’oggi altamente contaminato, con gravi rischi per la
popolazione locale: in quelle regioni, ad economia prevalentemente
agricola, le patologie dovute al contatto con l'ambiente radioattivo o
all'ingerimento di cibi contaminati sono estremamente diffuse e vanno dai
tumori, alle leucemie, alle malattie ematiche.
A causa della velocità dell'accrescimento cellulare e dell'abbassamento delle
difese immunitarie, i bambini sono risultati i soggetti più colpiti dagli effetti
delle radiazioni. Tuttavia, nel corso degli anni si è capito che i minori che
venivano messi nella condizione di allontanarsi temporaneamente dalle zone
contaminate vedevano ridurre notevolmente il tasso di radioattività assorbita
dall'organismo, grazie alla permanenza in un ambiente sano e ad una
alimentazione priva di radionuclidi.
Si sono pertanto sviluppate, nella maggior parte degli Stati membri, forme
di accoglienza provvisoria a scopo terapeutico - i c.d soggiorni climatici
temporanei. Si tratta, sostanzialmente, di iniziative di ospitalità per brevi
periodi, presso nuclei familiari, di gruppi di minori provenienti dalle nazioni
colpite dalla nube radioattiva: tali iniziative sono promosse da associazioni,
parrocchie, enti di volontariato, ecc..
In considerazione della diffusione e dell’entità di tali esperienze sul
territorio dell’Unione Europea, e vista la mancanza di indagini sul
fenomeno, è sembrato di particolare interesse realizzare uno studio in
proposito. Tale esigenza è diventata ancora più necessaria per il fatto che,
poiché tali iniziative sono sorte ed hanno avuto impulso principalmente ad
opera di privati, negli Stati membri vi è una assenza generalizzata di
controllo a livello istituzionale, al punto che è possibile che passino
inosservate eventuali degenerazioni del fenomeno. Inoltre, la mancanza di
una regolamentazione specifica potrebbe indurre a trascurare quello che
dovrebbe essere l’obiettivo principale di tali iniziative: l’interesse superiore
del minore a beneficiare di valide e qualificate forme di assistenza.
Infine, l’idea di realizzare un’indagine conoscitiva sul fenomeno dei
soggiorni a scopo terapeutico trae origine da un’ulteriore constatazione:
l’acquisizione di conoscenze più approfondite, ed una più ampia diffusione
delle stesse, può contribuire, da un lato, a sviluppare un maggiore livello di
tutela della salute di questi minori, nei suoi “aspetti fisici, psichici e sociali”;
dall’altro, a prevenire in futuro - tramite una valutazione del tipo e
dell’efficacia delle misure cautelative previste nel quadro delle forme di
assistenza temporanea a scopo terapeutico - l’esposizione dei minori a un
tipo di trattamento che può comportare delle forme di disagio sociale.
Del resto, gli scopi dell’indagine sono in piena armonia non solo con gli
obiettivi del Programma Daphne, ma anche con la politica dell’Unione
Europea in materia sociale. In effetti, la presa di coscienza della necessità di
intervenire efficacemente con una politica di tutela in favore dei minori
emerge chiaramente dai più recenti orientamenti, legislativi e non,
dell’Unione Europea. Già nel 1997 il Parlamento Europeo con una
Risoluzione sulle misure per la protezione dei minori nell’Unione europea
ha messo in luce due principi fondamentali:
- la protezione dei minori è un concetto che ingloba in sé tutto il
complesso delle attività sociali intese a consentire il normale sviluppo
dei giovani e la promozione delle loro capacità affinché diventino adulti
in grado di assumere una propria collocazione nella famiglia e nella
società;
- un minore, allontanato temporaneamente o per lungo termine dal suo
contesto familiare, ha bisogno di particolare protezione ed aiuto da parte
dello Stato, che deve garantirgli le più idonee forme di assistenza.
La necessità di assicurare ai bambini ed ai giovani un’ampia tutela trova uno
spazio anche negli atti fondamentali dell’Unione Europea. Se nel Trattato di
Amsterdam viene messa in rilievo la necessità di perseguire e prevenire, in
generale, i reati contro i minori (art. 29), il Consiglio europeo di Tampere ha
stabilito esplicitamente che i principi di libertà, sicurezza e giustizia - sui
quali si fonda la costruzione di uno spazio giuridico europeo - non
dovrebbero essere considerati appannaggio esclusivo dei cittadini
dell’Unione, poiché sarebbe contrario alle tradizioni europee negare tali
principi a coloro che sono stati legittimamente indotti dalle circostanze a
cercare accesso nel nostro territorio. A conferma di tale orientamento,
emerge la volontà, nel quadro delle varie azioni da intraprendere, di tenere
in debita considerazione la necessità di rispettare i diritti umani dei minori
(cfr., inter alia, la Proposta di decisione quadro del Consiglio sulla lotta alla
tratta degli esseri umani, COM (2000) 854 (1), e la Proposta di decisione
quadro del Consiglio sulla lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini
e la pornografia infantile, COM (2000) 854 (2)).
2.
IL
PROGETTO:
METODOLOGIA
OBIETTIVI,
ATTIVITÀ
E
Il progetto REMATCH è uno studio sulle forme e sulle modalità di
realizzazione dei soggiorni temporanei con finalità terapeutiche dei minori
provenienti dai Paesi dell’Est negli Stati membri dell’Unione Europea; un
settore di indagine che sino a questo momento non è stato trattato né
nell’ambito del Programma Daphne, né in altri studi di carattere nazionale o
europeo.
L’obiettivo fondamentale della indagine è quello di pervenire alla
costruzione di linee guida e di un modello di intervento valido per tutti gli
Stati membri.
Le attività previste per realizzare tale obiettivo sono:
a) L’analisi dei sistemi esistenti in ogni Stato membro dell’Unione Europea,
con particolare riguardo alle iniziative in atto, al numero e alla tipologia
dei beneficiari, alla normativa, ai soggetti coinvolti in qualità di
organizzatori, al ruolo delle istituzioni.
b) Un caso di studio di approfondimento per ciascuno dei paesi coinvolti in
qualità di coordinatore e partner nel progetto. In tali paesi l’analisi dei
sistemi paese è stata corredata da due indagini di campo sulle
associazioni e le famiglie ospitanti, in modo tale da rilevare l’esperienza
e le problematiche concrete di coloro i quali si trovano in prima persona a
vivere tali forme di solidarietà.
c) Un seminario internazionale di discussione dei risultati raggiunti da
proporre all’Unione Europea e di verifica delle linee guida da proporre
all’Unione Europea con la partecipazione di esperti del settore
provenienti dai diversi Stati membri.
d) Tre newsletters telematiche con cadenza quadrimestrale, che saranno
inviate ad una mailing list di addetti ai lavori, comprensiva di tutti i
coordinatori dei Progetti STOP e DAPHNE.
3.
LA PARTNERSHIP
Il progetto, finanziato nell’ambito del Programma DAPHNE, viene
coordinata dalla Fondazione Censis - Centro Studi Investimenti Sociali-, che
svolge da quasi quarantanni una costante attività di ricerca e analisi nei
settori vitali della realtà sociale (formazione, lavoro, welfare, sicurezza
sociale, sanità, reti territoriali, ambiente, economia, sviluppo locale ed
urbano, comunicazione, nuove tecnologie, cultura), realizzando oltre 60
ricerche l’anno. Il settore che ha realizzato la ricerca si occupa dei temi della
sicurezza e della legalità e ha realizzato nel corso degli ultimi anni
numerosissimi studi e ricerche, sia a livello nazionale che a livello europeo.
L’iniziativa prevede la partecipazione, in qualità di partners, dei seguenti
soggetti:
- CAMINO (Werkstatt für Fortbildung, Praxisbegleitung und Forschung
im sozialen Bereich gGmbH - Laboratorio per tirocini praticoprofessionali e indagini nel settore sociale), con sede a Berlino e
Brandeburgo. L’istituto offre servizi di consulenza, formazione e
monitoraggio dei progetti attivati nel settore della prevenzione del
crimine e della violenza, con particolare riguardo alla devianza giovanile.
- E.P.E. (L'école des parents et des éducateurs - ASBL), con sede a
Bruxelles vanta una rilevante competenza sull’argomento del progetto,
essendo preposta ad iniziative di informazione, studi e sensibilizzazione
delle istituzioni, delle famiglie e degli operatori scolastici sui problemi
dei minori.
- ALTEA-España (Asociación para la Investigación y la Formación en la
Acción Social) con sede ad Altea (Alicante) è una ONG attiva nella
formazione, nell'indagine e nella realizzazione di progetti di
reinserimento sociale e professionale di giovani emarginati o
discriminati.
4.
UNA BREVE PANORAMICA SUL FENOMENO NEGLI
STATI MEMBRI DELL’UNIONE EUROPEA
L’attività di analisi non ha avuto gli stessi esiti in tutti i paesi indagati; in
alcuni casi non è stato possibile ottenere informazioni puntuali data
l’assenza di strutture centrali che possedessero dati ed informazioni di
sintesi; in altri il fenomeno è poco presente e non si sviluppa secondo
procedure codificate; in altri ancora (Lussemburgo, Portogallo) è del tutto
assente.
I progetti di accoglienza temporanea generalmente sono stati avviati durante
gli anni novanta, ma in Francia la prima associazione è stata fondata nel
1986, anno dell’esplosione; a partire dal 1989 anche Belgio, Germania e
Svezia hanno iniziato ad ospitare i bambini di Chernobyl; Austria,
Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi e Spagna hanno avviato i progetti nel 1991;
l’Inghilterra nel 1992; Grecia ed Italia nel 1993; infine, la Finlandia nel
1995. In Portogallo solo da quest’anno alcune associazioni del privato
sociale hanno iniziato ad organizzarsi per ospitare bambini provenienti dai
paesi dell’est Europa.
4.1. Caratteristiche beneficiari
Vi sono notevoli differenze tra i diversi paesi sia sotto il profilo
organizzativo, che per quanto riguarda il numero degli ingressi. L’entità dei
flussi annuali è considerevole soprattutto in Italia e in Germania, anche se
diverso è l’andamento delle presenze nei due paesi: in Italia il numero dei
bambini accolti è aumentato fino al 1996, anno in cui sono giunti 51.000
bambini, per poi scendere sino a 30.991 nel 2002. Complessivamente fino
ad oggi sono stati accolti 359.585 bambini. In Germania, invece, dal 1989 al
2003 sono stati ospitati ogni anno 20.000 bambini, per un totale di 280.000.
Negli altri paesi il numero di bambini accolti è meno consistente: in
Inghilterra fino ad oggi sono stati accolti circa 50.000 minori; in Irlanda
10.000 bambini (dato riferito solo ad una associazione); in Austria 15.083;
in Grecia, in dieci anni, sono stati accolti 13.500 bambini; in Spagna, dal
1997 al 2003, sono giunti complessivamente 8.684 bambini. In Finlandia,
invece, il flusso dei bambini accolti è più contenuto e fino ad oggi sono stati
ospitati 592 minori, 64 all’anno.
