Vai alla newsletter.

Transcript

Vai alla newsletter.
Centro Studi
Osservatorio Territorio e Aree Urbane
Politiche territoriali Newsletter n. 16/2014
a cura di Giuliana Giovannelli e Alessandra Graziani
Sommario:
News dai territori:
Regione Lombardia:
News nazionali:
Politiche territoriali:
Estero:
Aggiornamento zone sismiche;
Consumo di suolo: il progetto di legge non piace ai costruttori. Slitta il voto finale
Urbanistica, in consultazione online il disegno di legge di riforma;
Difesa del suolo: i Geologi si scagliano contro il nuovo ddl;
Dissesto idrogeologico: ‘non più emergenza ma prevenzione’
Gli uffici sfitti vanno convertiti in abitazioni. Parigi multa chi non lo fa
News dai territori:
Regione Lombardia: Aggiornamento zone sismiche
29/07/2014 - La Regione Lombardia, con Delibera Giunta Regionale 11 luglio 2014, n. X/2129 pubblicata sul
Bollettimìno ufficiale n. 29, serie ordinaria del 16 luglio 2014, ha provveduto all’aggiornamento della classificazione
sismica dei Comuni.
Il provvedimento è stato emanato in attuazione del dlgs. n. 112/1998, della legge regionale 1/2000, del D.P.R.
380/2001 e di specifiche O.P.C.M., tra cui la n. 3274/2003, recepita con la Delibera Giunta Regionale 7 novembre
2003, n.14964.
Con la delibera n. X/2129:
•è stata approvata la nuova classificazione sismica dei Comuni della Regione Lombardia, come elencati nell’allegato
alla delibera stessa, comprensivo di cartografia, parte integrante e sostanziale della deliberazione stessa, funzionale
anche al riordino delle disposizioni regionali relative alla vigilanza delle costruzioni in zona simica;
•è stato disposto che i Comuni riclassificati aggiornino la componente sismica degli studi geologici di supporto agli
strumenti urbanistici, secondo le disposizioni di cui ai vigenti Criteri attuativi dell’art. 57 della l.r. 12/2005, in
occasione della revisione periodica del Documento di Piano.
Il provvedimento, il cui testo integrale è allegato alla presente notizia, entrerà in vigore il novantesimo giorno
successivo a quello della sua pubblicazione e, quindi, il 14 ottobre 2014.
Fonte: Gabriele Bivona, sito internet lavori pubblici
Regione Lombardia: Consumo di suolo: il progetto di legge non piace ai costruttori. Slitta il voto finale
28/07/2014. In Lombardia il voto finale sul progetto di legge sul consumo di suolo slitta a settembre, a causa delle
resistenze di Forza Italia e Ncd in Consiglio regionale. Dietro a queste resistenze pare di celi la lobby dei costruttori,
ma forse anche l'opposizione dei Comuni attenti alle loro prerogative sulla gestione del territorio.
Il progetto di legge della Lombardia per la riduzione del consumo di suolo e il riuso del suolo edificato era stato
approvato lo scorso 14 febbraio dalla Giunta regionale.
Il provvedimento prevede di privilegiare il riuso di aree e strutture dismesse, degradate o sottoutilizzate, in modo da
salvaguardare le zone ancora non urbanizzate. Dunque utilizzo del suolo non edificato solo in mancanza di alternative,
nei limiti stabiliti dal Piano territoriale regionale e a fronte di compensazioni ecologiche preventive.
Il progetto di legge, inoltre, prevede incentivi per la rigenerazione urbana e misure di semplificazione e incentivazione
per il recupero del patrimonio edilizio esistente.
“Con i capigruppo di maggioranza abbiamo risolto anche la questione della legge sul consumo del suolo: c'erano tre
nodi da risolvere, che abbiamo affrontato oggi e penso abbiamo risolto. Ora l'impegno è quello di trovare la
condivisione su un testo condiviso da tutti e anche su questo c'è l'impegno di tutti, per cui anche su questo abbiamo
fatto un passo avanti decisivo”, aveva dichiarato ai primi di luglio il governatore della Lombardia Roberto Maroni.
