"La Gazzetta dello Sport", "Corriere dello Sport-Stadio" e
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"La Gazzetta dello Sport", "Corriere dello Sport-Stadio" e
)UDQFHVFR*XLRWWR±PDWULFRODVF ³/D *D]]HWWD GHOOR 6SRUW´ ± ³&RUULHUH GHOOR 6SRUW6WDGLR´ ± ³7XWWRVSRUW´LWUHTXRWLGLDQLVSRUWLYLLWDOLDQLDFRQIURQWR x&DOFLRG¶LQL]LRODVWDPSDVSRUWLYDLQ,WDOLD “Lo sport è stato un buon volano per il giornalismo. Protagonista assoluto è il calcio, con i suoi eccessi e le sue storture, fenomeno socio-culturale a più facce che ha grande influenza sulla formazione dei giovani e sul modo di trascorrere il tempo libero. Lo sport vive di informazione, visto che sono molto più numerosi coloro che ne parlano, rispetto a coloro che lo praticano” [9LWWRULR 5RLGL ³/D )DEEULFDGHOOH1RWL]LH´/DWHU]D%DULSDJ@. “Secondo i ricercatori dell’Eurispes e del Censis solo 14 studenti su cento leggono ogni giorno un giornale e chi lo fa gli dedica appena una decina di minuti. Il 26% dei giovani rivolge l’attenzione ai titoli sportivi, il 20% alla cronaca e solo il 7% alla politica. Il 23% legge l’oroscopo. I ragazzi non hanno dimestichezza con il quotidiano, non vi trovano cose a loro parere interessanti. Cambiamo i ragazzi o i giornali?”[9LWWRULR5RLGLRSFLWSDJ@. Bastano queste due acute osservazioni di Vittorio Roidi per intuire l’importanza che la stampa sportiva ricopre nel panorama del giornalismo italiano. I (pochi) lettori italiani di quotidiani pongono grande interesse alle pagine sportive presenti nei giornali RPQLEXV; 1 questa tendenza (pochissimi) è confermata giovani lettori e rafforzata italiani, che anche dai costituiscono evidentemente il pubblico di riferimento dei giornali in una visione a medio termine. Chi in Italia legge un quotidiano, insomma, nella maggior parte dei casi legge anche (o soprattutto) le notizie sportive: basta scorrere rapidamente i dati Audipress relativi all’autunno 2001, che pongono la “Gazzetta dello sport” come il quotidiano italiano più letto in assoluto, con 3 milioni 115 mila lettori; seguono “Il Corriere della Sera´ con 2 milioni 825 mila lettori, “La Repubblica´ con 2 milioni 673 mila lettori, e “La Stampa” con 1 milione 820 mila; al quarto posto assoluto si piazza “Corriere dello Sport-Stadio”con 1 milione 559 mila, mentre l’altro quotidiano sportivo, “Tuttosport”, viene letto in media da 868.000 persone ogni giorno. La centralità dello sport nell’ambito dell’informazione italiana risulta dunque evidente se si considera che, oltre al crescente numero delle pagine sportive nei quotidiani generalisti, in Italia esistono (ormai dal 1945, anno in cui fu fondato a Torino da Renato Casalbore “Tuttosport”, che si andava ad aggiungere alla “Gazzetta dello Sport” di Milano (1896) e al “Corriere dello Sport” di Roma (1942), destinato poi ad assorbire anche il bolognese “Stadio”) ben tre quotidiani dedicati esclusivamente allo sport (caso unico in Europa), acquistati regolarmente da oltre 800.000 lettori. Se si pensa che in totale i “consumatori” abituali di stampa quotidiana in Italia sono poco più di 6 milioni, risulta lampante che i “lettori sportivi” rappresentano una fetta decisamente rilevante del mercato giornalistico italiano. 2 Ma cosa acquistano ogni giorno questi italiani? Cosa trovano sfogliando le pagine del loro quotidiano sportivo preferito? E come rispondono le diverse testate specializzate a questa “fame” di stampa sportiva, per cercare di accattivarsi la preferenza del lettore in edicola? A queste e ad altre domande ho tentato di dare una risposta analizzando il prodotto “stampa sportiva italiana” nel modo più diretto possibile: anch’io, come altri ottocentomila italiani, ho acquistato per una settimana intera (da sabato 9 novembre 2002 a sabato 16 novembre 2002) i tre quotidiani sportivi, cercando di analizzarli con occhio critico per scoprirne impostazione, strategie e stile. “La Gazzetta dello Sport”, “Corriere dello Sport-Stadio” e “Tuttosport” ogni giorno scendono in campo per giocare la loro partita quotidiana in edicola: arbitri 846.000 italiani (IRQWH GDWL $GVPHGLD PRELOH PDU]R IHEEUDLR ). Calcio d’inizio. x 7UH VWUXWWXUH SURIRQGDPHQWH GLYHUVH SHU WUH JLRUQDOL SURIRQGDPHQWHGLYHUVL Un luogo comune abbastanza diffuso vuole che i quotidiani sportivi siano più o meno tutti uguali: non essendoci una “destra” e una “sinistra” verso cui orientarsi, ma dovendo semplicemente parlare di sport, argomento apolitico per definizione (persino Fausto Bertinotti e Silvio Berlusconi sono accomunati dal tifo per il Milan, si pensi un po’…), il lettore che decide XQD WDQWXP di acquistare un quotidiano sportivo tende a considerare le diverse testate quasi intercambiabili. 