"La Gazzetta dello Sport", "Corriere dello Sport-Stadio" e

Transcript

"La Gazzetta dello Sport", "Corriere dello Sport-Stadio" e
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³/D *D]]HWWD GHOOR 6SRUW´ ± ³&RUULHUH GHOOR 6SRUW6WDGLR´ ±
³7XWWRVSRUW´LWUHTXRWLGLDQLVSRUWLYLLWDOLDQLDFRQIURQWR
x&DOFLRG¶LQL]LRODVWDPSDVSRUWLYDLQ,WDOLD
“Lo
sport
è
stato
un
buon
volano
per
il
giornalismo.
Protagonista assoluto è il calcio, con i suoi eccessi e le
sue storture, fenomeno socio-culturale a più facce che ha
grande influenza sulla formazione dei giovani e sul modo di
trascorrere il tempo libero. Lo sport vive di informazione,
visto che sono molto più numerosi coloro che ne parlano,
rispetto a coloro che lo praticano” [9LWWRULR 5RLGL ³/D
)DEEULFDGHOOH1RWL]LH´/DWHU]D%DULSDJ@.
“Secondo i ricercatori dell’Eurispes e del Censis solo 14
studenti su cento leggono ogni giorno un giornale e chi lo fa
gli dedica appena una decina di minuti. Il 26% dei giovani
rivolge l’attenzione ai titoli sportivi, il 20% alla cronaca
e
solo
il
7%
alla
politica.
Il
23%
legge
l’oroscopo.
I
ragazzi non hanno dimestichezza con il quotidiano, non vi
trovano cose a loro parere interessanti. Cambiamo i ragazzi o
i giornali?”[9LWWRULR5RLGLRSFLWSDJ@.
Bastano queste due acute osservazioni di Vittorio Roidi per
intuire
l’importanza
che
la
stampa
sportiva
ricopre
nel
panorama del giornalismo italiano.
I
(pochi)
lettori
italiani
di
quotidiani
pongono
grande
interesse alle pagine sportive presenti nei giornali RPQLEXV;
1
questa
tendenza
(pochissimi)
è
confermata
giovani
lettori
e
rafforzata
italiani,
che
anche
dai
costituiscono
evidentemente il pubblico di riferimento dei giornali in una
visione a medio termine. Chi in Italia legge un quotidiano,
insomma,
nella
maggior
parte
dei
casi
legge
anche
(o
soprattutto) le notizie sportive: basta scorrere rapidamente
i dati Audipress relativi all’autunno 2001, che pongono la
“Gazzetta dello sport” come il quotidiano italiano più letto
in assoluto, con 3 milioni 115 mila lettori; seguono “Il
Corriere della Sera´ con 2 milioni 825 mila lettori, “La
Repubblica´ con 2 milioni 673 mila lettori, e “La Stampa” con
1
milione
820
mila;
al
quarto
posto
assoluto
si
piazza
“Corriere dello Sport-Stadio”con 1 milione 559 mila, mentre
l’altro
quotidiano
sportivo,
“Tuttosport”,
viene
letto
in
media da 868.000 persone ogni giorno.
La
centralità
dello
sport
nell’ambito
dell’informazione
italiana risulta dunque evidente se si considera che, oltre
al
crescente
numero
delle
pagine
sportive
nei
quotidiani
generalisti, in Italia esistono (ormai dal 1945, anno in cui
fu fondato a Torino da Renato Casalbore “Tuttosport”, che si
andava ad aggiungere alla “Gazzetta dello Sport” di Milano
(1896) e al “Corriere dello Sport” di Roma (1942), destinato
poi
ad
assorbire
anche
il
bolognese
“Stadio”)
ben
tre
quotidiani dedicati esclusivamente allo sport (caso unico in
Europa), acquistati regolarmente da oltre 800.000 lettori. Se
si pensa che in totale i “consumatori” abituali di stampa
quotidiana in Italia sono poco più di 6 milioni, risulta
lampante che i “lettori sportivi” rappresentano una fetta
decisamente rilevante del mercato giornalistico italiano.
2
Ma
cosa
acquistano
ogni
giorno
questi
italiani?
Cosa
trovano sfogliando le pagine del loro quotidiano sportivo
preferito? E come rispondono le diverse testate specializzate
a
questa
“fame”
di
stampa
sportiva,
per
cercare
di
accattivarsi la preferenza del lettore in edicola?
A queste e ad altre domande ho tentato di dare una risposta
analizzando il prodotto “stampa sportiva italiana” nel modo
più
diretto
possibile:
anch’io,
come
altri
ottocentomila
italiani, ho acquistato per una settimana intera (da sabato 9
novembre 2002 a sabato 16 novembre 2002) i tre quotidiani
sportivi,
cercando
di
analizzarli
con
occhio
critico
per
scoprirne impostazione, strategie e stile.
“La Gazzetta dello Sport”, “Corriere dello Sport-Stadio” e
“Tuttosport” ogni giorno scendono in campo per giocare la
loro partita quotidiana in edicola: arbitri 846.000 italiani
(IRQWH
GDWL $GVPHGLD PRELOH PDU]R IHEEUDLR ).
Calcio d’inizio.
x 7UH VWUXWWXUH SURIRQGDPHQWH GLYHUVH SHU WUH JLRUQDOL
SURIRQGDPHQWHGLYHUVL
Un luogo comune abbastanza diffuso vuole che i quotidiani
sportivi siano più o meno tutti uguali: non essendoci una
“destra” e una “sinistra” verso cui orientarsi, ma dovendo
semplicemente
parlare
di
sport,
argomento
apolitico
per
definizione (persino Fausto Bertinotti e Silvio Berlusconi
sono accomunati dal tifo per il Milan, si pensi un po’…), il
lettore che decide XQD WDQWXP di acquistare un quotidiano
sportivo
tende
a
considerare
le
diverse
testate
quasi
intercambiabili.
3
In realtà le differenze fra i tre giornali in questione
sono
profonde:
differenze
che
traspaiono
limpidamente
dai
quotidiani che acquistiamo, e che trovano la loro motivazione
sostanziale “a monte”, cioè nella struttura stessa che dà
vita al giornale.
