Z:\Debora\AIA\da inserire\2012-05_mancanti AIA LU
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ALLEGATO TECNICO ADEGUAMENTO DELL’IMPIANTO Il Gestore è tenuto ad adeguare l’impianto alle migliori tecniche disponibili di seguito elencate, entro i termini proposti dal gestore nella domanda. Se non diversamente stabilito, è fatto salvo il termine ultimo di cui all’art. 5, co. 18, del D.Lgs. 59/2005: Adeguamento Scadenza prevista Interventi di adeguamento Rete Idrica zona fonderia rame Opere edili per realizzare nuovo impianto di trattamento e filtrazione Opere edili per realizzare sito di alloggiamento della vasca di 300 m3 di raccolta acque prima pioggia Opere edili per realizzare sito di alloggiamento delle vasche di accumulo e di trattamento Realizzazione dell’impianto di trattamento e filtrazione 8 mesi dalla notifica dell’AIA 8 mesi dalla notifica dell’AIA 8 mesi dalla notifica dell’AIA 8 mesi dalla notifica dell’AIA Interventi di adeguamento zona acque reflue recapitanti nello scarico S6 Convogliamento scarichi civili zona reparto CIM all’impianto “600” Opere edili per realizzare nuovo impianto di trattamento e filtrazione “600” Opere edili per realizzare sito di alloggiamento delle vasche di accumulo e trattamento Realizzazione sistema di pompaggio e rimando (impianto esistente, nuovo impianto, scarico) Realizzazione del nuovo impianto di trattamento e filtrazione “600” Interventi di adeguamento zona acque reflue recapitanti nello scarico S2 Separazione delle acque meteoriche “da non trattare” e di raffreddamento senza contatto (provenienti dalla zona CIM e finitura laminati) dagli altri reflui del settore laminatoio e canalizzazione delle suddette acque direttamente in fiume (scarico S2) Separazione delle acque meteoriche “da trattare”, di raffreddamento con e senza contatto e civili provenienti dall’area Laminatoio e canalizzazione delle stesse al nuovo impianto di trattamento “200” Opere edili per realizzare il nuovo impianto di trattamento “200” Realizzazione sistema di pompaggio e rimando (impianto esistente, nuovo impianto, scarico) Realizzazione del nuovo impianto di trattamento e filtrazione “200” Interventi relativi al monitoraggio delle emissioni 1 8 mesi dalla notifica dell’AIA 8 mesi dalla notifica dell’AIA 8 mesi dalla notifica dell’AIA 8 mesi dalla notifica dell’AIA 8 mesi dalla notifica dell’AIA 12 mesi dalla notifica dell’AIA 12 mesi dalla notifica dell’AIA 12 mesi dalla notifica dell’AIA 12 mesi dalla notifica dell’AIA 12 mesi dalla notifica dell’AIA Adeguamento Installazione di un sistema di monitoraggio in continuo dei parametri Polveri e C.O.T. sulle emissioni: 1 (Forno THOMAS); 2 (Forno ASARCO); 4 (Impianto aspirazione postazioni di colata); 8 (Linea di colata in semicontinua ottone n. 1); 9 (Fusione in semicontinua ottone n. 2 – Forno LOMA). Scadenza prevista 2 anni dalla notifica dell’AIA Comunicazione preventiva di inizio lavori di adeguamento Ai sensi dell’art. 11, co. 1, del D.Lgs. 59/2005, “il Gestore, prima di dare attuazione a quanto previsto dall’autorizzazione integrata ambientale, ne dà comunicazione all’Autorità Competente”. Comunicazione finale esecuzione dei lavori Ai fini del monitoraggio degli adeguamenti, il Gestore comunica il termine di esecuzione dei lavori secondo il Piano di Monitoraggio e Controllo. Data finale adeguamento --- 2 APPLICAZIONE MTD Attività IPPC 2.5b (rif. Allegato IV al D.M. 31.1.2005): MTD per processi comuni Ciclo Produttivo Migliori Tecniche Disponibili Applicata Note Ricezione, movimentazione e stoccaggio dei materiali grezzi e dei residui (pag. 426) Sistemi di stoccaggio dei liquidi all’interno di bacini impermeabili di capacità tale da contenere almeno il volume del più grande serbatoio di stoccaggio. Le aree di stoccaggio dovrebbero essere progettate in modo tale che eventuali perdite dalla parte superiore dei serbatoi e dai sistemi di caricamento siano raccolte e contenute nel bacino. Il contenuto dei serbatoi dovrebbe essere indicato e ad esso dovrebbero essere associati allarmi. Pianificazione dei rifornimenti e sistemi di controllo automatico per impedire il sovrariempimento dei serbatoi di stoccaggio. L’acido solforico e altri materiali reattivi dovrebbero essere conservati in serbatoi a doppia parete o in serbatoi situati all’interno di bacini chimicamente resistenti di uguale capacità. Impiego di sistemi di individuazione di perdite e di allarmi. L’area di stoccaggio dovrebbe essere impermeabile e resistente alla sostanza stoccata. I punti di rifornimento dovrebbero essere contenuti all’interno del bacino al fine di raccogliere gli sversamenti di sostanze. Al fine di ridurre le emissioni di COV, dovrebbe essere praticato il recupero di vapori nel caricamento. Dovrebbe essere presa in considerazione la ri-sigillatura automatica delle connessioni di distribuzione, al fine di impedire perdite. Separazione delle sostanze incompatibili e, se necessario, uso di gas inerti per le aree o i serbatoi di stoccaggio. Impiego di intercettatori di solidi e olio, ove necessario, per il drenaggio di aree di stoccaggio all’aperto. Stoccaggio su aree di cemento dotate di cordoli o altri dispositivi di contenimento per il materiale che può rilasciare olio. Impiego di metodi di trattamento degli effluenti adeguati alle specie chimiche stoccate. Convogliatori di trasferimento e condutture situati in aree aperte e sicure non sotterranee. Qualora siano impiegate condutture sotterranee, il loro percorso può essere documentato e segnalato e dovrebbero essere adottati sistemi di scavo sicuri. 3 Sì Lo stoccaggio di sostanze liquide avviene in idonei serbatoi muniti di vasca di contenimento chimicamente resistente e di volume pari al volume di ciascun serbatoio. Le aree di stoccaggio sono realizzate in modo da contenere le eventuali perdite e o sversamenti. I rifornimenti sono pianificati e le operazioni di caricamento sono controllate dall’operatore. Sì Bacini di contenimento Sì --- Sì Sì No Separazione delle aree di stoccaggio di acidi ed alcali Disoleatore a valle dell’area di rifornimento carburante e disoleatori a valle di tutti i possibili punti di scarico Il trasferimento degli acidi avviene a mezzo autobotte. Migliori Tecniche Disponibili Applicata Impiego di recipienti a norma per i gas (incluso il GPL), con monitoraggio della pressione dei serbatoi e delle condutture di distribuzione, al fine di prevenire rotture e perdite. In aree confinate e nelle vicinanze dei serbatoi di stoccaggio dovrebbero essere usati sistemi di monitoraggio dei gas. Sì Ove necessario, per materiali polverosi possono essere impiegati sistemi di consegna, stoccaggio e ritiro a tenuta, e silos per lo stoccaggio giornaliero. Lo stoccaggio di tali materiali può essere effettuato in edifici completamente chiusi che possono non richiedere particolari dispositivi di filtraggio. Per ridurre la tendenza dei materiali a formare polvere possono essere impiegati agenti sigillanti (ad esempio molasse e filmanti), quando appropriati e compatibili. Quando necessario, per impedire l’emissione di polveri nei punti di consegna, nei silos, nei sistemi di trasferimento pneumatico e nei punti di trasferimento dei convogliatori, possono essere impiegati convogliatori chiusi dotati di dispositivo di estrazione e filtraggio robusto e ben progettato. Il materiale non polveroso e non solubile può essere conservato su superfici a tenuta dotate di drenaggio e raccolta dello scolo. Sfrido, torniture, ed altro materiale oleoso dovrebbero essere conservati coperti per impedire che siano dilavati dalla pioggia. Per minimizzare la produzione e il trasporto di polvere all’interno di un sito possono essere utilizzati sistemi di trasporto razionalizzati. L’acqua meteorica che dilava polveri dovrebbe essere raccolta e trattata prima dello scarico. Lavaggio delle ruote o della carrozzeria o altri sistemi di pulitura per lavare i veicoli impiegati per la consegna o la movimentazione di materiale polveroso. Possono essere effettuate campagne pianificate di pulizia delle strade. Note I serbatoi dei gas tecnici O2 ed N2 sono in comodato d’uso e le loro prestazioni sono gestite tramite sistema di telecontrollo dalla ditta fornitrice che ha il compito di provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria. No Non applicabile No Non applicabile No Non applicabile Sì --- No Non applicabile No Non applicabile No Non applicabile Per prevenire sversamenti ed identificare perdite possono essere adottati sistemi di controllo ed ispezione di routine. Sì Sistema di video sorveglianza in corrispondenza degli impianti di trattamento reflui e delle stazioni di riduzione stoccaggio dei gas (CH4 ed H2) Nel sistema di movimentazione e stoccaggio possono essere incorporati sistemi di campionamento e saggio del materiale, per identificare la qualità del materiale grezzo e pianificare il metodo di processamento. Tali sistemi dovrebbero essere progettati e utilizzati agli stessi livelli standard dei sistemi di movimentazione e stoccaggio. No --- 4 Migliori Tecniche Disponibili Applicata Note Le aree di stoccaggio per i riducenti, quali carbone, coke o trucioli di legno, devono essere sorvegliate per Da personale di reparto, sorveglianza, Sì individuare fuochi da autocombustione. servizi elettrici Uso di buone pratiche di progettazione e costruzione e adeguata manutenzione. Sì --Pretrattamento e trasferimento dei materiali grezzi (pag. 427) Nei processi di pretrattamento e trasferimento, adozione di dispositivi di estrazione ed abbattimento ben progettati ed efficienti, per impedire l’emissione di polveri e altro materiale. Il tipo di dispositivo dovrebbe No tenere conto della natura delle emissioni, del massimo tasso di emissione e di tutte le potenziali sorgenti. Impiego di sistemi di convogliamento chiusi per i materiali polverosi, dotati di un dispositivo di estrazione No ed abbattimento nei casi in cui siano possibili emissioni di polvere. Adozione di processi che “confluiscono” direttamente nel processo successivo, se possibile, per No minimizzare la movimentazione e conservare l’energia termica. Impiego di sistemi di frantumazione, mescolamento e pellettizzazione ad umido, qualora non siano No possibili o appropriate altre tecniche di controllo delle polveri. Sistemi di pulitura termica e di pirolisi (es. essiccatura dello sfrido e rimozione dei rivestimenti) che usano un efficiente dispositivo di post-combustione per distruggere i prodotti di combustione (es. COV e No diossine) (vedi caratteristiche dei post-combustori). Per ridurre l’impatto dei COV, nei processi di lavaggio per rimuovere oli o altri contaminanti si dovrebbero impiegare solventi non dannosi. Dovrebbero essere utilizzati sistemi efficienti di recupero del No solvente e dei relativi vapori. Adozione di processi di sinterizzazione con nastro d’acciaio, a corrente verso l’alto oppure a corrente verso il basso completamente isolati. La sinterizzazione con nastro d’acciaio ha vari vantaggi per alcuni gruppi di No metalli e può minimizzare i volumi di gas, ridurre le emissioni diffuse e permettere il recupero del calore. Le emissioni diffuse dovrebbero essere prevenute con sistemi di estrazione dei gas. Impiego di forni rotativi con spegnimento umido delle ceneri per i processi che prevedono la riduzione di volume del materiale (es. pellicole fotografiche). Impianti più piccoli possono usare un forno a griglia No mobile. In entrambi i casi i gas dì combustione dovrebbero venire puliti per rimuovere polveri ed eventuali gas acidi. Se necessario, per minimizzare la produzione di fumo ed altri effluenti gassosi e per migliorare i tassi di fusione, dovrebbero essere previsti processi di cernita mirati a produrre materiali puliti da destinare al No recupero. Raccolta e trattamento degli effluenti liquidi prima dello uscita dal processo per rimuovere i metalli non No ferrosi e altri componenti. Uso di buone pratiche di progettazione e costruzione e adeguata manutenzione. No 5 Non applicabile Non applicabile Non applicabile Non applicabile Non applicabile Non applicabile Non applicabile Non applicabile Non applicabile Non applicabile Non applicabile Migliori Tecniche Disponibili Applicata Tecniche di gestione – Politiche e impegni di gestione (pag. 428) Individuazione di tutti gli impatti delle attività, dei prodotti e dei processi, sulla salute, sulla sicurezza e Sì sull’ambiente. Impegno a sviluppare ed implementare le misure individuate. Sì Comunicazione delle politiche ai dipendenti e agli appaltatori, al fine di raggiungere una consapevolezza Sì generale degli impegni presi e un coinvolgimento nella loro attuazione. Impiego di una chiara struttura per la gestione delle questioni ambientali, pienamente integrata nei sistemi decisionali più ampi, a livello di compagnia e di sito. Informazione degli operatori sull’importanza del ruolo da essi svolto nella prestazione ambientale di un processo. Monitoraggio regolare della prestazione ambientale generale; i risultati possono diventare parte integrante del processo di valutazione gestionale. Possono essere individuati indicatori della prestazione ambientale, da diffondere tra gli operatori, sfruttando il ritorno di informazione da parte di questi ultimi. Preparazione di piani di emergenza che identificano i possibili tipi di incidente e forniscono una guida chiara su come questi verranno gestiti e chi ne è il referente. Preparazione di procedure per l’identificazione, la risposta e l’apprendimento da eventuali malfunzionamenti ed incidenti. Pianificazione delle procedure di messa in servizio nel caso di avviamento di nuovi processi o riavviamento di processi esistenti a seguito di modifiche. La pianificazione deve comprendere l’individuazione degli aspetti ambientali e delle persone responsabili della prestazione ambientale del processo durante il periodo di avviamento. ------- Sì È stata individuata la funzione responsabile della gestione ambientale ed è inserita nell’organigramma aziendale Sì --- Sì --- Sì --- Sì --- Tecniche di gestione – Progettazione e manutenzione (pag. 429) Le implicazioni ambientali di un processo nuovo o sostanzialmente modificato andrebbero prese in considerazione nelle fasi iniziali di progettazione e verificate ad intervalli regolari. Tale fase rappresenta il momento economicamente più vantaggioso per apportare cambiamenti che consentano di migliorare l’efficienza ambientale. Un procedimento di audit della progettazione e del processo Parziale decisionale è un metodo utile per documentare il modo in cui sono state considerate le diverse opzioni di processo e di tecniche di abbattimento. Dovrebbero essere pianificate anche le procedure di messa in servizio per gli stabilimenti nuovi o ammodernati. Le potenziali emissioni diffuse dovrebbero essere prese in considerazione in tutti gli stadi della Sì progettazione. 