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Nessun fiocco, nessuna bandiera, nessun fuoco d'artificio
di Tim Wise - fonte www.zmag.org
(data di pubblicazione su www.attac.it 28 marzo 2003)
Lettera aperta agli Americani in favore della guerra
Caro vicino,
risparmiami per favore la lezione. Allo stesso modo, non scomodarti a chiedermi perche' mi rifiuto di mettere
un fiocco giallo intorno all'albero nel mio giardino, mostrare una bandiera, o spalmare la mia Honda Civic con
gli adesivi "Appoggio le truppe". Non ho voglia di spiegarlo ogni volta che qualcuno vuole risposte a queste
domande, e, comunque, probabilmente non capiresti neanche le mie ragioni.
Dici che adesso dobbiamo mettere da parte le nostre opinioni diverse sulla correttezza di una guerra con
l'Iraq e unirci intorno al Presidente, il paese e i nostri uomini e donne in uniforme. Ma ti sbagli, e immagino
che in qualche modo tu ne sia consapevole.
Dopo tutto, abbiamo davvero l'obbligo di appoggiare le truppe indipendentemente da come agiscono quando
proseguono in questo massacro contro un opponente di una lega minore? Supporteresti le truppe in ogni
caso se la loro missione implicasse l'incenerazione atomica di citta' e villaggi iraqeni? Uno, due, tanti
massacri come My Lai?
Al di la' di ipotesi, dobbiamo appoggiare le truppe anche quando portano avanti l'annunciato piano di
lanciare quasi mille missili cruise sui centri iraqeni a piu' alta popolazione in 48 ore di guerra? Con l'ONU che
stima che fino a mezzo milione di Iraqeni potrebbero morire come risultato di questa guerra, puoi veramente
affermare senza alcun dubbio che dobbiamo "appoggiare le truppe", qualsiasi cosa capitera', e che il
fallimento a fare cio' dovrebbe essere definito non-americano?
Non fraintendere. Immagino che si possa dire che anche io appoggio le truppe, ma sicuramente non nel
modo in cui tu e altri sventolatori della bandiera [americana] intendono.
Le appoggio nella capacita' di guadagnarsi da vivere e avere un'educazione senza dover prima subordinare
le loro coscienze a un establishment militare che disincoraggia il pensiero critico, la riflessione e la libera
scelta cosi' da creare macchine assassine ancora piu' efficaci. E tu?
Le appoggio perche' non venga loro mentito sugli agenti chimici e l'uranio impoverito cui e' probabile
saranno esposte. E tu?
Le appoggio nel rifiuto di pilotare i loro aerei, di bombardare infrastrutture civili, come le attrezzature di
trattamento per l'acqua, la distruzione delle quail creerebbe epidemie di massa e causerebbe la morte di
migliaia di bambini. E tu?
Le appoggio nel rifiuto di usare i loro carri armati contro civili. E tu?
Le appoggio se disertano, si rendono assenti non giustificati [AWOL - Absent Without Leave, ndr] e
disobbediscono gli ordini illeciti che sono marchio di garanzia dei conflitti moderni - illeciti perche' quasi
sempre violano il Diritto Internazionale, come l'Articolo 54 della Convenzione di Ginevra, che definisce
crimine di guerra inconfutabile la presa di mira di attrezzature la cui integrita' sia necessaria al
funzionamento della vita civile.
Appoggio le truppe in quanto padri e madri, figli, sorelle e fratelli, esseri umani e liberi agenti morali, tutto
cio' che erano molto prima di diventare la fanteria di un impero arrogante guidato da un cow boy
funzionalmente illiterato con nessuna conoscenza della storia e che non potrebbe posizionare l'Iraq su una
mappa se questo non venisse marcato prima, e il cui bisogno di omicidio di massa sembra motivato tanto dal
desiderio di conquistare l'amore del suo papa' quanto da qualsiasi altro piu' sostanziale motivo.
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Appoggio le truppe quando arrestano qualsiasi militare americano visto uccidere un civile iraqeno, o ordinare
lo stesso. Dovrebbero puntare i loro fucili verso se stessi in una situazione del genere, nel nome della difesa
degli innocenti e in rispetto di una legge piu' alta a cui sono obbligati.
