Il regalo alla città La storia in 60 film
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Il regalo alla città La storia in 60 film
Cultura e spettacoli 47 L’ECO DI BERGAMO MARTEDÌ 4 OTTOBRE 2016 Il cardinale Kasper: «La misericordia, cuore del vangelo» «Molte fedi» Stasera incontro con il prelato tedesco nella basilica di Santa Maria Maggiore per la rassegna delle Acli «A Bergamo, parlerò della misericordia come risposta cristiana ai grandi pericoli del nostro tempo, che consistono sia in forme inaudite di violenza, sia nell’indifferenza verso gli altri». Avrà per titolo la domanda «Sono forse io il custode di mio fratello?» (la stessa con cui, nel raccon- to biblico, Caino replica a Dio che gli ha appena chiesto di Abele) la lectio magistralis che il cardinale Walter Kasper terrà questa sera alle 20,45 in Città Alta, nella Basilica di Santa Maria Maggiore; l’incontro, promosso in collaborazione con la Fondazione Mia, rientra nel programma della rassegna delle Acli «Molte fedi sotto lo stesso cielo». Nato nel 1933, già vescovo di Rottenburg-Stoccarda, il cardinale Kasper è presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani; il suo libro «Mise- Il cardinale Walter Kasper ricordia. Concetto fondamentale del vangelo-Chiave della vita cristiana» (edito in Italia da Queriniana) era stato elogiato pubblicamente il 17 marzo 2013 da Francesco, nel suo primo «Angelus» dopo l’elezione in conclave. A conferma di una profonda sintonia spirituale con il Pontefice, un altro volume del prelato tedesco, anch’esso pubblicato da Queriniana, si intitola «Papa Francesco - La rivoluzione della tenerezza e dell’amore»; prendendo in esame il progetto di Jorge Mario Bergoglio di una rifor- ma della Chiesa in chiave «comunionale» e «sinodale», il cardinale sottolinea che la sua attuazione dipenderà «anche da questo: se e in che misura i collaboratori nella curia romana, le Chiese locali, le comunità religiose, i movimenti, le associazioni, le scuole, le facoltà teologiche e molti singoli cristiani accoglieranno i suoi impulsi». Tornando al tema della lezione di stasera, Kasper spiega che «la misericordia è il centro, il cuore del Il regalo alla città La storia in 60 film «Molte fedi» Lo scrittore francese era atteso per sabato. A breve sarà annunciata la nuova data TIZIANA SALLESE Il Cineclub Bergamo in una foto storica. Da sinistra, Federico Rampini, Sandro Da Re e Paolo Capoferri mo. Si può dire che abbia inciso su pellicola la storia della città: dal documentario sull’ingresso a Bergamo nel 1953 del vescovo Giuseppe Piazzi, alla lavorazione della Via Crucis dello scultore Piero Brolis per il cimitero cittadino, al documentario sul bicentenario dell’Accademia Carrara. Tempi eroici quelli del cinema di una volta, quando le pellicole venivano tagliate a mano per il montaggio e tutto doveva essere fatto artigianalmente per far sì che un film fosse dotato anche di colonna sonora. Senza dimenticare che quando Rampini ha iniziato a proiettare le pellicole all’oratorio, spesso i film erano muti e c’era la comica finale. Nel 1952, insieme ad altre venticinque persone, inizia l’avventura del Cineclub. Tra i fondatori c’era anche il fotografo Sandro da Re, con cui Rampini ha sempre lavorato tantissimo. Il Cineclub Bergamo entra a far parte della Federazione italiana dei cineamatori e partecipa alle varie edizioni di un festival di settore che si svolge ogni anno a Montecatini nella prima settimana di luglio. Per quattro anni, dal 1955 al 1958, il Cineclub Bergamo è stato il primo cineclub d’Italia per importanza. E poi ci fu la partecipazione al Festival internazionale delle Federazioni di cineclub: per tre volte, a Londra, Helsinki e Cannes, Rampini portò alla rassegna una sua pellicola in rappresentanza dell’Italia. La sua ultima partecipazione a un festival risale al 1975, anno in cui ha presentato a Montecatini il film «Il tempo dell’ira» ottenendo l’ambita prima Coppa Paolo Capoferri. I film prodotti da Federico Ram- Grande guerra, libro e film dalle scuole in Vaticano La presentazione Il lavoro in collaborazione tra Convitto Battisti di Lovere, liceo Falcone di Bergamo e istituto Darfo 2 Si tratta di un lavoro prezioso dalla forte connotazione bergamasca che mira anzitutto ad aiutare i giovani a scoprire il terribile orrore di ogni guerra. Un film documentario «In trincea-Piccole storie della R+pcC89XhKzSqpskNmSa4Xv51ElIO1maJbWo9MFKaSc= Grande Guerra» e un libro «In Trincea per la Pace» raccontano il primo conflitto bellico di ordine mondiale costato la vita a più di 8 milioni e mezzo di soldati. Le due opere (in presentazione venerdì alle 11 alla Filmoteca Vaticana di Roma) sono state rese possibili grazie ad un finanziamento frutto della positiva collaborazione di tre Istituti scolastici lombardi: il Convitto Nazionale «Cesare Battisti» di Lovere, il liceo «Falcone» di Ber- Giulio Brotti Rimandato l’incontro con Daniel Pennac Lutto. Addio a Federico Rampini tra i fondatori del Cineclub Bergamo Tutte le pellicole riversate in digitale programmazione dei film. Amante della pittura, Quando arrivarono gli Anni della scultura, del disegno, ma Cinquanta e il boom del cinema soprattutto della fotografia e del con i film americani a Federico cinema, a cui si può dire abbia Rampini toccò anche il compito dedicato la vita. È mancato ieri di visionarli prima di inserirli