“La Gazzetta dello Sport”, “Corriere dello Sport-Stadio” e
“Tuttosport” sono infatti il prodotto di realtà profondamente
diverse tra loro per storia, dimensioni, localizzazione.
xORVSRUWLWDOLDQRVLWLQJHGLURVD
E’ alla vigilia delle Olimpiadi di Atene del 1896 che a
Milano viene fondata “La Gazzetta dello Sport”, il primo
quotidiano sportivo italiano. Dal 1929 è di proprietà della
famiglia
Bonacossa,
che
l’ha
ora
affidata
alle
cure
del
gruppo Rcs. Per mezzo secolo “La Gazzetta” ha rappresentato
l’unico
quotidiano
italiano
dedicato
allo
sport,
immediatamente riconoscibile per il colore rosa delle sue
pagine:
un
incentiva
-e
costituendo
elemento,
non
un
il
poco-
“rosa-Gazzetta”,
l’acquisto
indiscutibile
che
tutt’ora
in
edicola,
d’impulso
vantaggio
competitivo
nei
confronti dei concorrenti. E non è un caso se negli ultimi
anni
“Corriere
dello
Sport-Stadio”
e
“Tuttosport”
sono
intervenuti in maniera evidente e ripetuta proprio sulla loro
veste grafica, lanciandosi a capofitto nell’uso del colore e
nell’ampio ricorso alle foto (il primo è stato il
“Corriere
dello Sport-Stadio”, seguito a ruota dagli altri quotidiani
sportivi).
Solo
negli
rivoluzionato
ultimi
tre
totalmente
anni
il
“Tuttosport”
proprio
aspetto,
ha
più
volte
cercando
una
veste immediatamente riconoscibile per il lettore, trovata
4
alla fine in una predominanza dei colori blu e marrone, usati
anche come sfondo di diversi articoli. Nel “Corriere dello
Sport”
ormai
da
parecchio
tempo
è
invece
la
ripetuta
sottolineatura in rosso a costituire il tratto coloristico
caratteristico, che lo distingue dai diretti concorrenti e
anche
dal
“Stadio”,
verde
che
è
usato
in
per
le
sostanza
stesse
sottolineature
un’edizione
particolare
in
del
“Corriere dello Sport”, legata soprattutto all’area emiliana
e fiorentina, sulla scia del ruolo occupato nel passato dal
quotidiano
sportivo
bolognese
omonimo,
poi
confluito
nel
“Corriere dello sport”.
x0LODQR±7RULQR±5RPDGLPPLGDGRYHVFULYLHWLGLUzFKL
VHL
“La Gazzetta dello Sport”, abbiamo detto, fu fondata nel
1896 a Milano. “Il Corriere dello Sport” nasce a Roma nel
1942; “Tuttosport” vede la luce a Torino nel 1945.
Non è un caso se i tre quotidiani sportivi nazionali sono
sorti in queste città. Certo: tre grandi città italiane, dove
sono raccolti grandi capitali e che possono contare su un
pubblico molto vasto. Ma discorsi analoghi si potrebbero fare
allora su Napoli, Firenze o Palermo. Perché allora proprio
queste tre città?
Il
caso
della
“Gazzetta”
rappresenta,
ovviamente,
una
storia a parte: la Milano di fine Ottocento era di gran lunga
il più importante centro editoriale italiano, e in sostanza
l’unico in cui fosse pensabile, a quell’epoca, di dare il via
ad un’impresa, come un quotidiano esclusivamente sportivo,
che
richiedeva
trascurabile-
un
mezzi,
pubblico
risorse
che
umane,
fossero
e
pronti
-dato
a
non
rendere
5
economicamente redditizia una simile iniziativa. Nel primo
periodo, del resto, “La Gazzetta dello Sport” si è occupata
soprattutto di ciclismo e di boxe, le discipline sportive più
popolari alla fine del Diciannovesimo secolo, che avevano
sicuramente
nel
capoluogo
lombardo
il
loro
centro
di
riferimento a livello nazionale.
“Il Corriere dello Sport” e “Tuttosport” nascono invece in
un contesto completamente diverso. Siamo negli anni Quaranta
del Ventesimo secolo; il Paese, provato dalla Seconda Guerra
Mondiale, vede
nello sport una delle poche occasioni per
distrarsi
dalle
difficoltà
simbolico
riscatto
della
nazionale.
vita
Sono
gli
e
per
anni
cercare
un
in
le
cui
sofferenze a la rinascita dell’Italia si rispecchiano nelle
epiche imprese di ciclisti come Fausto Coppi e Gino Bartali,
veri miti del loro tempo.
Ma, accanto al ciclismo, ormai un altro sport si è diffuso
nell’Italia
popolare,
accattivandosi
i
favori
del
grande
pubblico anche in virtù di due Campionati del Mondo vinti
dalla nostra squadra Nazionale(1934 e 1938): stiamo parlando
del calcio, naturalmente. Oltre a Milano (dove giocano Inter
e Milan), Roma e Torino sono le altre città che possono
vantare quattro squadre (Roma e Lazio nella capitale; Torino
e Juventus in Piemonte) tra le più importanti nel panorama
calcistico dell’epoca.
Se a questo aggiungiamo il fatto che Roma rappresenta ormai
il punto di riferimento per un Centro-Sud che vede sempre più
lontana
e
diversa
Milano,
risulta
immediatamente
chiaro
perché proprio in queste due città si crei l’KXPXV economicosportivo-culturale
quotidiani
sportivi
giusto
per
nazionali
far
nascere
destinati
ad
i
due
nuovi
affermarsi
e
6
durare
nel
tempo.
“Corriere
dello
Sport”
e
“Tuttosport”
rispondono insomma alle esigenze di un pubblico che si è
ormai esteso a tutta l’Italia, e sente la necessità di un
pluralismo di voci anche in ambito sportivo.