6 Note Vengono prese in considerazione in fase di una nuova installazione o revamping --- Migliori Tecniche Disponibili Applicata Impiego di un programma di manutenzione preventiva, accoppiato con test diagnostici. Sì Esame regolare dei sistemi di estrazione e riparazione immediata di eventuali difetti o danni. Sì Informazione dei lavoratori riguardo il ruolo che possono giocare mantenendo un’attenta vigilanza, Sì individuazione di procedure mirate ad un loro maggiore coinvolgimento. Impiego di una procedura interna per autorizzare modifiche e per intraprendere controlli dopo la loro Sì attuazione. Tecniche di gestione – Formazione (pag. 429) Chiara definizione dell’esperienza e delle competenze necessarie per ciascuna attività. Formazione dei lavoratori riguardo le implicazioni ambientali dei processi e delle loro attività, e riguardo le procedure per affrontare gli incidenti. Registrazione dell’itinerario formativo delle varie squadre. Coinvolgimento di reparti non tecnici (es. vendite, finanziario) nella formazione sulle questioni ambientali. Tecniche di controllo del processo (pag. 429) La raccolta di campioni e l’analisi delle materie prime consentono di controllare le condizioni degli impianti. Un buon grado di miscelazione di materiali di alimentazione diversi permette di ottenere un rendimento dì conversione ottimale e di ridurre le emissioni e la quantità di scarti. L’uso di sistemi per pesare e dosare i materiali di alimentazione, l’impiego di microprocessori per controllare l’afflusso di materiale di alimentazione, le condizioni critiche di lavorazione e di combustione e l’aggiunta di gas consentono di ottimizzare il processo. A tal fine è possibile rilevare numerosi parametri e predisporre sistemi di allarme per i parametri critici, tra cui: 1. monitoraggio in linea di temperatura, pressione del forno (o depressione) e volume o flusso dei gas; 2. monitoraggio di componenti nelle correnti gassose (O2, SO2, CO, polvere, NOx, etc.); 3. monitoraggio in linea delle vibrazioni per individuare blocchi e eventuali anomalie dell’attrezzatura; 4. monitoraggio in linea di corrente e tensione nei processi elettrolitici; 5. monitoraggio in linea delle emissioni per il controllo dei parametri critici; 6. monitoraggio e controllo della temperatura dei forni di fusione per evitare la produzione di fumi di metallo e di ossido di metallo dovuti al surriscaldamento. È necessario prevedere una formazione e una valutazione costanti di operatori, tecnici e personale addetto in merito all’applicazione delle istruzioni di servizio, all’impiego delle moderne tecniche di controllo, al significato dei segnali di allarme e ai conseguenti interventi da effettuare. 7 Note ----Sviluppo di sistemi di coinvolgimento quali quelli adottati con il TPM). --- Sì --- Sì --- Sì Sì Procedura di addestramento e formazione del personale In corso Sì Analisi delle Materie Prime/Rottami prima del caricamento e controllo analitico del fuso durante il processo. Sì Il controllo di processo delle varie lavorazioni è standardizzato e monitorato continuamente. In fonderia rame attivo programma informatico di gestione del forno Asarco che consente di tenere sotto controllo tutti i parametri di processo. Nel processo di cromatura vengono monitorati i dati di tensione e di corrente. Per le emissioni esiste un piano di controllo periodico dei parametri critici. Sì In continuo aggiornamento Migliori Tecniche Disponibili Applicata Una supervisione ottimizzata permetterà di applicare al meglio queste disposizioni e di mantenere la Sì responsabilità degli operatori. Uso dell’ossigeno nei sistemi di combustione (pag. 430) Aumento del calore rilasciato nel corpo del forno, con conseguente aumento della capacità o del tasso di fusione Significativa riduzione del volume dei gas di processo prodotti (per riduzione del contenuto di azoto) che consente la riduzione delle dimensioni dei condotti e dei sistemi di abbattimento. Aumento della concentrazione di SO2 e di altre sostanze nei gas di processo e conseguente aumento dell’efficienza dei processi di recupero e conversione. L’uso di ossigeno puro in un combustore porta alla riduzione della pressione parziale di azoto nella fiamma e quindi alla riduzione della formazione di NOx. L’arricchimento di ossigeno può non avere lo stesso vantaggio, perché la maggiore temperatura del gas può favorire la formazione termica di NOx. In questo caso l’ossigeno può venire aggiunto a valle del combustore per ridurre questo effetto e mantenere il miglioramento nel tasso di fusione. La produzione di ossigeno presso il sito comporta la produzione di azoto gassoso, che può essere utilizzato in diversi impieghi. In un forno, l’iniezione di ossigeno a valle del combustore principale permette di controllare la temperatura e le condizioni di ossidazione separatamente dalle operazioni principali. In questo modo si può aumentare il tasso di fusione senza un inaccettabile aumento della temperatura. Minimizzazione e cattura di gas e fumi (pag. 431) Ottimizzazione del processo e minimizzazione delle emissioni, ad es. mediante pretrattamento termico o meccanico della materia prima secondaria per ridurre al minimo la contaminazione organica della carica. Uso di forni o altre unità di processo (es. sistemi di carico) sigillati per evitare le emissioni diffuse, recuperare il calore e raccogliere i gas derivanti dal processo per altri usi (ad esempio CO come combustibile e SO2 come acido solforico) o per l’abbattimento. Uso di forni semisigillati qualora quelli sigillati non siano disponibili. 8 Note --- No No bruciatori O2 fuel ma un bruciatore ad aria arricchita (30 %) No Non applicabile No Il combustibile è in ogni caso solo gas naturale No Non applicabile No O2 liquido per il forno Thomas No Non applicabile Sì Materia Prima Seconda molto pulita in origine oppure migliorata attraverso operazioni di cernita No Non applicabile Sì La fase di carica non è sigillata tuttavia i forni operano in condizioni di “sigillatura” (Thomas e semicontinua ottone 2 hanno sportelli a chiusura, Asarco la chiusura è rappresentata dalla carica stessa). Migliori Tecniche Disponibili Applicata Riduzione al minimo dello spostamento di materiale tra i vari processi. Sì Nel caso in cui non sia possibile evitare gli spostamenti, uso di canali di colata invece di siviere per i materiali fusi. Sì Progettazione di impianti di aspirazione e canalizzazioni per la raccolta di fumi provenienti dal trasporto e dalla spillatura di metallo caldo, matta o scorie. Parziale Può essere necessaria la chiusura della cappa del forno o del reattore per evitare il rilascio di fumi nell’atmosfera. No Motivi tecnologici. No Emissioni fuggitive era rilevanti solo al forno Thomas durante pinaggio. Effettuati interventi tecnici che consentono di captare i fumi anche durante questa fase. Non applicabile Sì Punti di estrazione sono fissi Sì Manutentori di reparto No Non applicabile No Non applicabile No Non applicabile No Non applicabile No Non applicabile Laddove è probabile che l’estrazione primaria e l’uso della cappa chiusa siano inefficaci, è possibile incapsulare completamente il forno e convogliare l’aria di ventilazione mediante aspiratori, verso sistemi di trattamento e scarico adeguati. La raccolta di fumi a livello del tetto consuma molta energia e vi si deve ricorrere come soluzione estrema. Una importante ben consolidata pratica è l’impiego di controlli automatici per le valvole di tiraggio, che permette di cambiare automaticamente il punto di estrazione in base alla sorgente dei gas, conseguendo un risparmio di energia. Questa tecnica può essere applicata a tutte le installazioni, nuove ed esistenti, in particolare per i processi non continui. Regolare ispezione e manutenzione preventiva della cappa di captazione, dei condotti del sistema di filtraggio e delle ventole. Applicabile a tutti i processi, nuovi e esistenti. Note Lo spostamento del metallo liquido avviene solo nel forno Thomas. Al forno Thomas è necessario l’impiego della siviera per il trasferimento del metallo liquido dal forno fusorio al forno di attesa. Nell’impianto semicontinua ottone 2 le canalette e il distributore di colata sono aspirate. Sì Sistemi di abbattimento – Precipitatori elettrostatici (pag. 432) Opzioni applicabili solo a dispositivi nuovi Uso di un adeguato numero di campi. L’impiego di 4 o più campi deve essere generalmente considerato come stadio di abbattimento finale. Uso di componenti in materiale appropriato alle sostanze da trattare. Dovrebbero essere presi in considerazione la pre-carica, l’alimentazione pulsata e l’uso di alimentatori a polarità alternata. Per polveri o gas umidi possono essere usati precipitatori elettrostatici ad umido o ad elettrodi mobili. Opzioni applicabili maggior parte degli esistenti Condizionamento del gas. 9 Migliori Tecniche Disponibili Buona distribuzione del flusso del gas e delle polveri. Uso del martellamento in condizioni di spegnimento della sezione. Controllo automatico (microprocessore) del sistema di alimentazione per ciascun campo. Prestazioni associate con l’uso delle MTD Emissioni associate in condizioni di flusso uniforme (media giornaliera): Precipitatori elettrostatici: polveri 5÷10 mg/Nm3 (inferiore a 50 come abbattimento preliminare); Precipitatori elettrostatici ad umido: polveri inferiori a 5 mg/Nm3. Applicata No No No Note Non applicabile Non applicabile Non applicabile No Non applicabile Sistemi di abbattimento – Filtri a tessuto o a manica (pag. 432) MTD applicabili anche ai filtri a tessuto esistenti riadattandoli Particolare attenzione alla scelta del materiale del filtro e all’affidabilità del sistema di fissaggio e tenuta. Sì Buona manutenzione. I moderni materiali per filtri sono in genere più robusti il che, nella maggioranza dei casi, compensa ampiamente il costo aggiuntivo. Aggiunta di calce o altri reagenti (es. carbone attivo) per catturare componenti gassose quali SOx o per No rimuovere le diossine. Temperatura di lavoro al di sopra di quella di dew point del gas. Uso di maniche e fissaggi resistenti al Sì calore per l’uso a temperature elevate. Monitoraggio continuo delle polveri mediante dispositivi a impatto, ottici o tribo-elettrici, per l’individuazione di guasti alla manica. Il dispositivo dovrebbe interagire se possibile con il sistema di No pulitura del filtro al fine di individuare singoli settori che contengano maniche consumate o danneggiate. Raffreddamento del gas e blocco delle scintille, ove necessario; i cicloni sono considerati metodo adeguato per il blocco delle scintille. I filtri più moderni sono organizzati in compartimenti multipli e i Sì compartimenti danneggiati possono essere isolati se necessario. Monitoraggio della temperatura e delle scintille, per individuare fuochi in caso di pericolo di combustione; Sì impiego di sistemi a gas inerte o aggiunta di materiali inerti (es. calce) ai gas. Prestazioni associate con l’uso delle MTD Sì Filtri a tessuto: polveri 1÷5 mg/Nm3 (media giornaliera). --- Non applicabile --Controllo dello stato delle maniche dai valori di depressione Sono installati cicloni a monte dei filtri in tutti gli impianti di abbattimento delle fonderia. Dalla temperatura rilevata prima dell’impianto filtri a maniche --- Sistemi di abbattimento – Filtri ceramici - MTD applicabili anche ai filtri ceramici esistenti riadattandoli (pag. 433) MTD applicabili anche ai filtri ceramici esistenti riadattandoli No Non applicabile Particolare attenzione alla scelta e affidabilità dei sistemi di alloggiamento, fissaggio e tenuta. Uso di alloggiamenti e fissaggi termoresistenti. No Non applicabile 10 Migliori Tecniche Disponibili Applicata Monitoraggio continuo delle polveri mediante dispositivi a impatto, ottici o tribo-elettrici, per l’individuazione di guasti al filtro. Il dispositivo dovrebbe interagire se possibile con il sistema di pulitura No del filtro al fine di individuare singoli settori che contengano elementi consumati o danneggiati. Condizionamento dei gas ove necessario. No Sfruttamento della caduta di pressione per il monitoraggio e controllo del meccanismo di pulitura. No Prestazioni associate con l’uso delle MTD No Filtri ceramici: polveri inferiori a 1 mg/Nm3 (media giornaliera). Note Non applicabile Non applicabile Non applicabile Non applicabile Scrubber ad umido (pag. 433) MTD applicabili anche agli scrubber esistenti Deve essere applicata energia sufficiente ad assicurare l’umidificazione e l’intercettazione delle particelle. Dovrebbero incorporare un sistema di monitoraggio della caduta