av v. remodanovi - Ordine degli Avvocati di Milano

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av v. remodanovi - Ordine degli Avvocati di Milano
CERIMONIA DEL CONSIGLIO DELL’ORDINE DI MILANO
MEDAGLIE D’ORO PER I 50 ANNI DI PROFESSIONE
(18 dicembre 2015)
- - o0o - ETICA E PROFESSIONE: VALORI PERENNI DELL’AVVOCATURA
Una cerimonia unica come questa, che premia la continuità, la qualità e
l’eccellenza della nostra professione, non ha bisogno di parole per rimanere
scolpita nella nostra memoria. Ha bisogno soltanto di sentimenti e ricordi. Cinque
sono quelli che propongo questa sera per condividere con voi la gioia di questo
incontro.
1. - Il primo ricordo è la medaglia d’oro per i 50 anni di professione che hanno
dato a mio padre. Ricordo la cerimonia ancora oggi. Tutta la famiglia riunita, mia
madre, noi figli e i miei figli, e mio padre sorridente. Mi ha detto: “questa
medaglia è l’unico bene che ricevo senza aver fatto nulla”. Aveva già dimenticato
la fatica di 50 anni di professione!
2. - Il secondo ricordo è la medaglia d’oro che questo Consiglio dell’Ordine ha
dato a me, due anni fa, per gli stessi 50 anni della mia professione. Anche in
questo caso la famiglia riunita (con plurimi avvocati e nipoti), ma con un
sentimento diverso.
Il sentimento di avere trascorso anni intensi di attività professionale,
moltissimi dei quali spesi nel Consiglio dell’ordine di Milano, e poi nel Consiglio
nazionale forense, e ora ancora nel Consiglio dell’ordine di Milano; ma anche il
sentimento appannato di un Paese attraversato da colpe e responsabilità, offeso
dalla crisi economica e morale, alla ricerca costante di un’anima, senza capacità
di dare conforto e speranza alle nuove generazioni.
Ecco, proprio questo è il punto. Dicono che nel mondo siano vissuti fino a
oggi circa 100 miliardi di individui (secondo un calcolo abbastanza complicato
fatto da alcuni ricercatori negli Stati Uniti), e sempre le generazioni si sono
succedute l’una all’altra con un miglioramento delle condizioni di vita (in tutti i
campi e in tutti i tempi, dalla scoperta del fuoco alla ruota, dalla scrittura alle arti,
dai mezzi primitivi al benessere economico, dalla ricerca alle scoperte
scientifiche, dalle disuguaglianze alla conquista dei diritti, dalla cultura alla nuove
conoscenze, se si possono sintetizzare migliaia di anni in poche righe), sempre in
progresso, e ogni generazione a propria volta è stata superata dalla generazione
successiva, in una esemplare staffetta, con grande beneficio per le persone e per la
collettività.
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In questi ultimi anni, invece, per la prima volta in modi vistosi e
drammatici, si deve registrare un fenomeno nuovo: salvo poche eccezioni, le
statistiche dicono che il benessere della collettività è riportato all’indietro di
alcuni decenni (appunto una generazione), con gravi sofferenze soprattutto per i
giovani. Questo è il sentimento che mi ha rattristato e mi rattrista, poiché non si è
fatto abbastanza per rispettare il principio etico che è la ragione stessa della
sopravvivenza: passare il testimone in un punto sempre più avanzato rispetto a
quello in cui noi lo abbiamo ricevuto, così permettendo ai giovani le speranze, le
opportunità e le scelte più utili per crescere, migliorare e diventare più ricchi nel
cammino della vita.
3. - Il terzo ricordo riguarda in generale il sentimento che accompagna i colleghi
che oggi ricevono il riconoscimento per l’attività professionale che hanno
compiuto e si è sviluppata per così tanto tempo e con tanto grande ed encomiabile
passione. Per tutti gli avvocati che condividono questa esperienza con la stessa
coscienza professionale, fin dall’inizio l’identificazione con la parte assistita crea
un rapporto particolare, “un patto dal più profondo di un uomo al più profondo di
un altro”, che suscita una corrente di solidarietà e comprensione: è la nostra
causa, la nostra responsabilità, il nostro diritto, ciò di cui parliamo nelle nostre
perorazioni; e così ancora raccontiamo del fatto che abbiamo commesso, delle
giustificazioni che dobbiamo dare, delle richieste che formuliamo a nome di altri,
sempre con la più viva partecipazione e immedesimazione che esprimiamo in
ogni occasione.
Ma la solidarietà va anche oltre. Condividiamo con le parti assistite i
sentimenti complessi che si manifestano nella successione degli eventi, che il
difensore cerca di determinare, ma con risultati affidati al giudizio dei terzi, molto
spesso non condiviso e non condivisibile. Così, quando il difensore non è riuscito
a ottenere il provvedimento richiesto, quando le scelte sono difficili, quando non
è il coraggio che manca, ma sono le difficoltà che incalzano, molte volte
l’avvocato sente su di sé la responsabilità di non essere stato sufficientemente di
aiuto. E nasce allora il dolore, l’amarezza, l’avvilimento, il rincrescimento, la
delusione, la pena e lo sconforto. Questi anche sono i nostri sentimenti, questa è
la vita e la passione degli avvocati, insostituibili nella difesa delle persone che
chiedono assistenza e aiuto.
Ma gli avvocati potrebbero fare anche di più: potrebbero e dovrebbero
cercare di migliorare l’assetto complessivo del sistema giuridico, e quindi sentire
un dovere più ampio, nella fermezza della coscienza di essere parte della società.
Gli avvocati infatti sono come i guardiani del faro di fronte al mare della
giustizia: per primi vedono il cielo annuvolarsi, i temporali che si avvicinano, le
macchinazioni e gli intrighi che sopraggiungono e le tendenze in atto. Sono la
lente attraverso la quale possono cogliere i momenti sostanziali e processuali
delle vicende che toccano la società; sono lo specchio dell’ordinamento, di cui
possono riflettere immediatamente i guasti e le carenze. Ecco quindi la necessità
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di passare dal ruolo individuale alla funzione collettiva, dal fascicolo quotidiano
all’affermazione dei principi generali che sono poi i valori perenni che reggono la
nostra professione.
L’Avvocatura quindi dovrebbe proporsi come il Ministro-ombra della
giustizia nel Governo dello Stato, per elaborare progetti, ricostruire modelli,
favorire ideali. Dovrebbe l’Avvocatura (come ogni avvocato) essere il Difensore
Etico della causa della giustizia, la coscienza critica dei malanni e delle
ingiustizie, il richiamo costante contro le illegalità. Dovrebbe anche uscire dal
tempo, per anticipare e confrontarsi con le necessità del futuro.
Vi sono dunque possibilità infinite, per chi opera quotidianamente, di
continuare a elaborare le difese individuali, ma al contempo di proporsi per
suggerire progetti e rimedi. La giustizia infatti (con l’occupazione, il problema
più grave di ogni società) è un laboratorio. Secerne quotidianamente prodotti per
le cure più appropriate in tutti i paesi del mondo, persegue e realizza obiettivi, ma
incontra anche molto spesso crudeli sconfitte. Da quando l’uomo si è fatto lupo
all’uomo (e forse da sempre), la giustizia dei popoli è manchevole come lo è la
giustizia dei paesi e dei cittadini, tra mille contrasti, lotte e adattamenti.
