av v. remodanovi - Ordine degli Avvocati di Milano
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CERIMONIA DEL CONSIGLIO DELL’ORDINE DI MILANO MEDAGLIE D’ORO PER I 50 ANNI DI PROFESSIONE (18 dicembre 2015) - - o0o - ETICA E PROFESSIONE: VALORI PERENNI DELL’AVVOCATURA Una cerimonia unica come questa, che premia la continuità, la qualità e l’eccellenza della nostra professione, non ha bisogno di parole per rimanere scolpita nella nostra memoria. Ha bisogno soltanto di sentimenti e ricordi. Cinque sono quelli che propongo questa sera per condividere con voi la gioia di questo incontro. 1. - Il primo ricordo è la medaglia d’oro per i 50 anni di professione che hanno dato a mio padre. Ricordo la cerimonia ancora oggi. Tutta la famiglia riunita, mia madre, noi figli e i miei figli, e mio padre sorridente. Mi ha detto: “questa medaglia è l’unico bene che ricevo senza aver fatto nulla”. Aveva già dimenticato la fatica di 50 anni di professione! 2. - Il secondo ricordo è la medaglia d’oro che questo Consiglio dell’Ordine ha dato a me, due anni fa, per gli stessi 50 anni della mia professione. Anche in questo caso la famiglia riunita (con plurimi avvocati e nipoti), ma con un sentimento diverso. Il sentimento di avere trascorso anni intensi di attività professionale, moltissimi dei quali spesi nel Consiglio dell’ordine di Milano, e poi nel Consiglio nazionale forense, e ora ancora nel Consiglio dell’ordine di Milano; ma anche il sentimento appannato di un Paese attraversato da colpe e responsabilità, offeso dalla crisi economica e morale, alla ricerca costante di un’anima, senza capacità di dare conforto e speranza alle nuove generazioni. Ecco, proprio questo è il punto. Dicono che nel mondo siano vissuti fino a oggi circa 100 miliardi di individui (secondo un calcolo abbastanza complicato fatto da alcuni ricercatori negli Stati Uniti), e sempre le generazioni si sono succedute l’una all’altra con un miglioramento delle condizioni di vita (in tutti i campi e in tutti i tempi, dalla scoperta del fuoco alla ruota, dalla scrittura alle arti, dai mezzi primitivi al benessere economico, dalla ricerca alle scoperte scientifiche, dalle disuguaglianze alla conquista dei diritti, dalla cultura alla nuove conoscenze, se si possono sintetizzare migliaia di anni in poche righe), sempre in progresso, e ogni generazione a propria volta è stata superata dalla generazione successiva, in una esemplare staffetta, con grande beneficio per le persone e per la collettività. 1 In questi ultimi anni, invece, per la prima volta in modi vistosi e drammatici, si deve registrare un fenomeno nuovo: salvo poche eccezioni, le statistiche dicono che il benessere della collettività è riportato all’indietro di alcuni decenni (appunto una generazione), con gravi sofferenze soprattutto per i giovani. Questo è il sentimento che mi ha rattristato e mi rattrista, poiché non si è fatto abbastanza per rispettare il principio etico che è la ragione stessa della sopravvivenza: passare il testimone in un punto sempre più avanzato rispetto a quello in cui noi lo abbiamo ricevuto, così permettendo ai giovani le speranze, le opportunità e le scelte più utili per crescere, migliorare e diventare più ricchi nel cammino della vita. 3. - Il terzo ricordo riguarda in generale il sentimento che accompagna i colleghi che oggi ricevono il riconoscimento per l’attività professionale che hanno compiuto e si è sviluppata per così tanto tempo e con tanto grande ed encomiabile passione. Per tutti gli avvocati che condividono questa esperienza con la stessa coscienza professionale, fin dall’inizio l’identificazione con la parte assistita crea un rapporto particolare, “un patto dal più profondo di un uomo al più profondo di un altro”, che suscita una corrente di solidarietà e comprensione: è la nostra causa, la nostra responsabilità, il nostro diritto, ciò di cui parliamo nelle nostre perorazioni; e così ancora raccontiamo del fatto che abbiamo commesso, delle giustificazioni che dobbiamo dare, delle richieste che formuliamo a nome di altri, sempre con la più viva partecipazione e immedesimazione che esprimiamo in ogni occasione. Ma la solidarietà va anche oltre. Condividiamo con le parti assistite i sentimenti complessi che si manifestano nella successione degli eventi, che il difensore cerca di determinare, ma con risultati affidati al giudizio dei terzi, molto spesso non condiviso e non condivisibile. Così, quando il difensore non è riuscito a ottenere il provvedimento richiesto, quando le scelte sono difficili, quando non è il coraggio che manca, ma sono le difficoltà che incalzano, molte volte l’avvocato sente su di sé la responsabilità di non essere stato sufficientemente di aiuto. E nasce allora il dolore, l’amarezza, l’avvilimento, il rincrescimento, la delusione, la pena e lo sconforto. Questi anche sono i nostri sentimenti, questa è la vita e la passione degli avvocati, insostituibili nella difesa delle persone che chiedono assistenza e aiuto. Ma gli avvocati potrebbero fare anche di più: potrebbero e dovrebbero cercare di migliorare l’assetto complessivo del sistema giuridico, e quindi sentire un dovere più ampio, nella fermezza della coscienza di essere parte della società. Gli avvocati infatti sono come i guardiani del faro di fronte al mare della giustizia: per primi vedono il cielo annuvolarsi, i temporali che si avvicinano, le macchinazioni e gli intrighi che sopraggiungono e le tendenze in atto. Sono la lente attraverso la quale possono cogliere i momenti sostanziali e processuali delle vicende che toccano la società; sono lo specchio dell’ordinamento, di cui possono riflettere immediatamente i guasti e le carenze. Ecco quindi la necessità 2 di passare dal ruolo individuale alla funzione collettiva, dal fascicolo quotidiano all’affermazione dei principi generali che sono poi i valori perenni che reggono la nostra professione. L’Avvocatura quindi dovrebbe proporsi come il Ministro-ombra della giustizia nel Governo dello Stato, per elaborare progetti, ricostruire modelli, favorire ideali. Dovrebbe l’Avvocatura (come ogni avvocato) essere il Difensore Etico della causa della giustizia, la coscienza critica dei malanni e delle ingiustizie, il richiamo costante contro le illegalità. Dovrebbe anche uscire dal tempo, per anticipare e confrontarsi con le necessità del futuro. Vi sono dunque possibilità infinite, per chi opera quotidianamente, di continuare a elaborare le difese individuali, ma al contempo di proporsi per suggerire progetti e rimedi. La giustizia infatti (con l’occupazione, il problema più grave di ogni società) è un laboratorio. Secerne quotidianamente prodotti per le cure più appropriate in tutti i paesi del mondo, persegue e realizza obiettivi, ma incontra anche molto spesso crudeli sconfitte. Da quando l’uomo si è fatto lupo all’uomo (e forse da sempre), la giustizia dei popoli è manchevole come lo è la giustizia dei paesi e dei cittadini, tra mille contrasti, lotte e adattamenti. Dovremmo dunque imporci di realizzare un equilibrio più avanzato e