Esame di Stato 2009/2010 Indirizzo Tecnico dei servizi turistici
Transcript
Esame di Stato 2009/2010 Indirizzo Tecnico dei servizi turistici
Esame di Stato 2009/2010 Indirizzo Tecnico dei servizi turistici Svolgimento Tema Economia e tecnica dell’azienda turistica A cura di Alfredo Rizza PARTE GENERALE Nella gestione aziendale i margini di errore accettabili sono minimi. Se ciò è vero in fasi di espansione dei mercati, deve valere ancor di più in fase di crisi economica e di contrazione delle produzione e dei consumi. Si è quindi andata sempre più consolidando l’idea, che un’impresa raggiunga i migliori risultati, sul piano dei profitti, quando adotta strumenti e procedure operative di analisi, programmazione e controllo. Il successo di tali procedure è legato alla capacità del management aziendale di cogliere per tempo, o addirittura anticipare, le tendenze in atto nella società al fine di adeguare l’organizzazione aziendale e i processi produttivi alle esigenze espresse dalla domanda di servizi e prodotti turistici. La responsabilità delle decisioni che spettano al management riguardano: − il processo di previsione attraverso cui si cerca di anticipare le condizioni future nelle quali si troverà a operare l’azienda, rapportando al futuro conoscenze ed esperienze del passato, cercando di individuare le conseguenze dei cambiamenti sull’attività aziendale; − la programmazione, cioè la funzione direttiva di redazione dei programmi. Il programma è il documento che raccoglie le operazioni che vanno compiute nel periodo considerato per raggiungere gli obiettivi fissati. − il controllo dei risultati che rappresenta un aspetto determinante di tutto il processo. Consiste nella verifica continua dei programmi, della loro realizzazione e dei risultati ottenuti. Un’attenta e tempestiva verifica permette di individuare eventuali scarti fra obiettivi e risultati, di evidenziarne le cause e di intervenire con correttivi per revisionare i programmi adattandoli alla nuova situazione che si è venuta a determinare. Lo strumento più importante per la programmazione d’esercizio è il budget che possiamo definire come l’espressione formalizzata e quantificata monetariamente dei programmi aziendali annuali, con il quale si stabiliscono i risultati da conseguire e i costi da sostenere nell’esercizio futuro. Esso si presenta quindi come un vero e proprio bilancio preventivo attraverso cui governare e tenere sotto controllo la dinamica operativa aziendale: programmazione-organizzazione-controllo e contemporaneamente verificare l’efficacia della struttura organizzativa (divisione dei compiti e livelli di responsabilità). Un’altra caratteristica del budget è quella di indicare chiaramente il processo di formazione del reddito in quanto individua con chiarezza i diversi centri di costo e di ricavo . In questo modo è possibile, in fase di controllo, individuare le fonti del reddito e la sua composizione. Uno stesso risultato finale, infatti, può essere ottenuto rispettando i valori di budget, oppure compensando i minori ricavi con risparmi sui costi preventivati, oppure ancora compensando i maggiori costi rispetto al budget con ricavi di natura straordinaria. Dal punto di vista delle modalità procedurali la definizione del budget passa attraverso le seguenti fasi: - proposte di budget formulate dai responsabili tenendo presente le strategie e le politiche aziendali definite dai programmi di medio e lungo termine, che a loro volta sono basati sulle analisi di mercato e sulle revisioni effettuate alla luce degli effettivi risultati dei programmi di breve termine fin lì svolti; 1 - - contrattazione del budget. È la fase in cui i responsabili confrontano fra di loro i budget parziali redatti e li sottopongono alla direzione generale. Le mediazioni proposte e accettate determineranno l’esatta quantificazione degli obiettivi; controllo dei risultati. È la fase nella quale si prendono in esame i risultati effettivamente ottenuti confrontandoli con i dati del budget. Si verificano ed eventualmente si modificano gli standard definiti. Si identificano eventuali azioni correttive. Si valutano le prestazioni delle singole aree funzionali. Si evidenziano