3 In realtà le differenze fra i tre giornali in questione sono profonde: differenze che traspaiono limpidamente dai quotidiani che acquistiamo, e che trovano la loro motivazione sostanziale “a monte”, cioè nella struttura stessa che dà vita al giornale. “La Gazzetta dello Sport”, “Corriere dello Sport-Stadio” e “Tuttosport” sono infatti il prodotto di realtà profondamente diverse tra loro per storia, dimensioni, localizzazione. xORVSRUWLWDOLDQRVLWLQJHGLURVD E’ alla vigilia delle Olimpiadi di Atene del 1896 che a Milano viene fondata “La Gazzetta dello Sport”, il primo quotidiano sportivo italiano. Dal 1929 è di proprietà della famiglia Bonacossa, che l’ha ora affidata alle cure del gruppo Rcs. Per mezzo secolo “La Gazzetta” ha rappresentato l’unico quotidiano italiano dedicato allo sport, immediatamente riconoscibile per il colore rosa delle sue pagine: un incentiva -e costituendo elemento, non un il poco- “rosa-Gazzetta”, l’acquisto indiscutibile che tutt’ora in edicola, d’impulso vantaggio competitivo nei confronti dei concorrenti. E non è un caso se negli ultimi anni “Corriere dello Sport-Stadio” e “Tuttosport” sono intervenuti in maniera evidente e ripetuta proprio sulla loro veste grafica, lanciandosi a capofitto nell’uso del colore e nell’ampio ricorso alle foto (il primo è stato il “Corriere dello Sport-Stadio”, seguito a ruota dagli altri quotidiani sportivi). Solo negli rivoluzionato ultimi tre totalmente anni il “Tuttosport” proprio aspetto, ha più volte cercando una veste immediatamente riconoscibile per il lettore, trovata 4 alla fine in una predominanza dei colori blu e marrone, usati anche come sfondo di diversi articoli. Nel “Corriere dello Sport” ormai da parecchio tempo è invece la ripetuta sottolineatura in rosso a costituire il tratto coloristico caratteristico, che lo distingue dai diretti concorrenti e anche dal “Stadio”, verde che è usato in per le sostanza stesse sottolineature un’edizione particolare in del “Corriere dello Sport”, legata soprattutto all’area emiliana e fiorentina, sulla scia del ruolo occupato nel passato dal quotidiano sportivo bolognese omonimo, poi confluito nel “Corriere dello sport”. x0LODQR±7RULQR±5RPDGLPPLGDGRYHVFULYLHWLGLUzFKL VHL “La Gazzetta dello Sport”, abbiamo detto, fu fondata nel 1896 a Milano. “Il Corriere dello Sport” nasce a Roma nel 1942; “Tuttosport” vede la luce a Torino nel 1945. Non è un caso se i tre quotidiani sportivi nazionali sono sorti in queste città. Certo: tre grandi città italiane, dove sono raccolti grandi capitali e che possono contare su un pubblico molto vasto. Ma discorsi analoghi si potrebbero fare allora su Napoli, Firenze o Palermo. Perché allora proprio queste tre città? Il caso della “Gazzetta” rappresenta, ovviamente, una storia a parte: la Milano di fine Ottocento era di gran lunga il più importante centro editoriale italiano, e in sostanza l’unico in cui fosse pensabile, a quell’epoca, di dare il via ad un’impresa, come un quotidiano esclusivamente sportivo, che richiedeva trascurabile- un mezzi, pubblico risorse che umane, fossero e pronti -dato a non rendere 5 economicamente redditizia una simile iniziativa. Nel primo periodo, del resto, “La Gazzetta dello Sport” si è occupata soprattutto di ciclismo e di boxe, le discipline sportive più popolari alla fine del Diciannovesimo secolo, che avevano sicuramente nel capoluogo lombardo il loro centro di riferimento a livello nazionale. “Il Corriere dello Sport” e “Tuttosport” nascono invece in un contesto completamente diverso. Siamo negli anni Quaranta del Ventesimo secolo; il Paese, provato dalla Seconda Guerra Mondiale, vede nello sport una delle poche occasioni per distrarsi dalle difficoltà simbolico riscatto della nazionale. vita Sono gli e per anni cercare un in le cui sofferenze a la rinascita dell’Italia si rispecchiano nelle epiche imprese di ciclisti come Fausto Coppi e Gino Bartali, veri miti del loro tempo. Ma, accanto al ciclismo, ormai un altro sport si è diffuso nell’Italia popolare, accattivandosi i favori del grande pubblico anche in virtù di due Campionati del Mondo vinti dalla nostra squadra Nazionale(1934 e 1938): stiamo parlando del calcio, naturalmente. Oltre a Milano (dove giocano Inter e Milan), Roma e Torino sono le altre città che possono vantare quattro squadre (Roma e Lazio nella capitale; Torino e Juventus in Piemonte) tra le più importanti nel panorama calcistico dell’epoca. Se a questo aggiungiamo il fatto che Roma rappresenta ormai il punto di riferimento per un Centro-Sud che vede sempre più lontana e diversa Milano, risulta immediatamente chiaro perché proprio in queste due città si crei l’KXPXV economicosportivo-culturale quotidiani sportivi giusto per nazionali far nascere destinati ad i due nuovi affermarsi e 6 durare nel tempo. “Corriere dello Sport” e “Tuttosport” rispondono insomma alle esigenze di un pubblico che si è ormai esteso a tutta l’Italia, e sente la necessità di un pluralismo di voci anche in ambito sportivo. Si potrebbe pensare che con il passare degli anni questo tipo di “regionalismo” si sia affievolito, rendendo la scelta del quotidiano sportivo legata essenzialmente alle preferenze del lettore per un particolare