di pressione, del flusso della soluzione e (se vengono abbattuti gas acidi) del pH. I gas trattati dovrebbero passare ad una sezione di abbattimento di nebbie. Prestazioni associate con l’uso delle MTD Scrubber: polveri inferiori a 20 mg/Nm3 (media giornaliera). No Non applicabile No Non applicabile No Non applicabile Post combustori e torce anche alla maggior parte di post combustori e torce esistenti (pag. 434) MTD applicabili anche ai combustori e torce esistenti Tempi e temperature di permanenza La permanenza nella camera di combustione o nel sistema rigenerativo deve avvenire per tempi garantiti per assicurare la completa sufficientemente lunghi, e in presenza di ossigeno sufficiente ad assicurare una completa combustione. combustione. La turbolenza assicurata Un’efficienza di combustione del 99% richiede generalmente un tempo di permanenza di 2 secondi alla dall’ingresso ed uscita radiale dei fumi corretta temperatura in funzione della presenza di composti clorati. Minori tempi di permanenza e minori rispetto alla geometria del combustore temperature possono ugualmente dar luogo alla completa distruzione dei COV e delle diossine, ma ciò Sì cilindrica con percorso dei fumi in dovrebbe essere dimostrato a livello locale sotto condizioni di operazione realistiche. I gas dovrebbero direzione assiale. Presenza di più venire raffreddati rapidamente attraverso la finestra di temperatura della riformazione della diossina. È termocoppie che monitorano la necessaria turbolenza per ottenere un efficiente trasferimento di calore e di massa nella zona di temperatura dei fumi in differenti zone combustione e per evitare “punti freddi”. Ciò viene generalmente ottenuto impiegando combustori che del PC. generano una fiamma di combustione a vortice, e incorporando deflettori nella camera di combustione. Temperatura di lavoro di 200÷400 °C al di sopra della temperatura di autocombustione della sostanza più stabile, con temperature minime di lavoro superiori a 850 °C. Quando il flusso di gas contiene sostanze Sì Temperature di lavoro > 850 °C clorate le temperature devono essere aumentate 1.100÷1.200 °C. Le unità catalitiche operano a temperature minori e le torce richiedono turbolenza, aria e una sorgente di No Non applicabile combustione. Se necessario, può essere aggiunto combustibile supplementare. 11 Migliori Tecniche Disponibili Applicata I combustori dovrebbero avere un controllo a microprocessore del rapporto aria/combustibile per Sì ottimizzare la combustione. Dovrebbe essere dimostrato che la prestazione della combinazione dispositivo, temperatura di lavoro e In corso tempo di residenza porta all’effettiva distruzione dei materiali presenti nel gas in ingresso. Scrubber a secco o semi secco (pag. 434) MTD applicabili anche agli scrubber esistenti Dovrebbero incorporare adeguate camere di miscelazione e reazione. Le particelle generate nella camera di reazione possono essere rimosse in un filtro a tessuto o in un precipitatore elettrostatico. Il mezzo di scrubbing che ha parzialmente reagito può essere riciclato al reattore. Il mezzo di scrubbing esaurito dovrebbe essere usato nel processo principale, se possibile. Gli scrubber a semi-secco dovrebbero incorporare un eliminatore di nebbie, se queste vengono prodotte. Rimozione di carbonio totale e COV (pag. 436) Le tecniche usate per rimuovere o distruggere i COV sono i post-combustori e gli scrubber. Sono anche usati biofiltri e bioreattori oltre che trappole a carbone attivo e sistemi di raffreddamento/condensa che permettano il recupero e riutilizzo del materiale. Prestazioni associate con l’uso delle MTD Post-combustori e scrubber: C.O.T. e COV inferiori a 10 mg/Nm3. 12 ----- No Non applicabile No Non applicabile No No No Non applicabile Non applicabile Non applicabile Sì Installato post combustore al forno Asarco Sì Impianto di post combustione: tra 5 e 15 mg/Nm3 Prevenzione della formazione e rimozione delle diossine (pag. 436) Controllo della qualità dei rottami a seconda del processo utilizzato. Impiego del corretto materiale di alimentazione per il forno o il processo. La selezione e il vaglio per evitare che materiale contaminato Sì venga aggiunto a materiale organico o precursori possono ridurre le possibilità di formazione di diossina. Impiego di impianti di post-combustione progettati e azionati in modo adeguato e raffreddamento rapido Sì dei gas caldi fino ad una temperatura inferiore a 250 °C. Condizioni di combustione ottimali. Se necessario, ricorrere a iniezioni di ossigeno nella parte superiore Sì del forno per garantire la combustione completa dei gas presenti all’interno. Assorbimento su carbone attivo in un reattore a letto fisso o mobile o mediante iniezione nel flusso di gas ed eliminazione come polvere dai filtri. Note Sì Procedura di accettazione MPS e rottami --Vedi sopra E’ in fase di studio l’applicazione di questo sistema di trattamento consistente nell’aggiunta di carbone attivo alla calce. Migliori Tecniche Disponibili Applicata Eliminazione altamente efficiente della polvere, ad esempio mediante filtri ceramici, filtri a manica ad alto Sì rendimento o depurazione dei gas a monte di un impianto per acido solforico. Uso di una fase di ossidazione catalitica o di filtri a manica dotati di un rivestimento catalitico. No Trattamento delle polveri raccolte in forni ad alta temperatura per eliminare le diossine e recuperare i No metalli. Prestazioni associate con l’uso delle MTD Tecniche predette: diossine inferiori a 0,1÷0,5 ngTEQ/Nm3 a seconda dell’alimentazione, dei processi di No affinazione o fusione e delle tecniche adottate. Combinazione opportuna delle tecniche predette: diossine inferiori a 0,1 ngTEQ/Nm3. Note Utilizzo filtri a manica Non applicabile Non applicabile Previsione di emissione entro 0,5 ngTeq/Nm3 Trattamento degli effluenti e riutilizzo dell’acqua (pag. 438-447) MTD applicabili Riciclo e riutilizzo. Sì Precipitazione chimica. Sì Sedimentazione. Sì Flottazione. No Filtrazione. Sì Ultrafiltrazione. Elettrolisi. Elettrodialisi. Osmosi inversa. Scambio ionico. Carbone attivo. Prestazioni associate con l’uso delle MTD NOTA: Si rimanda alla successiva tabella Emissioni associate al trattamento delle acque No No No No Sì No Impianto chimico fisico c/o impianto Hager Agli impianti di trattamento finali (disoleazione/sedimentazione) --Filtri a sabbia come elementi dell’impianto di trattamento delle acque di processo (che si basa sullo scambio ionico) --------Presso impianto Hager --- --- --- 13 --- Migliori Tecniche Disponibili Recupero energetico (pag. 448) I gas caldi prodotti durante la fusione o l’arrostimento di minerali sulfurei vengono quasi sempre passati attraverso caldaie per produrre vapore, che può essere usato per produrre elettricità o per riscaldamento, o come vapore di processo nell’essiccatore di concentrato, mentre il calore residuo è usato per pre-riscaldare l’aria di combustione. Altri processi piro-metallurgici sono fortemente esotermici, particolarmente quando si usa ossigeno per arricchire l’aria di combustione. Molti processi impiegano il calore in eccesso per fondere materiale secondario senza l’uso di combustibile aggiuntivo. L’uso di aria arricchita di ossigeno o ossigeno nei combustori riduce il consumo energetico consentendo la fusione autogena o la completa combustione del materiale carbonioso. Il materiale di rivestimento del forno può influenzare il bilancio energetico dell’operazione di fusione. É documentato che refrattari “low mass” hanno un effetto positivo nel ridurre la conducibilità e l’immagazzinamento termico. Tale fattore deve essere bilanciato con la durata del rivestimento e l’infiltrazione di metallo nel refrattario, e non può essere usato in tutti i casi. L’essiccamento a basse temperature dei concentrati riduce le necessità energetiche, in quanto in caso contrario è necessaria maggiore energia per surriscaldare il vapore nello smelter e si ha un significativo aumento del volume di gas che costringe ad aumentare la dimensione delle ventole. Il calore generato durante la produzione di acido solforico dall’SO2 (processo esotermico) può essere usato per produrre vapore o acqua calda. I gas caldi degli stadi di fusione possono essere usati per preriscaldare la carica del forno. Il gas combustibile e l’aria di combustione possono venire preriscaldati, oppure può essere usato un bruciatore a recupero nel forno. Il vantaggio di preriscaldare l’aria di combustione sta nel conseguente aumento della temperatura della fiamma che ha come risultato una più alta efficienza di fusione ed una riduzione dei consumi energetici. La pratica mostra risparmi energetici del 25% per un pre-riscaldamento di 400 °C e del 30% per 500 °C. Il raffreddamento precedente un filtro a manica è una tecnica importante perché fornisce protezione dal calore per il filtro e permette una più ampia scelta di tessuti. A volte è possibile recuperare calore a questo stadio. Il monossido di carbonio prodotto in un forno elettrico o in un altoforno viene raccolto e bruciato come carburante per vari processi o per produrre vapore o altra energia. Il riciclo di gas di scarico contaminati attraverso un bruciatore “oxy-fuel” comporta significativi risparmi di energia. Il bruciatore recupera il calore del gas, ne usa il contenuto energetico dei contaminanti e li rimuove. Questo processo riduce anche gli ossidi di azoto. 14 Applicata Note No Non applicabile No Non applicabile No Non applicabile Sì --- No Non applicabile No Non applicabile Sì Al forno verticale Asarco con post combustore Sì --- No Non applicabile No Non applicabile Migliori Tecniche Disponibili Applicata L’uso del calore dei gas o del vapore di processo per aumentare la temperatura della soluzione di lisciviazione è praticato frequentemente. In alcuni casi una parte del flusso di gas può essere deviata ad uno No scrubber per recuperare calore nell’acqua, che è poi usata per la lisciviazione. Il gas raffreddato viene poi riconvogliato al flusso principale per un ulteriore abbattimento. Durante la fusione di rottami elettronici o di batterie in vessels metallurgici, il contenuto di calore del contenitore plastico è usato per fondere il metallo e altre componenti aggiuntive costituenti i rottami o le No scorie. Note Non applicabile Non applicabile Rumore e vibrazioni (pag. 449) Impiego di pannelli per schermare la sorgente di rumore. Sì Sì No Ad esempio alle soffianti al forno Asarco In fonderia ottone ----- No No No No emissioni odorose Non applicabile Non applicabile Sì --- Sì --- Sì --- Sì Chiusura dell’impianto o delle componenti rumorose in strutture fonoassorbenti. Uso di supporti ed interconnessioni antivibrazione per i dispositivi. Orientazione dei macchinari emettenti rumore. Odore (pag. 451) evitare o minimizzare l’uso di sostanze maleodoranti. contenere ed estrarre le sostanze odorose prima che esse vengano disperse o diluite. trattamento, se possibile, mediante combustione o filtraggio. Attività di smantellamento (pag. 451) Minimizzare la quantità di suolo che deve essere scavata o riposizionata; trattare con attenzione il suolo scavato per evitare cambiamenti pericolosi delle sue proprietà. Minimizzare l’immissione di sostanze nel suolo durante l’attività dell’impianto. Valutare la contaminazione storica per tenere conto delle condizioni antecedenti l’impianto, al fine di assicurare una chiusura “pulita” al momento della dismissione dell’impianto stesso. Emissioni associate al trattamento delle acque (pag. 444) Tipologia Stadio Cu Pb Prima del 2.000 500 Acqua di trattamento (1) processo Dopo il 0,01 ÷ 0,2 0,001 ÷ 0,04 trattamento As Ni Cd Zn Applicata 10.000 1.000 500 1.000 Sì 0,01 ÷ 0,1 0,004 ÷ 0,15 0,0001 ÷ 0,1 0,01÷0,2 Sì 15 Note Solo per Cu e Zn Solo per Cu e Zn Tipologia Acque di precipitazione (meteoriche)(1) Acqua di raffreddamento diretto(1) Emissione specifica(2) NOTA (1): NOTA (2): NOTA (3): NOTA (4): NOTA (5): Stadio Prima del trattamento Dopo il trattamento Prima del trattamento Dopo il trattamento --- Cu Pb As Ni Cd Zn Applicata Note 15÷30 <5 <2 <2 < 0,5 <2 --- (3) 0,01 ÷ 0,4 0,005 ÷ 0,2 0,003 ÷ 0,07 0,002 ÷ 0,4 0,0002 ÷ 0,1 0,03÷0,4 --- (3) <3 < 0,5 < 0,1 < 0,1 < 0,05 < 0,5 (4), (5) 0,01 ÷ 0,25 0,001 ÷ 0,1 0,001 ÷ 0,01 0,002 ÷ 0,06 0,0001 ÷ 0,003 0,002÷0,5 (4), (5) 2,3 0,3 0,23 0,1 0,005 0,8 Sì Solo per Cu e Zn Concentrazioni espresse in mg/l. Dati espressi in ginquinante/tcu prodotto. Al momento non abbiamo acquisito dati che provvederemo ad implementare prima dell’installazione dell’impianto di trattamento acque meteoriche in fonderia rame. L’acquisizione di dati sarà completa dopo l’attuazione del progetto di trattamento acque presentato in fase di AIA e comunque sarà relativa a Cu e Zn. Le acque di raffreddamento si possono distinguere in acque di raffreddamento “con contatto” e “senza contatto”. Le acque “senza contatto” non necessitano di alcun trattamento in quanto l’analisi chimica, effettuata su quelle acque di raffreddamento facilmente separabili, dimostra che i parametri, in particolare quelli metallici sono più bassi dei limiti tabellari per lo scarico in acque superficiali. Le acque di raffreddamento “con contatto” a seguito dell’attuazione del progetto AIA verranno trattate come le acque di processo, con impianti specifici, pertanto i valori di concentrazione dopo lo scarico saranno quelli garantiti all’uscita dell’impianto Hager. Attività IPPC 2.5b (rif. Allegato IV al D.M. 31.1.2005): MTD per fusione Rame e leghe Ciclo Produttivo Migliori Tecniche Disponibili Applicata Note Stoccaggio, movimentazione e pretrattamento delle materie prime (pag. 632) Utilizzo di pretrattamenti specifici in funzione della materia prima utilizzata al fine di