La parzialità dei dati raccolti nel corso dell’indagine non permette di fare
delle stime esatte del numero di bambini accolti fino ad oggi negli altri
paesi: in Francia e in Belgio, ad esempio, il fenomeno è piuttosto
consistente ma non si hanno informazioni precise né sul numero di
associazioni né su quello dei minori accolti; in Svezia, ogni anno, le due
associazioni più grandi hanno accolto complessivamente circa 620 bambini;
nei Paesi Bassi i dati riferiti ad una sola associazione indicano 150-200
bambini ogni anno.
I progetti di accoglienza temporanea sono nati con lo scopo preciso di
fornire cure e risanamento ai bambini nati nei paesi inquinati dall’esplosione
della centrale atomica di Chernobyl. Nel corso degli anni allo spirito iniziale
si è unito un atteggiamento solidaristico che ha favorito un allargamento del
target dei progetti, per cui le organizzazioni che promuovono l’accoglienza
hanno iniziato ad ospitare anche bambini che vivono in paesi in cui le
condizioni di vita sono molto critiche. E’ questo il caso della Spagna in cui
la maggior parte dei bambini accolti viene dal Sahara, e della Grecia che
organizza i soggiorni solo per i bambini che provengono dalla Bosnia.
Si può affermare che l’obiettivo originario è ancora molto sentito, e che la
stragrande maggioranza dei bambini accolti in tutti gli altri paesi
dell’Unione Europea proviene quasi esclusivamente da Bielorussia, Ucraina
e Russia.
I soggiorni realizzati nei diversi paesi possono essere definiti delle vacanze
terapeutiche, durante le quali i bambini mangiano cibi genuini, passano del
tempo in un luogo salubre a contatto con altri bambini, fanno delle gite
culturali e, in alcuni casi, frequentano la scuola.
Solo in Spagna i progetti sono diversificati in base alle loro finalità e si
suddividono in tre tipi: vacanze, cure mediche e programmi scolastici.
In tutti i Paesi l’ospitalità avviene prevalentemente presso famiglie, che
generalmente vengono selezionate da associazioni che elaborano i progetti
di accoglienza (proponenti); in Danimarca, Austria, Svezia, Germania
esistono anche strutture pubbliche e private (ostelli, scuole, campi estivi) in
cui i bambini vengono fatti soggiornare. In Finlandia, invece, i bambini
vengono fatti soggiornare esclusivamente in strutture pubbliche (ostelli) nel
corso di campi estivi.
La caratteristica peculiare di questo tipo di accoglienza è la temporaneità,
ovvero la durata limitata del soggiorno: i bambini sono ospitati per un
minimo di 7 giorni fino ad un massimo di 90 durante le vacanze scolastiche;
in genere i soggiorni hanno una durata media di 30 giorni. In alcuni paesi –
Irlanda, Italia, Spagna, Germania – sono previsti dei casi eccezionali in cui
il soggiorno può avere una durata maggiore.
I bambini vengono selezionati, soprattutto, nelle scuole; l’età dei bambini
accolti varia dai 0 ai 19 anni; in realtà quasi tutti i minori che partecipano ai
progetti hanno un’età minima di 6-8 anni.
I criteri che determinano la scelta dei minori sono per lo più legati alle
condizioni socio-economiche di origine: in Inghilterra la priorità viene data
ai bambini orfani o con famiglie monoparentali; in Austria i bambini sono
selezionati anche in base al loro rendimento scolastico; in Danimarca,
infine, vengono favoriti i bambini provenienti da famiglie molto numerose.
4.2. Ruolo ed attività delle istituzioni e delle associazioni
Le principali differenze riscontrate nella gestione dei progetti di accoglienza
riguardano l’esistenza di un organo di coordinamento centrale e le attività di
monitoraggio e di valutazione in itinere ed ex-post degli stessi progetti.
L’Italia è l’unico paese in cui esiste un organo istituzionale preposto al
controllo delle iniziative di accoglienza dei minori stranieri e alla tutela dei
diritti di questi ultimi. Si tratta del Comitato per i minori stranieri, istituito
presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che ha il compito di
vigilare sulle modalità del soggiorno dei minori; di cooperare e raccordarsi
con le amministrazioni interessate; di definire criteri di valutazione delle
richieste per l’ingresso dei minori accolti; di valutare le richieste provenienti
dai promotori dei soggiorni (enti locali, associazioni, parrocchie e famiglie);
di provvedere alla istituzione e alla tenuta dell’elenco dei minori accolti e
dei proponenti i progetti. Solo in altri tre paesi alcune funzioni di controllo
vengono svolte da istituzioni pubbliche: in Spagna, l’Ufficio regionale del
governo ha il compito di emettere un parere sui progetti presentati; in
Inghilterra il Criminal Record Bureau, in collaborazione con i Servizi
Sociali, ha il compito di registrare le associazioni e di controllare le famiglie
selezionate per l’accoglienza; mentre in Svezia, il Social Welfare Office ha
l’incarico di investigare sulle famiglie ospitanti al fine di garantire la
sicurezza del minore e di effettuare controlli nelle strutture dove vengono
realizzati i campi estivi.
In tutti i paesi i proponenti, cioè le organizzazioni che promuovono,
gestiscono e realizzano i progetti di accoglienza, sono associazioni. In Italia
e in Spagna i progetti possono essere proposti anche da enti locali,
parrocchie e fondazioni. Inoltre, in Italia e in Inghilterra singole famiglie
possono organizzare l’accoglienza in modo autonomo.
In ogni paese esistono associazioni di diverse dimensioni, alcune, le più
grandi, hanno diramazioni su tutto il territorio, altre, operano solo a livello
locale.
In Germania, Irlanda, Paesi Bassi e Danimarca si è tentato di creare
un’associazione ombrello in rappresentanza delle diverse associazioni locali
per tentare di stabilire degli standard di accoglienza e dei criteri omogenei
per tutti i proponenti e di favorire uno scambio di buone pratiche e
informazioni.
Il costo dell’accoglienza è generalmente a carico del proponente che si
occupa del reperimento dei fondi necessari ad attivare i progetti. In alcuni
paesi – Inghilterra, Germania, Spagna, Francia – le associazioni sono aiutate
finanziariamente dallo Stato.
Infine, sono del tutto assenti programmi di valutazione sistematica dei
progetti di accoglienza, solo in Spagna avviene una valutazione, diversa a
secondo della tipologia dell’accoglienza: nel caso dei soggiorni per motivi
medici viene fatta una valutazione dei miglioramenti generali della salute
dei minori e in particolare della malattia che viene curata; per quanto
riguarda i soggiorni educativi, la valutazione viene effettata all’interno della
scuola e gli sviluppi vengono seguiti direttamente attraverso la famiglia; per
i progetti-vacanza la valutazione consiste in interviste con le famiglie e con i
bambini per verificare l’esistenza o meno di problemi durante il soggiorno.
Negli altri paesi l’attività di valutazione avviene, soprattutto, ad opera dei
proponenti sia attraverso ricerche sulle famiglie ospitanti, sia mediante
colloqui con famiglie e insegnanti nei paesi di origine per valutare l’impatto
dei soggiorni sulla salute fisica e psicologica dei minori.
4.3. Procedure per la realizzazione dei soggiorni
La procedura di selezione dei bambini è simile in tutti i paesi: le
associazioni, attraverso contatti propri con le organizzazioni che operano nei
paesi di provenienza dei minori o con la propria sede in loco, individuano i
bambini da inserire nei progetti in base ai criteri previsti.
Anche l’iter per la realizzazione del soggiorno è simile: l’ente proponente
prepara un invito per ogni minore – direttamente o attraverso le associazioni
che lavorano in loco - che viene mandato all’ambasciata presente nel paese
di origine dei minori che rilascia il visto (per i bambini ospitati in Olanda il
visto viene rilasciato dall’Ambasciata Tedesca). In alcuni paesi – Spagna,
Paesi Bassi, Danimarca, Svezia – è necessaria una lettera di autorizzazione
al soggiorno da parte del tutore del bambino. L’ambasciata britannica e
quella svedese richiedono, insieme ai documenti del minore, anche una
lettera della famiglia accogliente.
Solo in Irlanda non è richiesto il visto per i bambini inseriti nei progetti di
accoglienza temporanea: la sede centrale dell’associazione “Chernobyl
children’s project” invia una richiesta di esenzione al Dipartimento di
Giustizia, Divisione Immigrazione.
Tab. 1 - Caratteristiche dell’accoglienza temporanea di bambini stranieri nei paesi
dell’Unione europea
Paese
ospite
Anno di
inizio
Paesi di provenienza
dei bambini
Bielorussia e paesi
vicini
Bielorussia e paesi
vicini
Bielorussia e paesi
vicini
Bielurussia, Ucraina,
Russia
Bielorussia, Ucraina
Bielurussia, Ucraina,
Russia
Bosnia
Bielorussia,
russia
occidentale
Bielorussia, Ucraina,
Africa e Medioriente
Bielorussia
Sahara,
Ucraina,
Bosnia, fed. Russa
Età dei
bambini
Organo
centrale
21-30 giorni
No
Famiglia,
pubbliche
6-18
Famiglia
30-90 giorni
No
10-14
Famiglia, scuole
15-30 giorni
No
1991
Belgio
1989
Danimarca
1991
Finlandia
1995
Francia
1986
Germania
1989
Grecia
1993
Irlanda
1991
Italia
1993
Paesi Bassi
1991
Spagna
1991
Svezia
1989
Russia
7-19
U.K.
1992
Bielurussia, Ucraina,
Russia
6-16
7-18
Ostelli
e
pubbliche
Famiglia
6-18
8-15
strutture
Durata del
soggiorno
8-15
Austria
(*)
Strutture di
accoglienza
strutture
15 giorni
No
30-60 giorni
No
Famiglia e ostelli
21-84 giorni
No
8-16
Famiglia
15-30 giorni
No
0-18
Famiglia
7-90 giorni
No
Famiglia, (alcuni casi)
strutture pubbliche
Famiglia
Famiglia, (alcuni casi)
strutture pubbliche
Famiglia,
struttura
privata
30-90 giorni
(max.150)
45-60 giorni
30-60 giorni
(max.90)
6-16
8-13
6-15
Famiglia
No
No*
21-90 giorni
No*
30 giorni (casi
speciali 6
mesi)
No*
In Spagna il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero dell’Interno e autorizzano gli ingressi; in
Inghilterra quasi tutti i proponenti sono registrati al Criminal Record Bureau, quest’ultimo, insieme ai
Servizi sociali, ha il compito di controllare le famiglie ospitanti; in Svezia il Social Welfare Office ha il
compito di verificare i requisiti richiesti alle famiglie e di controllare le strutture dei campi estivi.
Fonte: ricerca Censis, Epe, Camino, Altea, 2003
Sì
5.
CONCLUSIONI E INDICAZIONI PER IL FUTURO
Dall'analisi dei sistemi-paese emerge, come abbiamo visto, un quadro molto
articolato. Le differenze tra le varie realtà non impediscono comunque di
individuare alcune aree di criticità sulle quali, a giudizio del gruppo di
lavoro, dovrebbero articolarsi le linee guida da proporre all'Unione Europea
al fine di garantire una gestione dei soggiorni che assicuri il rispetto dei
minori accolti e contemporaneamente dia risultati proficui in termini di
assistenza sociale e terapeutica.
