Moles e melanoma maligno

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Moles e melanoma maligno
OPUSCOLO INFORMATIVO PER IL PAZIENTE
NEVI E MELANOMA MALIGNO
L’obiettivo di questo opuscolo
Questo opuscolo è stato pensato per fornire maggiori informazioni sull’evoluzione dei
nevi (nevi melanociti) e del melanoma maligno (cancro della pelle scura/nevo
cancerogeno) durante la gravidanza. Spiega che cosa sono, da cosa sono causati, quali
misure si possono adottare e dove si possono trovare maggiori informazioni.
NEVI
Che cosa sono i nevi?
I nevi (nevi melanocitici, comunemente chiamati “nei”) sono macchie benigne (non
cancerogene) di diverse forme e dimensioni e generalmente di colore marrone scuro,
ma possono anche essere dello stesso colore della cute. Possono essere in rilievo sulla
pelle o contenere peli scuri; ogni persona può avere da 10 a più di 100 nevi, ma il
numero può variare nel corso della vita. I nevi sono chiamati anche "segni di bellezza". A
volte sono congeniti (sono presenti dalla nascita), ma più frequentemente sono acquisiti
(compaiono con il tempo). Nella maggior parte dei casi sono innocui, ma in alcuni rari
casi possono diventare cancerogeni.
Quali sono le cause dei nevi?
I geni (ereditari) giocano un ruolo importante nella formazione dei nevi. I nevi acquisiti,
invece, si sviluppano a causa dell'esposizione alla luce del sole o a qualsiasi fonte
artificiale di luce ultravioletta (lettini solari o lampade abbronzanti).
Qual è l'aspetto dei nevi in gravidanza?
Che cosa si deve monitorare?
Durante la gravidanza, i nevi possono diventare più scuri e più grandi, in particolare sulla
pancia e sul seno. Di solito, questi cambiamenti benigni sono simmetrici. Pertanto,
qualsiasi cambiamento asimmetrico in termini di dimensioni, forma o colore deve essere
esaminato dal dermatologo.
Un’analisi dermatoscopica dei nevi (analisi dei nevi con un microscopio manuale)
durante la gravidanza può rivelare alcune modifiche nella struttura, che spesso si
risolvono completamente dopo il parto.
MELANOMA MALIGNO
Che cos’è il melanoma maligno?
Il melanoma maligno è un tumore cutaneo che si sviluppa dai melanociti (cellule della
pelle che producono la melanina - il pigmento scuro) e compare sulla pelle normale o da
un nevo preesistente. È curabile se il processo maligno è limitato alla superficie della
pelle e trattato precocemente. Se non trattato, il melanoma può svilupparsi verso il
basso negli strati più profondi della pelle, per poi diffondersi in tutto il corpo (metastasi).
Quali sono le cause del melanoma maligno?
Come spiegato sopra, i principali fattori di rischio di melanoma sono la genetica e
l'esposizione al sole. Il rischio di melanoma aumenta se si ha una storia clinica
personale (e familiare) di melanoma, pelle chiara, molte lentiggini e capelli rossi. Anche
un'eccessiva esposizione al sole può causare melanomi, in particolare le scottature
solari nell’infanzia con comparsa di vescicole e l’esposizione eccessiva a radiazioni
ultraviolette (esposizione al sole intensa e irregolare e lettini solari).
Fattori di rischio per lo sviluppo di un melanoma:
- pelle chiara, alta densità di lentiggini, capelli rossi
- più di 50 nevi sul corpo
- presenza di più di 5 nevi atipici (nevi con forma e colore irregolari)
- storia clinica di scottature solari, soprattutto con vescicole
- casi di melanoma in famiglia.
Qual è l’aspetto del melanoma in gravidanza?
Che cosa si deve monitorare?
L’aspetto del melanoma è uguale per tutte le donne, anche incinte. Qualsiasi punto che
cambi colore, dimensione o forma, o che sanguini trasformandosi in una ferita aperta
(ulcerazione) dolorosa o pruriginosa deve essere esaminato da un dermatologo.
Per monitorare da soli i nevi, si consiglia di seguire la regola ABCD:
A (asimmetria): la metà del nevo non è uguale all'altra metà;
B (bordo): il bordo o i confini del nevo sono irregolari, frastagliati, offuscati o poco
definiti;
C (colore): il colore non è uguale su tutta la superficie del nevo e varia con sfumature di
marrone chiaro, nero, marrone scuro, rosso, blu o bianco;
D (diametro): di solito il diametro di una lesione maligna è superiore a 6 millimetri, ma a
volte può anche essere più piccolo.
Come si deve trattare il melanoma in pazienti in gravidanza?
Queste analisi sono sicure per il bambino?
Se il medico sospetta un melanoma, richiederà un esame dermatoscopico con
conseguente rimozione del nevo per esaminarne il tessuto al microscopio (esame
istologico): il processo richiede da una a due settimane. Questo esame stabilisce se il
nevo è un melanoma e ne valuta lo spessore. L’esame è uguale per tutte le donne,
anche incinte.