Si potrebbe pensare che con il passare degli anni questo
tipo di “regionalismo” si sia affievolito, rendendo la scelta
del quotidiano sportivo legata essenzialmente alle preferenze
del lettore per un particolare giornalista o per la peculiare
impostazione data ad un giornale dalla direzione o dalla
redazione. Questo è vero (come vedremo successivamente), ma
solo
in
minima
parte:
soprattutto
“Tuttosport”,
ma
anche
“Corriere dello Sport”, mantengono infatti ben definita la
loro posizione “torinocentrica” e “romacentrica” (e, nel caso
dell’edizione “Stadio” del “Corriere dello Sport”, “emiliatoscanacentrica”),
contrapposizione
quasi
in
all’aspirazione
esplicita
distaccatamente
e
decisa
nazionale
della “Gazzetta dello Sport”, attenta di fatto a soddisfare
gli interessi degli appassionati che seguono tutte le squadre
con un vasto bacino d’utenza (Milan, Inter, Juventus, Roma,
Lazio; ma anche Napoli e Fiorentina, pur penalizzate negli
ultimi anni per
i pessimi risultati delle loro squadre),
senza dare l’impressione di favorirne una a discapito di
un’altra.
“Tuttosport”
è
quindi
il
quotidiano
di
riferimento
per
eccellenza di tutti coloro che sono interessati soprattutto
alla Juventus o al Torino; per contro il “Corriere dello
Sport” rimane comunque un canale privilegiato per seguire le
vicende delle squadre romane e meridionali in genere, mentre
l’edizione
“Stadio”
si
propone
ai
lettori
interessati
prevalentemente allo sport emiliano e toscano.
7
Del resto è sufficiente osservare come sono distribuite le
redazioni dei tre quotidiani per capire come questo risultato
sia di fatto inevitabile:
- LA GAZZETTA DELLO SPORT: Milano (sede), Torino, Genova,
Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo.
- CORRIERE DELLO SPORT-STADIO: Roma (sede), Bologna, Firenze,
Milano, Napoli.
- TUTTOSPORT: Torino (sede), Milano, Genova, Roma.
E’
vero
che
con
le
moderne
tecnologie
non
è
poi
così
importante disporre di una redazione “fisica” in una città
per ottenere notizie sulle squadre che vi giocano, anche
perché
una
fitta
rete
di
contatti
fra
le
testate
e
i
giornalisti corrispondenti e IUHHODQFH garantisce comunque
ai
giornali
d’Italia
la
che
rilevante”;
“copertura”
sia
per
rimane
una
però
il
praticamente
qualche
fatto
di
ragione
che
la
ogni
città
“sportivamente
presenza
di
una
redazione di riferimento si dimostra comunque fondamentale
per
potere
approfondire
e
curare
al
meglio
le
notizie
sportive della zona di competenza.
Basta sfogliare le pagine dei vari quotidiani sportivi per
vedere come l’influenza delle redazioni sia fondamentale nel
determinare il “peso specifico” delle notizie dedicate alle
varie zone. Emblematico il caso del torinese “Tuttosport”,
l’unico
titolo
quotidiano
o
trattata
un
a
dedicare
richiamo
molto
in
più
prima
marginalmente
pagine
pagina
dagli
al
altri
al
giorno
Torino,
due
e
un
squadra
quotidiani
sportivi. Allo stesso modo, mentre i titoli principali in
prima pagina della “Gazzetta dello Sport” e del “Corriere
dello
Sport-Stadio”
nell’arco
della
settimana
considerata
(sabato 9 novembre 2002/sabato 16 novembre 2002) sono stati
8
più
o
meno
equamente
divisi
fra
le
principali
squadre
italiane, quelli di “Tuttosport” sono stati dedicati otto
giorni
su
otto
eventualmente
alla
da
Juventus
titoli
sulle
e
al
altre
Torino,
squadre.
affiancati
E’
inoltre
sempre “Tuttosport” l’unica testata ad aprire l’edizione di
mercoledì 13 novembre 2002 con l’evidente titolo “Ferrari,
eccola!”, e a dedicare comunque nell’ambito della settimana
più di un titolo e diversi articoli alla Ferrari, presente in
maniera sensibilmente più ridotta sulle pagine degli altri
due quotidiani sportivi: difficile non scorgere qui la ORQJD
PDQXV
del
gruppo
torinese
automobilistico
Fiat,
le
cui
connessioni con il giornale risultano peraltro evidenti anche
dal titolo che compare in prima pagina giovedì 14 novembre
2002 “La Fiat sponsor di Chivu”, per un articolo in cui si
ipotizza l’acquisto di un giocatore da parte della Juventus
anche
tramite
degli
Agnelli.
l’influenza
E’
infine
dell’industria
senza
dubbio
automobilistica
garantito
dalla
redazione genovese del quotidiano il discreto spazio dedicato
nel giornale torinese a Genova e Sampdoria, le squadre di
calcio genovesi, che negli altri giornali trovano decisamente
meno risalto, considerando che militano entrambe in serie B;
allo stesso modo, anche le pagine dedicate al calcio minore
da
“Tuttosport”
sono
per
ragioni
di
interesse
locale
focalizzate sulle formazioni piemontesi e liguri.
Meno
marcato,
soprattutto negli ultimi
centro-meridionalista
del
“Corriere
anni,
dello
l’indirizzo
Sport”:
per
scoprirlo occorre osservare attentamente le pagine interne,
in
cui
gli
articoli
dedicati
alle
squadre
romane
e
meridionali sono nel corso della settimana complessivamente
più
ampi
e
più
numerosi
rispetto
agli
altri
quotidiani
9
sportivi. Caratterizzanti anche alcuni specchietti e titoli
minori della prima pagina, dedicati spesso a squadre come
Roma, Lazio, Napoli, Bari, Reggina, Palermo, con incidenza
decisamente maggiore rispetto a “Tuttosport” o alla “Gazzetta
dello
Sport”.
interni,
Sono
titoli
e
proprio
gli
stessi
specchietti
di
spazi
prima
(articoli
pagina)
che
nell’edizione “Stadio”, per il resto identica a quella del
“Corriere
dello
Sport”,
sono
al
contrario
rivolti
alle
squadre emiliane e toscane, come Bologna, Parma, Fiorentina,
Piacenza, Modena, Siena, Lucchese, Pistoiese. Da sottolineare
poi il considerevole spazio dedicato da “Stadio” al basket,
in
considerazione
del
fatto
che
Bologna
rappresenta
tradizionalmente la città della pallacanestro italiana per
elezione, vantando anche due squadre importanti a livello
europeo.