rimuovere la frazione oleosa o il rivestimento eventualmente presente. La rimozione di olio è una tecnica praticata principalmente mediante l’uso di essiccatori. No Adozione di ulteriori tecniche di pretrattamento quali la granulazione, la separazione a mezzo denso o ad aria, la separazione magnetica della frazione ferrosa. Sì 16 Non è previsto l’uso di pretrattamenti in quanto la materia prima da noi utilizzata non ne necessita Separazione magnetica della frazione ferrosa Migliori Tecniche Disponibili Applicata Trattamento delle scorie mediante macinazione con l’utilizzo di adeguato sistema di aspirazione ed abbattimento delle polveri. La polvere fine prodotta può essere trattata per recuperare altri metalli. No Utilizzo di sistemi di stoccaggio e manipolazione delle polveri tali da prevenire la formazione di emissioni. Sì Selezione dei processi (pag. 635) Essiccatura di concentrato ecc. in tamburi a fiamma diretta o essiccatori flash, a letto fluido o essiccatori a vapore. Trattamento scorie con pulitura in forno elettrico, schiacciamento/macinazione e flottazione scorie. Affinazione a fuoco in forno rotante o a riverbero oscillante. Colata anodica in lingottiere o colata continua. Affinazione di rame elettrolitico attraverso una tecnologia ottimizzata convenzionale o meccanica per catodi. Processi per la produzione di wire-rod, semilavorati ecc. tramite Southwire Contirod, Properzi & Secor, Upcast, Dip. Forming, colata continua e processi simili. No Non applicabile No Non applicabile Affinazione in forno Thomas e colata semicontinua Sì No Non applicabile No Non applicabile Selezione preventiva del rottame in funzione del tipo di forno utilizzato. Sì Adozione di sistemi di carica ai forni di tipo sigillato o a tenuta in funzione del tipo di forno utilizzato. No Utilizzo di cappe e sistemi di estrazione dei fumi per minimizzare le emissioni fuggitive. Sì Pretrattamento del rottame al fine di rimuovere eventuali oli o composti organici mediante essiccazione, centrifugazione o decoating anche nel caso in cui il forno di fusione ed il relativo sistema di depurazione di fumi sia stato progettato correttamente. Utilizzo di sistemi di postcombustione per rimuovere se necessario i composti organici comprese le diossine. Uso di calce o bicarbonato di sodio e carbone attivo per neutralizzare i gas acidi e per rimuovere i composti organici e le diossine. Recupero energetico. Utilizzo di sistemi di filtrazione tecnologicamente avanzati quali i filtri a manica o filtri elettrostatici, con aggiunta del ciclone ove necessario. 17 Note Le scorie non vengono trattate all’interno del sito, bensì vengono cedute a terzi come rifiuto Stoccaggio e manipolazione in sacchi per il nerofumo e la calce Acquisto rottame già selezionato (a seguito di specifica tecnica) e/o cernita se necessario Impossibile tecnicamente Cappa circonferenziale per l’aspirazione dei fumi durante la fase di piaggio al forno Thomas No Rottame già selezionato Sì Al forno Asarco Sì Al forno Asarco Sì Al forno Asarco Sì Filtri a manica + cicloni Migliori Tecniche Disponibili Applicata Note Captazione ed abbattimento delle emissioni di processo (pag. 637) Fase di processo Inquinanti Opzione abbattimento Movimentazione Magazzinaggio corretto, movimentazione e Polvere e metalli. Sì materie prime. trasferimento. Raccolta polveri e filtro in tessuto. Pretrattamento Polvere e metalli. Pretrattamento corretto, raccolta gas e filtro in termico di Materiale organico e monossido tessuto. Operazione di processo, post combustione No materie prime. di carbonio. e corretto raffreddamento di gas. Operazione di processo e raccolta di gas, Polvere e metalli. raffreddamento e pulitura tramite filtro in tessuto. Fusione Materiale organico e monossido Operazione di processo, post combustione se Sì secondaria. di carbonio. necessaria e corretto raffreddamento di gas. Biossido di zolfo(2). Scrubber se necessario. Vapore di polvere o metallo o Operazione di processo e raccolta di gas, composti. raffreddamento e pulitura tramite filtro in tessuto. Convertitore Materiale organico(1). Operazione di processo, post combustione se No secondario. Monossido di carbonio(3). necessaria e corretto raffreddamento di gas. Biossido di zolfo(2). Scrubber se necessario. Secondo le migliori tecniche Non esiste il processo --- Non applicabile Captazione ed abbattimento delle emissioni di processo Fase di processo Inquinanti Opzione abbattimento Affinazione a fuoco. Polvere e metalli. Materiale organico(1). Monossido di carbonio(4). Biossido di zolfo(2). Operazione di processo, raccolta gas, raffreddamento e pulitura tramite filtro in tessuto. Operazione di processo, post combustione (se necessaria durante l’operazione di pinaggio) e corretta raccolta di gas. Scrubber se necessario. Fusione e colata. Polvere e metalli. Materiale organico(1). Monossido di carbonio. Operazione di processo, raccolta gas, raffreddamento e pulitura tramite filtro in tessuto. Operazione di processo, post combustione se necessaria e corretto raffreddamento gas. 18 Sì Al forno Thomas: raccolta gas, raffreddamento mediante scambiatori di calore e pulitura cicloni e filtri a maniche. Post combustore: non presente. Scrubber non presente Sì Al forno Asarco: presenti ciclone, filtri a maniche, scambiatori e post combustore. Migliori Tecniche Disponibili Colata anodica e granulazione scorie. Processi pirometallurgici di trattamento scorie. NOTA (1): NOTA (2): NOTA (3): NOTA (4): Applicata Note Vapore acqueo. Scrubber ad umido o abbattitore di nebbia se necessario. No Non applicabile Polvere e metalli. Monossido di carbonio. Biossido di zolfo. Operazione di processo, raccolta gas, raffreddamento e pulitura tramite filtro in tessuto. Post combustione se necessaria. No Non applicabile Materiali organici includono VOC come carbonio totale (escluso CO) e diossine, l’esatto contenuto dipende dalla materia prima usata. Biossido di zolfo può essere presente se viene utilizzata materia prima o combustibile a contenente zolfo. Il monossido di carbonio può essere prodotto da combustione povera, da presenza di materiale organico o deliberatamente per minimizzare il contenuto di ossigeno. Per processo discontinuo, CO solo al principio della soffiata. CO solo se non post combustione. Emissioni nell’aria da processi idrometallurgici e di elettro-estrazione, associate con l’uso delle BAT nel settore rame (pag. 639) Campo associato con l’uso di Tecniche che possono essere usate per raggiungere questi livelli Applicata Note Inquinante BAT (3) (1) 3 (2) Abbattitore di nebbie, scrubber ad umido . Nebbie acide < 50 mg/Nm No Non applicabile 5 ÷ 50 mg/Nm3 (2) Contenimento, condensatore, carbone o biofiltro. VOC o solventi come C No Non applicabile NOTA (1): NOTA (2): NOTA (3): Non ci sono nebbie acide dai processi di affinazione elettrolitica. Solo emissioni convogliate. Le emissioni associate sono indicate come medie giornaliere sulla base del monitoraggio continuo durante il periodo operativo. In casi in cui il monitoraggio continuo non è praticabile, si applica il valore medio relativo al periodo di campionamento. Per il sistema di abbattimento usato, le caratteristiche del gas e polvere e la corretta temperatura operativa saranno prese in considerazione nella progettazione del sistema. Un abbattitore od uno scrubber ad acqua permette di riusare l’acido raccolto. Emissioni nell’aria da fusione e conversione secondaria, raffinazione a fuoco primaria e secondaria, nonché da scorie e fusione, associate con l’uso delle BAT nel settore rame (pag. 640) Campo associato con l’uso di Tecniche che possono essere usate per raggiungere questi livelli Applicata Note Inquinante BAT Presenti anche Sì Polvere < 5 mg/Nm3 (1) Filtri in tessuto(2). cicloni Scrubber alcalino semi-secco e filtro in tessuto. Scrubber ad umido o scrubber doppio con uso di calce, idrossido di No Non applicabile SO2 50 ÷ 200 mg/Nm3 (1) magnesio, idrossido di sodio. 19 Campo associato con l’uso di Tecniche che possono essere usate per raggiungere questi livelli Applicata Note BAT Combinazioni di sodio o allumina/solfato di alluminio in combinazione con la calce per rigenerare il reagente e formare gesso.(3) 3 (1) < 100 mg/Nm Bruciatore a basso NOx(4). Sì --NOx 3 (1) (4) 100 ÷ 300 mg/Nm Bruciatore con aggiunta di ossigeno . No --Sì Forno Asarco 5 ÷ 15 mg/Nm3 (1) Post combustione(5). Carbonio Organico Totale Sì Forno Thomas 5 ÷ 50 mg/Nm3 (1) Combustione ottimizzata(5). come C Sistema di rimozione polveri ad alta efficienza (i.e. filtro in 3 (1) Sì Forno Asarco Diossine < 0,5 ngTEQ/Nm tessuto) Postcombustione seguita da raffreddamento. Inquinante NOTA (1): NOTA (2): NOTA (3): NOTA (4): NOTA (5): NOTA (6): Solo emissioni convogliate. Le emissioni associate sono indicate come medie giornaliere sulla base del monitoraggio continuo durante il periodo operativo. In casi in cui il monitoraggio continuo non è praticabile, si applica il valore medio relativo al periodo di campionamento. Per il sistema di abbattimento usato, le caratteristiche del gas e polvere e la corretta temperatura operativa saranno prese in considerazione nella progettazione del sistema. Per SO2 o rimozione totale del carbonio, la variazione in concentrazione del gas grezzo durante i processi discontinui, potrebbe influenzare il rendimento del sistema di abbattimento. Concentrazioni massime nel gas trattato possono essere fino a 3 volte il valore riportato. Per l’NOx l’uso di processi ad elevata efficienza (e.g. Contimelt) richiede un equilibrio da stabilire localmente tra uso di energia e valore ottenuto. Le caratteristiche della polvere varieranno con le materie prime e influenzano il valore ottenuto. Il filtri in tessuto ad alto rendimento possono ottenere bassi livelli di metalli pesanti. La concentrazione di metalli pesanti è collegata con la concentrazione di polvere ed il rapporto dei metalli nella polvere. Potenziali effetti cross-media per l’uso di energia, acque di scarico e residui solidi insieme all’abilità di riutilizzo prodotti da scrubber, influenzano la tecnica usata. Valori più elevati sono associati con l’arricchimento di ossigeno per ridurre l’uso di energia. In questi casi viene ridotta l'emissione del volume e massa del gas. Pretrattamento di materiale secondario per rimuovere rivestimento organico se necessario. Altre tecniche sono disponibile (i.e. assorbimento su carbonio attivo: filtro di carbone o tramite iniezione di calce/carbone). Trattamento di un gas depolverizzato è richiesto per ottenere livelli bassi. Emissioni nell’aria da sistemi di con l’uso e raccolta fumi e processi di essiccazione associati alle BAT nel settore rame (pag. 641). Campo associato con l’uso di Tecniche che possono essere usate per raggiungere questi livelli Applicata Note Inquinante BAT Filtri in tessuto con iniezione di calce (per raccolta SO2, protezione No Non applicabile Polvere < 5 mg/Nm3 (1) filtro)(2) Filtro in tessuto con iniezione di calce asciutta nel gas freddo. No Non applicabile Scrubber alcalino ad umido per raccolta SO2 da gas caldi (da gas più SO2 < 500 mg/Nm3 (1) secchi dopo rimozione della polvere)(3) 20 Inquinante Diossine NOTA (1): NOTA (2): NOTA (3): NOTA (4): Campo associato con l’uso di Tecniche che possono essere usate per raggiungere questi livelli Applicata BAT Sì Filtro di tessuto con iniezione di calce per protezione filtro(4) < 0,5 ngTEQ/Nm3 (1) --- Solo emissioni convogliate. Le emissioni associate sono indicate come medie giornaliere sulla base del monitoraggio continuo durante il periodo operativo. In casi in cui il monitoraggio continuo non è praticabile, si applica il valore medio relativo al periodo di campionamento. Per il sistema di abbattimento usato, le caratteristiche del gas e polvere e la corretta temperatura operativa saranno prese in considerazione nella progettazione del sistema. processi a d elevata efficienza (e.g. Contimelt) richiede un equilibrio da stabilire localmente tra uso di energia e valore ottenuto. Il ricircolo della polvere può essere utilizzato per la protezione tessuto cattura particelle fini. La concentrazione di metalli pesanti è collegata con la concentrazione di polvere ed il rapporto dei metalli nella la polvere. Ci sono effetti di cross-media potenzialmente rilevanti se si utilizzano sistemi di scrubber ad umido o semisecco con gas freddo. Campo di concentrazione di metalli associato ad una varietà di acque di scarico di impianti di produzione rame (pag. 643). Ti scarico Cu(1), (2) Pb(1), (2) As(1), (2) Ni(1), (2) Cd(1), (2) Zn(1), (2) Applicata Cu, Zn: Sì Acqua di 0,01 ÷ 0,2 0,001 ÷ 0,04 0,01 ÷ 0,1 0,004 ÷ 0,15 0,0001 ÷ 0,1 0,01 ÷ 0,2 processo Pb, As, Ni, Cd: Non monitorati Acqua piovana 0,01 ÷ 0,4 0,005 ÷ 0,2 0,003 ÷ 0,07 0,002 ÷ 0,4 0,0002 ÷ 0,1 0,03 ÷ 0,4 --Cu, Zn: Acqua di Sì raffreddamento 0,01 ÷ 0,25 0,001 ÷ 0,1 0,001 ÷ 0,01 0,002 ÷ 0,06 0,001 ÷ 0,003 0,002 ÷ 0,5 Pb, As, Ni, Cd: diretto Non monitorati NOTA (1): NOTA (2): Note Note Il piano di monitoraggio per le acque di processo prevede il controllo di Cu, Zn Non valutata --- Concentrazioni espresse in mg/l. Le emissioni associate sono basate su un campione qualificato oppure su un campione qualificato oppure su un campione composito nelle 24 ore. La tipologia del trattamento delle acque di scarico dipende dalla fonte e dai metalli contenuti nelle acque di scarico. Attività IPPC 2.5b (rif. Allegato V al D.M. 31.1.2005) MTD generali per tutti i tipi di fonderie (pag. 765 e seguenti). Migliori Tecniche Disponibili Applicata 21 Note Migliori Tecniche Disponibili Gestione dei flussi materiali Stoccaggi separati dei vari materiali in ingresso, prevenendo deterioramenti e rischi per l’ambiente e per la sicurezza. Applicata Note Sì --In fonderia Rame presenti superfici impermeabili, sistema di raccolta e trattamento materiale sedimentabile. Nel progetto AIA anche trattamento percolato. In fonderia ottone utilizzate aree coperte. Utilizzo di materiale di riciclo interno proveniente da lavorazioni a valle della fonderia. Stoccaggio dei rottami e dei ritorni interni su superfici impermeabili e dotate di sistemi di raccolta e trattamento del percolato. In alternativa lo stoccaggio può avvenire in aree coperte. Sì Riutilizzo interno dei boccami e dei ritorni. Sì Stoccaggio separato dei vari tipi di residui e rifiuti, in modo da favorirne il corretto riutilizzo, riciclo o smaltimento. Sì --- Utilizzo di materie prime e materiali ausiliari forniti sfusi o in contenitori riciclabili. Sì Materia prima sfusa, materiali ausiliari in contenitori Utilizzo di modelli di simulazione, modalità di gestione e procedure per aumentare la resa dei metalli e per ottimizzare i flussi di materiali. Sì Modalità di gestione ottimizzata No No No Non applicabile Non applicabile Non applicabile Sì --- Sì Isolamento ove possibile dell’unità altrimenti del complesso. Finitura dei getti Utilizzo, nei forni di trattamento, di combustibili a basso contenuto o esenti da zolfo. Gestione automatizzata dei forni e del controllo dei bruciatori. Captazione ed evacuazione dei gas esausti. Riduzione del rumore e delle vibrazioni Sviluppo ed implementazione di tulle le strategie di riduzione del rumore utilizzabili, con misure generali o specifiche. Utilizzo di sistemi di chiusura ed isolamento delle unità e fasi lavorative con produzione di elevati livelli di emissione sonora, quali i distaffatori. 