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SPECIALE Corinaldo a pag.8 “Linea Verde a Corinaldo” a pag.8 Vuoi vendere il tuo oro? Noi lo trasformiamo in contanti M E N S I L E D I I N F O R M A Z I O N E , C U L T U R A , A N N U N C I COMPRO ORO w w w. e c o m a r c h e n e w s . c o m ARGENTERIA - PREZIOSI valutazione superiore ai prezzi di mercato pagamenti in contanti N° 11/12 - Dicembre 2010 - ANNO 8 SENIGALLIA - Piazza Garibaldi, 2 (Palazzo Becci) Tel. 071 7928935 ANCONA - Corso Amendola, 1/B Tel. 071 201669 Agenzia principale di Senigallia Agente: Carmelo Candido Via Capanna, 84 Senigallia ( An ) Tel / Fax. 071 64349 Attenzione: colui a cui dedichiamo la copertina, è uno dei personaggi più leggendari prodotti dalla nostra città, Senigallia, e dalla letteratura moderna. Attenzione a David Anzalone “Zanza”, il possente scrittore, lo spietato condottiero, l’invincibile “bestia da palcoscenico”, l’irresistibile comico. Colui che schiaccia, passandoci e ripassandoci sopra, i nostri pregiudizi. Dall’alto, al volante del suo bolide, fatto di astuta ironia e spiazzante autoironia, ma anche di disprezzo, vola sopra i nostri limti. Ad ogni suo passaggio, s’innalzano risate e applausi, inni solenni della nostra piccolezza. Zanza, l’immmortale, orgoglio di Senigallia, sta conquistando tutta l’Italia. Non è normale e non ci tiene a esserlo. Le sue riflessioni su ciò che è considerato “normale” raggiungono un irresistibile grado di umorismo: quel particolare umorismo che non nasconde le nevrosi della vita quotidiana, ma le esalta e le esaspera, scoprendo il meccanismo esilarante e diabolico che trasforma in battuta tutti i pregiudizi sull’handicap. RITRATTO DI UN ARTISTA Io ti definirei: scrittore comico, parodista raffinato, colto, fulminante ed esilarante. Tu, Come ti definiresti? Coppetto di Olivetti Oriana & C. snc Ti stai dimenticando le piu’ importanti: handicappato e carogna. Ristorante Pizzeria UNA FORZA DELLA NATURA Cucina tipica marchigiana CHIUSO IL MARTEDI’ Via Coppetto,5 Vaccarile di Ostra (AN) Tel. 071 7986942 - 339 2339827 www.coppetto.it vedi spazio pag. 5 “Una forza della natura, come ti ha definito “Repubblica”. Effettivamente passi con grande successo dalla televisione (ultima l’ospitata in prima serata a “Vieni via con me”) al Teatro, alla scrittura. Non bisogna essere normali per riuscire in tutto, no? Ivana DISTRIBUZIONE GRATUITA IRRESISTIBILE Z ANZ A GARANZIA E MASSIMA RISERVATEZZA Centro Estetico e Benessere Infatti io non sono normale! Pero’.. se i cosiddetti normali sono quelli che “leggiamo” nelle cronache dei quotidiani: il marito che ammazza la moglie, la mamma che fa fuori il figlio, il giovanotto che dà fuoco ai barboni, il religioso che violenta i bambini…sai cosa vi dico? Che io non solo non sono normale, ma non ci tengo neanche ad esserlo! TANTI AUGURI A TUTTI ! Tel. 071 60140 DANILO PARRUCCHIERI Nuovi lavaggi con massaggio Se prima della “Tv in prima serata” asserivi di possedere un’autostima molto avanzata, ora a che livello è? (nel libro c’è una battuta molto divertente, alla Woody Allen: “ho un’autostima così sviluppata che spesso mi dimentico perfino di essere handicappato”) Be’ facendo l’elenco dei privilegi degli handicappati tutto e’ tornato nella norma e cioe’ sono perfettamente consapevole di essere handicappato. Praticamente un handicappato a norma. TARGATO H Il tuo progetto è straordinario e modernissimo e pronto a schiantarsi contro il muro del perbenismo ipocrita della nostra società, abbattendolo. Sono tutti ai tuoi piedi per quanto provocatore e carogna tu sia...bè è strepitoso. Come ci si riesce? dal 1891 SPECIALITA’ PESCE Ristorante Pongetti S.S. Adriatica Nord, 94 Cesano Senigallia (An) Tel. 071 660064 Chiuso il lunedì e i festivi sera Essere paraculi e’ un dono di natura ma la verita’ e’ che bisogna lavorare sodo. E infatti tutto il progetto che ha portato anche alla pubblicazione del libro (“Handicappato e Carogna” edito da Mondadori) e’ frutto di un lavoro intenso e condiviso con Alessandro Castriota. Insieme abbiamo scritto e realizzato il tutto, compreso l’ultima performance nel programma di Fazio e Saviano. CONTINUA a pag.7 la monella la bambola DISCO DINNER DISCO - LAP LA MONELLA SEXY DISCO DINNER S.S. Adriatica Nord 51/4 , Senigallia (AN) chiuso la Domenica LA BAMBOLA NIGHT DISCO LAP TUTTE LE DOMENICHE ORE 18 Via dei Salici 17/21, Marina di Montemarciano (AN) S O M M A R I O M E N S I L E F R E E P R E S S D I I N F O R M A Z I O N E C U L T U R A A N N U N C I Anno 8_numero 12_Dicembre 2010 Direttore responsabile Letizia Stortini Redazione Via C.Battisti,12 - 60019 Senigallia (An) 071.79.30.194 cell. 333.20.91.555 - 335.67.97.693 Storie Storia che arriva dalla Spagna. Perchè le fiabe dicono più che la verità e non solo perchè raccontano che i draghi esistono, ma perchè affermano che si possono sconfiggere. Questa ha nel finale un intento positivo, un bell’augurio di Natale. pag.3 Storie La memoria riporta la storia di una “singolare” mensa natalizia di tanti anni fa. Narra di un gatto cotto nella cenere, ma poi messo in salvo dalle grinfie di un gruppo di grandi amici soliti alle “marachelle“. Perchè la tradizione è una palestra di idee e non solo una mangiata... pag. 4 [email protected] www.ecomarchenews.com Editore InfoMarche s.a.s. [email protected] Storie Storia dall’Irlanda. Anche in questi giorni festivi una sfiducia e un malessere di variabile intensità pesano sull’Europa. Vita da Pigs. La loro inquietudine è anche la nostra che è innanzittuto difficoltà di pensare il futuro qui. Con l’augurio che la “i” di Pigs non raddoppi e anche l’Italia non finisca tra i maiali... pag.5 Hanno collaborato a questo numero: Collaborazione grafica Elisabetta Galli Le magiche illustrazioni di pag. 3-4-5 sono di Lucia Mattioli lucinamatta.blogspot.com SENIGALLIA Segue dalla prima pagina l’intervista in esclusiva a David Anzalone “Zanza” pag.7 E DINTORNI Le telecamere della Rai nel “paese più bello del mondo”, a Corinaldo. Racconto personalissimo. pag.8 Fotografo Giovanni D’Eboli Redazione Sofia Provvedi Leonardo Badioli Andrea Storoni Maria Antonia Martines Duilio Marchetti Flavio e Gabriela Solazzi Antonello Pace RUBRICHE: FRESCHI DI STAMPA LE EMOZIONI in psicologia MEDICINA e SALUTE I SAPORI DELLA TRADIZIONE / Natale a tavola LA FRASE DEL MESE E poi ancora... SPETTACOLI SPORT LA BACHECA con gli annunci economici Franck Provvedi Andrea Cesanelli Giulia Lain Lucio Giovannelli Maria Stella Martines Maria Paola Celani Anna Faretta Pietro Motisi Raniero Mancini Maria Pia Augusti Pubblicità Per la vostra pubblicità su questa testata: 338.87.99.234 - 328.22.15.574 Iscrizione al registro del Tribunale di Ancona al numero 22 del 3 novembre 2003 Stampa Rotopress International s.r.l. via Brecce_60025 Loreto_AN tel. 071.75.00.739_fax 071.75.00.570 www.rotoin.it Tutto ciò che la nostra testata sta realizzando e realizzerà è e sarà sempre grazie alla forza del ricordo del suo cofondatore, Patrizio Casagrande 2 L’ECO IMMOBILIARE con gli annunci delle Agenzie immobiliari più esclusive EDITORIALE Questo numero di dicembre rappresenta un’uscita speciale, con tante storie dentro. Qui, di seguito, vorrei riportare anche la nostra. Una storia simbolica dove gli uomini piccoli piccoli siamo noi, la squadra dell’ECO che sta attraversando un momento di difficoltà. Ci sono tanti omini piccoli piccoli e sono tutti amici, molto amici, e per metà della loro giornata fanno una cosa ancora più piccola, sempre uguale, sempre quella. E facendo quella cosa piccola, pezzettino per pezzettino, minuto dopo minuto, ora dopo ora, giorno dopo giorno, viene fuori che dopo un po’ di tempo tutti insieme, tanti amici costruiscono una cosa grande, grandissima, molto più grande di loro. E’ una cosa lucida, colorata, perfetta. Ogni suo meccanismo è preciso… Gli omini guardano quella cosa così perfetta, si guardano in faccia, riguardano quella cosa e dicono: “Bene, è una cosa bella, così nostra…è il simbolo della nostra capacità”. Ma proprio mentre stanno dicendo questa cosa, arrivano degli altri omini, prendono quella cosa grandissima e lucida e colorata e se la portano via. “E’ la legge del mercato, amici”, dicono. “Amici?” “Amici. Siamo tutti amici, anche se a volte siamo costretti a fare cose che non ci piace fare” “Qualcosa come portarci via ciò che abbiamo fatto con tanta fatica?” “Purtroppo sì, amici. Ci piange il cuore, ma è la società che ci chiede di farlo” “Ma che società è?” chiedono gli omini piccoli piccoli che hanno costruito la cosa bellissima. “E’ una società di merda, amici, ma è così!” rispondono gli altri, quelli che hanno portato via la cosa bellissima. “Ma se è una società di merda allora cambiamola!” “Piano, amici, non è come dirlo…per adesso si fa così; quando sarà il momento ne riparliamo…Comunque restiamo amici, per carità. Certi valori trascendono le azioni…” “Trascendono?” Gli omini piccoli piccoli non capiscono, scuotono la testa... Ecco, dopo anni di costruzione per un progetto che riteniamo valido, la “legge del mercato” ci impone degli “stop”. Non abbiamo più la forza economica sufficiente per andare avanti. Eppure ci piacerebbe che “la nostra storia” terminasse così: Gli omini piccoli piccoli non capiscono, scuotono la testa...e riprendono sempre uguali, pezzettino per pezzettino a ricostruire una cosa bellissima. Ne parliamo qui, per la prima volta, con voi, con i nostri lettori perché è forte la necessità di confrontarci per raccogliere idee e suggerimenti. L’Eco tenta di trattenere, nella pluralità dei linguaggi, degli stili, un frammento di armonia. Nella consapevolezza che la cultura, scevra da spettacolarizzazioni e lontana dalla retorica dell’effimero, può contribuire a far risuonare una città e il suo comprensorio. Qualità di contenuti - almeno ci si prova - in un abito informale, per tutti. Eppure idee e valori non bastano, ci mancano sostenitori, appoggi concreti per andare avanti. Aiutateci a non perdere questa “cosa bellissima”! l.s. [email protected] COMMENTO LE LUCI DEL CENTRO Quest’anno le luminarie della città di Senigallia sono più belle che mai. Raffinate, eleganti, niente a che vedere con quelle delle città vicine. Sono, però, le ultime. Il Comune non ha più fondi per riproporle nei prossimi anni. Non dispiaciamocene, Il Natale potrebbe acquistare maggiore intimità. Un aspetto più “affettuoso”, meno sfarzoso, più consono ai nostri tempi che necessariamente devono essere più sobri. Il Comune potrebbe mettere, altresì, a disposizione un “allestitore” , un “regista” che, con poca spesa, potrebbe organizzare una vetrina collettiva che comprenda tutti, ma proprio tutti, anche i commercianti delle vie laterali del centro storico. Potrebbe essere l’occasione per dare alla città un aspetto unico, originale. Con minor enfasi e qualche idea in più si può conquistare una bellezza più raccolta, autentica. La redazione Le nostre battaglie SINDACO, PORTACI ALL A GUERR A PER L’ACQUA PUBBLICA! Dovrebbe tenersi nella prossima primavera il referendum che permette a chi scriverà SI’ di affermare come norma nazionale il principio che l’acqua è un diritto umano e non merce da mettere in vendita, e di riportarla nell’alveo della gestione pubblica come bene vitale che appartiene a tutti. Nel caso però che ci fossero elezioni anticipate, il referendum potrebbe slittare all’anno successivo; il che significa che arriverebbe in ritardo rispetto alle tappe già stabilite della privatizzazione. Per questo motivo il mese scorso gli organizzatori del referendum e i comitati per l’acqua pubblica hanno lanciato un appello alle forze politiche e istituzionali perché venga approvato, entro la fine dell’anno, un provvedimento di moratoria sulle scadenze previste dal Decreto Ronchi e sulla normativa si soppressione delle Autorità di Ambito Territoriale (ATO), oltre a un provvedimento di deroga a quanto previsto dalla legge 352/1970 sulle norme dei referendum in modo che la consultazione si possa tenere – questione cruciale – entro il 2011. Tale richiesta, che va rivolta al governo nazionale, rap- presenta per molti enti locali un momento tecnicamente rilevante di un processo di ripubblicizzazione dell’acqua già avviato in molti enti locali. Il Consiglio Comunale di Senigallia è tra quelli che hanno già approvato una serie di risoluzioni a favore dell’acqua pubblica, e che hanno modificato addirittura il proprio statuto per farvi entrare importanti affermazioni di principio. Per esse il Comune di Senigallia “riconosce il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene pubblico; conferma il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà; riconosce che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini”. Ci sono state iniziative che hanno registrato una buona e D i c e m b r e – ne parlo con Evasio Ciocci, sindacalista e partecipante caloroso ai comitati per l’acqua pubblica – forse inaspettata partecipazione al corteo anconetano del 4 dicembre scorso: sono intervenute, libere da irreggimentazioni politiche, duemila persone e con loro enti e istituzioni pubbliche con i loro emblemi; e insieme hanno chiesto alla Regione di essere della partita. Anche il Comune di Senigallia era presente con proprio rappresentante. Da colloqui intervenuti gli organizzatori ricavano che il sindaco Mangialardi non sarebbe contrario ad un più forte impegno di questa città in applicazione dei principi affermati; ho chiesto dunque a Evasio se riteneva congruo il tono e il titolo che avevo intenzione di dare a questo articolo, e lui mi ha risposto di sì: “Sindaco, portaci alla guerra dell’acqua pubblica!” Per informazioni generali il riferimento è www.acquabenecomune.org; per quelle delle iniziative locali, in attesa che il comitato senigalliese si doti di un suo proprio recapito, può essere utile consultare il nostro ecomarchenews.com Leonardo Badioli 2 0 1 0 _ w w w . e c o m a r c h e n e w s . c o m S t o r i e p ensiero per il prossimo mio Storia che arriva dalla Spagna. Perchè le fiabe dicono più che la verità e non solo perchè raccontano che i draghi esistono, ma perchè affermano che si possono sconfiggere. Questa ha nel finale un intento positivo, un bell’augurio di Natale. Càceres (Spagna) INTRO Ora vi raccontiamo una storia. Una storia su quello che accadde in un regno qualunque. In questa storia troveremo un re e un boscaiolo, una borsa piena di monete d’oro, un bosco e dei topolini, e poi uccelli, scoiattoli e serpenti e... un bambino furbo a cui piaceva molto fare lunghe passeggiate tra alberi e arbusti suonando il suo flauto. colazione Una mattina il re della nostra storia stava facendo colazione nel suo letto, tormentato da una fastidiosa noia quando all’improvviso gli venne un’idea che lo risollevò un pochino. Si disse a voce alta: “Mi farò costruire un palazzo”. In realtà questo re aveva già una bella quantità di palazzi, oltre a 3 o 4 castelli e aveva persino un paio di proprietà all’estero, ma sappiamo bene come sono i re, non ne hanno mai abbastanza. un’altra idea Non erano passati neanche cinque minuti, quando gli venne in mente un’altra idea che lo rianimò ancora di più. Rivolgendosi a se stesso, si disse: “Voglio che il letto della mia stanza, nel nuovo palazzo, sia del legno più meraviglioso che cresce nei boschi del mio regno!”