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82 • moda
Sopra: BLU - Trussardi
Primavera/Estate 2007.
light
& color
Testo
GIORGIA VIRZÌ
Dalla cultura “acromatica” degli ultimi decenni
alla riscoperta dell’energia
e delle sensazioni trasmesse da luce e colore.
La moda ha voglia di tonalità vibranti
e intense, rivelandosi ancora una volta indicatore
e simbolo dei tempi che cambiano
Una giornata nera, un rosso fuoco, un blu profondo, un grigio pallido, un giallo sole. Il colore è
sempre stato il mezzo ideale per esprimere le
nostre sensazioni, stimolare le emozioni, evocare
immagini e provocare reazioni inconsce. Non
solo strumento estetico o componente ornamentale, ma elemento chiave, capace di fondere
significati psicologici e sociologici fino alla creazione di un vero e proprio linguaggio dei sensi.
Colore è suggestione, meraviglia, trasformazione.
Attraverso la sua spiccata soggettività e il senso di
illusione e delle diverse percezioni che lo caratterizzano, esso trova nell’arte la sua più alta rappresentazione, l’unica capace di svelare l’inspiegabile processo di sublimazione che lo rende rito,
memoria, simbolo ed emozione. La sua capacità
di raccontare ogni aspetto della vita è forse uno
degli strumenti più preziosi per rappresentare noi
stessi e se, oggi più che mai, la moda è una sublime forma d’arte che racconta chi siamo, le creazioni portate in passerella per la stagione estiva
traducono prontamente questa rinnovata voglia
light & color. Dopo un lunghissimo periodo di
assoluto bianco e nero, veicolato da creativi,
architetti, arredatori e designer, i protagonisti
dello stile internazionale riscoprono le infinite
qualità espressive e le possibilità spesso inimmaginabili delle tinte sui tessuti.
“E’ come consultare un oracolo che risponde con
altre domande: le ipotesi si moltiplicano all’infinito e nuovi mondi aprono altri mondi”, afferma
Massimo Caiazzo, docente di Cromatologia presso l’Accademia Cignaroli di Verona e lo Ied di
Milano, rinomato Color Consultant, invitato a
scegliere combinazioni e associazioni su spazi e
superfici, posizionando luci e sfumature per ottenere, attraverso un rapporto migliore tra forma e
contenuto, sinestesie sensoriali, ambienti armonici e “una vita più facile”.
Forse il Signor Garavani non ha mai dimenticato
questo aspetto dall’inizio della sua carriera a oggi.
Roma si prepara a festeggiare i suoi 45 anni di
carriera, che gli riconoscono la maestria del dettaglio e, soprattutto, del suo colore: una precisa
miscela, quasi scientifica, di impercettibili e leggere gradazioni che insieme creano l’unica tonalità
nota al mondo come Rosso Valentino. E tra i delicati chiffon plissettati e i tailleur ultrasartoriali,
continua a spiccare questo colore, preferito dalle
persone dinamiche e coraggiose, associato a
sapori piccanti e afrodisiaci, sicuramente adeguato per attirare l’attenzione sul desiderio d’elegan-
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Dall'alto in senso orario: dalle sfilate
Primavera Estate 2007, ROSSO Valentino,VERDE - Christian Lacroix,
GIALLO - Calvin Klein,
GRIGIO - Marc Jacobs.
Dall'alto in senso orario: dalle sfilate
Primavera/Estate 2007, MARRONE Bottega Veneta.VIOLA - Prada.
ARANCIONE - Jil Sander.
za trasmesso dal couturier della Dolce Vita.
Dalla passione e impulsività del rosso, alla tinta del
cielo e del mare, il Blu, da sempre considerato
mistico, utilizzato per trasmettere sensazioni positive di calma e tranquillità, rassicurante e incoraggiante, riconosciuto come il colore conciliatore
poiché sono ben poche le persone cui non piace.
In una collezione definita a più voci unexpected,
Trussardi, alterna alle gradazioni neutrali, improvvisi flash di toni solari tra cui un magico blu, che
assume una valenza quasi pop ed euforica su abiti
leggeri, freschi e giocosi.
