LETTERE E RUBRICHE
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LETTERE E RUBRICHE
{REG-2-1905-15} Thu May 18 21:21:52 2006 LETTERE E RUBRICHE 19 maggio 2006, Venerdì ● 29 LETTERE AL SECOLO XIX PIAZZA PICCAPIETRA 21 16121 GENOVA (MAX 1400 BATTUTE) DITELO A MAGGIANI MAURIZIO MAGGIANI IL CODICE DA VINCI / 1 NON STIMO PIÙ TOM HANKS on l’uscita al 59º Festival del Cinema di Cannes del film “Il Codice Da Vinci”, la mia stima per Tom Hanks è scemata di molto. Ho sempre pensato che se in Italia avessimo un attore di questo calibro, il nostro cinema farebbe un salto di qualità enorme (purtroppo, lo standard a cui siamo abituati è di ben altro genere). Dopo le mirabili interpretazioni dell’attore americano, l’ultima il “Miglio Verde” dal romanzo di Stephen King, nella mia ingenuità ritenevo che un attore con le capacità di Hanks potesse permettersi di rifiutare ruoli spazzatura. Per quanto mi riguarda, non andrei a vedere il film “Il Codice Da Vinci” nemmeno se mi regalassero un abbonamento gratuito annuale per tutte le sale di proiezione di Genova. Agostino Rolando e-mail C IL CODICE DA VINCI / 2 TROPPO PESO A UN FUMETTO eggo in media un paio di libri al mese. E, non mi vergogno a dirlo, tutti, se così possiamo dire, d’evasione (anche perché se devo leggere un libro che non mi consente di rilassarmi, tanto vale portarsi il lavoro a casa). Ho così letto anche “Il Codice da Vinci”. E l’ho letto con lo stesso spirito con cui ebbi a leggere “Lo squalo” o “Giurassic park” o alcuni dei moltissimi libri di Wilbur Smith e di tanti altri. Mi sono subito reso conto che era una sorta di fumetto. Chiunque, dopo le prime pagine, dovrebbe rendersi conto di cosa ha sotto gli occhi: fughe al limite del ridicolo, avventure sempre risolte all’ultimissimo minuto con espedienti degni di Nembo Kid, comprese le, diciamo così, ipotesi che fanno da base all’impianto narratorio. Che andrebbero lette per quello che sono: parte di un libro di fantasia, abbastanza (ma non troppo) ben confezionato, che narra una storia partorita dalla mente dello scrittore. Caricarlo di significati ideologici e religiosi dovrebbe essere quasi impossibile a una persona di normale discernimento. Prenderlo sul serio, sarebbe come andare in Costarica a cercare l’isola dei dinosauri, o prendere per oro colato le avventure narrate da Jennings nel “Viaggiatore”, storia romanzata dei viaggi di Marco Polo in Catai. Poi ognuno si comporta come vuole. Ma un minimo di senso critico ci vorrebbe. Giuseppe Blino Genova L IL CODICE DA VINCI / 3 ALTRI I GUAI DELLA CHIESA o letto “Il codice Da Vinci” quando ancora non era famoso: l’ho acquistato perché pensavo fosse un giallo imper- H niato sulla ricerca del Graal. (In precedenza avevo visto film quali “Alla ricerca dell’Arca perduta” e “La leggenda del Re pescatore”). Quando ho terminato il libro sono rimasta un po’ perplessa perché l’autore ha rovinato un discreto giallo volendo trovare un finale da sballo. Che la Maddalena più volte sia stata avvicinata da Gesù non solo come amica è da duemila anni che si dice. Ma sinceramente penso che questo, per un cristiano, non sia un problema in quanto l’importante è che Gesù sia esistito, sia il figlio di Dio e ci abbia redento con il suo sacrificio. Il fatto poi che siano state fatte tavole rotonde per discutere sul libro, altro non ha fatto che aumentarne il successo. Il miglior modo per screditare Brown è fare pubblicità al suo libro “Angeli e demoni”: si scredita da solo. A mio avviso non è un libro come “Il codice Da Vinci” che crea dubbi nei cristiani, ma il comportamento di alcuni rappresentanti della Chiesa (e non voglio fare di tutta l’erba un fascio). Meglio leggere su un romanzo scritto da un