22 Migliori Tecniche Disponibili Applicata Note Acque di scarico Separazione delle diverse tipologie di acque reflue. Parziale Raccolta delle acque e l’utilizzazione di sistemi di separazione degli oli, prima dello scarico. Sì Massimizzazione dei ricircoli interni delle acque di processo, ed il loro riutilizzo, previo trattamento. Sì È stato presentato il progetto (aia) di separazione delle acque che prevede: in fonderia rame la completa separazione (già effettuata la rete idrica) in fonderia ottone la separazione delle acque di contatto dalle altre Impianti di sedimentazione/ disoleazione immediatamente a valle degli scarichi in acque superficiali Si applica il ricircolo interno delle acque di processo attraverso torri di raffreddamento Gestione ambientale Definizione da parte dei vertici aziendali, della politica ambientale. Sì Pianificazione e formalizzazione delle necessarie procedure, implementandole adeguatamente. Riesame periodico, da parte della Direzione, per individuare opportunità di miglioramento. Sì Sì Avere un SGA e procedure di verifica esaminati e validati da un organismo di certificazione accreditato, o da un verificatore di SGA esterno. No Preparazione e pubblicazione di regolari rapporti ambientali che descrivano tutti gli aspetti ambientali significativi dell’installazione e che permettano, anno dopo anno, il confronto con gli obiettivi ambientali, e con dati di settore. Implementazione ed adesione ad un sistema internazionale di accordi volontari, quali EMAS o UNI EN ISO 14001:1996. Prevenzione dell’impatto ambientale derivante dalla futura dismissione dell’impianto alla cessazione delle attività produttive, già in fase di progettazione di un nuovo insediamento che di gestione di impianti esistenti. 23 Politica ambientale di gruppo e di stabilimento diffusa anche a mezzo internet ----In programma successivamente al conseguimento dell’autorizzazione AIA Sì Audit interni a livello di stabilimento e tra gli stabilimenti italiani No In programma. Sì È stato valutato per gli impianti di recente installazione; per gli esistenti si applica una corretta gestione degli stessi. Migliori Tecniche Disponibili Applicata Adozione ed implementazione di tecnologie pulite disponibili. Sì Ove possibile, utilizzo di attività di confronto di dati (benchmarking) strutturato, che includa l’efficienza energetica, la selezione delle materie prime, le emissioni in aria ed acqua, i consumi di acqua e la produzione di rifiuti. MTD per la fusione di metalli non ferrosi (pag 767 e seguenti). Migliori Tecniche Disponibili Parziale Applicata Forni ad induzione per fusione di alluminio, rame, piombo e zinco Utilizzo di energia a media frequenza e, quando si installa un nuovo forno, sostituzione di ogni altra Sì frequenza in uso nei forni, con la media frequenza. Valutazione della possibilità di ottimizzazione energetica del processo e implementazione, ove possibile, Sì di sistemi di recupero del calore. Minimizzazione delle emissioni in accordo alle prestazioni associate alle BAT e, se necessario, loro convogliamento durante l’intero ciclo di lavorazione ottimizzando i sistemi di captazione e utilizzando Sì sistemi di depolverazione a secco. Fusione e mantenimento in forno a crogiolo di alluminio, rame, piombo e zinco Utilizzo delle BAT per le emissioni fuggitive, come precedentemente descritto, e applicazione di cappe Sì se sussistono condizioni di produzioni di fumi in fase di caricamento di ritorni e/o rottami sporchi. MTD per la colata in forma permanente (pag 772) Migliori Tecniche Disponibili Applicata Per la formatura (HPDC), minimizzazione dell’uso di agente distaccante e di acqua utilizzando idonei controlli di processo. Questo previene la formazione di nebbie oleose. Se non vengono utilizzate misure No di prevenzione, i livelli di emissione di sostanze organiche associati alle BAT sono riportati nelle tabelle successive, e richiedono la captazione e eventuale trattamento. Raccolta delle acque reflue per il successivo trattamento. No Raccolta dei liquidi idraulici eventualmente persi dai circuiti di comando delle macchine, per il loro No successivo trattamento (ad esempio utilizzando disoleatori e sistemi di trattamento). 24 Note Installazione pannelli fotovoltaiciper la produzione di energia. Obiettivi di miglioramento previsti nelle attività di gestione con attenzione alle nuove tecnologie applicate ai sito specifici. Non sempre possibile confronti benchmarking. Note In fonderia ottone si utilizzano forni a bassa frequenza. Ottimizzazione energetica mediante isolamento termico del forno. In accordo alle BAT --- Note Non applicabile Non applicabile Non applicabile Emissioni in atmosfera associate all’utilizzo delle BAT (pag. 773) Livelli di emissione Inquinante Polvere < 20 mg/Nm3 Nebbie oleose misurate come C totale < 10 mg/Nm3 Applicata Sì Sì Note ----- Attività IPPC 2.6 (rif. D.M. 1.10.2008) MTD Generali per le operazioni di Trattamento Superficiale Migliori Tecniche Disponibili Tecniche di gestione Gestione Ambientale Implementazione di un sistema di gestione ambientale (SGA); ciò implica lo svolgimento delle seguenti attività: – definire una politica ambientale; – pianificare e stabilire le procedure necessarie; – implementare le procedure; – controllare le performance e prevedere azioni correttive; – revisione da parte del management; Applicata Note In corso SGA interno. È in programma la certificazione del sistema di gestione ambientale si possono presentare le seguenti opportunità: – avere un sistema di gestione ambientale e le procedure di controllo esaminate e validate da un ente di certificazione esterno accreditato o un auditor esterno; – preparare e pubblicare un rapporto ambientale; – implementare e aderire a EMAS. Benchmarking Stabilire dei benchmarks o valori di riferimento (interni o esterni) per monitorare le performance degli impianti (soprattutto per uso di energia, di acqua e di materie prime). Cercare continuamente di migliorare l’uso degli inputs rispetto ai benchmarks. Analisi e verifica dei dati, attuazione di eventuali meccanismi di retroazione e ridefinizione degli obiettivi. 25 Parziale Sì Sì Obiettivi di miglioramento previsti nell’attività di gestione con attenzione alle nuove tecnologie applicate ai sito specifici. Benchmarking a livello di gruppo per l’attività delle fonderie. ----- Migliori Tecniche Disponibili Manutenzione e stoccaggio Implementare programmi di manutenzione e stoccaggio. Formazione dei lavoratori e azioni preventive per minimizzare i rischi ambientali specifici del settore. Minimizzazione degli effetti della rilavorazione Minimizzare gli impatti ambientali dovuti alla rilavorazione significa: – cercare il miglioramento continuo della efficienza produttiva, riducendo gli scarti di produzione; – coordinare le azioni di miglioramento tra committente e operatore del trattamento affinché, già in fase di progettazione e costruzione del bene da trattare, si tengano in conto le esigenze di una produzione efficiente e a basso impatto ambientale. Applicata Note Sì Sì --Da parte dei preposti. Sì Efficienza misurata sul prodotto ottenuto. Sì Si tratta di lavorazioni con unica opzione di eccellenza. Ottimizzazione e controllo della produzione Calcolare input e output che teoricamente si possono ottenere con diverse opzioni di “lavorazione” confrontandoli con le rese che si ottengono con la metodologia in uso. Progettazione, costruzione, funzionamento delle installazioni Implementazione piani di azione Implementazione di piani di azione; per la prevenzione dell’inquinamento la gestione delle sostanze pericolose comporta le seguenti attenzioni, di particolare importanza per le nuove installazioni: – dimensionare l’area in maniera sufficiente; – pavimentare le aree a rischio con materiali appropriati; – assicurare la stabilità delle linee di processo e dei componenti (anche delle strumentazioni di uso non comune o temporaneo); Attività in continua Sì – assicurarsi che le taniche di stoccaggio di materiali/sostanze pericolose abbiano un doppio rivestimento o siano evoluzione. all’interno di aree pavimentate; – assicurarsi che le vasche nelle linee di processo siano all’interno di aree pavimentate; – assicurarsi che i serbatoi di emergenza siano sufficienti, con capacità pari ad almeno il volume totale della vasca più capiente dell’impianto; – prevedere ispezioni regolari e programmi di controllo in accordo con SGA; – predisporre piani di emergenza per i potenziali incidenti adeguati alla dimensione e localizzazione del sito. Stoccaggio delle sostanze chimiche e dei componenti (si applica a tutte le sostanze chimiche presenti nel ciclo produttivo di cui quelle utilizzate per l’attività 2.6 sono una minima parte) 26 Migliori Tecniche Disponibili Applicata Evitare che si formi gas di cianuro libero stoccando acidi e cianuri separatamente. No Stoccare acidi e alcali separatamente. Sì Ridurre il rischio di incendi stoccando sostanze chimiche infiammabili e agenti ossidanti separatamente. Sì Ridurre il rischio di incendi stoccando in ambienti asciutti le sostanze chimiche, che sono spontaneamente combustibili Sì in ambienti umidi, e separatamente dagli agenti ossidanti. Segnalare la zona dello stoccaggio di queste sostanze per evitare che si usi l’acqua nel caso di spegnimento di incendi. Evitare l’inquinamento di suolo e acqua dalla perdita di sostanze chimiche. Sì Evitare o prevenire la corrosione delle vasche di stoccaggio, delle condutture, del sistema di distribuzione, del sistema Sì di aspirazione. Ridurre il tempo di stoccaggio, ove possibile. Sì Stoccare in aree pavimentate. Sì Dismissione del sito per la protezione delle falde Protezione delle falde acquifere e dismissione del sito La dismissione del sito e la protezione delle falde acquifere comporta le seguenti attenzioni: – tenere conto degli impatti ambientali derivanti dall’eventuale dismissione dell’installazione fin dalla fase di progettazione modulare dell’impianto; – identificare le sostanze pericolose e classificare i potenziali pericoli; – identificare i ruoli e le responsabilità delle persone coinvolte nelle procedure da attuarsi in caso di incidenti; – prevedere la formazione del personale sulle tematiche ambientali; – registrare la storia (luogo di utilizzo e luogo di immagazzinamento) dei più pericolosi elementi chimici nell’installazione; – aggiornare annualmente le informazioni come previsto nel SGA. Consumo delle risorse primarie Elettricità (alto voltaggio e alta domanda di corrente) Minimizzare le perdite di energia reattiva per tutte e tre le fasi fornite, mediante controlli annuali, per assicurare che il cos tra tensione e picchi di corrente rimanga sopra il valore 0,95. Tenere le barre di conduzione con sezione sufficiente ad evitare il surriscaldamento. Evitare l’alimentazione degli anodi in serie. Installare moderni raddrizzatori con un miglior fattore di conversione rispetto a quelli di vecchio tipo. Aumentare la conduttività delle soluzioni ottimizzando i parametri di processo. Rilevazione dell’energia impiegata nei processi elettrolitici. Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì 27 Note Non applicabile --------------- --- Sono stati installati rifasatori a bassa tensione --------Contatori di energia elettrica. Migliori Tecniche Disponibili Applicata Note Energia termica Usare una o più delle seguenti tecniche: acqua calda ad alta pressione, acqua calda non pressurizzata, fluidi termici, oli, resistenze elettriche ad immersione. Sì Prevenire gli incendi monitorando la vasca in caso di uso di resistenze elettriche ad immersione o metodi di riscaldamento diretti applicati alla vasca. Riduzione delle perdite di calore (applicabile ai decapaggi) Ridurre le perdite di calore facendo attenzione ad estrarre l’aria dove serve. Ottimizzare la composizione delle soluzioni di processo e il range di temperatura di lavoro. Monitorare la temperatura di processo e controllare che sia all’interno dei range designati. No Sì Sì Isolare le vasche usando un doppio rivestimento, usando vasche preisolate e/o applicando delle coibentazioni. Sì Non usare l’agitazione dell’aria ad alta pressione in soluzioni di processo calde dove l’evaporazione causa l’incremento della domanda di energia. Raffreddamento (applicabile ai decapaggi) Prevenire il sovraraffreddamento ottimizzando la composizione della soluzione di processo e il range di temperatura a cui lavorare. Monitorare la temperatura di processo e controllare che sia all’interno dei range designati. Usare sistemi di raffreddamento refrigerati chiusi qualora si installi un nuovo sistema refrigerante o si sostituisca uno esistente. Rimuovere l’eccesso di energia dalle soluzioni di processo per evaporazione dove possibile. Progettare, posizionare, mantenere sistemi di raffreddamento aperti per prevenire la formazione e trasmissione della legionella. Non usare acqua corrente nei sistemi di raffreddamento a meno che l’acqua venga riutilizzata o le risorse idriche non lo permettano. Sì I decapaggi in linea ai laminatoi sono a temperatura ambiente. Quelli dei bossoli sono riscaldati con resistenze ad immersione, quello delle lingottiere è riscaldato mediante caldaia a metano. Soluzione acquosa di decapaggio. Non applicabile ----In funzione della temperatura di trattamento No Non applicabile Sì --- Sì Con termostati No Non applicabile No Non applicabile No Non applicabile No Non applicabile Applicata Note MTD per Lavorazioni Specifiche Migliori Tecniche Disponibili 28 Migliori Tecniche Disponibili Sostituzione di determinate sostanze nelle lavorazioni Cromatura esavalente a spessore o cromatura dura Riduzione delle emissioni aeriformi tramite: – copertura della soluzione durante le fasi di deposizione o nei periodi non operativi; – utilizzo dell’estrazione dell’aria con condensazione delle nebbie nell'evaporatore per il recupero dei materiali; – confinamento delle linee/vasche di trattamento, nei nuovi impianti e dove i pezzi da lavorare sono sufficientemente uniformi (dimensionalmente). Operare con soluzioni di cromo esavalente in base a tecniche che portino alla ritenzione del Cr(VI) nella soluzione di processo. Cromatura decorativa Sostituzione dei rivestimenti a base di cromo esavalente con altri a base di cromo trivalente in almeno una linea produttiva se vi sono più linee produttive. Le sostituzioni si possono effettuare con: – cromo trivalente ai solfati; – cromo trivalente ai cloruri. Verificare l’applicabilità di rivestimenti alternativi al cromo esavalente. Usare tecniche di cromatura a freddo, riducendo la concentrazione della soluzione cromica, ove possibile. Finitura al cromato di fosforo Sostituire il cromo esavalente con sistemi in cui non è presente (sistemi a base di zirconio e silani così come quelli a basso cromo). Lucidatura e spazzolatura Usare rame acido in sostituzione della lucidatura e spazzolatura meccanica, dove tecnicamente possibile e dove l'incremento di costo controbilancia la necessità di ridurre polveri e rumori. Sostituzione e scelta della sgrassatura Coordinarsi con il cliente o operatore del processo precedente per minimizzare la quantità di grasso o olio sul pezzo e/o selezionare olii/grassi o altre sostanze che consentano l'utilizzo di tecniche sgrassanti più eco compatibili. Utilizzare la pulitura a mano per pezzi di alto pregio e/o altissima qualità e criticità. Sgrassatura con solventi La sgrassatura con solventi può essere rimpiazzato con altre tecniche (sgrassature con acqua, ...). Ci possono essere delle motivazioni particolari a livello di installazione per cui usare la sgrassatura a solventi: – dove un sistema a base acquosa può danneggiare la superficie da trattare; – dove si necessita di una particolare qualità. 29 Applicata Note Sì Utilizzo di processo a ciclo chiuso Sì --- No Non applicabile No No Non applicabile Non applicabile No Non applicabile No Non applicabile Sì No No Ove applicabile uso sgrassatrice a vapore in linea al nuovo forno flottante --- Sgrossatura con acqua e soluzioni di tensioattivi Migliori Tecniche Disponibili Sgrassatura con cianuro Rimpiazzare la sgrassatura con cianuro con altre tecniche. Sgrassatura con acqua Riduzione dell’uso di elementi chimici e energia nella sgrassatura a base acquosa usando sistemi a lunga vita con rigenerazione delle soluzioni e/o mantenimento in continuo (durante la produzione) oppure a impianto fermo (ad esempio nella manutenzione settimanale). Sgrassatura ad alta performance Usare una combinazione di tecniche descritte nella sezione 4.9.14.9 del Final Draft, o tecniche specialistiche come la pulitura con ghiaccio secco o la sgrassatura a ultrasuoni. Manutenzione delle soluzioni di grassaggio Usare una o una combinazione delle tecniche che estendono la vita delle soluzioni di sgrassaggio alcaline (filtrazione, separazione meccanica, separazione per gravità, rottura dell’emulsione per addizione chimica, separazione statica, rigenerazione di sgrassatura biologiche, centrifugazione, filtrazione a membrana,...). Decapaggio e altre soluzioni con acidi forti. Tecniche per estendere la vita delle soluzioni e recupero Estendere la vita dell’acido usando la tecnica appropriata in relazione al tipo di decapaggio specifico, ove questa sia disponibile. Utilizzare l’elettrolisi selettiva per rimuovere gli inquinanti metallici e ossidare alcuni composti organici per il decapaggio elettrolitico. Recupero delle soluzioni di cromo esavalente Recuperare il cromo esavalente nelle soluzioni concentrate e costose mediante scambio ionico e tecniche a membrana. Lavorazioni in continuo Usare il controllo in tempo reale della produzione per l’ottimizzazione costante del processo. Ridurre la caduta del voltaggio tra i conduttori e i connettori. Usare forme di onda modificata (pulsanti,...) per migliorare il deposito di metallo nei processi in cui sia tecnicamente dimostrata l’utilità o scambiare la polarità degli elettrodi a intervalli prestabiliti ove ciò sia sperimentato come utile. Utilizzare motori ad alta efficienza energetica. Utilizzare rulli per prevenire il drag-out dalle soluzioni di processo. Minimizzare l’uso di olio. Ottimizzare la distanza tra anodo e catodo nei processi elettrolitici. Ottimizzare la performance del rullo conduttore. Usare metodi di pulitura laterale dei bordi per eliminare eccessi di deposizione. Mascherare il lato eventualmente da non rivestire. 30 Applicata Note No --- Sì Rigenerazione delle soluzioni in continuo No Non applicabile No Non applicabile Sì --- No Non economicamente favorevole No Attività marginale No No Non applicabile Non applicabile No Non applicabile No No No No No No No Non applicabile Non applicabile Non applicabile Non applicabile Non applicabile Non applicabile Non applicabile PRESCRIZIONI PER MATRICI AMBIENTALI: EMISSIONI IN ATMOSFERA Prescrizioni generali 1. Dovranno essere rispettati i limiti alle emissioni di cui alla Tabella B del presente paragrafo, implementati dal valore di incertezza associato al metodo di misura adottato, secondo quanto definito nel Piano di Monitoraggio e Controllo. 2. Dovrà essere rispettata la periodicità dei rilevamenti così come indicato nel Piano di Monitoraggio e Controllo. 3. Dovrà essere osservata la frequenza delle manutenzioni degli eventuali impianti di abbattimento delle emissioni così come indicato nel Piano di Monitoraggio e Controllo. 4. Dovranno essere comunicate le eventuali variazioni delle caratteristiche quali – quantitative delle emissioni e dei camini. 5. La Direzione dello stabilimento dovrà segnalare tempestivamente all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo le date in cui intende effettuare i prelievi dei campionamenti per consentire l’eventuale presenza dei tecnici dei Servizi. 6. Dovrà essere adottata una modalità di registrazione per le analisi e per gli interventi sugli impianti di abbattimento delle emissioni, come indicato nel Piano di Monitoraggio e Controllo. 7. I camini delle emissioni sotto elencate, per le quali è previsto un controllo analitico, devono disporre di prese per le misure e i campionamenti degli inquinanti in punti facilmente accessibili scelti in base alla UNI 10169; le postazioni e i percorsi dovranno essere correttamente dimensionati sulla base delle esigenze inerenti il campionamento e le misure eseguiti secondo le metodiche ufficiali. 8. I prelievi dei campioni al camino e/o in altre idonee posizioni adatte a caratterizzare le emissioni dovranno essere effettuati nelle condizioni di funzionamento più gravose degli impianti produttivi ad essi collegati. 9. I camini delle emissioni riportate nella Tabella A devono essere identificati mediante l’applicazione di un contrassegno, timbro o altro, inamovibile o indelebile che ne riporti la sigla. Prescrizioni specifiche individuate in fase istruttoria IPPC 10. La società, qualora intendesse procedere alla realizzazione degli impianti non ancora esistenti ma autorizzati dalla Regione Toscana, che originano le emissioni denominate 101, 102, 103 e 104 riportate nelle Tabelle A e B, dovrà, e per ognuno di essi: a. Comunicare all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo ed al Comune, con almeno 15 giorni di anticipo, la data di inizio dei lavori di installazione. b. Comunicare all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo ed al Comune, con almeno 15 giorni di anticipo, la data di ultimazione dei lavori di installazione. c. Comunicare all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo ed al Comune, con almeno 15 giorni di anticipo, la data di messa in esercizio e la data di messa a regime. Si precisa che ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., art. 269, co. 5, il periodo intercorrente tra la data di messa in esercizio e la data di messa a regime dell’impianto è di trenta giorni. Nel caso che la società abbia la necessità di apportare variazioni relative al predetto periodo la società stessa è tenuta a presentare specifica e documentata comunicazione che sarà valutata dall’Autorità Competente. 31 d. Procedere, durante il periodo continuativo di marcia controllata dell’impianto di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., art. 269, co. 5, di dieci giorni decorrenti dalla data di messa a regime dovrà essere effettuato un programma di campionamenti che dovrà, preventivamente alla messa in esercizio, essere concordato con l’Autorità di Controllo ed approvato dall’Autorità Competente. I risultati analitici di tali controlli dovranno essere inviati all’Autorità Competente, all’Autorità di Controllo ed al Comune entro 15 giorni dalla data di messa a regime dell’impianto. e. Segnalare tempestivamente all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo le date in cui intende effettuare i prelievi dei campionamenti per consentire l’eventuale presenza dei tecnici dei Servizi. f. Presentare, con almeno 30 giorni di anticipo rispetto alla data di messa in esercizio, un aggiornamento del Piano di Monitoraggio e Controllo che dovrà essere approvato dall’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo. 11. La società, qualora intendesse procedere alla messa in esercizio di un impianto, autorizzato, che risulta attualmente fermo (come da Tabelle A e B), dovrà comunicare all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo ed al Comune, con almeno 15 giorni di anticipo, la data di inizio della marcia. Relativamente a tali emissioni le prescrizioni di monitoraggio di cui al Piano di Monitoraggio e Controllo decorrono dalla data sopra comunicata. 32 Quadro riassuntivo delle emissioni (Tabella A) Portata Sez. Velocità Temp. Altezza Durata Sigla Origine Nm3/h m2 m/s °C m h/g g/a 1 2 4 5(13) 6 8(1) Forno THOMAS Forno ASARCO Impianto aspirazione postazioni di colata Fornetto sala campionatura Sega per sbarre Orlandi Linea di colata in semicontinua ottone n. 1 36.000 1,13 8,84 180 22,2 24 220 Impianto di abbattimento Filtro a tessuto De Cardenas Inquinanti emessi Inquinante mg/Nm3 <5 Polveri Cu < 1,5 Pb < 0,2 Sn < 0,1 Cd < 0,1 SO2 < 200 NO2 < 300 SOV (C tot.) < 50 Polveri <5 Cu < 1,5 Pb < 0,2 Sn < 0,1 Cd < 0,1 SO2 < 200 NO2 < 300 SOV (C tot.) < 50 kg/h < 0,180 < 0,054 < 0,0072 < 0,0036 < 0,0036 < 10,8 < 3,6 --< 0,130 < 0,054 < 0,0072 < 0,0036 < 0,0036 < 10,8 < 3,6 --- 26.000 0,95 7,6 130 18 Filtro a tessuto De Cardenas + 24 220 PostCombustore 1.211 0,02 16,7 20 7 6 220 Filtro a tessuto Cardin Polveri <5 < 0,006 13.853 0,221 17,4 17 7 5 180 --- Polveri <5 < 0,1 6.300 0,126 13,9 20 18,5 24 220 Ciclone e filtro a tessuto Omar Polveri (Nebbie d’olio) Filtro a tessuto Air Industrie Polveri Cu Pb Sn Cd SOV (C tot.) <5 <5 <5 <1 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 50 < 0,0032 < 0,0032 < 0,274 < 0,0548 < 0,00548 < 0,00548 < 0,00055 < 0,548 54.800 1,13 13,46 20 10,9 33 24 0 Sigla Origine Portata Nm3/h Sez. m2 9 Fusione in semicontinua ottone n. 2 - Forno LOMA 45.000 1,13 11,05 20 17 24 220 Filtro a tessuto Air industrie 10(2) Linea di colata in semicontinua metalli bianchi 1 60.000 1,09 15,24 40 20 24 0 Filtro a tessuto Boldrocchi Fusione in semicontinua metalli bianchi 2 56.000 1,13 13,75 37 16 24 50 Filtro a tessuto Decos 16.000 0,3 14,81 20 16 4 50 Ciclone Polveri <5 < 0,08 2.931 0,13 6,26 20 16 8 50 Polveri <5 < 0,015 55.000 0,88 17,36 20 10 24 0 Polveri <5 < 0,5 30.000 0,71 11,76 20 14 24 250 Ciclone Filtro a tessuto Decos Separatore ad inerzia d’urto Separatori ad inerzia d’urto Separatori ad inerzia d’urto Separatori ad inerzia d’urto Polveri <5 < 0,5 Polveri (Nebbie d’olio) <5 < 0,5 Polveri (Nebbie d’olio) <5 < 0,123 Polveri (Nebbie d’olio) <5 < 0,198 Polveri (Nebbie d’olio) <5 < 0,183 Polveri (Nebbie d’olio) <5 < 0,540 (3), (6) 99 11(13) 12(13) 15(1), (4) 100(5), (6) Impianto disfacimento refrattari Sega per bramme Linea di fresatura n. 1 L.R. Linea