Trillo st 03 07.indd

Transcript

Trillo st 03 07.indd
MARZO
200 7
FOGLIO DELLA COMUNITÀ AUTOGESTITA DELLA NAZIONALITÀ ITALIANA
COMUNITÀ DEGLI ITALIANI “GIUSEPPE TARTINI” DI PIRANO
BOLLO PAGATO PRESSO
L’UFFICIO POSTALE 6330 PIRANO
S T A M P E
Informiamo i gentili lettori
che il nostro mensile
Il TRILLO
può venir letto in forma elettronica sul sito
della Comunità, all’indirizzo:
www.unione-italiana.org/pirano
POŠTNINA PLAČANA PRI
POŠTI 6330 PIRAN
VISITATO A PIRANO IL CANTIERE DELLA SCUOLA
“Il ministro dell’Istruzione e lo
sport Milan Zver ha visitato a
Pirano il cantiere della scuola
elementare italiana “Vincenzo de
Castro”, che si sta ristrutturando
con i mezzi dei governi sloveno
ed italiano. A Milan Zver, che
si è detto soddisfatto di come
procedono i lavori alla “Vincenzo
de Castro”, sono stati illustrati i
principali problemi delle scuole
della minoranza. Si è parlato della
problematica dei libri di testo,
che devono essere tradotti e si è
parlato della formazione degli
insegnanti. Al ministro è stato
fatto presente pure il problema
delle retribuzioni dei docenti, che
operano in un ambiente slavofono
e che per questo motivo sono
spesso costretti a lavorare di più
rispetto ai loro colleghi sloveni.
Zver ha ribadito la disponibilità
del suo dicastero a venire incontro
alle esigenze della minoranza, ma
ha anche ricordato che si deve
tener conto dell’aspetto finanziario
delle richieste, che non sempre è
possibile accontentare.
In quanto alla scuola, i lavori
sono a buon punto e gli alunni
potranno nuovamente entrare nel
loro vecchio edificio - rimesso
T I S K O V I N A
Numero 3
-
ANNO XVII
naturalmente a nuovo- con l’inizio
del prossimo anno scolastico.”
( da La Voce del Popolo, sabato
24 marzo 2007- Scuole italiane:
chiesti più fondi a Lubiana)
discorso letto dal Presidente della
CAN di Pirano, Bruno Fonda al
Ministro
“ In qualità di presidente della
Comunità
autogestita
della
nazionalità italiana di Pirano porgo
Pag. 1
a lei, signor ministro, un saluto
di benvenuto tra i rappresentanti
del nostro gruppo nazionale:
specialmente tra coloro che hanno
in mano le redini dell’educazione
e dell’istruzione dei nostri
giovani. La scuola è un settore, se
non il settore più importante per la
formazione futura dell’individuo,
ed è tanto più importante se questo
individuo fa parte integrante
di un gruppo minoritario. Ogni
minoranza reca in se il seme
dell’effimero ed è pertanto
quanto più importante renderci
conto della sua vulnerabilità: se
ad essa non offriamo la nostra
massima importanza e la nostra
considerazione.
Quello
che
dobbiamo renderci conto è che
la cultura di una minoranza deve
rappresentare una ricchezza
aggiuntiva alla nostra realtà e
non un incomodo fardello di
cui bisogna liberarci.Credo che
in questo momento specifico
del nostro vivere quotidiano ci
troviamo di fronte a tantissimi
problemi di vario ordine e grado:
problemi, legati alla necessità
di garantire la formazione e
l’aggiornamento di tutti i docenti
in lingua italiana, fatto questo
previsto dalla nostra Costituzione
problemi ancora esistenti per
quel che concerne la traduzione
di numerosi testi, indispensabili
per lo svolgimento del processo
educativo nelle nostre scuole e tanti
altri problemi ancor oggi presenti e
che saranno evidenziati dai nostri
insegnanti e dai rappresentanti
qui convenuti alla soluzione dei
quali è indispensabile pensarci
quanto prima, se vogliamo che
questa nostra minoranza, la
minoranza italiana in Slovenia,
continui ad essere tale, ad esistere
ancora e prosegua sulla via di
un suo fattibile ed auspicabile
rinascimento.”
«EL MAR DE PIRAN»
di Kristjan Knez
Il periodico »Lasa Pur Dir«, nato
nel 1976 grazie all’iniziativa di
alcuni connazionali e pubblicato
dalla Comunità degli Italiani
»Giuseppe Tartini«, si annovera
tra le iniziative culturali cosiddette non professionali - di
maggiore importanza nell’ambito
della Comunità Nazionale Italiana
e non solo. Il primo numero di
tale pubblicazione, uscito tre
decenni or sono, si era prefissato
di indagare, di illustrare e di
riportare all’attenzione pubblica
la storia, la cultura, le tradizioni ed
il vernacolo di Pirano, iniziando
così un’opera di valorizzazione
del retaggio storico nonché della
cultura materiale ed immateriale,
rammentando la ricca ed
eterogenea realtà secolare della
città di San Giorgio e del territorio
contermine.
Numero
dopo
numero il periodico si arricchì di
contenuti concernenti il passato ed
il presente piranese, estendendo la
collaborazione a un numero sempre
più nutrito di persone. I volumi del
»Lasa Pur Dir« racchiudono una
ricca messe di informazioni e di
spunti relativi al nostro territorio
più vicino. Negli ultimi anni la
linea redazionale del periodico è
mutata: da edizioni miscellanee
si è deciso di presentare volumi
monografici di singoli autori
oppure opere collettanee.
