I reattori per il trattamento di effluenti civili e industriali

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I reattori per il trattamento di effluenti civili e industriali
I REATTORI SBR PER IL TRATTAMENTO DI
EFFLUENTI CIVILI E INDUSTRIALI
ESPERIENZE DI ESERCIZIO RENDIMENTI
E VARIANTI DI PROCESSO
Maurizio Cattin
Ser.Eco. Depurazione Acque S.r.l.
30030 Pianiga (VE) – Italia
INTRODUZIONE
La seguente presentazione illustra alcune esperienze di esercizio di impianti SBR, costruiti con
diverse varianti impiantistiche affrontando in particolare:
-
Applicazioni tipiche per scarichi di natura domestica al servizio di villaggi turistici, comunità in
genere e simili.
-
Risultati ed esperienze di esercizio conseguiti su applicazioni di scarichi industriali.
-
Alcune varianti al classico processo con caricamento discontinuo, frequentemente utilizzato nei
piccoli impianti industriali o nel trattamento di reflui ad elevato carico organico, in carenza od
eccesso di nutrienti o per contrastare i fenomeni di bulking.
-
Sistemi di ossigenazione e sistemi di scarico dell’effluente depurato con alcuni accorgimenti
adottati per minimizzare o annullare l’effetto trascinamento dei fanghi con l’effluente depurato.
-
In conclusione si accennano alle possibili tecniche di ampliamento o potenziamento adottando
due differenti tecnologie.
1
ESPERIENZE ED APPLICAZIONI
La SERECO opera quasi esclusivamente nella progettazione e fornitura di impianti di tipo
biologico a fanghi attivi ed ha sempre privilegiato nelle scelte di processo, la tecnica SBR,
superando, un tempo, le diffidenze da parte di Enti di Controllo, che vedevano questi impianti come
dei sistemi “furbi” per evitare lo scarico continuo e quindi i controlli improvvisi.
Di fatto questi pregiudizi sono oggi del tutto scomparsi, vista la crescente importanza al livello
internazionale che è stata attribuita a questa tecnologia.
Anche legare questa tecnica solo ai piccoli impianti di depurazione non corrisponde al vero,
esistono nel mondo SBR di 400.000 A.E., e per portate fino a 200.000 mc/g (Rif. EarthTech Cass
div. U.S.).
Lo sviluppo degli SBR è stato senz’altro favorito dalla semplicità impiantistica e dalla flessibilità di
tali sistemi, che consentono un loro rapido ed efficace adattamento alle più svariate condizioni di
esercizio.
Numerose applicazioni sono state fatte dalla SERECO SRL di Venezia, sia direttamente, per i
propri clienti, sia indirettamente per mezzo dei progetti forniti a terzi soprattutto nel settore degli
impianti per reflui industriali.
SER.ECO con 140 SBR costruiti, dispone di un bagaglio di esperienza notevole. Tra le
documentazioni storiche funzionali relative alle performance operative degli impianti SBR abbiamo
prelevato alcune analisi elaborando dei grafici che alleghiamo alla presente e che fanno parte delle
tabelle allegate alla presentazione.
Raggruppando le applicazioni per tipologie di utilizzo la scelta della tecnologia SBR è prevalente:
SBR
Altre tipologie
Settori di intervento
9
Industria alimentare
2
19
Mense
5
15
Caseifici
7
29
Ristoranti - alberghi - villaggi t.
11
Macelli-salumifici
4
8
22
Civili
54
16
Cantine
17
19
LavanderIe e tintorie
0
10
14
20
30
40
50
60
70
80
Impianti SBR realizzati (N°140)
2
Si noti come nel settore di intervento degli scarichi di natura civile, l’istogramma sia sbilanciato per
gli impianti tradizionali, mente al contrario nei civili assimilabili, quali ristoranti, hotel e villaggi
turistici l’andamento sia opposto.
Questo fatto non sta tanto a significare un minore interesse nell’utilizzare la tecnica SBR per
trattare liquami civili di tipo residenziale, ma il fatto che la maggior parte degli impianti comunali
presi in considerazione erano appalti pubblici su progetto tradizionale, oppure caratterizzati da
fognature di tipo unitario, e quindi meno adatte ai processi SBR, che trova il suo utilizzo migliore
nel trattamento di reflui per fognature nere, dove le acque da depurare confluiscono con andamento
temporale controllabile.
SCARICHI CIVILI E ASSIMILABILI
A questo proposito è importante evidenziare la grande discontinuità degli scariche dei piccoli
insediamenti urbani:lo scarico idrico che arriva al depuratore è simile a quello del consumo sfasato
solo del tempo necessario al deflusso fognario.
Le portate sono generalmente assai elevate nelle ore mattutine e nelle prime ore serali, molto basse
se non nulle nelle ore notturne.
In un SBR per scarichi civili senza vasca accumulo, l’orario migliore per effettuare il ciclo di
decantazione e scarico è quello notturno, con scarico effluente verso le 4 di mattina, (orari proibitivi
per il campionamento per questo è possibile utilizzare campionatori automatici.
Mentre per gli scarichi civili da insediamenti urbani è evidente che tanto più le punte sono elevate,
tanto minore è la loro durata e quindi maggiore è la possibilità di una loro laminazione già in rete
fognaria, negli scarichi civili da agglomerati residenziali, villaggi turistici e lottizzazioni a forte
densità abitativa, i percorsi della fognatura sono molto brevi e per questo i flussi di punta che
arrivano ai trattamenti biologici sono praticamente istantanei.
In queste condizioni i tradizionali impianti di depurazione non possono funzionare perché non
sufficientemente elastici da garantire effluenti accettabili in concomitanza delle suddette
fluttuazioni.
Lo schema SBR risulta per questo il più adatto ed in effetti già numerosi impianti di depurazione a
schema classico sono stati, dalla ns. società, convertiti in SBR, specialmente nei villaggi turistici in
Puglia, nel Gargano, aggiungendo anche le fasi di nitrificazione – denitrificazione sempre ignorate
nella costruzione di questi impianti. Queste modifiche hanno dato ottimi risultati, ed in alcuni
impianti che a fatica rientravano nei limiti di tab. 3 acque superficiali è stata raggiunta la tab. 4 per
scarichi sul suolo.
Tra gli impianti costruiti ex. novo, o potenziati, le strutture esistenti sono state recuperate come
vasche di equalizzazione e si è aggiunto l’SBR sia con la tecnica del monoreattore sia a doppia
vasca a cariche alterne.