Dovremmo dunque imporci di realizzare un equilibrio più avanzato e
compiuto. Non è sufficiente intervenire parzialmente sugli effetti dei fenomeni
senza rimuoverne minimamente le cause, nella divisione tra fazioni e interessi
contrapposti. Né è sufficiente il controllo di patologia dell’ordine giudiziario: un
impegno grandemente lodevole, e tuttavia successivo agli eventi e
inevitabilmente insufficiente a dare ragione di quanto accaduto. E’ come se il
mondo esistesse attraverso uno specchio deformato che si compiace e si sviluppa
sulla memoria corta della gente e sulla anestesia morale, che talvolta mette a
dormire le coscienze.
Ma proprio per questo dobbiamo ritrovare la memoria, che ritesse e
ricostruisce i rapporti, ridà la forza di operare e l’impegno di fare – come
certezza, e non solo speranza – per disegnare una nuova immagine del futuro.
Avvocati impegnati dobbiamo tutti essere, per superare la contraddizione tra gli
interessi particolari e i valori collettivi, per cercare di essere soprattutto noi stessi,
reinventando la professione e mantenendo all’Avvocatura gli accenti positivi e gli
ideali perenni che la sostengono.
Tocca a tutti gli avvocati mettere a fuoco questa immagine, con cautela e
saggezza, per imporla alla società e conservare a lungo i riflessi positivi
dell’attività svolta. Non è in gioco soltanto il risultato favorevole di un processo,
ma lo spirito dell’avvocatura, la coscienza del rispetto dei valori collettivi, che
sono poi anche l’ordine del mondo.
Questo è il significato ideale che si accompagna alla cerimonia di oggi e
questo è il pensiero che dobbiamo lasciare ai giovani per ricordare a tutti che il
risultato non è frutto di una occasionale o fortuita coincidenza, ma è impegno
costante, e la giustizia non è soltanto il prodotto di un processo giudiziario ma è
una condizione di vita.
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4. - Ancora un evento vorrei ricordare, un evento pubblico. Questi sono stati i
mesi dell’EXPO, un’esibizione planetaria che è stata al centro dell’attenzione del
mondo, poiché l’EXPO si è presentata agli occhi dei popoli per ricordare che
Milano è l’Italia e l’Italia è il mondo. Lo hanno detto i numeri che contano, quelli
dei paesi presenti, quelli dei visitatori, quelli dei colori dei volti che hanno
condiviso le meraviglie dei padiglioni e quelli delle lingue che abbiamo sentito in
questi mesi. Lo hanno detto i temi che sono stati trattati sulle innovazioni, sullo
sviluppo sostenibile, sulla alimentazione, sulla nutrizione, sulla eliminazione
degli sprechi, sulle biodiversità, sulla educazione alimentare, sulle culture e sui
saperi dei popoli e dei territori.
Ma l’EXPO non è stato soltanto un evento. Con l’EXPO è stata presentata
e sottoposta all’approvazione di tutti la CARTA DI MILANO, un documento
diffuso in 19 lingue, per 3,5 miliardi di potenziali lettori, che è stato consegnato al
Segretario delle Nazioni Unite e tutti lo hanno potuto firmare. Nella CARTA il
diritto al cibo diventa il diritto all’esistenza per gli 800 milioni di individui che
soffrono la fame nel mondo e per i 2 miliardi di persone di sono sottonutriti o
male nutriti, con pericolo per la loro vita.
L’Avvocatura è stata presente e ha condiviso le aspettative di EXPO, non
solo con una serie di eventi ma anche con l’elaborazione e la presentazione del
MANIFESTO DELL’AVVOCATURA, un documento che è stato voluto
dall’Ordine di Milano e firmato con il Consiglio nazionale forense e sottoposto a
tutti i colleghi italiani e stranieri che pure lo hanno sottoscritto. Nel documento si
riprende il tema della CARTA DI MILANO e si riafferma che il diritto al cibo è
anche il diritto alla dignità e alla libertà delle persone, è un diritto umano
fondamentale che richiama altri doveri, quali il rispetto dei diritti di tutti, la difesa
del territorio e dell’ambiente, la distribuzione delle risorse e il progresso
sostenibile.
E’ questa dunque l’eredità morale che la CARTA DI MILANO e il
MANIFESTO DELL’AVVOCATURA ci hanno lasciato per diffondere l’idea
reale e simbolica che l’albero della vita è il punto di riferimento per l’ordine del
mondo, per bandire le disuguaglianze e le violenze, per combattere le
contraffazioni e le frodi, per riconoscere i valori e gli ideali, per rispettare la
legge, l’etica e il diritto degli altri.
5. - L’ultimo ricordo, doveroso, è all’evento che ci ha colpiti all’inizio di
quest’anno, ed è l’evento accaduto a Milano, nel nostro Palazzo di Giustizia.
Non vi è stata giustizia giovedì 9 aprile nel Tribunale di Milano. Nel
Palazzo che ricorda a tutti il millenario trionfo del diritto e proclama le virtù del
vivere onesto e indica nella giustizia il perenne “fondamento dei regni”, un
evento esecrabile ha cancellato di colpo queste certezze e valori. Sono caduti
infatti nel Palazzo l’avvocato, il magistrato, il testimone, il cittadino, tutti i
simboli della giurisdizione ed è stata violata la legge e il luogo ove essa è
amministrata.
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L’Avvocatura ha pianto queste vittime, si è raccolta commossa intorno ai
loro famigliari, a cui ha espresso affetto e solidarietà, e ha richiamato
all’attenzione di tutti i colleghi il sacrificio dell’avv. Lorenzo Claris Appiani, uno
di noi, uno degli avvocati che quotidianamente servono la legge per renderla
credibile, certa, condivisibile, solidale con le aspettative e i diritti dei cittadini.
Uno di noi che ha giurato di osservare la lealtà, l’onore, la diligenza e tutti i
doveri del nostro codice etico per i fini della giustizia e per la tutela dei cittadini.
Uno di noi che riesce quotidianamente ad assolvere l’apparentemente
inconciliabile compito di essere al contempo difensore del cittadino e rispettoso
delle leggi, osservando il principio della doppia fedeltà – verso la parte assistita e
verso l’ordinamento – che giustifica e nobilita la nostra azione e fa della difesa e
della nostra professione il punto centrale della giurisdizione, poiché è compito
della magistratura pronunciare sull’equilibrio dei contrapposti diritti, ma senza
avvocato non è neppure esperibile l’attività giudiziaria!
Non vi è stata giustizia, dunque, giovedì 9 aprile nel Palazzo di Milano,
Ma l’Avvocatura ha ritrovato il senso dell’appartenenza, la volontà di reagire con
ancora maggior vigore ai soprusi del destino, la passione di continuare a
percorrere i corridoi del Palazzo, a correre per dare celerità alla giustizia lenta, a
operare per dare luce al buio dello sconforto, a insistere per raccogliere le
richieste di aiuto e far prevalere i principi, nei mille e mille episodi quotidiani che
cerchiamo di riportare al diritto.
E’ dunque la volontà di reagire che dobbiamo avere come esempio per
credere nella necessità di proseguire il nostro cammino. Dobbiamo farlo per
ricordare che la giustizia è in ciascuno degli atti che compiamo, se sono atti giusti,
e per continuare a dare un senso al nostro impegno che trasforma un fascicolo
quotidiano nella realizzazione di un diritto e induce alla speranza di superare i
conflitti per accomunare i diritti di tutti.
