NASCITA DI UNO SPECULATORE DI BORSA

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NASCITA DI UNO SPECULATORE DI BORSA
PREFAZIONE DI EMILIO TOMASINI AL LIBRO DI REMO
MARIANI PRESSO EXPERTA EDITORE “NASCITA DI UNO
SPECULATORE DI BORSA”
Speculatori si nasce o si diventa ? Vexata quaestio questa, forse non esiste
risposta. O forse dipende dalla sorte, o dal materiale umano che la sorte si ritrova tra
le mani. Nel caso di Remo Mariani comunque non ci sono dubbi: speculatori si nasce.
Il suo testone pelato, con quel viso aguzzo che subito ispira simpatia, svettava
tra i partecipanti al corso di analisi tecnica che si tenne a Bologna nell’ormai lontano
1999. Questo è il primo ricordo che ho di Mariani. Sicuramente Mariani non passa
inosservato: un po’ per l’altezza della persona, un po’ per quell’aria tontolona di chi
si gioia di rigirarsi sempre nel suo brodo con cui lui molto abilmente ha fatto la sua
fortuna d’imprenditore. E chi mai infatti comprerebbe frutta e verdura da uno che ha
la faccia cattiva e spietata del furbo ? E Remo Mariani in questa aria da ocarotto ci
sguazza: anzi, mi ha confidato in un lampo di sincerità, ma non so se si può scrivere,
che in mercato a Bologna usava indossare anche un cappelletto modello caccia alla
volpe inglese con vistosi copriorecchie in modo che proprio non ci fossero dubbi su
chi fosse il più fesso là in mezzo. Ma questa è un’altra storia e vediamo di procedere
con ordine.
Il mio mestiere di editore on line consiste in gran parte nel trovare persone
capaci che producano informazione finanziaria di valore. E così dedico gran parte del
mio tempo ad “imbarcare” persone come fossero belle donne. E confesso che se con
le donne ho scarso successo con gli uomini invece sono una bomba. Se i trader sono
mediamente uomini capite perché LombardReport.com è l’unico sito finanziario in
Italia che costa 100 euro al mese ed ha 200 abbonati (800 nel 2000). E siccome Remo
Mariani ha un’aria tontolona imbarcarlo è stato un gioco. Salvo scoprire che poi era
stato lui ad imbarcare me. Ricordo infatti che Mariani si era abbonato al
LombardReport.com e mi aveva scritto alcune lettere personali riguardo al mercato.
Io, da buon farabutto, gli avevo dato la prima pillolina: “perché non le pubblichiamo
a vantaggio degli altri lettori” gli chiesi con il tono di chi non lo fa per sé ma
disinteressatamente a favore e beneficio degli altri. E lui, ovviamente capendo dove
prima o poi si sarebbe andati a parare, acconsentì di buon grado. Tutto questo sempre
ed ovviamente a beneficio del pubblico. Fu così che la firma di Mariani apparve per
la prima volta nel 2000 sulle pagine del LombardReport.com. Da allora Mariani
costituisce un punto di riferimento non solo per le centinaia di lettori
LombardReport.com ma anche e soprattutto per tutti i redattori. E non da ultimo per
l’editore e direttore di quell’umile foglio, che, al di fuori di ogni prosopopea, sarei da
sempre io.
Remo Mariani nasce come imprenditore del settore ortofrutticolo e grossista al
mercato di Bologna, anzi nasce come imprenditore figlio d’imprenditori che a loro
volta erano figli d’imprenditori e non è un gioco di parole perché c’è la sua bella
differenza. De facto l’analisi tecnica lui ce l’ha nel sangue, il book è il suo compagno
fin dall’inizio della giornata. “Se il primo cliente che arriva in mercato alle 2 di
mattina vuole pomodori ed il secondo lo stesso c’è un ampio margine di probabilità
che quel giorno i pomodori si apprezzino molto, soprattutto verso la fine della
giornata. E quindi tu devi stare bene attento a giocare con i prezzi e le quantità per
massimizzare i guadagni. Anzi, è meglio mettere subito davanti all’altra frutta le
cassette delle zucchine, far sparire i pomodori in magazzino in modo da spaventare
gli avventori facendogli credere che i pomodori scarseggino”. Remo Mariani sa
giocare con i numeri, anzi i numeri gli scorrono nel sangue, li adora. Con la velocità
del giocoliere alza ed abbassa, tira ed accorcia le percentuali di sconto. Sa giocare
con le quantità, anzi le quantità lo mandano in un brodo di giuggiole. Se poi riesce a
guardare in faccia la controparte arriva a capire i guizzi della mente, le paure, i
desideri. Arriva a percepire l’ansimare impercettibile della controparte, i brontolii del
suo stomaco, il battito del cuore, il tremare dei polsi, il ticchettio impercettibile delle
palpebre. La mente è veloce, agile, spacca il capello in due con la velocità del
serpente. Il mercato all’ingrosso in effetti è una vera e propria Borsa, residuo dei fora
vendalia di 2000 anni fa, dove non esistono quotazioni elettroniche ma la
contrattazione assurge a vera e propria arte. E a stile di vita. Bisogna essere veloci a
fissare i prezzi e ad ancora più veloci ad abbassarli quando c’è bisogno. E soprattutto
bisogna essere veloci ad imparare a conoscere il prossimo, a studiarne le debolezze, a
inquadrare le persone. E Remo Mariani in questo è un maestro. Se pensate di
imitarlo, come molti hanno la presunzione, sbagliate di grosso. Prima andate in
mercato a Bologna per 20 anni tutte le mattine all’una di notte e poi ripassate. Tanto,
direbbe lui, la Borsa è sempre aperta.
