Mirella Abela: Lotto contro un tumore Mi
Transcript
Mirella Abela: Lotto contro un tumore Mi
SETTIMANALE DI POLITICA E COSTUME Autorizzazione del tribunale di Siracusa n.2/2003 diretto da Salvo Benanti Spedizione in abbonamento postale Pubblicità inferiore al 70 % € 0,50 FONDATO NEL 1988 N° 21/2008 Domenica 1 giugno 2008 I FATTI ONLINE: www.ifattidelladomenica.it Telefono 0931412883. Email: [email protected] - [email protected] - Mirella Abela: Lotto contro un tumore Mi candido nel Pd e lotterò per la sanità “Ho un tumore. Non me l’aspettavo, anzi fino a ieri mi sentivo indistruttibile. La mia vita è cambiata, ma non rinuncio alla lotta, il cancro è un buon nemico, ma lo posso battere”. Lei si chiama Mirella Abela ed è una siracusana verace. Una donna da sempre pronta a battersi, in particolare sulla sanità. Lo fa da una vita perché ha una figlia che non è normodotata, con tutti i problemi connessi a questa situazione in una realtà come la nostra. Quando ti sei accorta di avere il tumore? A Pasqua scorsa mentre c’era la campagna per le Regionali e io mi davo da fare per la candidatura di Mario Bonomo. Mentre facevi campagna elettorale cosa è successo? E’ successo che facendo una doccia mi sono accorta di avere una specie di durone ad una mammella. Dove hai fatto i primi esami? Sono andata alla clinica Santa Lucia e di me si è occupato l’oncologo Paolo Fontana, una persona davvero squisita. Per la verità nell’occasione anche Nuccio Cappadona è stato molto disponibile ma… Ma? Ma avevo bisogno di verifiche più pregnanti e a Siracusa è impossibile farle. E quindi? Quindi sono andata al centro oncologico chirurgico di Catania, nei pressi di Largo Goieni. Se mi si può passare il termine una specie di Paradiso terrestre, come accoglienza, come tecnologia, come tutto. Qui ho deciso che avrei fatto una battaglia a tutto campo per una sanità migliore a Siracusa.. Quindi non hai mai pensato di abbandonare la tua candidatura al Comune capoluogo nel Pd? Non ci ho mai pensato nemmeno per un attimo. Non sono il tipo che molla. Siracusa è una città che non offre niente ai malati di cancro. Si deve andare per forza a Catania e io questo lo ritengo profondamente ingiusto. Lo pensavo prima e lo penso a maggior ragione oggi. La tua vita oggi com’è? Dieci domande a Bono a Zappulla Giovani e occupazione. Qual è la prima cosa che farai da presidente della Provincia? Così ha risposto Pippo Zappulla: Costituire un patto territoriale formativo per mettere in correlazione il mondo del sapere con il campo delle dinamiche del lavoro. Punto di accompagnare al lavoro nel sistema delle imprese almeno mille giovani nei prossimi 5 anni. PAGINA 2 Sono diventata una turista sanitaria. Nel senso che negli ultimi due mesi sono già andata 10 volte al centro oncologico a Catania. Da qui in avanti dovrò andare almeno 3 volte al mese a Catania e quando inizierò la radioterapia ci dovrò andare tutti i giorni. Come dire che io malata di cancro a Siracusa non ho diritto ad essere assistita nella mia città. Non mi sta bene, se divento consigliere comunale farò cose turche”. Ad esempio? Tutelare i malati oncologici diventerà il mio impegno politico. Non capisco perché gli aiuti delle industrie agli enti locali non siano stati utilizzati in questa direzione. E poi un quesito visti i grandi problemi che ha Siracusa: Tutta questa gente che ride sui muri della città (i candidati al Comune e alla Provincia) che ca… hanno da ridere? De Benedictis: “Stop business” Noi possiamo incrementare il servizio di trasporto pubblico, ridurre la tassa sulla spazzatura, ridurre e modificare i parcheggi a pagamento. È possibile se si liberano risorse del bilancio attraverso una corretta gestione del personale interno, la revisione ed il controllo dei contratti con le società esterne ed un uso trasparente dei fondi comunali. Affidare a soggetti esterni i servizi pubblici non è di per sé sbagliato ma nel comune di Siracusa è servito per alimentare un complesso legame fra interessi politici ed economici che ha finito per destinare cospicue quote del bilancio a società che, col pretesto di impiegare i precari, hanno aggiunto proprie assunzioni e profitti, senza dire che, per molti contratti, un insufficiente controllo della loro applicazione ha finito per penalizzare ulteriormente i cittadini e le loro tasche. Roberto De Benedictis Stefania promuove Titti assessore PAGINA 5 Comunale a +1089 Ognina a + 2193 Ponte mozzo +1172 Prima di votare i siracusani pensino al loro teatro chiuso L’ingresso di Ognina è una mina vagante innescata Carreggiata chiusa a metà? Emergenza dimenticata 2 Domenica 1 giugno 2008 Provincia: “Faccia a faccia” fra Zappulla(Pd) e Bono(Pdl) Oggi sei candidato alla presidenza della Provincia, ma fino a ieri eri deputato regionale. In base alla tua esperienza la presenza di tre assessori regionali che ricaduta potrà avere per Siracusa, per il suo sviluppo? Io mi auguro che produca dei risultat importanti e duraturi per la nostra economia e il nostro territorio, anche se nelle esperienze che ci ha dato il centrodestra negli anni scorsi non c’è stata proporzione fra i risultati e quantità di rappresentanze istituzionali. Giovani e occupazione. Qual è la prima cosa che farai da presidente della Provincia? Costituire un patto territoriale formativo per mettere in correlazione il mondo del sapere con il campo delle dinamiche del lavoro. Punto di accompagnare al lavoro nel sistema delle imprese almeno mille giovani nei prossimi 5 anni. In base ad un presunto accordo trasversale la Provincia andrebbe al centrosinistra e il Comune al centrodestra, o viceversa. Il tuo pensiero Da candidato e da soggetto che conosce le dinamiche di questa campagna elettorale, mi sento di smentire categoricamente queste voci, io spero, anzi sto lavorando perché il centrosinistra possa vincere al Comune e alla provincia. Teatro comunale e cinema Verga chi butti dalla torre? Io punto a realizzare ambedue. Nonostante i ritardi e le contraddizioni entrambe le strutture servono alla nostra comunità. Il tratto autostradale Noto-Rosolini? Una vergogna il ritardo che si è accumulato, bisognerà eliminare il Cas che è la madre di tutti i ritardi e ogni ulteriore giorno di ritardo che si accumulerà sarà una grave responsabilità e un fatto di inciviltà per tutta la provincia, ovviamente c’è il mio impegno perché questo non avvenga. Il tuo rimpianto più grande? Il mio rimpianto non personale ma sociale è di vedere ancora una intera generazione di giovani costretti ad elemosinare un posto di lavoro nelle sale d’aspetto dei politici o essere costretti col Sole 24 ore sottobraccio ad emigrare. Il tuo sogno? Esattamente il contrario di quello che ho detto prima e cioè vedere le nuove generazioni che hanno studiato, con le loro famiglie che hanno fatto sacrifici, che possono trovare lavoro qui e arricchire l’economia e lo sviluppo di questa provincia. La tua voglia non soddisfatta? Migliorare la qualità della vita diffusa dei cittadini. Prima la famiglia e poi la politica, o c’è qualcos’altro nel mezzo? Famiglia, politica, valori e ideali. Un impegno coi siracusani? Serietà e trasparenza. Le 10 domande Oggi sei candidato alla presidenza della Provincia, ma fino a ieri eri deputato. In base alla tua esperienza la presenza di tre assessori regionali che ricaduta potrà avere per Siracusa, per il suo sviluppo? Giovani e occupazione. Qual è la prima cosa che farai da presidente della Provincia? In base ad un presunto