Questo, cari amici e colleghi premiati questa sera, voi avete fatto nei tanti
anni in cui avete onorato la toga e nei tanti sacrifici che avere sopportato per
cercare di affermare il primato del diritto e la fede nella giustizia.
Questo dobbiamo continuare a fare, con coraggio e passione, per
rispondere alle richieste e alle aspettative dei cittadini, poiché da questa risposta
dipendono il futuro e la qualità della nostra professione e del nostro Paese.
Il Presidente
Avv. Remo Danovi
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MEDAGLIE D’ORO 2015
BALDELLI Laura Giuseppina
Laureatasi a pieni voti presso l’Università degli Studi di Milano, si iscrive
all’Albo di Milano nel 1966. Negli anni, Laura acquisisce notevole esperienza
nel campo degli appalti, sia pubblici sia privati. Svolge inoltre ripetutamente le
funzioni di arbitro, sia di parte sia come presidente o arbitro unico. Presta
consulenza per società municipalizzate, fondazioni e istituti di credito. Negli
anni ’70 è Giudice Conciliatore. È appassionata di lettura, teatro, cinema, arte,
floricoltura.
Vorremmo che la medaglia d’oro che stiamo per consegnarLe possa
contribuire a coronare una vita ricca di soddisfazioni e traguardi raggiunti.
BERETTA Ernesto
Nasce a Catiglione delle Stiviere (Mn), e si laurea a Padova. Nei suoi primi
cinquant’anni di avvocatura si dedica all’attività di consulenza e difesa
processuale in materia di appalti di lavori, forniture e servizi; la profonda
conoscenza di tali settori gli vale la pubblicazione di alcune monografie e di
numerosi articoli su importanti riviste. Nel suo curriculum spiccano altresì la
carica di Giudice Tributario della Commissione Regionale Lombarda e un
incarico di docenza presso l’Università Bocconi.
Tanto merito è giusto sia celebrato con questa medaglia d’oro.
BETTUCCHI Virgilio
Il collega si dichiara “lieto e soddisfatto” di aver scelto la professione di
avvocato e del modo in cui ha condotto la sua attività in questi cinquant’anni,
ottenendo grandi soddisfazioni e ottimi risultati in varie branche del diritto. Da
diversi anni svolge consulenza e assistenza continuativa e stabile in materia
commerciale a favore di aziende che, pur con una struttura di notevole
consistenza e sviluppo, non hanno le dimensioni per dotarsi di un ufficio
legale interno. Scrive che tale attività proseguirà finché egli sarà in grado di
svolgerla con successo e soddisfazione, innanzitutto per il cliente.
La medaglia di oggi rappresenta perciò la giusta, seppur modesta, ricompensa
per l’impegno profuso in ogni incarico dall’Avv. Bettucchi, in perfetta
aderenza ai principi fondanti la nostra amata professione.
BRETZEL Carlo
Padre triestino, madre veneziana, è vissuto a Bassano del Grappa fino alla
maturità classica, conseguita dopo aver fatto parte della resistenza partigiana
dal 1943 al 1945. Prima della Laurea in Giurisprudenza presso l’Università di
Milano, è stato “uditore straordinario” presso l’Università di Vienna. Ha
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iniziato la professione nel 1954 con attività prevalentemente stragiudiziale per
compagnie assicuratrici in una delle quali è poi entrato come dirigente con
mansioni anche all’estero.
Congressista e relatore in convegni nazionali e internazionali, articolista nella
Rivista di Guido Gentile con il quale ha collaborato, è stato membro della
Commissione Giuridica dell’ANIA. Dal 1971 svolge anche un’intensa attività
giudiziaria pluriennale nel settore della Responsabilità civile.
È membro della Commissione Legale dell’ACM e dell’Osservatorio della
Giustizia Civile, sezione Europa. Tra i soci fondatori di “Giustizia a Milano”,
ne è attualmente il Direttore.
Nel consegnargli la medaglia, desideriamo ringraziarlo per l’onestà e la serietà
con cui ha esercitato la professione forense.
CAJOLA Alberto
Nato a Venezia, dopo gli studi classici si trasferisce a Milano, dove si laurea in
Giurisprudenza nel 1963. Tre anni dopo fonda il proprio studio e da allora
svolge con successo la propria attività professionale quale consulente di
aziende multinazionali.
Il nostro augurio è che Alberto possa continuare per tanti anni ancora a
esercitare la nostra bella professione.
CAPELLI Fausto
Fausto Capelli intraprende ben presto una brillante carriera universitaria, che
lo vede dal 1975 al 2002 titolare della Cattedra di diritto delle Comunità
Europee presso l’Università degli Studi di Parma, quindi dal 1988 al 2002
Professore di diritto dell’Unione Europea presso il Collegio Europeo di Parma,
di cui in quegli stessi anni è anche il direttore.
È membro di numerose Commissioni di studio e Comitati scientifici, tra cui
desidero menzionare il Comitato per EXPO-Milano 2015 dell’Ordine degli
Avvocati di Milano.
Egli è attivo come relatore a convegni e incontri di studio su tematiche di
diritto dell’Unione europea, ed è autore non solo di numerosi articoli
pubblicati su riviste e monografie di diritto europeo, ma anche di un recente
libro sugli aforismi.
Oggi è per noi un onore celebrare la cultura giuridica dell’Avv. Prof. Fausto
Capelli.
CARNEVALI Ugo Giuseppe Prospero
Si laurea nel 1963 in diritto civile (relatore il prof. Cesare Grassetti)
all’Università di Milano. Per la tesi di laurea gli viene conferito il premio
“Camillo Giussani”. Inizia la pratica professionale nello studio del prof.
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Grassetti, sotto la guida del quale intraprende contemporaneamente la carriera
universitaria.
Come professore insegna diritto privato e diritto civile dal 1969 nelle
Università di Parma, Pavia e Milano. Dal 1984 al 2011 tiene anche il corso di
diritto privato presso l’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo.
È autore di numerose monografie di diritto civile, di parti di trattati e
commentari, e di saggi minori, nonché coautore di un manuale di diritto
privato giunto alla ventunesima edizione. Svolge attività professionale nei
settori del diritto civile e commerciale e, come arbitro, anche in arbitrati
internazionali.
Ugo è per tutti esempio di una vita dedicata con grande entusiasmo alla
professione e all’insegnamento.
CECCON Franco
Nasce a Milano nel gennaio 1940. Si laurea in Giurisprudenza all’Università
degli Studi di Milano nel 1963 e si iscrive all’Ordine degli Avvocati nel
febbraio 1966. Da allora esercita la professione con impegno e passione, e noi
oggi per questo lo premiamo.
COZZI Bianca Maria
Nasce a Milano, dove si laurea in diritto internazionale presso l’Università
degli Studi nel 1963. Si occupa da subito di diritto commerciale e societario e
di investimenti stranieri in Italia, di acquisizione e cessioni e di fusioni. È
inoltre vice-presidente di una ONLUS che collabora con i centri di ematologia
per finanziare la ricerca scientifica e l’assistenza ai malati.
Bianca Maria si ritiene onorata di ricevere oggi questa medaglia, ma vogliamo
rassicurarla che l’onore è tutto nostro.
DOTTI Vittorio
Nel 1968 apre il proprio studio, di cui da allora è titolare unico, svolgendo
sempre la professione esclusivamente nel campo del diritto civile, e in
particolare commerciale. Negli anni ‘70 la sua attività si svolge
prevalentemente nel campo del diritto fallimentare. Nel 1980 diventa il legale
di una delle maggiori realtà italiane nei settori della comunicazione,
dell’editoria e della finanza.