compiuto. Non è sufficiente intervenire parzialmente sugli effetti dei fenomeni senza rimuoverne minimamente le cause, nella divisione tra fazioni e interessi contrapposti. Né è sufficiente il controllo di patologia dell’ordine giudiziario: un impegno grandemente lodevole, e tuttavia successivo agli eventi e inevitabilmente insufficiente a dare ragione di quanto accaduto. E’ come se il mondo esistesse attraverso uno specchio deformato che si compiace e si sviluppa sulla memoria corta della gente e sulla anestesia morale, che talvolta mette a dormire le coscienze. Ma proprio per questo dobbiamo ritrovare la memoria, che ritesse e ricostruisce i rapporti, ridà la forza di operare e l’impegno di fare – come certezza, e non solo speranza – per disegnare una nuova immagine del futuro. Avvocati impegnati dobbiamo tutti essere, per superare la contraddizione tra gli interessi particolari e i valori collettivi, per cercare di essere soprattutto noi stessi, reinventando la professione e mantenendo all’Avvocatura gli accenti positivi e gli ideali perenni che la sostengono. Tocca a tutti gli avvocati mettere a fuoco questa immagine, con cautela e saggezza, per imporla alla società e conservare a lungo i riflessi positivi dell’attività svolta. Non è in gioco soltanto il risultato favorevole di un processo, ma lo spirito dell’avvocatura, la coscienza del rispetto dei valori collettivi, che sono poi anche l’ordine del mondo. Questo è il significato ideale che si accompagna alla cerimonia di oggi e questo è il pensiero che dobbiamo lasciare ai giovani per ricordare a tutti che il risultato non è frutto di una occasionale o fortuita coincidenza, ma è impegno costante, e la giustizia non è soltanto il prodotto di un processo giudiziario ma è una condizione di vita. 3 4. - Ancora un evento vorrei ricordare, un evento pubblico. Questi sono stati i mesi dell’EXPO, un’esibizione planetaria che è stata al centro dell’attenzione del mondo, poiché l’EXPO si è presentata agli occhi dei popoli per ricordare che Milano è l’Italia e l’Italia è il mondo. Lo hanno detto i numeri che contano, quelli dei paesi presenti, quelli dei visitatori, quelli dei colori dei volti che hanno condiviso le meraviglie dei padiglioni e quelli delle lingue che abbiamo sentito in questi mesi. Lo hanno detto i temi che sono stati trattati sulle innovazioni, sullo sviluppo sostenibile, sulla alimentazione, sulla nutrizione, sulla eliminazione degli sprechi, sulle biodiversità, sulla educazione alimentare, sulle culture e sui saperi dei popoli e dei territori. Ma l’EXPO non è stato soltanto un evento. Con l’EXPO è stata presentata e sottoposta all’approvazione di tutti la CARTA DI MILANO, un documento diffuso in 19 lingue, per 3,5 miliardi di potenziali lettori, che è stato consegnato al Segretario delle Nazioni Unite e tutti lo hanno potuto firmare. Nella CARTA il diritto al cibo diventa il diritto all’esistenza per gli 800 milioni di individui che soffrono la fame nel mondo e per i 2 miliardi di persone di sono sottonutriti o male nutriti, con pericolo per la loro vita. L’Avvocatura è stata presente e ha condiviso le aspettative di EXPO, non solo con una serie di eventi ma anche con l’elaborazione e la presentazione del MANIFESTO DELL’AVVOCATURA, un documento che è stato voluto dall’Ordine di Milano e firmato con il Consiglio nazionale forense e sottoposto a tutti i colleghi italiani e stranieri che pure lo hanno sottoscritto. Nel documento si riprende il tema della CARTA DI MILANO e si riafferma che il diritto al cibo è anche il diritto alla dignità e alla libertà delle persone, è un diritto umano fondamentale che richiama altri doveri, quali il rispetto dei diritti di tutti, la difesa del territorio e dell’ambiente, la distribuzione delle risorse e il progresso sostenibile. E’ questa dunque l’eredità morale che la CARTA DI MILANO e il MANIFESTO DELL’AVVOCATURA ci hanno lasciato per diffondere l’idea reale e simbolica che l’albero della vita è il punto di riferimento per l’ordine del mondo, per bandire le disuguaglianze e le violenze, per combattere le contraffazioni e le frodi, per riconoscere i valori e gli ideali, per rispettare la legge, l’etica e il diritto degli altri. 5. - L’ultimo ricordo, doveroso, è all’evento che ci ha colpiti all’inizio di quest’anno, ed è l’evento accaduto a Milano, nel nostro Palazzo di Giustizia. Non vi è stata giustizia giovedì 9 aprile nel Tribunale di Milano. Nel Palazzo che ricorda a tutti il millenario trionfo del diritto e proclama le virtù del vivere onesto e indica nella giustizia il perenne “fondamento dei regni”, un evento esecrabile ha cancellato di colpo queste certezze e valori. Sono caduti infatti nel Palazzo l’avvocato, il magistrato, il testimone, il cittadino, tutti i simboli della giurisdizione ed è stata violata la legge e il luogo ove essa è amministrata. 4 L’Avvocatura ha pianto queste vittime, si è raccolta commossa intorno ai loro famigliari, a cui ha espresso affetto e solidarietà, e ha richiamato all’attenzione di tutti i colleghi il sacrificio dell’avv. Lorenzo Claris Appiani, uno di noi, uno degli avvocati che quotidianamente servono la legge per renderla credibile, certa, condivisibile, solidale con le aspettative e i diritti dei cittadini. Uno di noi che ha giurato di osservare la lealtà, l’onore, la diligenza e tutti i doveri del nostro codice etico per i fini della giustizia e per la tutela dei cittadini. Uno di noi che riesce quotidianamente ad assolvere l’apparentemente inconciliabile compito di essere al contempo difensore del cittadino e rispettoso delle leggi, osservando il principio della doppia fedeltà – verso la parte assistita e verso l’ordinamento – che giustifica e nobilita la nostra azione e fa della difesa e della nostra professione il punto centrale della giurisdizione, poiché è compito della magistratura pronunciare sull’equilibrio dei contrapposti diritti, ma senza avvocato non è neppure esperibile l’attività giudiziaria! Non vi è stata giustizia, dunque, giovedì 9 aprile nel Palazzo di Milano, Ma l’Avvocatura ha ritrovato il senso dell’appartenenza, la volontà di reagire con ancora maggior vigore ai soprusi del destino, la passione di continuare a percorrere i corridoi del Palazzo, a correre per dare celerità alla giustizia lenta, a operare per dare luce al buio dello sconforto, a insistere per raccogliere le richieste di aiuto e far prevalere i principi, nei mille e mille episodi quotidiani che cerchiamo di riportare al diritto. E’ dunque la volontà di reagire che dobbiamo avere come esempio per credere nella necessità di proseguire il nostro cammino. Dobbiamo farlo per ricordare che la giustizia è in ciascuno degli atti che compiamo, se sono atti giusti, e per continuare a dare un senso al nostro impegno che trasforma un fascicolo quotidiano nella realizzazione di un diritto e induce alla speranza di superare i conflitti per accomunare i diritti di tutti. Questo, cari amici e colleghi premiati questa sera, voi avete fatto nei tanti anni in cui avete onorato la toga e nei tanti sacrifici