mattina Federico Rampini, tra i nella programmazione dell’orafondatori del Cineclub Berga- torio. Una passione, quella per il mo. «Mancherà cinema, condivisa moltissimo a tutti con la moglie Rosy, noi – sottolinea il sua compagna di vipresidente del Cita per 53 anni. «Feneclub, Pierantonio derico ha sempre Leidi – anche peravuto accanto la ché era la nostra moglie – ricorda fonte storica vivenl’amico Giovanni Vite, era il nostro “Soscardi che è stato cio Saggio” perché particolarmente viricordava le tradi- Federico Rampini cino alla famiglia, e a zioni, la vita e lo svi- aveva 89 anni Federico in particoluppo del glorioso lare, negli ultimi CineClub». Federico Rampini, mesi. Con lei ha condiviso la vita classe 1927, ha iniziato a maneg- e la sua grande passione per il giare pellicole a 16 anni quando cinema». Tanti gli obiettivi ragproiettava i film all’oratorio di giunti da Rampini nella sua carBorgo Palazzo. Frequentatore riera. Ha prodotto 38 film in 16 assiduo del cinema del Borgo, millimetri, ha collaborato alla che allora si trovava proprio al- realizzazione di altri 34 e ha fonl’interno dell’oratorio, ben pre- dato, insieme a pochi altri apsto si ritrovò a organizzare la passionati, il Cineclub Berga- vangelo; e veramente ognuno di noi è custode del suo prossimo, dal momento che in Gesù Dio si è fatto nostro fratello, mostrando la sua onnipotenza nella forma del perdono». Ricordiamo che, come per gli altri eventi di «Molte fedi sotto lo stesso cielo», per la partecipazione all’incontro in Santa Maria Maggiore è richiesta una prenotazione mediante il sito Internet www.moltefedi.it. gamo e l’Istituto comprensivo «Darfo 2» di Darfo Boario Terme, a seguito di un progetto su un bando del ministero dell’Istruzione. Per la realizzazione dei due lavori le tre scuole si sono avvalse della collaborazione di altri soggetti istituzionali e privati che hanno contribuito a rendere l’operazione culturale di elevata qualità. Il film documentario è stato realizzato dalla nota casa di produzione audiovisiva bergamasca «Officina del- Una scena del film realizzato da «Officina della Comunicazione» pini, e dagli appassionati come lui, hanno trovato posto nella sua casa di Borgo Palazzo, ma non per restare sepolti dalla polvere del passato bensì per trovare una nuova vita: «Mi ha personalmente consegnato 60 film che aveva provveduto a riversare dai 16mm al digitale – ricorda ancora il presidente del Cineclub –. Federico non è mai rimasto indietro con i tempi, di cui ha accettato tutte le innovazioni tecnologiche legate la cinema. Riversare tutte quelle pellicole è stato un regalo alla città perché quanto realizzato fosse un patrimonio fruibile da tutti, soprattutto dalle nuove generazioni». I funerali di Federico Rampini si terranno domani mattina, alle 10, nella parrocchiale di Sant’Anna (Borgo Palazzo). ©RIPRODUZIONE RISERVATA la Comunicazione». In collaborazione con il Centro Televisivo Vaticano, l’Officina della Comunicazione ha voluto arricchire quel filone documentaristico rivolto alla divulgazione di contenuti religiosi, artistici e storici voluto dalla Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede presieduta dal Prefetto mons. Dario Viganò. «Questo film documentario – precisa mons. Viganò – attualizza i contenuti della storia passata, delineando la figura dei cappellani militari in un crescendo emotivo che fa vivere da vicino il dramma della guerra e degli uomini che ne hanno preso parte». Il volume, invece, ricostruisce il Primo conflitto mondiale nella sua dimensione storica, af- È stato rimandato a data da definirsi l’incontro con Daniel Pennac. Lo annunciano le Acli provinciali di Bergamo che, per motivi indipendenti dall’organizzazione di «Molte fedi sotto lo stesso cielo», la conversazione prevista sabato 8 ottobre alle ore 17 presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Bergamo è rinviata. Lo scrittore francese è tra gli ospiti più attesi dell’intera rassegna, tant’è che il singolo evento ha registrato il tutto esaurito a poche ore dall’apertura delle prenotazioni. Per questo gli organizzatori garantiscono che tutti i biglietti per l’evento restano validi e annunceranno a breve la nuova data. I prossimi incontri del ciclo intitolato «Parole di misericordia», in cui è inserito l’appuntamento con lo scrittore francese, sono martedì 18 ottobre con Loris De Filippi e Lorenzo Cremonesi («Lavorare e raccontare i contesti di guerra. Cosa è cambiato?»), martedì 8 novembre con Monika Bulaj, martedì 15 novembre con Luca Mercalli e lunedì 28 novembre la presentazione del film «In guerra per amore» di e con Pif. Per tutte le iniziative occorre prenotare il biglietto sul sito www.moltefedi.it. frontandone poi le ricadute nel contesto dell’arte e della letteratura italiana. Originale è la parte del libro in cui gli studenti del liceo «Falcone» raccontano la loro esperienza come allievi di un corso di formazione per giovani guide sui luoghi della Grande Guerra. Grande soddisfazione da parte del direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia, Delia Campanelli, che (anche grazie al solerte impegno del professor Fabio Molinari) ha messo in evidenza l’importanza di questi strumenti a servizio della didattica della storia. Alla presentazione interverrà anche il senatore Franco Marini, che ha scritto l’introduzione al volume. B. S.