Amare e servire la vita
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Amare e servire la vita
02_SanPietro_2013.qxd 26/01/2013 15:20 Pagina 1 N. 02 FEBBRAIO 2013 foglio speciale di informazione parrocchiale LASANCOMUNITA PIETRO IN SALA Don Sante Torretta, parroco Tel. 02.36581957 Cell. 340.1582168 www.sanpietroinsala.it Orario delle Messe: Don Domenico Storri Tel. 002.4986369 Cell. 348.3641281 Don Giorgio Alitta Tel. 002.4986381 Diac. Antonio Fioroni Cell. 331.9867640 feriali: 8 - 9 - 18 - 19 / sabato e vigilie: 8 - 9 - 18 / festivi: 8,30 - 10 - 11 - 12 - 18 luglio e agosto: feriali 8 - 18 / festivi: 8,30 - 10 (sospesa in agosto) - 11-18 Amare e servire la vita Il mese di febbraio inizia con la Giornata della Vita. Forse è opportuno ribadire alcune convinzioni fondamentali che ci hanno sostenuto. La vita è un “dono”, nessuno può darsela ma la riceve: ecco perché è un dono; non ne sei padrone, devi farla fruttare al meglio e l’unico modo, non solo per il cristiano ma per ogni uomo. è quello di spenderla per sé e per gli altri tenendo unite le due dimensioni, come saggiamente indica Gesù nella seconda parte del grande comandamento: “ama il prossimo tuo come te stesso”. E’ necessario amare e servire la vita dalla sua accoglienza al suo termine; di solito si enfatizzano questi due momenti, che sono ovviamente importantissimi, con il rischio di trascurare tutto il suo svolgimento. Gesù ci è venuto incontro ancora una volta riconoscendosi presente nel volto del nostro prossimo. Penso che la Chiesa abbia collocato questa giornata alla prima domenica di febbraio perché il giorno 2 si ricorda la presentazione di Gesù al tempio e quindi la vita che è nata viene offerta al Padre. Per noi è l’occasione per considerare Gesù “luce” del mondo e per cantare con Simeone la gioia di incontrarlo. In febbraio, oltre alla Giornata per la solidarietà, celebriamo la Giornata mondiale del malato che coincide con la Festa della Madonna di Lourdes. Noi faremo una Santa Messa il giorno 11 alle 16 invitando gli ammalati e gli anziani che ungeremo con l’olio degli infermi. Chi non potrà partecipare riceverà a casa sia l’Eucaristia sia l’unzione dei malati. Raccomando a tutti di pregare e di andare a far visita agli ammalati di cui si è a conoscenza attuando così un’importante opera di misericordia. don Sante 02_SanPietro_2013.qxd 26/01/2013 15:20 Pagina 2 Un incontro sul tema del prossimo Sabato 19 gennaio si è tenuto in Parrocchia un incontro dal tema assai rilevante, sviluppato a due voci e in modo insolito da un teologo-biblista, Giuseppe Florio, e da uno psicoanalista di fama mondiale, il prof. Luigi Zoja. L’idea, nata dal biblista, ha preso forma dalla lettura del libro di Zoja “La morte del prossimo” (Einaudi 2009) che ha suscitato l’interesse del mondo della cultura. I due relatori si sono susseguiti trattando il tema dai due diversi punti di vista: un indubbio arricchimento, condizionato però in parte da un’eccessiva diversità di registro comunicativo e di contenuti, che si sarebbe certamente smorzata in presenza di un moderatore che orientasse il discorso con domande-stimolo preparate opportunamente. Tuttavia lo sviluppo del tema nelle due diverse visioni non ha mancato di proporre ai numerosi ascoltatori spunti di riflessione originali e utili a un approfondimento personale. IL PUNTO DI VISTA DEL BIBLISTA Dal libro della Genesi… Florio ha offerto una rilettura della Genesi come storia di fraternità ferita dalla paura dell’altro. A partire dalla vicenda di Caino e Abele ha sintetizzato i primi undici capitoli della Genesi intorno alla domanda-chiave fatta da Dio: “Dov’è tuo fratello?” e alla risposta di Caino: “Sono forse io il custode di mio fratello?”