Il documento di sintesi, presentato a Roma dal CENSIS il 10
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Il documento di sintesi, presentato a Roma dal CENSIS il 10
R.E.M.A.T.C.H. RISK EVALUATION (OF) MODELS (OF) ASSISTANCE (THROUGH) TEMPORARY CHILDREN’S HOLIDAYS INDAGINE SULLE FORME DI ACCOGLIENZA TEMPORANEA DI MINORI E IN PARTICOLARE SUL C.D. SOGGIORNO A SCOPO TERAPEUTICO Documento di sintesi Roma, 10 novembre 2003 INDICE 1. Premessa Pag. 1 2. Il progetto: obiettivi, attività e metodologia “ 4 3. La partnership “ 5 “ “ 6 6 “ “ 8 10 5. Conclusioni e indicazioni valide per il futuro “ 12 Allegato Le schede paese “ 19 4. Una breve panoramica sul fenomeno negli Stati membri dell’Unione Europea 4.1. Caratteristiche dei beneficiari 4.2. Ruolo ed attività delle istituzioni e delle associazioni 4.3. Procedure per la realizzazione dei soggiorni 1. PREMESSA Da alcuni anni sono state intraprese negli Stati dell’Unione Europea forme di solidarietà internazionale a favore di minori provenienti da Paesi che versano in gravissime condizioni economiche ed in particolare nei confronti di coloro che vengono dall’Europa dell’Est. Di particolare interesse risulta essere il sostegno fornito ai bambini provenienti da Chernobyl, sia per le intrinseche finalità di tali iniziative, volte a migliorare le condizioni di salute dei minori, sia per l’entità dei flussi. Come è noto, il 26 aprile 1986 avveniva il gravissimo incidente nucleare alla centrale atomica di Chernobyl: la nube radioattiva provocata dall'esplosione contaminò 150 mila chilometri quadrati attorno al polo nucleare, colpendo in particolar modo la Bielorussia, l'Ucraina e la Russia. Il terreno risulta tutt’oggi altamente contaminato, con gravi rischi per la popolazione locale: in quelle regioni, ad economia prevalentemente agricola, le patologie dovute al contatto con l'ambiente radioattivo o all'ingerimento di cibi contaminati sono estremamente diffuse e vanno dai tumori, alle leucemie, alle malattie ematiche. A causa della velocità dell'accrescimento cellulare e dell'abbassamento delle difese immunitarie, i bambini sono risultati i soggetti più colpiti dagli effetti delle radiazioni. Tuttavia, nel corso degli anni si è capito che i minori che venivano messi nella condizione di allontanarsi temporaneamente dalle zone contaminate vedevano ridurre notevolmente il tasso di radioattività assorbita dall'organismo, grazie alla permanenza in un ambiente sano e ad una alimentazione priva di radionuclidi. Si sono pertanto sviluppate, nella maggior parte degli Stati membri, forme di accoglienza provvisoria a scopo terapeutico - i c.d soggiorni climatici temporanei. Si tratta, sostanzialmente, di iniziative di ospitalità per brevi periodi, presso nuclei familiari, di gruppi di minori provenienti dalle nazioni colpite dalla nube radioattiva: tali iniziative sono promosse da associazioni, parrocchie, enti di volontariato, ecc.. In considerazione della diffusione e dell’entità di tali esperienze sul territorio dell’Unione Europea, e vista la mancanza di indagini sul fenomeno, è sembrato di particolare interesse realizzare uno studio in proposito. Tale esigenza è diventata ancora più necessaria per il fatto che, poiché tali iniziative sono sorte ed hanno avuto impulso principalmente ad opera di privati, negli Stati membri vi è una assenza generalizzata di controllo a livello istituzionale, al punto che è possibile che passino inosservate eventuali degenerazioni del fenomeno. Inoltre, la mancanza di una regolamentazione specifica potrebbe indurre a trascurare quello che dovrebbe essere l’obiettivo principale di tali iniziative: l’interesse superiore del minore a beneficiare di valide e qualificate forme di assistenza. Infine, l’idea di realizzare un’indagine conoscitiva sul fenomeno dei soggiorni a scopo terapeutico trae origine da un’ulteriore constatazione: l’acquisizione di conoscenze più approfondite, ed una più ampia diffusione delle stesse, può contribuire, da un lato, a sviluppare un maggiore livello di tutela della salute di questi minori, nei suoi “aspetti fisici, psichici e sociali”; dall’altro, a prevenire in futuro - tramite una valutazione del tipo e dell’efficacia delle misure cautelative previste nel quadro delle forme di assistenza temporanea a scopo terapeutico - l’esposizione dei minori a un tipo di trattamento che può comportare delle forme di disagio sociale. Del resto, gli scopi dell’indagine sono in piena armonia non solo con gli obiettivi del Programma Daphne, ma anche con la politica dell’Unione Europea in materia sociale. In effetti, la presa di coscienza della necessità di intervenire efficacemente con una politica di tutela in favore dei minori emerge chiaramente dai più recenti orientamenti, legislativi e non, dell’Unione Europea. Già nel 1997 il Parlamento Europeo con una Risoluzione sulle misure per la protezione dei minori nell’Unione europea ha messo in luce due principi fondamentali: - la protezione dei minori è un concetto che ingloba in sé tutto il complesso delle attività sociali intese a consentire il normale sviluppo dei giovani e la promozione delle loro capacità affinché diventino adulti in grado di assumere una propria collocazione nella famiglia e nella società; - un minore, allontanato temporaneamente o per lungo termine dal suo contesto familiare, ha bisogno di particolare protezione ed aiuto da parte dello Stato, che deve garantirgli le più idonee forme di assistenza. La necessità di assicurare ai bambini ed ai giovani un’ampia tutela trova uno spazio anche negli atti fondamentali dell’Unione Europea. Se nel Trattato di Amsterdam viene messa in rilievo la necessità di perseguire e prevenire, in generale, i reati contro i minori (art. 29), il Consiglio europeo di Tampere ha stabilito esplicitamente che i principi di libertà, sicurezza e giustizia - sui quali si fonda la costruzione di uno spazio giuridico europeo - non dovrebbero essere considerati appannaggio esclusivo dei cittadini dell’Unione, poiché sarebbe contrario alle tradizioni europee negare tali principi a coloro che sono stati legittimamente indotti dalle circostanze a cercare accesso nel nostro territorio. A conferma di tale orientamento, emerge la volontà, nel quadro delle varie azioni da intraprendere, di tenere in debita considerazione la necessità di rispettare i diritti umani dei minori (cfr., inter alia, la Proposta di decisione quadro del Consiglio sulla lotta alla tratta degli esseri umani, COM (2000) 854 (1), e la Proposta di decisione quadro del Consiglio sulla lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pornografia infantile, COM (2000) 854 (2)). 2. IL PROGETTO: METODOLOGIA OBIETTIVI, ATTIVITÀ E Il progetto REMATCH è uno studio sulle forme e sulle modalità di realizzazione dei soggiorni temporanei con finalità terapeutiche dei minori provenienti dai Paesi dell’Est negli Stati membri dell’Unione Europea; un settore di indagine che sino a questo momento non è stato trattato né nell’ambito del Programma Daphne, né in altri studi di carattere nazionale o europeo. L’obiettivo fondamentale della indagine è quello di pervenire alla costruzione di linee guida e di un modello di intervento valido per tutti gli Stati membri. Le attività previste per realizzare tale obiettivo sono: a) L’analisi dei sistemi esistenti in ogni Stato membro dell’Unione Europea, con particolare riguardo alle iniziative in atto, al numero e alla tipologia dei beneficiari, alla normativa, ai soggetti coinvolti in qualità di organizzatori, al ruolo delle istituzioni. b) Un caso di studio di approfondimento per ciascuno dei paesi coinvolti in qualità di coordinatore e partner nel progetto. In tali paesi l’analisi dei sistemi paese è stata corredata da due indagini di campo sulle associazioni e le famiglie ospitanti, in modo tale da rilevare l’esperienza e le problematiche concrete di coloro i quali si trovano in prima persona a vivere tali forme di solidarietà. c) Un seminario internazionale di discussione dei risultati raggiunti da proporre all’Unione Europea e di verifica delle linee guida da proporre all’Unione Europea con la partecipazione di esperti del settore provenienti dai diversi Stati membri. d) Tre newsletters telematiche con cadenza quadrimestrale, che saranno inviate ad una mailing list di addetti ai lavori, comprensiva di tutti i coordinatori dei Progetti STOP e DAPHNE. 3. LA PARTNERSHIP Il progetto, finanziato nell’ambito del Programma DAPHNE, viene coordinata dalla Fondazione Censis - Centro Studi Investimenti Sociali-, che svolge da quasi quarantanni una costante attività di ricerca e analisi nei settori vitali della realtà sociale (formazione, lavoro, welfare, sicurezza sociale, sanità, reti territoriali, ambiente, economia, sviluppo locale ed urbano, comunicazione, nuove tecnologie, cultura), realizzando oltre 60 ricerche l’anno. Il settore che ha realizzato la ricerca si occupa dei temi della sicurezza e della legalità e ha realizzato nel corso degli ultimi anni numerosissimi studi e ricerche, sia a livello nazionale che a livello europeo. L’iniziativa prevede la partecipazione, in qualità di partners, dei seguenti soggetti: - CAMINO (Werkstatt für Fortbildung, Praxisbegleitung und Forschung im sozialen Bereich gGmbH - Laboratorio per tirocini praticoprofessionali e indagini nel settore sociale), con sede a Berlino e Brandeburgo. L’istituto offre servizi di consulenza, formazione e monitoraggio dei progetti attivati nel settore della prevenzione del crimine e della violenza, con particolare riguardo alla devianza giovanile. - E.P.E. (L'école des parents et des éducateurs - ASBL), con sede a Bruxelles vanta una rilevante competenza sull’argomento del progetto, essendo preposta ad iniziative di informazione, studi e sensibilizzazione delle istituzioni, delle famiglie e degli operatori scolastici sui problemi dei minori. - ALTEA-España (Asociación para la Investigación y la Formación en la Acción Social) con sede ad Altea (Alicante) è una ONG attiva nella formazione, nell'indagine e nella realizzazione di progetti di reinserimento sociale e professionale di giovani emarginati o discriminati. 4. UNA BREVE PANORAMICA SUL FENOMENO NEGLI STATI MEMBRI DELL’UNIONE EUROPEA L’attività di analisi non ha avuto gli stessi esiti in tutti i paesi indagati; in alcuni casi non è stato possibile ottenere informazioni puntuali data l’assenza di strutture centrali che possedessero dati ed informazioni di sintesi; in altri il fenomeno è poco presente e non si sviluppa secondo procedure codificate; in altri ancora (Lussemburgo, Portogallo) è del tutto assente. I progetti di accoglienza temporanea generalmente sono stati avviati durante gli anni novanta, ma in Francia la prima associazione è stata fondata nel 1986, anno dell’esplosione; a partire dal 1989 anche Belgio, Germania e Svezia hanno iniziato ad ospitare i bambini di Chernobyl; Austria, Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi e Spagna hanno avviato i progetti nel 1991; l’Inghilterra nel 1992; Grecia ed Italia nel 1993; infine, la Finlandia nel 1995. In Portogallo solo da quest’anno alcune associazioni del privato sociale hanno iniziato ad organizzarsi per ospitare bambini provenienti dai paesi dell’est Europa. 