che avere sopportato per cercare di affermare il primato del diritto e la fede nella giustizia. Questo dobbiamo continuare a fare, con coraggio e passione, per rispondere alle richieste e alle aspettative dei cittadini, poiché da questa risposta dipendono il futuro e la qualità della nostra professione e del nostro Paese. Il Presidente Avv. Remo Danovi 5 MEDAGLIE D’ORO 2015 BALDELLI Laura Giuseppina Laureatasi a pieni voti presso l’Università degli Studi di Milano, si iscrive all’Albo di Milano nel 1966. Negli anni, Laura acquisisce notevole esperienza nel campo degli appalti, sia pubblici sia privati. Svolge inoltre ripetutamente le funzioni di arbitro, sia di parte sia come presidente o arbitro unico. Presta consulenza per società municipalizzate, fondazioni e istituti di credito. Negli anni ’70 è Giudice Conciliatore. È appassionata di lettura, teatro, cinema, arte, floricoltura. Vorremmo che la medaglia d’oro che stiamo per consegnarLe possa contribuire a coronare una vita ricca di soddisfazioni e traguardi raggiunti. BERETTA Ernesto Nasce a Catiglione delle Stiviere (Mn), e si laurea a Padova. Nei suoi primi cinquant’anni di avvocatura si dedica all’attività di consulenza e difesa processuale in materia di appalti di lavori, forniture e servizi; la profonda conoscenza di tali settori gli vale la pubblicazione di alcune monografie e di numerosi articoli su importanti riviste. Nel suo curriculum spiccano altresì la carica di Giudice Tributario della Commissione Regionale Lombarda e un incarico di docenza presso l’Università Bocconi. Tanto merito è giusto sia celebrato con questa medaglia d’oro. BETTUCCHI Virgilio Il collega si dichiara “lieto e soddisfatto” di aver scelto la professione di avvocato e del modo in cui ha condotto la sua attività in questi cinquant’anni, ottenendo grandi soddisfazioni e ottimi risultati in varie branche del diritto. Da diversi anni svolge consulenza e assistenza continuativa e stabile in materia commerciale a favore di aziende che, pur con una struttura di notevole consistenza e sviluppo, non hanno le dimensioni per dotarsi di un ufficio legale interno. Scrive che tale attività proseguirà finché egli sarà in grado di svolgerla con successo e soddisfazione, innanzitutto per il cliente. La medaglia di oggi rappresenta perciò la giusta, seppur modesta, ricompensa per l’impegno profuso in ogni incarico dall’Avv. Bettucchi, in perfetta aderenza ai principi fondanti la nostra amata professione. BRETZEL Carlo Padre triestino, madre veneziana, è vissuto a Bassano del Grappa fino alla maturità classica, conseguita dopo aver fatto parte della resistenza partigiana dal 1943 al 1945. Prima della Laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Milano, è stato “uditore straordinario” presso l’Università di Vienna. Ha 6 iniziato la professione nel 1954 con attività prevalentemente stragiudiziale per compagnie assicuratrici in una delle quali è poi entrato come dirigente con mansioni anche all’estero. Congressista e relatore in convegni nazionali e internazionali, articolista nella Rivista di Guido Gentile con il quale ha collaborato, è stato membro della Commissione Giuridica dell’ANIA. Dal 1971 svolge anche un’intensa attività giudiziaria pluriennale nel settore della Responsabilità civile. È membro della Commissione Legale dell’ACM e dell’Osservatorio della Giustizia Civile, sezione Europa. Tra i soci fondatori di “Giustizia a Milano”, ne è attualmente il Direttore. Nel consegnargli la medaglia, desideriamo ringraziarlo per l’onestà e la serietà con cui ha esercitato la professione forense. CAJOLA Alberto Nato a Venezia, dopo gli studi classici si trasferisce a Milano, dove si laurea in Giurisprudenza nel 1963. Tre anni dopo fonda il proprio studio e da allora svolge con successo la propria attività professionale quale consulente di aziende multinazionali. Il nostro augurio è che Alberto possa continuare per tanti anni ancora a esercitare la nostra bella professione. CAPELLI Fausto Fausto Capelli intraprende ben presto una brillante carriera universitaria, che lo vede dal 1975 al 2002 titolare della Cattedra di diritto delle Comunità Europee presso l’Università degli Studi di Parma, quindi dal 1988 al 2002 Professore di diritto dell’Unione Europea presso il Collegio Europeo di Parma, di cui in quegli stessi anni è anche il direttore. È membro di numerose Commissioni di studio e Comitati scientifici, tra cui desidero menzionare il Comitato per EXPO-Milano 2015 dell’Ordine degli Avvocati di Milano. Egli è attivo come relatore a convegni e incontri di studio su tematiche di diritto dell’Unione europea, ed è autore non solo di numerosi articoli pubblicati su riviste e monografie di diritto europeo, ma anche di un recente libro sugli aforismi. Oggi è per noi un onore celebrare la cultura giuridica dell’Avv. Prof. Fausto Capelli. CARNEVALI Ugo Giuseppe Prospero Si laurea nel 1963 in diritto civile (relatore il prof. Cesare Grassetti) all’Università di Milano. Per la tesi di laurea gli viene conferito il premio “Camillo Giussani”. Inizia la pratica professionale nello studio del prof. 7 Grassetti, sotto la guida del quale intraprende contemporaneamente la carriera universitaria. Come professore insegna diritto privato e diritto civile dal 1969 nelle Università di Parma, Pavia e Milano. Dal 1984 al 2011 tiene anche il corso di diritto privato presso l’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo. È autore di numerose monografie di diritto civile, di parti di trattati e commentari, e di saggi minori, nonché coautore di un manuale di diritto privato giunto alla ventunesima edizione. Svolge attività professionale nei settori del diritto civile e commerciale e, come arbitro, anche in arbitrati internazionali. Ugo è per tutti esempio di una vita dedicata con grande entusiasmo alla professione e all’insegnamento. CECCON Franco Nasce a Milano nel gennaio 1940. Si laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano nel 1963 e si iscrive all’Ordine degli Avvocati nel febbraio 1966. Da allora esercita la professione con impegno e passione, e noi oggi per questo lo premiamo. COZZI Bianca Maria Nasce a Milano, dove si laurea in diritto internazionale presso l’Università degli Studi nel 1963. Si occupa da subito di diritto commerciale e societario e di investimenti stranieri in Italia, di acquisizione e cessioni e di fusioni. È inoltre vice-presidente di una ONLUS che collabora con i centri di ematologia per finanziare la ricerca scientifica e l’assistenza ai malati. Bianca Maria si ritiene onorata di ricevere oggi questa medaglia, ma vogliamo rassicurarla che l’onore è tutto nostro. DOTTI Vittorio Nel 1968 apre il proprio studio, di cui da allora è titolare unico, svolgendo sempre la professione esclusivamente nel campo del diritto civile, e in particolare commerciale. Negli anni ‘70 la sua attività si svolge prevalentemente nel campo del diritto fallimentare. Nel 1980 diventa il legale di una delle maggiori realtà italiane nei settori della comunicazione, dell’editoria e della finanza. Dal 1996 la sua attività professionale prosegue con l’assistenza in contenziosi ordinari o arbitrali per lo più commerciali, societari e contrattuali, e consulenza stragiudiziale a imprese. È autore di alcune pubblicazioni sia giuridiche sia letterarie. All’attività forense si aggiunge quella politico-istituzionale, prima alla Camera dei Deputati (biennio 1994-1996), poi nel Consiglio comunale di Milano dal 1995 al 1997. 