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MONFORTE D’ALBA STAGIONE ARTISTICA 2014 Associazione Amici della Musica di Savigliano FONDAZIONE BOTTARI LATTES Sabato 21 giugno Auditorium Fondazione Bottari Lattes - Monforte d’Alba ore 21 ”FANTASIA” Giuseppe Albanese pianoforte Domenica 22 giugno Auditorium Fondazione Bottari Lattes - Monforte d’Alba ore 17 SMETANA TRIO Jitka Čechová pianoforte Jiří Vodička violino Jan Páleníček violoncello Sabato 20 settembre Auditorium Fondazione Bottari Lattes - Monforte d’Alba ore 21 QUARTETTO DI VENEZIA Ubaldo Rosso flauto Andrea Vio, Alberto Battiston violini Giancarlo di Vacri viola Angelo Zanin violoncello Domenica 21 settembre Auditorium Fondazione Bottari Lattes - Monforte d’Alba ore 17 SOLO PIANO Enrico Pieranunzi pianoforte 1 Sabato 21 giugno Auditorium Fondazione Bottari Lattes - Monforte d’Alba ore 21 ”FANTASIA” Giuseppe Albanese pianoforte R. Schumann: Fantasia in do maggiore op.17 Durchaus fantastisch und leidenschaftlich vorzutragen; Im legendenton Mäßig. Durchaus energisch Langsam getragen. Durchweg leise zu halten L. van Beethoven: Sonata quasi una fantasia in do diesis minore op. 27 n. 2 "Al chiaro di luna" Adagio sostenuto Allegretto Presto agitato F. Schubert: Fantasia in do maggiore D 760 op.15 "Wanderer" Allegro con fuoco ma non troppo Adagio Presto Allegro Tra i più richiesti pianisti della sua generazione, Giuseppe Albanese debutta nel 2014 su etichetta Deutsche Grammophon con un concept album dal titolo “Fantasia”, con musiche di Beethoven, Schubert e Schumann. Invitato per recital e concerti con orchestre da autorevoli ribalte internazionali quali – tra gli altri – il Metropolitan Museum, la Rockefeller University e la Steinway Hall di New York; l’Auditorium Amijai di Buenos Aires; il Cenart di Mexico City; la Konzerthaus di Berlino; la Laeisz Halle di Amburgo; la Philharmonie di Essen; il Mozarteum di Salisburgo; St.Martin in-the-fields e la Steinway Hall di Londra; la Salle Cortot di Parigi; la Filarmonica di San Pietroburgo; la Filharmonia Narodowa di Varsavia; la Filarmonica Slovena di Lubiana; la Gulbenkian di Lisbona, ha collaborato con direttori di livello internazionale del calibro di Christian Arming, James Conlon, Lawrence Foster, Will Humburg, Dmitri Jurowski, Julian Kovatchev, Marko Letonja, Alain Lombard, Nicola Luisotti, Othmar Maga, Henrik Nanasi, Anton Nanut, George Pehlivanian, Donato Renzetti, Alexander Sladkowsky, Hubert Soudant, Pinchas Steinberg, Michel Tabachnik, Jeffrey Tate, Jurai Valcuha, Jonathan Webb e molti altri. Di rilievo gli inviti al Winter Arts Square Festival di Y. Temirkanov a San Pietroburgo, al Castleton Festival di L. Maazel, al Festival di Colmar, al Festival Internazionale di Brescia e Bergamo e al Festival En Blanco y Negro di Mexico City. In Italia ha suonato per tutte le più importanti stagioni concertistiche, tra cui quella dell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI. Negli ultimi tempi il Mº Albanese si è distinto per essere stato invitato a suonare in ben undici primarie Fondazioni Liriche: il Petruzzelli di Bari, il Comunale di Bologna, il Teatro Lirico di Cagliari, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il Carlo Felice di Genova, il Teatro San Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo, il Teatro dell’Opera di Roma, il Verdi di Trieste, la Fenice di Venezia, l’Arena di Verona. Prima di “Fantasia”, Albanese ha riscosso singolare successo con il CD "En plein air" registrato al Jerusalem Music Centre (Mendelssohn, Weber, Tausig, Debusy e Bartók) e il CD "Pour le Piano" con musiche di Debussy pubblicato a gennaio 2012 per il mensile “Amadeus” in occasione dell’anniversario dei 150 anni della nascita del compositore francese. Il suo CD “1900 - Yearbooks of 20th Century Piano, dedicato