Portofino,padre efigliadispersi paurasulMonte
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Portofino,padre efigliadispersi paurasulMonte
levante IN COPPA ENTELLA BATTE RIVASAMBA Serie D, Sestri e Lavagnese ko SERVIZI >> 35 e 55 LE NOTIZIE DI CRONACA E VIABILITA’: ogni ora al 19’ su Radio19 e in tempo reale su ilsecoloxix.it Sms: News al 484819 levante on, meteo on IL CASO Chiavari, gli affitti stracciati La mappa delle proprietà immobiliari e i canoni bassissimi applicati dalla fondazione Torriglia sulla collina delle Grazie SERVIZI >> 7 e 32 Il punto in cui c’è stata la rissa CHIAVARI Rissa fra stranieri due feriti in stazione Notte di violenza alla stazione ferroviaria. Allarme anche per un cassonetto in fiamme e un blocco di intonaco crollato SERVIZIO >> 33 VENERDÌ 2 NOVEMBRE 2007 Portofino, padre e figlia dispersi paura sul Monte 31 La via dei Tubi Cala dell’Oro Punta Chiappa PORTOFINO Sorpresi dal buio durante una gita. Trovati nella notte PORTOFINO. L’allarme è scattato all’oradicena,quandodacasa,nonriuscendo a contattarli sul telefonino, hanno messo in moto la macchina dei soccorsi. Dal pomeriggio non si avevano più notizie di Antonio Salerno, 47 anni, dipendente della Coop di Santa Margherita, della figlia Arianna, 10, e del loro cane Tip. Erano partiti intorno all’una e mezzo dall’agriturismo “Il Monte” di via Dolcina, a San Lorenzo della Costa, per un’escursione sul promontoriodiPortofino.Soloallediecidi sera, nel momento in cui una squadra di vigili del fuoco a bordo della motobarca giunta dal mare fino a Cala dell’Oro ha sentito le invocazioni di aiuto provenire dall’oscurità, è stato chiaro che l’incubo era finito. La disavventura ha preso forma quando il sole ha cominciato a svanire dietro il profilo del Monte. La famiglia Salerno, padre, madre e due figli, abita in via San Lorenzo e, quindi, non si può dire che non conosca l’area del parco. Ma, evidentemente, qualcosa è andato storto nei programmi, perché, al tramonto, i gitanti si sono fatti sorprendere sul versante sud del promontorio. Una zona insidiosa, a tratti molto impervia, soprattutto nel percorso che avevano scelto di raggiungere, il tratto che porta a Cala dell’Oro, sotto la Via deitubi.Perdipiùunpuntoincuilecomunicazioni, sia via radio, sia coi telefonini, risultano difficili. Nonostante i pochi indizi («La bambina indossa jeans e una giacca rosa»), le ricerche - messe in moto dalla madre di Arianna, Valeria Pansardi, preoccupata del ritardo del marito e della figlia - hanno preso subito l’indirizzo giusto. Da Rapallo si sono mosse con tempe- stività due squadre dei vigili del fuoco, mentre da calata Gadda, in porto a Genova, ha preso la rotta di Camogli la motobarcadeglistessipompieri.Aloro si sono aggiunti i carabinieri e, di lì a poco, un nutrito gruppo di volontari delSoccorsoalpinodiRapalloeiVabdi Recco, Camogli e Uscio. Il timore più grosso era soprattutto per la bambina: anche se vivi, sicuramente gli escursionisti non erano in grado di muoversi al buio lungo i sentieri senza rischiare di finire in guai ancora peggiori. E il freddo, in questa stagione sul Monte, è un problema non da poco. I soccorritori hanno impiantato la base delle ricerche sul piazzale dell’hotel Portofino Kulm e, da lì, hanno organizzato le squadre per batterepalmoapalmolazonaincuisipresumeva che Antonio Salerno, con la figlia e Tip (un cane da caccia di un anno), si fossero persi. Due minuti dopo le dieci, dalla motobarcadeivigilidelfuocoèpartitauna comunicazione via radio a tutti i soccorritori: dal buio si sentivano provenire delle voci, a tratti sovrastate dall’abbaiare di un cane. A quel punto non ci sono stati più dubbi: si trattava dei gitanti dispersi. Impossibile raggiungerli dal mare, a recuperarli ha provveduto unasquadradaterra,cheli ha accompagnati fino a San Fruttuoso. Da lì la motobarca dei vigili del fuoco li ha trasferiti all’imbarcadero di Camogli. dove li attendeva anche un’ambulanza. Ma