. Domande intorno alle quali è costruita questa prima parte del libro della Genesi, che andrebbe dunque letta in maniera allegorica, come storia di contrasti e conflitti tra fratelli, tra popoli, tra nomadi e sedentari, tra forti e deboli. Caino uccide Abele, e in questo fatto è concentrato l’inizio delle inimicizie, della paura verso Caino, della presenza di Abele vittima innocente (ovunque si manifestino nel mondo ancora oggi). Qual è la disobbedienza fondamentale, che ferisce le relazioni? E’ l’ignorare l’altro, la paura dell’altro fino al punto da toglierlo di mezzo. Il male c’è, ma Dio è sorpresa, perché dopo l’uccisione di Abele… prende le difese di Caino! Strano comportamento…Profetico! Si direbbe che se non superiamo la paura dei vari Caini presenti nella storia, tanto meno potremo assicurare l’esistenza di tutti gli Abele: bisognerà andare oltre le logiche della pura giustizia. E anche il peccato originale di Adamo ed Eva ci dice qualcosa di molto profondo sull’ambivalenza dell’uomo: l’uomo è capace di festa e di relazione, ma anche di rottura e disordine. E’ l’ambiguità che è insita nella natura umana. Il difficile percorso della fraternità passa in seguito attraverso le vicende di Abramo che si fa da parte per far scegliere a suo nipote Lot da che parte andare, e poi di Giacobbe, figlio di Isacco, che dopo aver rubato la primogenitura al fratello Esaù si trova a lottare di notte con un misterioso personaggio (l’angelo) e a restarne segnato nella carne: solo dopo questa lotta Giacobbe cambierà il suo nome in Israele, segno di un cambiamento d’identità che lo porterà finalmente a potersi riconciliare col fratello. La vera risposta alla domanda chiave “Dov’è tuo fratello?” verrà però dalla nota vicenda di Giuseppe, il quale, dopo essere stato venduto come schiavo dai suoi fratelli e divenuto poi governatore d’Egitto per mano del Faraone, è l’unico che alla fine riconosce i fratelli bisognosi durante la carestia e non rende loro il male ricevuto ma offre il perdono. La risposta alla domanda è dunque che si diventa pienamente umani il giorno in cui capiamo di essere fratelli “maggiori”, cioè persone che si prendono cura. …Al Vangelo di Gesù Il passaggio definitivo viene con il Vangelo, perché Gesù scardina completamente le aspettative di Israele di un Messia che avrebbe separato i buoni dai cattivi, il bene dal male, per dire invece all’umanità che il problema non è creare un mondo nuovo coi soli giusti, ma riempire questo mondo di bene, e allora - come fa il buon Samaritano - prendersi cura del ferito, fosse anche un brigante, un malfattore, una persona abietta. Perché amando lui, considerandolo tuo prossimo, allora ami anche il Padreterno, che si comporta così con tutti gli uomini. Immettere il bene gratuitamente - ci dice Gesù - è l’unica possibilità che abbiamo per spezzare le catene del male, e in questo modo creiamo futuro, dando corpo alla speranza di un’umanità migliore. IL PUNTO DI VISTA DELLO PSICOANALISTA Introduzione Il professor Zoja ha iniziato ricollegandosi al commento di Florio su Caino e Abele e ne ha interpretato la vicenda in chiave psicologica, introducendo il concetto di paranoia, intesa come bisogno di vedere un nemico esterno che ci minaccia. Caino di fronte alla propria offerta non gradita a Dio si arrabbia e cerca subito l’avversario. L’adirarsi è appunto quella che viene definita come paranoia, intesa come un’incapacità di assumerci le nostre re- 02_SanPietro_2013.qxd 26/01/2013 15:20 Pagina 3 sponsabilità. Occorre introspezione per interrogarci su quanto siamo responsabili noi di fronte al male. In genere scatta la ricerca di un responsabile esterno, e manca invece la prima tappa essenziale, che è quella che ci rende umani: cioè la capacità di guardarci dentro e assumerci responsabilità. Rispetto al problema del male, Zoja ha dato una lettura di valenza diversa da quella data da Florio, sottolineando l’esistenza di un “contagio” del male, e non del bene. Per il bene infatti occorre un lavorio continuo e faticoso, una