8 Tra i motivi di orgoglio della sua lunga e poliedrica carriera troverà un posto anche questa medaglia. FANUCCHI Maria Paola Dopo la Laurea in Diritto Internazionale, inizia la pratica professionale con due colleghi esperti di Diritto Civile e Diritto del Lavoro. Con gli stessi collabora per vari anni dopo l’iscrizione all’Albo. Apre poi il suo Studio e continua a occuparsi soprattutto di Diritto del Lavoro e quindi anche di agenzia, promozione finanziaria e società di intermediazione mobiliare. Chiuso lo Studio qualche anno fa, inizia a collaborare con altri colleghi in uno Studio Associato. Maria Paola si dichiara soddisfatta della sua vita professionale che le ha permesso, in molte occasioni, di aiutare persone in difficoltà. Noi tutti oggi la celebriamo e la ringraziamo con questa medaglia per la genuinità della sua dedizione alla professione e agli altri negli ultimi 50 anni. FURIGA Ornella Conseguita la laurea in Giurisprudenza con la lode con il professor Alberto Dall’Ora, supera l'esame di procuratore legale a Milano, e svolge la pratica legale presso lo Studio del professor Aurelio Candian, allora Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano, che la nomina redattrice ufficiale della sua rivista giuridica “Temi”. L’impegno costante per svolgere nel miglior modo possibile il proprio compito in questi cinquant’anni testimonia la serietà e la professionalità della collega, alla quale il Consiglio dell’Ordine è oggi onorato di consegnare la medaglia d’oro. GHIDINI Gustavo Avvocato civilista, è professore ordinario fuori ruolo e attualmente Professore di Diritto industriale nell’Università degli Studi di Milano e nell’Università LUISS Guido Carli. Condirettore di due importanti riviste giuridiche, è autore di numerosi articoli su prestigiose riviste anche internazionali nonché autore e curatore di monografie, in lingua italiana e straniera, sulla proprietà intellettuale, il diritto industriale, i brevetti, la concorrenza nelle libere professioni. È stato inoltre consigliere di amministrazione di importanti società italiane, e membro di importanti Comitati tecnici e consultivi in materia di lotta alla contraffazione e di diritto d’autore. È perciò con particolare gratitudine che Gli consegniamo oggi questa medaglia, a coronamento di una carriera professionale e scientifica davvero straordinaria. 9 GIARDA Angelo Luigi Matteo Nato a Cassolnovo (PV), si laurea in Giurisprudenza con pieni voti assoluti e lode, quale alunno del Collegio Ghislieri, nell’ottobre del 1963 presso l’Università degli Studi di Pavia. Tra i suoi numerosi incarichi di docenza, ricordiamo quello di Professore incaricato di Diritto processuale penale presso l'Università degli Studi di Sassari e di Trieste, Ordinario di Diritto processuale penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano dal 1982 al 2012 nonché di Professore a contratto del Corso di Diritto penitenziario presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica Sacro Cuore dì Milano nell’anno accademico 2012/2013. Egli svolge l’attività forense prevalentemente nel diritto penale dell’economia, nel diritto penale dell’ecologia, nel diritto penale della prevenzione degli infortuni e dell’igiene nel lavoro, nei delitti contro la P.A. e nel diritto penale delle Banche e della Finanza; ha fatto parte altresì dell’Ordine degli Avvocati di Milano per una tornata. È altresì direttore o componente del Comitato scientifico di prestigiose riviste in ambito penale e processual-penalistico, ed è autore di quattro saggi monografici e di numerose pubblicazioni scientifiche nel medesimo settore. Siamo perciò orgogliosi di conferire al prof. Avv. Angelo Giarda la medaglia d’oro per il prestigio acquisito e il prezioso contributo nella sfera del diritto penale e della procedura penale. GRASSI Maria Ludovica Si laurea a pieni voti nel novembre 1962. Maria Ludovica dice di dover moltissimo di ciò che ha imparato, del diritto e della vita, all’Avv. Fabio Gagnatelli, che ricorda con immutato affetto. Nel 1983 Ella fonda il proprio Studio, che oggi divide orgogliosamente con il figlio. Desideriamo condividere con tutti Voi le toccanti parole che l’Avv. Gagnatelli le scrisse quando le regalò la toga da Procuratore: “È la Toga che il suo maestro le consegna. Non lo consideri un regalo, piuttosto il simbolo – grave ma affascinante – di una parte del suo domani. La Toga si indossa anche quando non si veste. È il vestito dell'anima, e come tale simbolo di dignità e umiltà, di lealtà e di costanza, ove il compromesso non ha posto ...”. Siamo oggi assai lieti di consegnarLe la medaglia dell’Ordine degli Avvocati. GUERRASIO Vittorio Laureatosi nel 1963, svolge la pratica forense fino al 1965 presso lo studio dell’avv. Vito Bottalico. Nel 1966 è nominato coadiutore del commissario liquidatore di un grande Consorzio in liquidazione coatta amministrativa. Dal 1967 al 1979 svolge attività di procuratore legale presso un noto studio milanese. Nel febbraio 1979 apre lo studio dove ancora svolge l’attività professionale. Per la nostra “Rivista del Consiglio” cura la recensione di 10 alcune opere nell’area del diritto processuale civile tra il 1999 e il 2010. Nel settembre 2003 è nominato componente della commissione per gli esami di avvocato – sessione 2003/2004. L’impegno e la dedizione dimostrati nella sua vita professionale lasciano presagire ancora lunghi anni di intensa attività. E tutti noi glielo auguriamo di cuore! GULOTTA Guglielmo Dopo la Laurea presso l’Università degli Studi di Milano con lode nel 1964, ottiene la specializzazione in Psicologia presso l’Università degli Studi di Torino con lode nel 1969. Inizia una lunga e straordinaria carriera di cui ripercorriamo le tappe principali: dal 1982 è diventato ricercatore presso l'Istituto di diritto penale dell'Università degli Studi di Milano; nel 1989 è Professore Ordinario di psicologia sociale presso l'Università degli Studi di Cagliari; dal 1995 è Professore ordinario di psicologia giuridica presso l'Università degli Studi di Torino dove, dopo il pensionamento, è Professore a contratto. Dal 2002 al 2004 è membro del Giurì di Autodisciplina pubblicitaria. Dal 2006 è Presidente e membro della omonima fondazione di Psicologia Forense e della Comunicazione. Ad oggi ha scritto, tra libri e articoli scientifici, 400 lavori. Le grandi qualità che Egli ha dimostrato nei suoi primi cinquant’anni di carriera sono oggi ricordate e celebrate attraverso la consegna del simbolo della nostra gratitudine nei suoi confronti. GURRADO Nicola Nasce a Bari e si trasferisce adolescente a Milano, dove frequenta il ginnasio e il Liceo classico Berchet (ivi conosce l’attuale presidente del Consiglio dell’Ordine di Milano, Avv. Remo Danovi, e suo fratello), diplomandosi nel 1959 e iscrivendosi quindi alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università Statale di Milano. Terminati gli studi nel 1963, nel 1968 inizia la sua carriera di avvocato. Negli anni ’60 e ’70, come grande appassionato di calcio e praticante di tale sport, fa parte della squadra forense. Professionalmente esercita attività giudiziale e soprattutto stragiudiziale nel settore industriale e commerciale, assistendo importanti società milanesi. Nicola afferma di sentirsi ancora giovane e non pensa minimamente di abbandonare questo mondo lavorativo che tante soddisfazioni gli ha dato e continua a dargli. Siamo certi che questa medaglia lo spronerà a intraprendere nuove avventure giudiziali. 