Dal 1996 la sua attività professionale prosegue con l’assistenza in contenziosi
ordinari o arbitrali per lo più commerciali, societari e contrattuali, e
consulenza stragiudiziale a imprese.
È autore di alcune pubblicazioni sia giuridiche sia letterarie. All’attività
forense si aggiunge quella politico-istituzionale, prima alla Camera dei
Deputati (biennio 1994-1996), poi nel Consiglio comunale di Milano dal 1995
al 1997.
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Tra i motivi di orgoglio della sua lunga e poliedrica carriera troverà un posto
anche questa medaglia.
FANUCCHI Maria Paola
Dopo la Laurea in Diritto Internazionale, inizia la pratica professionale con
due colleghi esperti di Diritto Civile e Diritto del Lavoro. Con gli stessi
collabora per vari anni dopo l’iscrizione all’Albo. Apre poi il suo Studio e
continua a occuparsi soprattutto di Diritto del Lavoro e quindi anche di
agenzia, promozione finanziaria e società di intermediazione mobiliare.
Chiuso lo Studio qualche anno fa, inizia a collaborare con altri colleghi in uno
Studio Associato. Maria Paola si dichiara soddisfatta della sua vita
professionale che le ha permesso, in molte occasioni, di aiutare persone in
difficoltà.
Noi tutti oggi la celebriamo e la ringraziamo con questa medaglia per la
genuinità della sua dedizione alla professione e agli altri negli ultimi 50 anni.
FURIGA Ornella
Conseguita la laurea in Giurisprudenza con la lode con il professor Alberto
Dall’Ora, supera l'esame di procuratore legale a Milano, e svolge la pratica
legale presso lo Studio del professor Aurelio Candian, allora Preside della
Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano, che la nomina
redattrice ufficiale della sua rivista giuridica “Temi”.
L’impegno costante per svolgere nel miglior modo possibile il proprio
compito in questi cinquant’anni testimonia la serietà e la professionalità della
collega, alla quale il Consiglio dell’Ordine è oggi onorato di consegnare la
medaglia d’oro.
GHIDINI Gustavo
Avvocato civilista, è professore ordinario fuori ruolo e attualmente Professore
di Diritto industriale nell’Università degli Studi di Milano e nell’Università
LUISS Guido Carli. Condirettore di due importanti riviste giuridiche, è autore
di numerosi articoli su prestigiose riviste anche internazionali nonché autore e
curatore di monografie, in lingua italiana e straniera, sulla proprietà
intellettuale, il diritto industriale, i brevetti, la concorrenza nelle libere
professioni. È stato inoltre consigliere di amministrazione di importanti società
italiane, e membro di importanti Comitati tecnici e consultivi in materia di
lotta alla contraffazione e di diritto d’autore.
È perciò con particolare gratitudine che Gli consegniamo oggi questa
medaglia, a coronamento di una carriera professionale e scientifica davvero
straordinaria.
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GIARDA Angelo Luigi Matteo
Nato a Cassolnovo (PV), si laurea in Giurisprudenza con pieni voti assoluti e
lode, quale alunno del Collegio Ghislieri, nell’ottobre del 1963 presso
l’Università degli Studi di Pavia. Tra i suoi numerosi incarichi di docenza,
ricordiamo quello di Professore incaricato di Diritto processuale penale presso
l'Università degli Studi di Sassari e di Trieste, Ordinario di Diritto processuale
penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro
Cuore di Milano dal 1982 al 2012 nonché di Professore a contratto del Corso
di Diritto penitenziario presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università
Cattolica Sacro Cuore dì Milano nell’anno accademico 2012/2013.
Egli svolge l’attività forense prevalentemente nel diritto penale dell’economia,
nel diritto penale dell’ecologia, nel diritto penale della prevenzione degli
infortuni e dell’igiene nel lavoro, nei delitti contro la P.A. e nel diritto penale
delle Banche e della Finanza; ha fatto parte altresì dell’Ordine degli Avvocati
di Milano per una tornata.
È altresì direttore o componente del Comitato scientifico di prestigiose riviste
in ambito penale e processual-penalistico, ed è autore di quattro saggi
monografici e di numerose pubblicazioni scientifiche nel medesimo settore.
Siamo perciò orgogliosi di conferire al prof. Avv. Angelo Giarda la medaglia
d’oro per il prestigio acquisito e il prezioso contributo nella sfera del diritto
penale e della procedura penale.
GRASSI Maria Ludovica
Si laurea a pieni voti nel novembre 1962. Maria Ludovica dice di dover
moltissimo di ciò che ha imparato, del diritto e della vita, all’Avv. Fabio
Gagnatelli, che ricorda con immutato affetto. Nel 1983 Ella fonda il proprio
Studio, che oggi divide orgogliosamente con il figlio.
Desideriamo condividere con tutti Voi le toccanti parole che l’Avv. Gagnatelli
le scrisse quando le regalò la toga da Procuratore: “È la Toga che il suo
maestro le consegna. Non lo consideri un regalo, piuttosto il simbolo – grave
ma affascinante – di una parte del suo domani. La Toga si indossa anche
quando non si veste. È il vestito dell'anima, e come tale simbolo di dignità e
umiltà, di lealtà e di costanza, ove il compromesso non ha posto ...”.
Siamo oggi assai lieti di consegnarLe la medaglia dell’Ordine degli Avvocati.
GUERRASIO Vittorio
Laureatosi nel 1963, svolge la pratica forense fino al 1965 presso lo studio
dell’avv. Vito Bottalico. Nel 1966 è nominato coadiutore del commissario
liquidatore di un grande Consorzio in liquidazione coatta amministrativa. Dal
1967 al 1979 svolge attività di procuratore legale presso un noto studio
milanese. Nel febbraio 1979 apre lo studio dove ancora svolge l’attività
professionale. Per la nostra “Rivista del Consiglio” cura la recensione di
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alcune opere nell’area del diritto processuale civile tra il 1999 e il 2010. Nel
settembre 2003 è nominato componente della commissione per gli esami di
avvocato – sessione 2003/2004.
L’impegno e la dedizione dimostrati nella sua vita professionale lasciano
presagire ancora lunghi anni di intensa attività. E tutti noi glielo auguriamo di
cuore!
GULOTTA Guglielmo
Dopo la Laurea presso l’Università degli Studi di Milano con lode nel 1964,
ottiene la specializzazione in Psicologia presso l’Università degli Studi di
Torino con lode nel 1969. Inizia una lunga e straordinaria carriera di cui
ripercorriamo le tappe principali: dal 1982 è diventato ricercatore presso
l'Istituto di diritto penale dell'Università degli Studi di Milano; nel 1989 è
Professore Ordinario di psicologia sociale presso l'Università degli Studi di
Cagliari; dal 1995 è Professore ordinario di psicologia giuridica presso
l'Università degli Studi di Torino dove, dopo il pensionamento, è Professore a
contratto. Dal 2002 al 2004 è membro del Giurì di Autodisciplina
pubblicitaria. Dal 2006 è Presidente e membro della omonima fondazione di
Psicologia Forense e della Comunicazione.
Ad oggi ha scritto, tra libri e articoli scientifici, 400 lavori.
Le grandi qualità che Egli ha dimostrato nei suoi primi cinquant’anni di
carriera sono oggi ricordate e celebrate attraverso la consegna del simbolo
della nostra gratitudine nei suoi confronti.