Le aree di criticità individuate nel corso dell'indagine sono:
a)
L'organismo centrale di coordinamento e controllo
Dall'analisi effettuata è emerso come solo in Italia vi sia la presenza di un
organismo centrale istituzionalmente preposto al controllo delle procedure
d'accoglienza in materia di soggiorni terapeutici. Eppure una serie di motivi
renderebbero auspicabile l’ istituzione di un organismo simile in ogni paese
dell'Unione Europea.
Per prima cosa, un organo di questo genere consentirebbe di avere una
garanzia di tutela dei minori accolti. In Italia, per esempio, il Comitato per i
minori stranieri (Cms) garantisce i bambini e assicura il rispetto dei loro
diritti.
In secondo luogo, la presenza di un organo sovraordinato servirebbe a dare
garanzie di regolamentazione del fenomeno e ad evitare pericolosissime
improvvisazioni. Sempre per citare il caso italiano, le associazioni
proponenti in Italia sono sottoposte a un controllo da parte del Cms che
provvede a registrarle; in altri paesi, invece, la mancanza di un organo di
controllo lascia libera qualunque associazione di proporsi come vettore e
consente anche alle singole famiglie di avviare di propria iniziativa una
procedura d'accoglienza a favore di un minore.
Ancora, la presenza di un organismo unico garantirebbe uniformità di criteri
nella selezione dei progetti.
Non ultimo, un organismo di questo tipo potrebbe assumersi il compito di
monitorare e registrare la frequenza e l’entità dei flussi.
Posto che il Cms è un organo di vigilanza e controllo e non un organo di
coordinamento, sembrerebbe opportuno costituire in ogni paese dell'Ue
coinvolto in attività di accoglienza, un organo simile che però abbia anche
funzioni di coordinamento. L'ideale sarebbe istituire un organo pubblico che
abbia insieme una funzione politica con compiti di indirizzo, vigilanza e
controllo, che tuteli i minori, ne garantisca i diritti e ne sia anche legalmente
responsabile, che mantenga i rapporti con i paesi d’origine; e una funzione
tecnica tesa ad accertare la validità delle iniziative, a valutare le
caratteristiche delle associazioni proponenti e l'affidabilità dei referenti
esteri, ad effettuare un'attività di monitoraggio e di valutazione ex- post,
assumendo su di sé anche la funzione di coordinamento dei progetti e dei
rapporti con gli enti dei paesi d'origine. Un tale organismo potrebbe inoltre
emanare normative o direttive che regolino i soggiorni.
b)
La selezione delle associazioni e delle famiglie
Nella maggior parte dei paesi sono le associazioni a presentare il
programma di accoglienza temporanea e a tenere i rapporti con i paesi
d'origine, ma in alcuni casi (per esempio in Italia) è data la possibilità alla
stesse famiglie di presentare in autonomia un progetto di accoglienza (di
solito a favore di un bambino che hanno già ospitato una volta).
Per avere un maggior controllo sulle iniziative e non andare incontro a
situazioni di rischio sarebbe forse più opportuno non lasciare alle famiglie la
possibilità di agire di propria iniziativa.
Per quanto riguarda la selezione delle associazioni, generalmente non vi
sono criteri chiari e condivisi con il rischio che associazioni di qualsiasi
genere possano candidarsi per l'accoglienza di minori provenienti
dall'estero.
Nel caso in cui fosse condivisa l’ipotesi della costituzione di un organismo
sovraordinato, uno dei suoi compiti potrebbe essere proprio quello di fissare
i criteri di ammissibilità delle associazioni e dei progetti. Inoltre dovrebbe
essere controllata l'affidabilità del proponente attraverso una verifica delle
sue caratteristiche (es: bilancio dell'associazione, curriculum dei
responsabili, regolamento interno, attività di solidarietà internazionale svolte
nei paesi in questione) e possibilmente anche l'affidabilità del referente
estero.
Per quanto riguarda le famiglie, generalmente vengono individuate dalle
associazioni sulla base del passaparola e selezionate secondo criteri molto
generali (igiene dell'abitazione, stile di vita, ménage domestico)
difficilmente verificabili in pochi minuti di colloquio preliminare. Per lo più
la scelta si concentra su giovani coppie con figli dell'età dei bambini da
ospitare, ma non sono escluse altre tipologie familiari.
Anche in questo caso bisognerebbe forse individuare dei criteri più
“strutturati” di selezione delle famiglie, utilizzando, ad esempio psicologi
dei servizi sociali ed instaurando delle collaborazioni con gli enti locali.
Inoltre potrebbe essere utile creare (presso il comune?) un albo delle
famiglie che già hanno partecipato ai soggiorni e che potrebbero essere
contattate da chi desidera parteciparvi per la prima volta.
c)
La selezione dei minori
Dato lo scopo terapeutico che ancora conserva il soggiorno non sembra
opportuno nella scelta privilegiare gli orfani. Tutti i bambini che vivono
nell'area di Chernobyl sono da considerarsi disagiati e quindi dovrebbero
avere tutti le stesse possibilità di fare l'esperienza del soggiorno temporaneo.
In realtà, apparentemente l’unico criterio di selezione è quello dell'età (che è
preferibilmente quella scolare), ma le associazioni responsabili dei
programmi spesso sono legate alla Chiesa o a istituzioni caritatevoli, e di
conseguenza spesso promuovono la selezione di bambini che vivono negli
orfanotrofi o nelle case famiglia con la conseguenza di creare aspettative (di
adozione o affidamento) che vanno al di là del soggiorno.
Un criterio valido di selezione non può essere neanche l'eventuale tipo e
grado di malattia dei bambini coinvolti; infatti se la convalescenza in un
ambiente salubre ha un senso, il soggiorno, per bambini con gravi patologie,
è da sconsigliare per via delle implicazioni socio-sanitarie, oltre che
emotive, che potrebbe avere.
Nella scelta dei minori, quindi, sarebbe meglio prescindere da qualsiasi
criterio di ammissibilità che non sia l'autorizzazione dei genitori o delle
istituzioni responsabili garantendo unicamente una certa rotazione dei
destinatari.
d)
I rapporti con i paesi di provenienza
Nei rapporti con i paesi di provenienza non c'è reciprocità istituzionale:
infatti in Russia, Bielorussia e Ucraina gli organi ministeriali si occupano
della gestione dei soggiorni, ma non trovano nei paesi dell'Unione Europea
istituzioni di pari livello con le quali interagire. Tale situazione fa sì che
siano le associazioni dei paesi d'accoglienza a gestire i rapporti sia con le
associazioni omologhe dei paesi di provenienza dei minori che direttamente
con le istituzioni. E' evidente che le modalità operative di un Ministero e
quelle di un'associazione sono differenti; questo determina, da una parte, il
rallentamento delle procedure, e dall'altra, una “superiorità” formale dei
paesi di provenienza che li porta a dettare le condizioni.
Anche questa difficoltà potrebbe essere superata dalla creazione di un
organo centrale di coordinamento che si relazioni da pari a pari con gli Stati
in questione e che abbia il potere di stabilire degli accordi riguardo i diversi
aspetti dell'accoglienza, da quello legale a quello organizzativo.
Inoltre, resta sempre auspicabile un accordo internazionale tra gli Stati, ad
esempio sotto forma di una Dichiarazione d'intenti, in cui entrambi gli Stati
dichiarino il loro impegno a supportare l'efficienza ed il successo di
un'iniziativa umanitaria, all'interno della quale trovi spazio anche
l'accoglienza temporanea (come per esempio il Memorandum
Understanding su Chernobyl firmato dalla Bielorussia e dalla Germania nel
1994 che citava anche l'opportunità dell'accoglienza temporanea dei
bambini in Germania).
e)
I finanziamenti
Le risorse finanziarie provengono generalmente dalle stesse associazioni,
dalle parrocchie e da istituzioni private, ma non mancano casi di
autogestione finanziaria da parte delle famiglie ospitanti.
Si segnalano rari casi di sovvenzioni provenienti da enti pubblici (per
esempio nel 2001 il governo tedesco ha finanziato con di 25 milioni di
marchi un programma di aiuti per la Bielorussia per un periodo di cinque
anni attraverso i quali sono stati finanziati una serie di miniprogetti).
Sarebbe invece auspicabile un maggior coinvolgimento finanziario delle
istituzioni. Il loro contributo, infatti, oltre al finanziamento vivo dei progetti,
potrebbe contribuire ad avviare l'attività delle associazioni.
Non si può trascurare il problema dell'assicurazione sanitaria, che
trattandosi di soggiorni terapeutici, viene sempre inserita tra le voci di spesa
dei progetti, e che risulta sempre a carico delle associazioni.
f)
La valutazione dell'impatto
Manca in tutti i paesi dell'Ue una valutazione ex post del funzionamento dei
progetti d'accoglienza. Inoltre, nessun organo istituzionale, ad eccezione
dell'Ufficio regionale del governo spagnolo, ha realizzato uno studio di
valutazione dell'impatto dei soggiorni sulle condizioni fisiche e mentali dei
minori accolti. Al contrario, sono molto frequenti le attività di valutazione
informali, sia per i soggiorni terapeutici che per quelli di tipo educativo,
condotte dalle associazioni, attraverso incontri con le famiglie e gli
insegnanti dei paesi d'origine.
Sarebbe opportuno accrescere la consapevolezza degli organismi proponenti
sulla necessità della valutazione delle ricadute psicologiche e sociali che
questi soggiorni comportano. Infatti, alcune associazioni sono convinte che
la buona fede di chi ospita basti a scongiurare i rischi e a garantire la validità
delle iniziative. Invece, un'analisi ex post per verificare se il soggiorno abbia
effettivamente apportato benefici ai bambini, o quanto meno non abbia
prodotto danni, è fondamentale. L'attività di verifica permetterebbe, tra
l’altro, di conoscere quali sono i rischi connessi a questo tipo di ospitalità e
di correggere gli errori che possono esporre i minori a delle forme di
disagio.
g)
Le relazioni tra i diversi soggetti coinvolti nelle iniziative
Uno dei principali problemi connessi a questa forma di solidarietà risiede
nelle scarse relazioni che intercorrono tra i diversi soggetti coinvolti.
Inoltre, va rilevata la frammentazione delle associazioni impegnate nei
singoli progetti di accoglienza che si evidenzia in una sostanziale e
infruttuosa mancanza di coordinamento. La costruzione di una rete tra le
associazioni proponenti, sul tipo delle associazioni umbrella di Germania,
Irlanda, Paesi Bassi e Danimarca potrebbe contribuire alla costruzione di
nuove relazioni e alla realizzazione di forme di progettazione partecipata
che si rivelerebbero senz'altro proficue.
h)
Il legame tra minori e famiglie
A questo proposito bisogna ricordare quali sono i rischi che questi
programmi comportano. Violenze, abusi, impossibilità di integrarsi,
eccessive aspettative sono alcuni dei pericoli cui vanno incontro i minori
accolti; atteggiamenti aggressivi da parte dei minori stessi, difficoltà a
riprendere la vita nei paesi d'origine, sono altre problematiche che si
possono presentare. L'attività di valutazione e preparazione delle famiglie è
fondamentale in quanto permette di conoscere i rischi così da poterne
ridurre la portata. Al contrario, una selezione poco accurata delle famiglie
ospitanti può esporre i bambini a dei rischi o più semplicemente a divagare
dal programma di recupero indicato dalle associazioni e quindi a non
sfruttare al meglio il periodo del soggiorno. Oppure, una insufficiente
preparazione delle famiglie può determinare dei convincimenti errati circa
gli scopi dei soggiorni creando false aspettative per quelli che sono dei
soggiorni temporanei difficilmente trasformabili in adozioni.