. oro E subito fece annunciare che offriva una borsa piena di monete d’oro al boscaiolo che gli avesse portato l’albero più meraviglioso dei boschi del regno. La notizia corse velocemente fino ai 4 angoli del regno, e tutti i falegnami uscirono dalle loro capanne disposti a cercare l’albero per compiacere il re e guadagnarsi la borsa piena di monete d’oro. il boscaiolo E ora, tutti noi, seguiremo uno di questi boscaioli, uno che tutte le notti faceva lo stesso sogno. Sognava che si topi Mentre il boscaiolo dormiva, il bosco si animò e alcune delle sue creature furono prese dallo sgomento: gli animali che vivevano nell’albero, vedendo la scure, avevano capito fin dal primo momento quale sarebbe stato il destino della loro casa. conversazione Allora i topi che vivevano tra le radici, gli uccelli che si annidavano tra i rami e uno scoiattolo che viveva su e giù, si dissero tra loro nella loro lingua: “Che possiamo fare? Che possiamo fare? Che possiamo fare?” il bambino E cosa credete che abbiacomprava una casa nuova in città e che abbandonava no fatto? Vediamo un pò, per sempre la sua vecchia e fredda capanna. decisero di chiamare il bambino che aveva l’abitudine di la camminata gironzolare da quelle parti facendo lunghe passeggiate Il nostro boscaiolo si mise in marcia e camminò e cam- tra alberi e arbusti mentre suonava il suo flauto. minò e camminò. Tutto il giorno camminò, attraversando campi e pianure, ma erano tutte terre di sterpaglie. una soluzione Il bimbo giunse, ascoltò per un po’ le loro parole, pensò il bosco un pochino e presto gli venne in mente una soluzione. Camminò e camminò fino ad arrivare a un bosco molto la conversazione grande e molto fitto. Allora disse loro nella loro lingua: “So quello che si può l’albero fare! Con il mio flauto parlerò con il vento e gli chiederò Dopo essere entrato nel bosco, vi trovò presto l’albero che prenda il re dal suo letto e che lo porti qui addorpiù straordinario che avesse visto mai, mai e poi mai e mentato, per lasciarlo piano, piano e dolcemente su un si disse: “Caspita! Questo è l’albero più straordinario che ramo dell’albero” abbia visto mai, mai e poi mai e sicuramente piacerà il vento e il re molto, moltissimo al re e così mi assicurerà la borsa pie- Per farla breve: i topi chiamarono il bambino, il bamna di monete d’oro e poi potrò comprarmi una casa in bino chiamò il vento e il vento percorse i cieli con il re città e lasciare la mia vecchia e fredda capanna.” addormentato e lo depose dolcemente su un ramo. E tramonto ora, quando sorgerà il sole, sapremo il resto della nostra Alzò la sua scure con l’intenzione di tagliare subito l’al- storia. bero, ma notò che il sole stava per tramontare cosicché decise di riposare e di tagliare l’albero la mattina dopo. alba Appena uscì il primo raggio di sole, il boscaiolo si svegliò Il risultato estetico è paragonabile a quello di un dente naturale, a patto che l’odontoiatra abbia approfondita conoscenza dell’anatomia, delle procedure chirurgiche implantologiche e dei protocolli protesici di ricostruzione dell’elemento dentale. Tutto ciò, abbinato ad una accurata visita specialistica ed un attento studio del caso, permetterà di ottenere un ottimo risultato estetico e funzionale. IMPIANTI DENTALI: NATURALMENTE INVISIBILI a cura del dott. Giovanni Santini Carie e parodontiti (infiammazioni alle gengive), non meno che un incidente durante un’attività sportiva o una caduta, possono facilmente essere causa di perdita di elementi dentali. La domanda che più di frequente viene posta dai pazienti è: “sentirò molto dolore durante l’intervento?” Ora non è più necessario sopportare con sacrificio la mancanza di denti e nemmeno le protesi visibili o traballanti; con l’avvento dell’implantologia dentale siamo in grado di rispondere in maniera più che soddisfacente alle varie esigenze di riabilitazione protesica dei nostri pazienti. Gli impianti dentali possono essere utilizzati anche per sostituire un singolo dente mancante. La tecnica è ormai predicibile e sicura, i tempi dell’intervento non sono di solito lunghi (mediamente 1 ora per l’inserimento di un impianto) ed il decorso post operatorio è, nella maggior parte dei casi, ben tollerato dai pazienti. D i c e m b r e con l’intenzione di abbattere l’albero. il re e il boscaiolo Alzò la scure pronto a dare il primo colpo quando… il re si svegliò e guardando in giù pensò che stava sognando. Un sogno in cui si trovava in uno strano bosco, sdraiato sul ramo di un albero, un albero che stava per essere abbattuto!!! Cominciò a gridare! la caduta “Che stai facendo? Vuoi tagliare l’albero e farmi cadere e farmi morire così? Io sono il re e ti proibisco di usare quella scure. Fermati subito o ordinerò che ti taglino la testa e che la diano in pasto ai miei cani da guardia”. Il boscaiolo esterrefatto, non sapeva decidere se quello era davvero il re o un fantasma, cosicché se ne scappò via velocemente perché, -sapete?- aveva moltissima paura di tutte e due le cose: dei re e dei fantasmi. Il re, quello là, gridava ancora, supplicava e piangeva:“Toglietemi di qui! Aiutatemi! Tiratemi giù di qui e vi ricompenserò con una borsa piena di monete d’oro. Se solo qualcuno mi portasse via di qui... Ho molta paura delle altezze, per favore, aiutatemi a scendere...” Il boscaiolo, però, senza voltarsi mai indietro, continuò a correre più veloce che poteva... Tra grida e pianti, all’improvviso il re cadde sobbalzando al suolo con tutte i suoi reali ossicini. Nonostante tutte questi guai, appena il re sentì la terra sotto i suoi piedi, si mise a correre verso il castello. Naturalmente lamentandosi durante tutto il tragitto, perché, invece di camminare in quel modo, avrebbe preferito di gran lunga farsi portare dalla carrozza reale. Malgrado ciò, era abbastanza sollevato per essere riuscito a scappare da quel terribile posto, sì, perché non aveva dubbi: il bosco era sotto l’incantesimo di un malvagio fantasma! Perché – sapete? – anche il re aveva una terribile paura dei fantasmi! CODA Bene, bene... cadeva la notte quando il re finalmente arrivò al suo Castello. E sapete qual è la prima cosa che fece? Vediamo un po’, proibì che si abbattessero gli alberi del nostro bosco e fu così che gli animali conservarono il loro rifugio. E così termina la nostra storia. Ma ora voi la potrete raccontare ad altre persone. E se qualcuno vi domanda dove l’avete ascoltata, potrete sempre dire che ve l’ha raccontata un fantasma...! Carlos Jorge Gomes Traduzione di Giulia Lain E’ comunque molto importante sapere che una volta posizionati gli impianti bisognerà seguire nel tempo protocolli di igiene orale sia domiciliare che professionale molto scrupolosi al fine di garantire lunga vita a tutto il restauro implanto-protesico. L’implantologia ha fortemente modificato l’attività dei dentisti tanto che attualmente deve essere considerata in molti casi la prima scelta nella riabilitazione protesica. L’intervento si esegue in anestesia locale e la sensazione dolorifica viene eliminata completamente; nei giorni successivi all’intervento viene di solito prescritta una terapia antidolorifica a volte seguita da terapia antibiotica. Un leggero gonfiore della zona interessata può comparire nelle prime 24-72 ore. Per interventi non particolarmente complessi il paziente può tornare già dal giorno successivo alla sua vita normale. Gli impianti sono poi molto utili per stabilizzare protesi mobili anche già presenti nella bocca del paziente. In questo caso vengono inseriti 2 o 4 impianti a seconda della tecnica utilizzata e, in un paio di sedute, si risolve il problema. Spesso riusciamo a riutilizzare la “vecchia” protesi del paziente sempre che sia in buone condizioni. 2 0 1 0 _ w w w . e c o m a r c h e n e w s . c o m Centro Medico - Odontoiatrico Via Mantegna 1, Senigallia Tel 071-6607907 info@ce-med www.ce-med.it 3 Storie C ON QUEL GAT TO C H E BA N C H E T TO La memoria riporta la storia di una “singolare” mensa natalizia di tanti anni fa. Narra di un gatto cotto nella cenere, ma poi messo in salvo dalle grinfie di un gruppo di grandi amici soliti alle “marachelle“. Perchè la tradizione è una palestra di idee e non solo una mangiata... Un ricordo di gioventù. Siamo negli anni cinquanta. Un gruppo di giovani spensierati che abitavano in Via Camposanto vecchio, oggi frequentata da coloro che amano le passeggiate. E’ una strada in salita, situata nelle vicinanze della nostra bella Senigallia. Franco e Giovanni, due miei amici. Noi non partecipavamo al loro gruppo per differenza di età, ma osservavamo le loro birbonate. Loro si riunivano dopo cena, una sera da Gino, l’altra da Augusto, poi da Mario e per ultimo da noi. Ma il sabato sera scendevano in città e come al solito preferivano recarsi al cinema soprattutto nella stagione invernale. Durante l’estate, invece, frequentavano sale da ballo: Pino solitario, situato sul lungomare Mameli o il Dado verde, di fianco allo stadio di calcio. La loro amicizia era ammirevole e spensierata. Alcuni di loro, come Mario e Ferruccio, avevano già prestato servizio militare, gli altri erano prossimi a farlo. Nei loro incontri oltre a scherzare e raccontare barzellette, la maggior parte del tempo la dedicavano al gioco delle carte, briscola, tresette, settemezzo e la posta in gioco era di denaro, una lira, massimo due. Certo che voglia di divertirsi ne avevano tanta e, a volte, combinavano alcune marachelle. Una notte, Ferruccio, mio fratello, combinò un vergognoso fattaccio che mi rimase molto impresso per paura e commozione. Un sabato notte di metà dicembre (in prossimità del Natale) ritornando a casa, Ferruccio invitò i suoi tre amici ad entrare per una bevuta. Sentendo parlare, mi alzai dal letto e dalla finestra intravidi qualche fiocco di neve. Dalla mia camera, ubicata accanto alla cucina, potevo ascoltare la loro chiacchierata, ma poiché parlavano sottovoce dovetti aprire la porta per ascoltare meglio. C’erano Gino, Augusto e Mario che commentavano il film che avevano visto al Politeama Rossini: il segno di zorro. I tre amici rammentarono a Ferruccio che l’ora era tarda e che desideravano rincasare. Intanto, però, mio fratello – dal momento che sul fuoco c’erano ancora dei carboni accesi – si apprestò in fretta ad aggiungere altra legna e disse: “Io devo ancora cenare e voi, cari amici, potete mangiare assieme a me, nel tegame ci sono abbastanza salsicce” (nostra madre come al solito lasciava la cena a Ferruccio che la consumava, come era sua abitudine, al rientro dalla città). “Ieri io e babbo – esclamò mio fratello – abbiamo travasato il vino da una botte, lo assaggerete e gusterete la sua bontà”. Prima di scendere in cantina mise il tegame con le salsicce sul fornello per scaldarle. Purtroppo, non accorgendosi che dietro il caminetto (o rola) dormiva nascosto il nostro gatto - lo chiamavamo micio – che sentito l’odore delle salsicce fece un bel pasto in breve tempo. Ferruccio, giunto in cucina, con il boccale di vino, lo fece assaggiare agli amici. Tutti pronti per la cena, ma mentre Ferruccio si appresta a prendere il tegame vide che alcune salsicce mancavano, altre erano morsicate, alcuni pezzettini caduti sul pavimento. Ferruccio ad alta voce e freneticamente bestemmiò e svegliò nostro padre che brontolando disse: “Andate tutti a dormire”. Nel