La vocazione “regionale” di “Tuttosport” e “Corriere dello
Sport-Stadio”
trova
un’evidente
conferma
nei
profili
dei
lettori tracciati da Audipress (GDWLSULPDYHUD):
352),/2'(,/(7725,,181*,25120(',2GLFRPSRVL]LRQH
TUTTOSPORT:
AREA GEOGRAFICA
nord-ovest
nord-est
centro
sud
isole
38,7
16,3
18,4
17,8
8,8
%
%
%
%
%
AREA GEOGRAFICA
nord-ovest
nord-est
centro
sud
isole
6,2
13,0
39,1
30,4
11,3
%
%
%
%
%
CORRIERE DELLO SPORT-STADIO:
x7UHWLWROL«VEDJOLDWL
10
Come si sarà già ampiamente capito (e come del resto noto
ai più), il calcio fa comunque la parte del leone all’interno
di tutti i quotidiani sportivi nazionali.
Si
potrebbe
dire
che,
a
sfogliare
questi
giornali,
un
osservatore pignolo non potrebbe fare a meno di considerare
come i nomi stessi delle testate risultino alla prova dei
fatti quanto meno impropri: “La Gazzetta dello Sport”, “Il
Corriere
dello
Sport-Stadio”,
“Tuttosport”,
sono
nomi
che
fanno pensare a giornali che si occupano delle discipline
sportive
in
genere.
Invece,
in
un’intera
settimana
di
monitoraggio, non c’è stato un solo giorno in cui il calcio
da solo non abbia occupato buona parte dei giornali sportivi,
monopolizzando ovviamente anche i titoli in prima pagina.
Nella classifica degli spazi riservati alle altre discipline
dalla carta stampata seguono, a distanza abissale, il basket,
la pallavolo, il ciclismo, la Formula 1, e la vela (seguita
soprattutto sulle pagine della “Gazzetta dello Sport”, che
come “Il Corriere della Sera”, dello stesso editore, durante
le
regate
della
pubblicitari
ha
Coppa
America
dedicato
ampio
per
motivi
spazio
soprattutto
alle
“imprese
velistiche” di Luna Rossa).
Mi sembra decisamente esplicita e interessante la tabella
riassuntiva del periodo analizzato, in cui riporto giorno per
giorno il numero di pagine dedicate al calcio sul numero di
pagine
totali
del
quotidiano:
come
si
potrà
facilmente
calcolare, la percentuale “calcistica” delle notizie presenti
nei quotidiani sportivi italiani è costantemente superiore al
70%, con punte che sfiorano e addirittura superano l’80% il
lunedì (si consideri il dato di questo giorno relativo a
“Corriere dello Sport-Stadio” e “Tuttosport”). Alla luce di
11
questi fatti, è chiaro che nomi più appropriati per le nostre
testate sportive potrebbero essere “La Gazzetta del Calcio e
Altri Sport”, “Corriere del Calcio-Stadio- Raramente Pista o
Palazzetto”
e
“Tuttocalcio,
varie
ed
eventuali”.
Siamo,
naturalmente, a livello della battuta e della provocazione,
ma i dati sotto riportati non possono che essere letti con
questo risultato.
!#
$%
&
%!
%'
" ()
&
!#
!"
23/34
17/24
20/26
23/34
15/22
19/24
29/40
25/32
25/30
27/36
16/22
17/22
23/34
18/24
17/22
25/36
16/24
21/28
25/36
21/28
20/26
25/38
16/22
18/24
x'RQQH"1RJUD]LH
Evidentemente
confermato
questo
soprattutto
“monopolio
dal
calcistico”
pubblico
stesso
è
dei
dettato
e
quotidiani
sportivi, che di calcio sembra non essere mai sazio: non solo
resoconti tecnici e scarne cronache, come avviene per gli
altri sport, ma anche (e soprattutto) commenti, interviste,
polemiche, statistiche… Sul calcio si può davvero scrivere
tutto e il contrario di tutto. E quando si ha finito, si può
sempre trovare un nuovo HVFDPRWDJHper riempire nuove pagine:
“VH LO OHWWRUH FRQWLQXD D FRPSUDUH YXRO GLUH FKH YD EHQH
FRVu”, sembra essere la logica seguita da chi detiene le
redini della stampa sportiva italiana.
12
Naturalmente un simile martellamento su un solo argomento
richiede un pubblico assolutamente partecipe e interessato:
un pubblico che sembra trovare nel “maschio italiano medio”
il suo perfetto rappresentante. Più espliciti di qualsiasi
altra parola mi sembrano i dati che riporto nella tabella
seguente (IRQWHGDWL$XGLSUHVVDXWXQQR).
*,+ -/.1023+4 25*6*879,+;:+ 79,<7=-/20+ 7
($.4 79,+;.;>>74 ?*,+A@CB;DDD
" 3"
! 3"
!"
!!
I
lettori
7*E.4 2
$7-C+ <+
$7<<2
1559
1345
214
3115
2723
392
738
130
868
F5FG3H
dei
quotidiani
G3IDJ
sportivi
KLJ
nazionali
sono
quasi
esclusivamente uomini (86,7%): a questo dato si collega una
precisa scelta sia a livello di contenuti, sia a livello
pubblicitario.
pubblicate
rivolte
ad
maggioranza
su
Le
inserzioni
questi
un
giornali
pubblico
delle
raccolte
sono
infatti
maschile,
pubblicità
dalle
con
riguardanti
agenzie
e
esplicitamente
una
le
schiacciante
automobili;
ognuno dei tre quotidiani sportivi pubblica saltuariamente
anche
intere
pagine
dedicate
all’analisi
del
mercato
dell’auto e alla descrizione dei nuovi modelli in commercio
(GRPDQGDVSRQWDQHDPDFKHVSRUWq").