Un impianto per 4000 villeggianti (provincia di Vibo Valencia) è partito con lo schema SBR a
doppia vasca e dopo alcuni anni è stato potenziato 6.000 utenze con la sola aggiunta del decantatore
ovviamente in versione raschiato a flusso radiale. La SERECO non prende in considerazione i
decantatori a flusso verticale o a letto di fango.
Quasi tutti gli impianti costruiti utilizzano come pretrattamento una grigliatura fine (filtrococlea o
rotostaccio) e in genere una vasca di accumulo, dimensioni anche molto ridotte, che funge da
sollevamento iniziale.
Nei villaggi turistici il 90% del carico da depurare arriva praticamente in tre periodi al giorno di
poche ore: al mattino 8-9, a cavallo di mezzogiorno, e la punta maggiore alle sera dalle 18 alle 20.
Non occorre mai far trovare pieno l’SBR in questi orari di punta.
3
Nel caso dei monoreattori, questi dovranno, per evitare ogni problema, prevedere fare un solo
scarico, oppure essere tassativamente dotato di vasca di accumulo a monte per effettuare due
scarichi.
Con un reattore a due bacini occorre calibrare i cicli in modo che un reattore sia sempre al minimo
prima dei flussi di punta.
La soluzione ideale è rappresentata da un doppio bacino + accumulo, questa soluzione oltre ad
essere la più flessibile come funzionamento dei cicli, è particolarmente adatta ai villaggi turistici
che lavorano quasi tutto l’anno, ma con 4-5 mesi in bassissimo carico (ad esempio solo il ristorante
o qualche residenza aperta oppure nei villaggi tropicali dove la ns. ditta ha già costruito una decina
di impianti SBR).
Ingresso reflui
pretrattati
Ossidazione,
nitrificazione,
sedimentazione
Accumulo
equalizzazione
1) Arrivo liquami
2) Sollevamento
Accumulo
3) Rotostaccio
5) Disinfezione
6) Filtrazione (eventuale)
7) Pozzetto scarico
8) Accumulo fanghi di
supero
9) Disidratazione
10) Reattivi
4) Reattori SBR
11) Quadro elettrico
4
SBR a doppia vasca può funzionare con una vasca anche ad un solo ciclo al giorno o ogni due
giorni, fino a due cicli/g per arrivare nelle punte ad utilizzare entrambi i reattori fino a tre cicli al
giorno.
PROCESSO SBR,
DOPPIO
REATTORE
1° REATTORE
Ingresso
Ossidazione, nitrificazione,
sedimentazione
Due reattori a carica alterna:
Vantaggi:
-Da 1 a 3 cicli per reattore
-Massimo sfruttamento delle vasche
-Assenza o minimo accumulo
-Grande Flessibilità
Ossidazione, nitrificazione,
sedimentazione
Svantaggi:
-Doppie macchine installate
-Maggior costo di impianto
2° REATTORE
1) Arrivo liquami
2) Sollevamento
3) Reattore SBR
5) Filtrazione
(eventuale)
6) Acqua al riutilizzo
7) Pozzetto scarico
8) Accumulo fanghi
di supero
9) Disidratazione
10) Reattivi
4) Disinfezione
11) Quadro elettrico
Questa della doppia vasca è la soluzione a livello costruttivo è la più compatta.
5
La vasca di disinfezione e l’eventuale filtrazione finale ricevono scarichi fino 1/6 della portata
giornaliera, per cui l’effluente finale può essere più regolare. Opzione questa molto importante nel
caso sia previsto il riutilizzo dell’effluente, anche se più costosa a livello impiantistico perché in
pratica sono due impianti con doppie attrezzature per ossigenare- miscelare e per scaricare.
Questa tecnica deve tassativamente
avere delle pompe di bilanciamento al fine di
omogeneizzazione la biomassa fra i due reattori e provvedere allo svuotamento del reattore in pausa
a carico minimo.
Con le due vasche alimentate alternativamente diventa anche più facile gestire la riduzione
dell’azoto, ed è possibile effettuare la pulizia dello scarico eliminando i fanghi trascinati con il
primo avviamento, derivando la prima frazione di scarico alla vasca in riempimento.
La suddivisione dei bacini SBR in due unità oltre ad aumentare la flessibilità, permette di
compattare l’impianto perché minimizza la parte di vasca destinata al riempimento e riduce i
volume della disinfezione e dell’accumulo, spesso anche non necessario. Nel complesso l’ingombro
ed il volume delle vasche può arrivare addirittura ad occupare meno spazio di un depuratore
tradizionale.
Vediamo uno schema di un SBR monovasca e uno schema di un SBR a doppia vasca entrambi con
disinfezione e senza accumulo.
Alcuni impianti SBR, una decina, sono stati costruiti alle Maldive per villaggi turistici sia in
versione monovasca sia a doppia vasca con potenzialità comprese tra i 200 e i 1000 A.E.
6
In genere questi impianti sono mantenuti in eccesso di ossigeno per evitate esalazioni, quindi il parametro
nitrati, che potrebbe diventa il fattore limitante e rappresenta l’impegno di gestione più delicato.
7
Esempi di impianti SBR perfettamente integrati nell’ambiente.
Il depuratore SBR è collocato nel giardino (sotto i tavoli)
Il depuratore SBR “invisibile” (completamente interrato)
8
F IL T R O A
S A B B IA
S O LLE VA M E NTO
R E A T T O R E B IO L O G IC O A
R E A T T O R E B IO L O G IC O B
S T O C C A G G IO A C Q U E T R A T T A T E
IS P E S S IM E N T O F A N G H I
9
Varianti allo schema classico SBR
E’ opportuno per questo evidenziare che alcune applicazioni che trattano scarichi civili ma
provenienti da insediamenti industriali o centri commerciali, la componente azotata è molto elevata
in rapporto alla fase carboniosa.
Non è raro analizzare liquami con rapporto BOD/N pari a 1 e comunque sempre sotto 2.
In questi casi dimensionare l’SBR per attuare le fasi di nitrificazione – denitrificazione in
simultanea diventa praticamente impossibile: i tempi della denitrificazione non possono essere
garantiti.
Passare dalla fase ossidativa in nitrificazione, con ossigeno disciolto sopra 1 mg/l, alle condizioni
anossiche della denitrificazione, ossigeno al di sotto di 0,6 mg/l, necessita di tempi relativamente
lunghi e ciò specialmente se manca carbonio per la denitrificazione e quindi anche in presenza di
una vasca di accumulo se i liquami sono molto diluiti.