Una questione a parte è quella delle adozioni. Capita che il soggiorno venga
reiterato a favore dello stesso bambino. In questo caso, se il bambino
ospitato è orfano, possono crearsi aspettative di inserimento permanente
nella famiglia ospite. Il soggiorno temporaneo allora può divenire un volano
per adottare un bambino, ma se vengono rispettate tutte le procedure, non si
vede perché il desiderio di adozione debba essere considerato in maniera
negativa. Il soggiorno infatti può essere un modo per avere un primo
contatto con il minore da adottare, purché non sottintenda lo scavalcamento
dell'iter delle adozioni internazionali.
i)
Il futuro dei soggiorni
A prima vista potrebbe sembrare che il fenomeno dei soggiorni temporanei
vada ad esaurirsi, dato che con il passare del tempo vengono meno i
presupposti terapeutici per cui era nato. Ad oggi però risulta che l'indirizzo
più condiviso sia quello di intendere sempre più i soggiorni come forme di
solidarietà, piuttosto che come interventi terapeutici (che oltretutto in molti
casi non sono neanche autorizzati dalle autorità dei paesi d'origine e
incontrano ostacoli d'ordine burocratico nei paesi d'accoglienza). In questo
modo i soggiorni possono entrare a far parte di programmi di solidarietà
internazionale nell'ambito degli aiuti umanitari.
Inoltre, molti progetti sono affiancati da attività parallele, che vanno dalla
promozione dello sviluppo nei paesi di provenienza dei minori - attraverso
la distribuzione di beni, la costruzione di opere pubbliche, il patrocinio delle
istituzioni volontaristiche -, alla diffusione di iniziative di scambio culturale
tra i paesi. Queste iniziative, creano un tessuto di relazioni tra i paesi e
contribuiscono ad assicurare continuità al fenomeno.
l)
Una rete europea
Questo seminario di Roma potrebbe essere l’occasione, oltre che di
condividere i risultati del workshop e della ricerca tra gli operatori del
settore, anche per gettare le basi per la creazione di una rete europea per la
promozione dei soggiorni. Tale rete, oltre a facilitare i collegamenti e la
comunicazione tra i soggetti coinvolti, potrebbe costituire un interlocutore
dell’Unione Europea per la costruzione di linee guida e per la promozione di
progetti europei e di partenariati internazionali volti ad ulteriori studi sul
fenomeno.
Inoltre, la costituzione della rete è fondamentale per innescare un
meccanismo di disseminazione dei risultati.
ALLEGATO
Le schede Paese
AUSTRIA
1.
Caratteristiche dei beneficiari
Anno di inizio dei progetti
1991 (anno di inizio dei progetti della Caritas Upper Austria).
Numero minori accolti
Dal 1991 al 2003 sono stati ospitati complessivamente 15.083 bambini.
Aree di provenienza
Bielorussia e altre regioni dell’ex Unione Sovietica.
Tipologia dell’accoglienza
L’organizzazione delle vacanze terapeutiche differisce tra i vari proponenti.
L’associazione Global 2000 durante il primo anno di attività ha ospitato i
bambini presso famiglie, negli anni successivi, invece, sono stati organizzati
gruppi in campi scuole, ostelli, case comuni con l’ausilio di supervisori
ucraini e austriaci. Le altre organizzazioni austriache, invece, ospitano i
bambini quasi esclusivamente presso famiglie.
Criteri di selezione dei minori e durata dei soggiorni
La maggior parte dei minori invitati è in età scolare: tra gli 8 e i 15 anni.
I progetti solitamente durano 3-4 settimane e avvengono nei mesi estivi (ci
sono stati dei soggiorni eccezionalmente più lunghi: una famiglia ha
ospitato una ragazza per motivi studio per due anni; la Caritas ha permesso
ad alcuni bambini provenienti da un orfanotrofio di restare per un periodo
più lungo). Solitamente i bambini invitati cambiano ogni anno (l’ass. Tyrol
helps the children of Chernobyl utilizza dei criteri di rotazione, gli stessi
bambini possono effettuare i soggiorni ogni 2/3 anni). Alcune eccezioni
sono previste per i bambini che necessitano di trattamenti medici particolari
che vengono ospitati per due anni consecutivi.
L’associazione Belarus Aid invita gli stessi bambini più volte; questo modo
di operare è stato criticato dalle organizzazioni partner di Minsk in quanto
consente solo a pochi bambini di partecipare ai progetti.
Uno dei criteri di selezione dei bambini è la condizione socio-economica
della famiglia, i partner in loco dell’associazione Belarus Aid selezionano i
bambini anche in base al loro rendimento scolastico.
Molti dei bambini invitati dalle associazioni austriache provengono da
famiglie, solo la parrocchia di Aspern, nel 2003, ha invitato soprattutto
orfani (che non vivono in istituti ma sono affidati a nuclei familiari).
Obiettivi effettivi del soggiorno
I soggiorni hanno soprattutto uno scopo curativo: negli ospedali austriaci
vengono somministrate cure di cui non possono usufruire nel loro paese.
Rischi
Non si sono registrati casi di violenza.
2.
Ruolo e attività delle ist
3.
ituzioni e delle associazioni
Organo istituzionale
Non esiste un organo di controllo che coordina o controlla i progetti di
accoglienza temporanea.
Gestione istituzionale
No
Controlli istituzionali
No
Criteri di selezione dei proponenti
Non esistono criteri di selezione
Tipologia dei proponenti
Le organizzzazioni che si occupano delle vacanze terapeutiche sono:
- Global 2000.
- Tyrol helps the children of Chernobyl. Un’iniziativa privata nata con lo
scopo di organizzare l’ospitalità dei bambini di Chernobyl.
- Caritas Upper Austria. La Caritas organizza anche campi estivi in
Bielorussia per i bambini con disabilità, orfani o con famiglie molto
povere.
- Belarus Aid Lower Austria.
- Viennese parish of Aspern.
Gestione alternativa a quella istituzionale e valutazione ex-post
Le sedi centrali delle associazioni più grandi – quelle con diverse sedi locali
– assumono il ruolo di coordinatore dei progetti. Come coordinatori sono
responsabili, in primo luogo, della selezione dei bambini (vengono realizzati
annualmente dei viaggi nei paesi di origine dei bambini) e poi anche della
procedura di invito.
Queste associazioni stabiliscono accordi e collaborano con le istituzioni, le
organizzazioni e i comitati locali che desiderano realizzare l’accoglienza.
Esistenza di accordi internazionali tra gli Stati
Non esistono accordi bilaterali, ma c’è collaborazione tra le ambasciate di
Kiev e di Vienna per il sostegno dei progetti di accoglienza.
Finanziamenti
Nessuna organizzazione riceve fondi pubblici. Solo per l’assicurazione
sanitaria le associazioni ricevono un piccolo supporto (“Tyrol helps the
children of Chernobyl” viene sostenuta dalla Caritas; Aid for Belarus ha un
supporto dal governo Lower Austrian state government ).
3.
Procedure per la realizzazione dei soggiorni
Ai bambini che partecipano alle vacanze terapeutiche viene rilasciato un
visto turistico. L’ambasciata austriaca di Mosca è responsabile anche delle
pratiche relative ai bambini bielorussi.
Gli altri documenti che devono essere presentati all’ambasciata sono: un
passaporto valido, un documento di viaggio e l’assicurazione.
Poiché la procedura burocratica viene generata da un invito di una famiglia
austriaca, questa deve presentare alcuni documenti tra i quali la
dichiarazione dei redditi.
Per i minori che viaggiano soli è necessaria una lettera di autorizzazione del
tutore legale.
Le organizzazioni che invitano i bambini devono pagare il visto, non sono
ammessi visti di gruppo, ma ciascun minore deve aver il proprio passaporto
e visto.
BELGIO
1.
Caratteristiche dei beneficiari
Anno di inizio dei progetti
1989
Numero minori accolti
Non si dispone di dati sul numero complessivo dei minori accolti.
Aree di provenienza
Tutti i minori accolti sono originari della Bielorussia e degli altri paesi
colpiti dall’incidente di Chernobyl.
Tipologia dell’accoglienza
I minori vengono ospitati in famiglia.
Criteri di selezione dei minori e durata dei soggiorni
L’età dei bambini accolti varia dai 6 ai 18 anni.
I soggiorni temporanei sono organizzati soprattutto nei mesi di luglio e
agosto, durante le vacanze scolastiche. Alcune associazioni organizzano
soggiorni anche durante le vacanze di Natale. Solo un proponente realizza i
soggiorni anche in altri periodi dell’anno.
Il tempo di durata del soggiorno va da un minimo di 30 giorni ad un
massimo di 90.
Le famiglie ospitano lo stesso minore per più anni.
Possibilità di trasformazione in adozione
La quasi totalità delle associazioni si occupa solo dei soggiorni temporanei e
non si è mai interessata di questioni relative all’adozione dei bambini.
Obiettivi effettivi del soggiorno
L’obiettivo principale dei proponenti i progetti di accoglienza temporanea è
quello di offrire ai bambini delle vacanze terapeutiche.
Rischi
In alcuni casi, i bambini manifestano il desiderio di voler restare presso la
famiglia ospitante.
2.
Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni
Organo istituzionale
No. A partire da quest’anno, il Delegato generale della Comunità francese
per i diritti dell’infanzia ha intrapreso una prima iniziativa ufficiale con
l’obiettivo di elaborare un quadro istituzionale volto a garantire
un’accoglienza di qualità.
Tra gli obiettivi futuri c’è quello di favorire un coordinamento tra i diversi
organismi istituzionali che si occupano dell’infanzia al fine di creare uno
spazio legale di supervisione che consenta di inquadrare e migliorare
l’accoglienza di tutti i bambini stranieri presenti in Belgio.
Gestione istituzionale
No.
Controlli istituzionali
No.
Criteri di selezione dei proponenti
Non esistono criteri di selezione.
Tipologia dei proponenti
Tutti i proponenti sono associazioni senza scopo di lucro.
Le associazioni gestiscono e realizzano i progetti di accoglienza
temporanea.
Finanziamenti
Le fonti di finanziamento dei progetti
sono varie. Le famiglie
contribuiscono con una quota che varia dai 25€ ai 500€ alle spese.
DANIMARCA
1.
Caratteristiche dei beneficiari
Anno di inizio dei progetti
1991
Numero minori accolti
Non vi sono informazioni precise sul totale dei minori accolti: l’ambasciata
Danese a Mosca ha dichiarato di aver rilasciato 800 visti nel 2002, mentre
l’associazione ASF sostiene di aver ospitato circa 1.000 minori provenienti
dalla Russia.
Aree di provenienza
I bambini provengono dalla Bielorussia e dagli altri paesi colpiti dal disastro
di Chernobyl.