GURRADO Nicola
Nasce a Bari e si trasferisce adolescente a Milano, dove frequenta il ginnasio e
il Liceo classico Berchet (ivi conosce l’attuale presidente del Consiglio
dell’Ordine di Milano, Avv. Remo Danovi, e suo fratello), diplomandosi nel
1959 e iscrivendosi quindi alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università
Statale di Milano. Terminati gli studi nel 1963, nel 1968 inizia la sua carriera
di avvocato.
Negli anni ’60 e ’70, come grande appassionato di calcio e praticante di tale
sport, fa parte della squadra forense.
Professionalmente esercita attività giudiziale e soprattutto stragiudiziale nel
settore industriale e commerciale, assistendo importanti società milanesi.
Nicola afferma di sentirsi ancora giovane e non pensa minimamente di
abbandonare questo mondo lavorativo che tante soddisfazioni gli ha dato e
continua a dargli.
Siamo certi che questa medaglia lo spronerà a intraprendere nuove avventure
giudiziali.
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INVERNIZZI Carlo
Il collega scrive di non aver mai ritenuto la professione di avvocato “un
mestiere da banalmente svolgere soltanto con abilità, invece che soprattutto
come necessità di coltivare nel modo indesistibilmente più assoluto anche
conoscenza per fare rendere giustizia in difesa della propria e comune libertà,
nel che sta il più profondo senso del vivere dell'avvocato”.
Consegniamo ora all’Avv. Invernizzi questa medaglia d’oro dell’Ordine che
suggella i suoi primi cinquant’anni di professione forense.
LANZA Claudio
Si laurea presso l'Università Statale di Milano nel 1963 con il Prof. Cesare
Grassetti, discutendo una tesi in diritto civile dal titolo “Le promesse
unilaterali”. Dal 1967 al 1972 collabora presso lo Studio dell’Avv. Piergrossi.
Dal marzo 1972 opera presso il proprio Studio offrendo consulenza e assistenza
legale giudiziale e stragiudiziale in materia civile, con particolare riferimento ai
settori del diritto di famiglia, dei diritti reali, dell’infortunistica stradale, del
diritto fallimentare e commerciale in genere e del diritto del lavoro.
Siamo oggi lieti di onorare la sua carriera con questo simbolico tributo.
LANZA Pier Luigi
Appartiene a una famiglia di giuristi: padre Avvocato dello Stato, zii
professori di diritto, nonno paterno professore universitario fondatore della
scuola di diritto penale umanistico.
Nel 1962 si laurea con lode in diritto amministrativo presso l'Università degli
Studi di Milano con tesi sull'esproprio per pubblica utilità. Nel 1963 entra
nello Studio del prof. Cesare Grassetti, dove perfeziona la propria esperienza
in diritto commerciale e societario, anche attraverso soggiorni di studio e di
lavoro all’estero.
Pier Luigi matura negli anni significative esperienze, in ambito nazionale e
internazionale, seguendo importanti processi di acquisizione, cessioni e
fusione di società in vari settori. È inoltre appassionato di problemi sociali e di
storia; è socio di associazioni musicali e culturali; è cultore e collezionista di
arte contemporanea; è volontario in Associazioni benefiche.
Una così brillante carriera, piena di passione per il diritto e di attenzione per la
società e i più bisognosi, merita di essere oggi onorata dalla medaglia d’oro
dell’Ordine degli Avvocati.
LOSANO Mario
Mario Losano si iscrive all’albo degli avvocati, prima a Torino, poi a Milano.
Insegna teoria generale del diritto dal 1969 all’Università Statale di Milano e,
poi, informatica giuridica all’Università del Piemonte Orientale fino al 2009.
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A Torino è allievo e assistente di Norberto Bobbio. Introduce in Italia
l’informatica giuridica e costruisce la prima banca di dati legislativi presso la
Regione Lombardia (nel 1973-1975) e il primo CD-Rom con sentenze di
secondo grado del tribunale di Milano (1987). Attualmente è professore nella
Scuola di Dottorato dell'Università degli Studi di Torino.
È autore di 60 libri e di oltre 500 articoli. Nella sua brillante carriere gli
vengono assegnati quattro Dottorati honoris causa. Nel 2002, in Brasile, e nel
2012, in Austria, viene insignito di importanti onorificenze per meriti culturali.
Il suo intenso impegno professionale e culturale lascia presagire i segni di
un’attività ancora densa di meritate affermazioni.
LUCIDO Giovanni
Si laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Palermo nel
1961. La sua attività professionale consiste in pareri in materia di recupero
crediti, procedure esecutive per il rilascio di immobili a uso abitativo e a uso
diverso, responsabilità extracontrattuale, contrattualistica, diritto di famiglia,
diritto condominiale, successioni, diritto penale.
All’Avv. Lucido va ora questa meritata onorificenza dell’Ordine degli
Avvocati di Milano.
MARIANI Nerino
Laurea presso l’Università Statale degli Studi di Milano, sua città natale, il 27
febbraio 1964. Nerino è iscritto all’Albo di Milano dal febbraio 1966 e dal
1981 all'Albo dei patrocinanti avanti alle giurisdizioni superiori. Continua a
svolgere l'attività professionale nelle materie del diritto civile e
amministrativo.
Oggi è qui con noi a festeggiare cinquant’anni di onorata carriera per la quale,
con estrema modestia, non ha voluto spendere molte parole, ma che sappiamo
aver condotto con umiltà, forte senso per la giustizia e correttezza.
MENOZZI CANTELE Maria Luisa
Si laurea con la tesi, già allora di estrema attualità, “La funzione della nozione
di aggressione nel Diritto Internazionale contemporaneo”, relatore il professor
Piero Ziccardi. Inizia la pratica legale nello studio degli Avvocati Tarzia; nel
1966 apre uno studio con il marito Vittorio (insignito della medaglia d’oro alla
memoria lo scorso dicembre). Il suo cammino professionale spazia dal diritto
amministrativo al diritto comunitario.
Partecipa a diverse associazioni e nel luglio 1995 fonda, insieme con il marito
e altri noti colleghi, l’ALGIUSMI (Associazione Laureati in Giurisprudenza
dell’Università degli Studi di Milano) di cui è consigliere per molti anni e
presidente nel 1997, promuovendo diversi corsi di formazione. È consigliere
dell’UGCI (Unione Giuristi Cattolici Italiani).
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Soddisfatta della propria carriera e anche della famiglia, afferma di
condividere appieno quanto le diceva all’inizio della pratica l’Avvocato Diego
Tarzia: “Questo, Dottoressa, è il mestiere più bello del mondo!”.
Grande è il nostro piacere nel donarle questo piccolo simbolo di
riconoscimento della sua maestria professionale.
MIGLIAROTTI Lucio
Laureatosi in Giurisprudenza presso l’Università di Napoli il 2 dicembre 1963,
si iscrive nell’Albo degli Avvocati di Napoli. Da allora, esercita in materia di
diritto civile e commerciale, diritto del lavoro, diritto marittimo, e tributario.
Svolge inoltre attività di consulenza in materia successoria curandone anche
gli aspetti tributari. Dal gennaio 1989 si trasferisce all’Albo degli Avvocati di
Milano. Dal 1996 al 2010 svolge funzioni di Giudice Tributario di appello
presso la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. Esperto di
procedure arbitrali, ricopre incarichi di arbitro unico, collegiale e di
Presidente. Ricopre altresì cariche sindacali in varie società di navigazione. Da
oltre dieci anni svolge, nell’interesse di Compagnie di Assicurazioni, attività
di consulenza e difesa giudiziaria prevalentemente nell’ambito della
responsabilità per errore professionale.
