CAPODANNO CINESE (Chunjie-Festa della Primavera) Il
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CAPODANNO CINESE (Chunjie-Festa della Primavera) Il
CAPODANNO CINESE (Chunjie-Festa della Primavera) Il Capodanno Cinese coincide con l’inizio del calendario lunare, è il primo giorno della seconda luna nuova dopo il solstizio d’inverno e nel calendario occidentale cade tra il 21 Gennaio e il 20 Febbraio. Fino dall’epoca della dinastia Song era consuetudine festeggiare l’anno nuovo con grandi “botti”, ottenuti dando fuoco a canne di bambù e facendole esplodere fragorosamente. Oggi sono invece i fuochi d’arrtificio a far rivivere l’antica leggenda. Si racconta che molti anni fa, nel profondo della montagna, viveva un mostro chiamato Nian che minacciava continuamente gli uomini e gli animali. Ma il mostro aveva paura della luce,in particolare del colore rosso, e del rumore È per questo che nella tradizionale danza del Leone si emettono rumori forti battendo tamburi, piatti e ciotole, si fanno esplodere dei fuochi d'artificio e si espongono frasi augurali di colore rosso. Le fiamme e gli scoppi lo terrorizzavano, tanto da farlo nascondere per un anno nel buio della sua dimora. La parola Nian in cinese ha anche significato di anno. In questo giorno si esprime il ringraziamento per l’anno trascorso e il desiderio di vivere un anno felice. Nei giorni precedenti al capodanno, nelle case cinesi, c’è un gran daffare per preparare la festa: tutta la casa viene pulita e riordinata, ma particolare attenzione si ha per la cucina. Scope, coltelli e cose acuminate vengono tenute nascoste fino al giorno successivo al capodanno, perchè si crede che questi oggetti portino sfortuna, strisce di carta o di seta rossa sono appese alle porte sia all’interno che all’esterno, i fiori sono disposti in tutta la casa perchè simboleggiano prosperità e felicità. Alla veglia del capodanno le famiglie si riuniscono: adulti e bambini stanno alzati tutta la notte perchè è credenza che stare in piedi a lungo porti lunga vita ai genitori, a mezzanotte si offre il cibo agli antenati e si fanno scoppiare petardi e fuochi d’artificio per spaventare e far fuggire gli spiriti maligni. Oltre alla danza del Leone è tradizione portare per le strade il drago, creatura benevola che simboleggia la longevità, la prosperità e la pioggia e rappresenta molti degli animali importanti della mitologia cinese, come il cammello, il cervo, il serpente, lo sparviero, la rana, il pesce. Il drago è il protagonista di un grande corteo in cui le persone vestono di rosso, il colore che porta allegria e fortuna: il Drago misura anche più di 60 metri, ed è fatto da un ossatura in Bambù intrecciato e da un rivestimento di carta e di velluto…ed ha tante gambe, quelle delle persone che camminano per lui. In passato il capodanno cinese era legato all’arrivo della Primavera, ed infatti era vissuto come un momento di riunione e rinnovamento dello spirito, un momento di rinnovata fertilità della terra, un evento meraviglioso per ogni cinese. Il Capodanno contrassegnava una svolta decisiva per gli affari: dovevano essere pagati tutti i debiti e si poteva sperare in una vita migliore e in un maggiore successo nell’anno nuovo. Nella vecchia Cina la Festa di Primavera, la Festa delle Barche Drago e la Festa di Mezz’Autunno, erano infatti le tre occasioni principali per condurre nuovi affari, grandi o piccoli, e per chiudere i conti. Il Capodanno era comunque la principale occasione per scambiarsi regali: il tipo dei doni era dettato dalle possibilità economiche e dalle convenzioni sociali: i ricchi regalavano sete o gioielli ai membri della famiglia, tè di buona qualità, fiori freschi, frutti rari o altre squisitezze ad amici o parenti lontani. Questi cibi avevano un valore sia pratico che simbolico, portavano il messaggio del donatore, il quale non mancava delle necessità della vita e desiderava condividere la sua abbondanza. Erano comunque ugualmente apprezzati pollame vivo e cibi preparati. Quando il trambusto dei preparativi era finito, venivano appese all’entrata (una per parte) lunghe strisce di carta rossa: questi distici esprimevano auguri di buona fortuna. I distici appesi nelle abitazioni parlavano di ricchezza, lunga vita, molti figli, carriera di successo, e vi si poteva leggere “Possano tutti i tuoi desideri essere esauditi” o “Diecimila generazioni”. Esporre tali distici è un antica usanza che risale al tempo nel quale essi venivano scritti su tavole di legno di pesco. In occasione del Capodanno si preparava in anticipo cibo sufficiente per durare giorni e per soddisfare sia uomini che dei, questo perché, come detto