giornalista o per la peculiare impostazione data ad un giornale dalla direzione o dalla redazione. Questo è vero (come vedremo successivamente), ma solo in minima parte: soprattutto “Tuttosport”, ma anche “Corriere dello Sport”, mantengono infatti ben definita la loro posizione “torinocentrica” e “romacentrica” (e, nel caso dell’edizione “Stadio” del “Corriere dello Sport”, “emiliatoscanacentrica”), contrapposizione quasi in all’aspirazione esplicita distaccatamente e decisa nazionale della “Gazzetta dello Sport”, attenta di fatto a soddisfare gli interessi degli appassionati che seguono tutte le squadre con un vasto bacino d’utenza (Milan, Inter, Juventus, Roma, Lazio; ma anche Napoli e Fiorentina, pur penalizzate negli ultimi anni per i pessimi risultati delle loro squadre), senza dare l’impressione di favorirne una a discapito di un’altra. “Tuttosport” è quindi il quotidiano di riferimento per eccellenza di tutti coloro che sono interessati soprattutto alla Juventus o al Torino; per contro il “Corriere dello Sport” rimane comunque un canale privilegiato per seguire le vicende delle squadre romane e meridionali in genere, mentre l’edizione “Stadio” si propone ai lettori interessati prevalentemente allo sport emiliano e toscano. 7 Del resto è sufficiente osservare come sono distribuite le redazioni dei tre quotidiani per capire come questo risultato sia di fatto inevitabile: - LA GAZZETTA DELLO SPORT: Milano (sede), Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo. - CORRIERE DELLO SPORT-STADIO: Roma (sede), Bologna, Firenze, Milano, Napoli. - TUTTOSPORT: Torino (sede), Milano, Genova, Roma. E’ vero che con le moderne tecnologie non è poi così importante disporre di una redazione “fisica” in una città per ottenere notizie sulle squadre che vi giocano, anche perché una fitta rete di contatti fra le testate e i giornalisti corrispondenti e IUHHODQFH garantisce comunque ai giornali d’Italia la che rilevante”; “copertura” sia per rimane una però il praticamente qualche fatto di ragione che la ogni città “sportivamente presenza di una redazione di riferimento si dimostra comunque fondamentale per potere approfondire e curare al meglio le notizie sportive della zona di competenza. Basta sfogliare le pagine dei vari quotidiani sportivi per vedere come l’influenza delle redazioni sia fondamentale nel determinare il “peso specifico” delle notizie dedicate alle varie zone. Emblematico il caso del torinese “Tuttosport”, l’unico titolo quotidiano o trattata un a dedicare richiamo molto in più prima marginalmente pagine pagina dagli al altri al giorno Torino, due e un squadra quotidiani sportivi. Allo stesso modo, mentre i titoli principali in prima pagina della “Gazzetta dello Sport” e del “Corriere dello Sport-Stadio” nell’arco della settimana considerata (sabato 9 novembre 2002/sabato 16 novembre 2002) sono stati 8 più o meno equamente divisi fra le principali squadre italiane, quelli di “Tuttosport” sono stati dedicati otto giorni su otto eventualmente alla da Juventus titoli sulle e al altre Torino, squadre. affiancati E’ inoltre sempre “Tuttosport” l’unica testata ad aprire l’edizione di mercoledì 13 novembre 2002 con l’evidente titolo “Ferrari, eccola!”, e a dedicare comunque nell’ambito della settimana più di un titolo e diversi articoli alla Ferrari, presente in maniera sensibilmente più ridotta sulle pagine degli altri due quotidiani sportivi: difficile non scorgere qui la ORQJD PDQXV del gruppo torinese automobilistico Fiat, le cui connessioni con il giornale risultano peraltro evidenti anche dal titolo che compare in prima pagina giovedì 14 novembre 2002 “La Fiat sponsor di Chivu”, per un articolo in cui si ipotizza l’acquisto di un giocatore da parte della Juventus anche tramite degli Agnelli. l’influenza E’ infine dell’industria senza dubbio automobilistica garantito dalla redazione genovese del quotidiano il discreto spazio dedicato nel giornale torinese a Genova e Sampdoria, le squadre di calcio genovesi, che negli altri giornali trovano decisamente meno risalto, considerando che militano entrambe in serie B; allo stesso modo, anche le pagine dedicate al calcio minore da “Tuttosport” sono per ragioni di interesse locale focalizzate sulle formazioni piemontesi e liguri. Meno marcato, soprattutto negli ultimi centro-meridionalista del “Corriere anni, dello l’indirizzo Sport”: per scoprirlo occorre osservare attentamente le pagine interne, in cui gli articoli dedicati alle squadre romane e meridionali sono nel corso della settimana complessivamente più ampi e più numerosi rispetto agli altri quotidiani 9 sportivi. Caratterizzanti anche alcuni specchietti e titoli minori della prima pagina, dedicati spesso a squadre come Roma, Lazio, Napoli, Bari, Reggina, Palermo, con incidenza decisamente maggiore rispetto a “Tuttosport” o alla “Gazzetta dello Sport”. interni, Sono titoli e proprio gli stessi specchietti di spazi prima (articoli