Per ricordare degnamente
questi trent’anni il sodalizio
piranese, su iniziativa di Ondina
Lusa, instancabile e storico
caporedattore, che ha coordinato e
in grande parte curato l’edizione,
ha deciso di dare alle stampe un
volume incentrato sul rapporto
di Pirano con il mare, »El mar de
Piran« appunto, una realizzazione
lodevole che, come il precedente
»El sal de Piran«, lascerà
indubbiamente un segno. Il
volume riccamente illustrato e con
un nutrito numero di contributi,
ha visto la collaborazione di
quarantasei persone! Si tratta di
un libro dedicato completamente
al mare, ai suoi molteplici aspetti;
gli scritti pertanto affrontano
Pag. 2
argomenti molto eterogenei: dalla
pesca alle tradizioni, dalla storia
alle varie attività economiche,
dalla culinaria alla biologia
marina, dagli sport al dialetto,
insomma il tomo propone aspetti
che potranno interessare un gran
numero di lettori. Il rapporto della
città di San Giorgio con il mare
è un aspetto imprescindibile, la
cittadina è sorta e si è sviluppata
sul mare e grazie al mare. Nel
corso dei secoli si giungeva e si
abbandonava la patria di Tartini
quasi esclusivamente attraverso le
acque adriatiche, e la costa istriana
commerciava ed aveva rapporti
con Trieste proprio attraverso
i collegamenti via mare. Le
saline e la produzione del bianco
cristallo, la pesca, i trasporti, gli
squeri, il turismo, le cure termali,
la fiorente agricoltura, ecc.
sono soltanto alcuni dei settori
intimamente legati al mare, che
giovarono non poco allo sviluppo
economico ed al benessere di
questo territorio istriano. Il
volume realizzato per rammentare
l’importante anniversario si
sofferma proprio su tali aspetti,
proponendo le singole tessere che
compongono quel mosaico che
potremmo definire della civiltà
del mare. Le pagine dell’opera
sono di particolare importanza
anche perché racchiudono i segni
tangibili della piranesità, vale a
dire la parlata dialettale con il
suo ricco ed eterogeneo tesoro
rappresentato dalla terminologia
specifica dei pescatori, dai detti e
modi di dire, dai proverbi ai lavori
di un tempo, oggi, purtroppo, in
buona parte dimenticati.
Evidenziamo altresì che negli
ultimi due lustri il »Lasa Pur Dir«
si avvale della collaborazione dei
piranesi esuli che, grazie al loro
contributo, arricchiscono siffatte
pubblicazioni. E anche ne »El
mar de Piran« tale collaborazione
è stata riconfermata ed ha
coinvolto coloro che studiano
e custodiscono la storia e la
memoria di Pirano lontano dalla
città d’origine. Nel licenziare il
volume vogliamo evidenziare
l’importanza di questi rapporti
culturali e sottolineamo che il
»Lasa Pur Dir« è la testimonianza
tangibile della vitalità della
componente italiana piranese, nel
cui discorso culturale ha deciso di
far partecipi anche alcuni studiosi
della maggioranza, per poter
analizzare serenamente Pirano
nelle sue più svariate sfaccettature,
ottenendo così un volume di
notevole valore intrinseco che,
auspichiamo, potrà stimolare
ulteriori approfondimenti.
AUGURI BELLE DONNE
di Lara Sorgo
Alla nascita abbiamo maggiore
percentuale di sopravvivenza
rispetto ai maschi.
Studiamo di più, con voti migliori,
ma abbiamo difficoltà a trovare
lavoro. E se lo troviamo, siamo
ancora meno pagate rispetto agli
uomini.
Siamo noi che ci portiamo il
pancione per 9 mesi, e tutte
sappiamo quanto il ciclo mestruale
ci condizioni la vita...
In certi ambienti (ospedali,
tribunali, ministeri...), siamo
ancora escluse.
In molti paesi le donne non hanno
diritto di voto ne di parola, non
possono studiare, sono vittime di
violenza.
Angelo del focolare, moglie
perfetta, provetta cuoca o puttana
a letto.
Cosa vogliono da noi gli
uomini? Probabilmente non lo
sanno neanche loro... A chi vi
dirà che è solo un’eccessiva
commercializzazione, a quelli
semplicemente farci gli auguri
oggi, ma dei due neuroni, uno
sarà addormentato e uno ubriaco,
perciò ci diranno come ogni anno,
»a cosa vi serve una giornata
solo per voi?«. Sorridete come
la Gioconda, improvvisatevi
novelle Sharon Stone come in
Basic Instinct, ma evitate lo
stile leopardato, per favore! Non
capiranno, ma non capiranno
comunque, neanche se lo spiegate
a parole.
A tutte, auguri!
(p.s: vi regalo la rosa, perchè è
l’unico fiore che fotografo... e poi
ricoradatevi, una rosa è sempre
una rosa, anche quanto di ferisce
che dicono che è tutta retorica... le mani)
Se per una volta usassero quei
due neuroni in testa, potrebbero
DEDICATO ALLE DONNE
In occasione della Giornata
Internazionale della Donna il
gruppo di pittura della nostra
Comunità guidato da Liliana
Stipanov ha allestito una mostra
dei lavori realizzati sul tema del
ritratto e delle nature morte. I
lavori esposti in Casa Tartini fino
il 20 marzo erano di: Renata Vuk,
Darja Zdolšek, Francesco Rosso,
Mario Bencič, Bruno Bonin,
Aurora Birsa, Wilma Zacchigna,
Maria Pereza, Daša Košuta, Jasna
Bušič e Sapana Gandharb.
L’apertura della mostra è stata
allietata musicalmente da un
intervento
della
bravissima
Miriam Monica accompagnata
da Neven Stipanov e Marsell
Marinšek.
A conclusione della serata la
presidente Fulvia Zudič ha offerto
un omaggio floreale non solamente
alle pittrici ma pure a tutte le altre
donne presenti all’appuntamento.