E non finisce qui: l’evidente profilo “maschile” di queste
testate
dello
presenta
risvolti
Sport-Stadio”
e
ancora
più
“Tuttosport”
eloquenti.
pubblicano
“Corriere
addirittura
evidenti pubblicità di telefoni erotici, con tanto di foto
provocatorie, mentre “La Gazzetta dello Sport” si “limita” a
13
camuffare le inserzioni di “accompagnatrici particolari” e
“massaggiatrici”
“piccola
tra
gli
pubblicità”,
spazi
come
consueti
avviene
un
della
po’
cosiddetta
in
tutti
i
quotidiani RPQLEXV.
Siamo in presenza, in sostanza, di un circolo vizioso che a
quanto sembra potrebbe continuare a ripetersi sempre uguale a
se stesso: agli uomini italiani piace il calcio, quindi i
quotidiani sportivi parlano sempre più di calcio; le donne
italiane invece non leggono i quotidiani sportivi, quindi chi
li produce non si cura se le donne potrebbero stancarsi di
trovare nei loro giornali sempre più calcio, inframmezzato da
pubblicità esplicitamente dirette agli uomini. E’ un cane che
si morde, compiaciuto, la coda.
A
meno
intenda
che
qualche
battere
una
coraggioso
via
nuova,
editore
o
direttore
sicuramente
non
rischiosa
ma
tutt’ora inesplorata e con potenzialità enormi non sfruttate
(o quanto meno non verificate): cercare di conquistare il
pubblico
femminile,
proprio
quello
che
oggi
non
legge
i
nostri quotidiani sportivi. Un primo WDUJHW di riferimento
potrebbe
essere
rappresentato
da
quel
1.200.000
di
donne
italiane (IRQWH GDWL $GVPHGLD PRELOH PDU]R IHEEUDLR
)
che
ogni
mese
acquista
una
rivista
esplicitamente
dedicata alla salute e al benessere: magari inserendo nei
quotidiani sportivi qualche pagina dedicata al fitness, al
jogging, al nuoto in piscina,
e valorizzando comunque la
presenza degli sport che vedono una grande partecipazione e
affermazione delle donne italiane (pallavolo, pallacanestro e
sci
su
tutte)
si
potrebbero
incrementare
in
maniera
inaspettata le vendite, entrando finalmente in contatto con
una fetta enorme di pubblico, quello femminile, finora quasi
14
dichiaratamente
tenuto
a
distanza
dalla
stampa
sportiva
italiana. C’è, naturalmente, il rischio di perdere una parte
del pubblico maschile, che potrebbe trovarsi disorientato e
non riconoscersi più in un quotidiano che, al posto di tre
pagine
sulla
partita
del
Milan,
ne
riporta
solo
due,
recuperando lo spazio risparmiato per curare più avanti una
pagina sugli esercizi da palestra utili per rassodare gli
addominali.
Lascio a persone più esperte e preparate di me decidere se
il gioco vale la candela.
x³/D*D]]HWWD´FRQWURWXWWLWXWWLFRQWUR³/D*D]]HWWD´
Per
“Corriere
stato
facile
dello
Sport-Stadio”
ritagliarsi
uno
e
“Tuttosport”
spazio
in
un
non
è
mercato
monopolizzato per mezzo secolo dalla “Gazzetta dello sport”.
Abbiamo visto che una prima direzione di differenziazione è
stata
quella
di
focalizzare
la
propria
attenzione
sulle
squadre di una determinata zona
a discapito delle altre;
questa
lato
scelta
“Tuttosport”
delle
e
squadre
però,
al
se
da
un
“Corriere
più
dello
rappresentate
ha
“fidelizzato”
Sport-Stadio”
in
quei
i
a
tifosi
quotidiani,
ha
contemporaneamente reso meno propensi all’acquisto i tifosi
delle altre squadre, rappresentando quindi, in una visione
nazionale
complessiva
del
mercato
potenziale,
più
uno
svantaggio che un vantaggio. Inevitabile di conseguenza che
questi
anni,
due
quotidiani
abbiano
sportivi,
cercato
specialmente
ognuno
un
negli
proprio
ultimi
“stile”
caratteristico, che fosse in grado di conquistare i lettori
in maniera trasversale rispetto al punto di vista del tifo.
15
Come abbiamo avuto modo di osservare, le prime innovazioni,
evidenti anche per chi un quotidiano sportivo non l’ha mai
letto, sono state operate a livello della veste grafica dei
quotidiani. Ma anche nei contenuti “Corriere dello SportStadio”
e
“Tuttosport”
progressivamente
dalla
sono
andati
“Gazzetta
differenziandosi
dello
Sport”,
in
un
difficile percorso che ha visto numerosi direttori passarsi
il testimone in questi ultimi anni (Mario Sconcerti e Italo
Cucci
al
“Corriere”;
“Tuttosport”,
per
Gianni
fare
Minà
solo
e
alcuni
Xavier
Jacobelli
nomi).
Un
a
percorso,
questo, completamente estraneo alla “Gazzetta”, che ha sempre
avuto nella continuità e nella tradizione il proprio punto di
forza:
basti
Calabrese,
considerare
in
che
precedenza
l’attuale
alla
guida
direttore,
del
Pietro
“Messaggero”,
è
recentemente subentrato a Candido Cannavò, in “Gazzetta” dal
1955 e direttore ininterrottamente dal 1983.
Alla
invece
guida
del
attualmente
“Tuttosport”
risultati
(dove,
“Corriere
Xavier
come
commerciali);
dello
Sport-Stadio”
Jacobelli,
vedremo,
mentre
il
ha
già
troviamo
direttore
conseguito
quotidiano
di
ottimi
torinese
è
diretto da Giancarlo Padovan, già responsabile dei servizi
sportivi al “Corriere della Sera”.
I tumultuosi cambiamenti di rotta di “Corriere dello SportStadio” e “Tuttosport”, contrapposti alla continuità della
“Gazzetta”,
struttura
hanno
e
trovato
un
nell’impostazione
evidente
dei
riscontro
giornali,
nella
naturalmente
“figli” di chi li dirige.
16
x³/D*D]]HWWDGHOOR6SRUW´QHOVHJQRGHOODWUDGL]LRQH
Moderata innovazione lungo una strada ben definita. Questa,
in sintesi, la linea seguita dalla “Gazzetta dello Sport”.