eventuali responsabilità nel mancato raggiungimento degli obiettivi. Il controllo budgetario è un momento importante dell’intero processo di programmazione. Risulta del tutto inutile costruire piani preventivi se non si procede alla verifica costante dei dati previsti per vederli confermati o per correggerli e riformulare il budget alla luce delle effettive prestazioni. Programmazione e controllo sono strettamente dipendenti: senza un’efficiente programmazione non è possibile un efficiente controllo e neanche il contrario. I presupposti del controllo budgetario sono quindi: definizione accurata degli standard; definizione precisa degli obiettivi, della programmazione e delle politiche aziendali; definizione precisa delle linee di autorità, dei canali informativi e delle responsabilità; definizione di un sistema di rilevazione efficiente ed efficace con la predisposizione di rapporti informativi periodici da parte dei responsabili; continuità del confronto fra i dati di budget e i dati effettivi. Le fasi attraverso cui si articola il processo di controllo sono: valutazione delle prestazioni; confronto fra i dati previsti a budget e i dati effettivi e rilevazione degli scostamenti; analisi degli scostamenti, della loro natura e delle cause; individuazione di eventuali responsabilità; adozione di misure correttive atte a eliminare la causa degli scostamenti; revisione eventuale dei dati di budget; verifica dell’efficacia dei provvedimenti adottati. Per lo svolgimento dei punti successivi faremo riferimento a una impresa alberghiera classificata tre stelle, 60 camere, situata in una città del Nord meta soprattutto di viaggi d’ affari, ma non povera di attrattive artistiche e culturali che hanno indotto gli enti territoriali a valorizzarne la vocazione turistica. La struttura è di proprietà di una società a responsabilità limitata (srl). 2 PUNTO 1 Stato patrimoniale al 31/12/2009 ATTIVO A) Crediti verso soci B) Immobilizzazioni Materiali Immateriali Finanziarie C) Attivo circolante rimanenze crediti attività finanz. non immob. disponibilità liquide D) Ratei e risconti Totale attivo PASSIVO - A) Patrimonio netto 1.700.000 B) Fondi per rischi e oneri 100.000 - C) TFRL 20.000 80.000 100.000 - D) Debiti v/ banche per mutui v/fornitori v/enti e istituti previdenziali E) Ratei e risconti 2.000.000 Totale passivo 650.000 300.000 800.000 135.000 115.000 2.000.000 Conto economico dell’esercizio 2009 (valori %) A) Valore della produzione B) Costi della produzione Differenza tra valore e costi della produzione (A – B) C) Proventi e (oneri) finanziari D) Rettifiche di valore di attività finanziarie E) Proventi e oneri straordinari Risultato prima delle imposte (A – B +/-C +/-D +/-E) Perdita dell’esercizio 100 90 10 - 13 0 -1 -4 -4 Il bilancio 2009 si chiude con una perdita pari al 4% del fatturato realizzato. La perdita è determinata da oneri finanziari particolarmente gravosi e dalla concomitante presenza di oneri straordinari. Anche l’uso delle fonti di finanziamento non è equilibrato. Infatti il patrimonio circolante netto risulta negativo (attivo corrente 200.000 euro; passività correnti 250.000 euro); gli indici di solvibilità non sono equilibrati: l’indice di disponibilità e quello di liquidità secondaria sono minori di 1 ed evidenziano l’incapacità dell’impresa di far fronte ai debiti di prossima scadenza. L’indice di indebitamento è poco più di 3. Considerando che l’esercizio si è chiuso in perdita non si è realizzato l’effetto leva sperato anche in considerazione degli elevati oneri finanziari di cui il management non ha tenuto debito conto. Per l’esercizio 2010 pertanto si possono ipotizzare alcune possibili soluzioni da adottare sia nell’ottica della diminuzione dei costi sia in quella del riequilibrio finanziario: - un aumento del capitale sociale per riequilibrare l’indice di indebitamento e diminuire il peso degli oneri finanziari; - rivedere le politiche di vendita consentendo la dilazione di pagamento solo ai clienti che assicurino un adeguato fatturato, così come si possono rivedere alcuni contratti di fornitura ricercando fornitori che propongano forti sconti a fronte di pagamenti in contanti o dilazioni di pagamento con interessi più bassi; - ricontrattare il mutuo rivedendone i tassi o diminuendo parte del capitale residuo con il nuovo aumento di capitale nella linea della diminuzione degli oneri finanziari; - riorganizzazione del personale per verificare la possibilità di ricorso all’outsourcing per alcune tipologie di servizi (pulizie ai piani, lavanderia e stireria, amministrazione del personale); - disinvestimenti di immobilizzazioni tecniche e contestuale ricorso al leasing per migliorare il flusso di cassa. 