Ma non appoggio le truppe che seguono ordini che uccideranno un sacco di gente innocente. Non plaudero'
lo spettacolo di luci sopra Baghdad, il seppellimento di soldati iraqeni sotto la sabbia del deserto che li
seppellira' vivi come successe nella prima Guerra del Golfo; ne' appoggero' il mitragliamento di soldati
iraqeni in ritirata o nel tentativo di arrendersi, come e' stato fatto anche nella prima Guerra del Golfo, in
quello che era stato descritto al tempo come "sparo al tacchino".
Qualsiasi soldato che si impegni in questo tipo di azioni non merita appoggio, piuttosto un'azione giudiziaria
secondo gli standard accettati del Diritto Internazionale per la commissione dei diritti di guerra. Seguire gli
ordini non era una scusante a Norimberga e non sara' una scusante neanche a Bassora.
In realta', il militare personale e' votato al seguire gli ordini solo quando questi ordini sono legali, in base al
Codice di Giustizia Militare. Per di piu', nel loro giuramento a sostenere e difendere la Costituzione, tutti i
membri militari sono obbligati al rispetto dell'Articolo VI del documento che fa dei trattati e accordi
internazionali le leggi piu' autorevoli. Percio', obbedire agli ordini di proseguire questa guerra viola il
giuramento fatto dalle truppe, dal momento che l'Articolo 51 del Charter dell'ONU ammette la guerra solo in
caso di auto difesa immediata o quando il Consiglio di Sicurezza ha diretto o autorizzato l'uso della forza per
mantenere o reinstaurare la pace e la sicurezza internazionale, e nessuna di queste condizioni e' applicabile
in questo caso.
E visto che l'Articolo 2 del Charter dice chiaramente che una guerra non e' legittima se ha lo scopo di
cambiare un regime esistente, l'attacco in corso e' per definizione un atto criminale in violazione del Diritto
Internazionale e quindi della Costituzione. E' un'offesa degna di imputazione, molto piu' seria del subire
sesso orale e mentire a riguardo.
E affermare questo non significa essere d'aiuto e supporto al nemico, come tu suggerisci. Cio' che e' d'aiuto
e supporto ai nemici degli Stati Uniti e' la continuazione di una guerra di per se' ingiusta. E' questa guerra
che aiutera' i nostri nemici dando loro ancora un'altra questione intorno a cui raggruppare terroristi,
kamikaze, dirottatori e altri fanatici vari. Bombardare una nazione come l'Iraq, specialmente dopo averla
sventrata per piu' di un decennio con sanzioni, avra' il solo scopo di aumentare la possibilita' di attacchi
terroristici, e anche la proliferazione di armi di distruzione di massa, visto che solo il chiaro possesso di tali
materiali (come nel caso nella Korea del Nord) sembra essere capace di evitare l'attacco da parte degli Stati
Uniti.
E no, non e' compito mio stare in riga, solamente perche' cosi' il morale dei soldati puo' ricevere una spinta.
Voglio che il morale dei soldati precipiti. Voglio che mettano in discussione la legalita' dei loro assegnamenti,
e voglio che siano cosi' combattuti sulla loro missione da semplicemente rifiutarsi di fare il loro lavoro. Se la
critica a questa guerra danneggia il morale delle truppe e puo' creare dissenso e divisioni all'interno
dell'esercito americano, allora ne abbiamo maggior bisogno, non minore. La vita vale piu' del morale, della
propria immagine, dei sentimenti dei soldati.
E visto che e' con i miei soldi e nel mio nome che tutte le uccisioni di Iraqeni procedono, non ho solo il diritto
ma l'obbligo di parlare contro la guerra se la considero ingiusta. Quando la mia nazione uccide, io uccido, e
io non prendo il concetto di collaborazione alla leggera. Collaborare mette il mio cuore in pericolo. Cosi'
mentre le truppe possono usare i miei soldi per fare il loro sporco lavoro, non aspettarti che io dica amen. La
mia anima e' piu' importante del loro morale. E cosi' e' la tua.
Come padre, credo che questa guerra mettera' in pericolo la vita futura di mia figlia (e di quella in arrivo).
