Continuano gli incontri Il Morandini 2001 Le
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Continuano gli incontri Il Morandini 2001 Le
8 gennaio2001 “LEGGEREPERNONDIMENTICARE” vitamine recensioniletterarie,cinematograficheemusicali acuradiPaoloBoschi t LIBRI AGOTA KRISTOF, Trilogia della città di K. (Einaudi) La Trilogia della città di K. è una lunga storia suddivisa in tre racconti: Il grande quaderno, La prova e La terza menzogna. L’attacco è angosciante ed indefinito a livello spazio-temporale: siamo in una grande città nel mezzo di un conflitto bellico in un non meglio identificato paese dell’Est. Tra fame e bombardamenti, una madre, ormai disperata, decide di inviare i gemelli Claus e Lucas in campagna dalla nonna, una vecchia megera incapace d’affetto, avara, sporca, analfa- no di misteri, orrori, leggende e casi oltremondani lo si comprende anche semplicemente leggendone i titoli – rispettivamente Demoni sul lago di Costanza, La donna scomparsa, Fantasmi nel manicomio, Il messaggio, Il mulo ferito e il dormiente misterioso, Una visita dall’aldilà –. Una raccolta intrigante e che svela i suoi misteri a piccole dosi, mantenendo sempre un sottofondo di plausibilità e realismo: non a caso Glauser (1896-1938) nello scrivere storie pare più ricordare che non narrare in senso stretto, ed ottiene tale scopo lasciando cadere nelle sue pagine frequenti dettagli attinti alla sua tormentata autobiografia, anche nel caso di spunti minimali o ininfluenti rispetto al plot principale. Infatti lo scrittore svizzero giustificava la fortuna del romanzo poliziesco in quanto il giallo era rimasto l’unico genere a focalizzarsi sulla vita reale. t FILM CHIEDIMI SE SONO FELICE, regia di Aldo, Giovanni, Giacomo e Massimo Venier, con Aldo, Giovanni e Giacomo, Marina Massironi, Antonio Catania; commedia; Italia; C. beta, semplicemente cattiva. I due piccoli protagonisti, entrambi dotati di limpida intelligenza, indivisibili al punto da sembrare la stessa persona, crescono in uno sfondo drammatico a livello sociale e personale, che finirà per segnarli per sempre. Le loro strade si dividono quando Claus decide di oltrepassare la frontiera e lasciarsi tutto alle spalle, verso un mondo di (presunta) libertà che lo lascerà disilluso col passare degli anni. Lucas invece sceglie di restare e tentare di costruirsi un mondo a misura d’uomo, ma i suoi slanci di generosità e solidarietà verso il prossimo sono destinati inesorabilmente a cozzare contro la chiusura burocratica di un regime totalitario. Il ritorno di Claus al paese d’origine chiude il circolo della trilogia mettendo il protagonista di fronte alle menzogne di un mondo che pare aver sommerso con i suoi detriti morali perfino la sua famiglia. Una storia cupa e nera, tratteggiata dalla Kristof con le veloci pennellate di una prosa scarna ed essenziale, che spesso scende nel dettaglio della scena affidandosi direttamente al dialogo. Agota Kristof è nata in Ungheria ed ha lasciato il paese natale nel 1956 per trasferirsi in Svizzera, dove vive tuttora, a Neuchâtel: scrive in francese ed ha esordito come autrice teatrale. FRIEDRICH GLAUSER, La negromante di Endor (Sellerio) La negromante di Endor – il primo dei sette racconti di questa raccolta, cui presta il titolo – narra lo strano risveglio di tale Despine, un uomo che riapre gli occhi ritrovandosi nella vasca da bagno di un ospedale psichiatrico. Affannosamente il protagonista del racconto ricorda, su sollecitazione di un medico, di essere il cassiere di una banca, e viene accusato di aver rubato trentamila franchi. Che il protagonista si sia appropriato indebitamente della somma resta incerto: la storia si complica quando emerge un legame tra il furto e un libro (intitolato guarda caso come il racconto stesso) che è stato ritrovato sul letto di Despine, ma appartiene alla vedova Nisiow, la sua affittacamere. Comprenderemo soltanto in seguito