Pag. 3
APPUNTAMENTI DA NON PERDERE
di Ondina Lusa
Mi ritrovo a sfogliare il Catalogo
“La forza del segno gentile” a
cura di Enzo Santese. Quale non
è la mia meraviglia quando tra
le artiste pittrici presentate noto
anche Edda Viler e Fulvia Zudič.
dinamica rappresentazione degli Villa Savorgnan il 7 aprile 2007
spazi scenici negli scorci cittadini alle ore 8.
con accenni alle trine di bifore e
trifore e la personificazione nelle Non mancate all’appuntamento!
evanescenti figure femminili.
La mostra dei quadri è presentata
a Villa Savorgnan Lestans
(Pordenone) aperta dal 9 marzo al
7 aprile 2007.
Mi viene spontaneo il desiderio di
visitare questa interessante mostra
ed avere anche noi l’opportunità
di ammirare le pitture delle altre
Le opere di Fulvia sono sempre pittrici per avere una visione
molto interessanti perché ci completa delle artiste che si
riportano nel nostro
mondo, presentano.
alle nostre antiche tradizioni.
Tra lo splendore del sale, nel Il mio desiderio si avvererà e con
rappresentare le saline, la il pullman partiremo alla volta di
Ho avuto modo di ammirare
le opere di Edda Viler in un
reportage alla TV di Capodistria
e sono rimasta estasiata dal ricco
cromatismo dei vivaci colori e
l’armonia delle forme fantasiose.
IL DIALETTO A SCUOLA
di Elio Musizza
Ascoltando una trasmissione
televisiva dell’Italia ho sentito
porre il quesito: - Può essere
preso in considerazione il dialetto
a scuola? – Un laureato e noto
personaggio della TV rispose
affermativamente, indicandone
pure i vantaggi. Partendo dal fatto
che il bambino acquista di solito
le prime nozioni linguistiche
dei genitori e dai nonni perché
tralasciare tali forme di linguaggio,
un patrimonio linguistico vivo, il
suo primo apprendimento di parole
sempre usate? Non per questo si
deve né sminuire, né tralasciare
o trascurare l’uso della lingua
letteraria, ma più delle volte fare
delle piccole traduzioni (dialettolingua letteraria e viceversa). Si
può notare che anche tramite i
computer e via internet vengono
usati dei termini dialettali, specie
nella reclame. Senza dubbio è
logico adeguarsi sempre ai dialetti
della propria località, regione e
non voler allargarsi a territori più
vasti. Con le nozioni sul dialetto
si viene a conoscenza che il
dialetto cambia da città a città,
da paese a paese o addirittura
villaggio… Ne abbiamo degli
esempi anche nella nostra
Istria: delle parole in piranese si
pronunciano differentemente a
Isola, a Buie, a Parenzo… per non
parlare poi dell’arcaico rovignese,
dignanese… mentre nell’Istria
centro settentrionale si parla
l’istro-veneto, a Rovigno e verso
meridione (Pola esclusa) si parla
o si parlava l’istrioto. E sì, come
si evolvono le lingue, ciò avviene
anche per i dialetti. Sono stati
vari fattori che hanno piuttosto
unificato o si direbbe globalizzato
dialetti e lingue.
Più volte il dialetto può aiutare
certe
regole
grammaticali
semplici, come ad es.: la nostra è
(accentuata) a differenza della e
congiunzione, la si può spiegare
con il nostre “xe” (xe bon) è
buono! Oppure “go” fame per
“ho fame” per l’uso della o con
l’acca o senza! Ma poi ci sono o
vi sarebbero altri esempi.
Il dialetto a scuola comporta pure
Pag. 4
delle difficoltà: a casa si parla
in dialetto a scuola nella lingua
letteraria; ma in compenso si usano
o si apprendono due idiomi!
Per usare il dialetto a scuola
si possono dare agli alunni dei
compitini come: Il tuo nonno (o
nonna) racconta… e l’alunno
userà nello scrivere la forma
dialettale dei nonni. Leggendo
vari romanzi, degli scrittori
introducono pure parole o frasi
dialettali, pere rendere più
originale, più “sentito” o plastico
il racconto. A tal proposito
ricordiamo il nostro grande
scrittore istriano Fulvio Tomizza
che oltre al dialetto istro-veneto
dell’umaghese, usava delle parole
nel dialetto ciacavo (croato) delle
località e dei personaggi istriani.
Il dialetto, come mia ultima
affermazione, ci aiuta a conservare
il nostro patrimonio folcloristico o
le nostre radici… e qui mi fermo
perché ci sarebbe ancora molto da
dire oppure è stato già detto.
RICORDI LEGATI ALLA SCUOLA
di Giuseppina Kozlovič
Queste storie raccontate oggi,
nel 2006, sembrano inventate
o sognate, ma credetemi: sono
vere! Per prima cosa mi presentosono Giuseppina Ruzzier, sposata
Kozlovič. Sono nata a Sicciole
nel 1941. Mio padre si chiamava
Antonio e mia madre Rosa.
Tutti e due i miei genitori hanno
frequentato la scuola a Gorgo,
presso Sicciole. Mio padre era il
tredicesimo figlio e pure i suoi
fratelli hanno frequentato la
stessa scuola. Pure la sorella di
mia madre ha frequentato questa
scuola. Si chiama Giuseppina
Ceroici ed abita a San Bortolo.
Vi racconterò come passavano
gli anni alle elementari. Io ho
iniziato ad andare a scuola a
Gorgo nel 1948. Era appena finita
la guerra, ma credetemi, anche
se non avevamo molto, per me la
scuola era bella. Le classi erano
grandi e c’erano tanti bambini per
classe. A scuola c’era pure la luce
elettrica che noi qui a Prezzago
non avevamo ancora, sebbene
fossimo molto vicini. L’unica
illuminazione possibile, a casa,
era rappresentata dalla lampada
a petrolio. A scuola c’era pure
l’acqua che scorreva dai rubinetti
– noi a casa non ce l’avevamo
e andavamo a prenderla alla
sorgente a circa 500 metri da casa,
dove c’erano tre fontanelle con
l’acqua che sgorgava dal terreno.
