Governare una barca a vela

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Governare una barca a vela
Tutta la Vela dalla A alla Φ
a cura del prof. Salvatore Cuomo resp. Provinciale Vela RC CSI - CMG PHIGIT
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Governare una barca a vela
Il timone
Per navigare in rotta controllate sempre il segnavento e l'angolo formato dalla direzione
del vento con il vostro scafo.
Per far girare la barca a dritta (destra) con la levetta destra del radiocomando, (quella che
comanda il servo del timone), questa va spinta a destra e viceversa.
Cambiando la direzione della barca rispetto al vento (cambiando l'angolo formato dal
vento con l'asse longitudinale dello scafo) e aumentando o diminuendo l'angolo di
incidenza che questo ha sulle vele (cazzando e lascando le vele) si cambia l'andatura.
Le mure
Al singolare ``mura''. Qualcuno dice che il nome derivi dal fatto che anticamente, nelle
lunghe traversate, si erigevano delle mura vere in mattoni nel lato dove spirava il vento,
per proteggere il carico e le persone. Non è vero, ma è un ottimo modo per ricordarsi cosa
significhi ``mure a dritta'', significa che il vento spira da dritta. Viceversa se il vento viene
da sinistra si dirà mure a sinistra. Il boma si porta sempre dal lato opposto da cui spira il
vento.
Nel caso di vento in poppa, dove il vento non spira ne da dritta ne da sinistra, si dice che
la barca ha mure a dritta se il boma della Randa (la vela maestra) è a sinistra.
E' possibile devolvere il 5x1000 al CVR Caserta ASD indicando nella propria dichiarazione dei redditi il C.F.: 93060540619
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Accostare
E' un cambio di direzione o correzione senza cambiare le mura con cui si sta navigando
Abbattere
E' un cambio di direzione cambiando le mura con cui si sta navigando
Orzare e virare
Orzare significa portare la prua verso la direzione del vento. Si dice anche stringere il
vento.
Se si continua a orzare a un certo momento il vento spirerà davanti e poi cambierà mure,
in questo modo si sarà fatta una virata.
Ecco cosa succede quando si fa una virata, (vedi il disegno):
-Nell'esempio si è di bolina, mure a dritta
-Le vele sventano (fileggiano)
-La randa cambia mura
-Il fiocco cambia mura.
Ogni volta che si vuole mutare la direzione e per far questo, ci si trova per forza di cose a
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passare nel letto del vento (cioè nelle condizioni limite di vento che viene esattamente da
prua o esattamente da poppa), le mure della barca cambiano, ovvero le vele si spostano
sul lato opposto di quello dove erano prima. Il cambiamento di mure può venir fatto in due
modi diversi: orzando fino a compiere una virata in prua oppure poggiando fino alla virata
in poppa.
Figure: La virata
Puggiare e strambare
Puggiare o poggiare significa portare la prua lontana dal vento, se si era di bolina il vento
si porta al traverso e poi di poppa, insistendo si cambiano mure facendo una strambata.
Cambiando mure il boma si porta dalla parte opposta, con movimento ampio e veloce.
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Figure: La strambata
Cosa succede durante una strambata: (vedi disegno).
Andatura di poppa, mura a dritta, vele a farfalla
-La scotta della randa viene cazzata portando il boma al centro.
-Il timoniere poggia leggermente, la randa sventa
-La puggiata continua, la randa cambia mura, si allenta la scotta randa.
-Il fiocco sventa, si molla la scotta di dritta e si recupera la scotta di sinistra
-Timone al centro, si mette a segno la scotta sinistra del fiocco, la strambata è finita
Cazzare la scotta
Non mettetevi sguaiatamente a ridere quando il tattico vi dirà ``cazza la scotta'',
significa semplicemente: ``tira fortemente verso di te la cima fissata alla vela in
modo da portare verso poppa il boma della randa cosicché da tesarla. (Il linguaggio
dei marinai ha la dote della concisione.). Il termine scotta deriva dal calore generato
sulle mani dei marinai che facevano scorrere le corde.
Bolina
L'andatura più affascinante è quella di bolina, infatti si viaggia contro il vento, cosa in effetti
un po' sorprendente, per questo viene detta andatura montante.
Di bolina il vento che vi soffia in faccia è sempre elevato, infatti è la somma del vento reale
più lo spostamento della barca. Ottimo in estate quando fa caldo. Però non si può andare
proprio diritti contro il vento, si arriva a stringere circa 35°- 45° rispetto il vento reale, a
seconda della barca e del timoniere.
Ma come è possibile che una barca senza motore vada contro il vento, che vada proprio
nella direzione quasi opposta a quella da cui spira il vento? Il buon senso vorrebbe che la
barca vada nella direzione in cui la spinge il vento, invece, contro ogni evidenza riesce ad
andare contro il vento che la spinge, e senza motore.
La spiegazione di questo potrebbe riempire molte pagine ma qui cercheremo di darvene
una semplice e intuitiva.