frattempo mio fratello chiuse la porta della cucina per impedire che il micio uscisse e prontamente disse: “ora assisterete ad un lavoretto che vi entusiasmerà”. Gli amici, perplessi, videro mio fratello prendere dalla credenza un grosso tegame che mise sopra il fornello, poi iniziò a sventolare la ventola per far aumentare il calore del fuoco. I tre mormoravano: “Ma che vuol fare Ferruccio?” Scese per procurarsi dei mattoni pesanti. Ritornato in cucina si accostò al gatto che si era appartato in un angolo, lo prese per la groppa e lo mise dentro il tegamone. Lo chiuse con il coperchio con i mattoni e chiese ai compagni di pressare con le mani in modo che il micio non sollevasse il coperchio e non scappasse. Il gatto iniziò a miagolare. Mario rimproverava Ferruccio di smetterla, lui invece contento del suo gesto ripeteva rivolto verso il micio: “E’ la terza volta che mi freghi, hai sempre fatto il furbo, ma stavolta devi soffrire, carogna”. Gli amici sentendo il lamento inferocito del micio supplicarono mio fratello di togliere il coperchio e lasciare uscire la povera bestiola. Io, di nascosto dietro la porta, vedevo il coperchio muoversi. Il fuoco si alimentava sempre più, Augusto continuava: “Povera bestia, ma cosa gli vuoi fare?” Lui rispose: “lo voglio arrostire” e chiedeva loro di premere forte il coperchio che si muoveva sempre più. Quando ad un tratto si sentì un miagolamento strano come un boato; il coperchio si sollevò, vidi i mattoni cadere sul pavimento, il gatto volò sopra le loro teste e, immediatamente, i quattro si nascosero sotto il lungo tavolo impauriti. Io chiusi subito la porta e dopo alcuni secondi la riaprii e vidi il micio aggrappato alla finestra che miagolava. Mamma, sentito quel frastuono, venne in cucina, aprì la porta e il gatto, con un salto, scese le scale e si nascose nella rimessa. Poi giunse zia Elvira, informata dell’accaduto, scese, aprì il portone di casa e il micio, dopo alcuni istanti, scappò via. Ferruccio accompagnò tranquillo i suoi amici fino al cancello. Non seppi mai cosa si dissero in quel momento. Quello che più mi rammaricò di tutta la vicenda fu la reazione di zia Elvira. Mentre risaliva le scale, piangeva. Era affezionata a quel gatto, sin dal primo mattino del giorno dopo, lo iniziò a cercare: “ma dove si sarà cacciato il micio?”. Un pomeriggio soleggiato, il vento di libeccio aveva soffiato per tutta la giornata, il clima era tiepido, stavo seduto sulla panca di legno fatta da mio padre, osservavo le distanti colline dal colore invernale, quando sentii dalla parte della siepe che confinava con l’aia un leggero miagolare. Corsi e vidi il micio che si strofinava tra le gambe di zia Elvira. Si muoveva lentamente e la zia lo prese in braccio, accarezzandolo dicendogli: “ti ha fatto molto male Ferruccio, ma da oggi in poi resterai solo con me”. Lo portò in camera sua. Ma quanto bene gli voleva a quel gatto? Nei giorni che trascorrevano, all’apparire di ognuno di noi, me compreso, scappava per nascondersi o per aggrapparsi alle braccia della zia. Questo suo atteggiamento mi rendeva felice, perché contraccambiava il bene che aveva sempre ricevuto dalla cara zia Elvira. Duilio Marchetti 25° CASA della GIOVENTU’ In occasione del 25° anniversario della Casa della Gioventù Società Cooperativa Sociale Onlus sono state organizzate una serie di iniziative. Casa della Gioventù è attiva da 25 anni a Senigallia e nei comuni limitrofi con i suoi servizi. 25 anni di “Sogni” che divengono realtà, accompagnando le persone disabili con percorsi educativi di autopromozione e integrazione sociale in centri diurni e residenziali; offrendo vicinanza e ascolto a persone con disagio mentale e alle loro famiglie; accogliendo minori con disagio familiare o sociale in comunità educativa o centro pomeridiano per “custodire” e sostenere la loro voglia di vivere e ancora, curando la crescita e lo sviluppo dei bambini all’interno degli asili nido. La Cooperativa offre lavoro a più di 120 soci e rivolge le sue attività a oltre 500 persone tra utenti e familiari. Per festeggiare il 25° anniversario: Sabato 11 dic. Tavola Rotonda presso Sala del Trono di Palazzo del Duca a Senigallia Domenica 12 Pranzo Sociale presso Il Boschetto a Pianello di Ostra Mercoledì 15 proiezione film “Un silenzio particolare” presso cinema Gabbiano, con la presenza del regista in sala. Inoltre da novembre sono partite altre due iniziative: Trasmissione radiofonica: i protagonisti di Casa della Gioventù al microfono, in onda tutti i giovedì sera alle 19.30 su Radio Duomo Esposizione e vendita oggetti realizzati dagli utenti presso Tendone Angolo Solidale in Piazza del Duca. CENTRO ESTETICO E BENESSERE Ivana Da MARTEDI’ A VENERDI’ 09:00 - 13:00 14:30 - 19:00 SABATO ORARIO CONTINUATO 8:30 - 17:30 NOVITA’ IN ESCLUSIVA presso il nostro centro TECNICA RAINDROP con oli essenziali TANTE IDEE PER I TUOI REGALI DI NATALE : Pacchetti benessere, creme viso/corpo, rossetti, fondotinta e tutto per la tua bellezza... BUONE FESTE A TUTTI ! 4 Via C. Battisti,14 Senigallia (An) Tel. 071 60140 D i c e m b r e 2 0 1 0 _ w w w . e c o m a r c h e n e w s . c o m Storie D I A L O G O S U L L’ A V V E N I R E Anche in questi giorni festivi una sfiducia e un malessere di variabile intensità pesano sull’Europa. Vita da Pigs. Le iniziali di Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna, i paesi più scassati d’Europa. La loro inquietudine è anche la nostra che è innanzittuto difficoltà di pensare il futuro qui. Con l’augurio che la “i” di Pigs non raddoppi e anche l’Italia non finisca tra i maiali... DUBLINO (Irlanda) - “Sediamoci qui. Mi offri una birra?Dai, che ti racconto la mia storia. Mi chiamo Claire Jacobs, ho trent’anni, sono disoccupata e mi preparo a emigrare. Come i miei nonni e i miei bisnonni. I miei genitori appartenevano alla generazione che è tornata a casa dall’estero, perché l’Irlanda sembrava cambiata, sembrava più ricca, più moderna, perfino meno soffocata dal cattolicesimo. Io credevo che fosse cambiata per sempre, invece adesso seguirò le orme dei miei antenati. Forse non si può sfuggire al proprio destino. Com’è che ci chiamate voi giornalisti?Pigs, maiali, le iniziali di Portogallo Irlanda Grecia Spagna, i paesi più scassati d’Europa. Te lo spiego io com’è la vita da Pigs. Con l’augurio che quella “i” non raddoppi e anche l’Italia non finisca tra i maiali”. “Ho lavorato nel commercio, fino a qualche anno fa sembrava facile, prendevi denaro a prestito, pagavi gli interessi, pensavi che un giorno quei soldi li avresti restituiti. Facevano così tutti, le banche ti scrivevano a casa, ti telefonavano perfino: vuole dei soldi? Prego, glieli diamo noi, per comprare una casa, per restaurarla, per comprare la macchina, per fare un viaggio, per gli acquisti di Natale, per quello che ti pare. Manco li regalassero, gli euro. Avevo più carte di credito che biglietti da visi- W E E K END IN ARTE All’interno della rassegna “Week end in Arte” a cura dell’Ass. Montimar di Marzocca, il nostro valido collaboratore, Giovanni d’Eboli, è presente con una personale di fotografia. Un reportage di forte intensità spirituale realizzato interamente durante la festa di S.Antonio di Marzocca. D’Eboli ha immortalato l’ultima processione dei Padri Redentoristi prima di lasciare le Marche dopo 30 anni di attività. “Hanno lasciato la parrocchia di Montignano e Marzocca per tornare nelle loro case, sparse in giro per l’Italia, a trascorrere la vecchiaia. Ho colto l’occasione per non dimenticare tutta la loro opera che per anni è stata fondamento di scuola di pace e semplice educazione al buon senso e alla gentilezza”. La Personale di Giovanni d’Eboli si svolge nei giorni 17,18 e 19 dicembre dalle ore 18 alle ore 20 presso la Sala Gambelli di Marzocca di Senigallia (l.mare Italia,47). Ingresso libero. ta, nel portafoglio. Tre anni fa l’ho comprata anch’io una casetta, non c’era bisogno di pagare neanche l’anticipo, tutta in comode rate: io non lo sapevo, ma quando ho firmato il mututo era la vigilia del crac. Il costruttore è fallito, la casa è rimasta costruita a metà, la banca me l’ha sequestrata quando ho smesso di pagare le rate del mututo, ma poi è andata in fallimento anche la banca. Magari la salverà un altro prestito, questo dell’Unione Europea o del Fondo Monetario, chi lo sa?Però, a me che ci capisco poco di queste cose, pare strano: uno è indebitato e, come soluzione per salvarsi, si indebita ancora di più, con altri creditori. Io devo soldi alla mia banca che li deve alla Ue che li deve a chi?Debiti su debiti, ho paura che finisca male questa storia, male per tutta l’Europa”. “Se vuoi ti porto a fare un giro in quelli che dovevano diventare i sobborghi di lusso, i villaggi residenziali della nuova classe media, dove avevo comprato casa pure io: ce ne sono trecentomila, di case così , in Irlanda, li chiamano villaggi fantasma, non ci andrà mai ad abitare nessuno, almeno per i prossimi dieci anni, o forse più. Ti ci porto, dai, se hai la macchina, perché la mia ho dovuto venderla. Mi offri un’altra birra?” “Sono tornata ad abitare con mia madre, mio padre è morto, per fortuna che la casa loro hanno finito di pagarla. Avevano tante speranze i miei genitori, mi dicevano: “Tu sei la prima di una nuova razza di irlandese”. Lo sai no com’è il passato di questa nostra isola?Fame, carestie, emigrazione. A un certo punto, nell’Ottocento e poi di nuovo dopo il 1932, sembrava che l’Irlanda si svuotasse, tutti quelli in forze e in salute partivano. Lo fecero anche i miei nonni, andarono in America, come tanti. Ebbene, me ne andrò anch’io. Non me la sento di aspettare cinque, dieci anni, o più, perché le cose migliorino. E forse non miglioreranno mai. Sono gli anni più importanti della mia vita, questi, gli anni fra i trenta e i quaranta, voglio sposarmi, farmi una famiglia, ma qui è impossibile. Il mio ex-fidanzato se n’è già andato, dopo avermi lasciato: poveretto, era rimasto senza un lavoro e senza un soldo anche lui, non aveva più il coraggio di guardarmi in faccia. Emigrerò ancora più lontano dei miei antenati, forse in Australia. Voglio scappare dall’Europa: ho paura che succeda qualcosa di brutto da que- ste parti”. “Di cosa ho paura?Ma lo hai sentito Brian Cowen, il nostro premier, l’altro giorno, in Parlamento?Non ha detto quanti soldi di aiuto riceveremo dall’estero, non ha detto quanto dureranno i sacrifici e i tagli all’assistenza sociale, l’unica cosa che ha detto è che tutto questo non è colpa sua. E allora di chi è la colpa? Mia? I politici dell’opposizione sono tutti incazzati neri, ma dov’erano anche loro quando sembrava che ci fosse una gara a chi si indebitava di più?Ho paura che venga fuori anche qui da noi una tipo Sarah Palin, che l’Europa si riempa di gente così, che tutti comincino ad odiare tutti, a farsi la guerra tra di loro, una guerra tra poveri, come succede nelle famiglie quando finiscono i risparmi. Per questo me ne vado, e non sarò sola, l’anno scorso sono emigrati sessantamila irlandesi, quest’anno saranno centoventimila, l’anno prossimo forse il doppio. Ti rendi conto?Noi irlandesi siamo in tutto quattro milioni e mezzo. A questo ritmo in dieci anni l’isola resterà di nuovo vuota. Quando ho finito di studiare era così facile trovare lavoro! E Dublino era diventata così bella. Sembrava Londra, le stesse luci, gli stessi negozi, gli stessi ristoranti. Ci dava l’ebbrezza senza bisogno di ubriacarsi di alcol, noi avevamo sempre vissuto in questo posto buio, cupo, triste, e di colpo era una fiera della vanità, un luna park, il paese delle meraviglie!Mi ricordo che sei anni fa l’Economist ci mise in copertina come il paese d’Europa con l’economia più forte, dove si viveva meglio”. “Oh, non si parlava d’altro che dei nostri eroi: Bono degli U2, la Ryanair, gli scrittori irlandesi. Vai adesso a vedere Grafton street, la via dello shopping: sono rimasti soltanto i fast-food. Ogni giorno la coda per ritirare il sussidio di disoccupazione si allunga, non avevo mai pensato che ci sarei finita anch’io in quella coda e invece eccomi qui, a ringraziare per l’assegno da centonovantasei euro che mi passa lo Stato. Ma finirà presto anche quello, con i tagli annunciati dal governo. I banchieri ci hanno fregati, i politici sono stati a guardare e chi paga tutto questo?La gente normale, quelli come noi, come me. Sicchè ci sono rimasti solamente i vecchi pub, come questo. Quando viene il venerdì, ora, ci diciamo tra amici: facciamo un bel funerale irlandese stasera?Li chiamiamo così i nostri party: delle veglie funebri, e il caro estinto siamo tutti noi. Ecco la vita da Pigs te l’ho raccontata. Dai, offrimi l’ultima birra, che poi vado a casa, da mamma”. Claire Jacobs Traduzione di Franck Provvedi SERVIZI IMMOBILIARI FINANZIARI La Paoletti Immobiliare augura Buone Feste! PRANZO DI NATALE Antipasto della casa Passatelli in brodo Misto carni bollite Erbe cotte Lasagne al ragù Filetto di vitello ai funghi porcini Patate al forno Insalata Dolce della casa Frutta Caffè - digestivi- bevande SAN SILVESTRO CENONE DA ASPORTO Gramigna pasticciata Cannelloni al ragù Lenticchia Coniglio ripieno Salsicce e costine Patate arrosto 25,00 euro 35,00 euro Contattare Stefano : 339 2339827 D i c e m b r e 2 0 1 0 _ w w w . e c o m a r c h e n e w s . c o m 5 DICEMBRE 