romanziere qualunque che Gesù era sposato con la Maddalena che ascoltare un sacerdote (fatto accaduto durante un’omelia in una chiesa gremita) dire: me ne frego di quello che dice Gesù nel Vangelo. Oppure vedere un sacerdote che accende in tv uno spinello o che marcia in corteo contro lo Stato avvolto in una bandiera comunista. O che permette durante le funzioni abbigliamenti che sarebbero discutibili per strada o abiti da sposa con decolleté vertiginosi. Guardiamo le opere. Purtroppo, come nella vita quotidiana, scarseggia il tempo per le cose importanti. La celebrazione della Messa, la recita delle lodi e del rosario sono una formalità, un lavoro da sbrigare in fretta. Questo è motivo di vero dolore per chi ancora vuole credere in una Chiesa santa, cattolica e apostolica. È ora che i sacerdoti pensino a mettere in pratica il Vangelo nelle piccole cose: un sorriso e una parola buona. Lettera firmata Genova MA SUI VANGELI APOCRIFI SERVE MOLTA CAUTELA gni tanto appare un “nuovo” - vero o presunto - vangelo apocrifo, che poi è solo la riproduzione, con qualche piccola variazione, dei 50 o 60 vangeli non canonici. Il vangelo di San Tommaso, il vangelo di Giuda, i vangeli copti sono noti: sono stati letti, studiati e confrontati da secoli. La scoperta di un frammento di qualche manoscritto del IV o del V secolo non può certo mutare il quadro: forse serve agli scopritori per avere fondi per le loro ricerche. Il rinvenimento di qualche pezzetto carbonizzato di papiro dà i suoi O [email protected] - fax 010.57092.40 P.zza Piccapietra 21- 16121 Genova SERVI E PADRONI l servaggio è male volontario dei popoli ed è colpa dei servi “I più che dei padroni”. Così recita una lapide posta nel Forte di San Martino di Napoli che la vulgata risorgimentale attribuisce a Garibaldi. Sia o no di Garibaldi, non ha importanza: importa a me segnalare come sugli schermi tv dove sino a ieri scorrevano Berlusconi, Letta, Bondi e tutta la compagnia di giro, siano comparse - e ora dominano indiscussi - Marini, Bertinotti, il sei volte ubiquo Prodi, e Rizzo e Pecoraro e Mussi e Fassino e Mastella. Come dire, l’altra compagnia di giro. Mancano saldatori e ingegneri, mancano badanti e infermieri, mancano contadini e pastori, ma grazie a dio non mancano servi nel nostro felice Paese. Cesare Simonetti Genova Caro Cesare, quello che non ho capito bene è se lei ha in odio il servilismo in generale, gli Arlecchino servo di due padroni, o i servi autoreverse, quelli che si esibiscono in pubblico indossando completi Volta e Gabbana. Ognuna di queste categorie ha un suo specifico prontuario e uno stile distintivo. E non ho capito nemmeno se la sua indignazione vantaggi: si può sperare di aver fatto la scoperta del secolo, si avrà una bella pubblicità sui giornali e un po’ di libri venduti anche se gli specialisti sorrideranno ironici. Quante banalità, quante ipotesi appena abbozzate sono entrate nella “storia” ufficiosa della gente comune: eventi storici assodati sono rivisti e passano di bocca in bocca in nuove esoteriche versioni. Assomigliano a leggende metropolitane, ma capita che finiscano su libri e libretti, talvolta su testi scolastici. Tutto può essere discusso: chiedo solo un po’ di cautela, anche da parte dei giornali. Arduino Rossi Bergamo IL VIAGGIO DEL GOVERNO / 1 TORNIAMO ALLE COSE SERIE inalmente è iniziata l’avventura del governo di centrosinistra. I promotori pronosticano cinque anni di vita, gli avversari più benevoli due, i malevoli da una settimana in su. Chi vivrà vedrà. Rimane il fatto che è finita la tiritera sui brogli e anche l’elezione di Napolitano a Capo dello Stato ha chiuso una vuota polemica sul passato remoto. Quale dovrebbe essere la chiave