Tipologia dell’accoglienza
Le strutture in cui vengono ospitati i bambini variano a seconda degli
organizzatori:
- ASF organizza campi-scuola, con il sostegno dei comuni, in tutto il
territorio;
- l’associazione Venskab over Grænser ha organizzato, nel primo anno
della sua attività, l’accoglienza in famiglie, attualmente la maggior parte
dei bambini viene alloggiata in edifici scolastici.
Criteri di selezione dei minori e durata dei soggiorni
La maggior parte dei bambini che partecipano ai progetti di accoglienza
temporanea hanno un’età compresa tra 10 e 14 anni. Generalmente
provengono da famiglie svantaggiate.
L’associazione ASF seleziona bambini che non necessitano di cure mediche
giornaliere; la maggior parte di loro proviene da orfanotrofi, famiglie molto
numerose o sono bambini in affidamento. Questa associazione permette ai
bambini di partecipare solo una volta ai progetti.
L’associazione Skandinavisk Børnemission invita bambini malati orfani o
provenienti da famiglie povere.
La durata dei soggiorni varia tra le diverse associazioni: da due a quattro
settimane.
Possibilità di trasformazione in adozione
Nessun bambino è stato adottato.
Obiettivi effettivi del soggiorno
Trattamenti medici.
Rischi
Alcuni bambini hanno avuto problemi psicologici.
2.
Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni
Organo istituzionale
No.
Gestione istituzionale
No.
Controlli istituzionali
L’ambasciata danese a Mosca non ha stabilito delle condizioni vincolanti
per le organizzazioni che decidono di realizzare i progetti di accoglienza, si
limita solo a controllare il curriculum dell’associazione.
Criteri di selezione dei proponenti
Non esistono criteri di selezione.
Tipologia dei proponenti
Le principali organizzazioni danesi sono:
- ASF – Danish People’s Aid. Un’organizzazione nata dall’associazione
“Danish workers’ Samaritans”.
- Venskab over Grænser. Una ONG umanitaria impegnata in progetti di
aiuto e nella diffusione di informazioni sulle condizioni di vita nella città
Rubel in Bielorussia.
- Det Danske Spejderkorps. L’associazione degli scout che organizza
gruppi di lavoro su tutto il territorio nazionale.
- The Skandinavisk Børnemission. Una chiesa che si occupa di progetti di
aiuto umanitario soprattutto per i bambini che provengono dall’Ucraina e
dalle Filippine.
- I comuni di Beder, Malling e Ajstrup sono direttamente impegnati nei
progetti di accoglienza.
Ulteriori associazioni impegnate sono: Danish-Russian Union in Horsens,
the Danish-Ukrainian Society; un’organizzazione di Seeland.
L’associazione ASF coordina 60 gruppi locali su tutto il territorio nazionale.
L’attività dell’organizzazione centrale consiste nel selezionare i bambini,
attraverso i partner nei loro paesi di origine, e nel supervisionare l’attività
dei volontari impegnati nei progetti. L’ASF ha richiesto il supporto dei
comuni (fino al 2001 quasi 100 comuni sono stati coinvolti nei progetti).
Gestione alternativa a quella istituzionale e valutazione ex-post
Le organizzazioni che si occupano delle iniziative di accoglienza
temporanea non richiedono particolari requisiti alle famiglie che si
occupano dei bambini.
Esistono, invece, degli standard per i volontari dei campi per i ragazzi (che
vengono selezionati in base al curriculum).
Non c’è una valutazione sistematica sugli effetti delle vacanze terapeutiche,
ma ogni anno l’ASF organizza un meeting con tutti coloro che lavorano sui
progetti.
Esistenza di accordi internazionali tra gli Stati
Non esistono accordi bilaterali tra Danimarca e i Paesi di origine dei
bambini. Tuttavia, si sono create delle partnership tra le organizzazioni
danesi e le organizzazioni russe, bielorusse ed ucraine
Finanziamenti
Le attività vengono finanziate attraverso donazioni private. Solo
l’associazione ‘Venskab over Grænser’ riceve un piccolo finanziamento
pubblico.
3.
Procedure per la realizzazione dei soggiorni
I progetti di accoglienza temporanea rientrano nella categoria “casi
umanitari” e il visto può essere richiesto fino al 18° anno di età.
Il procedimento burocratico per far arrivare i bambini in Danimarca viene
realizzato dall’ambasciata danese a Mosca, che rilascia gratuitamente i visti
ai bambini invitati dalle organizzazioni danesi.
E’ necessario presentare anche il passaporto dei bambini e una lettera di
autorizzazione del tutore del minore (alcuni problemi si presentano quando i
bambini non hanno i genitori).
FINLANDIA
1.
Caratteristiche dei beneficiari
Anno di inizio dei progetti
1995
Numero minori accolti
I bambini ospitati fino ad oggi sono complessivamente 592. Ogni estate
vengono organizzati due campi estivi, ciascuno per 37 bambini (nel 1997 i
campi sono stati 3).
Aree di provenienza
Nei primi anni di accoglienza sono stati ospitati solo bambini provenienti
dalla Bielorussia; negli anni successivi sono stati ospitati anche bambini
russi ed ucraini. Ad oggi il numero dei bambini bielorussi accolti
rappresenta il 56% di tutti i bambini ospitati.
Tipologia dell’accoglienza
I bambini vengono ospitati in ostelli e strutture pubbliche che si trovano in
due località: Narpes e Nykarleby.
Criteri di selezione dei bambini e durata dei soggiorni
I bambini ospitati hanno un’età compresa tra gli 8 e i 15 anni; i campi estivi
hanno una durata massima di due settimane.
Gli organizzatori devono ravvisare una necessità di cura.
Obiettivi effettivi del soggiorno
I soggiorni sono organizzati in luoghi salubri e hanno uno scopo ricreativo.
Rischi
Non si sono mai verificati episodi negativi.
2.
Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni
Organo istituzionale
Non esistono organi di controllo centrali o locali ed è assente una specifica
normativa preposta alla regolamentazione delle iniziative di accoglienza.
Gestione istituzionale
No.
Controlli istituzionali
No.
Criteri di selezione dei proponenti
Non esistono criteri di selezione.
Tipologia dei proponenti
Le associazioni che gestiscono i progetti di accoglienza in Finlandia sono
due:
- Hoppets Stjärna r.f. – Toivon Tähti r.y (Star of Hope Finland);
- Kristliga Folkhögskolan.
Gestione alternativa a quella istituzionale e valutazione ex-post
No.
Finanziamenti
Le spese di viaggio sono tutte a carico dell’associazione proponente.
3.
Procedure per la realizzazione dei soggiorni
Per i bambini è necessario un visto per entrare nel territorio finlandese.
FRANCIA
1.
Caratteristiche dei beneficiari
Anno di inizio dei progetti
1986
Numero minori accolti
Non si dispone del numero complessivo dei minori accolti.
Aree di provenienza
Bielorussia, Ukraina.
Tipologia dell’accoglienza
Famiglie.
Criteri di selezione dei minori e durata dei soggiorni
I bambini sono selezionati nei paesi d’origine. I minori possono provenire
da famiglie o da orfanotrofi; devono avere preferibilmente tra i 7 e i 18 anni.
Il soggiorno deve avvenire durante le vacanze estive.
Anche se molte associazioni hanno un regolamento, questo non stabilisce
regole per la scelta dei bambini, ma solo per i loro accompagnatori che in
alcuni casi devono garantire ai bambini il ritorno nei paesi d’origine, in altri
devono offrire anche un supporto psicologico o un servizio di mediazione
linguistica.
Il soggiorno, che dura dai 30 ai 60 giorni, è ripetibile.
Possibilità di trasformazione in adozione
Non risulta esserci stato nessun procedimento d’adozione.
Obiettivi effettivi del soggiorno
Vacanze e in alcuni casi terapia.
Rischi
Comportamenti aggressivi da parte dei bambini, incapacità di integrarsi
nelle famiglie.
2.
Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni
Organo istituzionale
Non esiste.
Gestione istituzionale
No.
Controlli istituzionali
No.
Criteri di selezione dei proponenti
Il reclutamento delle famiglie da parte delle associazioni avviene attraverso
il passaparola e la parrocchia. Le associazioni preparano le famiglie
organizzando degli incontri di gruppo per scambiare esperienze con altre
famiglie.
I criteri sono variabili. Per lo più si cercano coppie giovani con figli dell’età
dei bambini accolti.
Per le associazioni non c’è selezione.
Tipologia dei proponenti
Le principali associazioni sono: Droujba Tchernobyl France; Fédération du
Nord du Secours Populaire Français ; Accueil des Enfants de Tchernobyl,
ma esistono molte altre associazioni che si occupano del fenomeno gestendo
meno ingressi.
Gestione alternativa a quella istituzionale e valutazione ex-post
Non esiste un’associazione ombrello che si assuma la gestione complessiva
del fenomeno.
Esistenza di accordi internazionali tra gli Stati
Non esistono accordi tra gli Stati, ma tutte le associazioni hanno dei contatti
informali con altre associazioni omologhe o con istituzioni dei paesi di
origine.
Finanziamenti
Le fonti di finanziamento sono molto varie: sovvenzioni dei comuni, del
Consiglio generale, donazioni, autotassazione delle associazioni e delle
famiglie stesse.
Le spese varie per ogni bambino accolto vanno dai 250 € ai 500 €. Le
famiglie investono in totale per ogni bambino dai 500 € ai 900 €. A volte
però le spese di viaggio le sostengono le associazioni.
3.
Procedure per la realizzazione dei soggiorni
Il visto e una visita medica dei minori sono obbligatori. E’ prevista
un’assicurazione di 40 € a copertura delle spese mediche d’urgenza e del
rimpatrio in caso di problemi gravi.
GRECIA
1.
Caratteristiche dei beneficiari
Anno di inizio dei progetti
1993
Numero minori accolti
In 10 anni sono stati accolti circa 13.500 bambini. L’ospitalità viene
organizzata tre volte all’anno: 15 giorni a Natale, 15 Pasqua e 30 in estate.
Aree di provenienza
Bosnia, Belgrado.
Tipologia dell’accoglienza
I bambini sono ospitati dalle famiglie greche selezionate dagli assistenti
sociali dei Comuni e della Red Cross.
Criteri di selezione dei bambini e durata dei soggiorni
I bambini hanno un’età compresa tra gli 8 e i 16 anni.
Possibilità di trasformazione in adozione
No.
Obiettivi effettivi del soggiorno
Vacanza.
Rischi
No.
2.
Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni
Organo istituzionale
No.
Gestione istituzionale
No.
Controlli istituzionali
No.
Criteri di selezione dei proponenti
Non esistono criteri di selezione.
I proponenti
I progetti di accoglienza sono realizzati solo dalla Red Cross.
Esistenza di accordi internazionali tra gli Stati
No.
Finanziamenti
Non sono previsti finanziamenti pubblici. Le spese del viaggio sono a carico
delle famiglie ospitanti.
3.
Procedure per la realizzazione dei soggiorni
La Red Cross greca ha contatti con l’omologa organizzazione serba.
Quest’ultima, attraverso il Consolato greco in Serbia, prepara tutta la
documentazione necessaria per l’accoglienza. Ai bambini viene rilasciato un
visto della durata di 30 giorni.
INGHILTERRA
1.
Caratteristiche dei beneficiari
Anno di inizio dei progetti
1992
Numero minori accolti
Fino ad oggi sono stati ospitati circa 50.000 bambini.