2010 18 28 9 da dom nov a dom gen 9.30/13 - 14/20 Chiesa dei Cancelli_Ass. Musica Antica e Contemporanea sab ore 21.15 CONCERTO DI NATALE prefestivi, festivi fino alle 24 ore 21.15 Chiesa di San Michele Arcangelo, Brugnetto Circolo Culturale Oscar Franceschini 8 24 da mer dic a ven dic dalle ore 17 CONCERTO DI NATALEDEL COROPOLIFONICO MALATESTIANODI FANO 19 ven Auditorium San Rocco_Ass. NonCantoPerCantare dom ore 17.30 ITALIA BELLA MOSTRATI GENTILE 18 dic Musinf 8 gen INVISIBLE ISTANBUL spettacolo per il 150° dall’Unità d’Italia da sab a sab ore 18 Chiesa della Croce_Confraternita della Croce CONCERTO D’ORGANO Melisenda Vic 20 Chiesa dei Cancelli_Ass. Corale Luigi Tonini Bossi lun ore 21.15 MESSE SOLENNELLE DE SAINTE CECILE di Charles Gounod concerto per Soli, Pianoforte e Coro 21 mar ore 21 22 mer ore 21 Auditorium San Rocco_Associazione Harmonia CONCERTO IN RICORDO DI DANIELA GRASSI Teatro La Fenice_Concerti Aperitivo Del Carlino THE FOLLOWERS OF CHRIST GROUP concerto gospel mostra fotografica di COSKUN AZAR 18/ 19 dic 21 / 22/ 23 28/ 29/ 30 gen WEEK END IN ARTE dalle ore 18 alle ore 20 Sala Gambelli Lungomare Italia, 47 - Marzocca Associazione Civica Montimar 10 dic SCRIPTA VOLANT - MACERIE ore 21.15 ore 15-20 ore 10/20 Teatro Parrocchiale di Vallone_Centro Sociale Vallone a cura dell’Associazione Civica Montimar mar 4 9 da mar gen Galleria Expo Ex a dom gen AUTORI LOCALI E NON dalle ore 17 alle 20 a cura dell’Associazione Civica Montimar 21 dic CONCERTO DI NATALE ore 21.15 mer Teatro La Fenice_Complesso Musicale Città di Senigallia 29 mer ore 21 CONCERTO DI NATALE Rotonda a Mare CHRISTMAS IN SWING Franco Cerri & Skyline Jazz Quintet GENNAIO 2011 2 dom ore 17 ore 17.30 5 mer ore 17 Auditorium San Rocco_Rotaract CONCERTO DI NATALE Centro Sociale Molinello 2 premiazione concorso 6 9 dom ore 17 12 19 dom dom lun ore 18 27 18 sab ore 21 19 dom ore 21 30 dom ore 17 6 Auditorium delle Emozioni - Scapezzano Associazione Teatrale il Melograno VI RACCONTO UNA FAVOLA 23 dic ven 24 dic CASTAGNE E VIN BRULE’ ore 01.00 29 mer dic ore 17 / ore 21 Teatro La Fenice_Punta Corsara - Fondazione Campania dei Festival IL SIGNOR DI POURCEAUGNAC Teatro La Fenice Consulta per la Cultura_Consulta per il Volontariato DIALETTIAMOCI 17 Corso II Giugno lato Portici Ercolani 18 Pro Loco Senigallia Spiaggia Di Velluto 19 PRO LOCO PRO TELETHON ven sab dom Pittura, fotografia, musica e degustazioni delle eccellenze enogastronomiche locali in collaborazione con ITALIAN TASTE Associazione Culturale Rione Porto Filodrammatica La Sciabica ‘NA VOLTA, D. QUA E D. LA’ DAL FIUM 2 dom gen ore 17.30 6 giov gen ore 8.30 ore 10 CESANOTENDA2011 Teatro La Fenice_Compagnia nuovo teatro ART ven 31 dic ore 20 ore 23 Salone di Palazzetto Baviera_Italian Taste LABORATORIO DI VINO: PASSITI CHE PASSIONE E SHOW DEL CIOCCOLATO ore 24 Partenza dalla piazza della Chiesa di Roncitelli Centro Sociale Roncitelli VIVA LA PASQUELLA Teatro La Fenice_Compagnia IL DRAGHETTO LA BIZZARRA STORIA DEL MIO FRIGORIFERO ore 16 ore 16.30 Centro Sociale Saline ARRIVA LA BEFANA Centro Sociale Sant’Angelo Piazza Simoncelli In collaborazione con la Caritas Diocesana CENA DELLA SOLIDARIETA’ Piazza del Duca MUSICA E BALLO IN PIAZZA Con i deejays, gli animatori di Radio Arancia e le allieve della scuola di danza del Nirvana dalle ore 22.30 1 gen sab ore 17 e poi… ARRIVA LA BEFANA ! Alessio Boni, Alessandro Haber, Gigio Alberti D i c e m b r e Centro Sociale Adriatico_Associazione Civica Montimar TOMBOLATA PER BAMBINI E PER ADULTI spettacolo per bambini Degustazione tricolore a cura di italian taste ore 21 La Marina - Cesano Per Parrocchia e Centro Sociale di Cesano - Amici della Foce 30 dic RAPPRESENTAZIONE ore 21 DELLA NATIVITA’ spettacolo di teatro dialettale per il 150° dall’Unità d’Italia Tradizionale arrivo dei Re Magi e benedizione dei bambini Area parrocchiale di Cesano Grotta del Castello di Roncitelli_Centro Sociale Roncitelli gio GENNAIO 2011 7 Chiesa dei Cancelli ven ore 21 Associazione Culturale La Tela DA ORIENTE SEGUENDO UNA STELLA Rotonda a Mare_Raphael Gualazzi & Band RAPHAEL GUALAZZI in concerto 4 Palazzo del Duca_Croce Rossa Italiana 8 TAVOLE DI NATALE sab11 Piazza Saffi_Associazione Oncologica Senigalliese dom12 NATALE IN ARTE da sab a mer favole, musica, teatro, tombola e grande festa di fine anno Spettacolo di beneficenza a cura di Ass. Culturale La Tela, Ass. Culturale Rione Porto, Filodrammatica La Sciabica Chiesa della Croce_Confraternita della Croce Rotonda a Mare_Orchestra Filarmonica Marchigiana CLASSICI SENZA CONFINI dir. Federico Mondelci Esposizione e vendita di oggetti lavorati dalle donne dell’Associazione Chiesa San Giovanni Battista - Montignano Centro Sociale Adriatico ore 21 NATALE IN CORO Corale San Giovanni Battista giov DICEMBRE 2010 Lorenzo Baci pianoforte_Mauro Pierfederici voce gio ore 17.30 TENDONE ANGOLO SOLIDALE ore 17 24 dic 6 gen Accademia Corale Calicanto LE PAROLE, LE NOTE: MUSICHE E VERSI PER LO SPETTATORE ACCORTO Piazza del Duca Cooperative Casa della Gioventù e Archè, e Commercio Equo Solidale 4 Corso II Giugno lato Portici Ercolani 5 ANDOS sab dom 22 dic “IL MIO PRESEPE” da ven a giov Chiesa della Croce_Confraternita della Croce CONCERTO D’ORGANO Lucia Ameli Auditorium San Rocco Coro Polifonico Malatestiano di Fano DICEMBRE 2010 28 24 da dom nov a ven dic ore 9.30 - 12.30 16.30 - 19.30 Piazza della Chiesa di Roncitelli_Centro Sociale Roncitelli CONCERTO DI NATALE 24 Via Carducci_Associazione ACNSG prefestivi, festivi fino alle 24 gio 23 Auditorium San Rocco ore 21.15 Accademia Corale Calicanto e Coro di Voci Bianche Musikè ven ore 17.30 Incontro con Mario Dondero 16 a 24 dic NATALE ALLA VIA GRANDA da 1 a 6 gen mostra mercato Sant’Angelo di Senigallia_New Vocal Ensemble Chiesa della Croce_Confraternita della Croce CONCERTO DI NATALE Ensemble d’Archi Centro Sociale Saline 18 MERCATINO NATALIZIO 19 /21 /22 dic PUER NATUS EST 24 Piazza Saffi LA CASINA DI BABBO NATALE Portici Ercolani ore 21.15 Chiesa di San Michele Arcangelo ven ore 17.30 Via Carducci_Confcommercio, Consorzio Adriatico PISTA DI PATTINAGGIO SU GHIACCIO Rocca Roveresca SPETTACOLO DI FUOCHI PIROTECNICI Rotonda a Mare WINTER JAMBOREE Rotonda a Mare Rossini Opera Festival - Gioventù Musicale Italiana OMAGGIO A ROSSINI concerto lirico 2 gen dom ore 17 Piazza Simoncelli TOMBOLA DELLA SOLIDARIETA’ In collaborazione con la Caritas Diocesana LA BEFANA VIEN…CANTANDO 2 0 1 0 _ w w w . e c o m a r c h e n e w s . c o m senigallia u na f orza della natura zione teatrale. L’ho chiamato “Il corpo ribelle” ed e’ rivolto a tutti. La mia intenzione e’ di dare gli strumenti per iniziare il mestiere dell’attore. I corsi si terranno presso il circolo ARCI di Roncitelli che ringrazio per l’ospitalita’. Segue dalla prima pagina IL RAPPORTO CON LA CITTA’ Sei oramai arcinoto...eppure non dimentichi la tua città. Hai fondato un’Associazione culturale che nascerà a Gennaio proprio a Roncitelli. Esattamente. A gennaio partira’ un laboratorio di forma- Nato nel 1976 a Senigallia dove risiede, David Anzalone “Zanza” deve la sua formazione artistica a maestri del calibro di Naira Gonzales, Yvès Lebreton, Leo Bassi. Ma é grazie alla collaborazione con Alessandro Castriota (anche lui di Senigallia) che compie il salto di qualità che lo porterà, senza freni, alla conquista di pubblico e critica. Professione: handicappato; segni particolari: nessuno (così é scritto sulla sua carta di identità). E’ sempre in giro per teatri con il progetto “Targato H - Contro-mono-logo”, spettacolo comico da lui interpretato e scritto con Alessandro Castriota che ne ha curato la regia e composto le musiche. E’ un lavoro ironico ed autoironico fatto da chi l’handicap ce l’ha e lo vive prendendosene gioco. Ribaltando continuamente il punto di vista, riportando l’handicap per ciò che é, senza giri di parole e pregiudizi. La “H” di una tetraparesi spastica dalla nascita che per tanti è una difficoltà insormontabile, é diventata la forza di Anzalone che in Italia - come nessuno mai prima - sta spazzando i pregiudizi su handicap e normalità attraverso teatro, televisione, internet, editoria cartacea. Accanto alle rappresentazioni teatrali di “Targato H – Contro-mono-logo” in corso dal 2007 infatti, sul sito www. zanza.it o su YouTube si possono trovare numerosi video irriverenti come le Zanza News, mentre ad ottobre del 2008 David Anzalone ha pubblicato un irresistibile libro con la Mondadori dal titolo “Handicappato e carogna”, subito in vetta alle classifiche di vendita. La sua arma é un concentrato di sagacia, di osservazione e riflessione, di capovolgimenti e inattesi colpi sull’ottusità con cui ci accontentiamo di pensare la “normalità” e di giudicare le cose palesemente diverse. Basta osservarlo sul palco per abbattere i pregiudizi sulla disabilità. Abilissimo nel raccontare l’handicap a confronto con gli equivoci quotidiani grazie alla sua gestualità ma soprattutto al ritmo del testo, l’alternanza di parole e silenzi. Sul palco, davanti al pubblico, Zanza mostra un carisma drammaturgico e una vitalità linguistica e gestuale non comune. Sia lo spettacolo che il libro conducono il pubblico in un divertente viaggio alla scoperta delle peripezie di un handicappato nella quotidianità: a scuola, al cinema, all’oratorio della parrocchia, davanti alla porta di un bagno pubblico o al bar. Non mancano poi le donne (tra cui la maestra, la fisioterapista, le suore, Moana Pozzi...), che per Zanza “sono come le olimpiadi: ce n’è una ogni quattro anni!”. Per fortuna, ci sono i cellulari! Anche se “solo per man- dare un semplice: “Buonanotte” mi toccava cominciare a scrivere all’alba”. David Anzalone chiama le cose con il proprio nome e lo strumento che più usa è la comicità che porta inevitabilmente al ribaltamento schietto e pure raffinato del punto di vista comune. L’effetto finale è la libera risata. Chi ricorda qual é l’antica origine della parola “handicap”? Zanza rinfresca la memoria ricordando che risale a quando si metteva un peso (chiamato handicap, appunto) al cavallo migliore per dare una chance agli altri di poter gareggiare con lui. “Allora a questo punto – commenta sagace - mi sembra opportuno sottolineare il fatto che... se proprio non riuscite a starmi dietro, cazzi vostri!”. Letizia Stortini N A SCE L A “COMPAGNIA D E L L A FE N I C E” Dal progetto “Passi Affrettati” di Dacia Maraini nasce a Senigallia la “Compagnia della Fenice”. La prima Compagnia riconosciuta dal Comune di Senigallia e ufficialmente intitolata al suo Teatro, il “Teatro La Fenice”. La Presidenza Onoraria è affidata alla stessa Dacia Maraini che supporta la Compagnia con la sua consulenza tecnico/scientifica. La direzione artistica è invece affidata all’attore Antonio Lovascio; La presidenza all’attore Mauro Pierfederici. Tra i membri della Compagnia: Luigi Petrolini, Alessandro Lazzarini (organizzatore), Federica Lanari. La Compagnia della Fenice vuole omaggiare il suo Presidente Onorario, che ha dedicato parte della sua vita e della sua carriera alle donne, fin dalla scelta del marchio distintivo che è l’Araldo della marchesa Lucrezia Cento- fiorini. Una donna dalla forte personalità che nel XVIII sec. fu tra le cinque famiglie nobili di Senigallia, promotrice della costruzione del Teatro Condominale che poi nel XIX sec. diventerà il Teatro La Fenice. Una donna moderna, manager Lucrezia Centofiorini a cui era affidato il ruolo di revisore dei conti nel 1700. Una donna volitiva e di cultura, dunque, alle origini del Teatro senigalliese e una donna Dacia Maraini, icona della letteratura italiana nel Mondo, che onora la nostra città ponendosi alla guida della prima Compagnia della Fenice. La Compagnia debutta con lo spettacolo Passi Affrettati (con la regia della stessa Maraini) al Teatro delle Muse di Ancona il 14 dicembre alle ore 21.30. Nella stessa serata segue un dibattito sulla violenza sulle donna e in con- clusione si tiene simbolicamente a battesimo la Compagnia della Fenice di Senigallia. Ospiti: Dacia Maraini; L’Assessore alla cultura di Ancona, Andrea Nobili; L’Assessore alla cultura di Senigallia, Stefano Schiavoni; Rolando Panfili di Agens s.r.l. (Società organizzatrice spettacoli di Dacia Maraini). Nel cast dello spettacolo “Passi Affrettati”: Mauro Pierfederici, Alessia Raccichini, Ylenya Pace, Antonio Lovascio, Elena Durazzi, Federica Lanari. “Passi Affrettati” tratta di storie, realmente accadute, che narrano fatti di violenza sulle donne. Storie drammatiche raccolte in giro per il mondo e drammatizzate dalla scrittrice Dacia Maraini. La colonna sonora è opera dall’attore/musicista Giuseppe Moretti scomparso di recente, ultimo compagno di vita della Maraini. La Compagnia della Fenice è impegnata in produzioni con Agens s.r.l e in concomitanza con produzioni proprie attualmente in fase di lavorazione. Il direttore artistico della Compagnia, Antonio Lovascio è impegnato nella stesura di un testo teatrale sul Giudice Falcone e insieme a Luigi Petrolini sulla drammatica situazione di Gela attanagliata dalla morsa del Polo Petrolchimico. La nascente Compagnia vanta già un cospicuo raggio d’azione e si muove sotto il segno dello studio, della ricerca e della sperimentazione che sono i precetti fondamentali dai quali partire. CERCHI UN REGALO ORIGINALE DELLA TUA TERRA PER LE PROSSIME FESTIVITA’? Azienda agricola e norcineria La Pernice Un prodotto Castel Colonna Via Ponticelli, 12 tel. 071-7957227 enogastronomico Cantina Spallacci Giordano Corinaldo, tipico locale Via Ville, 50 Tel. 333.4806878 (olio, vino, Cantina Mencaroni Maurizio ,Corinaldo miele, Via Madonna del Piano, 58 Tel.071-67842 distillati, marmellate, Cantina La Maddalena, Monterado farine e pasta di cereali locali, ecc. ecc.) ? 