La “Rosea” mantiene, pur nell’enfasi e nella ricerca della
discussione polemica che accomunano tutta la stampa sportiva
nazionale,
un
concorrenti,
taglio
che
più
sembra
sobrio
e
attenersi
misurato
rispetto
maggiormente
ai
ai
fatti
sportivi in sé, all’analisi tecnica e tattica. La “Gazzetta”
tende insomma a confermarsi in quel ruolo di critico VXSHU
SDUWHV del calcio italiano che ha saputo costruirsi nel corso
degli
ognuno
anni; il giornale di conseguenza cerca di valorizzare
dei
suoi
giornalisti,
quasi
a
dimostrare
che
la
“Gazzetta” può vantare molte “prime firme”, tutte autorevoli
e competenti. Tutte, insomma, “da Gazzetta”.
Non è un caso, quindi, se Pietro Calabrese risulti quasi un
“direttore invisibile”: nella settimana considerata (sabato 9
novembre
2002/sabato
firmato
personalmente
16
novembre
alcun
2002)
pezzo;
Calabrese
gli
non
editoriali
e
ha
i
commenti in prima pagina sono stati affidati di volta in
volta
a
Sconcerti,
diversi
Elio
giornalisti
Trifari,
(Lodovico
Luca
Calamai,
Maradei,
Candido
Mario
Cannavò,
Ruggiero Palombo…), con la formula, consueta nei quotidiani
RPQLEXV più autorevoli, dell’articolo che comincia in prima
pagina e prosegue in seconda o nelle pagine interne: quasi a
voler richiamare, anche graficamente, un giornalismo serio,
impegnato.
La
stessa
rubrica
della
corrispondenza
con
la
redazione del giornale non è curata dal direttore, ma da
Franco
Arturi,
ormai
da
anni
punto
di
riferimento
per
i
lettori del quotidiano milanese, a cui risponde un paio di
17
volte
alla
settimana
ospitando
quattro-cinque
lettere
per
volta.
“La
Gazzetta
dello
Sport”
si
distingue
dai
concorrenti
anche per un formato sensibilmente più consistente (tra le 34
e le 40 pagine nella settimana considerata, a fronte delle
22/32 degli altri due quotidiani sportivi) e per una nutrita
serie
di
iniziative
(specialmente
editoriali
supplementi,
possibili
dal
fatto
editoriale
come
la
collegate
libri,
di
avere
“Rcs”,
un
Vhs
alle
al
quotidiano
e
CdRom),
spalle
un
“mostro”
a
rese
colosso
confronto
della
“Corriere dello Sport srl” e della “Nuova Editoriale sportiva
srl”
di
vantare
molto
“Tuttosport”.
anche
ricco
un
e
proprio
“Gazzetta”
sito
cartaceo.
Sport”
curare
E’
infine
è
inoltre
Internet
sostanzialmente
quotidiano
a
La
l’organizzazione
a
(www.gazzetta.it),
indipendente
sempre
l’unica
“La
di
rispetto
Gazzetta
alcune
al
dello
importanti
manifestazioni sportive, tra cui spicca il “Giro d’Italia” di
ciclismo.
• ³7XWWRVSRUW´DOO¶DUUHPEDJJLR
Spavaldo, sferzante, roboante. “Tuttosport” si caratterizza
nettamente, soprattutto da qualche anno a questa parte, per
un
giornalismo
che
fa
dell’enfasi,
della
retorica,
del
sensazionalismo le sue armi predilette. E’ sicuramente questo
il quotidiano a cui si riferiscono con maggiore aderenza le
osservazioni
di
Alberto
Papuzzi
quando
afferma
che
“il
carattere fondamentale del giornalismo sportivo è la retorica
dell’avvenimento,
che
prevale
sull’informazione”
[$OEHUWR
3DSX]]L ³3URIHVVLRQH *LRUQDOLVWD´ 'RQ]HOOL 5RPD SDJ@.
18
Oggetto prediletto delle attenzioni di “Tuttosport” è il
mercato calcistico: proprio nell’attesa per l’acquisto di un
campione da parte della propria squadra del cuore i tifosi
costruiscono infatti gran parte delle proprie illusioni. E
“Tuttosport” non fa altro che cullare ed alimentare quanto
più
possibile
queste
illusioni:
sulle
sue
colonne
si
costruiscono e si distruggono squadre ipotetiche, giocando su
acquisti presunti, realizzati, smentiti, sfumati, andando a
sviscerare retroscena e patti segreti fra le varie squadre.
Ovviamente
osservate
“privilegiate”,
come
già
detto,
sono
Juventus e Torino, quelle a cui più si interessano i lettori
del quotidiano torinese. E per rendere il tutto più enfatico
i titoli non possono che essere graficamente grandi, urlati,
pieni
di
piccola
novembre
“Davids
esortazioni,
antologia
dalla
2002/sabato
per
maiuscole
Seedorf
16
e
settimana
novembre
accende
punti
esclamativi.
considerata
2002):
(sabato
Una
9
“Juve,comprali!”,
Milan-Juve”,
“Offendono
il
Toro!”, “DOMINIO JUVE, Milano e Roma tremano”, “Juve, Vieira
è tuo!”, “Chivu sceglie Juve”, “Juve: Ambrosini o Cordoba”,
“JUVE, SFIDA TOTALE- e il Toro si allea con Milan e Inter”. E
poco importa se poi molte di queste notizie, annunciate con
tono così netto e definitivo, nei fatti non si concretizzano
(SHU OD FURQDFD D GXH PHVL GL GLVWDQ]D Qp 9LHLUD Qp
6HHGRUI Qp &KLYX Qp $PEURVLQL Qp &RUGRED VRQR VWDWL
HIIHWWLYDPHQWHDFTXLVWDWLGDOOD-XYHQWXV): “Tuttosport” è una
fabbrica di sogni, non di verità. Intendiamoci: non che gli
altri due quotidiani siano estranei a questo modo di fare
giornalismo sportivo, anzi. Ma in “Tuttosport” l’impronta è
molto più marcata e definita, come dimostra la consistenza
19
delle pagine dedicate al mercato: almeno cinque o sei ogni
giorno.