accordo trasversale la Provincia andrebbe al centrosinistra e il Comune al centrodestra, o viceversa. Il tuo pensiero Teatro comunale e cinema Verga chi butti dalla torre Il tratto autostradale Noto-Rosolini Il tuo rimpianto più grande? Il tuo sogno? La tua voglia non soddisfatta? Prima la famiglia e poi la politica, o c’è qualcos’altro nel mezzo Un impegno coi siracusani Oggi sei candidato alla presidenza della Provincia, ma fino a ieri eri deputato. In base alla tua esperienza la presenza di tre assessori regionali che ricaduta potrà avere per Siracusa, per il suo sviluppo? Io sostengo che, come lo definiscono gli astronomi, stiamo vivendo un fenomeno di allineamento cosmico in provincia di Siracusa. E’ la prima volta che abbiamo un ministro, Stefania Prestigiacomo, con una delega pesante per le nostre sorti, tre assessori regionali che è un numero mai visto in provincia di Siracusa con deleghe altrettanto importanti per la vita della Provincia. Sarebbe davvero un peccato non allineare Comune e Provincia su questo fenomeno virtuoso. Giovani e occupazione. Qual è la prima cosa che farai da presidente della Provincia? La prima cosa che farò se i cittadini mi daranno questo onore, sarà di rivedere la struttura organizzativa della Provincia, senza motore al massimo non si vince. Per l’occupazione poi bisogna definire al più presto il piano socio economico della Provincia, strumento indispensabile per attrarre investimenti e creare quindi occupazione. In base ad un presunto accordo trasversale la Provincia andrebbe al centrosinistra e il Comune al centrodestra, o viceversa. Il tuo pensiero Sono chiacchiere da caffè. Non esistono questi intendimenti anche perché la gente si crea una opinione e poi vota in base a quella, io chiedo il voto in base ad una discontinuità, la Provincia per 10 anni è stata banalizzata nel suo ruolo perché carente di programmi e di idee vincenti. Teatro comunale e cinema Verga chi butti dalla torre Credo che il cinema Verga non può essere buttato via, l’opera l’ha iniziata Cavallaro 10 anni fa e il centrosinistra in due lustri non è riuscito a completarla. Il tratto autostradale Noto-Rosolini E’ noto che a suo tempo sono stato il primo artefice della ripresa della Sr-Gela e che ho ottenuto i fondi per completare quel tratto, e al tempo la Provincia gestita da Cavallaro ha fatto la sua parte. Oggi ci sono i ritardi che sappiamo, tutto da attribuire alle disattenzioni e alla carenze del Cas. Il tuo rimpianto più grande? Non ho rimpianti. Il tuo sogno? Quello di contribuire alla ripresa sociale e culturale della provincia di Siracusa che vedo tristemente collocata da qualche tempo agli ultimi posti di tutte le graduatorie nazionali mentre meriterebbe ben altra sorte. La tua voglia non soddisfatta? Non ho voglie insoddisfatte. Prima la famiglia e poi la politica, o c’è qualcos’altro nel mezzo Prima la famiglia su tutto, senza alcun tentennamento. Un impegno coi siracusani L’impegno più esaltante, quello di individuare gli strumenti per rilanciare Siracusa città e la provincia nel settore del turismo culturale completando un’azione che ho iniziato col riconoscimento Unesco. 3 Domenica 1 giugno 2008 Mangiafico: Mi impegnerò al massimo per fermare l’emergenza disoccupazione Michele Mangiafico, 32 anni, laureato in scienze della comunicazione, giovane emergente della politica siracusana. D’altra parte per il nostro la politica è nel sangue essendo Michele il degno figlio di Franca Gianni, una delle figure politiche siracusane che nella nostra città vengono ricordate con maggior affetto e rimpianto vista anche la sua immatura scomparsa. Con l’associazione Le Formiche hai assunto un ruolo quasi di difensore civico In effetti fra le finalità dell’associazione è prevalsa la tutela delle varie forme di disagio, di sofferenza e di difficoltà che esistono nella nostra città. Il Comune negli ultimi anni si è forse dedicato troppo al centro storico E’ sotto gli occhi di tutti l’abbandono delle periferie e la necessità che oggi venga data voce ad una politica che sappia guardare anche alle zone più lontane del centro storico creando in esse tanti piccoli salotti come il salotto buono è stato realizzato in Ortigia. La strada per Floridia era ed è assai pericolosa, c’è poi anche la dabbenaggine di quel semaforo davanti al vecchi cimitero Tutta la viabilità di raccordo fra i comuni di Siracusa, Floridia e Solarino è stata completamente dimenticata dall’amministrazione provinciale uscente ed è questa una delle ragioni che mi hanno spinto a candidarmi proprio al Consiglio provinciale. Centri commerciali, dopo le licenze del Comune di Melilli, si profila oggi il quarto megacentro commerciale alla Fiera del Sud. Come dire seppelliamo i piccoli negozi Chi ha governato gli enti del territorio (Comune, Provincia) ha una responsabilità pesante su quanto sta accadendo perchè essi esprimevano ed esprimono un parere vincolante sulla realizzazione di queste grandi attività commerciali. Ciò non toglie che non farò mancare il mio sostegno ai commercianti le cui attività insistono all’interno della città e ai consorzi di commercianti che sono nati in questi anni a loro tutela. Da diversi lustri Mazza alla Confcommercio e Linguanti alla Confesercenti. Non credi che abbiano fatto il loro tempo? Non credi che si dovrebbe dare anche in questi settori spazio ai giovani? Credo che ciascuna categoria ha dei momenti democratici in cui esprime la propria rappresentanza e se i giovani vogliono spazio debbono saperselo prendere così come con grande difficoltà sto cerando di fare io nella politica senza che nessuno mi abbia mai regalato nulla. Circa 100 mila giovani siracusani disoccupati. Eppure non emerge, ma il malessere c’è ed è grandissimo. Tu, da giovane, cosa proponi? E’ il più grande dei problemi, una piaga sociale drammatica. Concentrerò tutti i miei sforzi affinché anche l’amministrazione pubblica sappia apportare ossigeno e incentivi all’economia del territorio perché maggiore sviluppo significa anche maggiore occupazione. Alfredo Foti: Sos per pulizia, rifiuti e traffico Alfredo Foti 34 anni, figlio di Aldo Foti, nipote d’arte, cioè di Gino Foti già Sindaco di Siracusa, deputato nazionale, Sottosegretario di Stato al Tesoro etc. e, di Armando Foti già consigliere comunale, Presidente della Provincia di Siracusa etc. Impiegato per una società di servizi, sposato e padre di una bimba. Consigliere di Circoscrizione Acradina in carica dal 1995 a tutt'oggi, delegato nazionale per la provincia di Siracusa del Partito Democrati- co e componente degli organismi provinciali del Partito Democratico. Difficile chiamarsi Foti? Il nome Foti qualcuno potrebbe considerarlo un “dolce” peso, personalmente mi stimola ad un impegno maggiore per onorarlo. Perché ti candidi al Comune? Siracusa nei prossimi anni deve affrontare grandi sfide per lo sviluppo e per l’occupazione, tanto per citarne un paio. Ecco, sui queste sfide voglio dare il mio contributo. Da cattolico.. Di più, da cattolico praticante che ha deciso ancora una volta di fare suo l'appello di Papa Giovanni Paolo II che invitava i giovani “ad assumersi il dovere e la responsabilità del benessere della collettività attraverso una generosa partecipazione alla vita politica". Siracusa dovrebbe essere... Una città più aperta, solidale, accogliente e multirazziale. Una città che come diceva Don Luigi Di Liegro il fondatore della Caritas: "è migliore se ogni giorno una persona soffre