pagina) che nell’edizione “Stadio”, per il resto identica a quella del “Corriere dello Sport”, sono al contrario rivolti alle squadre emiliane e toscane, come Bologna, Parma, Fiorentina, Piacenza, Modena, Siena, Lucchese, Pistoiese. Da sottolineare poi il considerevole spazio dedicato da “Stadio” al basket, in considerazione del fatto che Bologna rappresenta tradizionalmente la città della pallacanestro italiana per elezione, vantando anche due squadre importanti a livello europeo. La vocazione “regionale” di “Tuttosport” e “Corriere dello Sport-Stadio” trova un’evidente conferma nei profili dei lettori tracciati da Audipress (GDWLSULPDYHUD): 352),/2'(,/(7725,,181*,25120(',2GLFRPSRVL]LRQH TUTTOSPORT: AREA GEOGRAFICA nord-ovest nord-est centro sud isole 38,7 16,3 18,4 17,8 8,8 % % % % % AREA GEOGRAFICA nord-ovest nord-est centro sud isole 6,2 13,0 39,1 30,4 11,3 % % % % % CORRIERE DELLO SPORT-STADIO: x7UHWLWROL«VEDJOLDWL 10 Come si sarà già ampiamente capito (e come del resto noto ai più), il calcio fa comunque la parte del leone all’interno di tutti i quotidiani sportivi nazionali. Si potrebbe dire che, a sfogliare questi giornali, un osservatore pignolo non potrebbe fare a meno di considerare come i nomi stessi delle testate risultino alla prova dei fatti quanto meno impropri: “La Gazzetta dello Sport”, “Il Corriere dello Sport-Stadio”, “Tuttosport”, sono nomi che fanno pensare a giornali che si occupano delle discipline sportive in genere. Invece, in un’intera settimana di monitoraggio, non c’è stato un solo giorno in cui il calcio da solo non abbia occupato buona parte dei giornali sportivi, monopolizzando ovviamente anche i titoli in prima pagina. Nella classifica degli spazi riservati alle altre discipline dalla carta stampata seguono, a distanza abissale, il basket, la pallavolo, il ciclismo, la Formula 1, e la vela (seguita soprattutto sulle pagine della “Gazzetta dello Sport”, che come “Il Corriere della Sera”, dello stesso editore, durante le regate della pubblicitari ha Coppa America dedicato ampio per motivi spazio soprattutto alle “imprese velistiche” di Luna Rossa). Mi sembra decisamente esplicita e interessante la tabella riassuntiva del periodo analizzato, in cui riporto giorno per giorno il numero di pagine dedicate al calcio sul numero di pagine totali del quotidiano: come si potrà facilmente calcolare, la percentuale “calcistica” delle notizie presenti nei quotidiani sportivi italiani è costantemente superiore al 70%, con punte che sfiorano e addirittura superano l’80% il lunedì (si consideri il dato di questo giorno relativo a “Corriere dello Sport-Stadio” e “Tuttosport”). Alla luce di 11 questi fatti, è chiaro che nomi più appropriati per le nostre testate sportive potrebbero essere “La Gazzetta del Calcio e Altri Sport”, “Corriere del Calcio-Stadio- Raramente Pista o Palazzetto” e “Tuttocalcio, varie ed eventuali”. Siamo, naturalmente, a livello della battuta e della provocazione, ma i dati sotto riportati non possono che essere letti con questo risultato. !# $% & %! %' " () & !# !" 23/34 17/24 20/26 23/34 15/22 19/24 29/40 25/32 25/30 27/36 16/22 17/22 23/34 18/24 17/22 25/36 16/24 21/28 25/36 21/28 20/26 25/38 16/22 18/24 x'RQQH"1RJUD]LH Evidentemente confermato questo soprattutto “monopolio dal calcistico” pubblico stesso è dei dettato e quotidiani sportivi, che di calcio sembra non essere mai sazio: non solo resoconti tecnici e scarne cronache, come avviene per gli altri sport, ma anche (e soprattutto) commenti, interviste, polemiche, statistiche… Sul calcio si può davvero scrivere tutto e il contrario di tutto. E quando si ha finito, si può sempre trovare un nuovo HVFDPRWDJHper riempire nuove pagine: “VH LO OHWWRUH FRQWLQXD D FRPSUDUH YXRO GLUH FKH YD EHQH FRVu”, sembra essere la logica seguita da chi detiene le redini della stampa sportiva italiana. 12 Naturalmente un simile martellamento su un solo argomento richiede un pubblico assolutamente partecipe e interessato: un pubblico che sembra trovare nel “maschio italiano medio” il suo perfetto rappresentante. Più espliciti di qualsiasi altra parola mi sembrano i dati che riporto nella tabella seguente (IRQWHGDWL$XGLSUHVVDXWXQQR). *,+ -/.1023+4 25*6*879,+;:+ 79,<7=-/20+ 7 ($.4 79,+;.;>>74 ?*,+A@CB;DDD " 3" ! 