Noi gli auguriamo di continuare a esercitare la professione di avvocato con lo
stesso entusiasmo che l’ha portato qui, oggi, a ricevere questo premio.
MONIZZA Ermanno
Nato ad Asola (Mantova), si laurea a pieni voti presso l’Università di Parma
nel giugno 1963 con una tesi in diritto commerciale dal titolo
“L’Amministratore Delegato nella Società per Azioni”. Nel corso dei
cinquant’anni della Sua vita professionale, il collega Monizza ha esercitato la
professione forense nelle varie branche del diritto, quali diritto del lavoro,
civile, commerciale, matrimoniale e penale. Ci ha scritto che la Sua vita è stata
fonte di una vastissima e intensissima esperienza umana colma di
soddisfazioni, alle quali oggi si aggiunge la meritata onorificenza dell’Ordine
degli Avvocati.
MORO VISCONTI Alberto
Si laurea in Giurisprudenza all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
nel febbraio 1962, dopodiché ottiene l’abilitazione all’esercizio della
professione forense nel 1966 e al patrocinio della Corte di Cassazione nel
1980.
La sua attività è prestata a favore di aziende italiane ed estere operanti nel
settore finanziario e creditizio nonché nei settori dei lavori pubblici,
dell’energia, dell’ambiente e della sanità pubblica e privata. È altresì membro
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di Consigli di Amministrazione di note associazioni e fondazioni di rilievo
internazionale.
La perizia con cui Alberto ha esercitato in questi cinquant’anni la professione
forense in processi di grande complessità e interesse giuridico riceve oggi il
meritato tributo del Foro milanese.
MORO VISCONTI Franco
In vista del traguardo dei cinquant’anni anni della sua attività professionale,
con la soddisfazione di vederla anche condivisa da due figli, il collega constata
che i primi quaranta sono stati impegnati in diversi ambiti del diritto civile. Più
recentemente, pur continuando questa attività, inizia a privilegiare il suo
impegno come volontario in carcere, dove con la collaborazione di alcuni
colleghi e magistrati in pensione contribuisce a realizzare un servizio di
consulenza legale, apprezzato non solo dai detenuti – direttamente e
responsabilmente coinvolti anche loro come volontari nella sua quotidiana
gestione – ma anche dagli Organi istituzionali preposti all'esecuzione penale.
A nome di tutto il Consiglio, consegno oggi a Franco la medaglia di
benemerenza, con cui desideriamo premiare tanto le Sue doti professionali
quanto quelle umane.
NICOTRA Giuseppe
Essenziali sono state le parole con le quali l’Avv. Nicotra ha risposto all’invito
a presenziare all’odierna cerimonia, ma il suo curriculum poi attesta
un’intensa attività professionale che si è svolta in materia di contenzioso civile
in generale e fallimentare in particolare.
Oggi è qui con noi a festeggiare cinquant’anni di onorata carriera ed è,
dunque, per noi un piacere consegnargli il simbolo di gratitudine di tutto il
Foro milanese.
PASTORE Egidio
Da Nova Siri (MT), un piccolo paese della Basilicata, si trasferisce prima a
Taranto per gli studi classici, poi a Bari per frequentare il corso di laurea in
Giurisprudenza, ove è docente di diritto penale il Prof. Aldo Moro nonché il
Prof. Gino Giugni, docente di diritto del lavoro, con il quale discute la Tesi di
Laurea. Conseguita la Laurea, a metà degli anni ’60 si trasferisce a Milano,
dove inizia una intensa attività professionale, occupandosi delle controversie
di lavoro di una nota azienda farmaceutica e acquisendo nel corso degli anni la
gestione esclusiva e diretta dell’ufficio legale della stessa.
Egidio ha sempre avuto uno studio professionale autonomo, con clientela
privata, originata per lo più dalle società per le quali presta consulenza.
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Ancora oggi svolge l’attività professionale alla quale ha dedicato la gran parte
della propria vita, affiancato dai tre amati figli, che con lui condividono la
passione per il diritto.
PATRUNO Cataldo
Si laurea all’Università di Bari nel 1962 discutendo la tesi in diritto penale dal
titolo "Le circostanze del reato”.
Nel gennaio del 1963 si trasferisce a Milano dove svolge la pratica forense
nello studio dell'avv. Giacomo Marino, vera fucina professionale e di vita.
Dopo il superamento dell’esame di procuratore legale, si iscrive all'Albo degli
Avvocati di Milano, e successivamente apre il proprio studio. Sono
cinquant’anni che Cataldo dedica alla professione forense tutte le sue energie e
il suo tempo, con grande soddisfazione. Il suo interesse professionale si
indirizza sin da subito verso il settore del diritto assicurativo nonché i settori
civilistici delle locazioni e, in misura seppure ridotta, del diritto di famiglia e
delle esecuzioni mobiliari ed immobiliari.
La medaglia di oggi rappresenta il nostro ringraziamento per il suo costante
impegno di onorare il ruolo dell’Avvocatura in tutti questi anni.
PEREGO Enrico Carlo Adolfo
Il suo curriculum s’intreccia con quello accademico: si iscrive all’Albo dei
procuratori legali nel febbraio 1966, consegue la libera docenza in diritto
civile nel 1970 e due anni dopo si iscrive all’Albo degli avvocati. L’attività
accademica, svolta nelle Università di Milano, Urbino, Sassari, Venezia e
Pavia, prima come professore incaricato e poi come professore ordinario, gli
consente l’iscrizione all’Albo dei cassazionisti nel dicembre 1979. Messo a
riposo dal Ministero della Pubblica Istruzione al termine dell’anno accademico
2009/2010, il collega Perego prosegue nell’esercizio della professione.
Nel consegnare questa medaglia, gli auguriamo di ottenere nuovi e appaganti
successi.
PIERGROSSI Alberto
Laurea in Giurisprudenza, maxima cum laude, Università degli Studi di
Milano, 1963.
Dopo il Master of Laws alla Harvard Law School nel 1967 (Cambridge,
Massachussets, U.S.A.), diventa assistente all’insegnamento e alla ricerca
presso la Stanford School of Law (California, U.S.A) nel 1968.
È Professore Emerito di Diritto Processuale Civile, Università degli Studi di
Milano, e Professore Emerito di Diritto Internazionale Privato e Processuale,
Università di Siena.
È Presidente del comitato “Enne.Zero – Avvocati e professionisti negoziatori”
dal 2014 e membro di diverse associazioni forensi internazionali. .
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È Autore di numerose pubblicazioni in italiano e in inglese. L’Avv. Prof.
Piergrossi è specializzato in contenzioso, arbitrato e mediazione, sia nazionali
che internazionali; assiste con successo clienti nella tutela e nel rafforzamento
dei loro diritti di proprietà intellettuale, in particolare nel campo dell’industria
medica, farmaceutica, chimica e delle biotecnologie; acquisisce una vasta
esperienza nell’ambito del diritto fallimentare, commerciale, societario e
bancario.
Il simbolico tributo che oggi gli consegniamo rappresenta la gratitudine di tutti
i Colleghi che hanno potuto apprezzare la sua professionalità e fruire delle sue
pubblicazioni.
REVERDINI Beno Antonio
Milanese di nascita, interrompe le scuole elementari nel 1942. Coinvolto nei
drammatici anni di guerra, riprende gli studi nel 1945 nella Milano distrutta.