meno". Da dove si parte? Dalla riqualificazione delle periferie e, dal sostegno a tutte le forme di associazionismo, di volontariato, penso soprattutto ai centri diurni per anziani ed ai problemi legati alla disabilità. Le cose che bisogna fare subito Sono tantissime. Occorre curare con maggiore attenzione il decoro, la pulizia, il verde, l'arredo urbano e la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di pubblica illuminazione e delle poche e disastrate strade asfaltate della città. Occorre puntare sulla raccolta differenziata dei rifiuti, per abbattere i costi della onerosa ed odiata tassa dei rifiuti solidi urbani. Occorre individuare, attrezzare e destinare ai giovani della ns. città dei contenitori culturali (penso all’Anfiteatro Romano, al Teatro Greco ma anche alla Balza Acradina ed alla piazze abbandonate della ns. città) all’interno dei quali, si possano esprimere liberamente attraverso le più diverse forme di espressione artistica: Musica, prosa, teatro, pittura, scultura, danza etc… Ancora, occorre mettere in atto il piano urbano del traffico (PUT) per tentare di decongestionare e regolamentare la viabilità. Occorre una attenzione particolare le frazioni di Cassibile e Belvedere, che meritano maggiore autonomia amministrativa e finanziaria attraverso delle deleghe più ampie. Potrei continuare a lungo, ma spero di aver reso l’idea, e cioè quella di un consigliere comunale che intende impegnarsi a 360 gradi, 24 ore su 24. In caso contrario si Grasso: Subito case A Siracusa il gioco cult per i “meno fortunati” Corrado Grasso, la prima cosa che farai da consigliere comunale? Mi impegnerò per la realizzazione di case pubbliche da potere assegnare agli sfrattati, agli anziani e alle giovani coppie. Da ex assessore al Personale. Al Comune ci sono le giuste professionalità o è giusto ricorrere alle consulenze esterne? Posso dire tranquillamente che al Comune ci sono tantissime professionalità e ci sono quindi anche tanti dirigenti che hanno doti professionali e umane che è giusto valorizzare. Le periferie. Cosa si può fare subito? La riqualificazione delle periferie è un nodo che certamente mi vedrà in prima linea. Sono profondamente contrario ai quartieri dormitorio e dico che fin da subito il Comune si deve impegnare allo spasimo per ridare alle sue periferie tutti quei servizi che servono a miglio- rare la qualità della vita di chi vi abita. Le strade. Cosa si può fare subito? Da avvocato ho potuto constatare di persona che sono moltissimi i siracusani che a causa delle condizioni disastrate di molte strade cittadine hanno avuto incidenti, anche gravi. Per una città a vocazione turistica come la nostra anche la viabilità è un biglietto da visita per chi visita ed oggi che turismo significa per noi anche rilancio economico e sviluppo, non si può più sopportare che molte arterie di Siracusa ad altissima densità veicolare siano praticamente delle trazzere. Sul piano programmaticooperativo occorre quindi da subito un monitoraggio per fare il punto sulle nostre strade disastrate e iniziare da subito i relativi interventi, naturalmente compatibili con le nostre disponibilità economiche. Auchan, Carrefour, Emmezeta. Le piccole botteghe siracusane sono in tilt Non c’è dubbio, i piccoli commercianti vanno tutelati e lo si deve fare con appositi strumenti tutti finalizzati a restituire alle piccole imprese del capoluogo il ruolo di volano dell’economia che hanno sempre avuto nella nostra città. Tutela massima quindi evitando la nascita di altre megastrutture. Anche a Siracusa è un cult e non poteva essere diversamente. World of Warcraft è il MMORPG più giocato al mondo, con oltre nove milioni di iscrizioni attive. Letteralmente "il mondo di Warcraft", spesso abbreviato dai giocatori in "WoW" è un videogioco fantasy di tipo MMORPG, giocabile esclusivamente in Internet e dietro pagamento di un canone. È sviluppato dalla Blizzard Entertainment e pubblicato nel 2004. Il giocatore può impersonare un esponente di una di 8 razze principali: Umani (Humans), Orchi (Orcs), Troll, Tauren, Elfi della Notte (Night Elf), Non-morti (Undead), Nani (Dwarves) e Gnomi (Gnomes). L'espansione Burning Crusade ha introdotto due nuove razze giocabili, gli Elfi del Sangue (Blood Elves) e i Draenei. Queste razze sono divise in due fazioni reciprocamente ostili, l'Orda (Horde) e l'Alleanza (Alliance). Ogni razza controlla una determinata area geografica, all'interno della quale si trovano una capitale e un certo numero di città minori e avamposti. La scelta della razza del proprio personaggio influisce in modo determinante sulle possibilità di movimento e azione nel gioco. Ogni personaggio "nasce" nell'area geografica controllata dalla propria razza, e in seguito passa la maggior parte del tempo nei territori della propria razza e degli alleati. Visitare le regioni controllate dalla fazione opposta è infatti molto più difficile, a causa dell'ostilità degli abitanti. Per questo motivo, riuscire a penetrare in determinati luoghi, come le capitali avversarie, è un'impresa che richiede normalmente la cooperazione di grandi gruppi di giocatori dotati di personaggi particolarmente potenti. Il giocatore agisce nel mondo virtuale per mezzo di un personaggio (o avatar), interagendo con personaggi controllati dal computer (NPC), svolgendo una serie di compiti (o uest) che gli vengono via via assegnati. Procedendo di missione in missione, progredisce nelle proprie capacità di combattimento e acquisisce nuovi oggetti che può utilizzare direttamente o commerciare con NPC o altri giocatori. Parallelamente, può acquisire capacità secondarie (per esempio forgiare armi e armature, a pescare, a cucinare). Rispetto ai tradizionali MMORPG, in cui i giocatori sono costretti a molte ore di azioni ripetitive per progredire, in World of Warcraft il ritmo di gioco è molto più veloce, e le "perdite di tempo" tipiche di questo genere sono ridotte al minimo. Claudio Benanti 4 Domenica 1 giugno 2008 Orate inquinate Caro Direttore, su You Tube è presente un filmato, all’indirizzo http:// www.youtube.com/watch? v=l3RE1bK1Ahs&eurl=http:// p r i o l o . a l t e r v i s t a . o r g / la_pagina_delle_novita.htm, nel quale si assiste a qualcosa di incredibile. Coloro che filmano hanno sorpreso un sub mentre risaliva (ben bardato con una spessa muta e guanti di gomma) dalle acque inquinate e non balneabili di uno scarico industriale nei pressi della stazione ferroviaria Megara Giannalena nel Comune di Priolo Gargallo con appeso in cintola un assortimento di pesci, tra cui un buon numero di orate. L’incredulo ed esterrefatto “operatore” si rivolge al sub, appena uscito dalle acque schiumose, chiedendo: “Pensavo che questa schiuma fosse pericolosa?” ed il sub molto schiettamente risponde: “E’ pericolosa… come non è pericolosa?!?”