di lettura della politica nei prossimi mesi? È d’obbligo verificare se la maggioranza inizierà a realizzare il programma, il cuneo fiscale, la modifica della legge che obbliga i giovani a un precariato a vita, il ritiro dall’Iraq, la messa in ordine dei conti pubblici che vanno molto male (come ci ricordano tutti i giorni i nostri partner europei). Ci dovrà essere anche un secondo punto di riferimento altrettanto importante: constatare quanti degli sfracelli annunciati dal centrodestra si F Parole incrociate realizzeranno in tema di tasse, libertà e regime (ricordate la celebre frase: «la sinistra vi darà miseria terrore morte»). Vorrei che il dibattito politico tra maggioranza e opposizione da oggi in poi vertesse sul confronto circa i temi che sono fondamentali per il nostro avvenire. Ernesto Marconi e-mail IL VIAGGIO DEL GOVERNO / 2 AFFRANCHIAMOCI DAGLI USA on la presente vorrei fare i migliori auguri di buon lavoro al governo Prodi, un governo che secondo il centrodestra non avrebbe neppure dovuto nascere a causa delle divisioni al suo interno. Speriamo che ottenga buoni risultati soprattutto nel miglioramento della situazione economica, nella valorizzazione dei giovani e soprattutto in politica estera dove l’Italia, nell’ultimo lustro, ha fatto, a mio avviso, la figura della lustrascarpe degli Stati Uniti. Lettera firmata Genova C IL VIAGGIO DEL GOVERNO / 3 DA DESTRA DENIGRAZIONI o scommesso un centesimo di euro che, a prescindere dal risultato che sarebbe stato raggiunto, tutti i parlamentari della Cdl intervistati sia sui giornali sia in televisione, avrebbero denigrato la compagine del nuovo governo. Così naturalmente è stato. Gli stessi hanno osservato il più assoluto silenzio sul rapporto del Consiglio d’Europa che bacchetta (non è la prima volta) la Lega per atteggiamenti razzisti e xenofobi. Franco Fronzoli Rapallo H www.giocando.com ORIZZONTALI: 1. Le fa il gatto contento - 5. Regole da seguire - 9. L’animale dal collo più lungo - 11. Impregna i babà - 12. Il “break” tennistico - 13. Fu a capo della Cina - 15. Pronome confidenziale - 16. Particella elettrizzata - 17. Situato in basso - 19. Ha il valore di questo - 21. Vulcano siciliano - 23. Coda... di marmotta - 24. Può essere “a livello” lungo le strade ferrate - 27. Risponde di quanto pubblicato sul giornale - 28. Strumento musicale che ricorda una nota canzone di Arbore - 31. Cane di grossa taglia 32. Sono... in vita - 33. Commissario Unico - 34. Si fa fuori porta - 35. Rocce che affiorano dal mare - 37. Il padre di Ascanio - 38. Varietà di rosa - 39. Dittatorello locale - 40. Fondo... di zuppiera - 41. In un secondo tempo - 42. Il satellite della Terra. VERTICALI: 1. Alimento per le mucche - 2. La pianura... meno piana - 3. Lo “zio” con la caratteristica tuba stellata - 4. Calura estiva - 5. Sigla di Napoli - 6. Iniziali di Redford - 7. Lo è proverbialmente il pesce - 8. Uccello corridore australiano - 9. Rende felice chi la prova - 10. Grandi boschi - 12. Rumore di pendola - 14. Sbarra di metallo fuso - 18. Sottile nel fisico - 20. Il nome della Suma - 22. La decide lo stratega - 24. Marinaio fuorilegge - 25. Quello di mare non allatta - 26. Dire senza consonanti - 27. Vistosi fiori non profumati - 29. Discorso interminabile e noioso - 30. La Miller di una celebre opera di Verdi - 33. Unione di famiglie - 35. Il voto che a volte viene... strappato - 36. Solleva enormi pesi - 37. Simbolo dell’erbio - 38. Due volte... in torto. La successione Le quattro vignette riproducono le fasi della realizzazione della vignetta finale. Sapete indicarne il giusto ordine? va all’intera categoria degli informatori radiotelevisivi o ad alcuni suoi campioni. Sarei a esempio curioso di