Non avevamo niente, ma una gran
voglia di fare e di andare avanti!
Mi ricordo che mia madre ci
faceva i sandali o le “panche”.
Preparava lo stampo copiandolo
da sandali vecchi. Prendeva della
IL TRILLO, Foglio della
comunità Italiana di Pirano.
Redattore responsabile:
Bruno Fonda.
Tel. segreterie: +386 (5) 673 30 90
Contabilita: +386 (5) 673 30 91
Fulvia Zudič: +386 (5) 673 01 40
E-mail: [email protected]
stoffa dura e mio padre, che
lavorava in miniera a Sicciole,
quando vedeva che cambiavano
le ruote a dei camion, chiedeva un
pezzo di gomma e lo portava dal
calzolaio. Il calzolaio ritagliava
le suole, mio padre le portava
a casa e mia madre ci faceva le
“panche” da mettere ai piedi. A
tal proposito, ricordo un aneddoto
che raccontava mio padre. Un
giorno la maestra a scuola chiese:
“Bambini, vi farò una domanda.
Chi sa la risposta, alzi la mano.
Di che cosa sono fatte le panche
(pensando, logicamente alle
panche vere, fatte di legno)?”.
Subito una bambina tutta
orgogliosa alzò la mano e rispose:
“Io lo so, signora maestra: le
panche sono fatte di bieco (=toppe,
scampoli di stoffa).”
Be’ anche le mie prime panche
e quelle di mia sorella e di mio
fratello erano fatte proprio di
“bieco”!
I pavimenti della nostra scuola
erano fatti di legno e la bidella,
perchè non ci fosse tanta polvere,
ogni sabato lavava i pavimenti,
le scale e tutto il resto con il
petrolio. Potete immaginarvi che
profumino! Il lunedì, quando si
veniva a scuola, dovevamo aprire
le finestre e tenerle spalancate
per tutta la mattina, perchè non
si poteva respirare dalla puzza
che c’era. Non importava se
faceva freddo o caldo-la bidella
diceva che il petrolio era un buon
disinfettante e che uccideva i
microbi. Noi però non vedevamo
l’ora che arrivasse il momento
della merenda per uscire a
prendere un po’ d’aria.
Per riscaldarci a scuola avevamo
delle stufe vecchie che facevano
un gran fumo. Non vi dico com’era
“bello”! Quando iniziava far
freddo, dovevamo portare della
carta o qualche pezzetto di legno
da casa, per accendere le stufa
scuola, altrimenti non ci si poteva
riscaldare. Mi ricordo bene che
gli inverni erano tanto freddi e la
bora soffiava anche per dei mesi
interi-non come dopo il 1980. La
bora, secondo me, è diminuita
molto. Ora soffia al massimo
per due o tre giorni di fila, poi il
tempo cambia.
La nostra bidella si chiamava
Francesca. Abitava di fronte alla
scuola. Era lei che d’inverno,
quando si doveva accendere la
stufa, ordinava, già il giorno
prima, a noi più piccoli di portare
della carta –altrimenti:”... niente
stufa! Rimarrete al freddo!”. Io
mi ricordo che quando venivo a
casa, dicevo al babbo di darmi
la carta. Lui che sapeva com’ era
la bidella, ogni giorno, quando
finiva il lavoro nella miniera di
Sicciole, ci portava a casa dei
sacchi di cemento vuoti. Così ogni
giorno andavo a scuola con uno o
due sacchi, perchè le stufe erano
tante. Pure qualche altro bambino
portava qualcosa da ardere. La
bidella era molto contenta e ci
voleva bene.
Tutte le classi erano molto
numerose: c’erano fino a trenta
scolari ed oltre per classe.
Questo fino a quando cominciò
l’esodo. Le classi si vuotavano.
Di giorno in giorno eravamo
Stampa e impaginazione:
PIGRAF s.r.l.
numero copie: 1100
A questo numero de “Il Trillo” hanno collaborato:
Fulvia Zudič, Marisa Zottich De Rosario, Ondina Lusa, Elio Musizza, Alberto
Manzin, Gianni Kotonar, Lara Sorgo, Giuseppina Kozlovič, Nadia Zigante,
Adrijana Cah.
Pirano, 28 marzo 2007
Pag. 5
in meno. Così nel settembre del
1954 io frequentavo la V classe.
Finita la IV eravamo più di
trenta. All’inizio della quinta, in
settembre, eravamo rimasti in sei
e in dicembre in quattro soltanto.
Così con l’anno nuovo chiusero
per un certo periodo la scuola
italiana a Gorgo e siamo stati
costretti ad andare a Pirano, dove
continuai a frequentare la scuola.
Lì a Pirano eravamo riuniti tutti
quelli che eravamo rimasti da
Pirano, Santa Lucia, Sicciole e
Strugnano.
Alle superiori ossia al liceo
venivano pure da Isola e da
Capodistria.
STANZA RICORDO
“GIUSEPPE TARTINI”
ORARIO
Tutti i giorni dalle ore 11.00 alle
ore 12.00
dalle ore 17.00 alle ore 18.00
lunedì chiuso
Prezzo del biglietto:
adulti - 1,50 euro - 359 Sit
studenti – pensionati
1,00 euro = 240 Sit
(il prezzo in euro è informativo e calcolato in base alla
parità del cambio centrale 1 euro = 239,640 Sit)
AUGURI
Un ricordo della Va classe a Sicciole anno 1952
Rina Gamboz, Rosa Bianca Zancolich, Guerino Ledovich, Ottavio Vatta,
Guerrino Kocianci, Mario Steffè, Maria Grazia Bonifacio, Teresa, Anita Stocco,
Maria Grazia Davanzo, Silvana Cendak, Maria Zarotti, Giuseppina Ruzzier,
Giuseppe Sirotič, Mario Zarotti, Sergio Pernič, Guerino Vatta, Sergio Busechian,
Mario Rota, Bruno Martinci, Guerino Pitacco, Anita Spadaro, Annamaria Vidali,
Maria Tamaro.