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Per ulteriori informazioni suggeriamo di telefonare direttamente all’azienda prescelta che vi potrà dare tutte le informazioni utili. 7 e...dintorni L A R AI A CORINALDO Dr Umberto Ragazzini Agente Immobiliare 349 3804397 UR_Studio Immobiliare Associato FIAIP Linea Verde con il cuoco Vissani Tutto cominciò con una telefonata al lavoro della mia compagna, che mi diceva: domani andiamo a provare i vestiti ducali per la registrazione della trasmissione Linea Verde con Vissani. Giovedì sera eravamo tutti lì. La sartoria della Festa del Pozzo della Polenta, manifestazione che si svolge in quel di Corinaldo da 32 anni, si trova nelle vecchie carceri, edificio suggestivo del 1600 con ancora le caratteristiche porte, finestrella, originali.La festa, come è noto, ricorda la visita di Lorenzo de’ Medici, Duca di Urbino e consorte del 1517 a Corinaldo. Sempre interessante è ricordare l’avvenimento del XIX secolo, quando un popolano, trasportando un sacco di mais, nel fare la scalinata si fermò al pozzo per dissetarsi - quello stesso pozzo che permise ai corinaldesi di resistere all’assedio del XVI sec ebbene il sacco cadde è cominciò a fuoriuscire la polenta. Si sparse la notizia anche nei vicini castelli e tutti accorsero per sfamarsi. Oggi a Corinaldo nelle taverne, allestite per la festa, possiamo ancora degustare ottimi piatti di polenta ed il mitico condimento del Duca: ragù rosso con carne funghi e salsiccia, preparato sapientemente da Gianfranco (a mio avviso è il migliore, non solo a livello locale...) Rimasi sorpreso, intanto per l’esposizione, su manichini, di alcuni abiti: le celle ne erano piene, centinaia e centinaia di abiti in stile. Le sarte si davano tutte da fare, con spille, aghi e quant’altro per far apparire il vestito perfetto sul corpo di chi lo indossa- va. Le sarte: Silvana e Marisa correvano a destra e sinistra, e poi c’era Gianni, sarto di Chiaravalle, come me, al quale dico: si vede che i chiaravallesi alle manifestazioni importanti non possono mancare. La numero uno era Virginia il “Deus ex machina” della festa, fin dalla prima edizone. Lei, quasi sbraitando, si faceva sentire: mettiti quel vestito che ti sta bene, l’altro che piace a te io manco te lo vò a prende, tanto te stà mejio questo. Ed eccoci arrivati a Sabato. Le donne la mia compagna e la sorella, la quale mi onorava di essere la mia dama, erano dal parrucchiere. I complimenti vanno anche a loro...a “Brunetta di Ripe” per le acconciature. Arriviamo in sartoria leggermente in anticipo: è inutile vestirsi così presto bisogna essere pronti per le tredici. Tra i ritardi canonici, ed altro, si inizia verso le 14,00 il regista impartiva ad ognuno i compiti, eravamo contenti perche lo era anche lui, gli piacevamo, e a lui piaceva soprattutto Gabriele, mio figlio, le telecamere della Rai dopo Vissani riprendevano lui, quasi un secondo attore. Il regista diede il ciak: ora si era davvero emozionati,tirati,vergo gnosi. Vissani intervista la guida turistica, Lucia Giovannelli anche lei in costume. D’improvviso si gira verso la mia compagna: e tu chi sei! Cristina tra l’impaccio rispondeva: sono una dama della rievocazione storica, e poi ancora domande ad altre dame e tutti allegri si continuava. Arrivarono gli sbandieratori: erano presenti entrambi i gruppi di Corinaldo: il gruppo storico “Cambusta Revixi” e “L’araba Fenice” entrambi famosi, abituate a trasferte nelle feste più famose d’Italia ed anche all’estero. E poi i tamburi, le chiarine ed anche gli arceri che insieme ai saltimbanchi e mangiafuoco facevano da cornice. I fotografi quasi impazzivano, i cameraman sbraitavano e ci davano istruzioni. Il tutto veniva montato al moento. I Corinaldesi presenti, tra balli canti ed interviste applaudivano contenti. Tento qualche breve intervista. Simonetta mi dice: sono contenta che ci siano queste iniziative, mi dispiace per il tempo ristretto che hanno concesso agli sbandieratori, sono molto più bravi avrebbero potuto far vedere cose migliori, ma penso che manifestazioni del genere siano ottime per la visibilità di Corinaldo. Ed ancora la giovanissima Veronica: sono manifestazioni che servono a tenere sempre alto il valore di Corinaldo. Ed infine Cristiano del ristorante “Ai 9 Tarocchi”: queste iniziative sono importanti per il nostro paese, non avendo turismo invernale dobbiamo inventarci le iniziative da attuare, dobbiamo quindi far crescere il turismo di massa che è un target utile per tutta la comunità. Corinaldo ha ricevuto tanti premi a livello nazionale ed internazionale, tra cui “Borghi più belli d’Italia” “Bandiera Arancione” “Bandiera Verde” ed infine “Premio Europeo per comune ad Eccellenza Turistica”. Senza dimenticare S. Maria Goretti, la santa bambina che ha avuto qui i suoi natali. La festa stave per finire, ancora meglio di come era coinciata. Una sola cosa mi è dispiaciuta, forse l’amministrazione comunale avrebbe dovuto partecipare tutta, era presente solo il vice sindaco. Anche la stampa mancava, ad eccezione nostra. Vorrei menzionareMario Carofoli , molto conosciuto a Corinaldo, grazie a lui si respira quell’”antico colore del tempo” del “paese più bello del mondo” . Inventore di storie sull’astuzia dei suoi cittadini mescolata ad un ramo di follia che ha reso Corinaldo ironicamente anche “il paese dei matti”. Non vorrei tralasciare la famosissima festa di Hallowen, che ha fatto registrare anche quest’anno presenze da record, oltre 30.000 persone. Corinaldo rimane uno dei castelli meglio conservati in Italia. In ultimo volevo ringraziare tutti i Corinaldesi e l’Associazione “Pozzo della Polenta” che mi hanno dato la possibilità di partecipare all’evento, sono orgoglioso di questo. Aggiungo altresì i ringraziamenti alla produzione del programma per la disponibilità e la cortesia e Giancarlo Vissani per la pazienza e per... la “mitica” foto concessa a L’Eco! Pietro Motisi L’incontro con ANTONIO LUCARINI Descrivo in forma straniante e da operetta buffa le crudeltà della vita. A tal proposito, vorrei dilungarmi appena appena. Nel “Trovatore” di Verdi la zingara protagonista dell’opera, per farsi 8 giustizia, rapisce il figlio piccolo del Conte che le ha ucciso la madre mandandola al rogo e lo getta nel fuoco. Però si sbaglia e lancia tra le fiamme un altro poppante che stava tenendo in braccio, cioè suo figlio. Uno scambio di bambini che è inconcepibile. Invece Lucarini e Verdi ci insegnano che tutto può succedere, spesso per contrappasso, spesso per sfortuna e alle volte per esorcizzare un trauma. Verdi ha visto bruciare qualche parente? Ancora più degli altri spettacoli “Alice che dice?” ha carattere cinematografico di commedia surreale e tragica, piena di flashback e flashforward. Un’altra piccola annotazione. In “Ritorno al futuro” di Zemeckis il Dr. Emmett Brown, Doc, parlando con Marty, gli dice: - Il prossimo sabato sera, ti rimanderò indietro nel futuro! E in un’altra occasione, sempre Doc dice : - Chissà se hanno le mutande di cotone nel futuro! Con ciò voglio dire che Lucarini e Zemeckis ci insegnano che le narrazioni possono essere fatte di flashback, cioè salti indietro e flashforward, cioè balzi in avanti. Ma Zemeckis portava le mutande di fustagno? Per non scoraggiare ulteriormente chi vorrebbe andare a vedere lo spettacolo pongo a conclusione di questo articolo la trama: Alice Rain e Carmelo Tripepi, sono due killer su commissione che hanno avuto gravi traumi nell’infanzia-adolescenza e che uccidono come compensazione. Lei parla, ormai, solo col suo alberello di Natale finto mentre lui (devastato da pruriti e dermatiti) non riesce a dimenticare il tradimento della sua donna, Biancofiore, con un DJ (Raptus) di passaggio durante una festa in discoteca, il 21 luglio 2007. Entrambi sono tentati dal perdono e dalla redenzione ma riusciranno davvero a cambiare ? La prima occasione che avete per andarlo a vedere, fatelo. In scena con lui i validissimi attori che lo accompa- D i c e m b r e INTERMEDIAZIONI E CONSULENZE SENIGALLIA / Zona Nord - Monolocale fronte mare, 35 mq, climatizzato + terrazzo + garage, (possibile acquisto a parte). Prezzo euro_94_mila Rif. 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Anche il teatro, per tanti motivi, non rientra tra le passioni di molti, ma si può verificare che un ex regista di cortometraggi possa far scatenare l’interesse anche dei giovani. Uno dei pochi marchigiani che fanno parte del circuito AMAT, inserito nella programmazione Pergolesi-Spontini e autore dei suoi spettacoli. Antonio Lucarini può davvero far saltare le assi dei palcoscenici. In occasione della presentazione, ad Ostra, del suo ultimo lavoro: Alice che dice? ho avuto l’opportunità di scambiare due chiacchiere con questo creativo regista – attore – scrittore. Le domande che gli ho rivolto le potrete trarre direttamente dalla risposta, e come dice Ligabue – Se la risposta è amore, la domanda qual è? S T U D I O IMMOBILIARE Via F.lli Bandiera 19 Angolo Vicolo S.Filippo 60019 Senigallia An T_F 071 7930740 [email protected] Rif. R_121 gnano da tempo: Fiorenza Montanari, Andrea Quattrini e Pino Gullace. L’ultima nota che aggiungo, in coda alla chiusura e all’ultima puntualizzazione, è semplicemente una citazione che potrebbe farvi intendere il potenziale di questo spettacolo: Ezechiele, 25:17. Il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà, conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare, e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore, quando farò calare la mia vendetta sopra di te! Se conoscete Tarantino, avrete riconosciuto sicuramente anche la citazione. Se vi ricordate, in Pulp Fiction, alla fine del film Jules (Samuel L. Jackson) cerca di dare un’interpretazione al passo della bibba. Alla conclusione di Alice che dice? proverete dubbi similari, seppur provocati da una situazione diversa, suggeriti da personaggi diversi e da diversi sentimenti. Se non avete visto né il film né lo spettacolo, non posso che suggerirveli, in attesa di confrontarci su quello che vi ho detto. Andrea Storoni SENIGALLIA / Zona Collinare Sud-Ovest - Trilocale , 75 mq, completamente ristrutturato, posizione tranquilla e panoramica. Prezzo euro_215_mila Rif. R_8 SENIGALLIA / Zona Collinare - Casa Colonica, posizione panoramica, 330 mq circa, su 2 livelle + soffitta + annesso + terreno, da ristrutturare. Prezzo euro_350_mila Rif. R_106 SENIGALLIA / Zona Residenziale Periferica - Villetta a schiera, gradevole, su 3 livelli di 220 mq, garage, cantina, giardino. Prezzo euro_Info_in _Studio Rif. R_79 SENIGALLIA / Zona S. Angelo - Maxi appartamento indipendente in bifamiliare,1P, 108 mq, + corte - giardino esclusiva 200 mq. 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Essi sono stati i protagonisti della storia del nostro passato, dalla quale deriva la storia che siamo noi. Ricordarli è anche rimeditare i relativi contesti socio-politici e l’ambito della cultura e del costume nei quali essi sono vissuti: dalla rivisitazione del nostro passato scaturiscono la linfa della nostra identità, la consapevolezza della nostra specificità, la capacità di vivere con amore la nostra città. Senigallia nel corso dei secoli ha dato i natali oltre che a condottieri (Francesco Maria I della Rovere) e Pontefici (Pio IX), anche ad una folta schiera di personaggi che si sono distinti, non solo a livello locale, nei più vari campi dell’attività dell’ingegno: tra gli scrittori, ad esempio, ne abbiamo censiti, certamente per difetto, circa ottanta. La nostra è semplicemente una riflessione su quanto la nostra Città sembri essere di memoria corta. A parte alcuni volontari (o velleitari come noi), non ci risulta che le pur benemerite istituzioni e associazioni che promuovono la cultura senigalliese abbiano mai sentito l’esigenza di non fare estinguere la memoria dei nostri illustri concittadini vissuti prima dell’ Ottocento e che che questa città hanno strutturato di opere e di pensiero. Esemplificativa è la figura di Giuseppe Maria Ercolani: il suo cognome è sulla bocca di tutti i cittadini non perchè questi sappiano qualcosa della sua esistenza, ma perchè esso identifica quella praticatissima serie di portici che, con elegante ritmo architettonico (“la regolata bellezza” la definisce Antonella Falzetti), si snoda in città lungo il fiume Misa. Il padre dell’Ercolani, un dovizioso cittadino di Pergola, si era trasferito a Senigallia e nel 1692 con l’acquisto di due feudi nel parmense aveva ottenuto dai Farnese il titolo di Marchese. Aveva anche istituito in Roma un privilegio do- tato di un ricchissimo patrimonio e consistente in una prelatura ecclesiastica: di esso doveva godere uno dei suoi figli e successivamente un legittimo discendente del casato. Nel 1673 gli era nato a Senigallia il primo figlio, chiamato Giuseppe Maria. Questi, come