Astino: si procederà al restauro della cascina
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Astino: si procederà al restauro della cascina
L’ECO DI BERGAMO 34 Città MERCOLEDÌ 28 OTTOBRE 2015 Astino, a breve l’appalto per restaurare la cascina I lavori. L’edificio farà parte della scuola di alta cucina e hótellerie Bombardieri: «Appalto entro l’anno». E il 31 festa di chiusura: «Sarà soft» DIANA NORIS L’intensa stagione estiva di Astino chiude, ma non quella dei restauri e della progettazione per far nascere dentro le mura dell’ex convento una scuola di alta cucina e hôtellerie. Il prossimo step della Fondazione Mia è la ristrutturazione della cascina «convento», dove ha vissuto anche il frontman dei Pooh, Roby Facchinetti, a pochi metri dall’entrata del complesso monumentale: «Appena abbiamo le autorizzazioni, tra novembre e dicembre, procediamo all’appalto del lavori per consolidare la struttura, mentre per gli impianti delle cucine aspetteremo il concretizzarsi della scuola di cucina – spiega Fabio Bombardieri, presidente Mia –. Stiamo portando avanti l’accordo di programma, gli advisor stanno pianificando l’attività scolastica su tutte le branche dell’ospitalità e disegnando la mappa organica, tutto sarà pronto a fine novembre, anche la parte finanziaria». Poi si coinvolgeranno i potenziali investitori (alcuni imprenditori si sono già fatti avanti) e le banche, per trovare le risorse necessarie agli ultimi restauri, per circa 12 milioni di euro. «Abbiamo prosciugato i fondi con gli ultimi lavori, oltre a chiedere alle banche, cercheremo di vendere qualche bene della fondazione» spiega Bombardieri. Che a chi ha parlato di operazione di lucro nella stagione estiva appena passata, dove è stato aperto un ristorante e un bistrot, presenta il conto: «Le iniziative di questi mesi sono costate 250mila euro alla Mia – spiega il presidente –. Ma ne è valsa la pena visto il grande successo, ci sono stati giovani e adulti che sono tornati più volte per gli eventi, tutti hanno potuto godere della bellezza di Astino». Per la parte più «conviviale» sono gli ultimi giorni, il 31 la ristorazione verrà infatti smantellata. In programma nessuna festa di Halloween, nonostante un post apparso su Facebook. «Sarà una chiusura soft» assicura Bombardieri. La festa di chiusura inizia all’ora di pranzo con il efJfznfTvwGdPIBBCzYsaRE15iS/+GxsA+V+3VTxKiY= La cascina di fronte al convento di Astino che sarà presto restaurata I segreti dei formaggi in scena nell’ex convento Parlano del formaggio con poesia e orgoglio gli affinatori Onaf, ieri ad Astino per l’importante convegno organizzato da Forme. Si descrivono come una categoria non riconosciuta, a differenza della Francia, dove c’è il maître fromager, e si sentono in dovere di spiegare che cosa fa un affinatore: «Non è altro che un allevatore di formaggi, come un educatore che valorizza i caratteri migliori di un animale» spiega Carlo Fiori dell’azienda Guffanti di Arona. Ad Astino i maestri affinatori hanno portato soprattutto la loro passione: «C’è un rapporto endemico con il formaggio, decidere quale spazzola usare per lavare la crosta o la temperatura dell’acqua, il formaggio è una cosa viva» racconta Andrea Magi di Castiglion Fiorentino. Che sottolinea quanto sia necessaria oggi un’educazione al consumo consapevole del formaggio, «siamo come negli anni ’50 con il vino, quando era solo bianco o nero» spiega. Eventi come Forme servono anche a questo: «Abbiamo portato qui artisti di fama internazionale, organizzato corsi e convegni con esperti – commenta Francesco Maroni, presidente progetto Forme -. Non esiste una macroarea europea come Bergamo come concentrazione di formaggi». convegno “Astino, il progetto in fieri spazio per la collettività, opportunità e rischi”». Seguiranno concerti, degustazioni di prodotti a Km zero con una «festa del cibo genuino e presidi Slowfood» e brindisi finale alle 24. Niente fuochi d’artificio per la chiusura di stagione: «Astino ha smesso di essere monastero nel 1797 prima di diventare manicomio, fattoria, di rischiare il crollo – ribatte Bombardieri –. La Mia lo ha riportato agli antichi splendori