Aree di provenienza
La maggior parte dei minori ospitati viene dalla Bielorussia, alcuni arrivano
dall’Ucraina e dagli altri paesi contaminati dal disastro della centrale di
Chernobyl.
Tipologia dell’accoglienza
I bambini vengono ospitati in famiglia.
Criteri di selezione dei bambini e durata dei soggiorni
I bambini vengono solitamente selezionati dagli insegnanti, hanno la
precedenza i bambini orfani, quelli che vivono con i nonni o con un solo
genitore. I bambini che partecipano ai progetti hanno un’età compresa tra i 6
e i 16 anni.
Non esiste un periodo massimo di accoglienza, ma se le famiglie ospitano i
bambini per un periodo superiore ai 28 giorni c’è l’obbligo, da parte delle
organizzazioni che promuovono i soggiorni, di informare i Servizi Sociali.
Possibilità di trasformazione in adozioni
I bambini ospitati possono essere adottati, ma devono comunque ritornare
nel paese di origine per avviare e completare le pratiche di adozione.
Obiettivi effettivi del soggiorno
Lo scopo principale dei soggiorni è quello di ospitare i bambini in luoghi
sani.
2.
Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni
Organo istituzionale
Non esiste un organo pubblico centrale con la responsabilità del controllo
delle iniziative e dei progetti, i proponenti sono registrati al Criminal Record
Bureau.
Gestione istituzionale
Il Criminal Record Bureau ha soprattutto il compito di registrare e
controllare le famiglie selezionate per l’accoglienza dalle organizzazioni.
Controlli istituzionali
No.
Tipologia dei proponenti
I soggiorni temporanei sono organizzati da centinaia di organizzazioni,
alcune operano a livello nazionale con emanazioni locali, altre di piccole
dimensioni lavorano a livello locale o regionale; in pochi casi le famiglie,
individualmente, organizzano i soggiorni.
Criteri di selezione dei proponenti
Esistono criteri di selezione delle famiglie proponenti. E’ data preferenza
alle coppie con i bambini, ma possono ospitare i minori stranieri anche
donne non sposate.
Gestione alternativa a quella istituzionale e valutazione ex-post
Le organizzazioni proponenti hanno la responsabilità del coordinamento dei
progetti di accoglienza temporanea.
Spesso le organizzazioni chiedono ai Servizi Sociali di verificare i requisiti
delle famiglie ospitanti.
Sono state realizzate delle attività di valutazione non ufficiali sull’impatto
dei soggiorni sulla salute fisica e psicologica dei bambini, anche attraverso
contatti con le famiglie e gli insegnanti nei paesi di origine.
Esistenza di accordi internazionali tra gli Stati
Non esistono accordi tra i governi.
Le associazioni hanno rapporti diretti con il Ministero dell’educazione e
della Salute e con le associazioni dei paesi di provenienza dei bambini per la
selezione dei minori da inserire nei progetti.
3.
Procedure per la realizzazione dei soggiorni
Le organizzazioni nel paese di origine dei minori sono responsabili delle
pratiche per il rilascio del visto per i bambini e per l’organizzazione del
trasporto.
I documenti del minore e una lettera della famiglia ospitante devono essere
presentati all’ambasciata britannica del Paese di origine dei minori. Ai
bambini che partecipano ai progetti di accoglienza terapeutica viene
rilasciato un visto (Standard Visit Visa) della durata di sei mesi, anche se
l’accoglienza dura un solo mese (in casi speciali i bambini possono
soggiornare per un periodo maggiore).
Le famiglie ospitanti, invece, devono presentare i seguenti documenti: due
copie del passaporto, la patente, il certificato di matrimonio e il certificato di
nascita.
IRLANDA
1.
Caratteristiche dei beneficiari
Anno di inizio dei progetti
Il “Chernobyl Children’s Project”, una delle principali associazioni,
cominciato nel 1991.
ha
Numero minori accolti
Si dispone unicamente dei dati relativi all’associazione Chernobyl
Children’s Project che ha ospitato 840 minori nel 2003, 1.050 nel 2002,
1.156 nel 2001, 1.142 nel 2000, 946 nel 1999, 974 nel 1998.
Aree di provenienza
I minori vengono per lo più dalla Bielorussia e dalla Russia. Le aree di
destinazione sono principalmente la Provincia di Munster, di Leinster, di
Connaught e di Ulster.
Tipologia dell’accoglienza
Famiglie (719 nel 2003 per il “Chernobyl Children’s Project”). Il
Dipartimento della Difesa provvede a trovare un alloggio a bambini che
vengono per brevi periodi.
Criteri di selezione dei minori e durata dei soggiorni
La durata più frequente dei soggiorni è di 4 settimane, ma possono durare
anche 3 mesi. Il prolungamento dei soggiorni oltre i 3 mesi è sempre legata
alla durata dei trattamenti medici.
Possibilità di trasformazione in adozione
E’ possibile che dei bambini in attesa di adozione possano beneficiare dei
soggiorni temporanei. Sono 10 i minori adottati tramite le iniziative
d’accoglienza organizzate dal “Chernobyl Children’s Project”.
Obiettivi effettivi del soggiorno
Trattamenti medici.
Rischi
Si sono verificati casi di cattiva condotta (per esempio furti) da parte dei
minori.
2.
Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni
Organo istituzionale
No.
Controlli istituzionali
Alcune istituzioni statali (l’Health Board, la Polizia, la Divisione
Immigrazione, le Ambasciate di Bielorussia e Russia) intervengono se
emergono dei problemi gravi a riguardo di un bambino accolto.
Gestione istituzionale
No.
Criteri di selezione dei proponenti
Esistono dei criteri di selezione per le famiglie proponenti. Tutte le famiglie
ospitanti devo ottenere un certificato dall’Health Board. Questa condizione
è stata introdotta dal “Chernobyl Children’s Project”.
Tipologia dei proponenti
Complessivamente ci sono una ventina di associazioni. Le maggiori
associazioni sono “Chernobyl Children’s Project” (l’associazione della
quale sono disponibili i dati) che coordina 73 associazioni locali (gli Out-
reach Groups); Chernobyl Aid Ireland Ltd; Chernobyl Child Care (Ireland)
Ltd; Chernobyl Children Appeal Ireland Ltd; Friends of the Children of
Chernobyl; Skerries Holidays for Chernobyl Children; Irish ChernobylHelping Organization.
Le organizzazioni locali devono ricevere un’autorizzazione dall’associone
ombrello per poter organizzare i soggiorni. La responsabilità legale
dell’accoglienza dei bambini viene assunta dalle associazioni ombrello.
Gestione alternativa a quella istituzionale e valutazione ex-post
Da parte delle associazioni ombrello.
Possibilità di ritiro alle associazioni locali del riconoscimento ufficiale da
parte delle associazioni ombrello.
Il Comitato dell’Associazione-ombrello titolare del progetto deve essere
avvertito se si presentano gravi problemi a riguardo di un minore accolto.
Occasionalmente viene effettuata una valutazione medica per accertare i
miglioramenti avvenuti dopo il soggiorno. Questa valutazione è sotto la
responsabilità di esperti locali
Esistenza di accordi internazionali tra gli Stati
Non ci sono accordi bilaterali, ma sono state stabilite buone relazioni tra i
paesi che facilitano per esempio l’iter per l’esenzione del visto.
Esistono delle collaborazioni con partner istituzionali stranieri (fuori
dall’Irlanda e dai paesi d’origine) che organizzano lo stesso tipo di
iniziative.
Finanziamenti
Fondi europei, sovvenzioni locali, risorse private o provenienti da
organizzazioni a scopo benefico.
Le organizzazioni locali, gli Outreach Groups, finanziano le spese di
viaggio e l’assicurazione sia per i bambini che per gli accompagnatori e gli
interpreti. La Civil Defence fornisce il tranporto.
Il costo delle cure mediche può essere supportato dalle organizzazioni locali
o dall’associazione ombrello.
3.
Procedure per la realizzazione dei soggiorni
L’Irlanda non esige un visto ufficiale per l’accoglienza dei bambini
coinvolti nei progetti di soggiorno temporaneo. L’organizzazione ombrello
titolare del progetto invia una lettera di richiesta d’esenzione dal visto per
ciascun minore o per i gruppi di minori al Dipartimento della Giustizia. Il
Dipartimento della Giustizia, Divisione Immigrazione, fornisce l’esenzione.
Gli « Outreach Groups » pagano l’assicurazione.
ITALIA
1.
Caratteristiche dei beneficiari
Anno di inizio dei progetti
1993
Numero minori accolti
Nel 1994, anno del primo censimento e contemporaneamente
dell’istituzione del Comitato per i minori stranieri (Cms), i dati segnalavano
un flusso di circa 29.000 arrivi tra aprile e dicembre. Negli anni successivi
gli ingressi sono aumentati sino a raggiungere il picco massimo nel 1996
con 51.000 segnalazioni. Dal 1996 in poi il fenomeno ha cominciato
gradualmente a diminuire ma non a scemare. A 16 anni di distanza dal 1986,
anno del disastro, i dati del 2002 sono ancora di rilievo con 30.991 minori
stranieri accolti. Tra il 1994 e il 2002, cioè in nove anni, sono stati accolti in
totale, in Italia, 359.585 bambini.
Aree di provenienza e aree di destinazione
I minori accolti dal 1994 al 2002 provengono per il 78,6% dalla Bielorussia.
Nell’ ultimo anno oltre 27.000 bambini sono arrivati dalle zone direttamente
colpite dall’esplosione della centrale di Chernobyl: di questi, 23.799
provengono dalla Bielorussia e 3.886 dall’Ucraina.
Più di 2.500 invece sono i bambini provenienti da altri Paesi dell’Europa
dell’Est (tra i quali 1.500 dalla Russia), e oltre 300 quelli che vengono da
Africa e Medioriente.
Quasi 3.000 minori, dunque, vengono accolti nel nostro Paese per motivi
solidaristici diversi dal recupero terapeutico che rappresentava la
motivazione originaria dei soggiorni in esame.
Per quanto riguarda la ripartizione per aree geografiche e regionali, vi è una
concentrazione di ingressi al Nord (57,7%), ed in particolare in Lombardia,
regione che nel 2002 ha raccolto da sola il 21,3% delle presenze. Le ragioni
di questa ripartizione così netta possono essere individuate in parte nelle
migliori condizioni economiche degli abitanti delle regioni settentrionali
che, di conseguenza, possono assumersi con minor sforzo le spese relative ai
soggiorni temporanei, e in parte nella maggiore diffusione al Nord di
associazioni ed enti che si fanno carico dell’organizzazione dei soggiorni.
Tipologia dell’accoglienza
Presso famiglie.
Criteri di selezione dei minori e durata dei soggiorni
Possono essere accolti i minori di età compresa tra i 6 e i 16 anni.
Per ciascun gruppo di minori è prevista la presenza di un accompagnatore
che parli italiano, con un rapporto massimo di uno a venticinque.
I soggiorni possono avere una durata massima di 90 giorni, continuativi o
frutto della somma di più periodi nell’arco di un anno.
Il periodo massimo di permanenza è prorogabile a 150 giorni nel caso in cui
sia prevista attività scolastica, che è garantita dall’insegnante che ha
accompagnato il gruppo.