Ricordo con molta chiarezza quando nel 2001 Mariani decise di vendere la sua
azienda e di dedicarsi interamente al trading. Si trattava di un’azienda con una decina
di dipendenti ed un signor fatturato. Mariani diede e dà tutt’oggi di quella scelta una
spiegazione logica che esula secondo me dalla verità sull’accaduto. Lui parla di
difficoltà del mercato, di controversie, di modificazione del funzionamento del
mercato stesso dopo il trasferimento nei nuovi locali, di stanchezza personale. Tutte
balle che servono solo ad edulcorare la realtà. Mariani non ha venduto l’azienda
perché stanco della vita imprenditoriale e delle miserie a cui si assiste
quotidianamente (tradimenti dei dipendenti, insolvenza dei migliori clienti, miserie
varie dei fornitori e via andare con questo rosario), non l’ha venduta perché andasse
male, anzi, l’ha semplicemente venduta perché è una persona che ama le sfide. Anzi,
ci va a nozze. E quella della Borsa per lui era una sfida meravigliosa. Innanzi tutto
era una sfida fatta di numeri, cosa che lui adora, ma soprattutto era una sfida dove la
psicologia, diciamo così, conta per la maggiore, quella psicologia di cui lui era un
luminare al mercato all’ingrosso. Anzi, perché dire che Mariani ha cambiato mestiere
? De facto invece di ortofrutta compra e vende azioni, obbligazioni, futures, cambia
lo spartito ma l’adagio è sempre quello. La differenza è che con la Borsa si gioca
continuamente, ci sono economie di scala pazzesche, lo si fa da casa, lo si può fare
all’infinito per 24 ore al giorno, passando con scioltezza da Tokio a Milano e poi
ancora a New York. Mica come i meloni che si vendono solo d’estate e le castagne
d’autunno. La Borsa è un mercato dove i meloni e le castagne ci sono tutto l’anno.
Inoltre lui già prima non dormiva perché il mercato ortofrutticolo lavora di notte e
quindi non è che cambi molto lavorare 24 ore al giorno. Suppongo che quando
Mariani lavorava al mercato ortofrutticolo il ciclo di approvvigionamento – vendita
della sua azienda durasse almeno qualche giorno. Qui invece è istantaneo, compra e
vendi, compra e vendi sull’orlo dei secondi. “Ec méravéia” sembra abbia tuonato
Mariani con lo sguardo estasiato di un bambino in un negozio di balocchi quando per
la prima volta qualcuno gli mostrò lo schermo di un computer con i prezzi di Borsa
che scorrono incessantemente. Non è forse la Borsa, come la descrivevano nel 1400,
“la fiera eterna, perenne” ? E non è Mariani il gran cerimoniere della fiera?
Ma Mariani ha un grande difetto per essere un trader di Borsa. Ha un cuore
grande come una casa. Ci sono state situazioni in cui avrebbe potuto annullarmi con
una parola e non lo ha mai fatto. Io e Mariani spesso parliamo con le occhiate, o
meglio lui mi parla con le occhiate in quanto io qualche parola la devo spiaccicare per
farmi capire. Mica sono stato 20 anni al mercato ortofrutticolo io. A volte Mariani
muove leggermente anche la bocca se proprio vuole rimproverarmi. Ma mai niente di
più. E’ un caso lampante di allievo che ha superato il maestro, se proprio vogliamo
dirla chiara. E’ evidente che il maestro è convinto di avere ancora delle carte da
giocare e di riacchiappare l’allievo poco più in là. Ma di solito la vita ci insegna che
questo confronto non appena l’allievo supera anche di poco il maestro viene deciso a
coltellate. Invece Remo Mariani non ha mai sfoderato il coltello né contro di me né
contro le centinaia di persone che lo contattano per consigli, consulenze, formazione.
Sempre disponibile, sempre basso profilo, sempre educato con tutti. E non poteva
essere altrimenti: non era forse lui quello più fesso di tutto il mercato ortofrutticolo di
Bologna ?
Emilio Tomasini
Direttore responsabile LombardReport.com
[email protected]