11 INVERNIZZI Carlo Il collega scrive di non aver mai ritenuto la professione di avvocato “un mestiere da banalmente svolgere soltanto con abilità, invece che soprattutto come necessità di coltivare nel modo indesistibilmente più assoluto anche conoscenza per fare rendere giustizia in difesa della propria e comune libertà, nel che sta il più profondo senso del vivere dell'avvocato”. Consegniamo ora all’Avv. Invernizzi questa medaglia d’oro dell’Ordine che suggella i suoi primi cinquant’anni di professione forense. LANZA Claudio Si laurea presso l'Università Statale di Milano nel 1963 con il Prof. Cesare Grassetti, discutendo una tesi in diritto civile dal titolo “Le promesse unilaterali”. Dal 1967 al 1972 collabora presso lo Studio dell’Avv. Piergrossi. Dal marzo 1972 opera presso il proprio Studio offrendo consulenza e assistenza legale giudiziale e stragiudiziale in materia civile, con particolare riferimento ai settori del diritto di famiglia, dei diritti reali, dell’infortunistica stradale, del diritto fallimentare e commerciale in genere e del diritto del lavoro. Siamo oggi lieti di onorare la sua carriera con questo simbolico tributo. LANZA Pier Luigi Appartiene a una famiglia di giuristi: padre Avvocato dello Stato, zii professori di diritto, nonno paterno professore universitario fondatore della scuola di diritto penale umanistico. Nel 1962 si laurea con lode in diritto amministrativo presso l'Università degli Studi di Milano con tesi sull'esproprio per pubblica utilità. Nel 1963 entra nello Studio del prof. Cesare Grassetti, dove perfeziona la propria esperienza in diritto commerciale e societario, anche attraverso soggiorni di studio e di lavoro all’estero. Pier Luigi matura negli anni significative esperienze, in ambito nazionale e internazionale, seguendo importanti processi di acquisizione, cessioni e fusione di società in vari settori. È inoltre appassionato di problemi sociali e di storia; è socio di associazioni musicali e culturali; è cultore e collezionista di arte contemporanea; è volontario in Associazioni benefiche. Una così brillante carriera, piena di passione per il diritto e di attenzione per la società e i più bisognosi, merita di essere oggi onorata dalla medaglia d’oro dell’Ordine degli Avvocati. LOSANO Mario Mario Losano si iscrive all’albo degli avvocati, prima a Torino, poi a Milano. Insegna teoria generale del diritto dal 1969 all’Università Statale di Milano e, poi, informatica giuridica all’Università del Piemonte Orientale fino al 2009. 12 A Torino è allievo e assistente di Norberto Bobbio. Introduce in Italia l’informatica giuridica e costruisce la prima banca di dati legislativi presso la Regione Lombardia (nel 1973-1975) e il primo CD-Rom con sentenze di secondo grado del tribunale di Milano (1987). Attualmente è professore nella Scuola di Dottorato dell'Università degli Studi di Torino. È autore di 60 libri e di oltre 500 articoli. Nella sua brillante carriere gli vengono assegnati quattro Dottorati honoris causa. Nel 2002, in Brasile, e nel 2012, in Austria, viene insignito di importanti onorificenze per meriti culturali. Il suo intenso impegno professionale e culturale lascia presagire i segni di un’attività ancora densa di meritate affermazioni. LUCIDO Giovanni Si laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Palermo nel 1961. La sua attività professionale consiste in pareri in materia di recupero crediti, procedure esecutive per il rilascio di immobili a uso abitativo e a uso diverso, responsabilità extracontrattuale, contrattualistica, diritto di famiglia, diritto condominiale, successioni, diritto penale. All’Avv. Lucido va ora questa meritata onorificenza dell’Ordine degli Avvocati di Milano. MARIANI Nerino Laurea presso l’Università Statale degli Studi di Milano, sua città natale, il 27 febbraio 1964. Nerino è iscritto all’Albo di Milano dal febbraio 1966 e dal 1981 all'Albo dei patrocinanti avanti alle giurisdizioni superiori. Continua a svolgere l'attività professionale nelle materie del diritto civile e amministrativo. Oggi è qui con noi a festeggiare cinquant’anni di onorata carriera per la quale, con estrema modestia, non ha voluto spendere molte parole, ma che sappiamo aver condotto con umiltà, forte senso per la giustizia e correttezza. MENOZZI CANTELE Maria Luisa Si laurea con la tesi, già allora di estrema attualità, “La funzione della nozione di aggressione nel Diritto Internazionale contemporaneo”, relatore il professor Piero Ziccardi. Inizia la pratica legale nello studio degli Avvocati Tarzia; nel 1966 apre uno studio con il marito Vittorio (insignito della medaglia d’oro alla memoria lo scorso dicembre). Il suo cammino professionale spazia dal diritto amministrativo al diritto comunitario. Partecipa a diverse associazioni e nel luglio 1995 fonda, insieme con il marito e altri noti colleghi, l’ALGIUSMI (Associazione Laureati in Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano) di cui è consigliere per molti anni e presidente nel 1997, promuovendo diversi corsi di formazione. È consigliere dell’UGCI (Unione Giuristi Cattolici Italiani). 13 Soddisfatta della propria carriera e anche della famiglia, afferma di condividere appieno quanto le diceva all’inizio della pratica l’Avvocato Diego Tarzia: “Questo, Dottoressa, è il mestiere più bello del mondo!”