3" !" !! I lettori 7*E.4 2 $7-C+ <+ $7<<2 1559 1345 214 3115 2723 392 738 130 868 F5FG3H dei quotidiani G3IDJ sportivi KLJ nazionali sono quasi esclusivamente uomini (86,7%): a questo dato si collega una precisa scelta sia a livello di contenuti, sia a livello pubblicitario. pubblicate rivolte ad maggioranza su Le inserzioni questi un giornali pubblico delle raccolte sono infatti maschile, pubblicità dalle con riguardanti agenzie e esplicitamente una le schiacciante automobili; ognuno dei tre quotidiani sportivi pubblica saltuariamente anche intere pagine dedicate all’analisi del mercato dell’auto e alla descrizione dei nuovi modelli in commercio (GRPDQGDVSRQWDQHDPDFKHVSRUWq"). E non finisce qui: l’evidente profilo “maschile” di queste testate dello presenta risvolti Sport-Stadio” e ancora più “Tuttosport” eloquenti. pubblicano “Corriere addirittura evidenti pubblicità di telefoni erotici, con tanto di foto provocatorie, mentre “La Gazzetta dello Sport” si “limita” a 13 camuffare le inserzioni di “accompagnatrici particolari” e “massaggiatrici” “piccola tra gli pubblicità”, spazi come consueti avviene un della po’ cosiddetta in tutti i quotidiani RPQLEXV. Siamo in presenza, in sostanza, di un circolo vizioso che a quanto sembra potrebbe continuare a ripetersi sempre uguale a se stesso: agli uomini italiani piace il calcio, quindi i quotidiani sportivi parlano sempre più di calcio; le donne italiane invece non leggono i quotidiani sportivi, quindi chi li produce non si cura se le donne potrebbero stancarsi di trovare nei loro giornali sempre più calcio, inframmezzato da pubblicità esplicitamente dirette agli uomini. E’ un cane che si morde, compiaciuto, la coda. A meno intenda che qualche battere una coraggioso via nuova, editore o direttore sicuramente non rischiosa ma tutt’ora inesplorata e con potenzialità enormi non sfruttate (o quanto meno non verificate): cercare di conquistare il pubblico femminile, proprio quello che oggi non legge i nostri quotidiani sportivi. Un primo WDUJHW di riferimento potrebbe essere rappresentato da quel 1.200.000 di donne italiane (IRQWH GDWL $GVPHGLD PRELOH PDU]R IHEEUDLR ) che ogni mese acquista una rivista esplicitamente dedicata alla salute e al benessere: magari inserendo nei quotidiani sportivi qualche pagina dedicata al fitness, al jogging, al nuoto in piscina, e valorizzando comunque la presenza degli sport che vedono una grande partecipazione e affermazione delle donne italiane (pallavolo, pallacanestro e sci su tutte) si potrebbero incrementare in maniera inaspettata le vendite, entrando finalmente in contatto con una fetta enorme di pubblico, quello femminile, finora quasi 14 dichiaratamente tenuto a distanza dalla stampa sportiva italiana. C’è, naturalmente, il rischio di perdere una parte del pubblico maschile, che potrebbe trovarsi disorientato e non riconoscersi più in un quotidiano che, al posto di tre pagine sulla partita del Milan, ne riporta solo due, recuperando lo spazio risparmiato per curare più avanti una pagina sugli esercizi da palestra utili per rassodare gli addominali. Lascio a persone più esperte e preparate di me decidere se il gioco vale la candela. x³/D*D]]HWWD´FRQWURWXWWLWXWWLFRQWUR³/D*D]]HWWD´ Per “Corriere stato facile dello Sport-Stadio” ritagliarsi uno e “Tuttosport” spazio in un non è mercato monopolizzato per mezzo secolo dalla “Gazzetta dello sport”. Abbiamo visto che una prima direzione di differenziazione è stata quella di focalizzare la propria attenzione sulle squadre di una determinata zona a discapito delle altre; questa lato scelta “Tuttosport” delle e squadre però, al se da un “Corriere più dello rappresentate ha “fidelizzato” Sport-Stadio” in quei i a tifosi quotidiani, ha contemporaneamente reso meno propensi all’acquisto i tifosi delle altre squadre, rappresentando quindi, in una visione nazionale complessiva del mercato potenziale, più uno svantaggio che un vantaggio. Inevitabile di conseguenza che questi anni, due quotidiani abbiano sportivi, cercato specialmente ognuno un negli proprio ultimi “stile” caratteristico, che fosse in grado di conquistare i lettori in maniera trasversale rispetto al punto di vista del tifo. 15 Come abbiamo avuto modo di osservare, le prime innovazioni, evidenti anche per chi un quotidiano sportivo non l’ha mai letto, sono state operate a livello della veste grafica dei quotidiani. Ma anche nei contenuti “Corriere dello SportStadio” e “Tuttosport” progressivamente dalla sono andati “Gazzetta differenziandosi dello Sport”, in un difficile percorso che ha visto numerosi direttori passarsi il testimone in questi ultimi anni (Mario Sconcerti e Italo Cucci al “Corriere”; “Tuttosport”, per Gianni fare Minà solo e alcuni Xavier Jacobelli nomi). Un a percorso, questo, completamente estraneo alla “Gazzetta”, che ha sempre avuto nella continuità e nella tradizione il proprio punto di forza: basti Calabrese, considerare in che precedenza l’attuale alla guida direttore, del Pietro “Messaggero”, è recentemente subentrato a Candido Cannavò, in “Gazzetta” dal 1955 e direttore ininterrottamente dal 1983. Alla invece guida del attualmente “Tuttosport” risultati (dove, “Corriere Xavier come commerciali); dello Sport-Stadio” Jacobelli, vedremo, mentre il ha già troviamo direttore conseguito quotidiano di ottimi torinese è diretto da Giancarlo Padovan, già responsabile dei servizi sportivi al “Corriere della Sera”. I tumultuosi cambiamenti di rotta di “Corriere dello SportStadio” e “Tuttosport”, contrapposti alla continuità della “Gazzetta”, struttura hanno e trovato un nell’impostazione evidente dei riscontro giornali, nella naturalmente “figli” di chi li dirige. 