si legge nel “ Libro d’oro” del Tiraboschi, “ fu aggregato nel Consiglio dei Nobili di questa Città […], ma poi rinunziò per entrare in prelatura, essendo oggi Referendario dell’una e l’altra Segnatura di Nostro Signore.” Impropriamente e spesso Giuseppe Maria viene citato con l’appellativo di Cardinale: egli ebbe il titolo di Monsignore e non ricevette la porpora cardinalizia. Questa la ottenne Luigi Ercolani, figlio di un suo nipote, dopo avere esercitato la detta prelatura. Di essa, dati i legami di parentela esistenti tra gli Ercolani e i Mastai Ferretti, potè usufruire anche il futuro Pio IX. A Roma l’attivismo di Monsignor Ercolani si esplicò in diversi campi dell’intelletto: teologia, poesia, geografia, matematica e architettura. Egli fece parte anche del mondo dell’Arcadia con lo pseudonimo di Neralco, quasi un anagramma di Ercolani. Promotore, ideatore e protagonista della ampliazione settecentesca della città, di cui i Portici Ercolani e la Porta Lambertina sono gli elementi scenograficamente più evidenti, il Monsignore si prodigò da figlio generoso nei confronti della sua città natale. Frutto della nostra sistematica consultazione dell’Archivio Comunale Senigalliese è la notizzia del suo intervento relativo al culto di Santa Maria Maddalena Compatrona della città. Senigallia stava vivendo la floridezza che la grande fiera franca estiva, la “Fiera della Maddalena”, le procurava. L’ Ercolani volle porre riparo alla ferita che alla Comunità era stata inferta nel 1443 dal condottiero Bartolomeo Colleoni quando aveva consentito al suo frate confessore di prelevare da Senigallia e trasferire in Lombardia le reliquie della Santa, che da secoli erano venerate nella chiesa a lei dedicata. Una riparazione quanto mai opportuna, che riguardava sia l’aspetto del culto sia il decoro della nostra città, che con la Fiera si stava identificando. La Comunità, che nel Palazzo del Governo o Palazzo Comunale aveva i suoi simboli del potere, in tale edificio disponeva di una piccola chiesa dedicata alla Vergine e ai Santi Protettori. Per la “chiesuola” provvide generosamente Monsignor Ercolani, secondo quanto attesta il 22 Novembre 1736 il notaio Filippo Regi, segretario comunale: “Essendo che Monsignore Illustrissi- mo e Reverendissimo Giuseppe Ercolani, Patrizio di questa Città e Prelato nella Curia Romana, abbia donato a questa illustrissima Comunità una Reliquia delle ceneri conglutinate delle Sacre Ossa di Santa Maria Maddalena Protettrice di questa Patria posta in una piccola teca d’Argento con l’autentica di Monsignor Illustrissimo Farsetti Arcivescovo di Ravenna, […] che si tenga per esporla nella Chiesa di questa Illustrissima Comunità chiamata volgarmente “La Madonnina”, specialmente in tempo di Fiera e per altri bisogni Pubblici”. L’[Arcivescovo di Ravenna era il Cardinale Maffeo Nicolò Farsetti, che nel 1724 era stato Governatore del Conclave conclusosi con l’elezione del Papa Benedetto XIII. Grazie all’ avvallo del Cardinale Farsetti e all’intervento di Monsignor Ercolani Senigallia poteva contare sulla presenza tutelare di una reliquia della sua Compatrona. Flavio e Gabriela Solazzi PERSONALE DI PITTURA Letizia Lanuti espone le sue opere La ricerca del colore nella Pittura di Letizia Lanuti è particolarmente istintiva ed emozionale. La descrizione delle vedute, dei paesaggi e delle altre opere, racchiude un’anima profonda e ricca di “semplice Pathos”; c’è conconcentrazione nella costruzione della tonalità della materia che comunica (trasmette) un’ingenua semplicità. Il fatto di comunicare o di rilevare che qualcosa è semplice e naturale non significa che abbia una facile realizzazione anzi... Letizia crea le sue opere costruendo un ambiente che rimanda ad un passato onirico a una dimensione temporale quasi metafisica e nostalgica. Nelle sue composizioni il colore predomina sulla forma e l’artista, attraverso la gestualità, crea spazi cromatici di forte impatto. Letizia ha vissuto molti anni a Roma e molte sue opere figurano in collezioni private. Attualmente vive e lavora da diversi anni a Senigallia (An). Massimo Nesti e Cristina Verdelli, Artisti e Critici “Vecchia Rotonda”_acrilico su tela La Personale di Letizia Lanuti si tiene dal 9 dicembre al 22 dicembre. Orario negozio, mattino e pomeriggio presso i locali di: NV.art services and communication, Via Verdi, 156 - Senigallia (An) Info: 338.1881584 - 333.9454748 - e-mail:[email protected] La Cooperativa Millennium è una società di servizi che eroga assistenza 24 ore su 24 a persone malate, disabili, anziane . I SERVIZI AIUTO PER L’IGENE PERSONALE (BAGNO-DOCCIA) A DOMICILIO SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, OSPEDALIERA E PRESSO CASE DI RIPOSO E CLINICHE DIURNI E NOTTURNI SERVIZI DI INTEGRAZIONE SOCIALE PER MALATI, DISABILI ED ANZIANI A DOMICILIO PRESSO OSPEDALI, CLINICHE E CASE DI RIPOSO SERVIZI DI BABY SITTING SERVIZI DI FISIOTERAPIA, TRATTAMENTI OSTEOPATIA PER LE PROBLEMATICHE DELLA COLONNA VERTEBRALE (CERVICALGIA-LOMBALGIA) INTEGRAZIONE DI ALUNNI DISABILI ATTRAVERSO EDUCATORI SPECIALIZZATI E FORMATI NELLE ATTIVITA’ COMUNI MA ANCHE SPORTIVE CON IL RESTO DEL GRUPPO RISPETTANDO I DOCUMENTI DI RIFERIMENTO (PDF E PEI) COME DA LEGGE 104/92 ORGANIZZAZIONE DI EVENTI, ATELIER, FESTE A TEMA E DI COMPLEANNO SERVIZI DI EQUITAZIONE INTEGRATA presso il Circolo ippico: “Nuvola Rossa asd” Via Montebianco, 113 Senigallia Referente: Simona Proietti di Valerio cell. 347 7246953 Via Copernico, 3 Senigallia (An) Tel. 071 7929558 Fax. 071 6627770 Cell. 335 5287009 e-mail: [email protected] 10 D i c e m b r e 2 0 1 0 _ w w w . e c o m a r c h e n e w s . c o m D i c e m b r e 2 0 1 0 _ w w w . e c o m a r c h e n e w s . c o m 11 b a c h e c a 03_lavoro cerco/offro La nostra testata CERCA AGENTI PER LA VENDITA DI SPAZI PUBBLICITARI. 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PER E-MAIL: scrivere l’annuncio con i dati dell’utente a [email protected] DI PERSONA: recapitare il modulo in busta chiusa in redazione: via C.Battisti,12_Senigallia. Spett.le InfoMarche s.a.s._invio il seguente annuncio cognome _____________________________________ nome ____________________ città _______________________________________ cap ___________ prov. _________ tel. ____________________________________ cell. _____________________________ testo annuncio ____________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ D i c e m b r e 2 0 1 0 _ w w w . e c o m a r c h e n e w s . c o m Secondo tempo spettacoli,sport “Stasera che si fa?” - breve rubrica della Valle del Misa Qualche millennio fa Geremia diceva: Io guardo la terra, ed ecco è desolata e deserta; i cieli, e son senza luce. Poi arrivarono i film Western di Leone, Corbucci e compagni e arrivarono anche le balle che rotolano per strada, da sole, nel silenzio rotto a tratti da qualche bisbiglio del vento e niente più e così sabato, scegliete voi quale, una profondissima quiete m’assale e nel pensier mi fingo di far qualcosa. Non c’è scampo. Ma ... La rubrica, che con senso dell’equilibrio, tra arte e magnate, dà un tocco di raffinata eleganza al volto indeciso e ingenuo della valle del Misa, è arrivata. Potrai finalmen- te addentare una programmazione concreta. Partiamo dai teatri, piccoli e dislocati oltre i confini di Senigallia. Un consiglio per l’abbigliamento: vestitevi a strati, perchè tendenzialmente si muore di caldo, ma non è detto che i tagli alla cultura non facciano rivalsa sul metano. Ostra. La stagione è già partita, ma nelle prossime settimane vi aspetteranno “L’amor non c’ha età” presentato dalla Compagnia la Sciabica l’11 dicembre, poi abbiamo “Quid animo satis?”, un concerto di musica classica organizzato per il 19 alle 17.30. Questo quid animo satis, fa- cendo una traduzione rapida con google mi diventa: ciò che è sufficiente volontà. Non è molto attendibile per gli appassionati di classicità, ma a noi postmoderni ci soddisfa. Proseguiamo con: “Le smanie della villeggiatura” portata ad Ostra da Il melograno il 15 gennaio e il giorno successivo in replica al pomeriggio. Il popolo degli enoturisti si sta già annoiando. Per loro c’è Natale in cantina il 12 dicembre. Non inserisco le aziende qui, ma potete trovarle su movimentoturismovino.it. Fine della pausa. Corinaldo. La stagione parte il 12 dicembre alle 21.15 con “La bajadera” della Compagnia italiana di Operette. Il programma prosegue con il musical “jesus Christ Superstar” l’ 8 gennaio e il 15 gennaio, invece, ci sono Lillo e Greg, che nell’attesa potete ascoltare su Radio 2 ogni pomeriggio dalle 17. Anzi, andatevi a cercare l’ultimo successo I Love Soppressata. Fratelli d’Italia, le celebrazioni proseguono. Il 7 gennaio, a feste passate, esponete davanti alle vostre case il tricolore! Andrea Storoni acli san silvestro: squadra giovane Dopo cinque anni passati in silenzio, è ritornata a farsi sentire la voce di una protagonista molto attesa, che nonostante alterne fortune è sempre riuscita a ritagliarsi uno spazio importante nel panorama del calcio amatoriale senigalliese. Stiamo parlando dell’Acli San Silvestro, che dopo appunto una lunga latitanza, ha deciso quest’anno di tornare a calcare i campi della Uisp, anche e soprattutto grazie all’apporto e al sostegno di un’intera frazione. La squadra è ripartita dalla serie B e il campionato, almeno all’inizio, ha riservato poche soddisfazioni dal punto di vista dei risultati, ma poco importa: era fondamentale rimettere insieme un gruppo di giocatori, possibilmente giovani, del luogo, bravi nel rettangolo di gioco quanto possibilmente fuori, con la speranza che si possa aprire un ciclo, potendo vincente, ma almeno duraturo. E’ quello che si augura in primis l’allenatore, quel Luciano Olivetti (vedi foto) che tanta esperienza ha accumulato nel corso della sua lunghissima carriera, divisa tra Uisp e categorie superiori, e che tanto ha creduto in questo progetto, così tanto da non aver esitato nemmeno un istante quando gli è stato proposto di fare da “chioccia” (non ce ne volere, Luciano!) ad un gruppo di sbarbatelli, molti dei quali alla loro prima esperienza nell’aziendale. Più che di calcio, un uomo di sport, se ancora ce ne sono in giro. Qual è la prima cosa che gli viene in mente se pensa alla sua squadra? Che in tanti anni, passando tra 3 generazioni, non ho mai visto giocare in maniera così pulita a pallone, basando tutto o quasi sul gioco … ecco, forse ciò che ci condiziona negativamente è la mancanza di cattiveria agonistica. Tanti anni … in effetti è da un po’ di tempo che fai parte di questo ambiente. Dall’87 … primo torneo Uisp, giocavo ovviamente nel San Silvestro, anche se allora si chiamava Top 11. La denominazione attuale è datata 1991. Ricordo le vittorie del campionato di serie B e della Coppa Disciplina. E dopo qualche stagione con il Marzocca tra 1^ e 2^ categoria, sono ritornato all’aziendale, ma sponda Vallone. Era il 1994, e quell’anno vinsi il mio secondo titolo, ma stavolta in serie A. Poi una stagione nella Capanna e infine il ritorno al San Silvestro. Dal quale ti sei preso una pausa nel 2000, giusto il tempo per andare all’Acli Centro Senigallia per vincere il tuo secondo campionato di B, terzo in generale. Esatto … purtroppo il problema del San Silvestro è sempre stato quello di essere una frazione piccola per numero di abitanti e di conseguenza pochi giocatori per formare una squadra ogni anno. E’ il 2002 quando viene nuovamente ricostruito il San Silvestro. E’ il primo anno che mi vede ricoprire il duplice ruolo di allenatore – giocatore. Partiamo come adesso dalla B, la vinciamo – ed è il quinto titolo per il sottoscritto – e dodici mesi dopo arriviamo terzi in A. Avevamo una squadra fortissima, davvero. L’80% di quella formazione era di San Silvestro … credo che sia stata la migliore che la nostra frazione abbia mai avuto. Purtroppo, tante individualità, seppur eccelse, non sempre costituiscono un gruppo solido e valido, e l’anno dopo, quando pensavamo di fare il cosiddetto salto di qualità, abbiamo fatto l’esatto opposto: siamo retrocessi. Quella è stata la mia ultima esperienza da calciatore. Poi si è deciso di stare nuovamente fermi per un anno, la squadra si è sciolta e i giocatori più rappresentativi e di talento, tipo Matteo Renzi, hanno trovato dimora in altre società. I più anziani, tra cui il sottoscritto, pensarono bene di pro- D i c e m b r e seguire, ma nel torneo dell’Over 35 … Ma non avevi smesso? Si, ma un po’ di pressione dei compagni e la voglia mi fecero cambiare idea, nonostante l’età e acciacchi vari. Ma fu solo per poche apparizioni, anche se positive: vincemmo due campionati, nel 2008 e nel 2010, quest’ultimo con un mio gol in finale. E attaccai definitivamente le scarpette al chiodo. Parliamo ora di questo nuovo San Silvestro (foto in alto) … hai detto in apertura che è una squadra giovane, e dunque inesperta, con poca cattiveria agonistica. Alleno 24 ragazzi, 22 dei quali hanno un’età che va dai 16 ai 22 anni. L’inesperienza è il prezzo da pagare all’inizio, lo avevo messo in preventivo. Ma è un gruppo fantastico, stupendo, si vede che ci tengono, che dimostrano un grande spirito di appartenenza; ecco, da questo punto di vista, mi sembra di rivedere la squadra di vent’anni fa. E’ un piacere passare del tempo con loro: c’è un clima