. Grande è il nostro piacere nel donarle questo piccolo simbolo di riconoscimento della sua maestria professionale. MIGLIAROTTI Lucio Laureatosi in Giurisprudenza presso l’Università di Napoli il 2 dicembre 1963, si iscrive nell’Albo degli Avvocati di Napoli. Da allora, esercita in materia di diritto civile e commerciale, diritto del lavoro, diritto marittimo, e tributario. Svolge inoltre attività di consulenza in materia successoria curandone anche gli aspetti tributari. Dal gennaio 1989 si trasferisce all’Albo degli Avvocati di Milano. Dal 1996 al 2010 svolge funzioni di Giudice Tributario di appello presso la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. Esperto di procedure arbitrali, ricopre incarichi di arbitro unico, collegiale e di Presidente. Ricopre altresì cariche sindacali in varie società di navigazione. Da oltre dieci anni svolge, nell’interesse di Compagnie di Assicurazioni, attività di consulenza e difesa giudiziaria prevalentemente nell’ambito della responsabilità per errore professionale. Noi gli auguriamo di continuare a esercitare la professione di avvocato con lo stesso entusiasmo che l’ha portato qui, oggi, a ricevere questo premio. MONIZZA Ermanno Nato ad Asola (Mantova), si laurea a pieni voti presso l’Università di Parma nel giugno 1963 con una tesi in diritto commerciale dal titolo “L’Amministratore Delegato nella Società per Azioni”. Nel corso dei cinquant’anni della Sua vita professionale, il collega Monizza ha esercitato la professione forense nelle varie branche del diritto, quali diritto del lavoro, civile, commerciale, matrimoniale e penale. Ci ha scritto che la Sua vita è stata fonte di una vastissima e intensissima esperienza umana colma di soddisfazioni, alle quali oggi si aggiunge la meritata onorificenza dell’Ordine degli Avvocati. MORO VISCONTI Alberto Si laurea in Giurisprudenza all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel febbraio 1962, dopodiché ottiene l’abilitazione all’esercizio della professione forense nel 1966 e al patrocinio della Corte di Cassazione nel 1980. La sua attività è prestata a favore di aziende italiane ed estere operanti nel settore finanziario e creditizio nonché nei settori dei lavori pubblici, dell’energia, dell’ambiente e della sanità pubblica e privata. È altresì membro 14 di Consigli di Amministrazione di note associazioni e fondazioni di rilievo internazionale. La perizia con cui Alberto ha esercitato in questi cinquant’anni la professione forense in processi di grande complessità e interesse giuridico riceve oggi il meritato tributo del Foro milanese. MORO VISCONTI Franco In vista del traguardo dei cinquant’anni anni della sua attività professionale, con la soddisfazione di vederla anche condivisa da due figli, il collega constata che i primi quaranta sono stati impegnati in diversi ambiti del diritto civile. Più recentemente, pur continuando questa attività, inizia a privilegiare il suo impegno come volontario in carcere, dove con la collaborazione di alcuni colleghi e magistrati in pensione contribuisce a realizzare un servizio di consulenza legale, apprezzato non solo dai detenuti – direttamente e responsabilmente coinvolti anche loro come volontari nella sua quotidiana gestione – ma anche dagli Organi istituzionali preposti all'esecuzione penale. A nome di tutto il Consiglio, consegno oggi a Franco la medaglia di benemerenza, con cui desideriamo premiare tanto le Sue doti professionali quanto quelle umane. NICOTRA Giuseppe Essenziali sono state le parole con le quali l’Avv. Nicotra ha risposto all’invito a presenziare all’odierna cerimonia, ma il suo curriculum poi attesta un’intensa attività professionale che si è svolta in materia di contenzioso civile in generale e fallimentare in particolare. Oggi è qui con noi a festeggiare cinquant’anni di onorata carriera ed è, dunque, per noi un piacere consegnargli il simbolo di gratitudine di tutto il Foro milanese. PASTORE Egidio Da Nova Siri (MT), un piccolo paese della Basilicata, si trasferisce prima a Taranto per gli studi classici, poi a Bari per frequentare il corso di laurea in Giurisprudenza, ove è docente di diritto penale il Prof. Aldo Moro nonché il Prof. Gino Giugni, docente di diritto del lavoro, con il quale discute la Tesi di Laurea. Conseguita la Laurea, a metà degli anni ’60 si trasferisce a Milano, dove inizia una intensa attività professionale, occupandosi delle controversie di lavoro di una nota azienda farmaceutica e acquisendo nel corso degli anni la gestione esclusiva e diretta dell’ufficio legale della stessa. Egidio ha sempre avuto uno studio professionale autonomo, con clientela privata, originata per lo più dalle società per le quali presta consulenza. 15 Ancora oggi svolge l’attività professionale alla quale ha dedicato la gran parte della propria vita, affiancato dai tre amati figli, che con lui condividono la passione per il diritto. PATRUNO Cataldo Si laurea all’Università di Bari nel 1962 discutendo la tesi in diritto penale dal titolo "Le circostanze del reato”. Nel gennaio del 1963 si trasferisce a Milano dove svolge la pratica forense nello studio dell'avv. Giacomo Marino, vera fucina professionale e di vita. Dopo il superamento dell’esame di procuratore legale, si iscrive all'Albo degli Avvocati di Milano, e successivamente apre il proprio studio. Sono cinquant’anni che Cataldo dedica alla professione forense tutte le sue energie e il suo tempo, con grande soddisfazione. Il suo interesse professionale si indirizza sin da subito verso il settore del diritto assicurativo nonché i settori civilistici delle locazioni e, in misura seppure ridotta, del diritto di famiglia e delle esecuzioni mobiliari ed immobiliari. La medaglia di oggi rappresenta il nostro ringraziamento per il suo costante impegno di onorare il ruolo dell’Avvocatura in tutti questi anni. PEREGO Enrico Carlo Adolfo Il suo curriculum s’intreccia con quello accademico: si iscrive all’Albo dei procuratori legali nel febbraio 1966, consegue la libera docenza in diritto civile nel 1970 e due anni dopo si iscrive all’Albo degli avvocati. L’attività accademica, svolta nelle Università di Milano, Urbino, Sassari, Venezia e Pavia, prima come professore incaricato e poi come professore ordinario, gli consente l’iscrizione all’Albo dei cassazionisti nel dicembre 1979. Messo a riposo dal Ministero della Pubblica Istruzione al termine dell’anno accademico 2009/2010, il collega Perego prosegue nell’esercizio della professione. Nel consegnare questa medaglia, gli auguriamo di ottenere nuovi e appaganti successi. PIERGROSSI Alberto Laurea in Giurisprudenza, maxima cum laude, Università degli Studi di Milano, 1963. Dopo il Master of Laws alla Harvard Law School nel 1967 (Cambridge, Massachussets, U.S.A.), diventa assistente all’insegnamento e alla ricerca presso la Stanford School of Law (California, U.S.A) nel 1968. È Professore Emerito di Diritto Processuale Civile, Università degli Studi di Milano, e Professore Emerito di Diritto Internazionale Privato e Processuale, Università di Siena. È Presidente del comitato “Enne.Zero – Avvocati e professionisti negoziatori” dal 2014 e membro di diverse associazioni forensi internazionali. . 