4.1. Caratteristiche beneficiari Vi sono notevoli differenze tra i diversi paesi sia sotto il profilo organizzativo, che per quanto riguarda il numero degli ingressi. L’entità dei flussi annuali è considerevole soprattutto in Italia e in Germania, anche se diverso è l’andamento delle presenze nei due paesi: in Italia il numero dei bambini accolti è aumentato fino al 1996, anno in cui sono giunti 51.000 bambini, per poi scendere sino a 30.991 nel 2002. Complessivamente fino ad oggi sono stati accolti 359.585 bambini. In Germania, invece, dal 1989 al 2003 sono stati ospitati ogni anno 20.000 bambini, per un totale di 280.000. Negli altri paesi il numero di bambini accolti è meno consistente: in Inghilterra fino ad oggi sono stati accolti circa 50.000 minori; in Irlanda 10.000 bambini (dato riferito solo ad una associazione); in Austria 15.083; in Grecia, in dieci anni, sono stati accolti 13.500 bambini; in Spagna, dal 1997 al 2003, sono giunti complessivamente 8.684 bambini. In Finlandia, invece, il flusso dei bambini accolti è più contenuto e fino ad oggi sono stati ospitati 592 minori, 64 all’anno. La parzialità dei dati raccolti nel corso dell’indagine non permette di fare delle stime esatte del numero di bambini accolti fino ad oggi negli altri paesi: in Francia e in Belgio, ad esempio, il fenomeno è piuttosto consistente ma non si hanno informazioni precise né sul numero di associazioni né su quello dei minori accolti; in Svezia, ogni anno, le due associazioni più grandi hanno accolto complessivamente circa 620 bambini; nei Paesi Bassi i dati riferiti ad una sola associazione indicano 150-200 bambini ogni anno. I progetti di accoglienza temporanea sono nati con lo scopo preciso di fornire cure e risanamento ai bambini nati nei paesi inquinati dall’esplosione della centrale atomica di Chernobyl. Nel corso degli anni allo spirito iniziale si è unito un atteggiamento solidaristico che ha favorito un allargamento del target dei progetti, per cui le organizzazioni che promuovono l’accoglienza hanno iniziato ad ospitare anche bambini che vivono in paesi in cui le condizioni di vita sono molto critiche. E’ questo il caso della Spagna in cui la maggior parte dei bambini accolti viene dal Sahara, e della Grecia che organizza i soggiorni solo per i bambini che provengono dalla Bosnia. Si può affermare che l’obiettivo originario è ancora molto sentito, e che la stragrande maggioranza dei bambini accolti in tutti gli altri paesi dell’Unione Europea proviene quasi esclusivamente da Bielorussia, Ucraina e Russia. I soggiorni realizzati nei diversi paesi possono essere definiti delle vacanze terapeutiche, durante le quali i bambini mangiano cibi genuini, passano del tempo in un luogo salubre a contatto con altri bambini, fanno delle gite culturali e, in alcuni casi, frequentano la scuola. Solo in Spagna i progetti sono diversificati in base alle loro finalità e si suddividono in tre tipi: vacanze, cure mediche e programmi scolastici. In tutti i Paesi l’ospitalità avviene prevalentemente presso famiglie, che generalmente vengono selezionate da associazioni che elaborano i progetti di accoglienza (proponenti); in Danimarca, Austria, Svezia, Germania esistono anche strutture pubbliche e private (ostelli, scuole, campi estivi) in cui i bambini vengono fatti soggiornare. In Finlandia, invece, i bambini vengono fatti soggiornare esclusivamente in strutture pubbliche (ostelli) nel corso di campi estivi. La caratteristica peculiare di questo tipo di accoglienza è la temporaneità, ovvero la durata limitata del soggiorno: i bambini sono ospitati per un minimo di 7 giorni fino ad un massimo di 90 durante le vacanze scolastiche; in genere i soggiorni hanno una durata media di 30 giorni. In alcuni paesi – Irlanda, Italia, Spagna, Germania – sono previsti dei casi eccezionali in cui il soggiorno può avere una durata maggiore. I bambini vengono selezionati, soprattutto, nelle scuole; l’età dei bambini accolti varia dai 0 ai 19 anni; in realtà quasi tutti i minori che partecipano ai progetti hanno un’età minima di 6-8 anni. I criteri che determinano la scelta dei minori sono per lo più legati alle condizioni socio-economiche di origine: in Inghilterra la priorità viene data ai bambini orfani o con famiglie monoparentali; in Austria i bambini sono selezionati anche in base al loro rendimento scolastico; in Danimarca, infine, vengono favoriti i bambini provenienti da famiglie molto numerose. 4.2. Ruolo ed attività delle istituzioni e delle associazioni Le principali differenze riscontrate nella gestione dei progetti di accoglienza riguardano l’esistenza di un organo di coordinamento centrale e le attività di monitoraggio e di valutazione in itinere ed ex-post degli stessi progetti. L’Italia è l’unico paese in cui esiste un organo istituzionale preposto al controllo delle iniziative di accoglienza dei minori stranieri e alla tutela dei diritti di questi ultimi. Si tratta del Comitato per i minori stranieri, istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che ha il compito di vigilare sulle modalità del soggiorno dei minori; di cooperare e raccordarsi con le amministrazioni interessate; di definire criteri di valutazione delle richieste per l’ingresso dei minori accolti; di valutare le richieste provenienti dai promotori dei soggiorni (enti locali, associazioni, parrocchie e famiglie); di provvedere alla istituzione e alla tenuta dell’elenco dei minori accolti e dei proponenti i progetti. Solo in altri tre paesi alcune funzioni di controllo vengono svolte da istituzioni pubbliche: in Spagna, l’Ufficio regionale del governo ha il compito di emettere un parere sui progetti presentati; in Inghilterra il Criminal Record Bureau, in collaborazione con i Servizi Sociali, ha il compito di registrare le associazioni e di controllare le famiglie selezionate per l’accoglienza; mentre in Svezia, il Social Welfare Office ha l’incarico di investigare sulle famiglie ospitanti al fine di garantire la sicurezza del minore e di effettuare controlli nelle strutture dove vengono realizzati i campi estivi. In tutti i paesi i proponenti, cioè le organizzazioni che promuovono, gestiscono e realizzano i progetti di accoglienza, sono associazioni. In Italia e in Spagna i progetti possono essere proposti anche da enti locali, parrocchie e fondazioni. Inoltre, in Italia e in Inghilterra singole famiglie possono organizzare l’accoglienza in modo autonomo. In ogni paese esistono associazioni di diverse dimensioni, alcune, le più grandi, hanno diramazioni su tutto il territorio, altre, operano solo a livello locale. In Germania, Irlanda, Paesi Bassi e Danimarca si è tentato di creare un’associazione ombrello in rappresentanza delle diverse associazioni locali per tentare di stabilire degli standard di accoglienza e dei criteri omogenei per tutti i proponenti e di favorire uno scambio di buone pratiche e informazioni. Il costo dell’accoglienza è generalmente a carico del proponente che si occupa del reperimento dei fondi necessari ad attivare i progetti. In alcuni paesi – Inghilterra, Germania, Spagna, Francia – le associazioni sono aiutate finanziariamente dallo Stato. Infine, sono del tutto assenti programmi di valutazione sistematica dei progetti di accoglienza, solo in Spagna avviene una valutazione, diversa a secondo della tipologia dell’accoglienza: nel caso dei soggiorni per motivi medici viene fatta una valutazione dei miglioramenti generali della salute dei minori e in particolare della malattia che viene curata; per quanto riguarda i soggiorni educativi, la valutazione viene effettata all’interno della scuola e gli sviluppi vengono seguiti direttamente attraverso la famiglia; per i progetti-vacanza la valutazione consiste in interviste con le famiglie e con i bambini per verificare l’esistenza o meno di problemi durante il soggiorno. Negli altri paesi l’attività di valutazione avviene, soprattutto, ad opera dei proponenti sia attraverso ricerche sulle famiglie ospitanti, sia mediante colloqui con famiglie e insegnanti nei paesi di origine per valutare l’impatto dei soggiorni sulla salute fisica e psicologica dei minori. 4.3. Procedure per la realizzazione dei soggiorni La procedura di selezione dei bambini è simile in tutti i paesi: le associazioni, attraverso contatti propri con le organizzazioni che operano nei paesi di provenienza dei minori o con la propria sede in loco, individuano i bambini da inserire nei progetti in base ai criteri previsti. Anche l’iter per la realizzazione del soggiorno è simile: l’ente proponente prepara un invito per ogni minore – direttamente o attraverso le associazioni che lavorano in loco - che viene mandato all’ambasciata presente nel paese di origine dei minori che rilascia il visto (per i bambini ospitati in Olanda il visto viene rilasciato dall’Ambasciata Tedesca). In alcuni paesi – Spagna, Paesi Bassi, Danimarca, Svezia – è necessaria una lettera di autorizzazione al soggiorno da parte del tutore del bambino. L’ambasciata britannica e quella svedese richiedono, insieme ai documenti del minore, anche una lettera della famiglia accogliente. Solo in Irlanda non è richiesto il visto per i bambini inseriti nei progetti di accoglienza temporanea: la sede centrale dell’associazione “Chernobyl children’s project” invia una richiesta di esenzione al Dipartimento di Giustizia, Divisione Immigrazione. Tab. 1 - Caratteristiche dell’accoglienza temporanea di bambini stranieri nei paesi dell’Unione europea Paese ospite Anno di inizio Paesi di provenienza dei bambini Bielorussia e paesi vicini Bielorussia e paesi vicini Bielorussia e paesi vicini Bielurussia, Ucraina, Russia Bielorussia, Ucraina Bielurussia, Ucraina, Russia Bosnia Bielorussia, russia occidentale Bielorussia, Ucraina, Africa e Medioriente Bielorussia Sahara, Ucraina, Bosnia, fed. Russa Età dei bambini Organo centrale 21-30 giorni No Famiglia, pubbliche 6-18 Famiglia 30-90 giorni No 10-14 Famiglia, scuole 15-30 giorni No 1991 Belgio 1989 Danimarca 1991 Finlandia 1995 Francia 1986 Germania 1989 Grecia 1993 Irlanda 1991 Italia 1993 Paesi Bassi 1991 Spagna 1991 Svezia 1989 Russia 7-19 U.K. 1992 Bielurussia, Ucraina, Russia 6-16 7-18 Ostelli e pubbliche Famiglia 6-18 8-15 strutture Durata del soggiorno 8-15 Austria (*) Strutture di accoglienza strutture 15 giorni No 30-60 giorni No Famiglia e ostelli 21-84 giorni No 8-16 Famiglia 15-30 giorni No 0-18 Famiglia 7-90 giorni No Famiglia, (alcuni casi) strutture pubbliche Famiglia Famiglia, (alcuni casi) strutture pubbliche Famiglia, struttura privata 30-90 giorni (max.150) 45-60 giorni 30-60 giorni (max.90) 6-16 8-13 6-15 Famiglia No No* 21-90 giorni No* 30 giorni (casi speciali 6 mesi) No* In Spagna il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero dell’Interno e autorizzano gli ingressi; in