Carcinosi peritoneali - Forlì nel super network europe

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Carcinosi peritoneali - Forlì nel super network europe
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MEDICINA E RICERCA
Sessualità
IL RESTO DEL CARLINO - LA NAZIONE - IL GIORNO MARTEDÌ 21 LUGLIO 2009
Studio
Carcinosi peritoneali
Se ne parla tanto ma non si pratica Allattamento al seno, è polemica Forlì nel super- network europeo
«EROTIZZARE il rapporto di
coppia non è facile. Oggi è tutto
esposto e per la fantasia non ci
sono spazi». Così afferma il
sessuologo Giorgio
Rifelli, docente
all’Università di
Bologna, in un
intervento sul
mensile Focus: «Oggi
il sesso è molto
raccontato ma poco
praticato. Solo i
media, e chi deve
vendere pillole,
raccontano una grande attività
sessuale. Ma noi medici vediamo
che le coppie non hanno neppure
il tempo di mettere a posto la
sessualità che non funziona. E il
sesso, se va bene, si fa solo il
sabato sera». Secondo Rifelli
contribuisce molto il web, coi
video porno a portata di clic. Cosa
può fare una coppia per
migliorare la
propria vita
sessuale? «Sono
25 anni che
lavoro sulle
disfunzioni
sessuali - spiega
a Focus Roberta
Giommi,
direttore
dell’Istituto
internazionale di sessuologia - che
nel 95% dei casi si curano con
colloquio e indicazioni di
comportamento. Bastano al
massimo 15 sedute con cadenza
quindicinale».
CONTRORDINE: «allattare al seno i
propri figli potrebbe non essere così utile».
Questo il parere di Michael Kramer, pediatra
e consulente per Unicef e Organizzazione
mondiale della sanità, riportato sul
quotidiano inglese Daily Telegraph. «Le
prove del fatto che allattare il proprio
bambino protegga contro l’obesità sono
inaffidabili, e anche le prove di un effetto
benefico contro allergie e asma sono scarse»,
ha detto Kramer. «Leucemia, linfoma,
diabete di tipo 1, intestino irritabile e disturbi
cardiaci: non ci sono prove convincenti del
fatto che allattare al seno riduca il rischio per
queste malattie», ha aggiunto. Kramer
aggiunge: «Alcuni effetti benefici
dell’allattamento hanno fondamento, come
ad esempio la protezione da infezioni
dell’orecchio e malattie grastrointestinali.
Tuttavia, ci sono poche altre evidenze».
CI SARÀ ANCHE L’U.O. DI CHIRURGIA e Terapie Oncologiche
Avanzate dell’Ausl di Forlì, diretta dal professor Giorgio Maria
Verdecchia (nella foto, a sinistra con Gilly) nel network europeo
di medici specializzati nel trattamento delle carcinosi peritoneali con la
chemio-ipertermia. Spiega il professor François-Noel Gilly, preside della
Facoltà di Medicina Lyon-Sud, esperto mondiale del settore: «E’ una
metodica complessa che combina la chirurgia con la chemio-ipertermia
intraperitoneale. L’intervento è aggressivo e può durare molte ore, ed è
necessaria un’attenta selezione dei pazienti, sulla base dello stato di
salute generale e del livello della malattia. Per la buona riuscita del
trattamento, serve una stretta integrazione fra chirurgo, anestesista,
oncologo, radiologo, medico di rianimazione. Non si può praticare
dappertutto, ma solo dove esista una squadra rodata e validata».
Lotta all’Aids,
nuovi vaccini
L SUDAFRICA deve
impegnarsi per garantire
la significativa riduzione
del numero di
bambini contagiati dall’Hiv».
Parola del neo presidente
sudafricano Kgalema Motlanthe,
durante l’ inaugurazione della V
Conferenza della
International Aids
Society a Città del
Capo. L’eliminazione
della trasmissione
materno-infantile del
virus è una priorità
sottolineata
dall’Unaids, il
programma delle
Nazioni Unite per
l’Hiv/Aids. Secondo
un recente rapporto, nel mondo,
per la prima volta quest’anno dal
2000, i fondi per la ricerca del
vaccino Hiv sono diminuiti del
10% rispetto all’anno precedente.
E proprio in questi giorni sono al
via, in Sudafrica, i test clinici su
due vaccini messi a punto in
loco, con la collaborazione degli
gli Stati Uniti. L’obiettivo non è
«I
solo sviluppare un vaccino
contro il sottotipo C del virus
Hiv, il più diffuso nell’Africa
meridionale, ma anche fare in
modo che possa avere un prezzo
accessibile. Sempre a Città del
Capo la Fondazione
Bristol-Myers Squibb ha
annunciato
stanziamenti di 1,3
milioni di dollari,
per 14
organizzazioni che
in Africa aiutano le
persone affette da
HIV/AIDS. In
questi giorni
compie 10 anni il
progetto ‘Secure the
Future’ per la
realizzazione di progetti a favore
di bambini e donne dell’Africa
colpiti dalla malattia. Ad oggi
sono stati stanziati più di 150
milioni di dollari in 20 paesi
africani, permettendo la
realizzazione di oltre 240 progetti
di assistenza, educazione
sanitaria e ricerca. Info:
www.securethefuture.com.
INSUFFICIENZA CARDIACA
Sistema di monitoraggio a distanza
per i pazienti con il defibrillatore
LATITUDE, sistema di gestione
a distanza dei pazienti, ha
ottenuto la marcatura CE. Il
sistema Latitude serve a
monitorare a distanza i pazienti
cui è stato impiantato un
defibrillatore ed è in grado di
raccogliere informazioni sia sul
dispositivo sia sulle condizioni
cardiache del paziente. Inoltre, è
anche capace di rilevare eventi
clinici (per esempio, fibrillazioni
atriali) che si verificano tra una
visita di controllo e la successiva: i
dati vengono inviati al medico
curante, che può accedervi
tramite Internet.
«Il sistema wireless mi
permetterà di monitorare più
accuratamente i miei pazienti e al
contempo mi aiuterà a gestire
meglio il carico di lavoro in
ospedale» afferma il dottor
Konstantin M. Heinroth,
Dipartimento di Medicin, Martin
Luther-University
Halle-Wittenberg, Halle,
Germania. «Spero di poter offrire
ai miei pazienti l’ulteriore
comodità e tranquillità derivanti
dalla consapevolezza che sia il
loro dispositivo sia il loro status
cardiaco possono essere
controllati». Il sito web di Latitude
permette ai medici di accedere ai
dati dei loro pazienti in qualsiasi
momento e da qualunque posto,
e di creare resoconti dati
personalizzati per i vari medici
(per esempio il medico di base e il
cardiologo del paziente),
migliorando la gestione
dell’insufficienza cardiaca.