01_polimagazine_La maniglia
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La Maniglia. Elemento complementare di un congegno o di un’apparecchiatura, destinato a consentire una funzionale impugnatura. [Dallo spagnolo manilla, dal latino manic la ‘piccola mano’, derivazione di manus ‘mano’]. Nel accezione più generale del sostantivo è l’elemento funzionale per eccellenza, a cui viene attribuito anche nei modi di dire figurativi popolari una valenza superiore. Figurativo popolare; appoggio a favore di persona influente [accomunabile ad Aggancio, Entratura]. Analogia di Maniglia che deriva da Mano, come in lingua inglese Handle che deriva da Hand. La maniglia, componente presente nella vita quotidiana, è parte complementare di elementi più importanti e rischia, contrariamente alla sua valenza intrinseca, di risultare marginale. E’ difficile pensare alla maniglia come oggetto libero perché essa è sempre inserita in uno specifico contesto razionale, diventando il trait d’union fra il congegno e l’uomo. Il contesto particolare che ci tocca in questa recensione, è quello del mobile d’arredamento. Pertanto non esiterei ad intitolare quanto segue così: Le maniglie immaginate come monili per il mobile. La relazione spontanea ha origine dall’etimologia della parola maniglia. Cito: maniglia [spagnolo; manija] che sembra parallelo a manilla [= portoghese; manilha, braccialetto]: da MANICULA, diminutivo di MÀNICA, che tiene a MÀNUS mano, per mezzo del sincopato MANÌC’LA. Altresì, pezzo di legno o di metallo attaccato a casse, bauli e simili per sollevarli, o per aprire facilmente armadi e chiavistelli. Vale anche Armilla [Bracciale usato come ornamento nella Roma antica, quello d’argento concesso e portato al braccio sinistro dai soldati valorosi]. Braccialetto [spagnolo Manilla] ma in questo senso il Diez lo vuol tratto dal latino MONÍLIA plurale di MONILE collana, avvicinato all’ a. a. tedesco MÂNILI ornamento in forma di lunette o al greco Mànos, Mànnos monile, collare, ovvero per falsa etimologia popolare, a màno [cfr. Smaniglia]. Ora, in un immaginario percorso progettuale, quanto la maniglia da elemento funzionale possa tendere a stato sociale è difficile definirlo, certo è che nell’evoluzione del costume, delle mode, dell’arredamento e degli strumenti moderni, anch’essa ha subito delle trasformazioni, talune volte fino ad essere predominante, tale altre per lasciare spazio ai piccoli pomelli sino ad eclissarsi, ad esempio con l’avvento dei nuovi congegni a pressione. ANDREA Donati nel suo libro “Il mobile d’antiquariato per tutti” edito da Mondadori, sostiene la concreta storica differenza che esiste fra le applicazioni _______polimagazine – polimagazine – polimagazine – polimagazine – polimagazine – polimagazine – polimagazine _______ decorative e le applicazioni funzionali inserendo in quest’ultima categoria “…le maniglie, i pomoli, le piastre per le serrature, le boccole, le serrature e le cerniere.”. In un luogo domestico razionale e contemporaneo la maniglia ha acquisito sempre più la bivalenza funzionalitàdecorazione, divenendo così “l’oggetto” introdotto con giusto equilibrio nel mobile di quell’orizzonte privato, organico ed al tempo stesso rassicurante che è proprio dei tempi moderni. Il senso razionale dell’organizzare umano si legge nel gesto naturale dell’aprire e del chiudere cassetti, cassettoni, ante. A questo si aggiunge la volontà di rendere gradevole un gesto altresì monotono allineandolo alla filosofia odierna di equilibrio casalingo e di simultanea trasformazione degli ambienti della casa. La dove il soggiorno e la cucina diventano, contrariamente al secolo scorso, luogo d’incontro pubblico, si contrappongono gli ambienti della camera da notte e del bagno che si trasformano in siti pluri-accessoriati dediti al benessere ed al relax. In questo turnover di ruoli e di funzioni anche la maniglia modifica il proprio disegno, la sua dimensione con lo scopo di mantenere viva e nobile la naturale movenza dell’aprire e del chiudere quotidiano. _______polimagazine – polimagazine – polimagazine – polimagazine – polimagazine – polimagazine – polimagazine _______