. A meno che questi pesci non vengano imbalsati o consumati dal sub stesso (ipotesi assai improbabili), l’agghiacciante interrogativo che viene posto ai “navigatori” è: in quali ristoranti vanno a finire questi pesci? Saluti Alessandro Amato Già dove finiscono? Giriamo l’interrogativo ai nostri deputati nazionali e regionali. Di chi dovrebbe vigilare è meglio non parlare. Comodato d’uso Riceviamo e pubblichiamo: Che fine hanno fatto i lavori in via Puglia? E’ vero che il Comune offre suoi immobili ad alcuni residenti della zona? Giovanni Cancemi I lavori in via Puglia sono sospesi. E’ vero che il Comune ha offerto e poi concesso in comodato d’uso un locale di sua proprietà per 33 anni ad un residente della zona. In ogni caso per saperne di più è meglio aspettare il nuovo sindaco e la nuova giunta. Opinioni e repliche Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente chiediamo che le repliche siano stringate, o comunque compatibili con la necessità di dare visibilità a tutti. Anche Ardita, ex pensiero forte, si allea col “nemico” Forza Italia E rieccoci a lottare con i consensi e contro i dissensi: sciolto il nodo dei candidati a Sindaco per il centro-destra, riappare l’enigma Visentin. La mia curiosità morbosa mi induce ad elaborare pensieri e contropensieri, con cui visualizzo tutto ed il contrario di tutto. Data per scontata la forza elettorale del PdL, ampiamente dimostrata su tutta la scala nazionale e regionale, appare senza storia l’elezione di Roberto Visentin alla carica di Sindaco di Siracusa, con l’ulteriore rinforzo di UDC, MpA, Alleanza Azzurra (…significa che Alleanza Nazionale ha ripudiato i suoi canoni per fondersi in Forza Italia?) e, udite udite, anche la lista NO ACQUA SALATA. Il buon Ardita, strenuo difensore dell’acqua pubblica con proclami, diffide, manifestazioni, raccolte di firme contro il “Potere Acqua” voluto da Forza Italia, improvvisamente apparenta la sua lista con i dichiarati nemici ed il loro candidato. Bah ! Non ne comprendo la logica né, tantomeno, l’obiettivo unitario. Ma torniamo al Sindaco: Visentin potrebbe sfondare al primo turno, non foss’altro che cerca di emulare – anche fotograficamente – il suo mentore Bufardeci (complimenti, neo Assessore!). Sotto il profilo puramente psicologico, però, le braccia conserte creano un profondo distacco dall’ interlocutore –elettore, mentre il pullover nero infonde molta tristezza. A ciò si aggiunga il finto sorriso, peraltro mai apparsogli durante la normale vita politica e di relazione, il che lascia intendere che il buon Roberto stia cominciando a realizzare che l’imposizione della sua candidatura potrebbe essere una vera e pro- pria trappola per consegnare il Comune di Siracusa alla sinistra, oltre alla sua estromissione definitiva dallo scenario politico. Se ciò fosse, gradirei conoscere le scusanti che saranno adottate dallo “squadrone” di Ministri, Assessori regionali, Deputati, Senatori etc. etc., nei confronti del Berlusca. Magari dirà che era prioritario riconquistare la Provincia Regionale dopo dieci anni di dittatura “Marziana” e, pertanto, bisognava ricambiare con un cadeau: una cittadina insignificante che non ha bisogno di nulla, se non di gratificare nuove forze di potere. Se la memoria non m’inganna, Siracusa era la capitale della Magna Grecia; fu patria di eminenti uomini di cultura sin dalla sua fondazione e, tutt’oggi, sforna menti pensanti a profusione. Custodisce ben il 40% dell’intero patrimonio archeologico del bacino del Mediterraneo ed è stata dichiarata “Patrimonio dell’Umanità”. Allora, se è vero che in sede costituente della Repubblica, venne elargito il contentino a Togliatti, attribuendogli il mondo della scuola, cultura e carta stampata (non c’era ancora la TV, se no anche quella), è coerente il regalino che si vuol fare alla sinistra, quella che si sta ancora leccando le ferite post elettorali. L’unica certezza di dissenso ci viene fornita dagli oppositori Liuzzo, Giganti, Carcò e dall’immarcescibile Greco, in netta opposizione a quel modo di gestire l’elettorato, vere mosche bianche che vogliono far riflettere. In ogni caso, la sinistra ringrazia. Cardillus Una linea di rottura e di libertà La pessima immagine che la politica oggi sta offrendo, spinge a meditare a voce alta su questa vigilia elettorale: la sua qualità si sta dimostrando inversamente proporzionale financo al recente passato perchè è diminuita, crescendo invece i suoi costi. Il Porcellum ha fatto da maestro: anche ora a Siracusa le candidature sono state decise dai partiti, dominatori di sempre, pesati con quel bilancino di precisione dai soliti pupari, che mandano in scena ancora in soliti pupi. La lista “IO NON VOTO I SOLITI PUPI E PUPARI”, con il candidato a sindaco Salvatore Carcò, invita a votare questo simbolo per preservare i siracusani da altre riproduzioni pericolosissime! Anche a Siracusa si vorrebbe imporre questa politica del “finto nuovo dialogo” ovvero diminuizione di democrazia e crescita del trasversalismo. Il palcoscenico di oggi è sempre lo stesso, il botteghino è sempre lì , con qualche apprendista in più, ma prima delle fatidiche scale per accedere alla tribuna , c’è sempre lui, il pizzicabiglietti, pronto a sbarrarti il passo o a farti entrare . I manifesti elettorali, ad esempio, sono stati affissi negli spazi appositi con largo anticipo, senza che ancora fossero convocati i comizi elettorali che storicamente autorizzano la campagna elettorale, dimostrando ancora che gli ex ammnistratori, assessori e consiglieri comunali, sono forti di un protezionismo d’ufficio, potendo cosi mostrare i loro faccioni . Negli sparuti e rari confronti , poi, si lasciano andare a salimellecchi del tipo “ prima tu e..per carità…ti prego..per favore… avanti c’e posto…!”. E che dire di quel candidato a sindaco che predica “ continuità”, come fotocopia del suo predecessore, che malgrado alcune realizzazioni portate a termine, lascia un Comune con tanti problemi e altrettante incompiute? Teatro Comunale, Alloggi per gli Universitari, marciapiedi, Autodromo automobilistico, muraglioni di Ortigia, risanamento ambientale, zona della vecchia ferrovia, via Arsenale, siti archeologici abbandonati, Museo Archimedeo,Turismo senza orari e regole, chioschi al Teatro Greco, Autobus di linea e servizi pubblici inesistenti, INDA aggravata, con seri dubbi sulla validità gestionale, solarium contestati e abusivi, questo, ed altro, è quanto ci lascia la vecchia amministrazione. Ecco perché chi guarda al rinnovamento vero del Comune di Siracusa deve votare per la lista “IO NON I SOLITI PUPI E PUPARI” che ha per candidato sindaco Salvatore CARCO’, il commerciante già impegnato per fare rivivere il com- mercio dell’isola di Ortigia e lo stesso centro storico che ha proprosto anche come assessori, l’attore -regista Alessandro Quasimodo, il giornalista Corrado Cartia, Remigia Abela, Cosimo Sessa, Angela Mazzarella, Lucio Sessa, Carlo Gustavo Giuliana, una squadra che può anche fidare su un agguerrita schiera di papabili consiglieri comunali, fra i quali donne, lavoratori, commercianti, invalidi e disabili, transessuali, extracomunitari , ben ventisette rappresentanti della variegata realtà sociale, con capolista il centenario Gaetano De Franchis che sta a dimostrare come “si può campare 100 anni se si scelgono idee fresche, chiare e originali, senza sfogliare più quel libro dei sogni cui siamo stati , purtroppo, abituati”! I candidati, di oggi, sono difficilmente controbattuti, sia nelle interviste su carta stampata che in quelle parlate, ma ciò deriva anche dal malandato sistema dei massmedia di oggi. C’è un appiattimento generale, ci vuole un colpo di spugna per cancellare gli anni che hanno segnato un altro periodo buio della vita siracusana: bisogna cambiare inquilini, non ascoltare chi predica continuità, dare fiducia a chi popone novità , coraggio , nuove svolte, maggiore trasparenza e più contatto vero col popolo e con le periferie : non vanno votati, allora, quei soliti Pupi e Pupari , bisogna sconfiggere apatia e bisogna interrompere quei legami di potere che stanno sempreppiù dimostrando quanto