di fresatura n. 2 MINO Velocità Temp. Altezza Durata m/s °C m h/g g/a Impianto di abbattimento 16 DUO a caldo 100.000 2,27 12,24 20 18 24 250 17 Tandem gabbia 1 24.600 0,806 8,48 25 12 24 250 18 Tandem gabbia 2 39.550 1,317 8,34 25 12 24 250 106 Tunnel asciugatura rotoli 36.500 0,64 15,94 25 12 24 250 Filtro a tessuto 19 Sesto 108.000 2,088 14,37 25 14,5 24 250 34 Precipitatore elettrostatico Inquinanti emessi Inquinante mg/Nm3 Polveri <5 Cu <1 Pb < 0,1 Sn < 0,1 Cd < 0,01 SOV (C tot.) < 50 Polveri <5 Cu <1 Pb < 0,1 Zn <1 Sn < 0,1 Polveri <5 Cu <1 Pb < 0,1 Zn <1 Sn < 0,1 kg/h < 0,225 < 0,045 < 0,0045 < 0,0045 < 0,00045 --< 0,30 < 0,056 < 0,066 < 0,056 < 0,0056 < 0,28 < 0,056 < 0,0066 < 0,056 < 0,0056 Sigla 21 22 23 24a(13) 24b(8) 25a(13) 25b(13) 26a(13) 26b(13) 27(9) 28(13) 96(12) 97(13) (9) 98 32(13) 33(13) Origine Laminatoio prefinitore 2 Laminatoio DUO finitore Laminatoio quarto intermedio Cappa in ingresso Forno di Ricottura Flottante 1 Forno di ricottura Flottante 1 (FF1) FF1 sgrassaggio FF1 sgrassaggio FF1 decapaggio FF1 decapaggio e passivazione Gruppo elettrogeno per FF1 Bocca forno gas inerte FF1 fase di lavaggio Forno di ricottura flottante n. 2 (FF2) Scarico gas inerte FF2 Gruppo elettrogeno per FF2 Forni Ferrè elettrici a campana atmosfera riducente Forni Ebner a gas campana atmosfera riducente Portata Nm3/h Sez. m2 Velocità Temp. Altezza Durata m/s °C m h/g g/a 61.632 0,65 26,34 14÷24 12 8 220 97.550 0,62 43,71 10 2,5 16 220 70.000 1,215 16,00 18 12 24 330 2.500 0,10 6,94 25 12 24 320 --- 5.700 0,10 15,83 395 12 24 320 --- 433 3.600 400 0,008 0,09 0,02 15,31 11,11 5,56 92 29 34 10 10 12 24 320 24 220 24 320 400 0,018 6,29 34 12 24 24 0,006 1,11 150 12 90 0,01 2,5 395 1.480 0,096 12 140 0,01 24 Impianto di abbattimento Separatori ad inerzia d’urto Separatori ad inerzia d’urto Separatori ad inerzia d’urto Inquinanti emessi Inquinante mg/Nm3 kg/h Polveri (Nebbie d’olio) <5 < 0,308 Polveri (Nebbie d’olio) <5 < 0,488 Polveri (Nebbie d’olio) <5 < 0,350 Polveri <5 < 0,5 ------- NOx SOx Polveri (Nebbie d’olio) Polveri (Nebbie d’olio) --- < 400 < 400 <5 <5 <5 <5 <5 < 0,02 < 0,2 < 0,1 220 --- --- --- --- --- --- --- Polveri --- --- 12 24 220 --- Polveri --- --- 500 14 24 330 --- 2,5 395 14 24 330 --- NOx SOx Polveri 100 100 --- 0,15 0,15 --- 0,006 1,1 150 12 --- --- --- Polveri --- --- 82 0,01 2,27 20 13 8 220 --- Polveri (Nebbie d’olio) --- < 0,1 52 0,01 0,72 20 10 24 320 --- Polveri (Nebbie d’olio) --- < 0,1 35 Sigla 34(13) 35(13) 36a(13) 36b(13) 37(13) 38(8) 39(8) 40 41(11) 42(8) 43(13) 44(13) 45a(8) 45b(13) 45c(13) 73(13) 51(1), (13) 53 Origine Forni Heurtey a campana atmosfera riducente Forno Vortex a gas Decapaggio Junker/FF2 aspirazione vasca Aspirazione asciugatore decapaggio Preriscaldamento impianto oleodinam. Tandem Forno E. Furnace sotto forno 1 Forno E. Furnace sotto forno 2 Forno E. Furnace centrale Pressa Bandera Aspirazione forno ricottura Aspirazione uscita forno ricottura Laminatoio per cavi Generatore gas inerte forno Ferrè Forno per MgO Impastatrice per MgO Forno a sale Sgrassaggio REA Vasca per lingottiere Portata Nm3/h Sez. m2 Velocità Temp. Altezza Durata m/s °C m h/g g/a 50 0,02 0,69 20 14 24 220 --- Polveri (Nebbie d’olio) --- < 0,1 800 0,05 4,44 200 10 24 320 --- Polveri (Nebbie d’olio) --- < 0,1 1.388 0,47 0,82 20 14 24 220 --- --- --- --- 214 0,18 0,33 20 14 24 220 --- --- --- --- 25,00 0,007 0,98 270 14 24 250 --- Polveri (Nebbie d’olio) --- < 0,1 8.003 0,288 7,71 14/30 7,5 24 220 --- 6.600 0,105 17,46 14/30 7,5 24 220 --- 58.000 2,01 8,01 150 20 24 220 --- 705 0,03 6,9 18 9 8 220 --- 421 0,03 4,7 170 7,4 14 132 --- NOx SOx NOx SOx NOx SOx --NOx SOx < 500 < 500 < 500 < 500 < 500 < 500 --< 500 < 500 0,15 0,15 4 4 29 29 --<5 <5 158 0,04 11,58 14 9 14 132 --- Polveri --- < 0,1 362 0,05 2,1 12 4,7 3,2 96 --- 174 0,003 16 25 9 14 132 --- 72 6.000 4.000 220 535 0,07 0,07 0,093 0,002 0,028 0,50 23,8 11,89 31,12 5,3 250 80 20 90 240 9 9 7 10 7 1 30 1 30 8 220 24 0 24 250 ----------- Polveri (Nebbie d’olio) NOx SOx Polveri Polveri Polveri Polveri (Nebbie d’olio) --- --< 500 < 500 ----------- < 0,1 <5 <5 < 0,1 < 0,1 < 0,1 < 0,1 --- 36 Impianto di abbattimento Inquinanti emessi Inquinante mg/Nm3 kg/h Sigla Origine 54(11) Finitura interna lingottiere CMA Fresa Olivetti Fresa Caser Fresa Ceruti Forno preriscaldo 169 Forno a sale per lingottiere Forno di invecchiamento Spazzolatrice per esterno bossolo Banco di saldatura officina meccanica Lucidatrice a vibrazione per bossoli Tornitura anelli per cintura bossolo Decapaggio linea “CD” sala bonder, lato LU Decapaggio linea “FG” sala bonder Decapaggio linea “BE” sala forni binati bonder Impianto decapaggio bonder Impianto decapaggio fosfatazione 55a(11) 55b(11) 55c(11) 55d(13) 61a(13) 61b(13) 56 57(13) 58(13) 60(11) 62 63 64 101(7) 102(7) Portata Nm3/h Sez. m2 Velocità Temp. Altezza Durata m/s °C m h/g g/a 24.500 0,322 21,2 20 6 24 2.400 2.400 2.400 1.000 0,031 0,031 0,031 0,025 3,34 3,34 3,34 10,92 25 25 25 35 12 12 12 7 24 220 24 220 24 220 4 200 13.500 0,159 23,6 60-90 6 24 220 7.500 0,049 42,44 --- 8 24 200 27.000 0,502 15,84 17 5 8 580 0,01 10,22 21 12 2.245 0,031 21,08 18 2.000 0,03 18,5 6.742 0,282 6.742 Inquinanti emessi Inquinante mg/Nm3 kg/h Polveri --- --- Polveri (Nebbie d’olio) Polveri (Nebbie d’olio) Polveri (Nebbie d’olio) Polveri ----<5 <5 ----< 0,02 < 0,007 Polveri <5 < 0,068 --- Polveri <5 < 0,04 220 --- Polveri <5 < 0,135 2 60 --- Polveri --- < 0,1 7,5 8 220 --- Polveri --- < 0,1 18 8 8 220 --- --- --- --- 7 15 10 8 220 --- --- --- --- 0,282 7 15 10 12 220 --- --- --- --- 9.402 0,286 9,6 14 10 16 220 --- --- --- --- 6.742 0,282 7 15 10 0 0 --- Polveri SO2 <1 < 5,2 < 0,007 < 0,035 6.742 0,282 7 15 10 0 0 --- Polveri <1 < 0,007 37 25 Impianto di abbattimento Filtro a tessuto Omar Filtro a tessuto Filtro a tessuto Filtro a tessuto --Filtro a tessuto Omar Sigla Origine Portata Nm3/h Sez. m2 103(10) Laccatrice 6.031 0,4 15 34 12 0 0 104(10) Laccatrice 18 0,2 0,2 78 12 0 0 83 Pressa 4000 35.400 0,503 19,6 16 12 8 18.000 0,283 17,7 48 10 8 165 --- 2.000 0,283 2,0 20 4 8 165 28.000 0,385 20,21 20 7 24 220 1.314 0,05 7,8 20 3,5 3 4.020 0,06 20,33 27 16,35 40 0,06 0,2 25 3.987 0,02 58,4 1.386 1.386 1.386 1.386 1.386 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 32 84 152(11) 85 87(13) 90a(13) 90b(13) 91(13) 93a(11) 93b(11) 93c(11) 93d(11) 93e(11) 94(9) 95a(13) 95b(13) 95c(13) Forno di riscaldo PE 4000 Sega bresciana Linea vasche di cromatura Aspiratore principale reparto imballaggi Forni Sfeat ACPY con vasca olio Generatore forno a pozzo tempera Impianto saldatura locale limonaia Macchine di officina Macchine di officina Macchine di officina Macchine di officina Macchine di officina Gruppo elettrogeno impianto Hager Macchine rettificatrici/tornio Macchine rettificatrici Hercules Macchine rettificatrici Cardin Velocità Temp. Altezza Durata m/s °C m h/g g/a Impianto di abbattimento Abbattitore a umido --Demister 165 Fluidex e tasche Inquinanti emessi Inquinante mg/Nm3 Polveri < 34 SOV tab. D cl. III < 335 SOV tab. D cl. III+IV < 500 SOV tab. D, cl. IV < 10 kg/h 0,20 <2 <3 0,00018 Polveri <5 < 0,18 Ciclone Abbattitore ad umido NOx SOx --Cr (VI) Cr (III) in quota parte < 500 < 500 --<1 <5 ----------- 10 Filtro a tessuto Polveri <5 < 0,0046 8 120 --- Polveri <5 --- 16,35 1 30 --- --- --- --- 16 5,5 2 90 --- Polveri <5 --- 37,0 37,0 37,0 37,0 37,0 21 21 21 21 21 12 12 12 12 12 8 8 8 8 8 220 220 220 220 220 ----------- ----------- ----------- --------- 0,001 8,8 60 0,3 --- --- --- --- --- --- 5.590 0,12 12,9 20 3 8 120 Nebbie d’olio <5 < 0,028 3.600 0,062 16,24 20 12 8 Nebbie d’olio <5 < 0,018 3.600 0,053 18,83 20 12 8 Nebbie d’olio <5 < 0,018 38 Ciclone Boldrocchi Filtro a tessuto 120 preinerziale 120 Filtro a tessuto Sigla Origine Portata Nm3/h Sez. m2 95d(13) Macchine rettificatrici 3.600 0,062 16,24 20 3 8 31(8) Centrale termica per FF1 --- --- --- --- --- --- NOTA (1): NOTA (2): NOTA (3): NOTA (4): NOTA (5): NOTA (6): NOTA (7): NOTA (8): NOTA (9): NOTA (10): NOTA (11): NOTA (12): NOTA (13): Velocità Temp. Altezza Durata m/s °C m h/g g/a Impianto di abbattimento Filtro a tessuto 120 preinerziale --- --- Inquinanti emessi Inquinante mg/Nm3 kg/h Nebbie d’olio <5 < 0,018 --- --- --- Emissione inattiva per impianto temporaneamente fermo. Emissione funzionante in alternativa all’emissione n. 99. Emissione funzionante in alternativa all’emissione n. 10. Emissione funzionante in alternativa all’emissione n. 100. Emissione funzionante in alternativa all’emissione n. 15. Emissione autorizzata con D.G.R. Toscana n. 2972 del 13.4.1992. Emissione autorizzata con D.G.R. Toscana n. 7027, del 17.10.1996, ma non installata. Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. c). Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. f). Emissione autorizzata con D.G.R. Toscana n. 7053, del 18.10.1996, ma non installata. Attività in deroga. Emissione autorizzata con D.G.R. Toscana n. 2972 del 13.4.1992 come poco significativa. Emissione considerata poco significativa perché il flusso di massa dell’inquinante (degli inquinanti) è inferiore al valore minimo di soglia per la significatività. 39 Valori limite di emissione (Tabella B) Sigla Origine Impianti di abbattimento 1 Forno THOMAS (Impianto temporaneamente fermo) Filtro a tessuto De Cardenas 2 Forno ASARCO Filtro a tessuto De Cardenas e Post-Combustore 40 Inquinante Polveri Cu Pb Sn Cd Ni Cu+Pb+Sn+Cd+Ni NOx CO C.O.T. PCDF+PCDD (Teq) Polveri Cu Pb Sn Cd Ni Cu+Pb+Sn+Cd+Ni NOx CO C.O.T. PCDF+PCDD (Teq) mg/Nm3 10 5 5 5 0,1 1 5 300 100 50 0,5(1) 10 5 5 5 0,1 1 5 300 100 50 0,5(1) kg/h --------------------------------------------- Altre prescrizioni O2 rif.: 11% O2 rif.: 11% Sigla Origine Impianti di abbattimento 4 Impianto aspirazione postazioni di colata (Impianto temporaneamente fermo) Filtro a tessuto Cardin 6 Sega per barre Orlandi Ciclone Filtro a tessuto Omar 8 Linea di colata in semicontinua ottone n. 1 Filtro a tessuto Air Industrie (Impianto temporaneamente fermo) 41 Inquinante Polveri Cu Pb Sn Cd Ni Cu+Pb+Sn+Cd+Ni NOx CO C.O.T. PCDF+PCDD (Teq) mg/Nm3 10 5 5 5 0,1 1 5 300 100 50 0,5(1) kg/h ----------------------- Altre prescrizioni Polveri 5 --- --- Polveri Cu Pb Sn Cd Ni Cu+Pb+Sn+Cd+Ni NOx CO C.O.T. PCDF+PCDD (Teq) 10 5 5 5 0,1 1 5 300 100 50 0,5(1) ----------------------- --- O2 rif.: 11% Sigla Origine Impianti di abbattimento 9 Fusione in semicontinua n. 2 Forno LOMA Filtro a tessuto Air Industrie 10 Linea di colata in semicontinua metalli bianchi 1 (Impianto operante in alternativa con Linea di colata in semicontinua metalli bianchi 2 - Emissione 99) Filtro a tessuto Boldrocchi 99 Linea di colata semicontinua metalli bianchi 2 (Impianto operante in alternativa con Linea di colata in semicontinua metalli bianchi 1 - Emissione 10) Filtro a tessuto Decos 42 Inquinante Polveri Cu Pb Sn Cd Ni Cu+Pb+Sn+Cd+Ni NOx CO C.O.T. PCDF+PCDD (Teq) Polveri Cu Pb Sn Cd Ni Cu+Pb+Sn+Cd+Ni NOx CO C.O.T. PCDF+PCDD (Teq) Polveri Cu Pb Sn Cd Ni Cu+Pb+Sn+Cd+Ni NOx CO C.O.T. PCDF+PCDD (Teq) mg/Nm3 10 5 5 5 0,1 1 5 300 100 50 0,5(1) 10 5 5 5 0,1 1 5 300 100 50 0,5(1) 10 5 5 5 0,1 1 5 300 100 50 0,5(1) kg/h ------------------------------------------------------------------- Altre prescrizioni --- --- --- Sigla Origine Impianti di abbattimento 15 Linea di fresatura n. 1 L.R. (Impianto temporaneamente fermo) Filtro a tessuto Decos 100 Linea di fresatura n. 2 MINO Separatori ad inerzia d’urto 16 Duo a caldo Separatori ad inerzia d’urto 17 18 106 Tandem gabbia n. 1 Tandem gabbia n. 2 Tunnel asciugatura rotoli Separatori ad inerzia d’urto Separatori ad inerzia d’urto Filtro a tessuto 19 Sesto Precipitatore elettrostatico 21 22 23 Laminatoio prefinitore n. 2 Laminatoio DUO finitore Laminatoio quarto intermedio Separatori ad inerzia d’urto Separatori ad inerzia d’urto Separatori ad inerzia d’urto 40 Forno E. Furnace centrale --- 56 83 Spazzolatrice per esterno bossolo Pressa 4000 --Demister Fluidex e tasche 85 Linea vasche di cromatura Abbattitore ad umido 84 Forno di riscaldo PE 4000 --- 101 Impianto decapaggio bonder (Impianto non realizzato) --- 43 Inquinante Polveri (Nebbie d’olio) Cu C.O.T. Polveri (Nebbie d’olio) Cu C.O.T. Polveri (Nebbie d’olio) Cu C.O.T. Polveri (Nebbie d’olio) Polveri (Nebbie d’olio) Polveri Polveri (Nebbie d’olio) Cu C.O.T. Polveri Polveri Polveri NOx CO Polveri Polveri Polveri Cr (VI) composti aerosol Cr totale e composti Polveri NOx CO Polveri SO2 Polveri mg/Nm3 5 5 50 5 5 50 5 5 50 5 5 5 5 5 50 5 5 5 500 100 10 5 5 1 5 10 500 100 10 ----- kg/h ----------------------------------------------------------0,035 0,007 Altre prescrizioni --- --- ----------------O2 rif.: 5% ------- O2 rif.: 5% --- Sigla 102 Origine Impianto decapaggio fosfatazione (Impianto non realizzato) Impianti di abbattimento Inquinante mg/Nm3 kg/h Altre prescrizioni --- Polveri --- 0,007 --- Polveri SOV tab. D, cl. III SOV tab. D, cl. III+IV Polveri SOV tab. D, cl. III SOV tab. D, cl. III+IV ------------- 0,2 2 3 0,2 2 3 103 Laccatrice (Impianto non realizzato) Abbattitore a umido 104 Laccatrice (Impianto non realizzato) --- NOTA (1): Concentrazione espressa in ngTEQ/Nm3 44 --- --- SCARICHI IDRICI Identificazione dei punti di scarico (ovvero dei pozzetti di controllo) Configurazione PRIMA degli interventi di adeguamento Sigla Pozzetto Area di provenienza Composizione scarico Acque di Raffreddamento con Contatto Acque di Raffreddamento senza Contatto 200 Sì Area Nord-Ovest Acque Meteoriche di Piazzale Acque Domestiche Acque di Raffreddamento con Contatto Acque di Raffreddamento con Contatto trattate nell’impianto Hager Area Sud-Est 600 Sì Acque di Raffreddamento Senza Contatto Area Fonderia Rame Acque Meteoriche di Piazzale Acque Domestiche