Diventa per questo necessario aggiungere una fonte esterna di carbonio. Utilizzare una fonte
esterna per condizionare la biomassa tutto il reattore SBR in fase anossica è molto dispendioso,
perché i dosaggi aumentano sensibilmente.
Il problema può essere risolto inserendo a monte dell’SBR la vasca anossica denitrificante, con
ricircolo di biomassa aerata tramite pompa dall’SBR in modo simile ai classici depuratori a ciclo
continuo.
La possibilità di avere una pre-denitrificazione a monte dell’SBR, non pregiudica
minimamente la ciclicità delle singole fasi, anzi le migliora perché possibile ridurre la fase
anossica a vantaggio dei batteri autotrofi responsabili della nitrificazione biologica.
Mantenere attiva la temporizzazione dei sistemi di aerazione – miscelazione del bacino SBR, anche
con la predenitrificazione, è un vantaggio perché, oltre ad affinare il processo di riduzione
dell’azoto migliorano i rendimenti in generale. L’esperienza dimostra che i fanghi attivi nei sistemi
SBR ad aerazione intermittente sedimentano più velocemente, e presentano indici di volume
inferiori, dei fanghi attivi solo aerati.
Un funzionamento del tutto simile alla classica predenitrificazione con nitrificazione nell’SBR è
utilizzato anche negli impianti industriali ad alto carico organico, ovvero come un 1° stadio
semibiologico per selezionare la flora microbica.
E’ noto che inserire un selettore anossico all’ossidazione favorisce lo sviluppo dei batteri detti
fioccoformatori, scoraggia selettivamente la crescita dei filamentosi e salva il reattore SBR vero e
proprio, da possibili modificazioni delle caratteristiche di sedimentabilità della biomassa, dovute
alle punte di carico.
E’ possibile inserire tra il selettore e l’SBR un sistema di decantazione lamellare in modo tale che la
concentrazione del fango nel 1° stadio sia molto più alta della concentrazione dell’SBR, ottenendo
un funzionamento a doppio stadio più efficace.
Questa tecnica è stata adottata in numerosi impianti industriali dalla Ser.Eco. in particolare nelle
cantine di vinificazione da 10 mc/g a 100, con COD da 1500-2000 a 20.000 mg/l.
I sistemi SBR opportunamente realizzati hanno permesso di ottenere risultati eccellenti, che vedono
rendimenti di rimozione del COD anche superiori al 99%.
10
PROCESSO SBR, MONOREATTORE CON
PRE-DENITRIFICAZIONE
Ingresso
reflui
Spillamento a
galleggiante
Denitrificazione o
selettore
Ossidazione,
nitrificazione,
sedimentazione
Scarico
depurato
Ricircolo prime
acque/ ispessimento
Esempio di SBR con selettore/denitrificazione a monte
e ricircolo prime acque
Rendimenti degli impianti SBR
Prima di passare alla fase che illustra le possibili varianti per potenziare gli SBR, illustriamo alcuni
grafici che evidenziano i rendimenti che questi impianti hanno fornito.
A titolo indicativo, nei grafici allegati, sono riportate le concentrazioni in uscita, di un depuratore
SBR applicato agli scarichi del centro ricreativo sociale “La Nostra Famiglia di Conegliano”.
L’impianto in questione funziona da 8 anni; la sua potenzialità è di 800 A.E., ed ha la caratteristica
di avere un solo bacino con un solo ciclo/g di scarico.
Il pretrattamento è limitato alla grigliatura fine con filtro coclea, segue quindi il bacino SBR dove i
liquami arrivano in 12-16 ore. Si sfruttano quindi i periodi di minore o nullo afflusso per le fasi di
decantazione e scarico.
L’impianto ha dato rendimenti di abbattimento del COD elevatissimi, punte superiori al 98%, e
rendimenti di rimozione dell’azoto del 70% sufficienti a rispettare i limiti di tab. 3 acque sup. D.Lgs
152/99.
Senza dosaggio di defosfatante (sali metallici) il rendimento di riduzione medio del fosforo è stato
del 38%, sempre nei limiti di legge (Questo rendimento è attribuibile ai valori relativamente elevati
di BOD e COD e quindi ad un assorbimento di sintesi più elevato del classico rapporto 100-5-1.
La disinfezione è prevista con acido peracetico (ma ugualmente non utilizzata) perché non richiesta.
La vasca di contatto è dotata di mixer. Lo scarico è con pompa posta su galleggiante, a controllo del
1° scarico con rilievo effettuato nel punto di immissione del liquame che è a 10 metri di distanza
dalla vasca, ed protetto da deflettore, cosicché, non influisca nelle condizioni di quiete della zona
dove aspira la pompa di scarico effluente.
11
Impianto: "ASS. N. F."
SCARICHI CIVILI E /O ASSIMILATI
5000
4500
COD e BOD (mg/l)
4000
3500
3000
2500
2000
1500
835
1000
500
338
18
/0
9
16 /19
/1 9
0 6
20 /19
/ 1 96
1
22 /19
/ 0 96
1
16 /19
/0 9
4 7
16 /19
/ 0 97
7
15 /19
/ 1 97
0
15 /19
/ 1 97
0
21 /19
/ 0 97
1
14 /20
/ 0 03
4
09 /20
/ 0 03
7
15 /20
/ 1 03
0
28 /2
/ 0 003
1
16 /20
/ 0 04
2
07 /20
/ 0 04
4
20 /2
/ 0 004
7
06 /20
/ 1 04
0
11 /20
/0 0
1 4
05 /20
/ 0 05
4
05 /20
/0 0
7 5
04 /20
/ 1 05
0/
20
0
M 5
ED
IA
0
4,00
3,50
3,00
2,50
2,00
1,50
1,00
0,50
0,00
-0,50
-1,00
-1,50
-2,00
-2,50
-3,00
-3,50
-4,00
Rapporto COD/B0D
COD e BOD ingresso impianto
Periodo
B.O.D.5 (O2)
C.O.D. (O2) IN
RAPPORTO COD/BOD
SCARICHI CIVILI E /O ASSIMILATI
Impianto : "A SS. N. F."