le qualità diaboliche del libro e l’uso fattone della matura signora. E più o meno secondo uno schema simile a questo si sviluppano anche gli altri sei racconti della raccolta: che tratti- Chiedimi se sono felice è il terzo film firmato dal trio comico milanese con l’aiuto del fidato Massimo Venier in cabina di regia: si tratta ancora di una divertente commedia, incentrata sull’amicizia tra Aldo, Giovanni e Giacomo, esattamente come accadeva nei precedenti Tre uomini e una gamba e Così è la vita. La storia alla base di Chiedimi se sono felice si dipana tra un passato idilliaco ed un presente problematico nell’ambito dell’amicizia tra i tre protagonisti: Aldo, Giovanni e Giacomo sono tre inseparabili amici che vivono a Milano e hanno il sogno nel cassetto di portare su un palcoscenico la loro personale interpretazione del Cyrano de Bergerac di Rostand. Non hanno sfondato, anzi sopravvivono ai margini del mondo dello spettacolo: c’è Aldo che fa la comparsa (molto fuori dalle righe) alla Scala, poi Giacomo che va avanti doppiando i personaggi minori di pessimi telefilm e, infine, Giovanni, che esercita come statua vivente sullo sfondo dei grandi magazzini. E se gli sbocchi professionali latitano, nemmeno le vicende sentimentali dei tre protagonisti sono esaltanti: Aldo aspira alla vita da single e combina continuamente guai amorosi con la fidanzata delegando a Giacomo la rottura con la fiamma di turno. Proprio quando la mise en scène del Cyrano comincia a concretizzarsi, Giovanni prende una sbandata per un’hostess: comincia un grande amore che, per un’incredibile serie di coincidenze, finirà per frantumare il sodalizio artistico del trio. Dal passato al presente la bella amicizia si è persa nel rancore e nel silenzio: i tre si ritroveranno per un ultimo decisivo incontro (di riconciliazione o rottura definitiva?) nel torrido scenario della Sicilia. Il tutto raccontato dall’atipica voce narrante di Aldo. La colonna sonora è firmata stavolta da Samuele Bersani. CAST AWAY, regia di Robert Zemeckis, con Tom Hanks, Helen Hunt, Paul Sanchez; drammatico; Usa; C. Riunitisi dopo la pioggia di Oscar di Forrest Gump, anche con Cast Away Tom Hanks e Robert Zemeckis sembrano aver azzeccato l’idea giusta, nel caso specifico la riproposta contemporanea del Robinson Crusoe di Defoe. Hanks interpreta Chuck Noland, supervisore presso la Federal Express, ditta di spedizioni transcontinentali: un uomo che vive in funzione del tempo e che per lavoro gira il mondo controllando le varie filiali della sua ditta, con la fidanzata di lunga data, Kelly, ad attenderne i ritorni a casa. Proprio il giorno di Natale l’aereo in cui il protagonista sta volando verso le Filippine si inabissa in pieno Pacifico: il solo superstite è Chuck, che approda fortunosamente ad un’isoletta sperduta e disabitata, cominciando ben presto una dura lotta quotidiana per sopravvivere. Recuperati alcuni pacchi giunti a riva dall’aereo, Noland inizia a scartarli in cerca di oggetti utili, lasciandone intatto uno solo, giusto per concedersi la speranza di poterlo consegnare in futuro. Dato che sull’isola non c’è anima viva, Chuck per comunicare con qualcuno – e conservare la sanità mentale – sarà costretto ad inventarsi un Wilson di forma sferica, il Venerdì della situazione. La storia è più o meno questa e lo spettatore resta in fervida attesa di vedere se il protagonista riuscirà a cavarsela, a tornare alla civiltà, dalla sua amata Kelly. Cast Away, lo si intuisce già dalla trama rettilinea, è un film dove l’obiettivo resta concentrato su Tom Hanks per quasi tutto il tempo, col viso dell’attore americano che passa con estrema naturalezza attraverso tutta la griglia di sentimenti che da un naufrago ci si potrebbe attendere. Il film di Robert Zemeckis parte in modo originale mostrandoci l’itinerario di un pacco Fed-Ex dagli Usa alla Russia dalla prospettiva del pacco stesso e lo spunto