prima, nessun coltello o altro oggetto affilato poteva essere usato nei primi giorni del Nuovo Anno per timore che la buona fortuna venisse troncata, e ciò permetteva alle donne della famiglia diversi giorni di relativa tranquillità per godersi le feste. Nella Cina meridionale i piatti tipici erano il nian gao – un budino dolce di riso glutinoso cotto a vapore, e i zongzi – un’altra delicatezza popolare, mentre nel Nord, si preferivano i mantou – pane di grano cotto a vapore ed i Jiaozi – ravioli ripeni. Generalmente in una casa cinese non si mangiava molta carne, ma era una casa veramente povera quella in cui non si poteva sentire il suono della carne che veniva tagliata per riempire i ravioli. Se la famiglia aveva i mezzi, generalmente aggiungeva, al ripieno di alcuni ravioli, canditi, monete di rame, arachidi, datteri o castagne, le famiglie ricche perfino oro, argento e pietre preziose. Ovviamente ottenere uno di questi ravioli era considerato di buon auspicio. Le monete di rame significavano che non sarebbero mai mancati soldi, le arachidi simboleggiavano lunga vita, i datteri e le castagne presagivano l’arrivo imminente di un figlio (questo perché nella lingua cinese le parole “dattero” e “presto” e “castagna” e “arrivo di un bambino” sono omofone). Oroscopo cinese Molti già conosceranno lo zodiaco cinese che si differenzia da quello occidentale per il fatto che ognuno dei dodici segni corrisponde ad un anno preciso. Pochi però conosceranno la leggenda all’origine di modo di indicare gli anni. Il racconto risale a circa il 600 d.c., dopo che in Cina si era ampiamente diffuso il buddismo. Le influenze indiane, d’altra parte, si possono riconoscere anche nella presenza di animali come la scimmia 猴 (hóu) e il topo 鼠 (shǔ), creature che figurano in molte storie indiane. I dodici animali vengono poi combinati con i cinque elementi (legno 木 (mù), fuoco 火 (huǒ), terra 土 (tǔ), metallo 金(jīn) ed acqua 水 (shuǐ) ), in modo che ogni dodici anni ciascun animale viene combinato con un diverso elemento. Così, per esempio, il 1984 è stato l’anno del topo 鼠 (shǔ), di legno 木 (mù), il 1996 del topo 鼠 (shǔ) di fuoco 火 (huǒ) e così via. Secondo questo racconto, migliaia di anni fa Budda decise di dare un nome ad ogni anno e non sapendo da dove iniziare, decise di riunire tutti gli animali della Cina. Mandò tre messaggeri che andarono dalla tigre 虎 (hǔ), dal drago 龙 (lóng), dal coniglio 兔 (tù), dal topo 鼠 (shǔ), dal gatto 猫 (māo), dal bue 牛 (niú), dalla pecora 羊 (yáng), dal serpente 蛇 (shé), dal cane 狗 (gǒu), dalla scimmia 猴 (hóu), dal cavallo 马 (mǎ), dal maiale 猪 (zhū) e dal gallo 鸡 (jī). Quando il primo messaggero arrivò dal gatto 猫 (māo) e dal topo 鼠 (shǔ) per dare l’annuncio della convocazione di Budda, il gatto 猫 (māo) che si stava accingendo a schiacciare un pisolino, sentito il messaggio, raccomandò al topo 鼠 (shǔ) di svegliarlo non appena fosse il momento di partire. Gli animali, il giorno seguente, iniziarono il loro lungo viaggio. Per prima s’incamminò la tigre 虎 (hǔ), seguita poi dagli altri. L’ultimo tra tutti era il topo 鼠 (shǔ) che, per la fretta di partire si dimenticò di svegliare il gatto. Il viaggio durò molti giorni e molte notti. Il topo 鼠 (shǔ), stremato dalla stanchezza, chiese al bue 牛 (niú) di poter salire sul suo collo con la scusa di cantargli una canzone e quello, di natura gentile e amichevole, acconsentì. Fratello bue, fratello bue 牛 (niú), vola sui torrenti, scavalca i pendii delle colline, forza, forza, presto presto, corri più veloce del vento! Così incitato il bue 牛 (niú) cominciò a correre più veloce che poteva. Accortosi che era il primo degli animali il bue 牛 (niú) inizio a gongolarsi, ma più tardi, quando il topo 鼠 (shǔ) scorse la casa di Budda, saltò giù dal collo del bue 牛 (niú) correndo veloce e arrivando così primo. Il dio lo accolse con gioia, annunciandogli che avrebbe dato il suo nome al primo anno. Subito dopo, arrivò il bue, contrariato per il comportamento del topo 鼠 (shǔ). Budda disse a lui che avrebbe chiamato il secondo anno con il suo nome e il bue 牛 (niú) ne fu molto felice, dimenticando la malefatta del topo 鼠 (shǔ). Poi arrivarono in ordine la tigre 虎 (hǔ), il coniglio 兔 (tù), il drago 龙 (lóng), il serpente 蛇 (shé), il cavallo 马 (mǎ), la pecora 羊 (yáng), la scimmia 猴 (hóu), il gallo 鸡 (jī), il cane 狗 (gǒu) ed il maiale 猪 (zhū). Il gatto 猫 (māo) non arrivò mai perché dormì per tutto il tempo e non perdonò al topo 鼠 (shǔ) di non averlo svegliato. Questo racconto, quindi, oltre a spiegare l’origine dello zodiaco cinese, ipotizza anche, in modo divertente, la causa dell’eterno odio tra il gatto 猫 (māo) e il topo 鼠 (shǔ).