COD rendimento
120
80
60
40
Valo re ano malo COD in ingresso
102 mg/l, uscita 35mg/l
media abbattimento COD 93,6%
20
0
18
/0
9/
19
96
20
/1
1/
19
96
16
/0
4/
19
15
97
/1
0/
19
97
21
/0
1/
20
03
09
/0
7/
20
28
03
/0
1/
20
04
07
/0
4/
20
04
06
/1
0/
20
05
04
/0
4/
20
05
04
/1
0/
20
05
COD IN e OUT (mg/
100
P erio do
rendimento abbattimento COD
12
18
/0
9
16 /19
/ 1 96
0
20 /19
/ 1 96
1
22 /19
/ 0 96
1
16 /19
/ 0 97
4
16 /19
/ 0 97
7
15 /19
/ 1 97
0
15 /19
/ 1 97
0
21 /19
/ 0 97
1
14 /20
/ 0 03
4
09 /20
/ 0 03
7
15 /20
/ 1 03
0
28 /20
/ 0 03
1
16 /20
/ 0 04
2
07 /20
/ 0 04
4
20 /20
/ 0 04
7
06 /20
/ 1 04
0
11 /20
/ 0 04
1
05 /20
/ 0 05
4
05 /20
/ 0 05
7
04 /20
/ 1 05
0/
20
0
M 5
ED
IA
Periodo
1
2
2
Fosforo totale (P) IN
14
38
-14 -14
18
72
62
24
Fosforo totale (P) OUT
6
FOSFORO
39
14
18
6
50
17
4
Ammoniaca (NH4) IN
Ammoniaca (NH4) OUT
Nitriti (N) OUT
Nitrati (N) OUT
35 33
0
23
22
19
8
4
20
50
23
,6
18
39 38
30
10
Rendimento (%)
64
8
40
39
39
6
Impianto: "ASS. N. F."
24
38
47
51
49
2
3 3
6
31
29
RENDIMENTO AZOTO NITRO DENITRO SIMULTANEA
13
18
2 5
3 3
5
2
23
6
10
17
19
2
25
29
3
16
10
10
4
12
5
3
43
0
7
Periodo
5
4
6
5
8
4
60
59
4
9
56
9
18
/0
9
16 /19
/1 96
0
0,
1
20 /19
/1 96
12
1/
0
,1
22 19
9
/0
1 6 1 0
,2
16 /19
/0 97
6
4/
0
,3
16 19
9
/0
7
7
1, 7
0
15 /19
/1 97
40
0/
,7
15 19
/1 97
0
0,
21 /19
4
/0 97
40
1/
,4
14 20
/0 03
4
4
1,
4
09 /20
/0 03
7/
0
,2
15 20
/1 03
0/
0,
7
28 20
/0 03
1/
0
,3
16 20
/0 04
2/
0
,6
07 20
/0 04
4
2,
20 /20
7
/0 04
7/
0
,1
06 20
/1 04
0
0,
1
11 /20
/0 04
1/
1
,3
05 20
/0 05
4
0,
3
05 /20
/0 05
7/
0
,9
04 20
/1 05
0/
0,
20
1
05
0,6
M
E
1
DI
A
0
AZOTO IN e OUT (mg/l)
Impianto: "ASS. N. F."
45
2 5
3
4
5
6
6
9
8
7
10
1
3
FOSFORO IN e OUT (mg/l)
SCARICHI CIVILI E /O ASSIMILATI
Abb. Medio N
=72,2%
9
6
-1
SCARICHI CIVILI E /O ASSIMILATI
Abb. Medio P =38%
83
90
63
70
50
-10
-30
-50
rendimento abbattimento P
13
Riportiamo dei grafici che riassumilo i rendimenti di SBR per reflui di cantine.
SETTORE INDUSTRIALE: CANTINE
COD ingresso , uscita e rendimenti
Impianto: V. D.
20000
120,0
14000
80,0
12000
10000
60,0
8000
40,0
6000
4000
2000
20,0
Periodo
COD IN
mg/l
COD OUT mg/l
27/1/04
14/3/04
17/5/04
13/7/04
30/9/04
14/10/04
27/12/04
9/2/05
7/4/05
28/4/05
16/6/05
16/9/05
4/10/05
15/11/05
0,0
16/12/05
0
Rendim ento (% )
100,0
16000
20
13
6
67
11
2
40
12
2
72
44
58
70
22
0
41
55
20
66
11
0
44
37
92
88
14
4
22
36
52
55
67
78
73
2 57
1
CO D IN e O UT (m g/l).
18000
Rendimento
medio: 95%
rendimento
SETTORE INDUSTRIALE: CANTINE
COD ingresso , uscita e rendimenti
14000
100
12000
99
97
8000
96
6000
95
94
4000
2000
93
92
91
29
/1
2/
05
6/
10
/0
5
12
/9
/0
5
22
/7
/0
5
30
/5
/0
5
15
/3
/0
5
3/
1/
05
18
/1
1/
0
30 4
/9
/0
4
24
/8
/0
4
24
/6
/0
4
5/
4/
04
2/
2/
04
17
/1
0/
03
8/
9/
03
0
Rendimento (%)
98
10000
40
11 0
43
12 0
18 9
33
67
25
11 0
33
57
60
13 3
67
45
22
27
71
12 2
56
55
32
23
43
90
84
43
14 2
96
COD IN e OUT (mg/l)..
Impianto: Viticoltori
riuniti
Periodo
COD IN
mg/l
COD OUT mg/l
rendimento
Rendimento
medio:
97,6%
14
APPLICAZIONI SBR PER TINTORIE E LAVANDERIE INDUSTRIALI
Tutti gli impianti SBR realizzati nel settore delle tintorie e lavanderie industriali operano con
elevati rendimenti di rimozione del COD/BOD, con valori che dipendono prevalentemente dalle
caratteristiche di biodegradabilità dei reflui.
La valutazione del carico del fango risulta essere un valore legato essenzialmente alla variabilità di
composizione dei reflui in ingresso ed alle estrazioni del fango di supero,che avvengono in modo
discontinuo, anche ad intervalli decisamente lunghi.
Ciò non permette di valutare l’età del fango secondo i modelli classici dei fanghi attivi.
Il carico del fango in questi impianti è essenzialmente legato alla riduzione dei tensioattivi. In
particolare si evidenzia una relazione tra carico del fango e rendimento di abbattimento dei
tensioattivi: tanto maggiore è il carico e l’età del fango tanto maggiore è l’abbattimento.
Tutti gli impianti SBR al servizio di questi insediamenti sono equipaggiati con vasca di accumulo
equalizzazione.
Nelle tintorie è prevista la vasca anossica a monte come selettore di biomassa.