si rivelerà fondamentale per chiudere la storia in modo perfettamente circolare, dopo il corso di sopravvivenza in un’isola sperduta (Manu-riki) ritratta attraverso una notevole fotografia. t MUSICA JOVANOTTI, Lorenzo Live. Autobiografia di una festa [Mercury] Torna Lorenzo Cherubini alias Jovanotti, classe 1966, con Lorenzo Live. Autobiografia di una festa, ennesimo atto memoriale in carriera, nel quale il rapper italiano ha cristallizzato l’esperienza del tour di Lorenzo 1999. Capo Horn. Si tratta di in un live che raccoglie davvero il meglio della sua carriera e di riflesso della sua vita, oltre che un doveroso tributo al pubblico che è cresciuto insieme a Jovanotti ed alle sue canzoni. Venendo ai numeri il doppio live antologico (‘profumato’ a scelta con tre diverse essenze) presenta nel complesso ventisei brani estratti dal ricco repertorio del più rappresentativo dei rappers italioti, un medley impostato su Il resto va da sé, l’inedito File not found, realizzato in collaborazione con Carlo Rossi dei 99 Posse e di Ace, il chitarrista degli Skunk Anansie, brano d’ispirazione hi-tech ma non entusiasmante. Il live presenta molti inserti parlati, tra i quali esemplare la traccia di ringraziamento, nella quale Lorenzo annuncia ai suoi fans che la loro energia finirà su un live, scatenando immediatamente l’entusiasmo del pubblico. Nelle quasi due ore e mezzo dei due Cd è entrato davvero un po’ tutto: si parte nel primo disco con Un raggio di sole e Dal basso e si arriva fino alla chiusura con Non m’annoio passando per Penso positivo, Serenata rap e Il mio nome è mai + (dal progetto Ligajovapelù). Si passa poi al secondo Cd con un attacco all’insegna del movimento: da Una tribù che balla e Muoviti muoviti si arriva fino all’inedito conclusivo, prima della chiusura in progressione ritmica con L’ombelico del mondo, Gente della notte, Ciao mamma e Ragazzo fortunato, si ritrova nel secondo disco una scheggia pesante del passato jovanottesco (La mia moto) ed un po’ di rap soft style, tra Per te, Piove, Bella e Un giorno di sole. Un gran bel live che trasmette l’adrelina del pubblico e tutto l’entusiasmo e l’energia di Lorenzo & Co. THE CORRS, In Blue [Atlantic] Viene da Dundalk, al confine tra Eire e Irlanda del Nord, il nuovo fenomeno del pop mondiale: trattasi di band a gestione familiare che assortisce un fratello e tre sorelle, nel dettaglio Jim e le incantevoli Andrea, Caroline e Sharon Corr. La loro carriera è iniziata nel 1995 con Forgiven not forgotten ed è andata in esponenziale crescendo, prima con Talk on corners (del 1997), poi con l’Unplugged nel 1999, fino a In Blue, che li ha definitivamente consacrati. Alla fama dei Corrs non ha purtroppo corrisposto una progressiva ricerca musicale: partiti come esponenti del folk celtico-irlandese, i quattro fratelli hanno aumentato sempre più il tasso di pop commerciale nei loro dischi. Ridotti ormai a echi sporadici le ataviche influenze celtiche, il genere privilegiato di In Blue è un tranquillo pop rock da era della globalizzazione: nella track list si alternano addirittura quindici brani, con pochi picchi creativi ed una curiosa linearità complessiva. Nonostante il titolo lasci intuire malinconie in arrivo, l’album è spesso vivace e costantemente orecchiabile: si comincia con la verve del fortunatissimo singolo Breathless, seguito a ruota da Give me a reason, intrigante e vagamente elettronico, ma pur sempre pop sentito e risentito. All’interno di In Blue si fa sentire anche l’esperienza dell’accorto Mutt Lange, marito e produttore di Shania Twain, stella canadese del country, che ha collaborato a Breathless, All the love in the world e Irresistible. Alcune canzoni sono obiettivamente gradevoli, come Somebody for someone, Radio e At your side (queste due già in versione acustica nell’Unplugged), All in a day, la ritmata No more cry o la deliziosa (e delicata) Rain: ma l’impressione