• Il vento che soffia sulla vela, che come abbiamo già detto si comporta come un'ala,
crea una spinta quasi perpendicolare alla vela, un poco spostata in avanti rispetto la
barca, detta spinta aerodinamica.
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• La spinta aerodinamica ha una prima componente verso prua che spinge la barca
in avanti, che è contrastata unicamente dalla resistenza all'avanzamento dello scafo
in acqua .
• La spinta aerodinamica ha una seconda componente perpendicolare alla barca, che
la spinge lateralmente, questo movimento laterale è sostanzialmente contrastato
dal sistema scafo, chiglia e timone, per cui la barca si muove molto di più in avanti
che lateralmente. Di quanto si sposti lateralmente e di quanto si sposti in avanti,
dipende dal disegno dello scafo e delle appendici e dalla velocità della barca.
• Se si naviga al limite dell'angolo morto, cioè al limite del fileggiamento delle vele, si
dice che la bolina è stretta.
• Se da questa posizione si poggia un pò, riportando poi la barra al centro subito
prima di mettere la barca al traverso della direzione del vento, e quindi prima
dell'andatura di traverso, la bolina diventa larga. Si devono quindi regolare le vele
rispetto a questa nuova andatura. Cioè lascarle.
• Per mantenere la bolina larga si può usare lo stesso metodo di prima, perché se si
orza senza cazzare le vele, mantenendole cioè come sono, queste cominciano a
fileggiare come se si stesse entrando ancora nell'angolo morto. La via di mezzo fra
la bolina larga e la bolina stretta è chiamata semplicemente bolina e, come si vedrà,
è spesso tra le andature non portanti o strette, la più conveniente da tenere se si
deve risalire il vento, ossia se si vuole dirigere verso una zona sopravvento.
• Navigando di bolina si nota subito che più si stringe il vento, ovvero si orza e si
avvicina la prora all'angolo morto, e più la barca sbanda ovvero si inclina,
sottovento.
• Se nelle prime prove la barca si inclina troppo e sembra schiacciata dalla forza del
vento, si può uscire da questa situazione lascando le vele, in particolar modo la
randa, e mollando il timone. In questo modo la barca si raddrizza automaticamente
portandosi con la prua al vento.
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Figure: Controvento
Andature di traverso e di poppa
L'andatura di traverso è in genere quella più veloce, il vento arriva perpendicolarmente alla
barca.
L'andatura di poppa è un'andatura lenta che necessita molta attenzione, con vento in
poppa c'è il pericolo che a causa di leggere variazioni della direzione del vento il boma
passi da una parte all'altra.
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Figure: Andature montanti e portanti
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Andature e manovre
Figure: Le diverse andatura
Contrariamente all'augurio popolare ''vento in poppa'', avere il vento in poppa non è
l'andatura più veloce. Una barca infatti può andare a velocità superiori al vento reale se ha
una andatura di traverso o di bolina.
Infatti non è la velocità del vento che conta ma la forma della vela e la pressione su di
questa. La vela non è una tenda sul quale il vento fa pressione, è piuttosto un'ala, segue
le leggi della scienza aeronautica e quindi viene sospinta di lato, come l'ala di un aereo,
solo che questa viene spinta in alto in quanto orizzontale mentre la vela è verticale e
quindi viene spinta orizzontalmente, quasi perpendicolarmente a se stessa.
Col vento in poppa non potete andare alla stessa velocità del vento in quanto il vento
risultante che dovrebbe spingere la barca che viaggia alla stessa velocità del vento
diventa ovviamente zero.
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A seconda dell'angolo che il vento forma con l'asse longitudinale della barca possiamo
definire le diverse andature, ovvero le rotte che scegliamo, non più rispetto alla meta
che vogliamo raggiungere, ma solo rispetto alla direzione del vento.
È abbastanza intuitivo che la barca a vela non può navigare controvento e, più
esattamente, non può navigare in un certo settore, detto angolo morto, prossimo alla
direzione del vento. Le vele, per quanto noi le cazziamo, si trovano in asse, o quasi, con la
direzione del vento, senza riuscire a gonfiarsi.
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Se siamo nell'angolo morto e, tenendo le vele cazzate, poggiamo un pò fino a far
gonfiare le vele, la barca naviga di bolina.
Se dall'andatura di bolina poggiamo ancora un pò, fino a mettere la fiancata della
barca perpendicolare alla direzione del vento la barca naviga al traverso. E
poggiando ancora abbiamo il lasco, e infine, quando il vento viene esattamente da
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poppa, l'andatura di poppa.
Se da questa andatura continuiamo a poggiare abbiamo un cambiamento di mure,
ovvero le vele si spostano sull'altro lato. Da questo momento quindi, quello che
prima era poggiare diventa orzare e, continuando a orzare, passiamo all'andatura di
poppa, al lasco, al traverso, alla bolina per poi tornare a fermarci nell'angolo morto.
Le andature portanti, sono i laschi (ce n'è più di uno) e la poppa. In queste andature
è intuitivo capire perché la barca si muove. Il vento incontra le vele come un
ostacolo, spinge su di esse e permette alla barca di navigare.
Le andature montanti sono le boline ed il traverso.
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