la Città sia sempre più appiattita, anche nel rivendicare i propri diritti. Se c’è qualcuno che ha visto effettivamente risolto uno dei problemi più urgenti, come la Sanità Pubblica, per favore lo venga a dire: fino a ieri arrivavano lettere di invito ai Morti, anziché ai Vivi, con cittadini che devono sopportare lunghe liste di attesa, tranne a sobbarcarsi a ingenti onorari per andarsi a curare nelle cliniche private o presso altri centri specializzati, per curarsi un ictus visto che a Siracusa, pur essendoci medici bravi e preparati , lasciano a desiderare le strutture. Per non parlare poi del gioco di favori “personali” negli uffici pubblici: avete mai fatto la prova ad andare negli uffici dell’ Inps, dove una pratica può fare sogni d’oro in attesa che qualcuno la risusciti? Difetta anche nell’informazione . Qui la libertà di pensiero è un raro prodotto umano, ricalcando, anche in questo, l’andazzo nazionale dove si assiste ai telegiornali in fotocopia di Mamma Rai, con dispendio di risorse che potrebbero essere impiegate diversamente! Siamo stanchi di politici che trovano sempre un pretesto per non fare, invece di dimostrare operatività e concretezza realizzando solo uno strabiliante trasversalismo. (r.b.) 5 Domenica 1 giugno 2008 Bufardeci assessore regionale Miracolo della Prestigiacomo La composizione della Giunta regionale Lombardo è stata un giallo con continui colpi di scena. E’ partita veramente male l’avventura regionale di Lombardo. Le crisi sono scoppiate una dopo l’altro mandando in frantumi il sogno di efficienza, sobrietà, che avrebbe voluto il presidente: Crisi in AN: rivolta contro le designazioni volute da Fini. Formica e Caputo sollevano la protesta contro la perdita del 3° assessorato (barattato con la candidatura Bono alla provincia di Siracusa), contro un assessore esterno, cognato di Fabio Granata e segretario di Alemanno. E’ finita con Caputo e Formica fuori della Giunta e la designazione di Incardona e dello sconosciuto Gentile. Il gruppo di AN all’ARS sarà motivo di eterne imboscate e fibrillazioni. Crisi in Forza Italia. L’ha visto brutta Titti Bufardeci che si è salvato per il rotto della cuffia davanti al duo Schifani-Alfano. La colpa è stata la sua vicinanza a Miccichè. Sembra che a salvarlo sia stata il Ministro Prestigiacomo, parlando direttamente con Berlusconi. Stefania così mette a segno colpi importantissimi: la nomina a senatore di Alicata, la nomina a deputato di Granata, la nomina a Ministro per Lei, la nomina di Bufardeci in Giunta… Insomma una potenza a livello di nomine. Speriamo lo sia altrettanto a livello di risultati per la città. Crisi nell’UDC. Paga il suo terzo assessore (Dina) per il magistrato Ilardi. Gianni non è mai stato in dubbio. ** Conclusione: Siracusa ha 3 assessori regionali come Agrigento: Titti Bufardeci al Turismo Pippo Gianni all’Industria Pippo Sorbello al Territorio ed Ambiente La Città può essere soddisfattissima se si aggiunge, a livello nazionale,il Ministro Prestigiacomo. Vedremo qualcosa o vedremo il nulla del precedente tandem Granata (Beni Culturali e poi Turismo) e Prestigiacomo (Pari Opportunità) ? Per la verità Gianni è politico concreto,dei fatti. Sorbello è espressione di un’area (Priolo-Mellilli-Augusta) che in materia di ambiente avrebbe molto da reclamare allo stato e alla regione. Bufardeci potrebbe fare anche lui gesti concreti per Siracusa dal posto che occupa (diversamente di Granata). Vedremo. Siamo contenti ed abbiamo speranza. Il sindaco della città ed il presidente della provincia potrebbero trovare alleati veri, concreti a livello regionale e nazionale. Non ci sono alibi se non l’incapacità manifesta, il disinteresse verso la città,la propensione (ahi!ahi!) verso gli affari e gli affaroni personali, che noi - come sempre denunceremo senza peli sulla lingua. L’opinione pubblica se ne fotte degli scandali e vota soltanto per i favori che ciascuno di loro riceve? Sarà così, ma noi continueremo a parlare lo stesso linguaggio di sempre, di interesse verso la città, di rispetto concreto della legalità (magistratura permettendo), di occupazione, di investimenti, di sviluppo. Antonio Leone, scultore Moscatt: Sono un compagno Un puro talento siracusano e vi spiego anche il perché... Antonio Leone è un grande scultore siracusano (sopra alcune delle sue opere), magari fino ad oggi non sufficientemente ricordato nella sua città, ma questa ormai è quasi una prassi. Leone inizia la sua attività di scultore nel 1975, ma già da piccolo mostrava le prime attitudini all’arte e alla scultura. Partecipa a varie mostre collettive riscuotendo ovunque unanimi consensi. Squisitamente autodidatta, Leone si è distinto soprattutto nell'arte Sacra e nell'opera scultorea a temi, figure, miti, aspetti sociali, i suoi bassorilievi ricordano lo schiacciato Donatelliano, non scordando mai le sue radici e cioè sempre memore di essere figlio della Magna Grecia. Ciò che lo caratterizza è la sua tenacia, il suo amore per l’arte e l’ostinazione ad andare avanti. Oggi Leone vive a Padova, città ricca di storia dell’arte, dove è subito riuscito a farsi conoscere e apprezzare. Opera presso un grosso industriale del marmo dove realizza dalle più piccole alle più grandi opere come la “Venere Nera” realizzata in marmo nero di Cuba che vuole rappresentare la pianura padana, o come “Santa Tekla” in marmo bianco Carrara che è situata presso la cattedrale di Santa Tekla a Beirut in Libano. Ma molte sue opere sono anche state fatte per restare nella nostra splendida città, tra queste è possibile ammirare un bassorilievo situato al museo Luciano in Cattedrale a Siracusa, realizzato per l’evento della traslazione del corpo di Santa Lucia. Ancora altre importanti opere sono il Monumento ai Caduti 2° Guerra Mondiale a Cassibile, i bassorilievi nella Chiesa Immacolata di Priolo Gargallo, il Monumento Millennio ecc. Insomma si può dire che Antonio Leone ha consacrato la sua vita all’arte, arte che gli ha donato grandi soddisfazioni e meriti ma soprattutto che lo ha fatto diventare un orgoglio siracusano. Come dicevamo vive a Padova, ma chi lo conosce non ha alcun dubbio: il suo cuore è rimasto qui, anzi non si mai mosso da Siracusa. Desirèe Meijer Carlo Moscatt, come diventa comunista uno come te proveniente dalla media borghesia siracusana, dipendente di banca, in un periodo storico quando era molto più facile e semplice essere democristiani? Da bambino e da ragazzo come tanti altri sono cresciuto in quegli eccezionali centri di aggregazione ed incontro che erano le parrocchie. La mia era quella dei Padri Cappuccini dove ho conosciuto frati formidabili, culturalmente preparati e disponibili al dialogo e dove ho appreso l’arte del rapportarmi con gli altri al di là delle appartenenze sociali, in una parola il senso della comunità e della condivisione… E poi cosa è successo? Da grande per la mia storica passione per la filosofia ed in particolare per la storia del pensiero filosofico cristiano, sono stato attratto dall’aggettivo “compagno” che veniva utilizzato fra i militanti del Pci. In questo modo di chiamarsi ho percepito un significato sacrale quasi eucaristico dell’uso che, fra militanti, se ne faceva. Compagno è stata la tua parola chiave? Esatto. Saranno, le mie, congetture assolutamente private e magari non pienamente attinenti ma, ritornando alle origini latine del termine non posso non ricordare che compagno, cum panem, tradotto in italiano significa colui il quale