Ricordo della VIIa classe a Gorgo anno 1953/1954
Ondina Debernardi, Giuseppina Ruzzier, Giorgio Poropat, Jole Ravalico, Lidia
Daris, Dino Sirotič, Dario Kociacič, Ivanka Kovacic.
Pag. 6
Il 5 aprile compie i suoi
meravigliosi 80 anni la cara
mamma e nonna Ottavia
Vegliach di Pirano.
Tantissimi auguri dalla figlia
Valentina, il genero Luka e i
nipoti Tomas, Alice e Diana che
le dicono: »Forza nonna, ancora
80 anni«!!!!!!!
RINGRAZIAMENTO
Il 19 febbraio dopo una lunga
malattia è venuta a mancare la
nostra cara mamma, nonna e
bisnonna Vittoria (Maria Babič).
Desideriamo ringraziare la dott.
ssa Karmen Lakovič – Bossman,
i medici e il personale medico
dell’ospedale di Isola, le
infermiere che l’ assistevano
e tutti coloro che ci sono stati
vicino durante la malattia.
Grazie alla sig.ra Luisella
Ravalico
per le parole di
commento e alla sig.ra Ondina
Lusa che ha letto il necrologio
da parte della Comunità degli
Italiani di Pirano.
Grazie a tutti coloro, parenti
amici e conoscenti che l’avete
accompagnata
nell’ultimo
viaggio, che avete donato fiori e
partecipato al nostro cordoglio.
Un grazie particolare alla
famiglia Lovrečič di Pirano per
il loro sostegno.
Le figlie Mariuccia, Rosetta,
nipoti e pronipoti tutti.
GIOVANNI DUGAN HA COMPIUTO 100 ANNI
di Alberto Manzin e Gianni Katonar
Un secolo intero di vita passato tra
lavoro e famiglia. É il cammino
del
connazionale
Giovanni
Dugan, classe 1907, che nei
giorni scorsi ha festeggiato i suoi
invidiabili cent’anni. Gli auguri, a
nome di tutti i piranesi, gli sono
stati formulati dal sindaco, Tomaž
Gantar. Ha tagliato il traguardo
in buona salute, rimessosi
rapidamente dalla preoccupante
malattia, che lo aveva costretto in
ospedale.
Ci ha accolto calorosamente
nella sua casa di Portorose, a
poche centinaia di metri dai
magazzini del sale, che a soli
otto anni lo videro debuttare nel
mondo del lavoro. Guadagnò le
prime corone contando
le marchette sui sacchi
in transito. Abbandonata
presto la scuola di Pirano,
Giovanni si vide costretto
ad aiutare la numerosa
famiglia, che contava
oltre ai genitori, ancora
quattro fratelli e due
sorelle. Dopo la crisi della
prima Guerra mondiale,
a sedici anni entrò in
aviazione ed apprese il
mestiere di motorista.
Prestò la sua opera nel
locale idroscalo, da dove
partivano i velivoli della S.I.S.A.
che mantenevano i contatti con
l’altra sponda dell’Adriatico, con
le isole e persino con Budapest
(la cartina delle linee aeree è stata
pubblicata sul numero precedente
del Trillo). »Era un ambiente
fantastico« insegue ancora i ricordi
con grande lucidità e precisione
il nostro interlocutore, »pieno di
gente distinta ed istruita, come i
piloti e gli ingegneri«.
Arrivò il ventennio fascista a
complicare le cose. Giovanni
non si piegò alle pressioni per
entrare nel Partito Fascista e fu
subito perseguitato. Abbandonò
i suoi aerei per passare alla
marina mercantile. Fu una breve
parentesi in mare, prima di
impiegarsi presso la costituenda
miniera di carbone a Sicciole. Si
occupò del sondaggio dei terreni e
conobbe nei dettagli il sottosuolo
di tutta l’Istria. Nel 1942 le sue
simpatie per la social-democrazia
e la sua chiara opposizione al
fascismo, lo portarono al confino
di Manfredonia e dell’Aquila.
Sopportò stoicamente le rigide
temperature invernali e altri
stenti per tornare a casa dopo
l’Armistizio.
Si trovò nella condizione di
dover inventarsi un altro mestiere
e diventò pasticciere. » Ho
costruito con le mie mani i forni
e gli altri strumenti di lavoro.
Ho addolcito per anni la vita dei
miei concittadini«. Prima della
pensione, giunta dopo cinque
decenni d’attività, Giovanni Dugan
ha lavorato ancora alle saline di
Sezza e Sicciole. É rimasto sempre
a Portorose assieme alla moglie
e alle figlie, Elena e Liliana,
vivendo il dramma dell’esodo e la
partenza di oltre 300 mila persone
dalla regione.
Proprio il costante lavoro è il
segreto della sua longevità. »Non
seguo diete particolari, nemmeno
oggi. Ho consumato pochi alcolici
ed ho fumato sino a vent’anni
fa« ci spiega Giovanni quando
gli chiediamo »la ricetta« per
diventare centenari.
Pag. 7
Il signor Dugan ha vissuto in prima
persona lo sviluppo del turismo a
Portorose e dello stesso albergo
Palace, attualmente sottoposto a
restauro. E non dobbiamo insistere
molto per strappargli qualche altro
ricordo. »Quando ero bambino gli
alti alberi che oggi circondano
il Palace, non raggiungevano
i due metri d’altezza. Ho
visto nascere pure il Casinò di
Portorose (che oggi dà lavoro a
suo nipote Marco). I primi clienti
erano proprio i miei piloti, che
all’epoca guadagnavano bene ed i
nobili della zona. Erano persone
altolocate anche i villeggianti che
soggiornavano a Portorose agli
inizi dello scorso secolo. Era un
turismo d’elite, non di
massa come oggi«.
