come nasce una storia a fumetti

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come nasce una storia a fumetti
Come Nasce una storia a fumetti
come nasce una storia a fumetti
di Marco Garaffo
gli autori
UVI è un personaggio creato da Claudio Sacchi (ideatore) e Sergio Gerasi (disegnatore).
La storia di cui descriviamo il processo creativo è stata scritta e sceneggiata da
Gianpaolo Bombara e disegnata dal sottoscritto (Marco Garaffo).
Lo scopo di questo articolo è insieme didattico e divulgativo. L’idea è di mostrare come
nasce una storia a fumetti.
La storia è stata realizzata per Comixcomunity ( http://www.comixcomunity.com ). Tutte
le immagini, i testi, nonché le caratteristiche dei personaggi sono di proprietà dei
rispettivi autori e si diffida chiunque dall’uso non autorizzato di questo materiale a
qualunque titolo.
prima di cominciare
Prima di cominciare a disegnare qualunque cosa, quindi anche (ed a maggior ragione) un
fumetto, occorre pensare a quali materiali si intende usare, al formato delle tavole, alla
sua destinazione (pubblicazione, internet, video, formato e scala, bianco e nero o colori
ecc.). Tutte considerazioni che spesso chi esordisce trascura un po’ ingenuamente, ma
che a mio avviso sono un insieme di operazioni/riflessioni essenziali alla buona riuscita del
prodotto finale.
Mezzo di Destinazione/divulgazione del prodotto
Per la storia che descriverò in questo articolo, il mezzo di divulgazione è internet, quindi
il formato finale è elettronico e il mezzo una pagina web, la colorazione scelta è il bianco
e nero, il numero di pagine 4.
Materiali scelti
La qualità della carta scelta, dunque, nel nostro caso non ha la stessa importanza che
avrebbe per un prodotto destinato alla pubblicazione cartacea, visto che non è in effetti
il supporto finale. Per questa ragione la scelta è ricaduta su fogli di risma da fotocopie in
formato A4.
Per le matite, ho scelto di usare mine 0.5 B, che trovo né troppo morbide né troppo dure
e pratiche perché non c’è la necessità di temperarle.
Per i bozzettoni ho utilizzato un semplice foglio protocollo a quadretti, le cui 4 facciate
costituiscono i 4 storyboard necessari a sintetizzare la sceneggiatura.
Per la generazione del modello da inchiostrare, ho usato una stampante a getto
d’inchiostro con doppia cartuccia e per l’elaborazione al computer il software Jasc Paint
Shop Pro.
Per l’inchiostratura ho utilizzato boccettoni di china nera e bianca (per le correzioni). Di
solito prediligevo i Pelikan, ma non si trovano più e mi adatto a quello che trovo. Dato che
uso il pennello, non ho utilizzato le cartucce Rotring o Kohinoor, che sono invece ancora
facilmente reperibili, perché la china di quel tipo è troppo diluita.
Sempre per l’inchiostratura ho usato pennelli Da Vinci di martora, numero 3 per le
campiture e numero 1 per il tratto. Per i dettagli più minuti ho usato pennarelli a
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Come Nasce una storia a fumetti
pigmento nero (base acquosa), nello specifico i Pigment Liner della Staedtler, misura 04,
ma ormai se ne trovano di ottimi di molte marche.
Il lettering è stato prodotto al computer con font ‘ACME Secret Agent’.
Model sheets
Prima di cominciare a disegnare una storia o una serie a fumetti occorre, una volta ideati
i personaggi e la storia, creare dei modelli grafici cui ci si possa attenere per rendere
figure ed ambienti sempre coerenti. In gergo fumettistico, i modelli grafici di ambienti,
personaggi e talvolta anche situazioni specifiche vengono denominati Model Sheets . Per
la storia di UVI che stiamo descrivendo, mostro di seguito i modelli da me prodotti, che
poi ho sottoposto a Giampaolo (lo sceneggiatore) ed a Claudio (uno degli ideatori del
personaggio) per capire se ero in linea con la loro idea.
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Come Nasce una storia a fumetti
sceneggiatura e bozzettone
Una volta definiti i criteri grafici, occorre analizzare la sceneggiatura. Attenzione a non
confondere la sceneggiatura con il soggetto. Si tratta di due cose molto diverse tra di
loro. Gianpaolo Bombara è soggettista e sceneggiatore della storia in esame. La sua
sceneggiatura è stata scritta minuziosamente secondo le regole dello storyboard, vale a
dire descrivendo le situazioni e i dialoghi (ma in questa storia i dialoghi sono “muti”, per
così dire mimici) vignetta per vignetta.
Dalla sceneggiatura, per ogni pagina, comincio sempre col ricavare uno storyboard con
un’idea approssimativa di quelle che saranno le matite, il bozzettone. Di solito disegno i
bozzettoni a matita su carta quadrettata, per poter inserire i riquadri delle vignette e
studiare prospettive e proporzioni.
Il bozzettone per un disegnatore di fumetti può rappresentare uno strumento molto
pratico ed importante perché consente di impostare la pagina prima ancora di disegnarla
e di riflettere su quale sia la migliore sintesi di ogni sequenza. Di seguito si può vedere un
esempio di bozzettone e matita definitiva (Tavola 4).
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Come Nasce una storia a fumetti
matita
Come dicevo all’inizio, uso mine 0,5 di tipo B. Le trovo pratiche e non troppo grasse… la
giusta consistenza. Preso il bozzettone come riferimento, cerco di analizzare la sintesi
della sequenza e se mi convince la disegno a tratto leggero così com’è. Quindi eseguo un
primo ripasso a matita calcando un po’ più la mano, fino anche a “sporcare” il foglio, se
necessario. Il risultato è quello mostrato di seguito:
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preparazione per l’inchiostratura
Quando posso, preferisco non inchiostrare mai direttamente sul master a matita. Quando
si vuole conservare il master, le possibili tecniche di inchiostratura sono varie. A memoria
ne ricordo 3: Carta da lucido, tavolo luminoso e copia in blu non tipografico. Avendo
utilizzato la terza tecnica, che è quella che prediligo, tralascio la descrizione delle prime
due.
La preparazione del master in blu non tipografico è piuttosto semplice. Prima di tutto
occorre ridurre il master a matita ad una immagine bitmap a 2 colori (bianco e nero).
Sucessivamene, con uno strumento qualsiasi di elaborazione d’immagini, si sostituisce il
colore nero con il blu.
In questa fase io aggiungo anche didascalie e lettering, già in formato definitivo. Di
seguito il risultato (tavola 2).
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inchiostratura
A questo punto non resta che l’inchiostratura. In realtà io la eseguo in due passaggi, per
ottenere una maggiore pulizia del tratto, anche se questo è in effetti uno scrupolo
eccessivo.
La prima inchiostratura viene effettuata sul master “blu”, quindi passata allo scanner in
bianco e nero (in questa fase il blu non tipografico sparisce). Per questo ripasso ho
utilizzato il pennello di martora numero 1 ed un pennarello a pigmento misura 04 per i
dettagli più piccoli.
La seconda inchiostratura viene eseguita sulla prima per effettuare rifiniture, campiture
e retinatura. Per la storia in esame in questa fase sono stati introdotti i dettagli più
piccoli, la campitura in nero con pennello di martora numero 3, la retinatura eseguendo
ombreggiature a matita grassa.
Il risultato è quello mostrato di seguito.
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