l`importanza dell`educazione del cane

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l`importanza dell`educazione del cane
L’IMPORTANZA DELL’EDUCAZIONE DEL CANE
Autore: ALDO VIOLET
Molto spesso sentiamo pareri discordanti circa l’opportunità di sottoporre il cane ad un training
“addestrativo”. Alcuni lo ritengono indispensabile per una corretta convivenza altri la
considerano una costrizione innaturale. Chi ha ragione?
Intendiamoci innanzi tutto sui termini, poiché molto spesso si confonde l’addestramento con
l’educazione, usando i due vocaboli addirittura come sinonimi.
Educare significa impartire al cane tutti quegli insegnamenti che gli permettono di convivere con
il proprietario, nell’ambito familiare ed extrafamiliare, in modo sereno e secondo le regole delle
buone maniere; addestrare, invece, vuol dire insegnare al cane comportamenti finalizzati
all’apprendimento di un preciso lavoro: pensiamo alla difesa, alla caccia, alle attività sportive
come l’agility, l’obedience o la mobility.
A queste ultime attività il cane deve essere avviato quando ha già ricevuto le basi complete
dell’educazione e quando la sua età gli consente di concentrarsi su esercizi che richiedono
particolare concentrazione.
L’addestramento non è sempre necessario, soprattutto se vogliamo il cane come semplice
compagno di vita, mentre l’educazione è un passaggio fondamentale.
Nelle case degli italiani vivono circa sette milioni di cani. La maggior parte di essi risiede nelle
città: sono, come si suol dire, “cani urbani”. Se per noi umani vivere la vita di città comporta
difficoltà e stress, immaginiamo quanti e quali problemi possa incontrare il nostro amico a
quattro zampe. E’ pertanto necessario, per il suo bene e per la tranquillità del suo proprietario,
che esso sia preparato a vivere secondo precise regole di buona educazione e che sappia
trovarsi a suo agio in ogni situazione, a fianco del proprietario e sotto il suo pieno controllo.
Alcuni contestano l’opportunità degli interventi educativi sostenendo che per un cane non è
naturale camminare a fianco del proprietario o attenderlo seduto fuori di un negozio. E’
sicuramente vero che ciò non è “naturale”, che i lupi non sono capaci di farlo, ma questa ormai
è la nostra vita ed è la vita dell’animale che ci accompagna da migliaia di anni. Insieme,
pertanto, dobbiamo adattarci ad essa nel migliore dei modi, ricordando che per il cane vivere
accanto al suo proprietario è la cosa più importante e se rimarrà un “selvaggio” ingestibile non
lo potrà sicuramente fare.
Circa l’età nella quale cominciare il programma educativo, purtroppo è ancora largamente
diffusa l’idea che, trascorso un lungo periodo di tempo in cui al cucciolo viene consentito di fare
tutto ciò che vuole, si possano risolvere i problemi mandandolo “in addestramento”. E’ ancora
largamente diffusa, infatti, l’opinione che il cane “si addestra” a non meno di 8-10 mesi, se non
addirittura ad un anno di età. In realtà quello che desidera il proprietario non è un training
addestrativo ma un programma generale di educazione e l’età più idonea per attivare questo
tipo di processi di apprendimento è quella di 2-3 mesi, quindi il periodo immediatamente
successivo a quello del suo ingresso in famiglia, in modo che non si consolidino comportamenti
inappropriati.
Teniamo inoltre presente che l’educazione del cane sarà sempre compito del proprietario. Oltre
a destabilizzare il cane, infatti,l’educazione di base impartita da una persona diversa, sia pure
un professionista esperto (sempre che un professionista possa accettare un simile incarico!),
non sarà di alcuna utilità, perché non rafforzerà il rapporto cane-proprietario e quest’ultimo non
imparerà a gestire il proprio cane, che dimenticherà in breve tempo tutto ciò che ha appreso da
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un estraneo.
Un training educativo certamente non farà diventare il vostro cane un novello “Commissario
Rex” delle avventure televisive, ma farà sì che possiate instaurare con lui una corretta relazione
e farne un animale ben educato che sappia comportarsi in modo adeguato in qualsiasi
circostanza. Avere un cane, infatti, significa condividere con lui gran parte della nostra vita, farlo
vivere al nostro fianco in tutte le occasioni e nei diversi contesti di interazione, in un rapporto di
amicizia e collaborazione nel rispetto dei differenti ruoli.
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