Recentemente
venire
il
incontro
quotidiano
agli
torinese
interessi
dei
ha
cercato
tifosi
che
anche
non
di
siano
juventini o torinisti: ecco allora la nascita di quattro
pagine quotidiane, due dedicate all’Inter e due al Milan,
intitolate
dalla
“Tuttointer”
presenza
dei
e
colori
“Tuttomilan”,
sociali
e
delle
caratterizzate
due
squadre,
il
nerazzurro e il rossonero.
“Tuttosport”,
insomma,
vuole
confermarsi
prima
di
tutto
come il giornale dei tifosi. Per questo uno spazio molto
rilevante
viene
riservato
alle
lettere
indirizzate
alla
redazione: nella settimana considerata tutti i giorni, tranne
il lunedì, la seconda pagina è stata occupata interamente
dalle
opinioni
dei
lettori,
con
un’incidenza
nettamente
maggiore rispetto ai quotidiani concorrenti. Frequenti anche
iniziative
come
“referendum”
e
concorsi
a
cui
i
lettori
possono partecipare inviando al giornale moduli appositamente
compilati, ritagliabili dal quotidiano stesso. Non è rara poi
l’organizzazione
lettori,
di
chiamando
incontri
“filo
telefonicamente
diretto”,
in
in
redazione,
cui
i
possono
parlare con un allenatore o un giocatore, o comunque con uno
sportivo famoso –iniziativa realizzata anche dagli altri due
quotidiani, ma meno frequentemente.
Un giornale così “arrembante” ha bisogno di un punto di
riferimento preciso, una guida immediatamente riconoscibile:
qual e senz’altro Giancarlo Padovan, che in questo senso
prosegue sulla linea tracciata dal suo predecessore Xavier
Jacobelli, ora passato al concorrente “Corriere dello SportStadio”. E’ proprio Padovan infatti a firmare frequentemente
20
gli editoriali in prima pagina, che sono caratteristicamente
brevi, incisivi, destinati a concludersi all’interno dello
spazio
in
apertura
del
giornale,
senza
prolungarsi
nelle
pagine interne.
Da
non
sottovalutare
come
fonte
di
visibilità
anche
il
“presenzialismo televisivo”, che ha portato ormai tutti i
direttori
ospiti
dei
fissi
tre
alle
quotidiani
sportivi
trasmissioni
a
partecipare
televisive
come
calcistiche
più
popolari della domenica: una vetrina sempre più importante
per promuovere il proprio prodotto agli occhi del pubblico.
Anche in questo caso Padovan si conferma in prima linea,
sempre pronto a mettere in luce il carattere incisivo che gli
è proprio e che vuole distinguere “Tuttosport” dai diretti
concorrenti.
x ³,O &RUULHUH GHOOR 6SRUW6WDGLR´ DOOD ULFHUFD GHOO¶DXUHD
PHGLRFULWDV
Quasi
in
“Gazzetta”
una
e
“via
di
l’irruenza
mezzo”
di
fra
la
compostezza
“Tuttosport”
sembra
della
volersi
collocare “Il Corriere dello Sport-Stadio”. Come vedremo in
seguito, il quotidiano romano è quello che negli ultimi anni
ha accusato una perdita di lettori, subendo la leggera ascesa
della “Gazzetta”, sempre saldamente in testa alle classifiche
di vendita, e la grande avanzata di “Tuttosport”.
Proprio
dal
giornale
torinese
è
stato
chiamato
alla
direzione del “Corriere dello Sport-Stadio” Xavier Jacobelli,
da cui l’editore spera di ottenere gli ottimi risultati già
conseguiti alla guida di “Tuttosport”.
La mano del nuovo direttore comincia ad essere già visibile
nel
quotidiano
romano:
sono
cresciuti
l’enfasi
della
21
titolazione, l’attenzione al mercato calcistico e lo spazio
dedicato alle opinioni dei lettori, a cui Jacobelli risponde
personalmente.
E’
poi
Jacobelli
stesso
ad
intervenire
frequentemente in prima pagina, con pezzi incisivi e secchi,
che
si
esauriscono,
come
in
“Tuttosport”,
nella
pagina
stessa. Un tratto caratterizzante che sembra affermarsi nelle
pagine
del
“Corriere
interviste,
un
dello
genere
tendenzialmente
più
sport-Stadio”
giornalistico
frequente
è
quello
delle
qui
sembra
che
rispetto
ai
quotidiani
concorrenti, come dimostra anche l’ampio ricorso al titolo
virgolettato:
si
vuole
spostare
l’attenzione
dal
fatto
sportivo in sé ai protagonisti del mondo del calcio.
Rispetto al passato, la focalizzazione sulle squadre romane
sembra invece farsi meno esibita e sproporzionata a confronto
delle
altre,
contrastare
mercato
del
con
la
l’intento
“Gazzetta
Nord
Italia,
probabilmente
dello
Sport”
e
di
andare
“Tuttosport”
tradizionalmente
poco
legato
a
nel
al
“Corriere dello Sport-Stadio”.
La posizione del quotidiano romano non è facile, costretto
a
ricavarsi
uno
spazio
tra
la
grande
tradizione
della
“Gazzetta” e l’esuberanza di “Tuttosport”; non è detto però
che proprio in un’DXUHD PHGLRFULWDV fra questi due estremi
“Corriere dello Sport-Stadio” possa trovare la sua identità e
accattivarsi
le
preferenze
del
pubblico,
anche
perché,
nonostante le difficoltà dell’ultimo periodo, come abbiamo
visto il giornale può vantare un considerevole patrimonio di
lettori, che ne fa comunque il quarto quotidiano italiano in
assoluto per penetrazione.
Esemplare per dimostrare la ricerca di questa ipotetica
“via di mezzo” può essere il confronto dei titoli di apertura
22
apparsi sui tre quotidiani mercoledì 13 novembre 2002, il
giorno successivo alla qualificazione in &KDPSLRQV¶/HDJXH di
Inter
(due
gol
di
Crespo)
e
Roma,
che
andavano
così
ad
aggiungersi a Milan e Juventus, già qualificate:
- LA GAZZETTA DELLO SPORT: “Tutte e quattro!”(focalizzazione
sul fatto in sé).