I soggiorni, infatti, non devono compromettere la frequenza scolastica del
minore nel paese di residenza.
I criteri di scelta dei bambini (limiti d’età a parte) sono stabiliti dai paesi
d’origine, o dai proponenti italiani e stranieri.
Possibilità di trasformazione in adozione
Non è incoraggiata, anzi, per evitare complicanze il Cms stabilisce che gli
enti proponenti non possano essere iscritti all’albo degli enti autorizzati allo
svolgimento di pratiche di adozione internazionale.
Obiettivi effettivi del soggiorno
Vacanza all’insegna della solidarietà internazionale. I paesi d’origine spesso
vietano qualsiasi esame medico invasivo.
Rischi
Dal 1994 sono stati registrati alcuni casi di decesso di minori.
Comportamenti aggressivi da parte dei bambini, incapacità di integrarsi
nelle famiglie.
2.
Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni
Organo istituzionale
Non c’è un organo di gestione dei rapporti con i paesi di provenienza e di
coordinamento dei progetti.
Il Comitato per i minori stranieri è un organo di vigilanza composto da: un
rappresentante a testa rispettivamente per il Ministero degli Affari Esteri, il
Ministero dell’Interno, il Ministero di Grazia e Giustizia, e il Dipartimento
per gli Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri (oggi
Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali) che lo presiede, nonché due
rappresentanti dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani (ANCI), un
rappresentante dell’Unione Province d’Italia (UPI) e due rappresentanti
delle organizzazioni maggiormente rappresentative operanti nel settore dei
problemi della famiglia.
Si riunisce, su convocazione del Presidente, in relazione a singole necessità
e almeno una volta ogni trimestre.
In caso di necessità comunica la situazione di rischio al giudice tutelare
competente, per l’eventuale nomina di un tutore provvisorio (i bambini in
Italia non hanno rappresentanza legale finché non succede qualcosa di
grave).
Garantisce la tutela dei minori accolti e il rispetto dei loro diritti; riceve i
progetti di richiesta di soggiorno temporaneo; definisce i criteri per
autorizzare le richieste di ingresso dei minori; valuta e richiede il nullaosta
all’ingresso; vigila sulle modalità del soggiorno; coopera e si raccorda con
gli enti interessati; provvede alla istituzione e alla tenuta dell’elenco dei
minori accolti e dei proponenti affidabili.
Gestione istituzionale
No. Il Cms non coordina e non gestisce i progetti, ma opera attraverso un
meccanismo di delega alle associazioni.
Controlli istituzionali
Cms e questure.
Criteri di selezione dei proponenti
Affidabilità del proponente (sulla base di bilancio, curriculum vitae del
legale rappresentante, regolamento interno ma soprattutto attività di
solidarietà internazionale nei Paesi di provenienza).
Affidabilità del referente estero (dalle attività promosse dal referente estero
nel Paese di provenienza dei minori, desunte dagli scopi statutari,
dall’attività in corso e quella svolta negli anni precedenti).
Validità dell’iniziativa (nel progetto deve essere tenuto conto delle
caratteristiche dei minori e dello scopo solidaristico dell’iniziativa).
Tipologia dei proponenti
Enti pubblici locali, associazioni del privato sociale (a volte titolari, a volte
di supporto agli enti pubblici), parrocchie e famiglie italiane. Si concentrano
per lo più nell’Italia Settentrionale.
Nel 2002 gli enti che hanno presentato domanda sono stati 285 per 1.231
progetti presentati e 30.487 minori accolti, il Cms ha fissato un limite di 500
bambini per ente.
Le famiglie che hanno presentato domanda sono state 487 nel 2002 per 487
progetti presentati e 507 minori accolti.
I proponenti presentano un programma di accoglienza temporanea al Cms e
inviano la documentazione relativa all’avvenuta entrata, all’effettiva
sistemazione dei minori in Italia e all’avvenuta uscita dei beneficiari dei
programmi.
Sono loro a gestire i rapporti con le istituzioni dei Paesi d’origine alle quali
si rivolgono direttamente.
Gestione alternativa a quella istituzionale e valutazione ex-post
Sono i proponenti a gestire, controllare e valutare i progetti.
Esistenza di accordi internazionali tra gli Stati
No (sono in corso trattative con Bielorussia e Romania).
Finanziamenti
I progetti vengono finanziati dalle associazione e dalle famiglie ospitanti.
Per le spese mediche in alcuni casi si è potuto ricorrere al SSL.
3.
Procedure per la realizzazione dei soggiorni
I progetti devono essere inseriti in programmi di solidarietà internazionale,
compresi nel settore degli aiuti umanitari in Italia e all’estero. E’ previsto il
rilascio del nullaosta da parte della questura del territorio ospite.
Il visto per i minori viene richiesto dal proponente. Quello riconosciuto per
questa tipologia di soggiorni è quello turistico.
SPAGNA
1.
Caratteristiche dei beneficiari
Anno di inizio dei progetti
1991
Numero minori accolti
Nel 2000 sono stati ospitati 1.392 bambini: 320 nella provincia di Alicante,
144 nella provincia di Castiglia, 928 nella provincia di Valencia. Dal 1997
al 2003 sono stati accolti complessivamente 8.684 bambini.
Aree di provenienza
La maggior parte dei bambini ospitati proviene dal Sahara (620), seguono i
paesi dell’Europa dell’est ed in particolare Ucraina (306), Bosnia (209),
Federazione Russa (187), Bielorussia (45), Kosovo (24). La provenienza
nazionale dei bambini ospitati differisce nelle tre provincie: nella provincia
di Valencia sono ospitati bambini di diverse nazionalità; nella provincia di
Castiglia sono ospitati solo bambini del Sahara e dell’Ucraina; nella
provincia di Alicante, infine, sono ospitati bambini bielorussi, russi e del
Sahara.
Tipologia dell’accoglienza
I bambini vengono ospitati in famiglia.
Criteri di selezione dei bambini e durata dei soggiorni
Secondo la legge possono essere ospitati minori da 0 a 18 anni; in pratica,
però, i bambini inseriti nei progetti hanno un’età compresa tra 6 e 15 anni.
Possibilità di trasformazione in adozioni
I bambini ospitati non possono essere adottati.
Obiettivi effettivi del soggiorno
In base alla loro finalità, i programmi si suddividono in tre tipi: vacanze,
cure mediche e programmi educativi. I programmi di vacanze non possono
superare i 30 giorni, o eccezionalmente i 60 giorni, e avvengono durante il
periodo estivo. Per la cura di malattie che non possono essere guarite nel
paese d’origine la durata del soggiorno è legata alla somministrazione della
terapia ma non può superare i 90 giorni. La durata del soggiorno dei
programmi di studio è stabilita dai Piani Educativi in cui essi sono inseriti.
2.
Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni
Organo istituzionale
In Spagna, il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero dell’Interno sono
gli enti istituzionali che coordinano e autorizzano l’ingresso e il soggiorno
dei minori stranieri per motivi umanitari.
Nella Regione di Valencia dal 1997 sono gestiti dalla Direzione Generale
della Famiglia e delle Adozioni (Dirección General de Familia y
Adopciones). Attualmente, i soggiorni temporanei di minori stranieri in
Spagna sono regolati dal punto di vista legislativo dal Decreto Reale
864/2001, che approva l’esecuzione delle disposizioni della Legge sugli
stranieri.
Gestione istituzionale
L’Ufficio regionale del governo riceve le domande dai proponenti.
Successivamente, prima di emettere un parere favorevole o sfavorevole sui
progetti presentati, l’Ufficio regionale del governo richiede informazioni
sull’attività dei proponenti all’Ufficio regionale degli affari sociali. In base
alle informazioni così raccolte, l’Ufficio regionale del governo decide se
accettare o rifiutare le domande dei proponenti e concedere i visti.
Controlli istituzionali
In caso di soggiorni per motivi medici avviene una valutazione istituzionale
dei miglioramenti generali della salute e in particolare della malattia che
viene curata.
Criteri di selezione dei proponenti
La supervisione e l’autorizzazione dell’ente promotore è effettuata
dall’Ufficio regionale degli Affari sociali (Dirección Territorial de Bienestar
Social), che riceve la domanda, inoltrata dagli enti promotori, dall’Ufficio
regionale del Governo sul funzionamento e la fattibilità del programma.
Tipologia dei proponenti
Secondo la legge i programmi possono essere promossi e finanziati da enti
pubblici (comuni), da associazioni non-profit e da fondazioni autorizzate.
Un requisito indispensabile per partecipare a questi programmi è
l’autorizzazione dei genitori o dei tutori dei minori. I proponenti si
assumono la responsabilità della tutela dei bambini.
Gli enti promotori devono presentare all’Ufficio regionale del Governo una
domanda di autorizzazione per ospitare temporaneamente i minori e, per
ogni famiglia ospite, devono depositare un accordo firmato di non adozione.
I proponenti che organizzano i soggiorni, inoltre, devono: selezionare e
formare le famiglie, assegnare i minori alle famiglie, organizzare le attività ,
informare i Servizi Sociali e gli Uffici regionali, risolvere i problemi che si
possono presentare durante l’accoglienza e assicurarsi del
bambini nei loro paesi di origine.
rientro dei
Gestione alternativa a quella istituzionale e valutazione ex-post
Per quanto riguarda i soggiorni per motivi educativi, la valutazione viene
effettuata all’interno della scuola, e gli sviluppi vengono seguiti
direttamente attraverso la famiglia. Nel caso di vacanze, la valutazione
consiste in interviste con le famiglie e con i bambini per verificare
l’esistenza o meno di problemi durante il soggiorno.
Esistenza di accordi internazionali tra gli stati
Non esistono accordi. I rapporti con le istituzioni e le organizzazioni
straniere sono tenuti dalle associazioni proponenti.
Finanziamenti
Non ci sono fondi pubblici per questi programmi; i proponenti ricevono,
però, alcune sovvenzioni per attività specifiche (spese di viaggio, attività per
il tempo libero…) da enti locali o regionali. Le famiglie ospitanti pagano
delle quote che servono a finanziare i progetti. Le associazioni organizzano
attività di raccolta fondi.
3.
Procedure per la realizzazione dei soggiorni
Un requisito indispensabile per partecipare a questi programmi è
l’autorizzazione dei genitori o dei tutori dei minori. Gli enti promotori
devono presentare all’Ufficio regionale del Governo una domanda di
autorizzazione per ospitare temporaneamente i minori, assumendosi la
responsabilità della loro tutela.
I minori devono essere muniti del visto la cui durata dipende dalle
motivazioni del soggiorno. Sul visto è specificata la data iniziale e finale del
soggiorno.
SVEZIA
1.
Caratteristiche dei beneficiari
Anno di inizio dei progetti
1989
Numero minori accolti
Ogni anno circa 620 bambini vengono ospitati durante i mesi estivi (giugnoagosto). Alcuni gruppi arrivano anche nel mese di dicembre.
Aree di provenienza
I bambini provengono principalmente dalla Russia.
Tipologia dell’accoglienza
I bambini sono ospitati sia in famiglia sia in campi estivi.