16 x³/D*D]]HWWDGHOOR6SRUW´QHOVHJQRGHOODWUDGL]LRQH Moderata innovazione lungo una strada ben definita. Questa, in sintesi, la linea seguita dalla “Gazzetta dello Sport”. La “Rosea” mantiene, pur nell’enfasi e nella ricerca della discussione polemica che accomunano tutta la stampa sportiva nazionale, un concorrenti, taglio che più sembra sobrio e attenersi misurato rispetto maggiormente ai ai fatti sportivi in sé, all’analisi tecnica e tattica. La “Gazzetta” tende insomma a confermarsi in quel ruolo di critico VXSHU SDUWHV del calcio italiano che ha saputo costruirsi nel corso degli ognuno anni; il giornale di conseguenza cerca di valorizzare dei suoi giornalisti, quasi a dimostrare che la “Gazzetta” può vantare molte “prime firme”, tutte autorevoli e competenti. Tutte, insomma, “da Gazzetta”. Non è un caso, quindi, se Pietro Calabrese risulti quasi un “direttore invisibile”: nella settimana considerata (sabato 9 novembre 2002/sabato firmato personalmente 16 novembre alcun 2002) pezzo; Calabrese gli non editoriali e ha i commenti in prima pagina sono stati affidati di volta in volta a Sconcerti, diversi Elio giornalisti Trifari, (Lodovico Luca Calamai, Maradei, Candido Mario Cannavò, Ruggiero Palombo…), con la formula, consueta nei quotidiani RPQLEXV più autorevoli, dell’articolo che comincia in prima pagina e prosegue in seconda o nelle pagine interne: quasi a voler richiamare, anche graficamente, un giornalismo serio, impegnato. La stessa rubrica della corrispondenza con la redazione del giornale non è curata dal direttore, ma da Franco Arturi, ormai da anni punto di riferimento per i lettori del quotidiano milanese, a cui risponde un paio di 17 volte alla settimana ospitando quattro-cinque lettere per volta. “La Gazzetta dello Sport” si distingue dai concorrenti anche per un formato sensibilmente più consistente (tra le 34 e le 40 pagine nella settimana considerata, a fronte delle 22/32 degli altri due quotidiani sportivi) e per una nutrita serie di iniziative (specialmente editoriali supplementi, possibili dal fatto editoriale come la collegate libri, di avere “Rcs”, un Vhs alle al quotidiano e CdRom), spalle un “mostro” a rese colosso confronto della “Corriere dello Sport srl” e della “Nuova Editoriale sportiva srl” di vantare molto “Tuttosport”. anche ricco un e proprio “Gazzetta” sito cartaceo. Sport” curare E’ infine è inoltre Internet sostanzialmente quotidiano a La l’organizzazione a (www.gazzetta.it), indipendente sempre l’unica “La di rispetto Gazzetta alcune al dello importanti manifestazioni sportive, tra cui spicca il “Giro d’Italia” di ciclismo. • ³7XWWRVSRUW´DOO¶DUUHPEDJJLR Spavaldo, sferzante, roboante. “Tuttosport” si caratterizza nettamente, soprattutto da qualche anno a questa parte, per un giornalismo che fa dell’enfasi, della retorica, del sensazionalismo le sue armi predilette. E’ sicuramente questo il quotidiano a cui si riferiscono con maggiore aderenza le osservazioni di Alberto Papuzzi quando afferma che “il carattere fondamentale del giornalismo sportivo è la retorica dell’avvenimento, che prevale sull’informazione” [$OEHUWR 3DSX]]L ³3URIHVVLRQH *LRUQDOLVWD´ 'RQ]HOOL 5RPD SDJ@. 18 Oggetto prediletto delle attenzioni di “Tuttosport” è il mercato calcistico: proprio nell’attesa per l’acquisto di un campione da parte della propria squadra del cuore i tifosi costruiscono infatti gran parte delle proprie illusioni. E “Tuttosport” non fa altro che cullare ed alimentare quanto più possibile queste illusioni: sulle sue colonne si costruiscono e si distruggono squadre ipotetiche, giocando su acquisti presunti, realizzati, smentiti, sfumati, andando a sviscerare retroscena e patti segreti fra le varie squadre. Ovviamente osservate “privilegiate”, come già detto, sono Juventus e Torino, quelle a cui più si interessano i lettori del quotidiano torinese. E per rendere il tutto più enfatico i titoli non possono che essere graficamente grandi, urlati, pieni di piccola novembre “Davids esortazioni, antologia dalla 2002/sabato per maiuscole Seedorf 16 e settimana novembre accende punti esclamativi. considerata 2002): (sabato Una 9 “Juve,comprali!”, Milan-Juve”, “Offendono il Toro!”, “DOMINIO JUVE, Milano e Roma tremano”, “Juve, Vieira è tuo!”, “Chivu sceglie Juve”, “Juve: Ambrosini o Cordoba”, “JUVE, SFIDA TOTALE- e il Toro si allea con Milan e Inter”. E poco importa se poi molte di queste notizie, annunciate con tono così netto e definitivo, nei fatti non si concretizzano (SHU OD FURQDFD D GXH PHVL GL GLVWDQ]D Qp 9LHLUD Qp 6HHGRUI Qp &KLYX Qp $PEURVLQL Qp &RUGRED VRQR VWDWL HIIHWWLYDPHQWHDFTXLVWDWLGDOOD-XYHQWXV): “Tuttosport” è una fabbrica di sogni, non di verità. Intendiamoci: non che gli altri due quotidiani siano estranei a questo modo di fare giornalismo sportivo, anzi. Ma in “Tuttosport” l’impronta è molto più marcata e definita, come dimostra