Acque Provenienti dal Paese di Fornaci di Barga Hager Sì Area Sud-Est Acque di Raffreddamento con Contatto Configurazione DOPO gli interventi di adeguamento Sigla Pozzetto Area di provenienza Composizione scarico Acque di Raffreddamento con Contatto Acque di Raffreddamento Senza Contatto S2 Sì Area Nord-Ovest Acque Meteoriche di Piazzale Acque Domestiche S2-bis Sì Area Nord-Ovest Acque di Raffreddamento Senza Contatto Acque di Raffreddamento con Contatto S1 Sì Area Fonderia Rame Acque Meteoriche di Piazzale (1a pioggia) S1-R Sì Area Fonderia Rame Acque di Raffreddamento Senza Contatto S1-M No Area Fonderia Rame Acque Meteoriche di 2a pioggia 45 Impianto di trattamento Recettore Vecchio Impianto “200” Serchio Vecchio Impianto “600” Serchio Impianto Hager Fognone Impianto di trattamento Recettore Vecchio Impianto “200” Nuovo Impianto “200” Serchio Vecchio Impianto “200” Nuovo Impianto a Resine Selettive Vasca Acque 1a pioggia per le Meteoriche ----- Serchio Serchio Serchio Serchio Sigla scarico Pozzetto Area di provenienza S6 Sì Area Sud-Est S6-bis No Area Sud-Est Hager Sì Area Sud-Est Composizione Acque di Raffreddamento Senza Contatto Acque Meteoriche di Piazzale Acque Domestiche Acque Provenienti dal Paese di Fornaci di Barga Acque di Raffreddamento Senza Contatto Acque Meteoriche di Piazzale Acque Domestiche Acque Provenienti dal Paese di Fornaci di Barga Acque di Raffreddamento con Contatto Impianto di trattamento Recettore Vecchio Impianto “600” Nuovo Impianto “600” Serchio --- Serchio Impianto Hager Fognone Scarico reflui in fognatura Non presente. Scarico reflui in acque superficiali PREMESSA: Le seguenti prescrizioni si applicano: a. ai punti di scarico (pozzetti di controllo) esistenti prima della realizzazione delle opere di adeguamento (200, 600, Hager); b. ai punti di scarico (pozzetti di controllo) esistenti dopo la realizzazione delle opere di adeguamento (S2, S2-bis, S1, S1-R, S6, Hager). Prescrizioni generali 1. Devono essere rispettati i limiti della Tab. 3 dell’All. 5 alla Parte III del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. 2. I valori limite di emissione non possono in alcun caso essere conseguiti mediante diluizione con acque prelevate allo scopo. 3. I parametri che saranno soggetti all’autocontrollo sono tutti quelli previsti dal Piano di Monitoraggio e Controllo. 4. Devono essere mantenuti correttamente funzionanti gli strumenti, dotati di totalizzatore non azzerabile, per la misura e la registrazione delle portate dello scarico. 5. Dovrà essere conservata per cinque anni la registrazione delle portate di scarico. 6. La gestione delle acque meteoriche dovrà avvenire nel rispetto di quanto stabilito dal Regolamento Regionale approvato D.P.G.R. Toscana n. 46/R del 17 settembre 2008. 7. Lo smaltimento dei fanghi deve essere effettuato tramite ditte autorizzate così come previsto dalle vigenti disposizioni. 8. Dovranno essere adottate tutte le misure necessarie onde evitare un aumento anche temporaneo dell’inquinamento. 9. Dovrà essere comunicata ogni mutazione che intervenga nella situazione di fatto dello scarico. 10. Dovranno essere mantenuti accessibili ed ispezionabili i pozzetti di controllo e prelievo campioni. 46 11. Il punto di scarico, al fine di effettuare il prelievo, deve essere reso accessibile ai servizi di controllo e le strutture di accesso (scale, parapetti ecc.) devono rispondere alle misure di sicurezza previste dalle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro. 12. Fatte salve le prescrizioni di cui ai punti precedenti il punto di prelievo e controllo deve essere sempre il medesimo e deve essere posto immediatamente a monte del punto di immissione nel corpo recettore. Prescrizioni specifiche individuate in fase istruttoria IPPC 13. La società deve dare immediata comunicazione all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo della realizzazione e conseguente attivazione di ognuno dei nuovi punti di scarico previsti dalle opere di adeguamento. 14. L’esecuzione del Piano di Monitoraggio e Controllo per i nuovi punti di scarico decorre dalla comunicazione di cui al punto precedente. 15. Non appena, a seguito delle opere di adeguamento, sia possibile disattivare uno dei punti di scarico dell’attuale configurazione dello stabilimento, la società deve provvedere immediatamente, per ciascuno, alla disattivazione e darne comunicazione all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo. 16. A decorrere dalla comunicazione di cui al punto precedente la società non è più autorizzata a scaricare nel punto oggetto della comunicazione e cessa l’esecuzione del Piano di Monitoraggio e Controllo per il medesimo punto di scarico. 17. Presentare all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo, entro 30 giorni dalla notifica dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, una planimetria aggiornata della rete idrica dello stabilimento che riporti, tra l’altro, le sigle dei pozzetti di campionamento così come sono individuati nella Tabella Identificazione dei punti di scarico (ovvero dei pozzetti di controllo). 18. Dovrà essere rispettata la riduzione annuale, in termini di flusso di massa (kg/anno), della quantità di rame e zinco scaricabile nel Fiume Serchio proveniente dall’impianto Hager, misurata immediatamente a valle dell’impianto stesso, come segue: 10% della quantità di rame; 25% della quantità di zinco. Prescrizioni particolari per i punti di scarico S1-M e S6-bis 19. Deve essere installato e mantenuto correttamente funzionante, per ciascun punto di scarico, uno strumento dotato di totalizzatore non azzerabile, per la misura e la registrazione delle portate dello scarico. 20. Nell’eventualità che siano temporaneamente attivati i punti di scarico S1-M e S6-bis, la società deve dare immediata comunicazione all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo. 21. Prima della realizzazione del punto di scarico S6-bis la società dovrà concordare con l’Autorità Competente e l’Autorità di Controllo una procedura di monitoraggio al fine di verificare l’influenza dei reflui provenienti dal paese di Fornaci di Barga ed immessi nella rete idrica dello stabilimento. La procedura dovrà prevedere frequenza, parametri e metodi di campionamento ed analisi sia relativamente al punto S6-bis che ai punti denominati ISC1 e ISC2, nonché tenere conto dei tempi intercorrenti tra l’immissione dei reflui provenienti dal paese di Fornaci di Barga nella rete di stabilimento e il loro eventuale scarico nei punti S6 e S6-bis e dovrà essere attivata in caso di attivazione del punto di scarico S6-bis. 22. La società dovrà relazionare, nel documento di cui al paragrafo Gestione e Comunicazione dei Risultati del Monitoraggio del Piano di Monitoraggio e Controllo, circa l’attivazione dei punti di scarico S1-M e S6-bis nel corso dell’anno oggetto della relazione (numero di 47 attivazioni, quantità di acqua scaricata, qualità della medesima e per il punto S6-bis, interferenza e influenza dei reflui provenienti dal paese di Fornaci di Barga). 23. Entro un anno dalla realizzazione della nuova configurazione degli scarichi di stabilimento la società deve valutare, sulla base dei dati risultanti dalla gestione, la necessità di un eventuale ulteriore trattamento degli scarichi S1-M e S6-bis inviando un’apposita relazione all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo. EMISSIONI SONORE Prescrizioni generali 1. Rispetto del Piano Comunale di Classificazione Acustica del territorio effettuata dal Comune di Barga ai sensi della L. 447/1995, approvato con D.C.C. n. 34 del 19.7.2004. Prescrizioni specifiche individuate in fase istruttoria IPPC 2. Entro 1 anno dalla notifica dell’Autorizzazione Integrata Ambientale dovrà essere presentata all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo una Valutazione Acustica dello stabilimento. PRODUZIONE DI RIFIUTI Prescrizioni generali 1. Le attività, i procedimenti ed i metodi di gestione dei rifiuti prodotti dovranno rispettare la normativa vigente in materia di rifiuti (D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., Parte IV) nonché le norme vigenti in materia di tutela della salute dell’uomo, dell’ambiente e di sicurezza sui luoghi di lavoro. 2. Il Gestore dovrà provvedere alla classificazione dei rifiuti prodotti nel rispetto della norma richiamata all’art. 184, co. 4 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., Parte IV (vedere All. D alla Parte IV del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.). Prescrizioni specifiche individuate in fase istruttoria IPPC --SMALTIMENTO/RECUPERO DI RIFIUTI Prescrizioni generali Fatto salvo quanto previsto dall’art. 216 co. 5 del D.Lgs. 152/2006, dal D.M. 5.2.1998 e dal Regolamento Regionale approvato con D.P.G.R. Toscana n. 14/R del 25.2.2004, si precisa quanto segue: 1. La società è autorizzata al deposito preliminare ed al recupero di rifiuti speciali non pericolosi. 2. L’elenco delle tipologie di rifiuti autorizzati per l’attività di deposito preliminare e recupero è specificato in Tabella C. 3. L’indicazione delle operazioni autorizzate, dei quantitativi massimi in stoccaggio e dei quantitativi massimi trattabili annuali è specificata in Tabella D. 48 4. I rifiuti speciali non pericolosi in ingresso all’impianto dovranno avere caratteristiche compatibili con il processo. 5. L’attività dovrà essere effettuata in modo da assicurare idonee condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza per gli addetti e per le popolazioni circostanti, nonché la salvaguardia dell’ambiente. 6. È responsabilità della società l’accertamento della corretta classificazione dei rifiuti, secondo le caratteristiche di pericolosità, in rifiuti non pericolosi. 7. Le analisi e i test di cessione, ove previsti dai punti di identificazione del D.M. 5.2.1998, devono essere effettuati ad ogni inizio attività, e successivamente con frequenza non superiore ai dodici mesi e, comunque, ogni volta intervengano modifiche sostanziali nel processo di recupero dei rifiuti. 8. Nel caso in cui codesta società tratti codici CER generici, ovvero con descrittore di terza classe uguale a “99”, dovrà essere indicato sul formulario di identificazione del rifiuto, oltre al codice CER, una apposita descrizione letterale che identifichi in maniera specifica il rifiuto. 9. L’attività di messa in riserva, ove effettuata, deve garantire l’effettiva destinazione al recupero del materiale. 10. La società è tenuta ad effettuare il versamento del diritto d’iscrizione annuale previsto dalle vigenti normative. 11. Indipendentemente dai quantitativi identificati dal presente certificato, nel caso di due o più tipologie di rifiuti messi in riserva il quantitativo massimo è individuato con la metodologia indicata dall’art. 6, co. 3 del D.M. 5.2.1998 come modificato dal D.M. 186/06. 12. L’iscrizione al registro ai sensi dell’art. 216, co. 5 del D.Lgs. 152/06, non riguarda tipologie di rifiuti identificabili come RAEE. 13. Deve essere stabilito un programma dei trasporti che preveda opportuni orari di ingresso e di uscita degli automezzi all’impianto, privilegiando orari di minor traffico, evitando le ore di punta e quelle notturne. Prescrizioni specifiche individuate in fase istruttoria IPPC --Elenco delle tipologie di rifiuti autorizzate (Tabella C) Cod. CER Classificazione 12.01.03 Non Pericoloso 17.04.01 Non Pericoloso 17.04.04 Non Pericoloso Descrizione Rifiuti provenienti dalla lavorazione meccanica di materiali non ferrosi (rame e sue leghe) Rifiuti metallici non ferrosi (rame e sue leghe) provenienti da costruzioni e demolizioni Rifiuti metallici non ferrosi (zinco e sue leghe) provenienti da costruzioni e demolizioni Elenco operazioni eseguite presso l’impianto (Tabella D) Codice Descrizione R13 Quantitativi autorizzati Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12, escluso il 49 CER 12.01.03 Quantitativo massimo in stoccaggio: 1.500 t/anno Codice Descrizione Quantitativi autorizzati deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo dove sono prodotti CER 17.04.01 CER 17.04.04 CER 12.01.03 R4 Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici CER 17.04.01 CER 17.04.04 Quantitativo massimo in stoccaggio: 1.500 t/anno Quantitativo massimo in stoccaggio: 10 t/anno Quantitativo massimo trattabile: 48.000 t/anno Quantitativo massimo trattabile: 46.000 t/anno Quantitativo massimo trattabile: 300 t/anno SERBATOI INTERRATI Prescrizioni generali --USO DELLE RISORSE Risorse idriche Prescrizioni generali 1. Deve essere mantenuto correttamente funzionante lo strumento, dotato di totalizzatore, per la misura e la registrazione della quantità di acque prelevate. 2. Deve essere conservata per due anni la registrazione delle portate di scarico. Prescrizioni specifiche individuate in fase istruttoria IPPC --Energia --PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE 1. Ai sensi dell’art. 11, co. 5, del D.Lgs. 59/2005 il gestore deve fornire tutta l’assistenza necessaria per lo svolgimento di qualsiasi verifica tecnica relativa all’impianto, per prelevare campioni e per raccogliere qualsiasi informazione necessaria: le postazioni attinenti il controllo dovranno pertanto essere accessibili e realizzate tenuto conto delle operazioni da effettuarvi e delle norme di sicurezza. 50 2. Ai sensi dell’art. 10, co. 1, del D.Lgs. 59/2005 qualsiasi modifica progettata all’impianto dovrà essere preventivamente comunicata all’Autorità Competente. 3. Devono essere adottate tutte le misure necessarie ad evitare un aumento, anche temporaneo, dell’inquinamento in ogni matrice ambientale. PERIODO TRANSITORIO Condizioni diverse da quelle di normale esercizio Fase di messa a regime --Fase di arresto --- 51