sapere se lei ha scritto una lettera analoga al tempo in cui i servi si sono genuflessi fino a lambire la melma agli appena trascorsi padroni o a quelli che li hanno preceduti. O a quelli che sono venuti ancor prima dei precedenti. Un giornalista di un’emittente pubblica con una ventina di anni di servizio ha avuto tempo di conoscerne parecchi, di padroni. E più ancora sarei interessato a sapere se per caso avesse scritto una pubblica, o anche privata, lettera di solidarietà a quegli informatori che non si sono genuflessi e che per questo hanno dovuto rinunciare a fare il loro lavoro o accettare di essere confinati nelle cantine o nei sottoscala, Non sono stati pochi, ma può essere che la loro esistenza sia sfuggita al pubblico. A volte ho l’impressione che i servi non piacciano quando prestano servizio presso altri padroni e sono invece graditi quando servono noi. Che a nostra volta, pur indignati, non disdegnamo sempre di servire, se solo se ne presta una proficua occasione. L’EN PLEIN DELLE CARICHE? PIGLIATUTTO ANCHE LORO eggo nella rubrica “Lettere al Secolo XIX” che alcuni lettori di destra s’indignano per il fatto che i “comunisti” hanno nominato alla Camera e al Senato presidenti di sinistra, e farneticano di regime incombente. Trascurando il fatto che Nilde Iotti fu, in passato, una presidente della Camera assolutamente degna (ed era ben più comunista di quelli di adesso), durante il governo Berlusconi non erano forse di centrodestra i due presidenti, Casini e Pera? E il presidente della Repubblica non lo nominarono fra i loro solo perché ne trovarono uno già eletto prima che nascesse il loro governo: altrimenti nulla prova che non ne avrebbero eletto uno di centrodestra. E allora, perché blaterare di “sinistra pigliatutto”? Norberto Tittobello Genova L CACCIATORI E CECCHINI / 1 IL SOLITO FANGO SU DI NOI n commento a: “Cacciatori di ieri e cecchini di oggi”, lettera pubblicata il 15 maggio. Finalmente so perché sono un insicuro: sono un cacciatore. E quel senso di aggressività che a stento reprimo ogni volta che il centravanti mi scarta e tira in porta dipende dal fatto che sono aggressivo perché sono un cacciatore. Ringrazio per questa gratuita ed esaustiva lezione di psicanalisi e mi permetto di fare un paio di puntualizzazioni: Maggiani parla di «un cannocchiale da montare su un fucile per la visione notturna e il tiro di precisione». Ricordo che la caccia è vietata di notte e il tiro U di precisione non viene utilizzato nella caccia al cinghiale (almeno dalle nostre parti). Essa si effettua in “braccata” (i cani, cioè, spingono i cinghiali verso le poste, offrendo un tiro in corsa che non si addice all’utilizzo di sistemi di puntamento di precisione) o con il sistema della “girata” (cioè un cane a strettissimo contatto del conduttore scova i cinghiali offrendo comunque un tiro analogo). Maggiani dice che il suddetto cannocchiale «sarà montato su una carabina di derivazione bellica». Penso che moltissime carabine (o meglio calibri) usate per la caccia (a palla) siano di derivazione bellica. E con questo? Si voleva usare il termine “bellico” per infangare la categoria dei cacciatori con un facile parallelismo? Grande mi sembra lo sforzo per porre in cattiva la figura del cecchino - tiratore di precisione di cui peraltro il nostro Esercito, la nostra Polizia e i nostri Carabinieri sono onorevolissimamente dotati - perché dotato di cannocchiale. Si pensi che, nel prelievo di selezione, è obbligatorio per legge usare ottica di precisione (il cannocchiale). Luigi Bacigalupo e-mail CACCIATORI E CECCHINI / 2 E I PESCATORI SONO SANTI i riferisco alla lettera “Cacciatori di ieri e cecchini di oggi” per dire che, ebbene sì, anche io