SETTORE INDUSTRIALE: LAVANDERIE E TINTORIE
Impianto: LB
COD ingresso , uscita e rendimenti
102
100
10000
96
8000
94
6000
4000
2000
92
Picco di
i
90
88
86
84
27
/1
2/
05
18
/1
0/
05
23
/6
/0
5
29
/6
/0
05
21
/2
/0
5
24
/2
/0
5
29
/1
2/
04
23
/1
1/
04
27
/9
/0
4
12
/7
/0
4
31
/5
/0
4
26
/2
/0
4
8/
1/
04
0
Periodo
Rendimento (%)
98
103
71
29
55
94
32
24
37
23
92
97
145
32
45
30
67
80
266
88
33
30
44
33
122
82
COD IN e OUT (mg/l).
12000
COD IN
mg/l
COD OUT mg/l
Rendimento
medio:
96,6%
rendimento
15
SETTORE INDUSTRIALE: LAVANDERIE E TINTORIE
TENSIOATTIVI INGRESSO E USCITA
Tensioattivi in ingresso (mg/l)
250
25
229
200
20
150
121
112
90
89
88
100
10
64
62
50
22
1,5 1,5
4,8
45
44
34
33
2,8
0,4
15
129
118
0,8 12 0,4
8 0,8 1,3 1,1
0,2
2
17
11
0,5 0,5 0,3 0,3
2,3
1,1
5
23
Tensioattivi in uscita (mg/l)
Impianto: LB
12
0,6 0,4 0,50,840,330,5 0,5
0
8/
1/
04
12
/7
/0
4
31
/5
/0
4
26
/2
/0
4
27
/1
2/
05
18
/1
0/
05
23
/6
/0
5
29
/6
/0
05
21
/2
/0
5
24
/2
/0
5
29
/1
2/
04
23
/1
1/
04
27
/9
/0
4
0
Periodo
Tensioattivi totali IN (mg/l)
Impianto: LB
Tensioattivi totali OUT (mg/l)
SETTORE INDUSTRIALE: LAVANDERIE E TINTORIE
RENDIMENTO SUI TENS. TOT. IN FUNZIONE DEL CARICO DEL FANGO SUL
TENSIOATTIVO
102
12,00
10,18
8,00
96
6,00
5,22
5,05
4,27
1,93
0,98
88
1,87
0,50
0,35
4,00
3,72
2,82
1,47 1,44
0,77 0,48
2,65
2,00
1,25
24
/2
/0
5
29
/1
2/
04
23
/1
1/
04
27
/9
/0
4
12
/7
/0
4
31
/5
/0
4
26
/2
/0
4
90
4,99
3,54
92
5,23
0,46
0,00
8/
1/
04
94
grTENS/KgSST
10,00
98
27
/1
2/
05
18
/1
0/
05
23
/6
/0
5
29
/6
/0
05
21
/2
/0
5
RENDIMENTO IN %
100
Periodo
rendimento
Carico del fango in tensioattivi (gr Tens/KgSST)
16
SETTORE INDUSTRIALE: LAVANDERIE E TINTORIE
Impianto: EUR
SBR a roppio reattore
Portata: 200-300mc/g
COD ingresso , uscita e rendimenti
1800
105,0
1600
100,0
1200
95,0
1000
90,0
800
Picco di carico
600
85,0
Rendimento (%)
COD IN e OUT (mg/l).
1400
400
80,0
200
37
115
35
16
10
20
10
60
75,0
04
7/
1/
04
14
/1
/0
3
23
/1
/0
2
4/
9/
02
14
/6
/0
17
2
/1
//2
00
2
2/
10
/0
1
27
/6
/0
1
21
/1
/0
1
05
24
/5
/
05
62
55
36
27
/1
/
10
/2
/
21
/9
/
/5
/
05
05
11
31
/0
5
/1
0
/0
5
15
29
112
56
47
26
/1
1
/0
5
/0
5
/1
1
/0
5
/1
1
28
/1
2
23
74
30
88
60
0
Periodo
COD IN
mg/l
COD OUT mg/l
rendimento
SETTORE INDUSTRIALE: LAVANDERIE E TINTORIE
Impianto: EUR
TENSIOATTIVI INGRESSO E USCITA
40
25
20
23
22
21
10
17
14
12
10
2
1,2
0,5
2
1,8
0,3
0,85
0,44
0,2
11
1,9
12
11
1,4
0,2
0,1
2
1,7
0,2
0,2
5
0,05
T
4,62
15
15
0
5
0
/1
/
01
01
21
1
/0
/6
/
27
2
00
10
2/
17
/1
/
/2
/6
/
02
02
14
9/
4/
02
/1
/
23
/1
/
03
04
14
1/
7/
04
/5
/
27
10
/1
/
05
05
/2
/
21
05
/5
/
05
31
/9
/
30
/0
5
/1
0
26
15
/1
1
/0
5
/0
5
/1
1
29
/1
1
28
/1
2
/0
5
/0
5
-5
Periodo
Tensioattivi totali IN (mg/l)
it (
23
22
22
27
tti i i
27
/l)
20
28
24
25
23
Tensioattivi in ingresso (m g/l)
30
34
32
i
34
35
Tensioattivi totali OUT (mg/l)
17
SETTORE INDUSTRIALE: LAVANDERIE E TINTORIE
RENDIMENTO RIDUZ. TENSIOATTIVI IN FUNZIONE DEL C.F. SUL TENSIOATTIVO
5,00
R e n d im e n to (a b b a ttim e n to
te n s io a ttiv i)
120,0
100,0
80,0
97,9
90,0 92,6
97,9
91,8
99,1 98,4
88,2
96,0 94,4
99,1 99,4
95,9
99,3 98,2
4,50
99,6
92,3
91,34,00
79,0
3,50
3,00
60,0
2,50
40,0
2,00
20,0
g rT E N S /K g S S T
Impianto: EUR
1,50
1,00
23
/1
2
2 8 /0 5
/1
1
2 9 /0 5
/1
1
1 5 /0 5
/1
1
2 6 /0 5
/1
0/
0
30 5
/9
/0
31 5
/5
/0
21 5
/2
/0
10 5
/1
/0
27 5
/5
/0
4
7/
1/
0
14 4
/1
/0
23 3
/1
/ 02
4/
9/
0
14 2
/
17 6/0
/1 2
/ /2
0
2/ 02
10
/0
27 1
/6
/0
21 1
/1
/0
1
0,0
rendimento (abbattimento tensioattivi)
Periodo
Carico del fango in tensioattivi (gr Tens/KgSST)
Log. (Carico del fango in tensioattivi (gr Tens/KgSST))
Alcuni esempi di valori di COD IN e OUT (valori medi di alcuni impianti)
6000
102
5470
5100
5000
99,4
99,7
99,5
4500
100
99,3
98,8
98
97,9
97,1
96,5
96
3000
2800
94,7
2000
94
93,9
93,5
1670
1600
1200
1100
890
1000
658
23
33
22
46
64
31
92
1020
820
90
50
43
92,4
9
35
20
78
0
88
Lavanderia Cas. Molin. Az. Agr.