Slittamento e scioglimento del tavolo di lavoro
Evidentemente, le rassicurazioni di Maroni erano solo di facciata. E infatti l'approvazione del progetto di legge in
Consiglio regionale, prevista per l'8 luglio, è poi slittata e probabilmente il voto finale sarà rinviato a dopo l'estate. Il
10 luglio scorso è stato inoltre sciolto il tavolo di lavoro sul consumo di suolo, a seguito delle dimissioni del
coordinatore Agostino Alloni (PD).
Centro Studi
Le richieste di FI e NCD
Forza Italia e Ncd puntano a rivoltare i contenuti del progetto di legge, proponendo di cancellare la retroattività delle
norme e di applicare solo ai terreni agricoli il vincolo che impedisce il consumo di suolo. Inoltre, chiedono di concedere
ai Comuni e ai costruttori fino a 3 anni di tempo per uniformarsi alle nuove norme e approvare i progetti attuativi.
FI e NCD temono che le regole restrittive del progetto di legge diano il colpo di grazia al settore dell'edilizia già messo
in ginocchio da una crisi durissima che dura da anni.
Fonte: sito internet casa e clima
News nazionali:
Politiche territoriali: Urbanistica, in consultazione online il disegno di legge di riforma
24/07/2014. Ridefinite, integrate e rinnovate le norme urbanistiche di valenza nazionale ferme al 1942. La bozza del
disegno di legge è in consultazione fino al 15 settembre
Il ministro alle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi ha presentato oggi in un dibattito pubblico all'Auditorium del
Maxxi di Roma il nuovo disegno di legge su "Principi in materia di politiche pubbliche territoriali e trasformazione
urbana" che ridefinisce, integra e rinnova le norme urbanistiche di valenza nazionale, ferme al 1942.
Frutto del lavoro di esperti di diritto, urbanistica, politiche territoriali e fiscalità immobiliare, coordinati dalla segreteria
tecnica del ministro Lupi, il ddl punta a rinnovare le norme urbanistiche nazionali attraverso un quadro normativo
unitario.
I PUNTI PRINCIPALI. Questi i punti fondamentali della bozza di disegno di legge: integrazione delle procedure e delle
politiche pubbliche territoriali; strumentazione aggiornata per il coordinamento delle politiche settoriali che incidono su
usi e trasformazioni del territorio; urbanistica del rinnovo e non più dell'espansione delle città; uso razionale della
risorsa suolo, della qualificazione del servizio di edilizia residenziale sociale e degli strumenti più idonei alla sua
promozione.
La bozza di ddl si compone di 20 articoli e non ha carattere meramente procedurale. Fuori da ogni logica competitiva o peggio conflittuale - fra i diversi livelli di governo, la legge nazionale è concepita come strumento a disposizione degli
enti territoriali per cogliere meglio le opportunità offerte dalle strategie europee in materia di sviluppo urbano e
territoriale.
TESTO IN CONSULTAZIONE ONLINE FINO AL 15 SETTEMBRE. La bozza del testo è oggetto di consultazione pubblica
on-line, che resterà aperta fino al 15 settembre per la raccolta di proposte e spunti critici. Tali contributi, in forma
mirata come emendamento al testo, o sotto forma di riflessioni sulla materia, potranno essere inviate al seguente
indirizzo e-mail: [email protected] utilizzando possibilmente la scheda allegata.
Il provvedimento, arricchito dai contributi, nel mese di settembre sarà presentato al Consiglio dei Ministri e inizierà il
suo iter formale.
CONFERENZA SEMESTRALE DEL GOVERNO DEL TERRITORIO. Nel corso della presentazione della bozza, Lupi ha
indicato alcune proposte. Tra queste, la creazione di una Conferenza semestrale del governo del territorio, aperta a
tutti gli esperti coinvolti a vario titolo nella materia in modo da non avere solo approcci settoriali all'argomento. Quindi:
urbanisti, architetti, ingegneri, agronomi, storici, sociologi, geologi, economisti ecc..
REGOLAMENTO EDILIZIO QUADRO PER I COMUNI. Un'altra proposta prevede la predisposizione di un Regolamento
edilizio quadro al quale possano riferirsi i comuni per poi adattarli al proprio territorio. “In Italia - ha detto il ministro abbiamo 8000 regolamenti edilizi comunali, difficile pensare a un governo del territorio in queste condizioni”.