Si laurea in Giurisprudenza con tesi sul “Giuspatronato Laicale” e sulla
“Armonizzazione delle legislazioni degli Stati Membri accolte dal trattato del
MEC”.
Lo Studio, inaugurato all’inizio del ‘900 da suo nonno Antonio, segue
questioni delle successioni, della proprietà, del diritto bancario e assicurativo,
del patrimonio storico-artistico privato. Beno afferma che il suo più grande
onore professionale è l’essere stato chiamato da Giorgio Ambrosoli fra i
difensori della liquidazione coatta amministrativa della Banca Privata Italiana.
Il padre Carlo è stato premiato con la medaglia d’oro alla memoria nel 1984 e
noi oggi siamo davvero lieti di continuare la tradizione consegnandogli
personalmente il riconoscimento di questo Consiglio.
ROMANO Cristiano
Consegue la Laurea in Giurisprudenza all’Università di Napoli nel 1952.
Vinto il concorso per la carriera direttiva del Ministero dell’Interno, prende
servizio a 24 anni, proseguendolo per dieci anni, presso la Prefettura di Pavia,
partecipando all’attività riguardante i controlli di legittimità sugli atti dei
Comuni e ai lavori della giunta provinciale amministrativa in sede
giurisdizionale.
Nel 1965 supera gli esami di procuratore legale, iscrivendosi all’albo degli
Avvocati di Milano. Da allora svolge la professione prevalentemente nel
campo del diritto amministrativo.
Tra l’attività direttiva presso la Prefettura di Pavia e l’attività forense,
Cristiano ha raggiunto i 60 anni di attività lavorativa. E noi oggi siamo
orgogliosi di suggellare questo straordinario traguardo con la medaglia d’oro!
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ROMANO Ercole
Si laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Messina nel
1962 e tre anni dopo frequenta uno stage presso l’Ufficio legale della
Comunità Economica Europea. Nel 1972 consegue il titolo di avvocato e apre
il proprio studio legale nel 1985. La sua attività professionale spazia in diverse
branche del diritto, e precisamente: diritto amministrativo, responsabilità
contabile e diritto civile. Patrocinante in numerose controversie (oltre 3.000
dall’inizio dell’attività) avanti agli organi di Giustizia amministrativa contabile
di primo e secondo grado, è consulente e difensore di numerose
Amministrazioni locali.
La medaglia d’oro è il segno di riconoscimento di tutto il Foro milanese verso
un avvocato che da mezzo secolo si dedica alla professione con costanza e
assiduità.
ROSSETTO Vanna Carmen Ferrucina Albina
Laureatasi presso l’Università degli Studi di Milano in Diritto e
Organizzazione Internazionale con pieni voti assoluti e lode, dopo uno stage di
Diritto Internazionale presso la CECA (Comunità Europea Carbone e
Acciaio), a Lussemburgo, svolge la pratica forense presso il Tribunale di
Milano superando gli esami di procuratore legale nell’autunno del 1966 con
conseguente iscrizione all’Albo milanese.
Da allora esercita la professione ininterrottamente, salvo alcune parentesi per
soggiorni di studio e di lavoro negli Stati Uniti, con durature collaborazioni
con Studi legali in Milano e occasionalmente con Colleghi francesi, tedeschi e
americani, privilegiando lo studio e l’approfondimento delle questioni
giuridiche esaminate mediante ricerche nel campo del diritto italiano e
internazionale.
Oggi festeggiamo insieme i suoi 50 anni di iscrizione all’Albo la preparazione
e la competenza con cui affronta le questioni di diritto.
SALVATORES Sergio
Nato a Milano; studi classici presso il Liceo Berchet; studi universitari presso
l’Università degli Studi di Milano. Laurea conseguita nel 1963 e iscrizione al
Consiglio dell'Ordine degli Avvocati nel marzo 1966.
Si occupa in pratica di tutte le materie giuridiche disciplinate dal Codice
Civile, occasionalmente anche di diritto del lavoro. Numerose le controversie
dibattute nelle Commissioni tributarie di primo e di secondo grado; alcune
pratiche discusse avanti al Tribunale dei Minori; e avanti al Tar di Milano.
Sporadiche, quando necessitate, le presenze in processi penali.
Collabora stabilmente alla vita editoriale del quindicinale Bollettino
Tributario, periodico di famiglia fondato dal padre Carlo Salvatores nel 1933.
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Il celebre regista premio Oscar è suo cugino. Oggi però è Sergio a ricevere un
riconoscimento d’oro dal Consiglio dell’Ordine per la lunga carriera, vissuta
nell’osservanza delle norme deontologiche della professione.
SANTA MARIA Alberto
Iscritto all’Albo degli avvocati di Milano, assiste, in qualità di clienti, governi,
istituzioni pubbliche e imprese di primaria rilevanza, attive in molteplici
settori. È membro di numerosi Collegi arbitrali italiani e stranieri.
Parallelamente si sviluppa la carriera accademica, di cui ricordiamo le tappe
principali: dal 1987 al 2011 è professore ordinario di Diritto internazionale
nella Facoltà di giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano; dal 1984
al 1987 è professore ordinario di Diritto delle Comunità europee nella stessa
Facoltà. È autore di numerose monografie di diritto internazionale, di parti di
trattati, di voci enciclopediche e di articoli, in lingua italiana e straniera.
Nel 2014 vince il premio Toplegal all'eccellenza.
La medaglia che stiamo per consegnargli è ulteriore conferma delle sue
eccellenti qualità professionali.
SAVASTA Roberto
Milanese, consegue la maturità al liceo classico Beccaria di Milano, dove è
presidente degli studenti per tre anni. Laureatosi all’Università degli Studi di
Milano, dove è rappresentante degli studenti di giurisprudenza all'interfacoltà,
inizia a esercitare l'attività forense nel settore civile (commerciale, societario e
famiglia). È anche esponente del Sindacato Avvocati per una decina di anni, e
componente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Milano per due
bienni. È inoltre consigliere comunale di Milano per una legislatura e
responsabile nazionale per la giustizia di un partito politico negli anni ‘80.
Svolge tuttora la professione forense con grande orgoglio, lealtà ed
entusiasmo, e con gli stessi sentimenti siamo lieti di consegnare all’Avv.
Savasta questo simbolo di benemerenza.
SCANDARIATO Salvatore
Originario di Calatafimi (TP), a 15 anni inizia a frequentare il liceo classico di
Castellammare del Golfo ove conosce un ragazzino di qualche anno più
giovane di lui di nome Sergio Mattarella.
Qualche anno dopo, viene scritturato dal regista Roberto Rossellini per
interpretare lo zio Pietro Adamo nel film “Viva l’Italia”. Riprende gli studi,
ma ben presto viene contattato dalla casa produttrice del film “Salvatore
Giuliano” di Franco Rosi onde interpretare un sottufficiale dei carabinieri . Il
padre però gli proibisce di accettare perché teme che Salvatore abbandoni gli
studi: finisce così la sua promettente carriera di attore!
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Appena laureato, nel 1962, si trasferisce a Milano e inizia la pratica
specializzandosi in cause di lavoro.
Da tantissimi anni fa parte del seggio per le elezioni al Consiglio dell’Ordine.
Oggi siamo onorati di premiare il collega per aver svolto la professione con
entusiasmo, passione e soddisfazione.