Inghilterra quasi tutti i proponenti sono registrati al Criminal Record Bureau, quest’ultimo, insieme ai Servizi sociali, ha il compito di controllare le famiglie ospitanti; in Svezia il Social Welfare Office ha il compito di verificare i requisiti richiesti alle famiglie e di controllare le strutture dei campi estivi. Fonte: ricerca Censis, Epe, Camino, Altea, 2003 Sì 5. CONCLUSIONI E INDICAZIONI PER IL FUTURO Dall'analisi dei sistemi-paese emerge, come abbiamo visto, un quadro molto articolato. Le differenze tra le varie realtà non impediscono comunque di individuare alcune aree di criticità sulle quali, a giudizio del gruppo di lavoro, dovrebbero articolarsi le linee guida da proporre all'Unione Europea al fine di garantire una gestione dei soggiorni che assicuri il rispetto dei minori accolti e contemporaneamente dia risultati proficui in termini di assistenza sociale e terapeutica. Le aree di criticità individuate nel corso dell'indagine sono: a) L'organismo centrale di coordinamento e controllo Dall'analisi effettuata è emerso come solo in Italia vi sia la presenza di un organismo centrale istituzionalmente preposto al controllo delle procedure d'accoglienza in materia di soggiorni terapeutici. Eppure una serie di motivi renderebbero auspicabile l’ istituzione di un organismo simile in ogni paese dell'Unione Europea. Per prima cosa, un organo di questo genere consentirebbe di avere una garanzia di tutela dei minori accolti. In Italia, per esempio, il Comitato per i minori stranieri (Cms) garantisce i bambini e assicura il rispetto dei loro diritti. In secondo luogo, la presenza di un organo sovraordinato servirebbe a dare garanzie di regolamentazione del fenomeno e ad evitare pericolosissime improvvisazioni. Sempre per citare il caso italiano, le associazioni proponenti in Italia sono sottoposte a un controllo da parte del Cms che provvede a registrarle; in altri paesi, invece, la mancanza di un organo di controllo lascia libera qualunque associazione di proporsi come vettore e consente anche alle singole famiglie di avviare di propria iniziativa una procedura d'accoglienza a favore di un minore. Ancora, la presenza di un organismo unico garantirebbe uniformità di criteri nella selezione dei progetti. Non ultimo, un organismo di questo tipo potrebbe assumersi il compito di monitorare e registrare la frequenza e l’entità dei flussi. Posto che il Cms è un organo di vigilanza e controllo e non un organo di coordinamento, sembrerebbe opportuno costituire in ogni paese dell'Ue coinvolto in attività di accoglienza, un organo simile che però abbia anche funzioni di coordinamento. L'ideale sarebbe istituire un organo pubblico che abbia insieme una funzione politica con compiti di indirizzo, vigilanza e controllo, che tuteli i minori, ne garantisca i diritti e ne sia anche legalmente responsabile, che mantenga i rapporti con i paesi d’origine; e una funzione tecnica tesa ad accertare la validità delle iniziative, a valutare le caratteristiche delle associazioni proponenti e l'affidabilità dei referenti esteri, ad effettuare un'attività di monitoraggio e di valutazione ex- post, assumendo su di sé anche la funzione di coordinamento dei progetti e dei rapporti con gli enti dei paesi d'origine. Un tale organismo potrebbe inoltre emanare normative o direttive che regolino i soggiorni. b) La selezione delle associazioni e delle famiglie Nella maggior parte dei paesi sono le associazioni a presentare il programma di accoglienza temporanea e a tenere i rapporti con i paesi d'origine, ma in alcuni casi (per esempio in Italia) è data la possibilità alla stesse famiglie di presentare in autonomia un progetto di accoglienza (di solito a favore di un bambino che hanno già ospitato una volta). Per avere un maggior controllo sulle iniziative e non andare incontro a situazioni di rischio sarebbe forse più opportuno non lasciare alle famiglie la possibilità di agire di propria iniziativa. Per quanto riguarda la selezione delle associazioni, generalmente non vi sono criteri chiari e condivisi con il rischio che associazioni di qualsiasi genere possano candidarsi per l'accoglienza di minori provenienti dall'estero. Nel caso in cui fosse condivisa l’ipotesi della costituzione di un organismo sovraordinato, uno dei suoi compiti potrebbe essere proprio quello di fissare i criteri di ammissibilità delle associazioni e dei progetti. Inoltre dovrebbe essere controllata l'affidabilità del proponente attraverso una verifica delle sue caratteristiche (es: bilancio dell'associazione, curriculum dei responsabili, regolamento interno, attività di solidarietà internazionale svolte nei paesi in questione) e possibilmente anche l'affidabilità del referente estero. Per quanto riguarda le famiglie, generalmente vengono individuate dalle associazioni sulla base del passaparola e selezionate secondo criteri molto generali (igiene dell'abitazione, stile di vita, ménage domestico) difficilmente verificabili in pochi minuti di colloquio preliminare. Per lo più la scelta si concentra su giovani coppie con figli dell'età dei bambini da ospitare, ma non sono escluse altre tipologie familiari. Anche in questo caso bisognerebbe forse individuare dei criteri più “strutturati” di selezione delle famiglie, utilizzando, ad esempio psicologi dei servizi sociali ed instaurando delle collaborazioni con gli enti locali. Inoltre potrebbe essere utile creare (presso il comune?) un albo delle famiglie che già hanno partecipato ai soggiorni e che potrebbero essere contattate da chi desidera parteciparvi per la prima volta. c) La selezione dei minori Dato lo scopo terapeutico che ancora conserva il soggiorno non sembra opportuno nella scelta privilegiare gli orfani. Tutti i bambini che vivono nell'area di Chernobyl sono da considerarsi disagiati e quindi dovrebbero avere tutti le stesse possibilità di fare l'esperienza del soggiorno temporaneo. In realtà, apparentemente l’unico criterio di selezione è quello dell'età (che è preferibilmente quella scolare), ma le associazioni responsabili dei programmi spesso sono legate alla Chiesa o a istituzioni caritatevoli, e di conseguenza spesso promuovono la selezione di bambini che vivono negli orfanotrofi o nelle case famiglia con la conseguenza di creare aspettative (di adozione o affidamento) che vanno al di là del soggiorno. Un criterio valido di selezione non può essere neanche l'eventuale tipo e grado di malattia dei bambini coinvolti; infatti se la convalescenza in un ambiente salubre ha un senso, il soggiorno, per bambini con gravi patologie, è da sconsigliare per via delle implicazioni socio-sanitarie, oltre che emotive, che potrebbe avere. Nella scelta dei minori, quindi, sarebbe meglio prescindere da qualsiasi criterio di ammissibilità che non sia l'autorizzazione dei genitori o delle istituzioni responsabili garantendo unicamente una certa rotazione dei destinatari. d) I rapporti con i paesi di provenienza Nei rapporti con i paesi di provenienza non c'è reciprocità istituzionale: infatti in Russia, Bielorussia e Ucraina gli organi ministeriali si occupano della gestione dei soggiorni, ma non trovano nei paesi dell'Unione Europea istituzioni di pari livello con le quali interagire. Tale situazione fa sì che siano le associazioni dei paesi d'accoglienza a gestire i rapporti sia con le associazioni omologhe dei paesi di provenienza dei minori che direttamente con le istituzioni. E' evidente che le modalità operative di un Ministero e quelle di un'associazione sono differenti; questo determina, da una parte, il rallentamento delle procedure, e dall'altra, una “superiorità” formale dei paesi di provenienza che li porta a dettare le condizioni. Anche questa difficoltà potrebbe essere superata dalla creazione di un organo centrale di coordinamento che si relazioni da pari a pari con gli Stati in questione e che abbia il potere di stabilire degli accordi riguardo i diversi aspetti dell'accoglienza, da quello legale a quello organizzativo. Inoltre, resta sempre auspicabile un accordo internazionale tra gli Stati, ad esempio sotto forma di una Dichiarazione d'intenti, in cui entrambi gli Stati dichiarino il loro impegno a supportare l'efficienza ed il successo di un'iniziativa umanitaria, all'interno della quale trovi spazio anche l'accoglienza temporanea (come per esempio il Memorandum Understanding su Chernobyl firmato dalla Bielorussia e dalla Germania nel 1994 che citava anche l'opportunità dell'accoglienza temporanea dei bambini in Germania). e) I finanziamenti Le risorse finanziarie provengono generalmente dalle stesse associazioni, dalle parrocchie e da istituzioni private, ma non mancano casi di autogestione finanziaria da parte delle famiglie ospitanti. Si segnalano rari casi di sovvenzioni provenienti da enti pubblici (per esempio nel 2001 il governo tedesco ha finanziato con di 25 milioni di marchi un programma di aiuti per la Bielorussia per un periodo di cinque anni attraverso i quali sono stati finanziati una serie di miniprogetti). Sarebbe invece auspicabile un maggior coinvolgimento finanziario delle istituzioni. Il loro contributo, infatti, oltre al finanziamento vivo dei progetti, potrebbe contribuire ad avviare l'attività delle associazioni. Non si può trascurare il problema dell'assicurazione sanitaria, che trattandosi di soggiorni terapeutici, viene sempre inserita tra le voci di spesa dei progetti, e che risulta sempre a carico delle associazioni. f) La valutazione dell'impatto Manca in tutti i paesi dell'Ue una valutazione ex post del funzionamento dei progetti d'accoglienza. Inoltre, nessun organo istituzionale, ad eccezione dell'Ufficio regionale del governo spagnolo, ha realizzato uno studio di valutazione dell'impatto dei soggiorni sulle condizioni fisiche e mentali dei minori accolti. Al contrario, sono molto frequenti le attività di valutazione informali, sia per i soggiorni terapeutici che per quelli di tipo educativo, condotte dalle associazioni, attraverso incontri con le famiglie e gli insegnanti dei paesi d'origine. Sarebbe opportuno accrescere la consapevolezza degli organismi proponenti sulla necessità della valutazione delle ricadute psicologiche e sociali che questi soggiorni comportano. Infatti, alcune associazioni sono convinte che la buona fede di chi ospita basti a scongiurare i rischi e a garantire la validità delle iniziative. Invece, un'analisi ex post per verificare se il soggiorno abbia effettivamente apportato benefici ai bambini, o quanto meno non abbia prodotto danni, è fondamentale. L'attività di verifica permetterebbe, tra l’altro, di conoscere quali sono i rischi connessi a questo tipo di ospitalità e di correggere gli errori che possono esporre i minori a delle forme di disagio. g) Le relazioni tra i diversi soggetti coinvolti nelle iniziative Uno dei principali problemi connessi a questa forma di solidarietà risiede nelle scarse relazioni che intercorrono tra i diversi soggetti coinvolti. Inoltre, va rilevata la frammentazione delle associazioni impegnate nei