Le nostre case sono assediate dall`amianto
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Le nostre case sono assediate dall`amianto
Il Giorno - Lodi - «Le nostre case sono assediate dall’amianto» «Le nostre case sono assediate dall’amianto» — LODI — 2009-10-06 di LAURA DE BENEDETTI — LODI — TRA LA PALAZZINA di viale Calabria e il deposito dei pullman (il cui ingresso è su viale Italia) ci sono al massimo 15 metri: un marciapiede-corridoio sotto i balconi e poi uno spazio verde rialzato, dove alcuni residenti hanno ricavato un piccolo orto, proprio sotto il muro cieco del capannone. In altezza, invece, tra il tetto in eternit della rimessa e i piccoli poggioli la distanza quasi non esiste. La convivenza tra i residenti della zona San Bernardo e il deposito autobus della Star (il primo ad insediarsi in zona) non è mai stata facile. Ma oggi una ventina di famiglie lancia l’allarme: è preoccupata per la presenza del tetto in amianto, che mostra segni di usura e che potrebbe dunque essere cancerogeno. DOPO AVER raccolto le firme, una prima lettera con la richiesta di messa in sicurezza del tetto del deposito è stata inoltrata il novembre scorso alla Star e, per conoscenza, a Prefetto, Comune e Cdz, Provincia, Regione. L’unica risposta è arrivata il 10 dicembre dal Comune: nella missiva si informava che la richiesta era stata girata all’Asl «per un intervento di verifica della copertura segnalata». Poi, silenzio totale. Ma l’apprensione cresce: «Non possiamo affermare che ci sia alcuna correlazione. Di certo sappiamo solo che in questa palazzina di 24 famiglie, di cui metà in affitto all’Aler e metà divenute proprietarie, negli ultimi 10 anni sono morte per tumore 15 persone; tutte coltivavano l’orto a ridosso del muro di cinta della rimessa — spiegano alcuni dei residenti firmatari, Gianluigi Norbiato, Francesco Galizia e Giuseppe Scalmani —. Noi chiediamo l’eventuale rimozione del tetto in eternit oppure la sua semplice copertura con le apposite resine, che evitano la dispersione delle fibre». «LA MIA famiglia vive qui da 40 anni — spiega Galizia — e quel tetto fu realizzato circa 30 anni fa, quando la gente si lamentava dei pullman che venivano accessi alle 5 del mattino, per scaldare il motore diesel, qui sotto le nostre finestre. La Star dice che ha fatto controllare la qualità dell’amianto ma noi, in affitto all’Aler, non abbiamo in mano niente. Vorremmo una certificazione compiuta da un soggetto pubblico. La Star è proprietaria dell’area ma non della nostra salute. Non vogliamo neanche sentirci dire che l’azienda intende trasferirsi: bisogna intervenire subito». «Ho le foto — rimarca Norbiato —: alcuni dipendenti sono saliti sul tetto, senza http://ilgiorno.ilsole24ore.com/lodi/cronaca/locale/2... 06/10/2009 13:06 Il Giorno - Lodi - «Le nostre case sono assediate dall’amianto» alcuna protezione, e ne hanno rimosso dei piccoli pezzi, per delle campionature. Mi sono informato, è pericoloso: una volta intaccato, l’amianto disperde fibre più facilmente. E dunque va automaticamente messo in sicurezza. Basta ricoprirlo con le apposite resine». I residenti sono aperti al dialogo, nonostante finora si siano trovati di fronte a tante porte chiuse («All’Arpa — confida Norbiato — mi è stato detto che l’amianto può essere pure ingerito senza problemi»), ma sono anche pronti a presentare un esposto: «Faccio parte dell’associazione Consumer Point — spiega Gianluigi Norbiato — e un nostro legale è già deciso a prendere in mano la situazione. È assurdo che la Star sostenga l’Unicef, come riporta sul proprio sito, e poi non investa per rimuovere l’amianto dal proprio edificio: viviamo nel mondo delle apparenze». ANCHE MARCELLO Biffi, presidente provinciale di Consumer Point, denuncia la presenza di una copertura in amianto, in viale Trento e Trieste 7: «Il tetto — spiega —, che fa parte di un immobile di proprietà Zoncada, ha un angolo sbrecciato e della polverina si è accumulata nella grondaia. Da due anni l’amministratore sollecita per lettera proprietà e Asl ma senza ottenere risposta. Se, come crediamo, è amianto si tratta di un tentato omicidio continuato: dare una pennellata di resina è una spesa minima. Ora stiamo pensando ad una denuncia penale nei confronti della proprietà e delle autorità, che non intervengono». Egidio Zoncada, proprietario della Star, afferma di non conoscere la situazione dell’immobile di viale Trento e Trieste. Ma a proposito della sede storica dell’azienda di autolinee, assicura che le coperture in eternit «sono state cambiate nel ‘90-‘91; sono l’ultima generazione di eternit. Sono costantemente monitorate. Annualmente viene fatta un’ispezione tecnica come da legge e non c’è al momento alcuna dispersione di pulviscolo; la relazione viene mandata all’Asl. Siamo stati i primi, quando ancora la normativa non era ancora conosciuta, a inviare la certificazioni riguardanti il tetto in amianto. La realtà è che a Lodi di tetti in eternit non censiti ce ne sono molti, anche in centro città». Zoncada esclude che dei dipendenti siano saliti sul tetto per dei carotaggi: «Usiamo solo ditte specializzate — rimarca —. In quanto all’uso di resine la durata è di tre anni, poi bisogna rifare il trattamento. È più opportuno valutare un radicale smaltimento. Ma la spesa non è da poco. Aspetteremo il momento opportuno della rimozione, in rispetto delle leggi». C’è anche l’ipotesi di traslocare la sede: «Stiamo acquisendo un sito, l’idea è quella — afferma — proprio per i problemi che abbiamo col vicinato, dal momento che ci troviamo ormai in una zona residenziale. Vedremo nel prossimo futuro». HOME - Copyright © 2009 MONRIF NET S.r.l. P.Iva 12741650159, a company of MONRIF GROUP - Powered by Softec http://ilgiorno.ilsole24ore.com/lodi/cronaca/locale/2... 06/10/2009 13:06