la consistenza 19 delle pagine dedicate al mercato: almeno cinque o sei ogni giorno. Recentemente venire il incontro quotidiano agli torinese interessi dei ha cercato tifosi che anche non di siano juventini o torinisti: ecco allora la nascita di quattro pagine quotidiane, due dedicate all’Inter e due al Milan, intitolate dalla “Tuttointer” presenza dei e colori “Tuttomilan”, sociali e delle caratterizzate due squadre, il nerazzurro e il rossonero. “Tuttosport”, insomma, vuole confermarsi prima di tutto come il giornale dei tifosi. Per questo uno spazio molto rilevante viene riservato alle lettere indirizzate alla redazione: nella settimana considerata tutti i giorni, tranne il lunedì, la seconda pagina è stata occupata interamente dalle opinioni dei lettori, con un’incidenza nettamente maggiore rispetto ai quotidiani concorrenti. Frequenti anche iniziative come “referendum” e concorsi a cui i lettori possono partecipare inviando al giornale moduli appositamente compilati, ritagliabili dal quotidiano stesso. Non è rara poi l’organizzazione lettori, di chiamando incontri “filo telefonicamente diretto”, in in redazione, cui i possono parlare con un allenatore o un giocatore, o comunque con uno sportivo famoso –iniziativa realizzata anche dagli altri due quotidiani, ma meno frequentemente. Un giornale così “arrembante” ha bisogno di un punto di riferimento preciso, una guida immediatamente riconoscibile: qual e senz’altro Giancarlo Padovan, che in questo senso prosegue sulla linea tracciata dal suo predecessore Xavier Jacobelli, ora passato al concorrente “Corriere dello SportStadio”. E’ proprio Padovan infatti a firmare frequentemente 20 gli editoriali in prima pagina, che sono caratteristicamente brevi, incisivi, destinati a concludersi all’interno dello spazio in apertura del giornale, senza prolungarsi nelle pagine interne. Da non sottovalutare come fonte di visibilità anche il “presenzialismo televisivo”, che ha portato ormai tutti i direttori ospiti dei fissi tre alle quotidiani sportivi trasmissioni a partecipare televisive come calcistiche più popolari della domenica: una vetrina sempre più importante per promuovere il proprio prodotto agli occhi del pubblico. Anche in questo caso Padovan si conferma in prima linea, sempre pronto a mettere in luce il carattere incisivo che gli è proprio e che vuole distinguere “Tuttosport” dai diretti concorrenti. x ³,O &RUULHUH GHOOR 6SRUW6WDGLR´ DOOD ULFHUFD GHOO¶DXUHD PHGLRFULWDV Quasi in “Gazzetta” una e “via di l’irruenza mezzo” di fra la compostezza “Tuttosport” sembra della volersi collocare “Il Corriere dello Sport-Stadio”. Come vedremo in seguito, il quotidiano romano è quello che negli ultimi anni ha accusato una perdita di lettori, subendo la leggera ascesa della “Gazzetta”, sempre saldamente in testa alle classifiche di vendita, e la grande avanzata di “Tuttosport”. Proprio dal giornale torinese è stato chiamato alla direzione del “Corriere dello Sport-Stadio” Xavier Jacobelli, da cui l’editore spera di ottenere gli ottimi risultati già conseguiti alla guida di “Tuttosport”. La mano del nuovo direttore comincia ad essere già visibile nel quotidiano romano: sono cresciuti l’enfasi della 21 titolazione, l’attenzione al mercato calcistico e lo spazio dedicato alle opinioni dei lettori, a cui Jacobelli risponde personalmente. E’ poi Jacobelli stesso ad intervenire frequentemente in prima pagina, con pezzi incisivi e secchi, che si esauriscono, come in “Tuttosport”, nella pagina stessa. Un tratto caratterizzante che sembra affermarsi nelle pagine del “Corriere interviste, un dello genere tendenzialmente più sport-Stadio” giornalistico frequente è quello delle qui sembra che rispetto ai quotidiani concorrenti, come dimostra anche l’ampio ricorso al titolo virgolettato: si vuole spostare l’attenzione dal fatto sportivo in sé ai protagonisti del mondo del calcio. Rispetto al passato, la focalizzazione sulle squadre romane sembra invece farsi meno esibita e sproporzionata a confronto delle altre, contrastare mercato del con la l’intento “Gazzetta Nord Italia, probabilmente dello Sport” e di andare “Tuttosport” tradizionalmente poco legato a nel al “Corriere dello Sport-Stadio”. La posizione del quotidiano romano non è facile, costretto a ricavarsi uno spazio tra la grande tradizione della “Gazzetta” e l’esuberanza di “Tuttosport”; non è detto però che proprio in un’DXUHD PHGLRFULWDV fra questi due estremi “Corriere dello Sport-Stadio” possa trovare la sua identità e accattivarsi le preferenze del pubblico, anche perché, nonostante le difficoltà dell’ultimo periodo, come abbiamo visto il giornale può vantare un considerevole patrimonio di lettori, che ne fa comunque il quarto quotidiano italiano in assoluto per penetrazione. Esemplare per dimostrare la ricerca di questa ipotetica “via di mezzo” può essere il confronto dei titoli di apertura 22 apparsi sui tre quotidiani mercoledì 13 novembre 2002, il giorno successivo alla qualificazione in &KDPSLRQV¶/HDJXH di Inter (due gol di Crespo) e Roma, che andavano così ad aggiungersi a Milan e Juventus, già qualificate: - LA GAZZETTA DELLO SPORT: “Tutte e quattro!”