Feltrina
Ru. Sup.
Felluga
Cantina
marco srl Levorato
COD medio IN
Cantina
Levorato
mg/l
Garden Club
Bauer
COD OUT mg/l
Salumificio Salumificio Fattorie del Lavanderia
Poltronieri di Vigliano
Sole
del bono
rendimento
18
COD OUT (mg/l)
COD IN (mg/l)
4000
DEPURATORE PER CANTINA
Ingresso
Uscita
(imbottigliamento)
Solidi sospesi totali (SST)
mg/l
220
15
B.O.D.5
mg/l
1450
20
C.O.D.
mg/l
3050
43
Ammoniaca (NH4)
mg/l
Nitriti (N)
mg/l
Nitrati (N)
mg/l (TKN)
Fosforo totale (P)
mg/l
4,3
<1,5
Tensioattivi (totali)
mg/l
4,5
<0,5
<0,1
22,4
DEPURATORE INDUSTRIA ALIMENTARE
<0,05
<5
Ingresso Uscita
Solidi sospesi totali (SST)
mg/l
440
<10
B.O.D.5
mg/l
616
<10
C.O.D.
mg/l
722
26
Ammoniaca (NH4)
mg/l
Nitriti (N)
mg/l
81
0,05
Nitrati (N)
mg/l
(NTK)
6,6
Fosforo totale (P)
mg/l
16
0,2
Tensioattivi (totali)
mg/l
8,8
0,5
Cloruri
mg/l
62
74
Grassi e oli Animali / vegetali
mg/l
33
<0,5
DEPURATORE PER INDUSTRIA ITTICA
0,1
Ingresso Uscita SBR Uscita MBR
Solidi sospesi totali (SST)
mg/l 14080
36
<10
B.O.D.5
mg/l 5700
33
<10
C.O.D.
mg/l 9750
91
22
Ammoniaca (NH4)
mg/l
0,5
0,6
Nitriti (N)
mg/l 144
0,5
0,4
Nitrati (N)
mg/l (TKN)
19
6,9
Fosforo totale (P)
mg/l 18,2
4
2
Cloruri
mg/l 685
720
870
Grassi e oli Animali / vegetali
mg/l 33
<0,5
<0,5
19
Sistemi di ossidazione
Nella scelta dei sistemi di ossigenazione occorre considerare in prima analisi due esigenze
prioritarie:
1. L’ossigeno deve essere distribuito non nelle 24 ore ma da 20 fino a 10 ore al giorno
(nitrificazione denitrificazione in simultanea)
2. I sistemi di ossigenazione devono trasmettere alla biomassa una densità di potenza maggiore
dei sistema tradizioni, per miscelare completamente il reattore, risollevare i fanghi dopo la
pausa per la decantazione scarico.
Ciò premesso è possibile utilizzare tutti i sistemi normalmente applicati negli schemi classici in
continuo, tenendo conto di diversi fattori di convenienza.
Per bacini SBR poco profondi, va bene
l’aeratore ad eiettore autoaspirante (tipo
Flo-get Flygt), il rendimento è modesto
0,9-1,2 Kg =2/Kw ass. cond. standard
ma la soluzione vince per semplicità ed
economicità.
Per attuare la nitro-denitro in
simultanea è possibile inserire delle
valvole nella tubazione di aspirazione
dell’aria o mixer separati. Ovviamente anche gli
aeratori stellati tipo Frings vanno bene a patto di
considerare almeno due unità in modo da poter
effettuare le periodiche (e costose) manutenzioni.
Un sistema più moderno il l’aeratore Hyper Classic
Invent, occorre un supporto motore e una soffiante. Il
sistema garantisce una miscelazione ottimale anche
senza aria e quindi perfettamente idoneo a garantire
le fasi di nitrificazione denitrificazione in simultanea.
Il sistema costa di più degli aeratori ad eiettore o
stellari ma necessita di una minore manutenzione e la
miscelazione favorisce la bioflocculazione al
contrario del Frings e Floget.
Ovviamente aeratori tipo OKI, vanno bene la girante
è dimensionata anche per miscelare senza aria con
modifica della velocità. Questi sistemi sono ideali
per applicazioni in vasche profonde anche oltre i 6-7
m di battente dove si ottengono le rese migliori che
arrivano a 1,5-2,2 KgO2/kw.
Un sistema molto usato nei grandi SBR è l’MTS e
cioè un aeratore sommerso formato principalmente
da un ugello spruzzatore bistadio (ugello interno, o
primario, e ugello esterno).
20
Il liquido di ricircolazione
pressurizzato all’interno del
reattore longi-tudinale viene
pom-pato nell’ugello in-terno
fungendo da fluido motore,
men-tre l’aria alimentata da
una
soffiante
(sovralimentazione) a bassa
pressione, viene convogliata
nell’ugello
misce-latore
esterno.
La fuoriuscita del liquido
dall’ugello primario, e il
contatto con il gas, crea un
effetto taglio su quest’ultimo,
generando una forte fase di miscelazione e frammentazione dell’aria in microbolle.
La miscela gas/liquido viene così emessa dall’ugello esterno ad alta velocità, espandendosi nel
liquido circostante, formando una continua nebulizzazione ad elevato scambio di gas con
l’ambiente circostante. Questo sistema ha il vantaggio della miscelazione moto diffusa, bassa o
nulla manutenzione, possibilità di controllo separato tra il trasferimento di ossigeno e la
miscelazione dei liquami, capacità di funzionare con alte concentrazioni di fango.
21
Ovviamente non può mancare un cenno alla insufflazione d’aria con diffusori
dell’ultima generazione.
a membrane
Questo e’ un sistema di buon rendimento a patto di realizzare il sistema a diffusori estraibili oppure
due vasche in modo da poter intervanire in un reattore lasciando i fanghi nell’altra vasca.
E’ da considerare la minore durata dei diffusori soggetti ad un funzionamento intermittente.