promozione capillare e quotidiana attraverso la costruzione di buone relazioni, mentre il male si contagia in modo immediato, come un virus che infetta subito. Ad esempio il contagio della violenza è velocissimo. A sostegno di questa tesi Zoja ha parlato delle attuali scoperte delle neuroscienze, che integrando la psicoanalisi tradizionale oggi permettono molte forme di verifica sperimentate con le scimmie, come la teoria dei neuroni-specchio, che a livello cerebrale pare si attirino quando si trovano vicini ad altri neuroni che li risvegliano. Per questo il male sarebbe così immediatamente contagioso. La morte del prossimo Passando al tema specifico collegato al suo libro, Zoja ci ha dato qualche flash sulle idee di fondo che lo attraversano. L’argomento è nato da una costatazione dell’autore, che da osservatore oggettivo ha notato in Italia una progressiva scomparsa dell’empatia, cioè di quella capacità di relazioni calde e comunicative. Da qui la domanda centrale a cui nel libro ha cercato di dare risposta: che ne è oggi del comandamento cardine “Ama Dio e ama il prossimo”? Già nel secolo scorso, quando fede e religione erano fatti pubblici e condivisi, Nietzsche aveva lanciato la provocazione che “Dio è morto”, ovvero non è più l’orizzonte entro il quale si dipana l’esistenza dell’uomo. In seguito, nel corso del ‘900, il repentino susseguirsi di fatti, pensieri e scoperte ha portato progressivamente alla privatizzazione del rapporto con Dio, che non è più ingrediente automatico di ogni discorso. In questo senso Nietzsche aveva ragione. Ma oggi stiamo assistendo allo sgretolamento anche dell’altro pilastro dell’etica: dov’è finito il prossimo? Ad esempio, 50 anni fa in treno si comunicava, ci si parlava, si mangiava insieme. Oggi ognuno viaggia isolato e parla al cellulare o legge un libro. Cioè ci si è allontanati dalle relazioni “calde”, empatiche. Le cause di questa disgregazione sarebbero sostanzialmente due, secondo Zoja: L’anonimato della società attuale Fino a un secolo fa, la relativamente scarsa urbanizzazione faceva sì che una persona nell’arco della sua vita poteva incontrare fino a un massimo di duecento persone, e dunque memorizzava volti, e avere relazioni aveva un grosso significato. Oggi si vive nell’anonimato, e il nostro sistema neuronale ne è fortemente condizionato: quotidianamente siamo nevrotizzati da stimoli eccessivi che rendono superficiali le nostre relazioni, che si riducono a “buona educazione”. Il paradosso è che, bombardati dall’anonimato di volti sconosciuti che incontriamo ogni giorno, quando si torna a casa accendere il televisore e vedere volti noti diventa per noi motivo di rilassamento! Finalmente riconosciamo l’altro, se non altro attraverso un video. In realtà questa situazione nasconde il fatto che abbiamo paura di relazioni vere, dirette. L’intermediazione della tecnica. Gli schermi ci illudono di restituirci una presenza umana, che invece è artificiale, manca di calore in tutti i sensi. Torna la domanda: ma il prossimo chi è? Il prossimo è la presenza reale dell’altro, è il tu che mi sta di fronte. E che conta! Conta a livello affettivo, ma a quanto pare gli studi dicono che conta anche a livello neuronale: se ascolti un CD da solo a casa sicuramente hai una qualità quasi migliore di quella che hai durante un concerto dal vivo. I neuroni-specchio però si attivano di più nell’auditorio, perché l’emozione di ascoltare tutti insieme è più forte! Sull’uso della tecnologia, poi, come non pensare agli estremi che hanno portato ad esempio alle malattie da eccesso di computer, alle dipendenze, all’isolamento umano di fronte a un video? Per non parlare delle nuove tecniche di guerra, dove da una consolle basta schiacciare un bottone per uccidere migliaia di persone che neanche vedi…Oggi si ruba attraverso il computer! Tutto questo ha l’effetto di eliminare