3 PUNTO 2 Il nostro albergo, composto da 60 camere e aperto tutto l’anno, ha una capacità ricettiva massima di 21.900 camere. Attualmente offre il solo servizio alloggio e prima colazione a una clientela esclusivamente di affari. La struttura dei costi dei costi è la seguente: costi fissi (CF) 700.000 euro; costi variabili unitari (CVu) 40 euro. Il prezzo medio (Pme) per camera è di 90 euro. Il break even point (BEP) pertanto sarà dato da : CF / Pme – Cvu = 700.000 / 50 = 14.000 Il BEP di 14.000 camere vendute risulta pari al 63% della capacità produttiva. La situazione è rappresentata nel grafico seguente: 3.000.000 2.500.000 2.000.000 costi totali ricavi totali 1.500.000 1.000.000 500.000 0 0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 Attualmente il nostro indice di occupazione è del 75% pari a 16.425 camere vendute all’anno. Tali vendite ci garantiscono un fatturato di 1.478.250 euro e un utile di 121.250 euro che rappresenta un risultato economico positivo. Tuttavia in considerazione delle politiche di marketing territoriale sviluppate dagli enti locali nell’ottica di una valorizzazione del patrimonio turistico regionale, il management ritiene di proporre servizi innovativi che porteranno, secondo le previsioni effettuate, a un indice di occupazione dell’80%. Tale risultato sarà perseguito con una strategia di espansione del mercato avente come obiettivo la conquista di nuovi segmenti di mercato aventi le seguenti caratteristiche: - provenienza dalle aree del nord Europa; - elevato livello culturale, forti lettori, amanti della cucina italiana e del patrimonio artistico culturale del nostro Paese; - reddito medio alto, ma con forte propensione a consumi culturali. Considerando inoltre che la nostra abituale clientela di affari si concentra tra il martedì e il giovedì, abbiamo la necessità di promuovere l’occupazione del nostro albergo soprattutto nel week end. Con queste premesse si proporranno al mercato due pacchetti week end: - il pacchetto 1 composto da due notti in camera doppia + prima colazione + visita guidata ai principali siti artistici e culturali della città + serata degustazione in ristorante di categoria; - il pacchetto 2 composto da due notti in camera doppia + prima colazione + poltrona di platea nel prestigioso teatro lirico della città + serata degustazione in ristorante di categoria; Il riposizionamento del nostro albergo porterà con sé alcune conseguenze: aumento dei costi fissi per il riammodernamento di alcune strutture, dell’arredamento per andare incontro alle esigenze del segmento da conquistare e per l’aumento dei costi di promozione e pubblicità. 4 L’aumento dei costi fissi viene valutato in un +40% per un totale di 980.000 euro. I costi variabili aumenteranno anch’essi in relazione ai nuovi servizi offerti e si ipotizza un + 15% per un totale di 46 euro per camera venduta. Si rivedrà tutta la struttura dei prezzi portando il prezzo medio a 110 euro a camera. Il nuovo BEP sarà così calcolato: CF / Pme – Cvu = 980.000 / 110 – 46 = 15.313 camere da vendere pari a circa il 70% della capacità ricettiva. Il grafico relativo è il seguente: 3.500.000 3.000.000 2.500.000 2.000.000 costi totali ricavi totali 1.500.000 1.000.000 500.000 0 0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 Considerando l’obiettivo dell’80% di occupazione pari a 17.520 camere vendute il risultato economico che si prevede di conseguire è il seguente: Ricavi Totali = Pme x camere vendute = 110 x 17.520 = 1.927.200 (+30,3%) Costi totali = CF + (CVu x camere vendute) = 980.000 + (46 x 17.520) = 1.785.920 Utile = Ricavi Totali – Costi Totali = 1.927.200 – 1.785.920 = 141.280 (+ 16,5%) Nella