Anche il Viola esplorato da Miuccia Prada è considerato un colore molto spirituale, solenne, spesso applicato come contorno o per creare atmosfere particolari. Il colore dell’arte, della fantasia e
del sogno, esprime dignità, nobiltà e intelligenza.
La stilista, che più di tutti traccia i nuovi sentieri
dello stile e della seduzione femminile, lo presenta come nuovo statement su abiti di satin duchesse: viola carico, sostanziale, appassionato.
A metà strada tra luce e oscurità arriva il Grigio,
neutro e sofisticato, a lungo considerato il colore
bourgeois dell’eleganza e della distinzione. Il più
diffuso nelle città industrializzate… grigie le strade, i palazzi, perfino le automobili. Eppure trasmette un’assoluta sensazione di sicurezza e solidità sulla passerella newyorchese dell’enfant prodige Marc Jacobs, che presenta una donna leggiadra, lieve e ariosa, rivelando una visione eccentrica della classe femminile, segnata da una grande
coerenza di stile e da un sottile flair poetico trasmesso più che mai da questa nuance così sensibile e pura.
Il Giallo di Calvin Klein è invece il più felice dei
colori. Riflettente e luminoso, è una tinta espansiva,
vitale e comunicativa anche se da alcuni è considerata colore del tradimento e della gelosia. Caldo,
dinamico, gaio e creativo. Chi lo ama ha un carattere aperto, estroverso, divertente e scanzonato. E’
il colore dell’oro, evoca la ricchezza ma, come
descritto da Kandinsky, è un colore egocentrico, e
se è troppo intenso, ricorda “la risata del folle”.
Energetico e vivace, luminoso e caldo… è
l’Arancione che esprime amore per la vita, spontaneità e buonumore. Stimola l’attività e il movimento ed è riconosciuto come il colore della
generosità, della forza e dell’onore. Raf Simmons
debutta con la sua prima collezione estiva per Jil
Sander dinamizzando i completi di taglio maschile di un arancio inaspettato che allontana il minimalismo estremo del passato e rende plastiche
anche le silhouette più asciutte e taglienti.
Il Marrone è definito semplicemente un arancione meno luminoso. E’ il colore più associato al
gusto: castagne, cioccolato, caffè. Stabile e solido,
è la tinta della terra e del legno, dei caratteri più
calmi, riflessivi e integri. Non è un caso che Tomas
Maier, direttore Creativo di Bottega Veneta, lo
scelga come tonalità per gli abiti profilati con gli
oblò, che sembrano occhietti di granchi curiosi,
ulteriore esempio di un’artigianalità sartoriale
rigorosa, sì, ma anche scanzonata e ironica.
Infine il Verde, che mescola l’allegria del giallo e la
dignità del blu, apparendo tranquillo, rilassante,
quieto e naturale. Considerato il colore della speranza e della vita, rimanda a immagini di nature
rigogliose e giovani primavere. Il creativo arlesiano Christian Lacroix, tra tinte carioca, atmosfere
tropicali e verve caraibica, colora di un verde
smagliante le sue sculture di stoffa, forme sperimentali, antiche e moderne al tempo stesso.
Alessandro dell’Acqua ammanta le sue amazzoni
couture con le tonalità della giungla, Antonio
Marras disegna una collezione giardino multicolor, Dolce & Gabbana si proiettano nel mondo
dei comics giapponesi creando icone sexy-glam
glassate e dipinte, Matthew Williamson ruba i
cromatismi alle pietre preziose per Emilio Pucci,
mentre Riccardo Tisci, per Givenchy, affonda le
radici nella cultura Maori. Gucci rivisita i print e i
cromatismi degli anni ’70 e Jean Paul Gaultier
accende di toni fluo la donna Hermès.
Sono questi i colori della nuova moda. Questa la
stagione della cromoterapia, che abbina le tinte ai
nostri chakra, i punti di energia, suggerendo che
l’uso consapevole e accurato del colore e della
luce è un indice di qualità della vita, un’espressione
di armonia che coinvolge tutti i nostri sensi.
Forse è solo una pausa per celebrare una femminilità meno fredda e arrabbiata, per ricordare alla
donna che può essere camaleontica, creativa, felice
e, quando possibile, un po’ meno black del solito…
Per ulteriori informazioni: www.massimocaiazzo.com