divide il pane. E cosa fa nostro Signore Gesù Cristo quando spezza il pane e lo condivide con i discepoli? Il mio approccio al Pci è stato di questo tipo ed insieme alla mia quarantennale militanza nella Cgil (nella foto) ha sviluppato ed esaltato quel senso di appartenenza e solidarietà con gli altri, tutti gli altri, che ha sempre contraddistinto il mio stile di vita. Ma tu, comunista comunista, dirigente Cgil, come hai coniugato questo con la tua carriera in banca? All’epoca non era per nulla facile, anzi per i comunisti comunisti c’era una sorta di convenzione ad escludendum Beh, ho avuto la fortuna di essere stato assunto dalla Banca commerciale italiana che, per chi non lo sapesse, era la banca laica per eccellenza dove il pur temutissimo capo del personale, dottor Corna, esibiva con orgoglio al bavero della giacca il distintivo dei partigiani della Brigata Garibaldi. Poi, semplificando, sei diventato un pezzo grosso del sindacato dei bancari, hai fatto la tua vita ed oggi sei candidato per un posto da consigliere comunale Lasciami dire che rivendico con orgoglio la mia storia personale e le mie scelte che se anche difficili da compiere, mi hanno portato oggi a candidarmi nel Partito democratico per un seggio al Consiglio comunale, sperando di poter mettere a disposizione della comunità quel poco o molto di professionalità e valori che sono sì il mio patrimonio personale, ma che spero di poter condividere coi miei concittadini. Naturalmente sono impegnatissimo a sostenere il candidato sindaco Roberto De Benedictis così come alla Provincia darò il mio sostegno incondizionato alla candidatura di Angelo Cifali, segretario generale della Fiom oltre che ovviamente all’on. Pippo Zappulla candidato del Partito democratico a presidente della Provincia. 6 Domenica 1 giugno 2008 62 mila euro immobile all’Isola Il Comune inizia la “svendita” Caro commissario del Comune, dottor Mimmo Mirabella, ci sono troppe stranezze amministrative in queste ultime settimane e sarebbe opportuno che lei fosse meglio informato di quello che fanno i dirigenti dei vari settori dell’amministrazione comunale. Che stranezze? Intanto una serie di contributi a chiese e parrocchie per il progetto Caio e per il progetto Tizio. Solo per fare un esempio alla parrocchia di Santa Rita per il progetto “Colori della vita” sono stati erogati 30 mila euro. Che non sono bruscolini visto che il Comune non ha una lira avendo bruciato risorse con consulenze e interventi bizzarri e che ora non ha nemmeno l’entrata Ici relativamente alle prime case. Per la verità il dissesto c’era già prima, ma la politica, quella con la p minuscola, non ha ne ha tenuto conto, vedi ad esempio le nuove assunzioni negli asili nido comunali a pochi giorni dal voto per Regionali e Nazionali. Oggi si continua con la politica perversa e le stranezze. Che stranezze? Prendiamo i 3.000 euro che sono stati erogati il 25 maggio 2008 alla Società Ippica siracusana per due manifestazioni fatte rispettivamente a marzo e a giugno 2007! Che cos’è? Un debito pagato in ritardo? Lo stesso si può dire per i mille euro erogati per la maratona…di Berlino. Già strana l’erogazione, ma parliamo sempre di un fatto successo nel 2007! Che cos’è? Una nuova moda amministrativa? Caro commissario, abbiamo solo fatto alcuni esempi. Ne potremmo fare diversi altri e di ben altra entità economica. Lei deve intervenire, già la bancarotta è prossima e se si continua così diventa inevitabile. Una prova delle brache di tela? Ma basterebbe l’esempio dell’immobile di proprietà del Comune in contrada Isola che è stato venduto all’asta per 62 mila euro. Prezzi di realizzo. Anzi di svendita. Con queste facce c’è aria di Bronx Ho preso un grande spavento. Camminavo al corso Gelone, quando mi vengono davanti una serie di brutte facce, brutte, ma proprio brutte; tutte insieme come quelle che stanno nei film americani con scritto Wanted, ca voli riri ricercati. Ma tutti chisti? Che peccato: Siracusa, provincia “babba”, è diventata peggio del Bronx. Poi mi sono detto: “ Scimunitu, ci sono le elezioni. Questi che fanno scantari a viririlli saranno i futuri consiglieri comunali e provinciali”. L’avete visto quel lenzuolo quadrato con scritto Zappulla? . Ma chi ci pareva male a mittirici a so faccia? Certo bello non è, ma in mezzo a tutti questi, uno più uno meno. Speriamo che non passano di lì molte donne incinte e vecchietti, per evitare un assalto al pronto soccorso dell’ ospedale ca non è mai poi tanto pronto cu tutti sti dutturi in campagna elettorale. I miei amici informati della politica mi hanno detto: “compralo un giornale così vedi i candidati definitivi a Sindaco e a Presidente con le loro squadre”. Io, che ormai con gli anni sono un po’ distratto, gli ho risposto: ” Ma picchi, hanu u tempu di iocari o palluni?” E uno ca ni sapi chiu di mia mi ha detto: “ Bestia! sono le Giunte che oggi si chiamano squadre”. Così ho comprato il giornale e mi sono informato. Cominciamo dal Comune unni c’è un poco di confusione. Lassamu peddiri Liuzzu ca sappa sciarriari cu qualcuno e Giganti ca no canusciu . C’è Franco Greco che si è rifatto il guardaroba, il suo pulmino nuovo è la fine del mondo, dicono le ragazze.. Bravo, così si fa. Ma unni u ietta l’altro pullman? na qualche strada traversa? E perché fra una elezione e un’altra non li affitta per vendere panini, un consiglio spassionato, così c’è la finisce di candidarsi. C’è poi il rappresentante di “Io non voto i soliti pupi e pupari,” ca mi piace molto, soprattutto per la nota culturale di Alessandro Quasimodo figlio del vate (ma non sta a Milano?) e il nostro Dino Cartia che purtroppo sta a Siracusa, tra l’altro, cercandola da un paio di anni da quando l’ha persa. E poi i due contendenti all’ultima tenzone, i due Roberti, nomi uguali e cognomi diversi. Pensate se avessero lo stesso cognome. Ma che min…dico! Roberto Visentin a mia mi fa simpatia, è un padre di famiglia, occhio vispo e poi ha na mugghiera ca sta facendo na campagna elettorale a leva fiato. Lui si sente in una botte di ferro con tutti quegli uscenti in squadra. A Robertino PD ci tuccò il Comune, visto che Foti s’ha pigghatu u partito e Marziano la Provincia, Anche se chista ancora ni llama viriri tutta. Robertino, che è ben seduto a Palermo anche se dovesse mai diventare sindaco abbandona Palermo e fa salire così finalmente Lentini a qualche cosa. In giunta,il nostro eroe dei due mondi Palermo/Siracusa- Roberto ha: Salvo Adorno ca , ca navi bisogno, a Paolo Gulino ca ci cunta min…, Liddo can non sacciu cu è, a professoressa Arsi ca fosse è parente di Giovanna D’Arco ca arsi pure lei. In Provincia, Bono che non si può dire” bono” perché è piccolino come il Premier Berlusca , è troppo spettu. S’ha caricato Bufardeci, Gianni, Gennuso, Vinciullo. Una macchina da guerra, dicono gli amici. E a cu ci l’avissi a fare a guerra? A chiddu do linzolo naturalmente, a Pippineddu Zappulla ca per pari opportunità, a parte Cafeo che ormai somiglia sempre più a Ginuzzu, ha tre grazie in squadra ca mi paruno triulu, malanova e scuntintizza: a professoressa Marchese ca starebbe accussi bona na so scola; Valeria Coco che è una vera new entry, si dice così; a Fucile che sta a parafrasare Peppa Sparacannuni (la temeraria eroina della lotta di indipendenza siciliana), ex assessore di una giunta sortinese, tanto amata dagli ex DS di Sortino che Marziano e compagni (ops, ex compagni) considerano il nuovo che avanza. Come una new entri è difficile ca trasi na quacchi cosa, come minimo avissa a perdere na para i chili. U sta facennu per dimagrire? 