all’anno solare 1900 e contenente musiche di Skrjabin, Szymanowski, MacDowell e la prima registrazione assoluta delle Variazioni di Bartók è stato recensito come CD del mese dal mensile Suonare News e 5 stelle sia nel giudizio tecnico che artistico dal mensile Amadeus. Già “Premio Venezia” 1997 (assegnato all’unanimità da una giuria presieduta dal Mº Roman Vlad) e Premio speciale per la miglior esecuzione dell’opera contemporanea al “Busoni” di Bolzano, Albanese vince nel 2003 il primo premio al “Vendome Prize” (presidente di giuria Sir Jeffrey Tate) con finali a Londra e Lisbona: un evento definito da Le Figaro “il concorso più prestigioso del mondo attuale”. Albanese è laureato in Filosofia col massimo dei voti e la lode (con dignità di stampa della tesi sull’Estetica di Liszt nelle “Années de Pèlerinage”) ed a soli 25 anni è stato docente a contratto di “Metodologia della comunicazione musicale” presso l’Università di Messina. Attualmente è docente di pianoforte al Conservatorio “Rossini” di Pesaro. 2 Domenica 22 giugno Auditorium Fondazione Bottari Lattes - Monforte d’Alba ore 17 SMETANA TRIO Jitka Čechová pianoforte Jiří Vodička violino Jan Páleníček violoncello Bedrich Smetana: Trio in sol minore op.15 Roman Haas: Multicultural Suite Antonin Dvořák: Trio op.65 in fa minore Il Trio Smetana, fondato nel 1934 dal leggendario pianista ceco Josef Páleníček, è oggi uno dei più importanti ensemble cechi. E’ presente nei più importanti appuntamenti concertistici sia in Repubblica Ceca sia all'estero (Francia, Germania, Svizzera, Gran Bretagna, Benelux, Italia, Giappone, Brasile, Stati Uniti, Canada, Corea del Sud, ecc.). Lo Smetana Trio lavora con importanti direttori come Jiří Bělohlávek, Libor Pešek, Serge Baudo, con orchestre straniere, tra le quali, ad esempio, la Bamberg Symphony Orchestra, l'Orchestra della Svizzera Italiana di Lugano, l'Orchestra Sinfonica e la Filarmonica di Praga. Ha realizzato una serie di registrazioni per editrici nazionali ed internazionali e dal 2000 registra regolarmente per Supraphon. Questa collaborazione ha portato una serie di prestigiosi premi; un CD con opere di Smetana, Suk e Novák (Supraphon 2005) ha ricevuto riconoscimenti dalle riviste francesi Diapason e Le Monde de la Musique. Questa registrazione è stata scelta anche dalla britannica BBC Music Magazine come registrazione top della musica da camera del mese di agosto 2005. Un'altra registrazione dello Smetana Trio, con opere di Dvořák (Supraphon 2006), è stata nuovamente scelta dalla BBC Music Magazine come il miglior disco del mese nel settembre 2006 e successivamente ha ricevuto il BBC Music Camera Magazine Award per il 2007 e il premio francese Diapason D'Or. Jitka Čechová ha completato i suoi studi di pianoforte al Conservatorio di Praga sotto Jan Novotný e si è perfezionata presso l'Accademia di Arti Sceniche sotto la guida di Peter Toperczer. All’estero ha proseguito i suoi studi con Eugen Indjic a Parigi e Vitali Berzon a Friburgo, ha frequentato masterclass con i grandi pianisti Rudolf Kehrer a Weimar e Lazar Berman a Piestany. E’ stata vincitrice di numerosi concorsi internazionali e oggetto di plauso della critica come solista in molti paesi europei, in Sud Africa, Sud America e Giappone. Si esibisce regolarmente in prestigiosi festival internazionali, sia in patria che all'estero (Edimburgo, Graz, Parigi, Francoforte, il Festival Lago di Costanza, Primavera di Praga, Ticino Musica, ecc.). Per Jitka Čechová la musica da camera è uno degli elementi essenziali della sua identità musicale. Ha fatto numerosi concerti solistici e da camera, registrazioni per case nazionali ed internazionali. Attualmente sta registrando l'opera omnia per pianoforte di Bedřich Smetana per Supraphon (7 CD). Jiří Vodička è uno dei violinisti cechi più illustri. Nella