è che si tratti di brani carini quanto estemporanei sotto il profilo artistico-emozionale. I libri sono cortesemente offerti dalla libreria SEEBER, Via Tornabuoni 70/r, Firenze Tel. 055215697 I dischi sono gentilmente offerti da GHOST, Piazza delle Cure 16/r, Firenze – Tel. 055570040 OSSERVATORIOMUSICALE Le note che girano intorno Il terzo millennio in ambito musicale conferma in pieno le indicazioni emerse alla fine del secondo, con il dominio incondizionato dell’antologia dei 27 numeri uno dei Beatles, che svetta in testa alle classifiche di tutto il mondo: la gradita conferma del gruppo pop più rivalente del Novecento. Nelle chart americane a livello di album, dietro a 1, seguono i Backstreet Boys con Back & blue, la compilation Now 5, Human day dei Creed, e quindi Hotshot, l’ultimo album di Shaggy, il redivivo Mr. Boombastic. Invariata la leadership della classifica dei singoli a stelle e strisce, ancora guidata da Indipendent woman delle Destiny’s Child, davanti a He loves u not dei Dream ed a It wasn’t me di Shaggy. Il beatlesiano 1 detta legge incondizionatamente anche nel vecchio continente, sempre davanti pagina precedente all’ultimo album dei Backstreet Boys: in Europa continuano ad andare forte Music di Madonna, A day without rain di Enya, Stilelibero di Eros Ramazzotti, gli ultimi U2 e la raccolta di Lenny Kravitz, il pluripremiato album del rapper americano Eminem; completano la top ten continentale Lovers rock della rediviva Sade e Coast to coast, album di debutto dell’ultima boy band britannica, i Westlife. I tre singoli più gettonati a livello europeo sono Stan di Eminem (su refrain di Dido), Indipendent woman delle Destiny’s Child e Stronger di Britney Spears. Nella chart degli album più venduti nel Regno Unito dietro i Fab Four resistono ottimamente The Marshall Mathers LP di Eminem e Sing when you’re winning di Robbie Williams – tra l’altro sull’ex Take That girano voci che lo vorrebbero come nuovo cantante dei Queen al posto del compianto Freddie Mercury -. In Inghilterra a livello di singoli domina la scena Can we fix it di Bob the Builder davanti a Stan del rapper Eminem ed a Never had a dream come true di S Club 7. In Italia impera secondo copione 1: dietro all’antologia dei Beatles regge Esco di rado e parlo ancora meno di Celentano, Stilelibero di Ramazzotti, il Greatest Hits di Lenny Kravitz e All that you can’t leave behind degli U2. A sorpresa il singolo più gettonato a livello nazionale è Goodnight moon di Shivaree, davanti al country pop di Don’t tell (ultimo brano di Madonna estratto da Music) e Io sono Francesco di Tricarico. P.B. Continuano gli incontri Anche nel 2001 continuano gli appuntamenti di “Leggere per non dimenticare”, la fortunata iniziativa culturale ormai divenuta un appuntamento costante per gli amanti della lettura di Firenze e dintorni. A partire dal 1995 il ciclo d’incontri ha alternato sul palcoscenico fiorentino alcuni tra i personaggi più prestigiosi della scena culturale italiana. Gli incontri letterari della sesta edizione di “Leggere per non dimenticare” sono iniziati lo scorso 11 ottobre e si concluderanno il 23 maggio dell’anno prossimo. Sempre invariata la cadenza settimanale degli appuntamenti, ad ingresso libero, che si svolgeranno ogni mercoledì alle ore 17,30 presso la Biblioteca Comunale Centrale di via S. Egidio 21 a Firenze fino al 31 gennaio del 2001: in seguito il palcoscenico dell’iniziativa culturale si sposterà al Salone Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, in piazza SS.ma Annunziata. Tema di riflessione privilegiato della nuova serie di “Leggere per non dimenticare” è il tempo: sarà questo il Leit motiv di collegamento tra gli autori che prenderanno parte al salotto culturale fiorentino ed i libri presentati al suo interno. Un ‘filo rosso’ all’insegna della memoria, della storia, dell’infinito ciclo vita-morte e dell’incessante scorrere