7 Domenica 1 giugno 2008 La nostra è una città che ormai non sogna più e la politica cavalca il disastro, senza ritegno! Le regole sono liquide da noi, e non solo perché siamo sul mare. Come l’acqua, le regole a Siracusa non assumono mai una forma ma si adattano al recipiente del momento, cambiando continuamente in funzione dei marosi (leggasi convenienze). Questa acquaticità della società e della politica siracusana (e ahimé siciliana) è l’espressione dolorosamente chiara che l’etica (ricordate? quel sistema di regole morali sulle quali si fonda una società che vuol chiamarsi civile) è pura utopia. Semplicemente non la vogliamo perché non ci conviene. Ne è riprova quest’ultima campagna elettorale, che asfissia ed annega le idee in un clima di perenne scontro fra partiti e candidati che parlano esclusivamente di sé, non di cosa concretamente hanno in testa per fronteggiare se non il complesso dello sviluppo almeno i bisogni primari della quotidianità. Mi piacerebbe che risarcissero la città dei tanti soldi buttati La Bianca o Midolo (inventore dei mai usati dissuasori d’accesso a piazza Duomo), Visentin che rifece due volte la fontana di Largo XXV Luglio, Bufardeci che costruì i capannoni lager della zona archeologica senza sapere perché. Normali esempi d’incapacità che toccano destra e sinistra al pari della retorica propagandistica, almeno questa, condivisa: noi siamo seri e loro no, daremo alla città lo sviluppo che merita, etc… Poiché si sente il più forte, guardo al candidato Sindaco Roberto Visentin (PDL) che, dopo un primo incontro televisivo con l’avversario Roberto De Benedictis (PD), annulla gli altri riproponendo il modello berlusconiano del confronto a distanza. Visentin ha idee sue? Perché la sensazione sgradevole è che sia Bufardeci a tenerlo per la manina, dettandogli quello che deve o non deve fare e dire. Trovo preoccupante l’ipotesi di un Sindaco marionetta (e sinceramente ingenerosa per Visentin) quanto detestabile questo modo di far politica. Perché vorrei che, a prescindere dal vincere o perdere, ogni candidato mostrasse autonomia personale e consapevolezza delle responsabilità che si assume di fronte al cittadino, a cui deve rispetto e sincerità. Ma l’impressione è che per questa gente dir la verità equivale ad essere minchioni. Altra dimostrazione? Bono dichiara quattro deputati regionali (alcuni già designati assessori a Palermo) nella sua squadra alla Provincia: Pippo Gianni, Titti Bufardeci, Pippo Gennuso, Enzo Vinciullo. Cos’è uno scherzo? Ma a chi vuole raccontare Bono che gente già iper impegnata alla regione (con Bufardeci e Gianni addirittura Assessori) abbiano tempo e voglia di giocare anche alla Provincia di Siracusa? A Siracusa non servono proclami a sensazione. La gente è meno idiota di quel che sembra all’ex onorevole avolese bensì molto preoccupata per il proprio futuro. Pensasse a lavorare con serietà Bono. E la sinistra? Vedo gli stessi errori del passato: snobismo intellettuale che la gente non capisce né gradisce, stucchevole primato dell’onestà e delle idee, retorica ambientalista che mai ha condizionato seriamente le scelte industriali, apparentamenti con il sindacato che non fa più il proprio mestiere e distrugge la credibilità della sinistra invero già frustrata dagli incapaci (ma molto bravi a perorare se stessi e gli amici) che l’hanno retta finora. È una zavorra che non giova a De Benedictis e Zappulla. Davvero: più ascolto i discorsi di queste elezioni più mi accorgo che Siracusa è incapace di esprimere una classe dirigente adeguata. Sembra piuttosto una città che non sogna, terrorizzata dal cambiamento, che si vende per paura e per bisogno. Sempre. E la politica cavalca questo disastro senza ritegno. Ma chi ha paura muore ogni giorno. Ai miei lettori e concittadini ricordo che la cultura mafiosa prospera nell’assenza di regole, sguazza nella prepotenza ed impedisce ogni forma di civiltà, sviluppo, modernità. È questo che vogliamo? Nuccio Gemma Suggeriamo un voto di simpatia Scomparso il voto ideologico, che è quello di identità per eccellenza, che cosa è rimasto ? Innanzi tutto l'interesse privato e personale che caratterizza il voto di appartenenza: non si tratta più di scegliere il miglior modo per tutelare l'interesse generale della collettività bensì quello di un gruppo, di un ceto, di una appartenenza appunto. Il Partito Democratico finisce con l'essere il partito del ceto politico in senso stretto, quasi professionale; di chi della politica ne ha fatto una professione per la vita. Non che in altre formazioni non militino professionisti della politica, solo che nella sinistra, dove la politica come il sindacato erano una missione, divenuta anch'essa opportunista, tattica e non più strategica, nel tempo sta rimanendo solo il ceto, la casta. Al nord e al sud i ceti popolari, i lavoratori dipendenti sindacalizzati hanno finito col preferire la Lega e l'MPA di Raffaele Lombardo. Al punto che leader di un certo rilievo sono dovuti transitare in quei partiti, per inseguire quei buoi che hanno saltato il confine. Il localismo diventa cosi anche il luogo della opportunità, almeno nel tempo immediato, utile d'altra parte a far raggiungere maggiori quote elettorali alle nuove formazioni vincenti. Da non sottovalutare infine il voto di simpatia: spogli di ideologie, non avvezzi o assai realisti nel credere di poter realizzare un interesse privato attraverso la collaborazione con il politico, vi sono coloro che preferiscono scegliere per simpatia o antipatia. Un criterio istintivo ma , di sicuro, sano. Nella simpatia c'è la fiducia, l'affidarsi ad un altro in modo disinteressato. Ciò consente di mantenere la possibilità e la capacità del futuro giudizio sull'operato dell'eletto, in modo obiettivo e franco. Da destra a sinistra e da sinistra a destra. E' il fenomeno registrato nelle scorse elezioni politiche generali. A dire il vero c'è stata più gente che da sinistra è andata verso destra e non viceversa. Anche nella compilazione delle liste per le nostre elezioni amministrative del prossimo mese di giugno, da una attenta lettura dei nomi, già prima del risultato, si può evincere la predetta tendenza. Tanti detentori di "pacchetti voti", notoriamente già schierati nel centrosinistra, sono ora transitati nell'MPA che è ritenuto un partito intermedio, privo di identità ideologica e quindi nuovo, all'altezza con la sfida dei tempi. L'MPA un partito certamente di potere, ma tutti oramai affermano che la politica va fatta per sfociare nel governo e quindi nel potere. Anche se del potere esistono diverse predicazioni alla fine il potere è per tutti la stessa cosa: capacità di governo discrezionale, opportunità di congrue risorse, controllo dei principali gangli della società. A questo andazzo oramai si contrappone, quando può e vuole, solo la Magistratura con effetti purtroppo sconvolgenti ma spesso divenuti necessari, non vedendosi altra alternativa. Gli avvisi di reato a Napoli, per lo smaltimento dei rifiuti, che hanno toccato anche il Prefetto sono l'ultimo esempio in ordine di tempo. Raffaele Lombardo ha messo un magistrato a capo dell' Assessorato alla Sanità. Il fatto di una presenza di illegalità nella gestione dei servizi sanitari regionali non è più occasione di polemiche o di denunce; è lo stesso Presidente della Regione a evidenziarlo, ritenendo l'opportunità