16 È Autore di numerose pubblicazioni in italiano e in inglese. L’Avv. Prof. Piergrossi è specializzato in contenzioso, arbitrato e mediazione, sia nazionali che internazionali; assiste con successo clienti nella tutela e nel rafforzamento dei loro diritti di proprietà intellettuale, in particolare nel campo dell’industria medica, farmaceutica, chimica e delle biotecnologie; acquisisce una vasta esperienza nell’ambito del diritto fallimentare, commerciale, societario e bancario. Il simbolico tributo che oggi gli consegniamo rappresenta la gratitudine di tutti i Colleghi che hanno potuto apprezzare la sua professionalità e fruire delle sue pubblicazioni. REVERDINI Beno Antonio Milanese di nascita, interrompe le scuole elementari nel 1942. Coinvolto nei drammatici anni di guerra, riprende gli studi nel 1945 nella Milano distrutta. Si laurea in Giurisprudenza con tesi sul “Giuspatronato Laicale” e sulla “Armonizzazione delle legislazioni degli Stati Membri accolte dal trattato del MEC”. Lo Studio, inaugurato all’inizio del ‘900 da suo nonno Antonio, segue questioni delle successioni, della proprietà, del diritto bancario e assicurativo, del patrimonio storico-artistico privato. Beno afferma che il suo più grande onore professionale è l’essere stato chiamato da Giorgio Ambrosoli fra i difensori della liquidazione coatta amministrativa della Banca Privata Italiana. Il padre Carlo è stato premiato con la medaglia d’oro alla memoria nel 1984 e noi oggi siamo davvero lieti di continuare la tradizione consegnandogli personalmente il riconoscimento di questo Consiglio. ROMANO Cristiano Consegue la Laurea in Giurisprudenza all’Università di Napoli nel 1952. Vinto il concorso per la carriera direttiva del Ministero dell’Interno, prende servizio a 24 anni, proseguendolo per dieci anni, presso la Prefettura di Pavia, partecipando all’attività riguardante i controlli di legittimità sugli atti dei Comuni e ai lavori della giunta provinciale amministrativa in sede giurisdizionale. Nel 1965 supera gli esami di procuratore legale, iscrivendosi all’albo degli Avvocati di Milano. Da allora svolge la professione prevalentemente nel campo del diritto amministrativo. Tra l’attività direttiva presso la Prefettura di Pavia e l’attività forense, Cristiano ha raggiunto i 60 anni di attività lavorativa. E noi oggi siamo orgogliosi di suggellare questo straordinario traguardo con la medaglia d’oro! 17 ROMANO Ercole Si laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Messina nel 1962 e tre anni dopo frequenta uno stage presso l’Ufficio legale della Comunità Economica Europea. Nel 1972 consegue il titolo di avvocato e apre il proprio studio legale nel 1985. La sua attività professionale spazia in diverse branche del diritto, e precisamente: diritto amministrativo, responsabilità contabile e diritto civile. Patrocinante in numerose controversie (oltre 3.000 dall’inizio dell’attività) avanti agli organi di Giustizia amministrativa contabile di primo e secondo grado, è consulente e difensore di numerose Amministrazioni locali. La medaglia d’oro è il segno di riconoscimento di tutto il Foro milanese verso un avvocato che da mezzo secolo si dedica alla professione con costanza e assiduità. ROSSETTO Vanna Carmen Ferrucina Albina Laureatasi presso l’Università degli Studi di Milano in Diritto e Organizzazione Internazionale con pieni voti assoluti e lode, dopo uno stage di Diritto Internazionale presso la CECA (Comunità Europea Carbone e Acciaio), a Lussemburgo, svolge la pratica forense presso il Tribunale di Milano superando gli esami di procuratore legale nell’autunno del 1966 con conseguente iscrizione all’Albo milanese. Da allora esercita la professione ininterrottamente, salvo alcune parentesi per soggiorni di studio e di lavoro negli Stati Uniti, con durature collaborazioni con Studi legali in Milano e occasionalmente con Colleghi francesi, tedeschi e americani, privilegiando lo studio e l’approfondimento delle questioni giuridiche esaminate mediante ricerche nel campo del diritto italiano e internazionale. Oggi festeggiamo insieme i suoi 50 anni di iscrizione all’Albo la preparazione e la competenza con cui affronta le questioni di diritto. SALVATORES Sergio Nato a Milano; studi classici presso il Liceo Berchet; studi universitari presso l’Università degli Studi di Milano. Laurea conseguita nel 1963 e iscrizione al Consiglio dell'Ordine degli Avvocati nel marzo 1966. Si occupa in pratica di tutte le materie giuridiche disciplinate dal Codice Civile, occasionalmente anche di diritto del lavoro. Numerose le controversie dibattute nelle Commissioni tributarie di primo e di secondo grado; alcune pratiche discusse avanti al Tribunale dei Minori; e avanti al Tar di Milano. Sporadiche, quando necessitate, le presenze in processi penali. Collabora stabilmente alla vita editoriale del quindicinale Bollettino Tributario, periodico di famiglia fondato dal padre Carlo Salvatores nel 1933. 18 Il celebre regista premio Oscar è suo cugino. Oggi però è Sergio a ricevere un riconoscimento d’oro dal Consiglio dell’Ordine per la lunga carriera, vissuta nell’osservanza delle norme deontologiche della professione. SANTA MARIA Alberto Iscritto all’Albo degli avvocati di Milano, assiste, in qualità di clienti, governi, istituzioni pubbliche e imprese di primaria rilevanza, attive in molteplici settori. È membro di numerosi Collegi arbitrali italiani e stranieri. Parallelamente si sviluppa la carriera accademica, di cui ricordiamo le tappe principali: dal 1987 al 2011 è professore ordinario di Diritto internazionale nella Facoltà di giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano; dal 1984 al 1987 è professore ordinario di Diritto delle Comunità europee nella stessa Facoltà. È autore di numerose monografie di diritto internazionale, di parti di trattati, di voci enciclopediche e di articoli, in lingua italiana e straniera. Nel 2014 vince il premio Toplegal all'eccellenza. La medaglia che stiamo per consegnargli è ulteriore conferma delle sue eccellenti qualità professionali. SAVASTA Roberto Milanese, consegue la maturità al liceo classico Beccaria di Milano, dove è presidente degli studenti per tre anni. Laureatosi all’Università degli Studi di Milano, dove è rappresentante degli studenti di giurisprudenza all'interfacoltà, inizia a esercitare l'attività forense nel settore civile (commerciale, societario e famiglia). È anche esponente del Sindacato Avvocati per una decina di anni, e componente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Milano per due bienni. È inoltre consigliere comunale di Milano per una legislatura e responsabile nazionale per la giustizia di un partito politico negli anni ‘80. Svolge tuttora la professione forense con grande orgoglio, lealtà ed entusiasmo, e con gli stessi sentimenti siamo lieti di consegnare all’Avv. Savasta questo simbolo di benemerenza. SCANDARIATO Salvatore Originario di Calatafimi (TP), a 15 anni inizia a frequentare il liceo classico di Castellammare del Golfo ove conosce un ragazzino di qualche anno più giovane di lui di nome Sergio Mattarella. Qualche anno dopo, viene scritturato dal regista Roberto Rossellini per interpretare lo zio Pietro Adamo nel film “Viva l’Italia”. Riprende gli studi, ma ben presto viene contattato dalla casa produttrice del film “Salvatore Giuliano” di Franco Rosi onde interpretare un sottufficiale dei carabinieri . Il padre però gli proibisce di accettare perché teme che Salvatore abbandoni gli studi: finisce così la sua promettente carriera di attore! 