In allegato il reportage parte prima del viaggio di Nefeli

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In allegato il reportage parte prima del viaggio di Nefeli
Il viaggio di Nefeli verso il Mar dei Caraibi
Reportage parte prima: 2012
25 settembre - 14 ottobre: 1084 NM, soltanto 3 ore a vela
Superati mille intoppi e contrattempi, con due settimane di ritardo sulle previsioni, abbiamo
alla fine levati gli ormeggi e cominciato il nostro lunghissimo viaggio verso il Mar dei Caraibi.
Monfalcone - Venezia 60 NM
Partiti di prima mattina, il 25 settembre abbiamo navigato a motore sotto uno splendido sole
di primo autunno con calma piatta, di mare e di vento, fino a Venezia (la sera prima, un
“neverin”, quasi volesse imprimerci il ricordo della tipicità del clima Giuliano, aveva scatenato
un mezzo finimondo su di noi e sugli ultimi bagagli che stavamo caricando a bordo).
Nel pomeriggio abbiamo attraccato in cantiere alla Giudecca dai nostri amici, più per salutarli
e passare una serata in allegria, che per il piccolo intervento sulla barca programmato da
tempo.
Venezia - Pescara 190 NM
La tappa successiva avrebbe dovuto essere Brindisi, ma il forte vento di scirocco e le
burrasche che hanno imperversato in Adriatico ci hanno forzato a rivedere i nostri piani;
impegni di lavoro richiedevano la presenza di Fernando in America Latina, il suo volo partiva
da Roma il 29 mattina, il 27 eravamo appena al largo delle Marche, era inutile proseguire
sperando che il vento girasse a nostro favore e ci consentisse di raggiungere in tempo la
nostra meta originaria. Così abbiamo cercato in Abruzzo un porto dove io e Nefeli avremmo
potuto aspettarlo in sicurezza per una settimana.
Rifiutati seccamente dalla Lega Navale di Ortona (l’unica nella zona in grado di ospitare
barche come la nostra), abbiamo trovato cortese ospitalità presso la Marina di Pescara.
Pescara – Brindisi 208 NM
Al rientro di Fernando, siamo partiti (sempre con vento contrario e mare formato di prua!!!)
alla volta della Puglia per imbarcare nostro cugino Stefano che ci avrebbe accompagnati per
un breve tratto del viaggio in Mediterraneo.
Lì, con un po’ di fatica, siamo riusciti ad ottenere il posto in transito per la notte (a
pagamento) alla Lega Navale di Brindisi e l’indomani siamo ripartiti con destinazione Trapani.
Brindisi - Siracusa - Cagliari 288 NM + 338 NM
Poco dopo essere partiti abbiamo scoperto di avere a bordo un piccolo passeggero senza
biglietto che, come ogni clandestino che si rispetti, si è volatilizzato poco prima di raggiungere
Siracusa.
Con due grosse perturbazioni annunciate per i giorni seguenti, le previsioni meteorologiche
continuavano ad essere sfavorevoli per noi: fermandoci a Trapani avremmo seriamente
rischiato di rimanere bloccati in Sicilia per almeno una settimana.
Valutata la situazione abbiamo ritenuto più conveniente tirare dritto, tentare di raggiungere
Cagliari entro domenica fermandoci là in attesa di una finestra meteo favorevole per
affrontare il Golfo del Leone in sicurezza.
Dopo una brevissima sosta a Siracusa per rifornirci di carburante, torta di compleanno per me
ed inefficaci rimedi contro il mal di mare che ha perseguitato Stefano siamo ripartiti, senza
pernottare, alla volta della Sardegna.
Arrivati a Cagliari il 14 ottobre poco prima del tramonto, ci è stato consentito un ormeggio
provvisorio al molo della Capitaneria di Porto (anche qui la Lega Navale sembrava non
poterci aiutare).
Cagliari
Lunedì pomeriggio, nel cambiare ormeggio, una cima, che Fernando stava alando con un
verricello, strappata da un improvviso colpo di vento, con una frustata gli ha tranciato parte
del polpastrello dell’indice della mano destra.
Con il pezzetto di dito in un sacchetto di ghiaccio siamo corsi all’ospedale più vicino (che
come sempre accade in Italia non era quello giusto) dove gli hanno fatto una prima
medicazione. Più tardi, trasferito all’Ospedale Marino, che è specializzato in chirurgia della
mano, lo hanno operato ricostruendo la punta del polpastrello.
La prognosi, favorevole, è di circa un mese.
Alcuni ci hanno definiti “temerari”, ma noi abbiamo programmato questo viaggio con la ferma
intenzione di compierlo in sicurezza, valutando tutti i rischi in anticipo in modo da poterli
prevenire o minimizzare, ed è in quest’ottica che, alla luce di quanto accaduto, abbiamo
preso la decisione di non proseguire subito per dare alla mano ferita il tempo di guarire
perfettamente e riprendere la sua piena funzionalità: purtroppo così perderemo
l’appuntamento con l’ARC 2012, ma parteciperemo all’ARC 2013 cui saremo
automaticamente iscritti comunicando la nostra rinuncia al Rally di quest’anno.
Un’alternativa molto facile sarebbe stata quella di prendere uno skipper a bordo per aiutarci
ad arrivare comunque all’appuntamento di novembre a Las Palmas, ma l’avventura, nel bene
e nel male, è soltanto nostra e tale deve rimanere.
In attesa di trasferirci in una marina con tariffe invernali abbordabili, siamo ospiti coccolati e
viziati della Sezione Velica della Marina Militare Italiana nella loro accogliente Base di Cagliari,
dove tutti si sono prodigati per darci aiuto, assistenza e calore umano, come mai avremmo
immaginato possibile da persone appena conosciute.
Ci sentiamo “adottati” ed abbiamo
provvisoriamente sostituito la
bandiera dell’ ARC con quella
della Sardegna.
Il nostro viaggio verso il Mar dei Caraibi riprenderà in settembre 2013.