SOTRIFFER Gioacchino
Percorre l’intero curriculum di studi a Milano e ivi si iscrive nel 1958 alla
Facoltà di Legge. Al quarto anno di corso consegue una borsa di studio presso
l’Università di Göttingen (Germania), che gli consente di svolgere un
approfondimento tematico nel diritto comunitario e internazionale. Nel luglio
1963 si laurea con la tesi dal titolo “Investment Trust e Società di
investimento” per la quale ottiene il massimo dei voti e la lode.
Viste le sue relazioni consolidatesi nel tempo col mondo austro/germanico, è
per molto tempo referente della Camera di Commercio Italo-Tedesca oltre che
dell’Ambasciata e dell’Ufficio Commerciale Austriaco di Milano.
Complessivamente colleziona nel corso della sua attività oltre 3500 posizioni.
Giunto al termine di una vita lavorativa, dedicata con totale impegno
all’avvocatura, esprime sentimenti di gratitudine e di affetto verso l’Ordine
degli Avvocati e i colleghi di Milano.
La medaglia che oggi gli consegniamo esprime il rispetto e la riconoscenza di
tutto il Foro milanese nei suoi confronti.
USUELLI Emilio
Figlio di avvocato di famiglia meneghina, è orgoglioso di dire che insieme alle
sue due figlie svolge con soddisfazione l'attività professionale nello studio di
famiglia.
Per diversi anni è stato Consigliere dell'Ordine degli Avvocati di Milano e, per
un breve periodo, ne è stato Consigliere Segretario.
Dedica le risorse e le conoscenze che gli vengono dalla professione
all'impegno civico a favore della Città di Milano, sia quale Consigliere della
Zona 4 per diversi anni sia nella veste di Consigliere di Amministrazione della
Metropolitana Milanese Spa. Per altro verso, si dedica ad attività di
volontariato attivo per oltre trent’anni con la Associazione pro-ammalati
Francesco Vozza.
Infine il 10 dicembre 1986, in veste di Consigliere dell’Ordine ha il privilegio
di poter consegnare la medaglia d'oro al padre Avv. Andrea Usuelli.
Oggi abbiamo noi il privilegio di consegnare a Emilio il riconoscimento del
Consiglio dell’Ordine per la sua dedizione alla vita dell’Avvocatura e della
città di Milano.
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VERONA GOLDSTEIN Luciana
Viene da una famiglia di avvocati, di cui rappresenta la terza generazione: la
quarta è attiva da più di 15 anni e si occupa di diritto penale. Si laurea con
pieni voti assoluti e lode presso l'Università Statale di Milano nel novembre
1963 con il Prof. Cesare Grassetti, discutendo una tesi sul divorzio de iure
condendo, che viene poi premiata.
Nella specifica materia di cui si occupa si fregia del titolo di avvocato
matrimonialista, rifiutando quello di "divorzista", poiché Ella cerca sempre di
mantenere un rapporto civile e collaborativo tra quei soggetti che, pur incapaci
di continuare la convivenza, hanno il dovere di essere "genitori ancora".
Oggi siamo lieti di premiarla per aver svolto in tutti questi anni la professione
con passione, serietà, correttezza e impegno.
VITIELLO Ernesto
Svolge l’attività professionale con taglio prevalentemente assistenziale sin da
quando, a 21 anni, inizia a lavorare presso lo studio del padre.
Nel frattempo consegue il Dottorato in Diritto del Lavoro alla Università
Cattolica. Come cultore della materia, insegna Diritto del Lavoro da oltre
vent’anni alla Scuola Forense e ai Master in Diritto del Lavoro organizzati
dall’Ordine dei Ragionieri e commercialisti.
Pubblica monografie e articoli sulle riviste specializzate, sempre nel campo
del diritto del lavoro.
Ricopre inoltre la carica di Consigliere in Società quotate e in Fondazioni
pubbliche, e cariche pubbliche come Presidente del Consiglio di Zona e della
ASL di Milano. Già Presidente del Sindacato Avvocati di Milano nonché
delegato alla Cassa di Previdenza, è attualmente Tesoriere della Camera Civile
di Milano e Consigliere di AvvCassa.
Svolge importanti attività nel campo sociale (ricordiamo che è presidente del
COPEV – Comitato Prevenzione Epatite Virale Beatrice Vitiello, che ha
ottenuto la vaccinazione obbligatoria contro l’Epatite B), di cui va molto fiero
e per le quali ottiene onorificenze, ma soprattutto è fiero di aver iniziato alla
professione numerosi colleghi che ora la svolgono con successo.
VIVIANI Mario
Si laurea nel novembre 1963 presso la Facoltà di Giurisprudenza
dell'Università degli Studi di Milano con 110/110 e lode. Nell’anno 1972-1973
supera il Corso di perfezionamento in diritto sanitario presso la facoltà di
Giurisprudenza dell'Università di Bologna. Sino all’a.a. 2010-2011 svolge
attività didattica in corsi di formazione professionale per assistenti sanitari,
operatori sociali nonché nella Scuola di Specializzazione per le professioni
legali della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano;
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tuttora tiene corsi di aggiornamento in diritto urbanistico e dell'ambiente, e in
tema di contratti della P.A.. Il campo di attività prevalente é costituito dal
diritto amministrativo con particolare riferimento alle materie dell'edilizia,
dell'urbanistica, della tutela ambientale, dei lavori pubblici e dei contratti della
p.a., dell'igiene e della sanità e della responsabilità dei pubblici amministratori
e dei pubblici funzionari. In tali materie ha prodotto numerose pubblicazioni e
articoli. Da oltre quattro anni è presidente dell’associazione Solom – Società
Lombarda degli Avvocati amministrativisti.
La medaglia di oggi è quindi il nostro riconoscimento per un’attività
professionale e didattica svolta con forte impegno.
ZANNIER AMOROSO Loredana
Al Parini ha compagni di classe che, come Lei, hanno poi fatto l’avvocato,
come Alberto Piergrossi e Luciana Verona Goldstein, che abbiamo premiato
poco fa!
Loredana si iscrive a Legge su consiglio del padre e vanta un curriculum di
studi invidiabile che le permette di laurearsi con il massimo dei voti nel
febbraio 1964. Mentre studia per gli esami universitari, nel pomeriggio lavora
con passione alla redazione della rivista “L’impresa pubblica”, diretta dal
prof. Reno Ferrara.
Si sposa nel giugno 1964 con il collega Pippo Amoroso, dando vita a un
invidiabile sodalizio anche professionale: quando, infatti, suo marito apre lo
Studio legale, iniziano a lavorare insieme. I clienti sono dipendenti o dirigenti
di impresa che si rivolgono a lui per l’impresa, e a lei per problemi
matrimoniali e di filiazione. Sono 50 anni che questo è il suo lavoro.
Loredana si dice dispiaciuta perché adesso lo Studio è in chiusura, e noi – nel
consegnarLe il riconoscimento per cinquant’anni di professione encomiabile –
Le auguriamo di poter fare tutto ciò che la mancanza di tempo le ha impedito
in passato.
***
Vengono insigniti con la medaglia d’oro per i cinquant’anni di professione
anche gli avvocati Rosamaria Giassetti, Sandro Giuliano, Alfredo Noja,
Alberto Pallante e Mattia Pascale che non hanno potuto partecipare alla
cerimonia di oggi, ma ai quali è comunque dovuto il più sentito
ringraziamento dell’Ordine degli Avvocati per la dignità e il decoro con cui
hanno esercitato la professione di avvocato in questa grande “famiglia
forense” di Milano.
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