sua prima giovinezza si è messo in luce vincendo numerosi concorsi, nel 2000 ad esempio è risultato vincitore del Concorso Internazionale di Violino J. Kocian, Praga Note Junior, Cirenie Talentov. Nel 2002 ha vinto il 1° premio al Concorso Internazionale di Violino a Hradec Králové ed un premio speciale come miglior partecipante ai corsi di perfezionamento di Václav Hudeček. Nel 2004 ha vinto il 1° premio al Concorso Internazionale di Violino Louis Spohr a Weimar. All'età di 14 anni è stato ammesso alla Institute of Arts presso l'Università Ostrava nella classe del celebre maestro Zdeněk Gola. Dal 2007 segue la carriera di solista con importanti pianisti cechi, tra i suoi partners Martin Kasik, Adam Skoumal e Lukáš Vondráček e dal 2010 ha iniziato l’attività come insegnante di violino al Conservatorio di Praga. Jiří è un solista permanente della Janáček Philharmonic Orchestra. E’ anche ospite regolare della Prague Philharmonia, Orchestra Sinfonica di Praga, e della Czech Chamber Orchestra, Orchestra Nazionale. Molti dei suoi concerti sono stati registrati dalla Radio e dalla Televisione. Nel 2008 Jiří Vodička , in competizione con diverse centinaia di strumentisti provenienti da tutto il mondo, ha vinto il primo premio della Young Concert Artist Competition di Lipsia, ottenendo l'ammissione alla fase finale a New York nel 2009, dove ha conseguito il 2 ° premio. Jiří Vodička è ospite di festival musicali di prestigio, Primavera di Praga, Giovane Praga, Gran Festival della Cina, Hohenloher Kultursommer, Choriner Musiksommer e, su invito di Gidon Kremer, si è esibito al Lockenhaus Kammermusikfest. Jiří Vodička suona su un violino italiano di Giovanni Battista Guadagnini, costruito a Torino nel 1779 e gentilmente prestato da Florian Leonhard, Londra. Jan Páleníček ha studiato al Conservatorio e all'Accademia delle Arti dello Spettacolo di Praga con Saša Večtomov e Miloš Sádlo. La formazione con Paul Tortelier, il violoncellista francese di fama mondiale, è stata determinante per la sua carriera. Ha studiato musica da camera con il padre Josef Páleníček e con Josef Vlach, primo violino del leggendario Vlach Quartet. Ha partecipato a concorsi internazionali ottenendo numerosi premi. Suona regolarmente come solista con le principali orchestre ceche e internazionali: l'Orchestra Sinfonica di Praga, Praga Radio Symphony Orchestra, la Janáček Philharmonic Orchestra di Ostrava, il Lugano Festival Orchestra (Svizzera), il Suk Chamber Orchestra, l' Orchestra Sinfonica di Hradec Králové , il Pardubice Chamber Philharmonic, la Filarmonica di Monte Carlo, la Filarmonica di Stato di Brno, la Bohuslav Martinů Philharmonic Orchestra - Zlín , la Bamberg Symphony Orchestra (Germania), la Philharmonia di Praga, il Moravian Philharmonic Orchestra Olomouc. Le sue tournée lo hanno portato non solo in numerosi paesi europei, ma anche in America, in Africa e in Giappone. Ha effettuato numerose registrazioni sia per case nazionali che internazionali, per la radio e la televisione. Le sue incisioni delle sonate di Brahms, Martinu e Rachmaninov e dei concerti di Dvořák, Tchaikovsky e Haydn sono state particolarmente riconosciute dalla critica. Per diversi anni ha insegnato al Conservatorio di Praga e presso l’Accademia Performing Arts di Praga. 