singoli progetti di accoglienza che si evidenzia in una sostanziale e infruttuosa mancanza di coordinamento. La costruzione di una rete tra le associazioni proponenti, sul tipo delle associazioni umbrella di Germania, Irlanda, Paesi Bassi e Danimarca potrebbe contribuire alla costruzione di nuove relazioni e alla realizzazione di forme di progettazione partecipata che si rivelerebbero senz'altro proficue. h) Il legame tra minori e famiglie A questo proposito bisogna ricordare quali sono i rischi che questi programmi comportano. Violenze, abusi, impossibilità di integrarsi, eccessive aspettative sono alcuni dei pericoli cui vanno incontro i minori accolti; atteggiamenti aggressivi da parte dei minori stessi, difficoltà a riprendere la vita nei paesi d'origine, sono altre problematiche che si possono presentare. L'attività di valutazione e preparazione delle famiglie è fondamentale in quanto permette di conoscere i rischi così da poterne ridurre la portata. Al contrario, una selezione poco accurata delle famiglie ospitanti può esporre i bambini a dei rischi o più semplicemente a divagare dal programma di recupero indicato dalle associazioni e quindi a non sfruttare al meglio il periodo del soggiorno. Oppure, una insufficiente preparazione delle famiglie può determinare dei convincimenti errati circa gli scopi dei soggiorni creando false aspettative per quelli che sono dei soggiorni temporanei difficilmente trasformabili in adozioni. Una questione a parte è quella delle adozioni. Capita che il soggiorno venga reiterato a favore dello stesso bambino. In questo caso, se il bambino ospitato è orfano, possono crearsi aspettative di inserimento permanente nella famiglia ospite. Il soggiorno temporaneo allora può divenire un volano per adottare un bambino, ma se vengono rispettate tutte le procedure, non si vede perché il desiderio di adozione debba essere considerato in maniera negativa. Il soggiorno infatti può essere un modo per avere un primo contatto con il minore da adottare, purché non sottintenda lo scavalcamento dell'iter delle adozioni internazionali. i) Il futuro dei soggiorni A prima vista potrebbe sembrare che il fenomeno dei soggiorni temporanei vada ad esaurirsi, dato che con il passare del tempo vengono meno i presupposti terapeutici per cui era nato. Ad oggi però risulta che l'indirizzo più condiviso sia quello di intendere sempre più i soggiorni come forme di solidarietà, piuttosto che come interventi terapeutici (che oltretutto in molti casi non sono neanche autorizzati dalle autorità dei paesi d'origine e incontrano ostacoli d'ordine burocratico nei paesi d'accoglienza). In questo modo i soggiorni possono entrare a far parte di programmi di solidarietà internazionale nell'ambito degli aiuti umanitari. Inoltre, molti progetti sono affiancati da attività parallele, che vanno dalla promozione dello sviluppo nei paesi di provenienza dei minori - attraverso la distribuzione di beni, la costruzione di opere pubbliche, il patrocinio delle istituzioni volontaristiche -, alla diffusione di iniziative di scambio culturale tra i paesi. Queste iniziative, creano un tessuto di relazioni tra i paesi e contribuiscono ad assicurare continuità al fenomeno. l) Una rete europea Questo seminario di Roma potrebbe essere l’occasione, oltre che di condividere i risultati del workshop e della ricerca tra gli operatori del settore, anche per gettare le basi per la creazione di una rete europea per la promozione dei soggiorni. Tale rete, oltre a facilitare i collegamenti e la comunicazione tra i soggetti coinvolti, potrebbe costituire un interlocutore dell’Unione Europea per la costruzione di linee guida e per la promozione di progetti europei e di partenariati internazionali volti ad ulteriori studi sul fenomeno. Inoltre, la costituzione della rete è fondamentale per innescare un meccanismo di disseminazione dei risultati. ALLEGATO Le schede Paese AUSTRIA 1. Caratteristiche dei beneficiari Anno di inizio dei progetti 1991 (anno di inizio dei progetti della Caritas Upper Austria). Numero minori accolti Dal 1991 al 2003 sono stati ospitati complessivamente 15.083 bambini. Aree di provenienza Bielorussia e altre regioni dell’ex Unione Sovietica. Tipologia dell’accoglienza L’organizzazione delle vacanze terapeutiche differisce tra i vari proponenti. L’associazione Global 2000 durante il primo anno di attività ha ospitato i bambini presso famiglie, negli anni successivi, invece, sono stati organizzati gruppi in campi scuole, ostelli, case comuni con l’ausilio di supervisori ucraini e austriaci. Le altre organizzazioni austriache, invece, ospitano i bambini quasi esclusivamente presso famiglie. Criteri di selezione dei minori e durata dei soggiorni La maggior parte dei minori invitati è in età scolare: tra gli 8 e i 15 anni. I progetti solitamente durano 3-4 settimane e avvengono nei mesi estivi (ci sono stati dei soggiorni eccezionalmente più lunghi: una famiglia ha ospitato una ragazza per motivi studio per due anni; la Caritas ha permesso ad alcuni bambini provenienti da un orfanotrofio di restare per un periodo più lungo). Solitamente i bambini invitati cambiano ogni anno (l’ass. Tyrol helps the children of Chernobyl utilizza dei criteri di rotazione, gli stessi bambini possono effettuare i soggiorni ogni 2/3 anni). Alcune eccezioni sono previste per i bambini che necessitano di trattamenti medici particolari che vengono ospitati per due anni consecutivi. L’associazione Belarus Aid invita gli stessi bambini più volte; questo modo di operare è stato criticato dalle organizzazioni partner di Minsk in quanto consente solo a pochi bambini di partecipare ai progetti. Uno dei criteri di selezione dei bambini è la condizione socio-economica della famiglia, i partner in loco dell’associazione Belarus Aid selezionano i bambini anche in base al loro rendimento scolastico. Molti dei bambini invitati dalle associazioni austriache provengono da famiglie, solo la parrocchia di Aspern, nel 2003, ha invitato soprattutto orfani (che non vivono in istituti ma sono affidati a nuclei familiari). Obiettivi effettivi del soggiorno I soggiorni hanno soprattutto uno scopo curativo: negli ospedali austriaci vengono somministrate cure di cui non possono usufruire nel loro paese. Rischi Non si sono registrati casi di violenza. 2. Ruolo e attività delle ist 3. ituzioni e delle associazioni Organo istituzionale Non esiste un organo di controllo che coordina o controlla i progetti di accoglienza temporanea. Gestione istituzionale No Controlli istituzionali No Criteri di selezione dei proponenti Non esistono criteri di selezione Tipologia dei proponenti Le organizzzazioni che si occupano delle vacanze terapeutiche sono: - Global 2000. - Tyrol helps the children of Chernobyl. Un’iniziativa privata nata con lo scopo di organizzare l’ospitalità dei bambini di Chernobyl. - Caritas Upper Austria. La Caritas organizza anche campi estivi in Bielorussia per i bambini con disabilità, orfani o con famiglie molto povere. - Belarus Aid Lower Austria. - Viennese parish of Aspern. Gestione alternativa a quella istituzionale e valutazione ex-post Le sedi centrali delle associazioni più grandi – quelle con diverse sedi locali – assumono il ruolo di coordinatore dei progetti. Come coordinatori sono responsabili, in primo luogo, della selezione dei bambini (vengono realizzati annualmente dei viaggi nei paesi di origine dei bambini) e poi anche della procedura di invito. Queste associazioni stabiliscono accordi e collaborano con le istituzioni, le organizzazioni e i comitati locali che desiderano realizzare l’accoglienza. Esistenza di accordi internazionali tra gli Stati Non esistono accordi bilaterali, ma c’è collaborazione tra le ambasciate di Kiev e di Vienna per il sostegno dei progetti di accoglienza. Finanziamenti Nessuna organizzazione riceve fondi pubblici. Solo per l’assicurazione sanitaria le associazioni ricevono un piccolo supporto (“Tyrol helps the children of Chernobyl” viene sostenuta dalla Caritas; Aid for Belarus ha un supporto dal governo Lower Austrian state government ). 3. Procedure per la realizzazione dei soggiorni Ai bambini che partecipano alle vacanze terapeutiche viene rilasciato un visto turistico. L’ambasciata austriaca di Mosca è responsabile anche delle pratiche relative ai bambini bielorussi. Gli altri documenti che devono essere presentati all’ambasciata sono: un passaporto valido, un documento di viaggio e l’assicurazione. Poiché la procedura burocratica viene generata da un invito di una famiglia austriaca, questa deve presentare alcuni documenti tra i quali la dichiarazione dei redditi. Per i minori che viaggiano soli è necessaria una lettera di autorizzazione del tutore legale. Le organizzazioni che invitano i bambini devono pagare il visto, non sono ammessi visti di gruppo, ma ciascun minore deve aver il proprio passaporto e visto. BELGIO 1. Caratteristiche dei beneficiari Anno di inizio dei progetti 1989 Numero minori accolti Non si dispone di dati sul numero complessivo dei minori accolti. Aree di provenienza Tutti i minori accolti sono originari della Bielorussia e degli altri paesi colpiti dall’incidente di Chernobyl. Tipologia dell’accoglienza I minori vengono ospitati in famiglia. Criteri di selezione dei minori e durata dei soggiorni L’età dei bambini accolti varia dai 6 ai 18 anni. I soggiorni temporanei sono organizzati soprattutto nei mesi di luglio e agosto, durante le vacanze scolastiche. Alcune associazioni organizzano soggiorni anche durante le vacanze di Natale. Solo un proponente realizza i soggiorni anche in altri periodi dell’anno. Il tempo di durata del soggiorno va da un minimo di 30 giorni ad un massimo di 90. Le famiglie ospitano lo stesso minore per più anni. Possibilità di trasformazione in adozione La quasi totalità delle associazioni si occupa solo dei soggiorni temporanei e non si è mai interessata di questioni relative all’adozione dei bambini. Obiettivi effettivi del soggiorno L’obiettivo principale dei proponenti i progetti di accoglienza temporanea è quello di offrire ai bambini delle vacanze terapeutiche. Rischi In alcuni casi, i bambini manifestano il desiderio di voler restare presso la famiglia ospitante. 2. Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni Organo istituzionale No. A partire da quest’anno, il Delegato generale della Comunità francese per i diritti dell’infanzia ha intrapreso una prima iniziativa ufficiale con l’obiettivo di elaborare un quadro istituzionale volto a garantire un’accoglienza di qualità. Tra gli obiettivi futuri c’è quello di favorire un coordinamento tra i diversi organismi istituzionali che si occupano dell’infanzia al fine di creare uno spazio legale di supervisione che consenta di inquadrare e migliorare l’accoglienza di tutti i bambini stranieri presenti in Belgio. Gestione istituzionale No. Controlli istituzionali No. Criteri di selezione dei proponenti Non esistono criteri di selezione. Tipologia dei proponenti Tutti i proponenti sono associazioni senza scopo di lucro. Le associazioni gestiscono e realizzano i progetti di accoglienza temporanea. Finanziamenti Le fonti di finanziamento dei progetti sono varie. Le famiglie contribuiscono con una quota che varia dai 25€ ai 500€ alle spese. DANIMARCA 1. Caratteristiche dei beneficiari Anno di inizio dei progetti 1991 Numero minori accolti Non vi sono informazioni precise sul totale dei minori accolti: l’ambasciata Danese a Mosca ha dichiarato di aver rilasciato 800 visti nel 2002, mentre l’associazione ASF sostiene di aver ospitato circa 1.000 minori provenienti dalla Russia. Aree di provenienza I bambini provengono dalla Bielorussia e dagli altri paesi colpiti dal disastro di Chernobyl. Tipologia dell’accoglienza Le strutture in cui vengono ospitati i bambini variano a seconda degli organizzatori: - ASF organizza campi-scuola, con il sostegno dei comuni, in tutto il territorio; - l’associazione Venskab over Grænser ha organizzato, nel primo anno della sua attività, l’accoglienza in famiglie, attualmente la maggior parte dei bambini viene alloggiata in edifici scolastici. Criteri di selezione dei minori e durata dei soggiorni La maggior parte dei bambini che partecipano ai progetti di accoglienza temporanea hanno un’età compresa tra 10 e 14 anni. Generalmente provengono da famiglie svantaggiate. L’associazione ASF seleziona bambini che non necessitano di cure mediche giornaliere; la maggior parte di loro proviene da orfanotrofi, famiglie molto numerose o sono bambini in affidamento. Questa associazione permette ai bambini di partecipare solo una volta ai progetti. L’associazione Skandinavisk Børnemission invita bambini malati orfani o provenienti da famiglie povere. La durata dei soggiorni varia tra le diverse associazioni: da due a quattro settimane. Possibilità di trasformazione in adozione Nessun bambino è stato adottato. Obiettivi effettivi del soggiorno Trattamenti medici. Rischi Alcuni bambini hanno avuto problemi psicologici. 2. Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni Organo istituzionale No. Gestione istituzionale No. Controlli istituzionali L’ambasciata danese a Mosca non ha stabilito delle condizioni vincolanti per le organizzazioni che decidono di realizzare i progetti di accoglienza, si limita solo a controllare il curriculum dell’associazione. Criteri di selezione dei proponenti Non esistono criteri di selezione. Tipologia dei proponenti Le principali organizzazioni danesi sono: - ASF – Danish People’s Aid. Un’organizzazione nata dall’associazione “Danish workers’ Samaritans”. - Venskab over Grænser. Una ONG umanitaria impegnata in progetti di aiuto e nella diffusione di informazioni sulle condizioni di vita nella città Rubel in Bielorussia. - Det Danske Spejderkorps. L’associazione degli scout che organizza gruppi di lavoro su tutto il territorio nazionale. - The Skandinavisk Børnemission. Una chiesa che si occupa di progetti di aiuto umanitario soprattutto per i bambini che provengono dall’Ucraina e dalle Filippine. - I comuni di Beder, Malling e Ajstrup sono direttamente impegnati nei progetti di accoglienza. Ulteriori associazioni impegnate sono: Danish-Russian Union in Horsens, the Danish-Ukrainian Society; un’organizzazione di Seeland. L’associazione ASF coordina 60 gruppi locali su tutto il territorio nazionale. L’attività dell’organizzazione centrale consiste nel selezionare i bambini, attraverso i partner nei loro paesi di origine, e nel supervisionare l’attività dei volontari impegnati nei progetti. L’ASF ha richiesto il supporto dei comuni (fino al 2001 quasi 100 comuni sono stati coinvolti nei progetti). Gestione alternativa a quella istituzionale e valutazione ex-post Le organizzazioni che si occupano delle iniziative di accoglienza temporanea non richiedono particolari requisiti alle famiglie che si occupano dei bambini. Esistono, invece, degli standard per i volontari dei campi per i ragazzi (che vengono selezionati in base al curriculum). Non c’è una valutazione sistematica sugli effetti delle vacanze terapeutiche, ma ogni anno l’ASF organizza un meeting con tutti coloro che lavorano sui progetti. Esistenza di accordi internazionali tra gli Stati Non esistono accordi bilaterali tra Danimarca e i Paesi di origine dei bambini. Tuttavia, si sono create delle partnership tra le organizzazioni danesi e le organizzazioni russe, bielorusse ed ucraine Finanziamenti Le attività vengono finanziate attraverso donazioni private. Solo l’associazione ‘Venskab over Grænser’ riceve un piccolo finanziamento pubblico. 3. Procedure per la realizzazione dei soggiorni I progetti di accoglienza temporanea rientrano nella categoria “casi umanitari” e il visto può essere richiesto fino al 18° anno di età. Il procedimento burocratico per far arrivare i bambini in Danimarca viene realizzato dall’ambasciata danese a Mosca, che rilascia gratuitamente i visti ai bambini invitati dalle organizzazioni danesi. E’ necessario presentare anche il passaporto dei bambini e una lettera di autorizzazione del tutore del minore (alcuni problemi si presentano quando i bambini non hanno i genitori). FINLANDIA 1. Caratteristiche dei beneficiari Anno di inizio dei progetti 1995 Numero minori accolti I bambini ospitati fino ad oggi sono complessivamente 592. Ogni estate vengono organizzati due campi estivi, ciascuno per 37 bambini (nel 1997 i campi sono stati 3). Aree di provenienza Nei primi anni di accoglienza sono stati ospitati solo bambini provenienti dalla Bielorussia; negli anni successivi sono stati ospitati anche bambini russi ed ucraini. Ad oggi il numero dei bambini bielorussi accolti rappresenta il 56% di tutti i bambini ospitati. Tipologia dell’accoglienza I bambini vengono ospitati in ostelli e strutture pubbliche che si trovano in due località: Narpes e Nykarleby. Criteri di selezione dei bambini e durata dei soggiorni I bambini ospitati hanno un’età compresa tra gli 8 e i 15 anni; i campi estivi hanno una durata massima di due settimane. Gli organizzatori devono ravvisare una necessità di cura. Obiettivi effettivi del soggiorno I soggiorni sono organizzati in luoghi salubri e hanno uno scopo ricreativo. Rischi Non si sono mai verificati episodi negativi. 2. Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni Organo istituzionale Non esistono organi di controllo centrali o locali ed è assente una specifica normativa preposta alla regolamentazione delle iniziative di accoglienza. Gestione istituzionale No. Controlli istituzionali No. Criteri di selezione dei proponenti Non esistono criteri di selezione. Tipologia dei proponenti Le associazioni che gestiscono i progetti di accoglienza in Finlandia sono due: - Hoppets Stjärna r.f. – Toivon Tähti r.y (Star of Hope Finland); - Kristliga Folkhögskolan. Gestione alternativa a quella istituzionale e valutazione ex-post No. Finanziamenti Le spese di viaggio sono tutte a carico dell’associazione proponente. 3. Procedure per la realizzazione dei soggiorni Per i bambini è necessario un visto per entrare nel territorio finlandese. FRANCIA 1. Caratteristiche dei beneficiari Anno di inizio dei progetti 1986 Numero minori accolti Non si dispone del numero complessivo dei minori accolti. Aree di provenienza Bielorussia, Ukraina. Tipologia dell’accoglienza Famiglie. Criteri di selezione dei minori e durata dei soggiorni I bambini sono selezionati nei paesi d’origine. I minori possono provenire da famiglie o da orfanotrofi; devono avere preferibilmente tra i 7 e i 18 anni. Il soggiorno deve avvenire durante le vacanze estive. Anche se molte associazioni hanno un regolamento, questo non stabilisce regole per la scelta dei bambini, ma solo per i loro accompagnatori che in alcuni casi devono garantire ai bambini il ritorno nei paesi d’origine, in altri devono offrire anche un supporto psicologico o un servizio di mediazione linguistica. Il soggiorno, che dura dai 30 ai 60 giorni, è ripetibile. Possibilità di trasformazione in adozione Non risulta esserci stato nessun procedimento d’adozione. Obiettivi effettivi del soggiorno Vacanze e in alcuni casi terapia. Rischi Comportamenti aggressivi da parte dei bambini, incapacità di integrarsi nelle famiglie. 2. Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni Organo istituzionale Non esiste. Gestione istituzionale No. Controlli istituzionali No. Criteri di selezione dei proponenti Il reclutamento delle famiglie da parte delle associazioni avviene attraverso il passaparola e la parrocchia. Le associazioni preparano le famiglie organizzando degli incontri di gruppo per scambiare esperienze con altre famiglie. I criteri sono variabili. Per lo più si cercano coppie giovani con figli dell’età dei bambini accolti. Per le associazioni non c’è selezione. Tipologia dei proponenti Le principali associazioni sono: Droujba Tchernobyl France; Fédération du Nord du Secours Populaire Français ; Accueil des Enfants de Tchernobyl, ma esistono molte altre associazioni che si occupano del fenomeno gestendo meno ingressi. Gestione alternativa a quella istituzionale e valutazione ex-post Non esiste un’associazione ombrello che si assuma la gestione complessiva del fenomeno. Esistenza di accordi internazionali tra gli Stati Non esistono accordi tra gli Stati, ma tutte le associazioni hanno dei contatti informali con altre associazioni omologhe o con istituzioni dei paesi di origine. Finanziamenti Le fonti di finanziamento sono molto varie: sovvenzioni dei comuni, del Consiglio generale, donazioni, autotassazione delle associazioni e delle famiglie stesse. Le spese varie per ogni bambino accolto vanno dai 250 € ai 500 €. Le famiglie investono in totale per ogni bambino dai 500 € ai 900 €. A volte però le spese di viaggio le sostengono le associazioni. 3. Procedure per la realizzazione dei soggiorni Il visto e una visita medica dei minori sono obbligatori. E’ prevista un’assicurazione di 40 € a copertura delle spese mediche d’urgenza e del rimpatrio in caso di problemi gravi. GRECIA 1. Caratteristiche dei beneficiari Anno di inizio dei progetti 1993 Numero minori accolti In 10 anni sono stati accolti circa 13.500 bambini. L’ospitalità viene organizzata tre volte all’anno: 15 giorni a Natale, 15 Pasqua e 30 in estate. Aree di provenienza Bosnia, Belgrado. Tipologia dell’accoglienza I bambini sono ospitati dalle famiglie greche selezionate dagli assistenti sociali dei Comuni e della Red Cross. Criteri di selezione dei bambini e durata dei soggiorni I bambini hanno un’età compresa tra gli 8 e i 16 anni. Possibilità di trasformazione in adozione No. Obiettivi effettivi del soggiorno Vacanza. Rischi No. 2. Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni Organo istituzionale No. Gestione istituzionale No. Controlli istituzionali No. Criteri di selezione dei proponenti Non esistono criteri di selezione. I proponenti I progetti di accoglienza sono realizzati solo dalla Red Cross. Esistenza di accordi internazionali tra gli Stati No. Finanziamenti Non sono previsti finanziamenti pubblici. Le spese del viaggio sono a carico delle famiglie ospitanti. 