(focalizzazione sul fatto in sé). - TUTTOSPORT: “Chivu sceglie Juve” (apertura dedicata comunque al “fantamercato” della Juventus); e, solo in taglio basso: “Storico Crespo, storica Italia” (titolo enfatico). - CORRIERE DELLO SPORT-STADIO: “Crespo, sei un mito!” (focalizzazione sul personaggio). • 1XPHULDFRQIURQWR&RQFOXVLRQL Alla resa dei conti, quello che veramente importa a chi fa giornali è venderli. In questo senso si può dire che la stampa sportiva italiana goda di discreta salute. Se consideriamo i dati relativi agli ultimi quattro anni (IRQWH GDWLAds), possiamo notare come dal 1999 al 2002 l’ascesa sia stata sensibile: 74.000 acquirenti quotidiani guadagnati, per un incremento del 9,6%. Importantissimo il balzo in avanti di “Tuttosport”, con un aumento del 27,8%. Il quotidiano torinese resta comunque il meno letto in termini assoluti (138.000 “Gazzetta copie dello vendute): Sport” meno di (435.000), un terzo comunque rispetto in alla discreta crescita nel periodo 1999/2002 (+11,5%); la metà rispetto a “Corriere dello Sport-Stadio” (273.000), che però registra una perdita secca di 7.000 “clienti” ogni giorno (-2,5%), in preoccupante controtendenza rispetto all’aumento generale e dei diretti concorrenti. La crisi del “Corriere dello SportStadio” e l’ottimo momento di “Tuttosport” sono ancora più 23 visibili confrontando i dati relativi all’ultimo biennio (2001-2002), che ha visto un leggero calo generale (-1,3%), confermato dalla flessione della storica “Gazzetta” (-3,3%), e ancora più evidente per il “Corriere” (-4,2%), ma che non ha impedito a “Tuttosport” di registrare un evidente aumento (+12,3%). Da osservare infine che il lunedì rappresenta ovviamente un giorno decisamente particolare: per seguire al meglio le partite del campionato aumenta infatti la foliazione (dalle 6 alle 10 pagine in più rispetto ai quotidiani degli altri giorni), e aumentano 150.000/160.000 anche le In questo unità. copie vendute, particolare di circa giorno la “Gazzetta dello Sport” dimostra di essere il quotidiano per elezione del “lettore sportivo del lunedì” (+33,9% rispetto alla media settimanale), mentre “Tuttosport” guadagna solo un pugno di lettori. B;MMM H5DDH LA GAZZETTA DELLO SPORT (media 7 gg) 390.000 435.000 +11,5% CORRIERE SPORT-STADIO (media 7 gg) 280.000 273.000 -2,5% TUTTOSPORT (media 7 gg) 102.000 138.000 +27,8% ! KKH3N D5DD IOGJN DDD P3MQ J3R HDD3B HDDH LA GAZZETTA SPORT (media 7 gg) 450.589 435.785 -3,3% CORRIERE SPORT - STADIO (media 7 gg) 284.895 273.055 -4,2% TUTTOSPORT (media 7 gg) 123.438 138.627 +12,3% ! I5FI3N M5HH IOGKN GJJ EB5Q LR 24 S TUVWXZY;[;[\^] _`aaVUb XZY5[O[;Y %' Kc & ) d LA GAZZETTA SPORT 435.785 583.773 +33,9% CORRIERE SPORT-STADIO 273.055 351.437 +28,7% TUTTOSPORT 138.627 154.030 +11,1% IOGKN G3JJ B5N DIM3N H5G3D P3HIQ FR ! Che conclusioni premiati trarre da complessivamente questi i dati? giornali Sembrano che essere dimostrano un’impostazione decisa, che hanno un’identità ben definita: si conferma la solidità della “Gazzetta” (ma il leggero calo dell’ultimo anno deve far riflettere se non sia il caso di cercare con più intensità la via del rinnovamento, pur non smentendo la propria natura di giornale di sport “serio” ed autorevole); viene premiata l’indole più “leggera” e, diciamo così, “sognatrice” di “Tuttosport”. Ne esce in difficoltà invece “Corriere dello Sport-Stadio”, in cui evidentemente molti lettori non si riconoscono più. Per tutti grandissimo indistintamente pubblico rimane, potenziale (donne comunque, e quel appassionati di altri sport che non siano il calcio) ancora escluso dalla stampa sportiva nazionale: con questi lettori, a mio avviso, si dovrebbe tentare di entrare in contatto, sfruttando anche le attese create nel pubblico da un’offerta televisiva e di stampa periodica specializzata che ormai spazia tre le più diverse discipline sportive. Da non sottovalutare infine la predilezione per la stampa sportiva dimostrata dai giovani: un’inclinazione da assecondare e da incentivare, che può 25 portare, se seguita nel giusto modo, ottimi risultati editoriali nel medio periodo. Del resto, raccoglie come davvero osserva un acutamente bacino Papuzzi, potenzialmente lo sport infinito di pubblico per chi vuole vendere giornali: “il fascino dello sport”-scrive-“è di essere un mondo apparentemente separato, con le sue organizzazioni, un suo linguaggio, la sua storia, le sue leggi, i suoi valori, i suoi privilegi, nel quale tuttavia non si nega a nessuno il diritto di accesso.” [$OEHUWR3DSX]]LFLWSDJ@. A editori, direttori e giornalisti il compito di garantire questo accesso al maggior numero di persone e nel miglior modo possibile. La partita è ancora lunga: il secondo tempo è appena cominciato… 26