-
TUTTOSPORT:
“Chivu
sceglie
Juve”
(apertura
dedicata
comunque al “fantamercato” della Juventus); e, solo in taglio
basso: “Storico Crespo, storica Italia” (titolo enfatico).
-
CORRIERE
DELLO
SPORT-STADIO:
“Crespo,
sei
un
mito!”
(focalizzazione sul personaggio).
• 1XPHULDFRQIURQWR&RQFOXVLRQL
Alla resa dei conti, quello che veramente importa a chi fa
giornali è venderli. In questo senso si può dire che la
stampa
sportiva
italiana
goda
di
discreta
salute.
Se
consideriamo i dati relativi agli ultimi quattro anni (IRQWH
GDWLAds), possiamo notare come dal 1999 al 2002 l’ascesa sia
stata sensibile: 74.000 acquirenti quotidiani guadagnati, per
un incremento del 9,6%. Importantissimo il balzo in avanti di
“Tuttosport”,
con
un
aumento
del
27,8%.
Il
quotidiano
torinese resta comunque il meno letto in termini assoluti
(138.000
“Gazzetta
copie
dello
vendute):
Sport”
meno
di
(435.000),
un
terzo
comunque
rispetto
in
alla
discreta
crescita nel periodo 1999/2002 (+11,5%); la metà rispetto a
“Corriere dello Sport-Stadio” (273.000), che però registra
una perdita secca di 7.000 “clienti” ogni giorno (-2,5%), in
preoccupante controtendenza rispetto all’aumento generale e
dei diretti concorrenti. La crisi del “Corriere dello SportStadio” e l’ottimo momento di “Tuttosport” sono ancora più
23
visibili
confrontando
i
dati
relativi
all’ultimo
biennio
(2001-2002), che ha visto un leggero calo generale (-1,3%),
confermato dalla flessione della storica “Gazzetta” (-3,3%),
e ancora più evidente per il “Corriere” (-4,2%), ma che non
ha impedito a “Tuttosport” di registrare un evidente aumento
(+12,3%).
Da osservare infine che il lunedì rappresenta ovviamente un
giorno
decisamente
particolare:
per
seguire
al
meglio
le
partite del campionato aumenta infatti la foliazione (dalle 6
alle 10 pagine in più rispetto ai quotidiani degli altri
giorni),
e
aumentano
150.000/160.000
anche
le
In
questo
unità.
copie
vendute,
particolare
di
circa
giorno
la
“Gazzetta dello Sport” dimostra di essere il quotidiano per
elezione del “lettore sportivo del lunedì” (+33,9% rispetto
alla media settimanale), mentre “Tuttosport” guadagna solo un
pugno di lettori.
B;MMM
H5DDH
LA GAZZETTA DELLO SPORT (media 7 gg)
390.000
435.000
+11,5%
CORRIERE SPORT-STADIO (media 7 gg)
280.000
273.000
-2,5%
TUTTOSPORT (media 7 gg)
102.000
138.000
+27,8%
!
KKH3N D5DD
IOGJN DDD
P3MQ J3R
HDD3B
HDDH
LA GAZZETTA SPORT (media 7 gg)
450.589
435.785
-3,3%
CORRIERE SPORT - STADIO (media 7 gg)
284.895
273.055
-4,2%
TUTTOSPORT (media 7 gg)
123.438
138.627
+12,3%
!
I5FI3N M5HH
IOGKN GJJ
EB5Q LR
24
S TUVWXZY;[;[\^] _`aaVUb XZY5[O[;Y
%'
Kc
&
) d
LA GAZZETTA SPORT
435.785
583.773
+33,9%
CORRIERE SPORT-STADIO
273.055
351.437
+28,7%
TUTTOSPORT
138.627
154.030
+11,1%
IOGKN G3JJ
B5N DIM3N H5G3D
P3HIQ FR
!
Che
conclusioni
premiati
trarre
da
complessivamente
questi
i
dati?
giornali
Sembrano
che
essere
dimostrano
un’impostazione decisa, che hanno un’identità ben definita:
si conferma la solidità della “Gazzetta” (ma il leggero calo
dell’ultimo anno deve far riflettere se non sia il caso di
cercare con più intensità la via del rinnovamento, pur non
smentendo la propria natura di giornale di sport “serio” ed
autorevole); viene premiata l’indole più “leggera” e, diciamo
così, “sognatrice” di “Tuttosport”. Ne esce in difficoltà
invece “Corriere dello Sport-Stadio”, in cui evidentemente
molti lettori non si riconoscono più.
Per
tutti
grandissimo
indistintamente
pubblico
rimane,
potenziale
(donne
comunque,
e
quel
appassionati
di
altri sport che non siano il calcio) ancora escluso dalla
stampa sportiva nazionale: con questi lettori, a mio avviso,
si dovrebbe tentare di entrare in contatto, sfruttando anche
le attese create nel pubblico da un’offerta televisiva e di
stampa periodica specializzata che ormai spazia tre le più
diverse discipline sportive. Da non sottovalutare infine la
predilezione per la stampa sportiva dimostrata dai giovani:
un’inclinazione
da
assecondare
e
da
incentivare,
che
può
25
portare,
se
seguita
nel
giusto
modo,
ottimi
risultati
editoriali nel medio periodo.
Del
resto,
raccoglie
come
davvero
osserva
un
acutamente
bacino
Papuzzi,
potenzialmente
lo
sport
infinito
di
pubblico per chi vuole vendere giornali: “il fascino dello
sport”-scrive-“è di essere un mondo apparentemente separato,
con le sue organizzazioni, un suo linguaggio, la sua storia,
le sue leggi, i suoi valori, i suoi privilegi, nel quale
tuttavia
non
si
nega
a
nessuno
il
diritto
di
accesso.”
[$OEHUWR3DSX]]LFLWSDJ@.
A editori, direttori e giornalisti il compito di garantire
questo accesso al maggior numero di persone e nel miglior
modo possibile. La partita è ancora lunga: il secondo tempo è
appena cominciato…
26