del tempo che attraverserà trasversalmente di volta in volta opere di narrativa, di saggistica, di divulgazione scientifica e di poesia. Dopo l’incontro con Mario Fazio, primo appuntamento in programma nel 2001, sarà la volta di Giovanni Ferrara, che il 17 gennaio parlerà de “Il senso della notte”, “La sosta” e “La visione” (tutti editi da Sellerio rispettivamente nel 1995, 1996 e 1997): tre libri dedicati al tempo della vita, raccontato in tre distinti momenti. Il 25 gennaio sarà invece la volta di Remo Bodei con “Le logiche del delirio. Ragione, affetti, follia” (pubblicato da Laterza lo scorso anno): un volume tra verità (non sempre verosimili) e delirio (talvolta nono necessariamente erroneo). Cambio di registro il 31 gennaio: Melania G. Mazzucco presenterà “Lei così amata” (Rizzoli 2000), un romanzo che racconta la vita, breve e fuori dagli schemi, di una donna sullo sfondo del milieu letterario degli anni Trenta. Da febbraio gli appuntamenti di “Leggere per non dimenticare” si sposteranno nell’Istituto degli Innocenti. Protagonisti del primo incontro, in programma venerdì 2 febbraio, saranno Antonio Navarra e Andrea Pinchera, autori de “Il clima” (i Tipi, Laterza 2000): uno scienziato ed un giornalista cercano di chiarire perché il tempo è cambiato e come sarà il clima del futuro. Il 7 febbraio è previsto un omaggio a Fulvio Tomizza con la presentazione di “Nel chiaro della notte” e “La visitatrice” (editi entrambi da Mondadori, nel 1999 e nel 2000): una narrativa su un mondo di frontiera dove il tempo si prolunga ad libitum. Per i prossimi incontri di “Leggere per non dimenticare” l’appuntamento è al numero di febbraio. P.B. DIZIONARIO Il Morandini 2001 Come ogni anno torna puntuale la nuova edizione de Il Morandini 2001. Dizionario dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini, edito da Zanichelli, un indispensabile strumento di consultazione per ogni vero cinefilo. Il volume presenta complessivamente oltre 17.000 schede (395 in più rispetto alla scorsa edizione) di film usciti sul mercato italiano tra il 1913 e l’estate del 2000: come dire dai Lumière fino a Il patriota, uscito alla fine dello scorso agosto. Si tratta del più completo repertorio del settore disponibile in commercio, un’opera in progress aggiornata a cadenza annuale che comprende al suo interno anche i film direttamente passati sugli schermi televisivi, usciti nel mercato degli Homevideo o prodotti per la Tv, oltre che un gruppo di classici del muto. Come sempre ogni scheda presenta i dati esterni della pellicola (titolo originale, nazione produttrice, anno d’uscita, durata, regia, cast) e propone una sintesi della trama comprensiva di puntuale giudizio critico: non mancano ovviamente le classiche stellette (da una a cinque) indicative del giudizio attribuito dalla critica al film, cui Il Morandini 2001 affianca anche una schematizzazione del successo di pubblico ed un’utile indicazione grafica sull’opportunità di visione della pellicola da parte degli spettatori più giovani. Il volume è arricchito da 28 schede monografiche sui personaggi protagonisti di cicli e serie del variegato mondo della celluloide (da Arsenio Lupin a Zorro), presenta quattro indici (titoli originali, autori letterari, registi e attori principali) e ben cinque utili appendici: la lista dei premi Oscar, un repertorio di 600 film per ragazzi, la consueta selezione delle pellicole della Mostra del Cinema di Venezia 2000, l’elenco dei migliori film e (novità dell’edizione 2001) un indice dei 100 migliori registi (autori almeno di cinque film) della storia del cinema. È in vendita anche l’edizione corredata di Cd-rom, per consultare agevolmente il volume anche sul proprio PC per rapide ricerche interattive per genere, regista, attore, annata e così via con un semplice click. AA.VV, Il Morandini 2001. Dizionario dei film, Bologna, Zanichelli, 2000; pp. 1824 pagina successiva