Prima di congedarci torna
all’aviazione, la grande
passione della sua vita.
Ci fa vedere la foto di
uno degli idrovolanti ai
quali lavorava e ci esorta
a fargli ancora visita.
»Tanto dovrò vivere
ancora tantissimi anni«
scherza salutandoci.
E non abbiamo proprio
motivo di non credergli
visto che in occasione della
nostra visita lo abbiamo
trovato vispo e perfettamente
lucido. Perciò in occasione del
bellissimo anniversario i soci della
Comunità degli Italiani di Pirano
augurano a Giovanni Dugan tanta
salute e felicità anche nei prossimi
cent’anni.
BIBLIOTECA
“Diego de Castro”
ORARIO
Lunedì 10-12
Martedì 10-12
Mercoledì 16-18
Venerdì 10-12
LETTERE IN REDAZIONE
Spett.Redazione
ecco alcuni proverbi che ci
ricordano le persone avare:
Il generoso arricchisce donando,
l` avaro impoverisce serbando.
Molti patiscono per neccessità, l`
avaro per volontà.
L´avarizia è la scuola di ogni
vizio.
Al povero mancan tante cose,
all´avaro manca tutto.
L` avaro è come il porco, serve
dopo morto.
Ancora qualche proverbio in
dialetto:
Chi mal semena, mal ingruma.
Tropi coghi, i rovina el broveto.
Xe meo un »femo« che sento
»faremo«.
No se pol cavar farina fora de un
saco de carbon.
Ale lagreme dei eredi, xe mato
chi ghe credi.
La richessa xe come el ludame:
imuciada spussa, spaliada
ingrassa.
Ciao Giulio Ruzzier
I BAMBINI LA VEDONO COSÌ
PRIMAVERA
La primavera è molto bella.
Tu sei che risvegli la natura,
sembra un vestito tutto a fiori.
Gli alberi e i prati
Sono tutti colorati,
ancora non tutti sbocciati.
La cosa bella è che ognuno
Porta un nome con sè.
Sono tanti, tra questi vediamo,
tulipani, narcisi e giacinti
tutti belli variopinti
sono veri e non sono tinti o
dipinti.
Due amici.
Un giornalista e un artista:
Il giornalista domanda:
ascoltami!
Perchè non ti sei sposato?
L’altro risponde, l’ho fatto tante
volte,
ma per fortuna solo nei film.
Vi mando ancora questi detti:
Non c’è marzo così bello
senza neve sul cappello.
Figliole e fritelle
quanto più se ne fà
più vengon belle.
Nella casa non c’è pace
se canta la gallina e il gallo tace.
Tanti saluti, Anita e Tadei
Dessardo (nipote)
Leggendo Il Trillo mi è venuta
voglia di riscoprire il mio dialetto.
Era la lingua parlata in casa dei
miei genitori da quando sono
nata.
Alla mia nipotina, che ha appena
sei mesi, parlo solo in dialetto
perché voglio trasmetterglielo.
Cari saluti, Elide Stubelj
FESTA MULTIETNICA
Per la seconda volta la nostra
Comunità ha partecipato alla
“Festa multietnica” organizzata
dall’Associazione “čikole čakole”
tenutasi in Piazza delle erbe sabato
24 marzo 2007.
La ricchezza maggiore di Pirano
è rappresentata dall’ambiente
multietnico e pluriculturale.
Sono in molti ad essersi insediati
a Pirano, provenienti da città,
regioni, paesi e addirittura da
continenti diversi abbiamo perciò
con piacere aderito all’invito per
presentare le peculiarità del nostro
cibo, della nostra lingua e cultura
che ci contraddistingue.
Grazie ai “Crostoli” della signora
Anita Dessardo di S. Lucia, la
“minestra” della signora Ida
Davanzo, “el savor” e “le sepe in
salata” di Mario Druskovich, la
“trapa con le zizole, le “marasche”
della signora Elide Stubelj, la
compagnia della signora Silvana
Ambrožič e dei musicisti Gianni
Collori e Piero Pocecco abbiamo
degnamente presentato le nostre
tradizioni culinarie.
Pag. 8
Sulla nostra bancarella non
potevano però mancare le nostre
pubblicazioni: El mar de Piran, Le
perle del nostro dialetto, La testa
della Medusa, Toponomastica
piranese e Corpo araldico
piranese, sfogliate con interesse
dal numeroso pubblico che veniva
ad assaggiare le nostre bontà.
CONOSCIAMO IL NOSTRO DIALETTO
di Donna Luisa
Carissimi amici lettori!
Abbiamo festeggiato in Comunità l’8 marzo dedicato alla festa della donna. Hanno rallegrato l’incontro
Miriam, Neven e Marsell presentando un divertentissimo schetch. La mostra preparata dai membri del
gruppo di pittura di Liliana Stipanov con ritratti e nature morte è stata inaugurata per l’occasione. Il
rinfresco, i fiori che sono stati donati a tutte le donne presenti ci hanno ulteriormente allietate rendendoci
di buonumore e grate di essere ricordate quali protagoniste del nostro piccolo mondo piranese.
Invece dei soliti lemmi dialettali questo mese vi propongo degli indovinelli che un tempo a Pirano erano
sulla bocca di tutti.
1. Cucia in quà, cucia in là, cucia int’un canton, chi che indovina xe un bravo paron.
2. Più granda la xe e meno la pesa.
3. El xe cussì pantalon che’l se sera de solo in preson.
4. Mi go una cordisela che la riva del siel in tera.
5. Go una scatola de pulisini, duti bianchi, duti fini, duti de un color, chi che indovina xe un bravo dotor.
6. Mi go una pignata sensa fondo che istesso sta carne drento.
7. Camino, camino, co me fermo, meto le ganbe in tera.
8. Co la taca si, la xe cota no, co la taca no, la xe cota si.
9. De Nadal a Pasquetta le se slonga de un’oreta.
10. La xe una roba che davanti la se scurta e de drio la se slonga.
La soluzione dovrà pervenire entro il 14 aprile 2007. Il partecipante, la cui risposta esatta verrà estratta,
riceverà il volume EL MAR DE PIRAN dedicato al XXX anniversario del Lasa Pur Dir.