Creando ancora piu' Musulmani amareggiati - amareggiati verso la mia nazione perche' possono, dopo tutto,
leggere le scritte sul rivestimento delle bombe che dicono "Made in the USA" - questa guerra posera' le basi
per un tipo di rimborso che fara' sembrare l'11 Settembre come un globale scontro frontale da poco. I
sopravvisuti hanno forti ricordi, e onestamente, non possiamo semplicemente ucciderli tutti. Sono questi forti
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ricordi che tormenteranno i miei figli e i loro figli, perche' come James Baldwin ci ha ricordato, "Non c'e'
nessuna creazione della societa' che sia piu' pericolosa dell'uomo che non ha nulla da perdere".
Quindi no, non posso appoggiare le truppe nel senso tradizionale, perche' se fanno il loro lavoro,
contribuiranno a minacciare la mia famiglia negli anni a venire, e la sicurezza della mia famiglia e' piu'
importante del loro morale. E cosi' e' la tua.
Ma appoggio le truppe nei modi che davvero contano. E tu?
Appoggio le truppe di colore nella loro continua lotta a essere equamente trattate sempre, e non solo
quando stanno imbracciando un fucile per uccidere nel nome dell'America: cio' significa che appoggio la lotta
contro il razzismo che quelle stesse truppe troppo spesso affrontano nel loro paese. E tu?
Appoggio quelle truppe di donne nella loro continua lotta contro attacchi e molestie sessuali, in generale e
specialmente in posti come l'Air Force Academy, dove alcune delle loro controparti maschili apparentemente
pensano che sia loro dovere abusarne come oggetti sessuali. E tu?
Appoggio quelle truppe di omosessuali nella loro lotta per un trattamento equo e il diritto di essere onesti
con se stessi e non dover nascondere il loro orientamento sessuale cosi' da lusingare la grettezza di un altro
soldato. E tu?
Appoggio quelle truppe che sono povere, specificamente appoggio il loro diritto all'assistenza sanitaria,
educazione universitaria, a un lavoro e a una casa, e a una paga adeguata. E appoggio queste cose per loro,
che siano in uniforme o meno. E appoggio le stesse cose per le famiglie delle truppe a casa. E tu?
Non e' la preoccupazione del movimento pacifista verso le truppe a dover essere messa in discussione,
piuttosto e' quella degli uomini che le hanno mandate a combattere, ad affrontare armi che, tanto per
cominciare, quegli stessi uomini (o i loro padri) hanno venduto all'altra parte.
Quegli stessi uomini che non hanno mai affrontato la guerra - e nel caso del Presidente, durante la guerra
del Vietnam si resero assenti non giustificati per evitare persino un assegnamento della National Guard sul
suolo nazionale - ma che sono veloci a usare altri, mentre i combattimenti e bomabardamenti si aggiungono
alla loro virilita' aggrinzita.
Quegli uomini che pensano che il rispetto del Diritto Internazionale puo' essere inculcato dal disprezzo del
Diritto Internazionale, dell'opinione internazionale e del principale corpo decisionale internazionale del
pianeta.
Quegli uomini che ritengono appropriato costruire mostri in giro per il mondo e poi criticare quei mostri
perche' fanno esattamente quello che fin dall'inizio sapevamo avrebbero fatto.
Quegli uomini che pensano di avere il diritto di dire quali nazioni possono avere certi tipi di armi e quali non
possono; quali nazioni possono ignorare le risoluzioni delle Nazioni Unite e quali le devono rispettare; quali
nazioni possono sopprimere i propri cittadini e quali devono essere considerate secondo standard piu'
elevati.
Quegli uomini che credono che i "nostri interessi nazionali" come il libero flusso del petrolio a prezzi di
mercato surclassi il diritto dei bambini iraqeni di camminare, ridere, giocare, o semplicemente respirare.
Perche' sono questi uomini che vedono le truppe come sacrificabili, e che le vedono come strumenti
monodimensionali di distruzione, piuttosto che esseri umani. Sono questi uomini che stanno dannggiando le
truppe per soddisfare le proprie ambizioni.
E siamo noi, che opponiamo questa guerra, quelli che cercano di riportarle a casa in un pezzo - fisicamente e
psicologicamente.
Quindi, per cortesia, risparmiami la lezione.