nuova situazione di mercato che i manager dell’albergo sono andati delineando assumono grande importanza alcune decisioni di marketing. Prime fra queste le strategie di lancio dei nuovi prodotti che dovranno essere supportati da una intensa e aggressiva campagna promozionale sia verso i nuovi segmenti sia verso gli intermediari al fine di conquistare nel più breve tempo possibile le quote di mercato che si sono prefisse. Sarà cura del marketing evidenziare come la nuova struttura dei prezzi sia adeguata sia al nuovo livello di immagine che il nostro albergo si è data sia alla raffinatezza delle nostre proposte che dovranno essere presentate come un’esperienza sensoriale unica, come promessa di benessere che giustifica il sacrificio monetario. 5 PARTE 3 L’albergo oggetto della nostra trattazione per l’esercizio 2010 intende rivedere la propria offerta e riposizionarsi da albergo con solo clienti d’affari ad albergo che copra anche il segmento turisti leisure con le seguenti caratteristiche: - provenienza dalle aree del nord Europa; - elevato livello culturale, forti lettori, amanti della cucina italiana e del patrimonio artistico culturale del nostro Paese; - reddito medio alto, ma con forte propensione a consumi culturali. Tale ampliamento dell’offerta porta con sé alcune decisioni che avranno riflesso sia sulla struttura degli investimenti, sia sulla struttura dei costi di produzione, sia sulla composizione dei ricavi. Si ipotizzano ai fini della redazione del budget i seguenti dati: numero di camere apertura obiettivo occupazione ricavo medio per camera costi per il personale costi di marketing costi servizi provvigioni valore lordo dell’impresa durata media investimenti debiti tasso medio interesse Budget delle presenze Capacità ricettiva obiettivo occupazione Affari Leisure 60 365 giorni 80% di cui 75% affari e 25% leisure 110 euro 40% del fatturato 10% del fatturato 6% del fatturato 5% del fatturato 2.000.000 euro, di cui 1.500.000 euro immobilizzato 20 anni (quota annua ammortamenti = 1.500.000 / 20 = 75.000 euro) 50% del valore dell’azienda pari a 1.000.000 euro 8% pari a 80.000 euro 21.990 17.520 13.140 4.380 Budget economico Ricavi Affari Leisure Totale ricavi Costi Personale Marketing Servizi Provvigioni Totale costi Utile operativo lordo Ammortamenti Utile operativo netto Oneri finanziari Utile lordo d’esercizio 1.445.400 481.800 1.927.200 770.880 192.720 115.632 96.360 1.175.592 751.608 75.000 676.608 80.000 596.608 6 Il budget degli investimenti prevede i costi per gli investimenti da effettuarsi nel prossimo esercizio in accordo con i programmi e le strategie individuate per realizzarle. Il budget finanziario prevede le entrate e le uscite del futuro esercizio per determinare e controllare il fabbisogno finanziario. Evidenzia i periodi di eccedenza o di deficienza di cassa e, in quest’ultimo caso, le operazioni di finanziamento con cui fronteggiarla. Entrambi hanno evidenti ripercussioni sul budget generale di esercizio, nonché sui diversi budget settoriali secondo il seguente schema: Budget degli investimenti Budget settoriali -Vendite -Proventi vari -Plusvalenze - ....... alienazioni ricavi - Produzione - Personale - Costi generali - Ammortamenti Budget economico crediti finanziamenti a titolo di capitale proprio e di debito investimenti costi debiti entrate Budget finanziario uscite - pagamento di debiti - distribuzione di utili ai soci BUDGET GENERALE DI ESERCIZIO Situazione patrimoniale Situazione economica Con un semplice esempio numerico si può ipotizzare che il prossimo anno si rinnovi l’arredamento delle camere per un totale di 150.000 euro e che tale investimento venga finanziato interamente con capitale di debito a lungo termine. Si ipotizzi inoltre che il vecchio arredamento venga venduto ottenendo una plusvalenza di 10.000 euro. Tutto ciò avrà riflesso sulla nuova struttura patrimoniale dell’impresa (aumento del patrimonio lordo e contemporaneo aumento dei debiti), sui flussi di cassa in entrata (alienazione di beni strumentali) e in uscita (quote del rimborso del debito e dei relativi interessi), sul Conto economico (quota di ammortamento, oneri finanziari, proventi da plusvalenze). 7