di mettere un magistrato quale interlocutore degli operatori del settore. Se resisterà all'impatto con i suoi dirigenti regionali durerà e potrà concludere qualcosa, ma non sarà cosa semplice! La nostra regione ha un numero di dirigenti e dipendenti non dirigenti superiore per tre volte (21.000) a quelli di Lombardia e Lazio messi insieme (7.000). Ma godiamo di un bassissimo indice di efficacia dell'azione amministrativa: un decreto di un semplice dirigente, fatto nel luglio del 2007, ti viene notificato a maggio dell'anno successivo, solo qualche giorno fa. Spostarsi da sinistra a destra, se servirà a far funzionare meglio la macchina delo Stato, sarà stato un fatto utile e opportuno. Se gli elettori siracusani manterranno il pronostico, nei prossimi cinque anni al Comune e alla Provincia avremo due amministrazioni dello stesso segno e con un ottimo collegamento ( tre assessori regionali ?) con il governo regionale. Roberto Visentin potrà essere un buon Sindaco e il Presidente della Provincia è già Bono. D'altra parte chi ha la opportunità di scrivere, non potendo entrare nel merito, non può altro che suggerire un voto di simpatia. Pepè Genovese MESSAGGI POLITICI ELETTORALI PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE NELLA REGIONE SICILIA Fissate per i giorni 15 e 16 giugno 2008 Con eventuale turno di ballottaggio nei giorni 29 e 30 giugno Editrice Pubblifatti di Siracusa di Benanti Salvatore---A norma della legge 28 del 22 febbraio 2000 e n. 313 del 6 novembre 2003; Come previsto dalla Delibera n.115/08/ CSP pubblicata il 26 maggio 2008 sul sito dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e successivamente sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana COMUNICA Che intende diffondere messaggi politici elettorali a pagamento con le seguenti modalità La pubblicazione degli avvisi è consentita fino al 13 giugno 2008 compreso, per il primo turno e fino al 27 giugno 2008 per eventuale turno di ballottaggio. Tutti i soggetti politici aventi diritto avranno garantita la parità di accesso agli spazi. E’ stato predisposto un codice di autoregolamentazione disponibile presso la nostra redazione via Forlanini 6 a Siracusa tel. 0931 441051. Sono ammesse soltanto le forme di messaggio politico elettorale previste dalla normativa vigente e dalle deliberazioni dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Tutte le inserzioni devono recare la dicitura “ messaggio politico elettorale” e indicare il soggetto politico committente. L’editore si riserva di integrare e/o modificare il presente comunicato preventivo ove necessario a seguito della pubblicazione delle delibere dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni di attuazione della legge 22 febbraio 2000 n. 28 e successive modifiche ed integrazioni. 8 Domenica 1 giugno 2008 contromano C’è una nuova aria che circola, vince e prende tutto, anche quello che forse non gli spetterebbe. Siamo veramente al massimo delle potenzialità: un ministro di “serie A” (Stefania Prestigiacomo), un assessore vice presidente della Regione (Titti Bufardeci) e due assessorati regionali di primo piano affidati a siracusani (Pippo Gianni e Pippo Sorbello). Questo il profitto della Provincia aretusea del voto elettorale dello scorso aprile che potrà veramente scrivere una pagina nuova per un territorio che fino a ieri aveva ottenuto solo promesse e qualche parziale tentativo di concretezza rivolta al collettivo. Le attese sono tante e di tutti, ecco perché gli attori della politica del luogo non possono neanche rischiare di mancare l’obiettivo dello sviluppo e dell’occupazione del vituperato territorio. Il centrodestra ha vinto la scommessa elettorale e per Siracusa è stata una vera raccolta di manna che dovrà essere spalmata sul territorio a beneficio dei residenti. In passato a raccogliere i maggiori frutti elettorali sono state altre province e la parte da leone l’hanno avuta sempre i vicini di casa ragusani, catanesi e poi i messinesi, ma ora la “conventio ad escludendum” a danno 2003: Marziano e la vittoria rubata dei siracusani è stata ritirata anche a scapito della rappresentanza dei “vicini fortunati” di ieri passati ora al ruolo di chi protesta per avere avuto poco nel governo regionale e nazionale: una storia che sembrava essere diventata tradizione siracusana. La domanda che gli osservatori devono farsi oggi è semplice, riusciranno i nostri valorizzati politici ad entrare nel ruolo di governanti, oppure resteranno i soliti poveri che hanno fatto 13 al totocalcio e che non riescono ad incassare la vincita per incapacità soggettiva? Tra i tanti rischi che si paventano esiste quello che la classe politica aretusea si limiti a mostrare una innata mediocrità e sprechi il magico momento per cercare di riempire il sacco con delle semplice pive, magari come saldo di una svendita del territorio ai cosiddetti poteri forti che, fino a ieri, hanno contato sull’appoggio neanche velato della politica metropolitana catanese e palermitana. Quanto potrà giovare questa situazione a Roberto Visentin o a Nicola Bono, i due candidati di punta del centrodestra è facile immaginarlo, perché risulta quasi impensabile che, al Comune di Siracusa, possa essere eletto sindaco il semplice deputato regionale del PD, De Benedictis, contro i candidato “continuità” del neo vicepresidente della Regione. Una bocciatura dell’uomo di Bufardeci al Vermexio sarebbe come ammet- tere che la coalizione del centrodestra siracusano non sarebbe in grado di reggere nonostante la “manna” venuta dalla Regione che avrebbe dovuto motivare oltre misura ogni partito dell’alleanza. La logica del centrodestra costretto a vincere trova residenza in via Malta, dove non è neanche ipotizzabile – secondo la corrente descritta logica – una vittoria di Pippo Zappulla proprio perché “continuità” delle amministrazioni diessine dirette da Bruno Marziano. Come potrebbero ministri e assessori regionali ammettere che alla Provincia di Siracusa può continuare ad aleggiare lo spirito del centrosinistra? Ecco perché, se qualche patto trasversale era stato siglato non potrà avere ratifica e firma estesa da parte di nessuno, in considerazione che quel che c'è in gioco va oltre l'onore. Neanche il trasversale segretario provinciale dell’Udc è autorizzato a pensare a qualcosa che non sia una demarcazione netta tra opposizione e maggioranza, tra destra e sinistra. Alla luce di questa nuova logica introdotta dalle “elargizioni” politiche del governatore Lombardo non sarà – o non dovrebbe essere – possibile pensare ad una gestione bipartisan del futuro sottogoverno che verrà dai nuovi vertici eletti. I sondaggi non pubblicabili parlano di una vera rottura degli argini anche delle liste presentate dal centrodestra, se così fosse Visentin e Bono si troverebbero ad amministrare tra non molto con delle solide maggioranze in aula e non come nel caso della vittoria rubata da Marziano nel 2003 che lo costrinse ad arruolare, prosciugando i residui di dignità che la politica conservava, gran parte degli eletti del centrodestra. Sono previsioni scaturenti dalla conoscenza e dalla logica, ovviamente, in politica esistono anche i miracoli, per costruirli però ci vogliono unti e non persone che s’incontrano quotidianamente al supermercato sotto casa. D’altra parte, come sottacere che per la prima volta dopo tanti lustri, forse, alcuni candidati perderanno per colpa dell’aria. Quella di cui dicevamo nell’incipit di questo pezzo.