Criteri di selezione dei bambini e durata dei soggiorni
I bambini che partecipano ai progetti sono solitamente orfani, hanno
malattie e malformazioni causate dall’inquinamento radioattivo prodotto
dall’esplosione della centrale atomica, oppure provengono da famiglie
molto povere. Hanno un’età compresa tra i 7 e i 19 anni.
Le famiglie ospitano i minori per un periodo che va da un mese fino a un
massimo di 90 giorni (in casi speciali). I campi estivi hanno invece una
durata di tre settimane.
Generalmente i bambini vengono ospitati per più anni nella stessa famiglia.
Obiettivi effettivi del soggiorno
I soggiorni hanno uno scopo terapeutico-curativo.
2.
Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni
Organo istituzionale
No.
Gestione istituzionale
No.
Controlli istituzionali
Il “Social Welfare Office” ha il compito di verificare i requisiti richiesti alle
famiglie ospitanti e di controllare le strutture in cui vengono realizzati i
campi estivi.
Tipologia dei proponenti
In Svezia operano due associazioni che si occupano dell’organizzazione e
della gestione dei progetti di accoglienza in collaborazione con gli
insegnanti e gli uffici sociali russi.
Controlli alternativi a quelli istituzionali e valutazione ex-post
Le associazioni proponenti visitano ogni anno le famiglie, gli istituti e le
scuole dei bambini ospitati. In questi incontri avviene uno scambio di
informazioni con insegnanti, tutori e genitori allo scopo di valutare l’impatto
psico-fisico del soggiorno sui bambini .
Finanziamenti
I fondi provengono dalle famiglie ospitanti e da donazioni di privati.
3.
Procedure per la realizzazione dei soggiorni
La procedura attuata per la realizzazione dei campi estivi e per l’accoglienza
in famiglia è molto simile:
- l’organismo proponente attiva i contatti con gli organismi del paese di
provenienza (quando i bambini sono ospitati in famiglia il proponente
segnala la famiglia ai Servizi Sociali per avviare i controlli dei requisiti
necessari), vengono selezionati i bambini da inserire nei progetti; viene
preparato un invito formale del bambino (da parte della famiglia o
dell’associazione che organizza i campi estivi), l’ambasciata svedese a
Mosca rilascia il visto.
La durata del visto è di tre mesi anche se il bambino resta in Svezia, di
solito, per un mese
GERMANIA
1.
Caratteristiche dei beneficiari
Anno di inizio dei progetti
1989
Numero minori accolti
20.000 nel 2003. In totale dal 1989 al 2003, in 14 anni, i bambini ospitati
sono stati circa 280.000.
Aree di provenienza e aree di destinazione
I bambini vengono per lo più da Bielorussia, Ucraina e Russia. La maggior
parte delle associazioni di aiuto per Chernobyl è concentrata negli Stati della
Germania Ovest (North Rhine Westphalia, Lower Saxony, Rhineland
Palatinate…). Alcune iniziative prevedono di realizzare i soggiorni in parti
incontaminate della Bielorussia o dell’Ucraina.
Tipologia dell’accoglienza
In famiglie, ma anche in ostelli o in case-famiglia. Ci sono anche offerte
combinate: in un collegio di campagna durante la settimana e in famiglia nel
weekend.
Criteri di selezione dei minori e durata dei soggiorni
Sono invitati ragazzi dai 6 ai 18 anni. L’ampiezza del gruppo può variare
dagli 8 ai 45 bambini, ma alcune organizzazioni invitano anche più di 200
bambini l’anno. La permanenza va dalle 3 alle 12 settimane e per lo più ha
luogo durante le vacanze (da maggio a settembre) o tra dicembre e gennaio.
I bambini provengono da classi scolastiche, orfanotrofi, collegi e famiglie.
Le autorità bielorusse richiedono che tutti i gruppi di bambini siano
accompagnati da un educatore e da un interprete. Se i gruppi soggiornano
durante il periodo scolastico, vanno a scuola in Germania.
Sono accettati gruppi speciali (diabetici e bambini invalidi) accompagnati da
dottori e infermieri bielorussi.
Possibilità di trasformazione in adozione
Sei adozioni durante gli ultimi 12 anni, ma le adozioni non sono
incoraggiate dalle autorità tedesche.
Obiettivi effettivi del soggiorno
Rafforzare il sistema immunitario dei bambini, sviluppare contatti e
relazioni d’amicizia.
Rischi
Non sono stati riferiti casi di violenza domestica o abusi. Si sono temuti casi
di shock culturale (bambini scioccati dal benessere delle nazioni che li
ospitano) ma in realtà non c’è mai stato effettivo riscontro.
2.
Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni
Organo istituzionale
No.
Gestione istituzionale
No.
Controlli istituzionali
No.
Tipologia dei proponenti
Sono associazioni non governative indipendenti (associazioni ambientaliste,
organizzazioni di volontariato), ma l’iniziativa viene presa anche dalla
Chiesa Protestante o dalle singole famiglie.
Sono state stimate intorno alle 1.000 associazioni negli anni 90 (adesso
probabilmente sono meno), ma ci sono almeno tre grandi associazioni (The
Federal association Children of Chernobyl, the German Association for
Chernobyl Aid e.V. (DHTV), The Ecumenical Association Chernobyl
Korschenbroich e.V.) che si definiscono associazioni-ombrello, perché
coordinano e incorporano molte altre piccole associazioni.
Le associazioni-ombrello supportano gli individui e le associazioni nella
ricerca dei progetti e nella selezione dei partner, aiutano ad organizzare le
attività, forniscono informazioni sulla salute dei bambini e le loro condizioni
socio-economiche così come sulle condizioni economiche e sulle questioni
legali relative alle famiglie ospitanti. Sono responsabili dei bambini. Le
associazioni e lo staff che si occupa della supervisione dei soggiorni offre
assistenza in caso di problemi. Alcune associazioni danno alle famiglie un
vademecum di cose da ricordare.
Gestione alternativa a quella istituzionale e valutazione ex post
Le associazioni-ombrello coordinano le minori, stilano linee guida. Sono
previsti ogni anno incontri per confrontare le esperienze, incoraggiare la
creazione di reti e perseguire lo sviluppo congiunto di progetti in comune.
Ogni associazione ha un team che si occupa di controllare all’interno delle
associazioni.
Esistenza di accordi internazionali tra gli Stati
Nel 1994 la Repubblica bielorussa e la Germania hanno firmato un
“Memorandum of Understanding” per promuovere la cooperazione per
alleviare le conseguenze dell’incidente della centrale nucleare di Chernobyl
(Chernobyl aid), dove dichiarano le loro intenzioni di supporto
dell’iniziativa.
Finanziamenti
Se occupano le associazioni, le famiglie ospitanti, ma vi sono stati anche
casi di donazioni, sovvenzioni dalla Chiesa protestante, sussidi dai singoli
stati federati o dalle istituzioni locali.
3.
Procedure per la realizzazione dei soggiorni
Le associazioni stipulano un’assicurazione per i bambini, che include danni
a terzi, incidenti e assicurazione sanitaria.
L’associazione invia una lettera di invito al partner bielorusso, per esempio,
che richiede il visto all’ambasciata tedesca.
PAESI BASSI
1.
Caratteristiche dei beneficiari
Anno di inizio dei progetti
1991 (anno di fondazione della maggiore associazione - LPHT).
Numero minori accolti
Circa 150-200 bambini vengono registrati ogni anno dall’associazione
LPHT. Le altre associazioni ospitano un numero sensibilmente minore di
bambini.
Con i dati in nostro possesso non è comunque possibile avere una visione
globale dell’entità del fenomeno.
Aree di provenienza
Bielorussia.
Tipologia dell’accoglienza
Famiglie.
Criteri di selezione dei minori e durata dei soggiorni
I bambini non vengono selezionati dalle scuole o dalle famiglie ma sono
selezionati da organizzazioni partner che operano in loco.
L’età dei bambini ospitati è compresa tra gli 8 e i 13 anni. Solitamente i
soggiorni durano 6 - 8 settimane.
I bambini vengono accompagnati da insegnanti che parlano correttamente
inglese e tedesco. Durante i soggiorni i bambini seguono corsi tenuti dai
propri insegnanti nelle scuole locali.
Possibilità di trasformazione in adozione
Non esistono accordi tra Paesi Bassi e Bielorussia sull’adozione dei minori;
nessun bambino è stato adottato in seguito ai soggiorni temporanei.
Rischi
Non risultano esserci stati decessi durante l’ospitalità organizzata delle
associazioni intervistate. Nessun bambino è rimasto nel paese oltre il tempo
limite del soggiorno. Una associazione ha dichiarato che, in passato, ci sono
stati alcuni casi di abusi e violenza sui bambini.
2.
Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni
Organo istituzionale
No.
Gestione istituzionale
No.
Controlli istituzionali
No.
Tipologia dei proponenti
La maggior parte sono associazioni laiche e religiose. Le famiglie non
possono ospitare i bambini autonomamente. Le più grandi associazioni
impegnate in questi progetti sono tre: Stichting Landelijk Platform Hulp aan
Tsjernobylkinderen (LPHT), Pax-Christi Kinderhulp und Stichting Hulp
Tsjernobylkinderen. Le associazioni hanno la responsabilità legale dei
bambini ospitati.
Gestione alternativa a quella istituzionale e valutazione ex post
Le associazioni più piccole hanno creato un’associazione-ombrello con il
compito di definire delle linee guida e di creare collegamenti tra tutti i
proponenti. Inoltre ogni anno viene organizzato un meeting durante il quale
avviene uno scambio di esperienze.
All’interno delle associazioni c’è un team che ha il compito di
supervisionare l’andamento dei progetti di accoglienza. Una volta all’anno
viene realizzata una ricerca sui progetti.
Esistenza di accordi internazionali tra gli Stati
No. Esistono però delle relazioni tra le organizzazioni che lavorano in loco.
Le organizzazioni olandesi e quelle bielorusse cooperano nella selezione dei
bambini e nella realizzazione dell’accoglienza.
Il governo bielorusso ha stabilito degli accordi con le organizzazioni dei
Paesi Bassi per l’organizzazione del viaggio (in modo tale da garantire il
ritorno del bambino).
Finanziamenti
I finanziamenti provengono principalmente da donazioni di privati e di
società, dale famiglie stesse e dalle parrocchie.
3.
Procedure per la realizzazione dei soggiorni
I bambini che vengono ospitati nei Paesi Bassi devono avere un passaporto
valido e un visto turistico. La normativa olandese non stabilisce dei requisiti
legali. Il visto viene rilasciato dall’Ambasciata tedesca perché in Bielorussia
non c’è l’Ambasciata olandese.
Inoltre per ogni bambino è necessario presentare un certificato medico e
l’assicurazione sanitaria. I bambini devono essere vaccinati contro la
poliomielite, la dissenteria e il tetano. I parenti e i direttori scolastici devono
presentare una lettera di autorizzazione per il soggiorno dei bambini nei
Paesi Bassi. I bambini devono anche essere assicurati per spese non previste
I tribunali olandesi devono certificare che la famiglia ospitante non abbia
avuto precedenti penali. Questa certificazione dovrebbe essere disponibile
presso le autorità locali; attualmente è rilasciata dalla polizia.
Le famiglie ospitanti devono presentare il nullaosta rilasciato dalle questure
alle autorità.