sono un cacciatore. A onor del vero lo sono più per tradizione familiare che di fatto. Per esserlo pago di tasse ogni anno oltre 300 euro e, sempre ogni anno, mi inoltro in qualche bosco massimo tre/quattro volte con il solo risultato di trovarmi nel carniere tutt’al più un fagia- M no o una beccaccia. Televisioni e giornali mi fanno apparire come un delinquente. Vorrei porre una domanda: il pescatore sportivo (a volte accompagnato anche dal figlioletto) fa meno male al pesciolino, il quale si ritrova con un amo in bocca e che viene magari tenuto dentro a un secchiello d’acqua per portarlo a casa ancora “vivo”? (Mi direte: il pesce mica lo sentiamo gridare.) E ancora: gli sgozzamenti degli agnelli, specialmente nel periodo pasquale, sono poi così meno dolorosi delle bastonate date ai piccoli di foca? (Mi direte: cosa mai potremo altrimenti mangiare a Pasqua.) Tralascio tanti altri esempi di pura crudeltà che l’essere umano compie ogni giorno nei confronti degli animali - e non solo. Ma per quale motivo solo io devo essere rappresentato come un delinquente? Un’ultima annotazione: chi compra un cannocchiale che permetta la visione notturna non è un cacciatore poiché di notte la caccia è proibita. Io, invece, mi reputo un cacciatore rispettoso delle leggi venatorie come lo sono la maggior parte dei cacciatori. Mi piacerebbe esser visto almeno alla stregua di quel pescatore che, in compagnia del proprio figlioletto, se ne sta su uno scoglio in riva al mare con la canna in mano per poi pescare, se è fortunato, un pesciolino da portare a casa. Antonio Caviglia Vado Ligure QUEL PRETE SPOSATO NON INSEGNI LA MORALE l signor De Angelis, prete sposato, dice che a suo modo di vedere la Chiesa cattolica è arroccata su principi arcaici riguardo ad aborto, omosessualità, divorzio e altro. Ma siccome io non so a quale Chiesa lui appartenga, visto che non lo specifica, spero non sia la Chiesa cattolica. In quanto se lui vuole praticare l’aborto o consegnare dei bambini in mano a coppie omosessuali è libero di farlo - anche se non lo spero. Ma non può e soprattutto non deve pretendere che la Chiesa cattolica si dichiari favorevole all’omicidio volontario (denominato da lui aborto) e ad affidare a due uomini o a due donne dei bambini che cresceranno con due padri o due madri. Qualora lui appartenesse alla Chiesa cattolica, mi viene il dubbio che sia stato costretto a farne parte, perché altrimenti non ha le idee molto chiare sui principi fondamentali. Dimenticavo: noi non ci sentiamo superiori agli islamici, ma di certo non abbiamo nulla da imparare da chi dice (vedi Corano) di dover convertire gli infedeli (cioè chi la pensa in un altro modo) a prezzo della vita degli infedeli stessi. Lettera firmata [email protected] I caro piazza Piccapietra, 21 - Genova fax: 010.592.129 - 010.5388426 e-mail: [email protected] GASLINI NEL SANGUE DELLA MAMMA UNA SPIA INDICA SE IL PREMATURO CORRE RISCHI al Gaslini spesso emergono risultati di importanti ricerche. D Questa volta parliamo di un’indagine che sta portando importanti progressi alla madicina, uno studio condotto sulle proteine S100B. L’ultima scoperta risale a pochi giorni fa, grazie a una pubblicazione sulla rivista Clinical Chemistry: la proteina potrebbe diventare un parametro da valutare per sapere se il feto è a rischio di emorragia cerebrale dopo la nascita. Durante la gravidanza, quando, per qualunque motivo, il flusso del sangue dalla madre al feto è insufficiente, non arrivano l’ossigeno e il nutrimento necessari allo sviluppo. Il feto, di conseguenza, ne risente, tra l’altro, con un ridotto accrescimento intrauterino. Questa circostanza è tutt’altro che rara: è da questa causa che dipende circa il 