Soluzioni del concorso pubblicato sul n. 2
Bati broche-Aver freddo, Bati cassa-Chiedere soldi, Bevi a la salute-Brindare, Calâ le braghe-Sottomettersi,
Can grosso-Persona importante, Cavâsse ‘l bocon de boca-Fare l’impossibile,
Curto de servel-Scarso d’intelligenza, Essi de bona boca-Mangiare di tutto, Essi in bona-Andare d’accordo,
Fâ rece de mercante-Non voler sentire, Lassâghe la pele-Morire, Ligâsselo al deo-Non dimenticare un
torto, Pel de oca-Brividi, Pele e osso-Magro, Per burla-Per scherzo,Saltâ come una cavera-Essere agile ,
Tirâ Cristi-Bestemmiare, Ver la bottega verta-Avere la patta dei pantaloni aperta, Ver la testa a viole-Essere
smemorati, Ver più grandi i oci che la boca-Essere golosi
Ver qualche santo in Paradiso. Essere fortunati.
Tra le risposte esatte è stato sorteggiato il signor Giulio Ruzzier di Parezzago che riceverà i volumi Istria
nel tempo – Manuale di storia regionale dell’Istria con riferimenti alla città di Fiume, edito dal Centro di
Ricerche Storiche di Rovino-Collana degli atti N. 26
I Proverbi ci vengono riferiti da Giulio Ruzzier di Parezzago
“Chi mal somena, mal ingruma”.

“Massa coghi rovina el broveto”.

“Xe meo un ‘femo’ che sento ‘faremo’ “.

“No se pol cavâ afior fora de un saco de carbon”.

“Ale lagreme dei eredi, xe mato chi ghe credi”.

“La richessa xe come el ludame: imuciada spussa, spaliada ingrassa”.
Tutti i venerdì dalle ore 12.40
spazio aperto Comunità
RADIO TARTINI
102.8
100.8
Auguri di Buona Pasqua a tutti i lettori.
Pag. 9
L’immagine che risale al 15
settembre 1923 ritrae gli Allievi
Piloti di Portorose, ci è stata
gentilmente prestata dal signor
Sobota di Pirano.
Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini”
Comunità autogestita della nazionalità italiana
PIRANO
APPUNTAMENTI DI APRILE 2007
Martedì 3 aprile 2007 alle ore 18.30 nella sala delle vedute di Casa Tartini a Pirano Presentazione
del volume di Guido Rumici UN PAESE NELLA BUFERA: PEDENA 1943/1948 L’occupazione
tedesca, guerra e dopoguerra in un borgo istriano nei ricordi e nelle testimonianze (Edizioni
A.N.V.G.D.- Gorizia 2005). L’opera e l’autore verranno introdotti da Kristjan Knez e presentati
da Denis Visintin. La manifestazione viene realizzata in collaborazione con la Società di studi
storici e geografici di Pirano.
Giovedì 5 aprile alle ore 19.00 al palazzo Manzioli di Isola CONCERTO del gruppo “Serenate”
per la presentazione dei dolci pasquali. Ospiti della Comunità degli Italiani “Pasquale Besenghi
degli Ughi”.
Da venerdì 6 a lunedì 9 aprile presso gli alberghi LifeClass Hotel&Resorts di Portorose MOSTRA
di quadri e uova dipinte dai partecipanti ai gruppi di pittura della CI guidati da Fulvia Zudič
Sabato 7 aprile GITA nel Friuli.Visita alla mostra LA FORZA DEL SEGNO GENTILE a cura di
Enzo Santese presso Villa Savorgnan a Lestans (Pordenone)...a cura di Ondina Lusa.
Informazioni e prenotazioni entro il 3 aprile 2007.
DEDICATO A GIUSEPPE TARTINI 2007
Mercoledì 4 aprile 2007 alle ore 10.00 presso la Scuola elementare Vincenzo de Castro di Lucia,
Laboratorio artistico “IL TRILLO DEL DIAVOLO” con Neven Stipanov, Miriam Monica,
Apolonija Krejačič, Martina Žerjal e Fulvia Zudič.(con musica di Tartini ed interpretazione della
stessa) riservato agli alunni delle I e II classi della Scuola elementare
DEDICATO A GIUSEPPE TARTINI 2007
Venerdì 6 aprile 2007 alle ore 8.30 in Casa Tartini a Pirano Laboratorio artistico “IL TRILLO
DEL DIAVOLO” con Neven Stipanov, Miriam Monica, Apolonija Krejačič, Martina Žerjal e
Fulvia Zudič.( con musica di Tartini, teatro,ceramica,pittura)- riservato agli alunni delle III, IV e
V classi della Scuola elementare
Pag.10
Martedì 10 aprile alle ore 18.00 in Casa Tartini a Pirano “QUEL CHE RESTA DE PASQUA“
laboratorio di decorazioni pasquali e presentazione di dolci tradizionali a cura di Manuela
Rojec.
DEDICATO A GIUSEPPE TARTINI 2007
Martedì 10 aprile alle ore 19.00 in Casa Tartini a Pirano Conferenza sul tema“STRUMENTI
DELLA TRADIZIONE ISTRIANA” tenuta da Marino Kranjac. L’avvenimento sarà condotto da
Martina Gamboz.
A conclusione della conferenza degustazioni delle bontà.