3 Sabato 20 settembre Auditorium Fondazione Bottari Lattes - Monforte d’Alba ore 21 QUARTETTO DI VENEZIA Ubaldo Rosso flauto Andrea Vio, Alberto Battiston violini Giancarlo di Vacri viola Angelo Zanin violoncello Il Quartetto per archi n. 14 in do # minore, op. 131 di Ludwig Van Beethoven fu ultimato nel 1826. Il numero d'opera fu assegnato in base all'ordine di pubblicazione anche se in realtà risulta essere il quindicesimo quartetto ad essere stato composto da Beethoven. Con una durata di circa 40 minuti, il quartetto si compone di sette movimenti da eseguirsi senza nessuna pausa, come segue: Adagio ma non troppo e molto espressivo Allegro molto vivace Allegro moderato Andante ma non troppo e molto cantabile — Più mosso — Andante moderato e lusinghiero — Adagio — Allegretto — Adagio, ma non troppo e semplice — Allegretto Presto Adagio quasi un poco andante Allegro Questo lavoro sembra essere stato il preferito di Beethoven tra i suoi ultimi quartetti. Era stato dedicato al barone Joseph von Stutterheim come gesto di gratitudine per l'arruolamento nell'esercito di suo nipote Karl, dopo un tentativo di suicidio di quest'ultimo nel 1826. Secondo alcuni biografi di Beethoven, dopo l'ascolto di un'esecuzione di questo quartetto, Schubert commentò dicendo, "Dopo questo, cosa ci resta da scrivere?". Wolfang Amadeus Mozart Adagio e fuga per quartetto d'archi in Do minore K 546 Quartetto con flauto in La maggiore K.298 Quartetto con flauto in Re maggiore K.285 Ludwig Van Beethoven Quartetto per archi in Do # minore op.131 n.14 QUARTETTO DI VENEZIA Della loro vocazione ai vertici più ardui del camerismo è testimone Bruno Giuranna: "E' un complesso che spicca con risalto nel pur vario e vasto panorama musicale europeo. La perfetta padronanza tecnica e la forza delle interpretazioni, caratterizzate dalla spinta verso un valore assoluto propria dei veri interpreti, pongono il "Quartetto di Venezia" ai vertici della categoria e fra i pochissimi degni di coprire il ruolo dei grandi Quartetti del passato". Sfogliando il volume delle testimonianze critiche, l'elogio più bello sembra quello formulato sul "Los Angeles Times" da Daniel Cariaga:"questo quartetto è più che affascinante,è sincero e concreto". Rigore analitico e passione sono i caratteri distintivi dell'ensemble veneziano, qualità ereditate da due scuole fondamentali dell'interpretazione quartettistica: quella del "Quartetto Italiano" sotto la guida del M° Piero Farulli e la Scuola Mitteleuropea del "Quartetto Vegh", tramite i numerosi incontri avuti con Sandor Vegh e Paul Szabo. Il "Quartetto di Venezia" ha suonato in alcuni tra i maggiori Festivals Internazionali in Italia e nel mondo tra cui la National Gallery a Washington, Palazzo delle Nazioni Unite a New York, Sala Unesco a Parigi, IUC a Roma, Serate Musicali di Milano, Kissinger Sommer, Ossiach/Villach, Klangbogen Vienna, Palau de la Musica Barcellona, Tivoli Copenhagen, Societè Philarmonique a Bruxelles. E' stato recentemente invitato dal CIDIM per una lunga tournée in Sud America: Argentina, Brasile e Uruguay. Ha avuto l'onore di suonare per Sua Santità Papa Giovanni Paolo II e per il Presidente della Repubblica Italiana. Il repertorio del "Quartetto di Venezia" è estremamente ricco ed include, oltre al repertorio più noto, opere raramente eseguite come i quartetti di G.F.Malipiero ("Premio della Critica Italiana" quale migliore incisione cameristica). La vasta produzione discografica include 19 CD per la Dynamic, Fonit Cetra, Unicef, Aura, Koch. Ultima produzione è l’uscita dell’integrale dei sei quartetti di Luigi Cherubini, registrati per la DECCA in tre cd. Numerose sono anche le registrazioni radiofoniche e televisive per la RAI & RAI International, Bayerischer Rundfunk, New York Times (WQXR), ORF1, Schweizer DRS2, Suisse Romande, Radio Clasica Espanola, MBC Sudcoreana. Spinto dal piacere del suonare assieme, l'ensemble ha collaborato con artisti di fama mondiale tra i quali Bruno Giuranna,”Quartetto Borodin”, “Quartetto Prazak”, Piero Farulli, Paul Szabo, Oscar Ghiglia, Danilo Rossi, Dieter Flury (1° Flauto dei Wiener Philarmoniker), Pietro De Maria, Alberto Nosè. In occasione del 25° anniversario, il “Quartetto di Venezia” ha ricevuto l’alto riconoscimento del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano. Dall'agosto 2010 