19 Appena laureato, nel 1962, si trasferisce a Milano e inizia la pratica specializzandosi in cause di lavoro. Da tantissimi anni fa parte del seggio per le elezioni al Consiglio dell’Ordine. Oggi siamo onorati di premiare il collega per aver svolto la professione con entusiasmo, passione e soddisfazione. SOTRIFFER Gioacchino Percorre l’intero curriculum di studi a Milano e ivi si iscrive nel 1958 alla Facoltà di Legge. Al quarto anno di corso consegue una borsa di studio presso l’Università di Göttingen (Germania), che gli consente di svolgere un approfondimento tematico nel diritto comunitario e internazionale. Nel luglio 1963 si laurea con la tesi dal titolo “Investment Trust e Società di investimento” per la quale ottiene il massimo dei voti e la lode. Viste le sue relazioni consolidatesi nel tempo col mondo austro/germanico, è per molto tempo referente della Camera di Commercio Italo-Tedesca oltre che dell’Ambasciata e dell’Ufficio Commerciale Austriaco di Milano. Complessivamente colleziona nel corso della sua attività oltre 3500 posizioni. Giunto al termine di una vita lavorativa, dedicata con totale impegno all’avvocatura, esprime sentimenti di gratitudine e di affetto verso l’Ordine degli Avvocati e i colleghi di Milano. La medaglia che oggi gli consegniamo esprime il rispetto e la riconoscenza di tutto il Foro milanese nei suoi confronti. USUELLI Emilio Figlio di avvocato di famiglia meneghina, è orgoglioso di dire che insieme alle sue due figlie svolge con soddisfazione l'attività professionale nello studio di famiglia. Per diversi anni è stato Consigliere dell'Ordine degli Avvocati di Milano e, per un breve periodo, ne è stato Consigliere Segretario. Dedica le risorse e le conoscenze che gli vengono dalla professione all'impegno civico a favore della Città di Milano, sia quale Consigliere della Zona 4 per diversi anni sia nella veste di Consigliere di Amministrazione della Metropolitana Milanese Spa. Per altro verso, si dedica ad attività di volontariato attivo per oltre trent’anni con la Associazione pro-ammalati Francesco Vozza. Infine il 10 dicembre 1986, in veste di Consigliere dell’Ordine ha il privilegio di poter consegnare la medaglia d'oro al padre Avv. Andrea Usuelli. Oggi abbiamo noi il privilegio di consegnare a Emilio il riconoscimento del Consiglio dell’Ordine per la sua dedizione alla vita dell’Avvocatura e della città di Milano. 20 VERONA GOLDSTEIN Luciana Viene da una famiglia di avvocati, di cui rappresenta la terza generazione: la quarta è attiva da più di 15 anni e si occupa di diritto penale. Si laurea con pieni voti assoluti e lode presso l'Università Statale di Milano nel novembre 1963 con il Prof. Cesare Grassetti, discutendo una tesi sul divorzio de iure condendo, che viene poi premiata. Nella specifica materia di cui si occupa si fregia del titolo di avvocato matrimonialista, rifiutando quello di "divorzista", poiché Ella cerca sempre di mantenere un rapporto civile e collaborativo tra quei soggetti che, pur incapaci di continuare la convivenza, hanno il dovere di essere "genitori ancora". Oggi siamo lieti di premiarla per aver svolto in tutti questi anni la professione con passione, serietà, correttezza e impegno. VITIELLO Ernesto Svolge l’attività professionale con taglio prevalentemente assistenziale sin da quando, a 21 anni, inizia a lavorare presso lo studio del padre. Nel frattempo consegue il Dottorato in Diritto del Lavoro alla Università Cattolica. Come cultore della materia, insegna Diritto del Lavoro da oltre vent’anni alla Scuola Forense e ai Master in Diritto del Lavoro organizzati dall’Ordine dei Ragionieri e commercialisti. Pubblica monografie e articoli sulle riviste specializzate, sempre nel campo del diritto del lavoro. Ricopre inoltre la carica di Consigliere in Società quotate e in Fondazioni pubbliche, e cariche pubbliche come Presidente del Consiglio di Zona e della ASL di Milano. Già Presidente del Sindacato Avvocati di Milano nonché delegato alla Cassa di Previdenza, è attualmente Tesoriere della Camera Civile di Milano e Consigliere di AvvCassa. Svolge importanti attività nel campo sociale (ricordiamo che è presidente del COPEV – Comitato Prevenzione Epatite Virale Beatrice Vitiello, che ha ottenuto la vaccinazione obbligatoria contro l’Epatite B), di cui va molto fiero e per le quali ottiene onorificenze, ma soprattutto è fiero di aver iniziato alla professione numerosi colleghi che ora la svolgono con successo. VIVIANI Mario Si laurea nel novembre 1963 presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano con 110/110 e lode. Nell’anno 1972-1973 supera il Corso di perfezionamento in diritto sanitario presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Bologna. Sino all’a.a. 2010-2011 svolge attività didattica in corsi di formazione professionale per assistenti sanitari, operatori sociali nonché nella Scuola di Specializzazione per le professioni legali della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano; 21 tuttora tiene corsi di aggiornamento in diritto urbanistico e dell'ambiente, e in tema di contratti della P.A.. Il campo di attività prevalente é costituito dal diritto amministrativo con particolare riferimento alle materie dell'edilizia, dell'urbanistica, della tutela ambientale, dei lavori pubblici e dei contratti della p.a., dell'igiene e della sanità e della responsabilità dei pubblici amministratori e dei pubblici funzionari. In tali materie ha prodotto numerose pubblicazioni e articoli. Da oltre quattro anni è presidente dell’associazione Solom – Società Lombarda degli Avvocati amministrativisti. La medaglia di oggi è quindi il nostro riconoscimento per un’attività professionale e didattica svolta con forte impegno. ZANNIER AMOROSO Loredana Al Parini ha compagni di classe che, come Lei, hanno poi fatto l’avvocato, come Alberto Piergrossi e Luciana Verona Goldstein, che abbiamo premiato poco fa! Loredana si iscrive a Legge su consiglio del padre e vanta un curriculum di studi invidiabile che le permette di laurearsi con il massimo dei voti nel febbraio 1964. Mentre studia per gli esami universitari, nel pomeriggio lavora con passione alla redazione della rivista “L’impresa pubblica”, diretta dal prof. Reno Ferrara. Si sposa nel giugno 1964 con il collega Pippo Amoroso, dando vita a un invidiabile sodalizio anche professionale: quando, infatti, suo marito apre lo Studio legale, iniziano a lavorare insieme. I clienti sono dipendenti o dirigenti di impresa che si rivolgono a lui per l’impresa, e a lei per problemi matrimoniali e di filiazione. Sono 50 anni che questo è il suo lavoro. Loredana si dice dispiaciuta perché adesso lo Studio è in chiusura, e noi – nel consegnarLe il riconoscimento per cinquant’anni di professione encomiabile – Le auguriamo di poter fare tutto ciò che la mancanza di tempo le ha impedito in passato. *** Vengono insigniti con la medaglia d’oro per i cinquant’anni di professione anche gli avvocati Rosamaria Giassetti, Sandro Giuliano, Alfredo Noja, Alberto Pallante e Mattia Pascale che non hanno potuto partecipare alla cerimonia di oggi, ma ai quali è comunque dovuto il più sentito ringraziamento dell’Ordine degli Avvocati per la dignità e il decoro con cui hanno esercitato la professione di avvocato in questa grande “famiglia forense” di Milano. 22