meraviglioso, molti tra loro sono imparentati e i genitori fanno parte della dirigenza. Si sentono spesso storie di padri che vanno al campo e creano casini? Da noi è il contrario, visto che sono i primi a darmi una mano. E poi, questi ragazzi … sono eccezionali, in campo e soprattutto fuori. (fine prima parte) Antonello Pace TUT TI I RISULTATI DEL C ALCIO UISP L’appetito vien mangiando, e l’Acli Casine ne sa qualcosa, visto che non ha perso il gusto di guardare tutti dall’alto dopo il trionfo della scorsa stagione. I rossi ostrensi, protagonisti fra l’altro di uno dei derby più polemici e contraddittori di sempre (su cui ancora c’è parecchia luce da fare – ma che non si farà, conoscendo la politica della Uisp), hanno un ruolino di marcia impressionante: 8 vittorie ed una sola battuta d’arresto, alla terza giornata, contro una delle grandi e più piacevoli sorprese di questo inizio torneo: il Passo Ripe di mister Bonvini, che con qualche innesto finalmente positivo, la classe di Michele “Poli” Orianda e la vena ritrovata di Matteo Fiscaletti, è risorta dalle ceneri, gettandosi alle spalle un’annata, quella passata, davvero inguardabile, e con sei – e dico sei, signori!! (come quelli che vendono i piat- 2 0 1 0 _ w w w . e c o m a r c h e n e w s . c o m ti alla Fiera) – vittorie di seguito, e lì a mordere la coda, in compagnia del Real Vallone, che riveste da dieci anni il ruolo del favorito e da dieci anni le soddisfazioni le trova nel Regionale (che poco non è … anzi!). Le due, che inseguono a cinque punti ma avendo già riposato (in virtù di “geniale” meccanismo organizzativo messo in atto dal Comitato di Senigallia, che ha pensato bene di mettere 13 squadre in serie A e altrettante in B … neanche Rommel nel corso della sua carriera militare ha dimostrato una capacità strategica superiore!) sono a loro volta tallonate dall’altra mina vagante del campionato, il neopromosso Atletico Ripe di mister Luca Biagetti, autore di un campionato sopra le righe... CONTINUA in www.ecomarchenews.com 13 rubriche I SAPORI della tradizione A TU PER TU... con la Psicologa a cura della dott.ssa Maria Pia AUGUSTI IL NARCISISTA Come sono bello amo solo me. Il narcisista non riesce ad amare e non si può neanche dire che ami se stesso: egli è egoisticamente interessato a se stesso “pieno di se”. Per questa ragione non può neanche conoscere se stesso perché talmente pieno di se che non può conoscere né il mondo né Dio. Il narcisista è semplicemente incapace a livello emozionale di percepire il mondo esterno nella sua propria realtà ma solo dal punto di vista intellettuale, non da quello emozionale. Al vero narcisista non interessa l’opinione che gli altri hanno di lui. Freud ha osservato che tanti rapporti che sembrano essere d’amore, le relazioni con i figli o quelle tra persone che si dicono innamorate, sono spesso solo narcisistici. La madre che ama i suoi bambini in realtà ama se stessa; la moglie che ama il marito potrebbe amarlo per la stessa ragione. Il narcisista quando viene deluso da un’altra persona può reagire con una depressione ansiosa o con rabbia. Ferire i sentimenti di una persona narcisista provoca in questa una reazione “rabbiosa”. La conseguenza del narcisismo è una deformazione dell’oggettività e del giudizio perche per il narcisista è buono ciò che è suo e cattivo ciò che non l’è. Un’altra conseguenza è la “carenza d’amore” perché è evidente che io non amo nessuno al di fuori di me se sono occupato solo di me stesso. L E E M O Z I O N I 4°parte IL DISPREZZO a cura della Dott.ssa Anna FARETTA Psicologa e volontaria DDP Nell’ambito della categoria delle emozioni, il disprezzo non è una emozione primaria, come ad esempio la paura, ma è una emozione fredda, che comporta il distacco dall’oggetto o dalla persona verso cui è diretto. E’ una modalità espressiva che serve all’individuo per prepararsi a fronteggiare un avversario pericoloso e la sua essenza è la svalutazione dell’altro, la sua derisione e la sfida. Il disprezzo comincia a manifestarsi in genere tra i 15-18 mesi di età e pertanto più tardi rispetto ad altre emozioni, quali la gioia, la paura, la tristezza; vi è una influenza rilevante da parte delle regole socio-culturali che il bimbo acquisisce durante lo sviluppo. Il disprezzo è direttamente legato al disgusto e alla rabbia, dato che tutte queste emozioni sono manifestazioni di ostilità e ne costituiscono una risposta emotiva. Secondo Darwin vi è in particolare una somiglianza tra il disprezzo e il disgusto, in quanto quest’ultimo costituisce una forma esasperata del primo, il quale consiste nella ripugnanza o nausea verso un’altra persona; infatti, si manifesta in movimenti del naso e della bocca e si differenzia dal disgusto solo per la minore intensità. Il disprezzo è spesso provocato da atteggiamenti di superiorità e da comportamenti negativi di altre persone, ovvero dal tradimento della fiducia; altre cause possono essere anche avvenimenti che provocano gelosia o rivalità e in genere situazioni in cui l’individuo avverte il bisogno di sentirsi più forte. Nella ricerca delle cause principali che lo provocano, vi è una differenza tra maschi e femmine: per i primi, i casi più frequenti sono il tradimento della fiducia e l’atteggiamento di superiorità, mentre per le seconde, la trasgressione di norme morali e la falsità. Per quanto riguarda il modo attraverso il quale si manifesta, si possono individuare modalità verbali e non verbali. Le prime sono la battuta ironica o sarcastica, la derisione e l’insulto; le seconde i movimenti mimici del volto, la variazione nella direzione dello sguardo e i cambiamenti di intonazione della voce o un particolare tipo di sorriso. Non è comunque sempre facile precisare a volte le espressioni facciali. Inoltre il disprezzo si esprime in modo diverso se è rivolto verso una persona che occupa una posizione sociale superiore o inferiore, ovvero se è espressione di chi ha un ruolo sociale rilevante o subordinato. Infine il disprezzo si manifesta in maniera diversa a seconda del contesto, in quanto dove è possibile esplicitare le proprie emozioni negative esso si estrinseca con modalità vicino all’insulto o all’offesa, mentre dove vi è un controllo sociale più forte i modi di espressione sono più mascherati e il disprezzo si manifesta con la derisione, con lo scherno e la ridicolarizzazione. 14 La Bottega delle Marche LE MARCHE e L’UNITA’ D’ITALIA a cura di Marco SEVERINI DOVE IL BUONO E’ DI CASA Edizioni Codex Quando sono nate le Marche? La questione è aperta e viene dibattuta da tempo, ma ora un pregevole volume corale, realizzato da una ventina di storici marchigiani e intitolato “Le Marche e l’Unità d’Italia” (Edizioni Codex, Milano 2010, pp. 401), presenta un’interpretazione particolarmente interessante: si trattò di un cammino lungo e faticoso che ebbe origine nel periodo napoleonico, ma trovò un momento decisivo nel passaggio dalla dominazione pontificia allo Stato nazionale unitario. L’opera, curata dal professor Marco Severini (Università di Macerata), è già stata presentata in diverse località marchigiane e a Roma nell’ambito della Rassegna “A ottobre piovono i libri”, ha esaurito la prima edizione (1.000 copie) nel solo mese di ottobre ed è ancora richiesta nelle principali librerie marchigiane. In apertura compare una riflessione del Capo dello Stato che ricorda il “ricco patrimonio” di cui il nostro paese dispone negli studi risorgimentali e invita a cogliere, in queste celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, l’occasione “per far rivivere nella memoria e nella coscienza” degli italiani le ragioni “dell’unità e indivisibilità come fonte di coesione sociale”. I saggi del volume si occupano di temi diversi: così troviamo trattate, in quattro parti differenti, le grandi questioni relative al processo di annessione al Regno di Sardegna (la battaglia di Castelfidardo, l’amministrazione Valerio, etc.), la risposta delle periferie – corrispondenti alle cinque odierne province – al cambio di regime, il ruolo di patrioti più o meno importanti, e alcune vivaci peculiarità del contesto regionale. Il biennio 186061 ebbe, come noto, tanti protagonisti, da Cavour a Garibaldi, da Vittorio Emanuele II a Mazzini, solitamente ricordati come “padri della patria”. Ma, utilizzando ricerche d’archivio nuove, l’opera si concentra soprattutto su quei marchigiani che per troppo tempo sono stati dimenticati: da chi indossò la camicia rossa per raggiungere Garibaldi in Sicilia a chi rientrò nella regione, dove un lungo periodo di esilio magari a Torino, Firenze e Bologna, al seguito dell’esercito piemontese. Il personaggio più citato del libro è però il piemontese Lorenzo Valerio, nominato commissario straordinario e, in sostanza, primo governatore della regione; tra il settembre 1860 e il gennaio 1861 Valerio portò, attraverso l’emanazione di 840 decreti riguardanti i diversi aspetti della vita pubblica (dall’istruzione alle infrastrutture), le province adriatiche all’interno della legislazione sabauda, preparandole per l’ingresso nel Regno d’Italia, ufficialmente sanzionato il 17 marzo 1861. Un’opera ragguardevole, che meritava di essere ricordata alla vigilia del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. L.R. Il libro ha esaurito la 1° edizione nel mese di ottobre. Dalla fine di novembre è in circolazione la 2° edizione. Tra la metà di dicembre e gli inizi del 2011 sono previste altre presentazioni nel territorio regionale. Il negozio la Bottega delle Marche di Angelo Rossi (nella foto), apre nel novembre del 2007 con l’intento di proporre dei prodotti alimentari artigianali fatti da produttori sia locali che regionali. All’interno della bottega si spazia tra i salumi che comprendono, sia il famoso ciauscolo sia i più classici salami, lonze, pancette e guanciali tutti senza conservanti e additivi chimici. I formaggi sono a latte crudo di vaccina o pecora con qualche particolarità come al latte di capra e di bufala. Le confetture e le sciroppate sono preparate con frutta delle valli pesaresi, del fermano e dell’ascolano dove, in preferenza, si coltivano pesche, susine e ciliegie. Tra le specialità da provare: la confettura di pomodori verdi e le gelatine di Lacrima e Verdicchio, i naturali succhi di pesca, susine e mele rosa e poi le rinomate mele rosa dei Sibillini. Tra gli ortaggi troviamo una selezione di sottoli: melanzane, zucchine, carciofi e poi la famosa oliva ascolana del Piceno. Tra i mieli oltre a quello dei monti Sibillini, dove ancora la natura è incontaminata, c’è anche un tipo speciale alle visciole. La pasta è rappresentata da quella di grano duro preparata con la farina delle colline fermane; i formati sono le fettuccine, i fusilli, le mezze maniche, penne, tagliatelle e spaghetti. C’è anche una buona scelta di pasta all’uovo.Fra i vini ascolani vi suggeriamo di assaporare la Passerina e il Pecorino di Offida e poi il Visciolì di Pergola, la Vernaccia di Serra Petrona e il vino Cotto del Fermano. Tra i dolci ci sono le ciambelline alla Vernaccia, prodotte dal forno Annavini di Caldarola che prepara in maniera artigianale e senza conservanti anche un’ottima pizza al formaggio, crostate, pan nociato, ciambellone e i biscotti all’anice e all’ammoniaca. Il gran biscotto del nonno che è ottimo sia nel caffelatte sia nel vino va bene per la colazione e per la merenda. Le bottiglie di olio extravergine di oliva provengono da frantoi di mono-coltivazioni. E c’è il pane cotto a legna, ora anche al Kamut e al farro. Tutti i prodotti che si trovano alla Bottega seguono il tempo di produzione e non le mode perché il sapore e i profumi restano quelli di un tempo. Perciò preferisci il buono invece del bello, anche di quello che lo circonda e passa a trovare Angelo, a Senigallia nel suo negozio e ti porterai in tavola i sapori della nostra terra. La Bottega delle Marche è anche online visita il sito www.labottegadellemarche.it e potrai acquistare in tutta sicurezza tutti gli alimenti selezionati per te. Per regali di qualità si confezionano anche cesti natalizi su prenotazione. Angelo, da poco, ha aperto una sala degustazioni, ideale per la tua merenda e il tuo aperitivo con i migliori prodotti marchigiani. Maria Antonia Martines La Bottega delle Marche è aperta al mattino dalle ore 08.00 alle 13.30 e il pomeriggio dalle ore 16.30 alle ore 20.00 con orario prolungato. Aperta anche la domenica. Via Marchetti, 3 (vicino la stazione dei Carabinieri) Senigallia (An) Tel. 071.9011135 - 334.8907184 LA FRASE DEL MESE Indovina chi l’ha pronunciata? “Ma quale sindrome di Peter Pan: Io volo!” porta Braschi cucina e pizza anche da asporto aperto a pranzo e cena Largo Puccini, 11 Senigallia (AN) Tel. 071 7931044 D i c e m b r e 1. 2. 3. 4. 5. 