Inoltre, è prevista una sessione del Consiglio Informale dei Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti della UE, che si
terrà a Milano dal 14 al 16 settembre prossimo, dedicata a infrastrutture e mobilità delle città in cui interverranno i
sindaci delle grandi città europee.
“L'azione del Governo italiano, in questi mesi, è indirizzata a sostenere con decisione un percorso di ritorno alla
crescita attraverso il rafforzamento della domanda interna, in particolare degli investimenti. Questo percorso può
incidere in profondità a due condizioni: la prima è che l'Europa attui finalmente politiche di supporto alla crescita, e
sarà questo l'obiettivo del semestre di Presidenza italiana; la seconda è che le misure urgenti di stimolo che il nostro
Paese sta adottando si accompagnino al superamento di condizioni di incertezza che ancora caratterizzano il "sistema
Italia", cioè a quei processi di riforma radicale del Paese che non possono essere oggetto di provvedimenti legislativi
d'urgenza. L'idea che ha sostenuto il lavoro che qui si presenta si riconnette a questa finalità più generale che il
Governo si è dato”, ha spiegato Lupi nella sua introduzione al convegno.
LA FINALITÀ DEL DISEGNO DI LEGGE. Lo scopo del disegno di legge “è ricentrare la legislazione nazionale
sull'obiettivo della sinergia fra politiche pubbliche nazionali e strategie europee di sviluppo urbano e territoriale”.
In particolare, ha precisato il ministro, “il disegno che abbiamo in mente non si limita alle "procedure urbanistiche", ma
coniuga procedure e contenuti territoriali e urbanistici, che si chiamano oggi rinnovo/rigenerazione della città
esistente, politiche abitative ispirate alla logica del «social housing», riduzione dell'occupazione del suolo”.
LO STATO RICONQUISTA SPAZIO NELLA POLITICA TERRITORIALE. Inoltre, “un secondo carattere distintivo della
proposta sta nella riconquista dello spazio dello Stato nella politica territoriale. Nessun riflesso centralistico, ma – al
contrario – l'assunzione della responsabilità di misurarsi con l'integrazione delle politiche pubbliche di settore,
«solidarizzandole» in una azione pubblica territoriale unitaria. Senza strutturare questo livello superiore di
responsabilità non sarà possibile ridurre quella entropia, percepita come incertezza dagli stakeholders, che è oggi uno
dei punti di maggiore debolezza subìto da tutti i sistemi territoriali locali”.
Centro Studi
Lupi ha spiegato che il disegno di legge “riconfigura lo statuto della proprietà - pubblica/collettiva e privata –
mettendolo al riparo dai rischi di eccessi che a volte caratterizzano l'azione pubblica sulla proprietà privata e,
all'opposto, sottraendo spazi di deresponsabilizzazione di quest'ultima”.
LA FISCALITÀ IMMOBILIARE E TERRITORIALE ALLEATA DELL'URBANISTICA. Infine “viene riproposta l'esigenza e
l'urgenza di una rivisitazione della fiscalità immobiliare e territoriale, per farne un alleato e non un (altro) nemico
dell'urbanistica”.
REALACCI: PUNTARE SU RISPARMIO ENERGETICO E QUALITÀ. “La bozza del disegno di legge presentato oggi dal
ministro Lupi è un importante contributo per una nuova normativa sul governo del territorio”, commenta il presidente
della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, Ermete Realacci.
“Quando verrà formalizzato potrà essere messo in discussione insieme alle altre proposte già presentate in
Parlamento. È importante puntare – sottolinea Realacci - su una nuova edilizia che muti rotta rispetto al passato e
faccia i conti con i cambiamenti indotti anche dalla crisi. Puntare sul recupero e la manutenzione del patrimonio edilizio
esistente, sulla qualità delle città e sulla bellezza, contrastare il consumo di territorio, favorire la messa in sicurezza
degli edifici e il risparmio energetico come chiesto anche dall’Europa. Su questo non appare sufficiente la proposta
avanzata da Lupi. Basti ricordare che la misura di gran lunga più efficace messa in campo per contrastare la crisi del
settore edilizio, che negli ultimi sei anni ha perso oltre 500 mila posto di lavoro, è stato il credito di imposta per le
ristrutturazioni e il risparmio energetico in edilizia. Secondo le stime aggiornate di Cresme e Servizio studi della
Camera nel 2013 ha prodotto circa 28 miliardi di investimenti, qualificando il sistema imprenditoriale del settore,
riducendo i consumi energetici, l’inquinamento e le bollette delle famiglie e garantendo quasi 340.000 posti di lavoro
considerando anche l’indotto. Ed è proprio la stabilizzazione e l’estensione dell’ecobonus uno dei punti di partenza per
politiche concrete da attivare subito”, conclude Realacci.