Per stabilire lo stadio del melanoma, bisogna considerare vari fattori tra cui:
- lo spessore: quanto è profondo il melanoma nella pelle (i melanomi sottili, con
profondità inferiore a 1 millimetro , di solito hanno buone prospettive);
- il tipo di melanoma;
- il coinvolgimento dei linfonodi;
- la diffusione del melanoma in altri organi (metastasi).
Di solito non sono necessari ulteriori test per melanomi sottili.
Altri test medici possono essere utilizzati per stabilire lo stadio del melanoma: biopsia
del linfonodo sentinella, ultrasuoni o RM (risonanza magnetica). Tutte queste procedure
sono sicure in gravidanza. La biopsia del linfonodo sentinella consiste nella valutazione
del primo linfonodo raggiunto dal melanoma, ma bisogna considerare i rischi della
colorazione vitale (blu) o della risonanza magnetica. A volte, si utilizza per sapere se il
melanoma si è diffuso oltre la cute.
Come si deve trattare il melanoma in gravidanza?
Quali sono le implicazioni del trattamento per il bambino?
Il trattamento dipende dallo stadio del melanoma. Il primo trattamento per tutti i
melanomi è la chirurgia (rimozione del melanoma con anestesia locale); se il melanoma
è sottile, non sono necessari ulteriori trattamenti. Questa procedura è sicura per il
nascituro.
Per i melanomi più spessi o diffusi, si può considerare la chemioterapia. Questo
trattamento è consigliato solo nei primi tre mesi di gravidanza, perché più avanti può
avere implicazioni negative per il bambino. Un altro tipo di trattamento del melanoma è
l'immunoterapia, ma non è consigliata in gravidanza perché aumenta il rischio di aborti
spontanei.
Il melanoma può essere trasmesso al bambino?
Nella maggior parte dei casi di melanoma, il bambino non è toccato né dal melanoma né
dal trattamento (chirurgico).
Se la malattia è in una fase avanzata, quando sono già coinvolti linfonodi o organi interni
(stadio avanzato), la malattia può diffondersi alla placenta e al bambino. Questa
situazione è molto rara, ma si consiglia comunque di esaminare la placenta e tenere
sotto controllo il bambino per segni di eventuali melanomi nei mesi successivi.
Il melanoma è contagioso per gli altri?
No.
La gravidanza peggiora la prognosi del melanoma?
La gravidanza in sé non peggiora la prognosi del melanoma.
Tuttavia, in gravidanza spesso si tende a ritardare la diagnosi e il trattamento, con
conseguente rischio che il melanoma raggiunga uno stadio più avanzato e la prognosi
peggiori. È quindi importante rimuovere il prima possibile qualsiasi nevo a rischio di
melanoma.
Inoltre, il melanoma non influenza l'esito della gravidanza per la madre e per il bambino.
Che cosa si può fare se si ha avuto un melanoma in passato e si vuole rimanere
incinta?
Se si ha avuto un melanoma con relativo trattamento, alcuni medici consigliano di
aspettare prima di programmare una gravidanza. Infatti, un melanoma (specialmente i
melanomi spessi) si può ancora diffondere ai linfonodi e agli organi interni per alcuni
anni dopo la rimozione. Tuttavia, esistono linee guida per quanto riguarda il periodo di
tempo che una donna deve aspettare prima di programmare una gravidanza. La
decisione dovrebbe essere presa con il partner e il medico sulla base di tutte le
informazioni fornite sul melanoma.
Cosa si può fare per evitare un altro melanoma?
Ci sono alcune regole che aiutano a prevenire lo sviluppo di melanomi e a rilevarne la
presenza il prima possibile:
Esaminare regolarmente la pelle di tutto il corpo per osservare eventuali
cambiamenti nei nevi; applicare la regola ABCD. Si consiglia di recarsi da un
ginecologo per esaminare qualsiasi cambiamento di un nevo.
Evitare la luce ultravioletta artificiale (lettini o lampade abbronzanti) e
proteggersi dall’eccessiva luce solare.
Evitare l'esposizione al sole nelle ore più calde, dalle 10:00 alle 16:00.
Usare una protezione solare ad ampio spettro che protegga dai raggi UVA
e UVB (fattore di protezione minimo 20) e applicarla mezz'ora prima di esporsi al
sole. Importante: è sempre meglio coprirsi piuttosto che usare una crema solare.
Assicurarsi di assumere abbastanza vitamina D.
Link a opuscoli dettagliati:
www.skincancer.org/melanoma
www.aad.org
www.cancerbacup.org.uk
www.cancerhelp.org.uk
www.emedicine.com/DERM/topic289.htm
www.bad.org.uk/Portals/_Bad/Guidelines/Clinical%20Guidelines/Melanoma%20guidelines%2020
10.pdf
Nonostante gli sforzi fatti per garantire che le informazioni contenute in questo opuscolo siano
accurate, il vostro medico sarà in grado di consigliarvi in modo più dettagliato.
Questo opuscolo è stato preparato dalla task force "malattia della pelle in gravidanza" EADV,
esso non riflette necessariamente il parere ufficiale della EADV
Luglio 2013