6. Fabri Fibra Leonardo da Vinci Il barone Bianchi James Barrie Il Pierma Elio delle Storie Tese Invia la risposta per posta elettronica a [email protected]. Tra tutti coloro che avranno indovinato verrà sorteggiato il Vincitore di venti bomboloni del forno Starnin, fatti con vera farina, vere uova e crema come una volta si faceva in casa. Secondo premio: un abbonamento annuale a L’Eco. 2 0 1 0 _ w w w . e c o m a r c h e n e w s . c o m r u b r i c h e MEDICINA E SALUTE a cura della dott.ssa Petronela NITA medico di Medicina generale I LOVE JU il romanzo d’amore sulla Juventus a cura a cura del dott. delle dott.sse Raniero MANCINI Maria Paola CELANI medico di Maria Stella MARTINES Medicina generale specialiste in Pediatria TERAPIA CON I SUONI R I C E T T E O N L I N E di Jonathan Arpetti Cult Editore “A chi non è capitato di dover saltare una partita per assecondare il volere della propria donna? E’ la cosa più assurda del mondo...tu sei al ristorante con lei e non pensi altro che alla partita, qualsiasi rumore che si alza dal tavolo vicino ti fa sobbalzare e ti fa pensare a: 1) ha segnato la Juve 2) ha preso goal 3) porcamiseria ho messo pure il videoregistratore e ora so che al minuto 18 è successo qualcosa al Nou Camp 4) cerchi di non guardare il telefonino, perchè sai che se ha segnato la Juve, ti manda un messaggio il Tato, se hanno segnato loro, arrivano i messaggi da tutti i tuoi “amici” interisti. Perchè, perchè, perchè sei venuto al ristorante con lei? Perchè non hai avuto il coraggio di dirle: “no, scusa ma stasera c’è la 6° di campionato e sai com’è ma stasera la Juve gioca con il Catania”...perchè?.... Beh...la risposta la sai...solo perchè non vuoi litigare... tu hai scelto di vivere una vita al fianco di una persona splendida, ma ha un difetto: quello di essere una donna che non gliene frega niente di calcio. Inoltre, sai anche che se resti a casa a guardare la Juve, hai sicuramente: 1) litigato 2) che si...la guardi la partita, ma sai che nell’aria di casa c’è un’atmosfera strana,che non ti fa guardare la partita in santa pace 3) sai che il semplice 3-0 per la Juve non te lo puoi gustare 4) sai che se sarà uno squallido 0-0 poi lei ti guarderà con occhi tipo: “ti sta bene”. Ma che devo dire...la Juve è la Juve e non ci sono madonne. Paolo Belli Ju come Juve, la squadra del cuore. Ju come Julia, la fidanzata. Giacomo, supertifoso juventino, e’ in bilico tra due donne: da una parte la fidanzata Julia che, alla soglia dei trent’anni, non desidera altro che sposarsi e mettere al mondo dei figli e dall’altra la travolgente Monica, sua ex compagna di classe trasformatasi in una sorta di playmate tutta curve, che lo seduce a colpi di silicone e cocaina. Il tutto sullo sfondo delle due semifinali di Champions League tra Juventus e Real Madrid. La Juve vola in finale contro il Milan, mentre Giacomo si ritrova all’ospedale con una prognosi di amnesia totale causata da un forte attacco di stress. Sebastiano, il suo compagno di stanza, un autistico completamente dedito alle statistiche della squadra bianconera, in poco tempo stravolge il suo equilibrio interiore, facendogli nascere istinti omicidi e portandolo a odiare la sua “amata”Juve. Il giorno della finale, mentre gioisce per la vittoria del Milan, tutto nella sua mente inizia a diventare chiaro. L’autore di questo romanzo d’amore sulla Juventus è marchigiano, vincitore del concorso letterario per autori esordienti al salone del libro di Torino 2010, organizzato da Radio 24. Il libro vanta la prefazione di Marcello Chirico e i commenti di Paolo Belli e Max Pisu. Il volume è in libreria dal 1 dicembre. D i c e m b r e “Primum non nocere” come insegnava Ippocrate, significa che nella scelta di una terapia va sempre privilegiata quella senza o con meno effetti collaterali. La terapia più appropriata è anche quella che va a curare la causa e non soltanto l’effetto e per riuscire a trovare il giusto rimedio in questo senso è importante avere una visione globale del paziente, prendendo in considerazione diverse valutazioni specialistiche ed esami. Per farmi spiegare meglio, darei l’esempio della lipoproteina (a) o LP(a). L’aumento della LP(a) nel sangue, ha un ruolo primario nello sviluppo di trombosi, causa di patologie cardiovascolari, degenerative, acute e croniche. La LP ( a ), a differenza del colesterolo non può essere controllata con l’alimentazione povera di grassi animali ed elaborati, e con le statine, ma esistono farmaci specifici nell’omotossicologia, medicina di risonanza e la tecnologia farmacologica avanzata. Una persona su sei potrebbe essere portatrice di uno o più geni che codificano la LP(a), identificabile presso i laboratori genetici, trovabili anche nelle Marche. Le persone con questo difetto genetico devono essere aiutate con delle terapie che possano prevenire la trombosi ma anche con altre terapie magari per tentare di riparare questo difetto genetico, di riparare il DNA. La terapia con suoni, potrebbe essere presa in considerazione come una delle possibilità in questo senso. L’induzione dello stato theta si dimostra di supporto per la riparazione del DNA. I ricercatori russi, autori del libro “ Vernetz intelligence” sostengono la possibilità di riprogrammare il DNA (cioè anche di riparare) senza prelevare, modificare e reintrodurre singoli geni. Questo sarebbe possibile, in quanto il nostro DNA reagisce alle frequenze (onde sonore) del linguaggio con possibile influenza di questo sul metabolismo delle cellule e riparazione dei difetti genetici con suoni e frequenze e senza abbassare il sistema immunitario, ma rinforzandolo con la stimolazione della formazione di endorfine. Se le nostre azioni quotidiane non sono in linea con “ il nostro scopo spirituale” e se le nostre convinzioni inconsce sono negative e non in risonanza, il danno del DNA è maggiore della capacità riparativa che abbiamo dentro di noi o che possiamo stimolare con il linguaggio dei suoni! Buon Natale e buona musicoterapia! VERSO LA FELICITA’ Come intraprendere il viaggio partendo da se stessi di Piero PIERDILUCA Armando Editore L’autore del libro si chiede: “Cosa può accadere di più grave in una società dove tutti i valori tradizionali stanno scomparendo, se non la scomparsa della strada “verso la felicità”? Leggendo il libro il lettore imparerà a conoscersi meglio, ad amarsi, a vivere in armonia con il cuore e con la mente. Piano, piano, ogni giorno di più, continuerà ad apprezzarsi, a stimarsi, ad amarsi e capirà di essere vicino alla meta, quando, guardandosi allo specchio, vedrà l’immagine di una persona che ama e che lo ama più di ogni altra cosa al mondo. Non avrà più paura di correre e di cadere, perché la gioia che sentirà nel rialzarsi da solo, sarà molto più grande del dolore per la caduta e capirà che la vera felicità è quella che gli nascerà dentro quando sentirà di aver dato valore, non solo alla vita degli altri, ma alla sua, e quando riuscirà ad armonizzare quello che ha nel cuore e nella mente con le scelte che farà ogni giorno, dando significato ad ogni esperienza, ad ogni incontro e capirà, così, che può raggiungere ogni meta, perché sentirà di avere forza e le ali per volare verso l’Infinito. La felicità, che nasce spontanea dentro di te, nessuno te la può togliere, non ti potranno mai strappare ciò che non ti hanno dato, rimarrà sempre nel tuo animo e nel tuo cuore, perché non vi è entrata, ma è nata e cresciuta dentro te. L’obbligo di trasmissione on line dei certificati di malattia e d’invalidità ha impresso una netta accelerazione alla rivoluzione informatica in medicina. Tuttavia esistono alcune difficoltà che frenano questa ulteriore riforma nell’assistenza sanitaria. La prima riguarda la privacy del cittadino/paziente. I dati che vengono spediti sono a volte “sensibili” e debbono quindi essere protetti, per evitare che chiunque, malavita compresa, possa accedervi per proprio tornaconto. Bene vanno le cose per la regione Marche. Il ministro Brunetta si è addirittura complimentato con il governatore Spacca per la virtuosità economica e per l’alto numero di certificati inviati online. Tuttavia anche all’interno del sistema sanitario Marche esistono delle difficoltà legate alle resistenze poste dagli operatori sanitari. I più contrari sono i medici ospedalieri, guardia medica, specialisti ambulatoriali, che anche nelle Marche, salvo lodevoli eccezioni, si sono rifiutati di adempiere a questo ulteriore bizzo burocratico. Strana cosa, dal momento che la legge Brunetta impone l’obbligo di certificazione online a tutti i sanitari, non solo medici di famiglia convenzionati, ma anche medici ospedalieri dipendenti e addirittura libero professionisti. La stessa legge prevede pesanti sanzioni a chi non adempirà all’obbligo di invio telematico delle certificazioni di malattia. Per quanto riguarda i medici di famiglia esistono alcune criticità. Primo fra tutti il fattore tempo. Le procedure necessarie per redigere e inviare al’inps un singolo certificato di malattia occupano 5-15 minuti, in relazione al tipo di collegamento di cui si dispone, alla zona geografica da cui si trasmette, all’intasamento delle linee (più elevato nelle ore centrali). Per l’invio telematico anche nella nostra regione le criticità sono diverse. Non tutto il territorio dispone ancora della possibilità di collegamento Adsl. In mancanza del quale la trasmissione non può essere effettuata. Alcuni medici di famiglia operano in diversi ambulatori. Di qui la necessità di utilizzare un’ internet key con costi aggiuntivi, e maggior difficoltà di collegamento e di trasmissione. Altro fattore: i costi economici. Per garantire lo sviluppo informatico tutti i medici di famiglia sono costretti ad affrontare costi elevatissimi. E’ necessario adeguare sia i collegamenti telematici che gli applicativi (software) degli studi medici, rinnovare il parco macchine hardware, ormai obsoleto per le nuove funzioni richieste. La seconda grande rivoluzione informatica, già parzialmente in atto, è costituita dall’invio telematico di ricette e impegnative. Un modo per capire quali e quanti medicinali vengono prescritti dal Ssn, a chi, da chi e in quale farmacia vengono acquistati, insomma un altro grande fratello per i medici di famiglia. Ma anche un modo per tenere sotto controllo la spesa farmaceutica. L’unica regione in cui già si fanno le ricette online è la Lombardia. Con quali risultati non è dato sapere. E’ chiaro che i tempi per la compilazione di una singola ricetta online dovranno per forza essere abbattuti per evitare che si creino interminabili code davanti al desk del medico o della sua segretaria. Ma quello che farebbe davvero compiere un passo avanti alla rivoluzione informatica in medicina sarà la possibilità di avere una piattaforma informatica di riferimento che riesca a far dialogare i programmi informatici di più medici associati tra loro, permettendo la trasmissione dei dati ai diversi soggetti interessati (Ministero delle Finanze, Inps, regioni, Asl). Su questo si sta già lavorando. Auspichiamo che tra un anno o due la riduzione della complessità e della variabilità di trasmissione dei flussi informatici possa migliorare la comunicazione tra medici, assistiti ed enti di riferimento. MACELLERIA Catamarca Carni CERTIFICATA DALLA ICEA PER LA VENDITA AL DETTAGLIO DI da lunedì a sabato 8:00 - 13:00 CARNE BIOLOGICA 16:30 - 20:00 Specialità in taglio: ASADO ARGENTINO Carne di Vitello - Maiale - Agnello - Pollame Alimentare - Salumeria - Arrosti Pronti Via Lago di Garda,12 Borgo Ribeca - Senigallia Cel. 329 9376865/392 0960511 2 0 1 0 _ w w w . e c o m a r c h e n e w s . c o m L E S TO M AT I T I Le stomatiti rappresentano un ampio gruppo di patologie interessanti la bocca a diversa eziologia: virali, batteriche e fungine. Le lesioni sono di tipo infiammatorio, erosive, ulcerose e interessano le gengive, la lingua, il palato e l’interno delle guance fino alle tonsille. Spesso queste lesioni si associano ad abbassamento delle difese dell’organismo con possibilità di febbre anche elevata, prostrazione, astenia, linfoadenomegalia laterocervicale (linfonodi drenanti locoregionali), scialorrea (aumento della salivazione), dolore intenso all’introduzione di cibo o liquidi in bocca soprattutto se caldi, acidi e salati. Tra le forme più frequenti ricordiamo le stomatiti virali da herpes, da coxsackie virus e le stomatiti da candida (mughetto). Le forme herpetiche possono essere anche molto serie soprattutto se interessano bimbi molto piccoli richiedendo a volte il ricovero ospedaliero per la necessità di sostenere l’organismo disidratato che non riesce ad alimentarsi e quindi a reagire all’infezione. Queste forme colpiscono ciclicamente prevalentemente i bambini dei nidi e delle scuole materne in forma epidemica. L’infettività è molto elevata e il contagio avviene tramite la saliva degli infetti. Le lesioni spesso molto dolenti traggono sollievo dalla terapia locale che viene posta in atto con l’uso di spray o gel antiinfiammatori, antidolorifici e disinfettanti locali. L’uso di anti-virali sistemici è limitato alle forme più gravi e spesso sostenute da herpes. La terapia antimicotica è invece specifica per le forme da candida che spesso diffondono anche nell’area dei genitali. Le forme batteriche complicano per lo più le forme virali e fungine soprattutto nei soggetti con difese immunitarie compromesse. Nel caso di questa patologia è opportuno e raccomandabile evitare l’esposizione al sole durante la fase critica perché può influire negativamente sull’evoluzione della patologia. E’ molto utile idratare i piccoli pazienti facendoli bere opportunamente e favorendo l’assunzione di cibi freschi come il gelato e lo yogurt che possono anche sostituire un pasto. SANITARIA SABBATINI S A B B A T I N I P. 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