Il sistema di insufflazione
d’aria con una sola vasca
SBR può essere installato a
patto di utilizzare dei sistemi
di estrazione del diffusori. La
foto a lato illustra una
tipologia a 7 rampe da 75
diffusori a disco ciascuna che
possono essere estratti con
camion gru in caso di
manutenzione e controllo. E’
evidente che il costo aumenta
di molto rispetto ad un
sistema a tappeto fisso circa 4
volte ma la manutenzione è
“indolore”.
22
NOVITA’
Di recente la SERECO ha perfezionato un nuovo tipo di aeratore che funziona con una robusta
pompa a canali a basso numero di giri direttamente collegata ad una camera di pressurizzazione
dove ha luogo una miscelazione per mezzo di particolari ugelli Il sistema si adatta sia ai piccoli
impianti SBR sia ai grandi impianti con potenzialità variabili da 10 fino a 100 kg/h di ossigeno.
I massimi rendimenti sono per vasche profonde oltre i 6 m.
Il vantaggio è la possibilità di aerare e miscelare con la stessa macchina, il costo di manutenzione
pressochè inesistente del sistema di distribuzione, al possibilità di inserire ed estrarre il macchinario
a vasca piena. Attualmente sono insalate una decina di macchine che hanno dimostrato risultati
eccellenti. Il materiale tecnico informativo è in fase di stesura sarà pubblicato dopo le prove di tutti i
prototipi.
23
Sistemi di scarico effluente negli SBR
I dispositivi di scarico adottati negli SBR sono moltissimi, i primi impianti realizzati in Italia negli
anni ‘60-‘70l dalla Ditta Pannelli di Alessandria utilizzavano delle turbine lente su galleggianti dove
si fissava anche la tubazione di scarico collegata a sua volta con una valvola motorizzata posta sotto
battente.
Sono stati utilizzati stramazzi mobili, pompe su zattera galleggiante, pompe fisse sotto battente con
deflettore di calma, vanno bene tutti a due condizioni fondamentali:
1) il fango galleggiante sullo specchio d’acqua che si forma dopo la decantazione non sia
trascinato con lo scarico dell’effluente (vedere immagine sottostante);
2) Il letto di fango che si forma con la decantazione non sia trascinato in alcun modo con il
dispositivo di scarico.
Nei sistemi di scarico sommersi è importante garantire la pulizia del “primo scarico” dai fanghi che
si depositano nelle pompe e nelle tubazioni con la decantazione noi siano scaricati con l’effluente.
Per questo tutti i ns. SBR sono equipaggiati con due valvole pneumatiche di scarico o con valvola
motorizzata a tre vie: quando lo scarico iniziala è aperta la direzione che ricicla in testa all’impianto
lo scarico (sollevamento accumulo o all’altra vasca in ossidazione nei sistemi a doppio reattore o
all’ispessimento).
Questo sistema a valvole è importantissimo da utilizzare anche negli impianti nei quali si voglia
scongiurare nel modo più assoluto lo scarico di fango per effetto del trascinamento, ad esempio
negli SBR in cui si incrementa il volume del fango e lo SVI.
Può capitare che il sistema di scarico si collochi proprio nell’interfaccia acqua-fango o addirittura
sia sommerso dal letto di fango dopo la decantazione.
24
In questo caso asservendo l’apertura delle valvola a un torbidimetro, la frazione di scarico
contaminata dal fango potrà essere deviata in testa all’impianto, o al secondo reattore o anche
direttamente all’ispessitore. Quando il sensore ottico del torbidimetro misura il passaggio di acqua
limpide, si chiude la valvola di ricircolo e si apre la valvola di scarico vero e proprio.
Nei sistemi di scarico a galleggiante, con tubazione microfessurata posta appena al di sotto del pelo
libero, il torbidimetro da la sicurezza di scaricare sempre acque pulite anche durante l’abbassamento
del livello di presa verso il fondo e vicino al letto di fango.
In questo caso lo scarico si interrompe o il flusso si inverte nuovamente.
Questi impianti, con il torbidimetro o misuratore in linea di SS, sono i più sicuri in assoluto.
L’unica accortezza è nel dimensionamento delle vasche tenere sempre a disposizione un volume di
riserva che l’impianto utilizza quando per effetto di questo ricircolo si ottiene un incremento dei
volumi in circolazione.
Altro vantaggio di questo sistema è la possibilità di spurgare in automatico il fango di supero, e
quindi ridurre drasticamente l’impegno di manodopera per il controllo del letto di fango..
Tubazione microfessurata montata su galleggiante
25
La figura evidenza su un SBR in vetroresina il vano pompe due avviene lo scarico tramite pompa
collegata con l’aspirazione alla tubazione galleggiante.
In questo caso sono previste due pompe,una di scorta all’altra, e una elettrovalvola a tre vie con due
flussi separati: ricircolo – scarico.
Se al posto della tubazione di pescaggio sottobattente si utilizza una pompa sommersa o su zattera
come nella foro sottostante, occorre inserire un piatto o meglio un cono sulla bocca di aspirazione,
in questo modo si rompe il vortice che la girante trasmettere verso l’aspirazione; vortice, che
comportandosi proprio come una “tromba d’aria”, risucchia i fanghi dal fondo e li scarica con
l’effluente depurato.
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La pompa sommersa ha il vantaggio di prelevare l’effluente sempre al di sotto della superficie
libera e quindi lasciare sulla vasca i fanghi galleggianti, e il vantaggio di poter variare il livello di
funzionamento al minimo e max.
Svantaggio se il letto di fango non è al di sotto del livello minimo può essere scaricato fango alla
fine dello scarico, problema che può essere eliminato utilizzando un misuratore di SS o torbidità
nello scarico collegato alle valvole di derivazione dello scarico.
Sistemi di potenziamento degli SBR
SOLUZIONE CON DECANTATORE
La tipica soluzione di potenziamento degli SBR prevede il recupero dell’intero volume della vasca
per la depurazione biologica, demandando la fase di decantazione ad una vasca esterna.
POTENZIAMENTO DEL PROCESSO SBR
Ingresso
reflui
Decantatore
Ossidazione, nitrificazione,
Reattore SBR convertito in CONTINUO.
Con decantazione esterna, aumento della potenzialità del 50-80%
Per ampliare l’SBR è sufficiente inserire a valle dello stesso un decantatore raschiato, a flusso
orizzontale o radiale.
La vasca SBR rimane al massimo livello e i fanghi sono riciclati dal decantatore in testa
all’impianto.
Si ottiene un incremento di volume per effetto che la vasca di ossidazione non deve più svolgere
anche le funzioni di equalizzazione, i sistemi di ossigenazione funzionano per più ore, la
concentrazione dei fanghi può essere incrementata dimensionando adeguatamente il decantatore con
la verifica del carico superficiale.