Giovedì 19 aprile 2007 alle ore 19.30 presso la Comunità degli Italiani di Capodistria il Dramma
Italiano di Fiume presenta il recital con musiche e video proiezioni INTERVISTA A RAMOUS da
un’ idea di Bruno Nacinovich. Regia di Elvia Nacinovich, Bruno Nacinovich. Ingresso libero
verrà organizzato il trasporto, partenza alle ore 18.30 da Sicciole (scuola) con fermate lungo il
percorso (18.45 Pirano), Strugnano, (19.00 Isola)
Il rientro è previsto a conclusione dello spettacolo.
L’appuntamento viene organizzato nell’ ambito della collaborazione UI-UPT con il contributo
della Regione Autonoma Friuli – Venezia Giulia e della CAN Costiera.
FESTEGGIAMENTI DI SAN GIORGIO Patrono di Pirano
Venerdì 20 aprile 2007 alle ore 19.00 in Casa Tartini a Pirano Conferenza “I GIOCHI DEI
NOSTRI NONNI”con proiezione del video realizzato da TV Capodistria, tenuta da Flavio
Forlani.
Sabato 21 aprile 2007 uscita del gruppo mandolinistico “Serenate” esibizione al Concerto presso
la sala patriziale del Comune di Bellinzona.
DEDICATO A GIUSEPPE TARTINI 2007
Mercoledì 25 aprile 2007 alle ore 11.00 al teatro Tartini di Pirano CONCERTO del gruppo d’archi
della Scuola di Musica dell’Associazione Musicale e Culturale di Farra d’Isonzo. Coordinatrice
del gruppo la professoressa Annalisa Clemente. In programma: A. Curci, G. Tartini, M. Mascitti,
I. Pleyel, F.M. Veracini, M.Bruch.
Seguirà alle ore 12.30 in Casa Tartini
Presentazione di un’ opera in ceramica sul tema “IL TRILLO DEL DIAVOLO” con Umberto
Riva da Vicenza. (consigliato per le classi superiori della SE e per le scuole medie)
Ad ogni appuntamento DEDICATO A GIUSEPPE TARTINI 2007 è abbinata la visita gratuita
alla Stanza Ricordo “Giuseppe Tartini” un’ora prima ed un’ora dopo la conclusione della
manifestazione.
FESTEGGIAMENTI DI SAN GIORGIO Patrono di Pirano
In Casa Tartini MOSTRA fotografica “Tra terra e mare: le saline di Sicciole. Fotografie di Gabriella
Medoš / oppure/ mostra sul tema “ le saline di Pirano” dei lavori realizzati dai partecipanti al
gruppo di pittura guidato da Liliana Stipanov.
Sabato 21 aprile 2007 nell’ambito dei festeggiamenti di San Giorgio Patrono di Pirano
in piazza Tartini verranno organizzati vari eventi:
Pag.11
dalle 10 alle 14 “mercatino-esposizione” dei lavori realizzati dai gruppi artistici ( pittura,
ceramica...) e singoli, Livio Zoppolato, Sergio Bonifacio, e presentazione di vari giochi tradizionali
“ la tombola in Piranese”, “la poma”, “i ciclisti”,...
alle ore 10.00 Torneo di Pandolo – bambini e ragazzi
alle ore 10.00 qualificazioni
ore 12.30 apertura del XIV TORNEO DI PANDOLO con programma culturale con “la banda
sluck”, recital del gruppo folkloristico “A Piran se fa cussì....” ,“La famiglia dei salinai” e con
sfilata di presentazione delle squadre e presenza scenografica in costume del gruppo San Giorgio
della CI “Giuseppe Tartini” e dell’Associazione “Anbot” di Pirano.
Premiazione del Torneo di Pandolo bambini e ragazzi
Dalle ore 13.00 alle ore 18.30 XIV TORNEO di PANDOLO
Alle ore 17.00 “spaca finestra”
Alle ore 18.45 programma culturale con “la banda sluck”
Alle ore 19.15 premiazione del XIV TORNEO DI PANDOLO.
Sabato 21 aprile 2007 alle ore 19.30 in Casa Tartini a Pirano Presentazione del libro di Annalisa
Favet “ERBE IN PIGNATA” l’autrice e l’opera verranno presentati da Marisa Rogič e Daniela
Paliaga.
Alle ore 21.00 in Piazza Tartini CONCERTO “RUDI” (Avditorij)
Domenica 22 aprile 2007
9.30 Inno a San Giorgio con il Coro “Giuseppe Tartini” diretto da Neven Stipanov
Processione, con la partecipazione della “ famiglia dei salinai”
10.00 Santa Messa in onore di San Giorgio Patrono di Pirano,
12.00 in Piazza Tartini apertura della manifestazione Festa dei salinai con il gruppo musicale “La
Zonta”, “la famiglia dei salinai”, discorso di saluto del Sindaco
Lunedì 23 aprile 2007 alle ore 16.00 nel Duomo di Pirano Santa Messa organizzata dalla Famea
Piranesa in occasione della festa del Patrono San Giorgio.
Sabato 28 aprile 2007 mercatino dell’Antiquariato organizzato dall’associazione “Anbot” di Pirano
L’ORA DELLA FIABA tutti i lunedì in Casa Tartini dalle ore 17 alle ore 18.
Lunedì 2 aprile “L’ora della fiaba” IN BOCCA AL LUPO di Fabian Negrin,( edizioni Orecchio
Acerbo, Premio Andersen 2004) con Gloria Frlič
Lunedì 16 aprile laboratorio artistico con Fulvia Zudič
Lunedì 23 aprile “ L’ora della fiaba” con Elena Bulfon
IL MIO PINOCCHIO” di Giusi Quarenghi e Nicoletta Costa; ( Giunti Editore2006).
Lunedì 30 aprile laboratorio artistico con Apolonija Krejačič
Gruppo dei MINICANTANTI guidato da Miriam Monica
Nella sala degli specchi di Casa Tartini dalle 17.00 alle 18.30
Martedì 3 aprile
Venerdì 6 aprile
Martedì 10 aprile
Venerdì 13 aprile
Pirano, 27 marzo 2007
Fulvia Zudič
Pag.12