Donda, a Capo d`Orlando il biglietto per la A

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Donda, a Capo d`Orlando il biglietto per la A
Donda, a Capo d'Orlando il biglietto per la A
Il giovane pivot triestino, tornato dagli Usa perchè privo di residenza, ha scelto il club siciliano
» TRIESTE
Dal Bronx a Capo d'Orlando.
Da una delle metropoli più affollate nel mondo a un paese
di tredicimila abitanti. È cambiata in fretta la vita di Andrea
Donda, il giovane cestista triestino che in questi giorni ha
firmato con l'Órlandina il suo
primo accordo con un club
professionistico. Sei mesi negli States per rincorrere il sogno americano sono serviti a
farlo crescere e maturare. Come uomo, innanzitutto, ma
anche come giocatore.
Non è un caso che dal suo
ritorno in Italia, alla vigilia di
Natale, moltissime società italiane si sono fatte vive per proporgli un contratto. Moltissime, non Trieste, con la quale
il rapporto si è chiuso in estate nel momento in cui Andrea
decise di tentare l'avventura
americana e l'Alma scelse Sindoni. È stato invitato a Milano e Casale Monferrato, si è allenato a Cantù e a Capo d'Orlando. In Sicilia si è fermato,
nonostante altre società (Pms
Torino, Biella, Stella Azzurra)
si fossero interessate a lui.
Ma facciamo un passo indietro e spieghiamo perchè
l'avventura americana si è
bruscamente interrotta. Andrea si allena con i New York
Gauchos nel corso dell'estate
poi, grazie all'interessamento
di Dwayne Mitchell, sceglie la
Monsignor Scanlan nel Bronx
per cominciare la sua storia
scolastica e sportiva. L'obiettivo è terminare i due anni nella
high school e procurarsi un futuro universitario (Davidson,
Maryland e Georgia Tech
chiesero informazioni su di
lui). Purtroppo ad Andrea
manca un requisito per giocare: le high school non prevedono reclutamento e per poter scendere in campo è necessario avere la residenza.
Coach Mitchell e la Scanlan
assicurano di poter risolvere il
problema in tempi brevi ma
così non è. Donda si adatta a
vivere a casa di uno dei coach
della scuola («il divano non
era così male»), si allena regolarmente ma non può giocare. A dicembre la decisione:
grazie a tutti ma rientro in Italia. A Trieste torna un ragazzo
molto diverso, cresciuto sia
come uomo, sia come giocatore. Sostiene una serie di provini che ne confermano i miglioramenti: le offerte non gli
mancano, alla fine sceglie di
sposare la causa di Capo d'Orlando.
«In molti mi hanno chiesto
il perchè di questa scelta - racconta - e il motivo è molto
semplice. Ho 17 anni, sogno
di fare il giocatore di pallacanestro, non posso rifiutare
l'offerta di una società che ha
dimostrato di credere in me e
mi da la possibilità di entrare
in prima squadra». E in effetti
Capo d'Orlando ha stracciato
la concorrenza regalando a
Donda il sogno di affacciarsi
alla serie A. «Ho lavorato con
loro e mi sono trovato benissimo. Ho trovato grande disponibilità e mi ha colpito molto
l'aiuto che ho ricevuto. Su tutti mi hanno fatto piacere i
consigli di capitan Nicevic.
C'è un ottimo ambiente, penso di aver fatto la scelta giusta».
A Capo d'Orlando troverà
David Sussi, coach triestino
da anni assistente in prima
squadra e in generale un ambiente abituato a coccolare i
suoi giocatori. Come sa bene
Gianmarco Pozzecco, uno degli idoli della tifoseria Orlandi na che, ne siamo certi, prenderà presto sotto la sua ala
protettrice anche il giovane
Andrea.
Ce lo conferma Giuseppe
Sindoni. «Nelle ultime stagioni stiamo cercando di valorizzare i giovani - racconta il direttore sportivo della società
siciliana - e Andrea era un prospetto sul quale avevamo posto la nostra attenzione da anni. Ragazzo interessante dal
punto di vista fisico, vederlo
dal vivo ci ha confermato il
fatto che ha grosse potenzialità anche dal punto di vista tecnico. Entra nel gruppo della
prima squadra, con lui lavoreremo quotidianamente per
consentirgli di crescere e migliorare»,
(l.g.)
LA DECISIONE
SPIEGATA COSÌ
Voglio
diventare giocatore, non
posso rifiutare un club
che crede in me
La prima foto
di Donda con
felpa e sciarpa
dell'Orlandina.
In Sicilia proverà a fare il grande salto dopo la
fine del sogno
americano perchè privo del
permesso di
soggiorno negli
States