40 per cento dei difetti neurologici fetali, per lo più dovuti a emorragia cerebrale, che è a sua volta causa di aumentata mortalità alla nascita. La ricerca dimostra che, a ventiquattro ore dal parto, quando tutti gli altri parametri clinici e di laboratorio non sono ancora in grado di fornire informazioni attendibili, il semplice dosaggio nel sangue materno della proteina S100B basterà a escludere con certezza l’insorgere di un’emorragia cerebrale in caso di valori al di sotto di una soglia definita, o a prevederla con un valore predittivo del 93 per cento in caso di valori alti. La proteina S100B è abbondantemente presente nel sistema nervoso e, benché il suo ruolo biologico non sia ancora ben definito, gli stessi autori di questo studio avevano già dimostrato l’utilità del suo dosaggio nei liquidi biologici, come marcatore di lesione del sistema nervoso nel feto o nel neonato, realizzando nel luglio 2004 un test diagnostico, di semplice esecuzione e basso costo, che consente di identificare, già nel secondo trimestre di gravidanza, i feti a rischio di danno cerebrale e di morte intrauterina. La ricerca, pubblicata due anni fa dalla rivista scientifica Lancet, ha dimostrato che concentrazioni della proteina S100B nel liquido amniotico significativamente più elevate dei valori standard, consentono di distinguere i feti che andranno incontro a morte intrauterina spontanea, anche ad alcune settimane di distanza. «L’importanza dell’ulteriore passo avanti rappresentato da questa ricerca - spiega Diego Gazzolo, a capo del gruppo di ricerca - risiede nel fatto che questo segnale di pericolo, indice di un danno neurologico in atto, viene manifestato in una fase durante la quale altri strumenti diagnostici non sono ancora in grado di rilevare anomalie e la loro sensibilità è inferiore a quella del test proposto dal nostro studio. Inoltre, per realizzare il test, non occorrerà prelevare liquidi biologici dal feto, ma basterà un campione di sangue materno». Già le prime indagini avevano fatto immaginare l’importanza della proteina. In quel caso, sempre per capire per capire se il cervello del neonato prematuro è a rischio di emorragia, una delle complicazioni più gravi e temibili delle nascite eccessivamente anticipate, il test era fatto su poche gocce di urina. Il sensazionale progresso nelle diagnosi post-nascita ha portato a capire l’importanza del parametro nella diagnosi alla nascita dei bambini prematuri, soprattutto quando il peso è bassissimo, inferiore a un chilo e mezzo. Si tratta di neonati ad alto rischio di complicazioni a carico di vari organi, ma soprattutto del sistema nervoso. Tanto che, oltre al pericolo di handicap immediati o futuri, i prematuri vanno particolarmente soggetti a emorragia cerebrale. L’S100B aiuta a identificare il grado di maturazione del cervello e la presenza di eventuali patologie a carico dell’organo. Negli anni scorsi i medici genovesi avevano già notato che, nel sangue del cordone ombelicale, al momento della nascita un innalzamento dei valori di S100B è normale e che i valori tendono a scendere a mano a mano che il cervello si va formando. Da questa e altre osservazioni l’idea di valutare se questa spia del benessere cerebrale potesse o meno diventare un efficace test anche subito dopo la nascita. Prima la valutazione è stata fatta sul sangue del neonato, poi sulle urine di alcuni bambini prematuri. Normalmente i valori del marcatore nelle urine, così come accade per il sangue, tendono a scendere dopo la nascita, in concomitanza con lo sviluppo cerebrale. Ma quando esiste una sofferenza del cervello, magari legata ad una carenza di ossigeno, i livelli di S100B nelle urine tendono a rimanere elevati.