ristrutturando prima di tutto la chiesa del Santo Sepolcro e poi cercando di renderlo vivo e sostenibile». Da novembre apre una nuova stagione per Astino, con aperture solo sabato e domenica, le mostre di Bepi Merisio e la storia dei restauri e visite guidate. Stop alla somministrazione e chiusura del parcheggio. A meno che il Parco dei Colli, entro il 1° novembre, dia l’ok alla Mia per continuare ad utilizzare l’area di via Ripa Pasqualina. «Aggregazione tra Comuni» L’idea di Gori Il rischio default delle Province sarà nel 2016 una «prospettiva certa» secondo Giorgio Gori, a fronte di un ulteriore mezzo miliardo di risorse che verrà a mancare. «O convincete Renzi – dice, rivolgendosi ai parlamentari seduti tra il pubblico della Sala Galmozzi – o dobbiamo mettere in preventivo che strade, scuole e trasporti possano non essere più gestiti dalle Province. Ma a quel punto il vuoto istituzionale dovremo poi riempirlo». Come? «Lavorando sull’aggregazione dei Comuni su ampia scala». Gori cita il modello Friuli dell’amica Debora Serracchiani. Ragionare insieme su problemi e obiettivi comuni, allargati a un macro territorio. può produrre vantaggi in termini di spesa e risultati. « Mi piacerebbe che la Regione ci desse un minimo di sponda perché certe cose vanno decise dall’alto» chiosa. E perché mettere d’accordo i sindaci è tutt’altro che semplice (vedi aeroporto). L’assetto territoriale, i rapporti tra Regione e Stato, l’autonomia della Lombardia, «tema che non possiamo più regalare agli altri»: Gori butta lì due o tre riflessioni a ruota libera in una «serata densa di spunti», moderata da Dino Nikpalj, giornalista de L’Eco. Le dinamiche demografiche che stanno interessando la Bergamasca da un lato, gli scenari per l’economia orobica dall’altro sono state al centro del convegno promosso dalla neonata BergamoEuropa, associazione trasversale alle varie aree del Pd, che vuole essere «laboratorio di elaborazioni politiche, cultura e classe dirigente» come spiegano il direttore Dino Pusceddu e, a fine serata, il presidente Massimo Conti. La città che invecchia, la tendenza ormai consolidata dei giovani a spostarsi nell’hinterland, la crescita degli stranieri. «Siamo di fronte a cambiamenti profondi» rileva il presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli. Fotografia sociale che fa il paio con quella economica. «Ci aspetta qualche anno di ripresa. Ma è necessario che la città faccia sistema» chiosa Enzo Rodeschini dell’Ufficio studi Unioncamere. Il vicesindaco Sergio Gandi rilancia «l’attrattività della città», tema al centro del program- ma elettorale e «ora coerente con quello che stiamo facendo». «Abbiamo lanciato Bergamo low tax per attrarre imprese con una serie di sgravi e semplificazioni – ricorda –. Il tema è come essere attrattivi sicuramente verso le aziende, ma anche verso chi vuole venire a viverci». Sul tavolo anche gli argomenti caldi come Italcementi. «Bisogna riuscire ad avere un’interlocuzione con Heidelberg e i Pesenti» dice Ferdinando Piccinini, segretario Cisl. Antonio Misiani, deputato Pd, sottolinea come stiano «venendo meno alcuni capisaldi. Italcementi, la Sacbo che andrà con Sea in posizione di minoranza, Ubi che è diventata spa, la Provincia che rischia di finire in dissesto». Si guarda ai dati economici. «L’aspetto positivo è che anche nel periodo di crisi la nostra provincia è riuscita comunque a esportare» chiosa Luigi Bresciani, segretario della Cgil. Per Edoardo Ranzini, direttore di Confimi-Apindustria «l’export per alcuni è diventata necessità di sopravvivenza». Ci si aggrappa al manifatturiero, «l’ossatura della nostra economia» aggiunge Amerigo Cortinovis, segretario della Uil. L’imprenditore Alberto Paccanelli parla del Modello Bergamo, «esperienza positiva che va perseguita». E allargata ad altri soggetti pubblici come il Comune, così come auspica Gori. Giuseppe Guerini, presidente di Confcoperative allarga infine la riflessione al welfare, «la cui domanda è ormai incomprimibile». «E che va affrontato non nell’ottica di spesa ma dello sviluppo» conclude la parlamentare del Pd Elena Carnevali. Vanessa Santinelli I relatori FOTO ZANCHI