Giancarlo Di Vacri è la nuova viola del quartetto e sostituisce, dopo più di 25 anni di attività, Luca Morassutti. Ubaldo Rosso ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio di Genova sotto la guida del M°. Glauco Cambursano. Ha ricoperto in seguito il ruolo di primo flauto nell’orchestra de “I Pomeriggi Musicali” di Milano ed ha inoltre collaborato con il “Teatro alla Scala” di Milano, l’Orchestra della RAI di Torino e l’ Orchestra della RTSI di Lugano. Si è dedicato con grande attenzione alla ricerca ed allo studio della musica antica su strumenti storici, partecipando a Corsi e Seminari in tutta Europa, e, seguendo in special modo le lezioni di B. Kuijken, S. Preston e O. Peter alla Schola Cantorum di Basilea. E’ risultato vincitore di una borsa di studio del British Council grazie alla quale ha conseguito il Diploma di Merito alla “Guildhall School of Music di Londra” con S. Preston. Da anni ospite di importanti Istituzioni e Festival nazionali ed internazionali, si è esibito in concerto in Italia ed in tutta Europa, oltre che negli USA, Canada, Guatemala, in Messico e in Malesia. Ha registrato le sonatine ed i concerti per flauto di Mozart e le sei Sonate op. 91 di J. B. de Boismortier; con l’Ensemble Astrée ha al proprio attivo alcuni CD dedicati ad opere di Felice Giardini, di Tomaso Giordani e dei Concerti da Camera di A. Vivaldi. E’ titolare della cattedra di Flauto al Conservatorio “G. Verdi” di Torino. 4 Domenica 21 settembre Auditorium Fondazione Bottari Lattes - Monforte d’Alba ore 17 SOLO PIANO Enrico Pieranunzi pianoforte Il pianoforte senza confini Con infinite voci Il canto delle differenze Narrations du large A Solitary Song Altre sospensioni d’amour As Cool As It Comes Blue Monotype Purely Coincidental Terra incognita Amor sui Teensblues Wandering 1 Improstinato 1 Wandering Foor-Fee Improvisions 1 Rosa del Mare Wandering 3 Improvisions 2 Wandering 4 Improstinato 2 For My True Love Nato a Roma nel 1949, Enrico Pieranunzi è da molti anni tra i protagonisti più noti ed apprezzati della scena jazzistica internazionale. Pianista, compositore, arrangiatore, ha registrato più di 70 Cd a suo nome spaziando dal piano solo al trio, dal duo al quintetto e collaborando, in concerto o in studio d’incisione, con Chet Baker, Lee Konitz, Paul Motian, Charlie Haden, Chris Potter, Marc Johnson, Joey Baron. Pluripremiato come miglior musicista italiano nel “Top Jazz”, annualmente indetto dalla rivista “Musica Jazz” (1989, 2003, 2008) e come miglior musicista europeo (Django d’Or, 1997) Pieranunzi ha portato la sua musica sui palcoscenici di tutto il mondo esibendosi nei più importanti festival internazionali, da Montreal a Copenaghen, da Berlino e Madrid a Tokyo, da Rio de Janeiro a Pechino. A partire dal 1982 si è recato numerose volte negli Stati Uniti dando concerti in varie città tra cui New York, Boston, San Francisco. Di rilievo la sua partecipazione a Spoleto Festival Usa 2007 (Charleston, North Carolina) che ne ha voluto dare un ritratto completo proponendolo in concerti di piano solo, duo e trio. E’ l’unico musicista italiano di sempre ed uno dei pochissimi europei ad aver suonato e registrato (luglio 2009) nello storico “Village Vanguard” di New York. La prestigiosa rivista americana “Down Beat” ha incluso il suo cd “Live in Paris”, in trio con Hein Van de Geyn e André Ceccarelli (Challenge), tra i migliori cd del decennio 2000/2010. E’ stato scritto di lui: “Pieranunzi è un pianista di intenso lirismo, in grado di swingare con energia e freschezza e, nello stesso tempo, di non perdere mai la sua capacità poetica. La sua musica canta” . (Nat Hentoff) “Enrico Pieranunzi immette nuova linfa nel jazz contemporaneo” (Ray Spencer, Jazz Journal) “Ricordate il suo nome, perdetevi nella sua musica (Josef Woodard, Jazz Times). 5