Il sistema di decantazione deve tassativamente essere di tipo raschiato a rimozione totale del fango
sia decantato sia di superficie. Nelle immagini seguente è raffigurato un decantatore raschiato a
flusso radiale inserito a valle di un SBR in lavanderia industriale (Silan) ; a lato un decantatore va e
vieni inserito in SBR da Tintoria.
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SOLUZIONE CON MEMBRANE (MBR- Membrane Biological Reactor)
In alternativa a questa soluzione, è oggi possibile operare l’up-grading degli SBR, inserendo
un’unità di microfiltrazione a membrane.
Abbiamo già utilizzato questa tecnica su diversi impianti arrivando a triplicarne la capacità
depurativa.
Con le membrane il problema di scaricare fanghi con l’effluente è risolto definitivamente.
E’ anche evidente il salto di qualità, sia tecnologico sia come rendimento: in uscita dall’MBR i
solidi sospesi sono pressochè assenti, e i valori di COD/BOD legati alla riduzione drastica dei solidi
sospesi subiscono una ulteriore riduzione.
Un grave inconveniente che si verifica talvolta negli impianti a fanghi attivi è quello del cosiddetto
bulking, ossia letteralmente "rigonfiamento"; questo fenomeno viene paragonato ad una malattia.
Quando il fango si ammala di bulking diventa inadatto alla sua funzione depurante perché perde le
sue qualità adsorbenti ed ossidanti, e sedimenta molto difficilmente.
L'effluente diventa opalescente e porta con sé numerosi fiocchi e il volume del fango cresce
fortemente.
Il fenomeno del bulking è stato studiato da diversi ricercatori, ma le sue cause non sono state ancora
chiarite del tutto; motivi legati al bulking sono, sbalzi di pH,di temperatura, eccessiva presenza di
sostanze carboniose, deficienza di nutrienti, aerazione insufficiente od eccessiva, la concentrazione
del fango troppo elevata, esistenza di zone di scarsa aerazione, presenza di sostanze grasse o di
particolari tipi di reflui industriali, possano avere una sensibile influenza nella genesi di questo
indesiderabile fenomeno.
La tecnica MBR, ovvero inserire delle membrane semipermeabili al posto della sedimentazione in
batch o vasca separata, permette di svincolare la qualità dell’effluente dalla caratteristiche di
sedimentabilità del fango, la capacità di sedimentazione dei solidi sospesi non può condizionare
l’efficienza depurativa.
Relativamente ai composti azotati e fosforo rimane legato il rendimento all’ottimizzazione del
funzionamento della nitrificazione-denitrificazione, mentre per la defosfatazione si ottiene un
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miglioramento del 30%, sempre legato alla rimozione dell’ortofosfato legato con i microfiocchi di
fango che con i processi non a membrane possono essere scaricati con l’effluente.
Anche la tecnica MBR è applicata dalla ns. società, ed oggi abbiamo oltre 50 MBR funzionanti con
risultati molto positivi, specialmente in termini di qualità finale dell’effluente. Ovviamente i costi
sono maggiori, sia di investimento sia di gestione intesa, come periodica sostituzione delle
membrane. Questi impianti pertanto, devono essere realizzati solo dopo aver vagliato con attenzione
i costi/benefici e all’eventuale riutilizzo dell’effluente, i problemi di spazio, la difficoltà a garantire
nel tempo le caratteristiche di sedimentabilità dei fanghi.
MIGLIORAMENTI E POTENZIAMENTO DEL PROCESSO SBR
Ingresso
reflui
Ossidazione, nitrificazione,
sedimentazione
Vano membrane
Reattore biologico SBR convertito in MBR (Membrane Biological Reactor).
Vantaggi:
-Aumento della potenzialità del 150-300%
-Rendimenti insensibili al variare delle caratteristiche di sedimentazione del fango
-Fango più concentrato, maggior effetto tampone alle sostanze potenzialmente tossiche
-Età del fango più elevata, minor produzione fango supero
-Nessuna necessità di trattamenti terziari, possibilità riutilizzo effluente
Impianto MBR
Impianto SBR
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Conclusioni
La tecnologia SBR presenta importanti i vantaggi rispetto ai processi alternativi che possono essere
così riassunti:
1) Ridotta sensibilità dell’effluente alla discontinuità dei flussi di ingresso, l’effetto tampone
dell’SBR, che funziona anche da vasca di equalizzazione
2) Possibilità di garantire il processo attraverso un sistema nel quale i parametri operativi sono
controllati completamente in automatico.
3) Semplicità impiantistica e costruttiva
4) Flessibilità specialmente con doppi reattori che permettono di variare il numero delle vasche
in esercizio e il numero giornaliero dei cicli per vasca
5) Assenza dei ricircoli di fanghi e miscela aerata con incremento dei rendimenti riduzione
dell’azoto ed anche rendimenti di dissoluzione dell’ossigeno alla biomassa per il fatto che
l’ossidazione ciclica inizia quanto i valori di ossigeno disciolto sono molto bassi e quindi
maggiore e l’utilizzo batterico per respirazione attiva.
6) Maggiori rendimenti nei confronti degli impianti tradizionali per effetto delle migliori
condizioni della sedimentazione e maggiore quantità di biomassa presente nel sistema.
7) Facilità di ampliamento.
8) Avviamento rapido e vista la capacità di utilizzare il volume dell’ossidazione come
accumulo e scaricare dopo alcuni giorni e con l’ausilio di coadiuvanti di flocculazione per
far incrementare i rendimenti in caso di necessità
9) Aspetto economico gli SBR, costano generalmente meno degli impianti tradizionali
A fronte di questi vantaggi alcuni aspetti ne limitano l’affidabilità:
1) Il costo energetico maggiore dovuto in genere alla maggiore dimensione delle vasche di
ossidazione e maggiori potenze installate per un funzionamento più limitato nel tempo.
2) Sistemi di scarico che possono non funzionare correttamente con fuoriuscita di fango con
l’effluente se non appositamente controllati. La capacità di decantazione del fango
rappresenta uno dei fattori limitanti del processo.
3) Lo schema di processo deve utilizzare esclusivamente tecniche sicure e sperimentate ed in
particolare, deve avere la vasca polmone, un sistema di controllo della torbidità, una vasca
per l’accumulo fanghi in modo da abbassare la concentrazione in presenza di fango gonfio
difficile da decantare .
Maurizio Cattin – Sereco Srl Pianiga – Venezia -
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