Fonte: sito internet casa e clima
Politiche territoriali: Difesa del suolo: i Geologi si scagliano contro il nuovo ddl
24/07/2014. Geologi in trincea contro delle norme definite inadeguate: il Consiglio Nazionale dei Geologi ha infatti
espresso un radicale dissenso nei confronti del disegno di Legge “Disposizioni in materia ambientale per promuovere
misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali”, il provvedimento collegato alla
Legge di Stabilità 2014 che sta per approdare in Aula presso la Camera dei deputati per la definitiva approvazione.
Difesa del suolo: una scoperta amara
Non sono tardate le dichiarazioni in merito di Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi:
"Prendendo visione degli atti parlamentari abbiamo scoperto tale ddl e la delusione è stata cocente. Dobbiamo
sventare un duro colpo alla difesa del suolo. Ancora una volta c'è grande differenza tra ciò che si dichiara all'indomani
delle tragedie ed il fare reale".
Le autorità di Bacino ed il perdurare dell'incertezza
"Il disegno di legge – ha proseguito Graziano - nella sua attuale formulazione, conferma ed aggrava i macroaccorpamenti delle Autorità di Bacino di Rilievo Nazionale trasformandole in Autorità di Distretto. È utile ricordare che il
territorio nazionale è attualmente nella competenza delle Autorità di bacino di rilievo nazionale solo per il 37%
dell’estensione, mentre per il restante 63% l'assetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo è in capo alle
Autorità di bacino interregionali e regionali. Inoltre, tale bozza, ancora una volta rimanda alla successiva emanazione
di decreti attuativi del Presidente del Consiglio dei Ministri, la definitiva operatività delle Autorità di Distretto. È lecito
ipotizzare quindi il perdurare dell'attuale situazione di incertezza. Dunque ancora una volta in Italia rimandiamo e non
decidiamo".
Difesa del suolo: le direttive europee disattese
"Dunque in Italia continuiamo a disattendere le Direttive europee – ha proseguito Paolo Cappadona, Consigliere
Nazionale dei Geologi - in questo caso la 2000/60. Prendiamo atto dell'assoluta inadeguatezza del testo di legge
all'esame del Parlamento difficilmente emendabile nel suo impianto complessivo e dunque destinato ad essere
approvato con il suo carico di incongruenze e negatività. Ci si sarebbe aspettata una decisa inversione di tendenza con
il deciso recupero dei principi tecnici delle Direttive europee". Manovra che invece non parrebbe giungere stante così la
situazione alla Camera. Non resta che attendere ulteriori notizie in proposito.
Fonte: sito internet edilizia e territorio
Politiche territoriali: Dissesto idrogeologico: ‘non più emergenza ma prevenzione’
24/07/2014 - Il Governo intende improntare le politiche sul dissesto idrogeologico non più alla logica dell’emergenza
ma a quella della prevenzione.
Lo ha detto ieri Erasmo D’Angelis, coordinatore di ItaliaSicura, la struttura di missione contro il dissesto idrogeologico
e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche di Palazzo Chigi, in audizione alla Commissione Ambiente della Camera.
D’Angelis ha ricordato alcuni dati: la task force attuerà interventi per 4 miliardi di euro, dei quali 2,2 miliardi di fondi
non spesi sono destinati alla lotta al dissesto idrogeologico; sul fronte della depurazione le verifiche sono ancora in
corso,. ma solo per la Sicilia ci sono oltre 1 milione di euro non spesi.
Oltre ai fondi reperiti, la struttura di missione intende utilizzare al meglio le risorse del Quadro comunitario di sostegno
2014/2020, che mobiliteranno risorse per oltre 100 miliardi di euro e ne destina almeno il 20% all’adattamento ai
mutamenti climatici e alla riduzione dei rischi di dissesto idrogeologico derivanti proprio dal cambiamento climatico in
atto.