i sensi di colpa, con gravi conseguenze per l’interiorità dell’uomo, che non sa più distinguere tra senso di colpa dettato magari da piccole nevrosi e la coscienza della colpa di chi non riesce ad affrontare una responsabilità più grande o a discernere le situazioni di male oggettivo e rinunciarvi. Aggiunge Florio che oggi dobbiamo essere cristiani per scelta, i nostri modi di vivere li dobbiamo scegliere noi, non sono più “dati”. In conclusione, senza demonizzare la tecnologia, è però importante vigilare perché non si inflazioni e sostituisca l’umanità che deve essere alla base delle relazioni a tu per tu. A questo proposito il riferimento alla pratica terapeutica è d’obbligo: molti stanno cominciando a portare avanti relazioni terapeutiche via Skype, magari da un continente all’altro. Ma potrebbe mai il prof. Zoja condividere questa tendenza? Serena Bertacca Semenza 02_SanPietro_2013.qxd 26/01/2013 15:20 Pagina 4 Anagrafe parrocchiale GENNAIO Battesimi Praderio Giulia, Praderio Filippo, Stablum Tommaso Esequie Crosti Maria, Falchetti Franco, Dattoli Carlo, Curino Gaudenzio, Innocenti Maria Grazia, De Falco Nicola, Dardi Fiorella, Perelli Cazzola, Dessy Ugo, Segalini Domenico, Specchio Matteo, Panelli Maria FEBBRAIO Battesimi Minghinelli Giulia, Valdembri Viola, Zampetti Martina Esequie Ricotti Emilio, Camera Mario, Rossi Bianca, Tornaghi Maria Luisa, D’Isanto Albertina,Pecorari Gianpiero, Bertacca Marzia, De Masi Cristiana, Broggi AnnaMaria, Pirali Margherita, Verga Vanda, Moretti Renzo, Defendenti Alma, Cavina Tullia, Franceschetti Bianca, Costanza Rosa MARZO Battesimi Arosio Paolo, Bianchi Gemma, Ferraresi Caterina, Nebuloni Tomas, Nebuloni Santiago, Pietra Valle Mattia, Zapparoli Cecilia, Ferro Pietro, Besana Arturo, Besana Teresa, Bianchi Colombani Jole, Corea Martina, Craig Viola, Hu Gabriele, Serravalle Lorenzo, Tutinelli Naryely, Nelva Stellio Alessandra, Bernardi Matteo, Tracanna Duilio Esequie Storti Rubes, Crosti Pierfranco, Coda Bernardino, Carrettoni Angiolina, Moncini Maria, Masone Umberto, Siniscalco Maria Luisa, Verri Vittorio, Volta Piera, Sona Renata, Mirabella Rosina, Natale Giuseppe, Campagna Giuseppina, Sassella Virgilia, Cappelli Ida APRILE Battesimi Basciani Giona, Black Henry, Bordogna Egidio, De Nigri Greta, Tola Davide, Vacalebri Elisabetta, Cattaneo Francesca Matrimoni Ferretto Leo e Suzuki Micaela Esequie Crudo Milena, Andreozzi Fioravante, Fugazzola Ernesto, Donati Roberto, Favarato Miranda,Brogliato Luigino, Giovannelli Raffaele, Servida Giovanna, Bernardini Umberto, Zanus Michiei Eleonora, Rocco Alberto, Giuliani Gino MAGGIO Battesimi Bazzini Nicolò, Bruni Ginevra, Fantini Carlo, Gomis Joselie, Nardella Virginia, Pallotti Filippo, Pastore Emma, Bianco Lucia, Stori Mattia, Camosci Matteo, Bencardino Nicolò, Bestagini Bonomi Francesca, Botta Gabriele, Colussi Carlo, Cottatellucci Dario, Falchi Bianca, Gallelli Chiara, Pabis Paula, Piroli Iris, Terraneo Samuele, Trezzi Elio, Zhara Buda Cecilia, Boniello Caterina Matrimoni Zhara Buda e Carta Myriam, Crippa Enrico e Rimoldi Laura Esequie Di Tullio Silvana, Coppola Laura, Occhipinti Giorgio, Pozzi Gilberta, Silei Pierandrea, Pajan Elena, Rini Gioia, Croci Luciano, Di Biagio Velia, Pinucci Giancarlo, Aceti Pietro, GIUGNO Battesimi Ancona Sophie, Andreani Mia, Caterino Elena, Jansen Alexine Eugènie, Spalla Ludovica, Viola Cecilia, Barbaglia Marco, Biraghi Martina, Chiarelli Tiarè Caterina, De Wilde Robin, Luti Alice, Monzino Alessandro, Musssi Filippo, Scanu Leonardo, Suigo Giacomo, Picchi Giada, Cavagna Stefano, Recla Pietro Di Chio Sebastiano Matrimoni Gissi Umberto e Garzia Caterina, Arcagni Matteo e Scalabrini Serena, Tramontana Filippo e Salvaderi Elena Esequie Natale Giovanni, Segrini Maria, Losciale Cecilia (continua sul prossimo numero) INFORMATORE PARROCCHIALE • PAGINE A CURA E RESPONSABILITÀ DELLA PARROCCHIA