3. Procedure per la realizzazione dei soggiorni La Red Cross greca ha contatti con l’omologa organizzazione serba. Quest’ultima, attraverso il Consolato greco in Serbia, prepara tutta la documentazione necessaria per l’accoglienza. Ai bambini viene rilasciato un visto della durata di 30 giorni. INGHILTERRA 1. Caratteristiche dei beneficiari Anno di inizio dei progetti 1992 Numero minori accolti Fino ad oggi sono stati ospitati circa 50.000 bambini. Aree di provenienza La maggior parte dei minori ospitati viene dalla Bielorussia, alcuni arrivano dall’Ucraina e dagli altri paesi contaminati dal disastro della centrale di Chernobyl. Tipologia dell’accoglienza I bambini vengono ospitati in famiglia. Criteri di selezione dei bambini e durata dei soggiorni I bambini vengono solitamente selezionati dagli insegnanti, hanno la precedenza i bambini orfani, quelli che vivono con i nonni o con un solo genitore. I bambini che partecipano ai progetti hanno un’età compresa tra i 6 e i 16 anni. Non esiste un periodo massimo di accoglienza, ma se le famiglie ospitano i bambini per un periodo superiore ai 28 giorni c’è l’obbligo, da parte delle organizzazioni che promuovono i soggiorni, di informare i Servizi Sociali. Possibilità di trasformazione in adozioni I bambini ospitati possono essere adottati, ma devono comunque ritornare nel paese di origine per avviare e completare le pratiche di adozione. Obiettivi effettivi del soggiorno Lo scopo principale dei soggiorni è quello di ospitare i bambini in luoghi sani. 2. Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni Organo istituzionale Non esiste un organo pubblico centrale con la responsabilità del controllo delle iniziative e dei progetti, i proponenti sono registrati al Criminal Record Bureau. Gestione istituzionale Il Criminal Record Bureau ha soprattutto il compito di registrare e controllare le famiglie selezionate per l’accoglienza dalle organizzazioni. Controlli istituzionali No. Tipologia dei proponenti I soggiorni temporanei sono organizzati da centinaia di organizzazioni, alcune operano a livello nazionale con emanazioni locali, altre di piccole dimensioni lavorano a livello locale o regionale; in pochi casi le famiglie, individualmente, organizzano i soggiorni. Criteri di selezione dei proponenti Esistono criteri di selezione delle famiglie proponenti. E’ data preferenza alle coppie con i bambini, ma possono ospitare i minori stranieri anche donne non sposate. Gestione alternativa a quella istituzionale e valutazione ex-post Le organizzazioni proponenti hanno la responsabilità del coordinamento dei progetti di accoglienza temporanea. Spesso le organizzazioni chiedono ai Servizi Sociali di verificare i requisiti delle famiglie ospitanti. Sono state realizzate delle attività di valutazione non ufficiali sull’impatto dei soggiorni sulla salute fisica e psicologica dei bambini, anche attraverso contatti con le famiglie e gli insegnanti nei paesi di origine. Esistenza di accordi internazionali tra gli Stati Non esistono accordi tra i governi. Le associazioni hanno rapporti diretti con il Ministero dell’educazione e della Salute e con le associazioni dei paesi di provenienza dei bambini per la selezione dei minori da inserire nei progetti. 3. Procedure per la realizzazione dei soggiorni Le organizzazioni nel paese di origine dei minori sono responsabili delle pratiche per il rilascio del visto per i bambini e per l’organizzazione del trasporto. I documenti del minore e una lettera della famiglia ospitante devono essere presentati all’ambasciata britannica del Paese di origine dei minori. Ai bambini che partecipano ai progetti di accoglienza terapeutica viene rilasciato un visto (Standard Visit Visa) della durata di sei mesi, anche se l’accoglienza dura un solo mese (in casi speciali i bambini possono soggiornare per un periodo maggiore). Le famiglie ospitanti, invece, devono presentare i seguenti documenti: due copie del passaporto, la patente, il certificato di matrimonio e il certificato di nascita. IRLANDA 1. Caratteristiche dei beneficiari Anno di inizio dei progetti Il “Chernobyl Children’s Project”, una delle principali associazioni, cominciato nel 1991. ha Numero minori accolti Si dispone unicamente dei dati relativi all’associazione Chernobyl Children’s Project che ha ospitato 840 minori nel 2003, 1.050 nel 2002, 1.156 nel 2001, 1.142 nel 2000, 946 nel 1999, 974 nel 1998. Aree di provenienza I minori vengono per lo più dalla Bielorussia e dalla Russia. Le aree di destinazione sono principalmente la Provincia di Munster, di Leinster, di Connaught e di Ulster. Tipologia dell’accoglienza Famiglie (719 nel 2003 per il “Chernobyl Children’s Project”). Il Dipartimento della Difesa provvede a trovare un alloggio a bambini che vengono per brevi periodi. Criteri di selezione dei minori e durata dei soggiorni La durata più frequente dei soggiorni è di 4 settimane, ma possono durare anche 3 mesi. Il prolungamento dei soggiorni oltre i 3 mesi è sempre legata alla durata dei trattamenti medici. Possibilità di trasformazione in adozione E’ possibile che dei bambini in attesa di adozione possano beneficiare dei soggiorni temporanei. Sono 10 i minori adottati tramite le iniziative d’accoglienza organizzate dal “Chernobyl Children’s Project”. Obiettivi effettivi del soggiorno Trattamenti medici. Rischi Si sono verificati casi di cattiva condotta (per esempio furti) da parte dei minori. 2. Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni Organo istituzionale No. Controlli istituzionali Alcune istituzioni statali (l’Health Board, la Polizia, la Divisione Immigrazione, le Ambasciate di Bielorussia e Russia) intervengono se emergono dei problemi gravi a riguardo di un bambino accolto. Gestione istituzionale No. Criteri di selezione dei proponenti Esistono dei criteri di selezione per le famiglie proponenti. Tutte le famiglie ospitanti devo ottenere un certificato dall’Health Board. Questa condizione è stata introdotta dal “Chernobyl Children’s Project”. Tipologia dei proponenti Complessivamente ci sono una ventina di associazioni. Le maggiori associazioni sono “Chernobyl Children’s Project” (l’associazione della quale sono disponibili i dati) che coordina 73 associazioni locali (gli Out- reach Groups); Chernobyl Aid Ireland Ltd; Chernobyl Child Care (Ireland) Ltd; Chernobyl Children Appeal Ireland Ltd; Friends of the Children of Chernobyl; Skerries Holidays for Chernobyl Children; Irish ChernobylHelping Organization. Le organizzazioni locali devono ricevere un’autorizzazione dall’associone ombrello per poter organizzare i soggiorni. La responsabilità legale dell’accoglienza dei bambini viene assunta dalle associazioni ombrello. Gestione alternativa a quella istituzionale e valutazione ex-post Da parte delle associazioni ombrello. Possibilità di ritiro alle associazioni locali del riconoscimento ufficiale da parte delle associazioni ombrello. Il Comitato dell’Associazione-ombrello titolare del progetto deve essere avvertito se si presentano gravi problemi a riguardo di un minore accolto. Occasionalmente viene effettuata una valutazione medica per accertare i miglioramenti avvenuti dopo il soggiorno. Questa valutazione è sotto la responsabilità di esperti locali Esistenza di accordi internazionali tra gli Stati Non ci sono accordi bilaterali, ma sono state stabilite buone relazioni tra i paesi che facilitano per esempio l’iter per l’esenzione del visto. Esistono delle collaborazioni con partner istituzionali stranieri (fuori dall’Irlanda e dai paesi d’origine) che organizzano lo stesso tipo di iniziative. Finanziamenti Fondi europei, sovvenzioni locali, risorse private o provenienti da organizzazioni a scopo benefico. Le organizzazioni locali, gli Outreach Groups, finanziano le spese di viaggio e l’assicurazione sia per i bambini che per gli accompagnatori e gli interpreti. La Civil Defence fornisce il tranporto. Il costo delle cure mediche può essere supportato dalle organizzazioni locali o dall’associazione ombrello. 3. Procedure per la realizzazione dei soggiorni L’Irlanda non esige un visto ufficiale per l’accoglienza dei bambini coinvolti nei progetti di soggiorno temporaneo. L’organizzazione ombrello titolare del progetto invia una lettera di richiesta d’esenzione dal visto per ciascun minore o per i gruppi di minori al Dipartimento della Giustizia. Il Dipartimento della Giustizia, Divisione Immigrazione, fornisce l’esenzione. Gli « Outreach Groups » pagano l’assicurazione. ITALIA 1. Caratteristiche dei beneficiari Anno di inizio dei progetti 1993 Numero minori accolti Nel 1994, anno del primo censimento e contemporaneamente dell’istituzione del Comitato per i minori stranieri (Cms), i dati segnalavano un flusso di circa 29.000 arrivi tra aprile e dicembre. Negli anni successivi gli ingressi sono aumentati sino a raggiungere il picco massimo nel 1996 con 51.000 segnalazioni. Dal 1996 in poi il fenomeno ha cominciato gradualmente a diminuire ma non a scemare. A 16 anni di distanza dal 1986, anno del disastro, i dati del 2002 sono ancora di rilievo con 30.991 minori stranieri accolti. Tra il 1994 e il 2002, cioè in nove anni, sono stati accolti in totale, in Italia, 359.585 bambini. Aree di provenienza e aree di destinazione I minori accolti dal 1994 al 2002 provengono per il 78,6% dalla Bielorussia. Nell’ ultimo anno oltre 27.000 bambini sono arrivati dalle zone direttamente colpite dall’esplosione della centrale di Chernobyl: di questi, 23.799 provengono dalla Bielorussia e 3.886 dall’Ucraina. Più di 2.500 invece sono i bambini provenienti da altri Paesi dell’Europa dell’Est (tra i quali 1.500 dalla Russia), e oltre 300 quelli che vengono da Africa e Medioriente. Quasi 3.000 minori, dunque, vengono accolti nel nostro Paese per motivi solidaristici diversi dal recupero terapeutico che rappresentava la motivazione originaria dei soggiorni in esame. Per quanto riguarda la ripartizione per aree geografiche e regionali, vi è una concentrazione di ingressi al Nord (57,7%), ed in particolare in Lombardia, regione che nel 2002 ha raccolto da sola il 21,3% delle presenze. Le ragioni di questa ripartizione così netta possono essere individuate in parte nelle migliori condizioni economiche degli abitanti delle regioni settentrionali che, di conseguenza, possono assumersi con minor sforzo le spese relative ai soggiorni temporanei, e in parte nella maggiore diffusione al Nord di associazioni ed enti che si fanno carico dell’organizzazione dei soggiorni. Tipologia dell’accoglienza Presso famiglie. Criteri di selezione dei minori e durata dei soggiorni Possono essere accolti i minori di età compresa tra i 6 e i 16 anni. Per ciascun gruppo di minori è prevista la presenza di un accompagnatore che parli italiano, con un rapporto massimo di uno a venticinque. I soggiorni possono avere una durata massima di 90 giorni, continuativi o frutto della somma di più periodi nell’arco di un anno. Il periodo massimo di permanenza è prorogabile a 150 giorni nel caso in cui sia prevista attività scolastica, che è garantita dall’insegnante che ha accompagnato il gruppo. I soggiorni, infatti, non devono compromettere la frequenza scolastica del minore nel paese di residenza. I criteri di scelta dei bambini (limiti d’età a parte) sono stabiliti dai paesi d’origine, o dai proponenti italiani e stranieri. Possibilità di trasformazione in adozione Non è incoraggiata, anzi, per evitare complicanze il Cms stabilisce che gli enti proponenti non possano essere iscritti all’albo degli enti autorizzati allo svolgimento di pratiche di adozione internazionale. Obiettivi effettivi del soggiorno Vacanza all’insegna della solidarietà internazionale. I paesi d’origine spesso vietano qualsiasi esame medico invasivo. Rischi Dal 1994 sono stati registrati alcuni casi di decesso di minori. Comportamenti aggressivi da parte dei bambini, incapacità di integrarsi nelle famiglie. 2. Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni Organo istituzionale Non c’è un organo di gestione dei rapporti con i paesi di provenienza e di coordinamento dei progetti. Il Comitato per i minori stranieri è un organo di vigilanza composto da: un rappresentante a testa rispettivamente per il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero dell’Interno, il Ministero di Grazia e Giustizia, e il Dipartimento per gli Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri (oggi Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali) che lo presiede, nonché due rappresentanti dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani (ANCI), un rappresentante dell’Unione Province d’Italia (UPI) e due rappresentanti delle organizzazioni maggiormente rappresentative operanti nel settore dei problemi della famiglia. Si riunisce, su convocazione del Presidente, in relazione a singole necessità e almeno una volta ogni trimestre. In caso di necessità comunica la situazione di rischio al giudice tutelare competente, per l’eventuale nomina di un tutore provvisorio (i bambini in Italia non hanno rappresentanza legale finché non succede qualcosa di grave). Garantisce la tutela dei minori accolti e il rispetto dei loro diritti; riceve i progetti di richiesta di soggiorno temporaneo; definisce i criteri per autorizzare le richieste di ingresso dei minori; valuta e richiede il nullaosta all’ingresso; vigila sulle modalità del soggiorno; coopera e si raccorda con gli enti interessati; provvede alla istituzione e alla tenuta dell’elenco dei minori accolti e dei proponenti affidabili. Gestione istituzionale No. Il Cms non coordina e non gestisce i progetti, ma opera attraverso un meccanismo di delega alle associazioni. Controlli istituzionali Cms e questure. Criteri di selezione dei proponenti Affidabilità del proponente (sulla base di bilancio, curriculum vitae del legale rappresentante, regolamento interno ma soprattutto attività di solidarietà internazionale nei Paesi di provenienza). Affidabilità del referente estero (dalle attività promosse dal referente estero nel Paese di provenienza dei minori, desunte dagli scopi statutari, dall’attività in corso e quella svolta negli anni precedenti). Validità dell’iniziativa (nel progetto deve essere tenuto conto delle caratteristiche dei minori e dello scopo solidaristico dell’iniziativa). Tipologia dei proponenti Enti pubblici locali, associazioni del privato sociale (a volte titolari, a volte di supporto agli enti pubblici), parrocchie e famiglie italiane. Si concentrano per lo più nell’Italia Settentrionale. Nel 2002 gli enti che hanno presentato domanda sono stati 285 per 1.231 progetti presentati e 30.487 minori accolti, il Cms ha fissato un limite di 500 bambini per ente. Le famiglie che hanno presentato domanda sono state 487 nel 2002 per 487 progetti presentati e 507 minori accolti. I proponenti presentano un programma di accoglienza temporanea al Cms e inviano la documentazione relativa all’avvenuta entrata, all’effettiva sistemazione dei minori in Italia e all’avvenuta uscita dei beneficiari dei programmi. Sono loro a gestire i rapporti con le istituzioni dei Paesi d’origine alle quali si rivolgono direttamente. Gestione alternativa a quella istituzionale e valutazione ex-post Sono i proponenti a gestire, controllare e valutare i progetti. Esistenza di accordi internazionali tra gli Stati No (sono in corso trattative con Bielorussia e Romania). Finanziamenti I progetti vengono finanziati dalle associazione e dalle famiglie ospitanti. Per le spese mediche in alcuni casi si è potuto ricorrere al SSL. 3. Procedure per la realizzazione dei soggiorni I progetti devono essere inseriti in programmi di solidarietà internazionale, compresi nel settore degli aiuti umanitari in Italia e all’estero. E’ previsto il rilascio del nullaosta da parte della questura del territorio ospite. Il visto per i minori viene richiesto dal proponente. Quello riconosciuto per questa tipologia di soggiorni è quello turistico. SPAGNA 1. Caratteristiche dei beneficiari Anno di inizio dei progetti 1991 Numero minori accolti Nel 2000 sono stati ospitati 1.392 bambini: 320 nella provincia di Alicante, 144 nella provincia di Castiglia, 928 nella provincia di Valencia. Dal 1997 al 2003 sono stati accolti complessivamente 8.684 bambini. Aree di provenienza La maggior parte dei bambini ospitati proviene dal Sahara (620), seguono i paesi dell’Europa dell’est ed in particolare Ucraina (306), Bosnia (209), Federazione Russa (187), Bielorussia (45), Kosovo (24). La provenienza nazionale dei bambini ospitati differisce nelle tre provincie: nella provincia di Valencia sono ospitati bambini di diverse nazionalità; nella provincia di Castiglia sono ospitati solo bambini del Sahara e dell’Ucraina; nella provincia di Alicante, infine, sono ospitati bambini bielorussi, russi e del Sahara. Tipologia dell’accoglienza I bambini vengono ospitati in famiglia. Criteri di selezione dei bambini e durata dei soggiorni Secondo la legge possono essere ospitati minori da 0 a 18 anni; in pratica, però, i bambini inseriti nei progetti hanno un’età compresa tra 6 e 15 anni. Possibilità di trasformazione in adozioni I bambini ospitati non possono essere adottati. Obiettivi effettivi del soggiorno In base alla loro finalità, i programmi si suddividono in tre tipi: vacanze, cure mediche e programmi educativi. I programmi di vacanze non possono superare i 30 giorni, o eccezionalmente i 60 giorni, e avvengono durante il periodo estivo. Per la cura di malattie che non possono essere guarite nel paese d’origine la durata del soggiorno è legata alla somministrazione della terapia ma non può superare i 90 giorni. La durata del soggiorno dei programmi di studio è stabilita dai Piani Educativi in cui essi sono inseriti. 2. Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni Organo istituzionale In Spagna, il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero dell’Interno sono gli enti istituzionali che coordinano e autorizzano l’ingresso e il soggiorno dei minori stranieri per motivi umanitari. Nella Regione di Valencia dal 1997 sono gestiti dalla Direzione Generale della Famiglia e delle Adozioni (Dirección General de Familia y Adopciones). Attualmente, i soggiorni temporanei di minori stranieri in Spagna sono regolati dal punto di vista legislativo dal Decreto Reale 864/2001, che approva l’esecuzione delle disposizioni della Legge sugli stranieri. Gestione istituzionale L’Ufficio regionale del governo riceve le domande dai proponenti. Successivamente, prima di emettere un parere favorevole o sfavorevole sui progetti presentati, l’Ufficio regionale del governo richiede informazioni sull’attività dei proponenti all’Ufficio regionale degli affari sociali. In base alle informazioni così raccolte, l’Ufficio regionale del governo decide se accettare o rifiutare le domande dei proponenti e concedere i visti. Controlli istituzionali In caso di soggiorni per motivi medici avviene una valutazione istituzionale dei miglioramenti generali della salute e in particolare della malattia che viene curata. Criteri di selezione dei proponenti La supervisione e l’autorizzazione dell’ente promotore è effettuata dall’Ufficio regionale degli Affari sociali (Dirección Territorial de Bienestar Social), che riceve la domanda, inoltrata dagli enti promotori, dall’Ufficio regionale del Governo sul funzionamento e la fattibilità del programma. Tipologia dei proponenti Secondo la legge i programmi possono essere promossi e finanziati da enti pubblici (comuni), da associazioni non-profit e da fondazioni autorizzate. Un requisito indispensabile per partecipare a questi programmi è l’autorizzazione dei genitori o dei tutori dei minori. I proponenti si assumono la responsabilità della tutela dei bambini. Gli enti promotori devono presentare all’Ufficio regionale del Governo una domanda di autorizzazione per ospitare temporaneamente i minori e, per ogni famiglia ospite, devono depositare un accordo firmato di non adozione. I proponenti che organizzano i soggiorni, inoltre, devono: selezionare e formare le famiglie, assegnare i minori alle famiglie, organizzare le attività , informare i Servizi Sociali e gli Uffici regionali, risolvere i problemi che si possono presentare durante l’accoglienza e assicurarsi del bambini nei loro paesi di origine. rientro dei Gestione alternativa a quella istituzionale e valutazione ex-post Per quanto riguarda i soggiorni per motivi educativi, la valutazione viene effettuata all’interno della scuola, e gli sviluppi vengono seguiti direttamente attraverso la famiglia. Nel caso di vacanze, la valutazione consiste in interviste con le famiglie e con i bambini per verificare l’esistenza o meno di problemi durante il soggiorno. Esistenza di accordi internazionali tra gli stati Non esistono accordi. I rapporti con le istituzioni e le organizzazioni straniere sono tenuti dalle associazioni proponenti. Finanziamenti Non ci sono fondi pubblici per questi programmi; i proponenti ricevono, però, alcune sovvenzioni per attività specifiche (spese di viaggio, attività per il tempo libero…) da enti locali o regionali. Le famiglie ospitanti pagano delle quote che servono a finanziare i progetti. Le associazioni organizzano attività di raccolta fondi. 3. Procedure per la realizzazione dei soggiorni Un requisito indispensabile per partecipare a questi programmi è l’autorizzazione dei genitori o dei tutori dei minori. Gli enti promotori devono presentare all’Ufficio regionale del Governo una domanda di autorizzazione per ospitare temporaneamente i minori, assumendosi la responsabilità della loro tutela. I minori devono essere muniti del visto la cui durata dipende dalle motivazioni del soggiorno. Sul visto è specificata la data iniziale e finale del soggiorno. SVEZIA 1. Caratteristiche dei beneficiari Anno di inizio dei progetti 1989 Numero minori accolti Ogni anno circa 620 bambini vengono ospitati durante i mesi estivi (giugnoagosto). Alcuni gruppi arrivano anche nel mese di dicembre. Aree di provenienza I bambini provengono principalmente dalla Russia. Tipologia dell’accoglienza I bambini sono ospitati sia in famiglia sia in campi estivi. Criteri di selezione dei bambini e durata dei soggiorni I bambini che partecipano ai progetti sono solitamente orfani, hanno malattie e malformazioni causate dall’inquinamento radioattivo prodotto dall’esplosione della centrale atomica, oppure provengono da famiglie molto povere. Hanno un’età compresa tra i 7 e i 19 anni. Le famiglie ospitano i minori per un periodo che va da un mese fino a un massimo di 90 giorni (in casi speciali). I campi estivi hanno invece una durata di tre settimane. Generalmente i bambini vengono ospitati per più anni nella stessa famiglia. Obiettivi effettivi del soggiorno I soggiorni hanno uno scopo terapeutico-curativo. 2. Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni Organo istituzionale No. Gestione istituzionale No. Controlli istituzionali Il “Social Welfare Office” ha il compito di verificare i requisiti richiesti alle famiglie ospitanti e di controllare le strutture in cui vengono realizzati i campi estivi. Tipologia dei proponenti In Svezia operano due associazioni che si occupano dell’organizzazione e della gestione dei progetti di accoglienza in collaborazione con gli insegnanti e gli uffici sociali russi. Controlli alternativi a quelli istituzionali e valutazione ex-post Le associazioni proponenti visitano ogni anno le famiglie, gli istituti e le scuole dei bambini ospitati. In questi incontri avviene uno scambio di informazioni con insegnanti, tutori e genitori allo scopo di valutare l’impatto psico-fisico del soggiorno sui bambini . Finanziamenti I fondi provengono dalle famiglie ospitanti e da donazioni di privati. 3. Procedure per la realizzazione dei soggiorni La procedura attuata per la realizzazione dei campi estivi e per l’accoglienza in famiglia è molto simile: - l’organismo proponente attiva i contatti con gli organismi del paese di provenienza (quando i bambini sono ospitati in famiglia il proponente segnala la famiglia ai Servizi Sociali per avviare i controlli dei requisiti necessari), vengono selezionati i bambini da inserire nei progetti; viene preparato un invito formale del bambino (da parte della famiglia o dell’associazione che organizza i campi estivi), l’ambasciata svedese a Mosca rilascia il visto. La durata del visto è di tre mesi anche se il bambino resta in Svezia, di solito, per un mese GERMANIA 1. Caratteristiche dei beneficiari Anno di inizio dei progetti 1989 Numero minori accolti 20.000 nel 2003. In totale dal 1989 al 2003, in 14 anni, i bambini ospitati sono stati circa 280.000. Aree di provenienza e aree di destinazione I bambini vengono per lo più da Bielorussia, Ucraina e Russia. La maggior parte delle associazioni di aiuto per Chernobyl è concentrata negli Stati della Germania Ovest (North Rhine Westphalia, Lower Saxony, Rhineland Palatinate…). Alcune iniziative prevedono di realizzare i soggiorni in parti incontaminate della Bielorussia o dell’Ucraina. Tipologia dell’accoglienza In famiglie, ma anche in ostelli o in case-famiglia. Ci sono anche offerte combinate: in un collegio di campagna durante la settimana e in famiglia nel weekend. Criteri di selezione dei minori e durata dei soggiorni Sono invitati ragazzi dai 6 ai 18 anni. L’ampiezza del gruppo può variare dagli 8 ai 45 bambini, ma alcune organizzazioni invitano anche più di 200 bambini l’anno. La permanenza va dalle 3 alle 12 settimane e per lo più ha luogo durante le vacanze (da maggio a settembre) o tra dicembre e gennaio. I bambini provengono da classi scolastiche, orfanotrofi, collegi e famiglie. Le autorità bielorusse richiedono che tutti i gruppi di bambini siano accompagnati da un educatore e da un interprete. Se i gruppi soggiornano durante il periodo scolastico, vanno a scuola in Germania. Sono accettati gruppi speciali (diabetici e bambini invalidi) accompagnati da dottori e infermieri bielorussi. Possibilità di trasformazione in adozione Sei adozioni durante gli ultimi 12 anni, ma le adozioni non sono incoraggiate dalle autorità tedesche. Obiettivi effettivi del soggiorno Rafforzare il sistema immunitario dei bambini, sviluppare contatti e relazioni d’amicizia. Rischi Non sono stati riferiti casi di violenza domestica o abusi. Si sono temuti casi di shock culturale (bambini scioccati dal benessere delle nazioni che li ospitano) ma in realtà non c’è mai stato effettivo riscontro. 2. Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni Organo istituzionale No. Gestione istituzionale No. Controlli istituzionali No. Tipologia dei proponenti Sono associazioni non governative indipendenti (associazioni ambientaliste, organizzazioni di volontariato), ma l’iniziativa viene presa anche dalla Chiesa Protestante o dalle singole famiglie. Sono state stimate intorno alle 1.000 associazioni negli anni 90 (adesso probabilmente sono meno), ma ci sono almeno tre grandi associazioni (The Federal association Children of Chernobyl, the German Association for Chernobyl Aid e.V. (DHTV), The Ecumenical Association Chernobyl Korschenbroich e.V.) che si definiscono associazioni-ombrello, perché coordinano e incorporano molte altre piccole associazioni. Le associazioni-ombrello supportano gli individui e le associazioni nella ricerca dei progetti e nella selezione dei partner, aiutano ad organizzare le attività, forniscono informazioni sulla salute dei bambini e le loro condizioni socio-economiche così come sulle condizioni economiche e sulle questioni legali relative alle famiglie ospitanti. Sono responsabili dei bambini. Le associazioni e lo staff che si occupa della supervisione dei soggiorni offre assistenza in caso di problemi. Alcune associazioni danno alle famiglie un vademecum di cose da ricordare. Gestione alternativa a quella istituzionale e valutazione ex post Le associazioni-ombrello coordinano le minori, stilano linee guida. Sono previsti ogni anno incontri per confrontare le esperienze, incoraggiare la creazione di reti e perseguire lo sviluppo congiunto di progetti in comune. Ogni associazione ha un team che si occupa di controllare all’interno delle associazioni. Esistenza di accordi internazionali tra gli Stati Nel 1994 la Repubblica bielorussa e la Germania hanno firmato un “Memorandum of Understanding” per promuovere la cooperazione per alleviare le conseguenze dell’incidente della centrale nucleare di Chernobyl (Chernobyl aid), dove dichiarano le loro intenzioni di supporto dell’iniziativa. Finanziamenti Se occupano le associazioni, le famiglie ospitanti, ma vi sono stati anche casi di donazioni, sovvenzioni dalla Chiesa protestante, sussidi dai singoli stati federati o dalle istituzioni locali. 3. Procedure per la realizzazione dei soggiorni Le associazioni stipulano un’assicurazione per i bambini, che include danni a terzi, incidenti e assicurazione sanitaria. L’associazione invia una lettera di invito al partner bielorusso, per esempio, che richiede il visto all’ambasciata tedesca. PAESI BASSI 1. Caratteristiche dei beneficiari Anno di inizio dei progetti 1991 (anno di fondazione della maggiore associazione - LPHT). Numero minori accolti Circa 150-200 bambini vengono registrati ogni anno dall’associazione LPHT. Le altre associazioni ospitano un numero sensibilmente minore di bambini. Con i dati in nostro possesso non è comunque possibile avere una visione globale dell’entità del fenomeno. Aree di provenienza Bielorussia. Tipologia dell’accoglienza Famiglie. Criteri di selezione dei minori e durata dei soggiorni I bambini non vengono selezionati dalle scuole o dalle famiglie ma sono selezionati da organizzazioni partner che operano in loco. L’età dei bambini ospitati è compresa tra gli 8 e i 13 anni. Solitamente i soggiorni durano 6 - 8 settimane. I bambini vengono accompagnati da insegnanti che parlano correttamente inglese e tedesco. Durante i soggiorni i bambini seguono corsi tenuti dai propri insegnanti nelle scuole locali. Possibilità di trasformazione in adozione Non esistono accordi tra Paesi Bassi e Bielorussia sull’adozione dei minori; nessun bambino è stato adottato in seguito ai soggiorni temporanei. Rischi Non risultano esserci stati decessi durante l’ospitalità organizzata delle associazioni intervistate. Nessun bambino è rimasto nel paese oltre il tempo limite del soggiorno. Una associazione ha dichiarato che, in passato, ci sono stati alcuni casi di abusi e violenza sui bambini. 2. Ruolo e attività delle istituzioni e delle associazioni Organo istituzionale No. Gestione istituzionale No. Controlli istituzionali No. Tipologia dei proponenti La maggior parte sono associazioni laiche e religiose. Le famiglie non possono ospitare i bambini autonomamente. Le più grandi associazioni impegnate in questi progetti sono tre: Stichting Landelijk Platform Hulp aan Tsjernobylkinderen (LPHT), Pax-Christi Kinderhulp und Stichting Hulp Tsjernobylkinderen. Le associazioni hanno la responsabilità legale dei bambini ospitati. Gestione alternativa a quella istituzionale e valutazione ex post Le associazioni più piccole hanno creato un’associazione-ombrello con il compito di definire delle linee guida e di creare collegamenti tra tutti i proponenti. Inoltre ogni anno viene organizzato un meeting durante il quale avviene uno scambio di esperienze. All’interno delle associazioni c’è un team che ha il compito di supervisionare l’andamento dei progetti di accoglienza. Una volta all’anno viene realizzata una ricerca sui progetti. Esistenza di accordi internazionali tra gli Stati No. Esistono però delle relazioni tra le organizzazioni che lavorano in loco. Le organizzazioni olandesi e quelle bielorusse cooperano nella selezione dei bambini e nella realizzazione dell’accoglienza. Il governo bielorusso ha stabilito degli accordi con le organizzazioni dei Paesi Bassi per l’organizzazione del viaggio (in modo tale da garantire il ritorno del bambino). Finanziamenti I finanziamenti provengono principalmente da donazioni di privati e di società, dale famiglie stesse e dalle parrocchie. 3. Procedure per la realizzazione dei soggiorni I bambini che vengono ospitati nei Paesi Bassi devono avere un passaporto valido e un visto turistico. La normativa olandese non stabilisce dei requisiti legali. Il visto viene rilasciato dall’Ambasciata tedesca perché in Bielorussia non c’è l’Ambasciata olandese. Inoltre per ogni bambino è necessario presentare un certificato medico e l’assicurazione sanitaria. I bambini devono essere vaccinati contro la poliomielite, la dissenteria e il tetano. I parenti e i direttori scolastici devono presentare una lettera di autorizzazione per il soggiorno dei bambini nei Paesi Bassi. I bambini devono anche essere assicurati per spese non previste I tribunali olandesi devono certificare che la famiglia ospitante non abbia avuto precedenti penali. Questa certificazione dovrebbe essere disponibile presso le autorità locali; attualmente è rilasciata dalla polizia. Le famiglie ospitanti devono presentare il nullaosta rilasciato dalle questure alle autorità.