Centro Studi
Soddisfatto Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente, secondo il quale “il decreto Sblocca-Italia deve
partire dalla messa in sicurezza del nostro fragile territorio, che può produrre buona occupazione legata al territorio in
un settore in crisi come quello dell’edilizia, oltre che una essenziale azione di prevenzione del dissesto idrogeologico e
quindi maggiore sicurezza per i cittadini”.
“Basti ricordare - ha proseguito Realacci - che il costo dei danni legato ad alluvioni e frane dal dopoguerra a oggi è
stimato da Cresme e Ance in 61,5 miliardi di euro. Un cifra che dà la misura di quanto sia necessario un deciso cambio
di rotta sulla via della prevenzione. Proprio in questo senso si è sempre mossa l’attività della Commissione Ambiente
della Camera, che lo scorso ottobre ha approvato all’unanimità una risoluzione, di cui sono primo firmatario, che
chiedeva per la difesa del suolo almeno 500 milioni annui” ha concluso Realacci.
Fonte:Rossella Calabrese, sito internet edilportale
Estero: Gli uffici sfitti vanno convertiti in abitazioni. Parigi multa chi non lo fa
18.07.2014. Se il tuo ufficio è sfitto e inutilizzato verrai multato. A meno che gli spazi non vengano convertiti in
abitazioni residenziali da vendere o affittare. L'out-out arriva da Parigi, che la scorsa settimana ha varato un
regolamento secondo cui i proprietari di immobili commerciali non utilizzati- che secondo i dati dell'ultimo censimento
sono pari a 18mln di mq (ovvero il 6-7% del totale)- verranno pesantemente sanzionati: per il primo anno l'ammenda
corrisponderà al 20% del valore locativo dell'immobile, per il secondo anno al 30% e per il terzo al 40%.
Cifre altissime, quindi. Che, ci tiene a precisare l'Amministrazione parigina, non devono essere viste come una nuova
tassa, ma come un incentivo per 'ottimizzare' il parco immobiliare esistente, evitando da un lato ulteriore consumo di
suolo e rispondendo efficacemente dall'altro all'emergenza abitativa.
La polemica: riconvertire gli uffici costa troppo
Ma non la vedono in questo modo i diretti interessati. A distanza di pochi giorni dal varo della nuova norma, le voci di
dissenso hanno riempito gli organi informativi. L'accusa maggiore, come riporta il Figaro, accogliendo i pareri di alcuni
investitori immobiliari, è che il costo per convertire un ufficio in un'abitazione privata è così elevato da rendere
addirittura conveniente il pagamento dell'ammenda. Da qui, la polemica: perché ristrutturare spazi esistenti quando
costruire nuove abitazioni costerebbe almeno il 20-25% in meno?
Senza contare poi il rischio che questa legge possa essere facilmente aggirata, attraverso contratti fasulli, 'canoni
simbolici' versati dalla proprietà stessa, e via dicendo.
Esperienze pregresse positive
Eppure l'esperienza, per la Francia, ha dimostrato il contrario. Il regolamento, prima di essere adottato a Parigi, è
stato infatti introdotto a Lille- che non può certamente essere paragonata alla Ville Lumiére ma che è comunque la
quarta città della Francia per abitanti- e a St Quentin-en-Yvelines. E i risultati sono stati positivi.
La Francia investe in strategie per la casa
Va sottolineato poi che il regolamento è parte di un piano più ampio, che prevede la riconversione in abitazioni di sedi
statali e parastatali inutilizzate e lo sfruttamento dell'area dismessa appartenente all'autorità sanitaria statale, alle
ferrovie e alla RATP (autorità dei trasporti pubblici), su cui verranno realizzate 2000 case.
Incentivi e garanzie per i proprietari che affittato ai meno abbienti
E non è tutto qui. A partire dal prossimo anno partiranno gli incentivi per i proprietari che decideranno di affittare le
proprie abitazioni a 'inquilini ad alto rischio' (ovvero alle fasce a basso reddito e non referenziate). La garanzia verrà
offerta da un nuovo intermediario- un ente pubblico/privato chiamato Multiloc- che si prenderà l'onere di coprire
eventuali caparre o mensilità non versate, ovviamente per giusta causa.
Fonte: sito internet casa e clima