non c’è stato bisogno di proseguire per l’ospedale. Le condizioni di entrambi erano buone. L’incubo, ormai, era finito. L’arrivo dei dispersi sul porto di Camogli. Di spalle, col pizzetto, Antonio Salerno. A sinistra la moglie Valeria MARCO FAGANDINI MASSIMO RIGHI >> IL RACCONTO «ABBIAMO PERSO LA STRADA, NON SI VEDEVA NULLA» Una centralina manomessa LA DENUNCIA «Baby teppisti scatenati nel centro di Rapallo» Commercianti esasperati dopo l’ennesimo raid notturno. «Sono tutti minorenni e causano danni per centinaia di euro» SERVIZIO >> 33 CELEBRAZIONE 4 Novembre tutti gli eventi in programma nel Levante SERVIZIO >> 39 ••• CAMOGLI. «Mamma, mamma, non c’è più Tip». Arianna Salerno abbraccia la madre Valeria in porto a Camogli e cerca conforto per l’unico neo che non riesce a dare a tutta la storia l’armonia del lieto fine: il cane di famiglia non li ha seguiti fino a San Fruttuoso e si è perso di nuovo nel buio dopo l’arrivo dei soccorritori. Ma già da oggi, si spera, potrebbe ritrovare anche da solo la strada di casa. «Siamo partiti per fare una passeggiata - racconta Antonio Salerno Volevamo tornare per le sei, ma quando è sceso il buio ci siamo accorti di aver perso il sentiero. Ci siamo mossi un po’ a zig-zag, poi abbiamo scelto di fermarci. Non eravamo lontani da Cala dell’Oro». E da lì, quando hanno visto le luci dei soccorritori in arrivo anche dal mare, hanno capito di essere salvi. M. FAG. Valeria Pansardi abbraccia la figlia Arianna. La grande paura è finita (fotoservizio Fabio Piumetti) LA STORIA Guerra fra proprietario e canile per avere Bruce Lascia il suo cane nella casa degli animali sul monte Gazzo. Poi ci ripensa, lo vuole indietro ma l’animale non gli viene più restituito USCIO. Una battaglia legale per riavere il suo cane. La sta combattendo Luigi Macchiaizzana, cuoco di Uscio, 52 anni. Non solo si è rivolto a un avvocato,mahaanchescrittoalprefetto per riavere Bruce, un cane fantasia di taglia media, che attualmente si trova al canile di Monte Gazzo, con il quale è convenzionato il Comune di Uscio. Al centro della querelle, che contrappone Macchiaizzana all’associazione animalista che gestisce la struttura, la doppia lettera di rinuncia all’animale, firmata dal proprietario. «È vero, ho commesso un errore a firmare la rinuncia a Bruce, ma l’ho fatto solo perché avevo trovato lavoro in Norvegia e deciso di trasferirmi là, con la mia famiglia – racconta – Poi quell’opportunità occupazionale è sfumata e ho scelto di restare in Italia. Così non ho fatto altro che chiedere indietro il mio cane». E per Macchiaizzana i problemi sono iniziati in quel momento. Paola Quartini, responsabile dell’associazione, si è opposta alla richiesta: «La rinuncia è un atto ufficiale e i cani non sono pacchi che possono essere mandati avanti e indietro – dice Quartini – La mia opinione, peraltro scritta in un verbale ufficiale, è che quella famiglia non fosse in grado di accudire all’animale». Dunque, partendo da questi presupposti, il cane è rimasto al canile comunale in attesa di essere affidato ad altra persona. A nulla sono serviti, fino a oggi, gli appelli da parte del proprietario, che è andato anche a trovare la bestiola nella struttura-ricovero: «Volevo vedere come stava Bruce. Fortunatamente la custode del canile ha dimostrato un pizzico di umanità. Io e mia moglie abbiamo pianto, ma non c’è stato nulla da fare. Il cane è rimasto là». Di certo il blitz di Macchiaizzana non ha commosso Quartini: «La custode ha sbagliato, non doveva far avvicinare quell’uomo – puntualizza – Non sono cattiva, applico la legge. Non si tratta solo di una questione giuridica, quel cane sta meglio al canile che con l’ex padrone». La questione sta facendo discutere il paese, diviso tra favorevoli e contrari al ritorno a casa di Bruce. Vista l’impossibilità di un accordo, la decisione passa al giudice. EDOARDO MEOLI Un cane ospitato nella casa degli animali sul monte Gazzo, a Sestri Ponente